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L'ischemia intestinale

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Academic year: 2021

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ISCHEMIA MESENTERICA

CRONICA : associata ad aterosclerosi

diffusa con tutti i vasi mesenterici maggiori stenotici o occlusi (>95%)

Altre cause: displasia Fibromuscolare, vasculiti (arterite di Takayasu, arterite a cellule giganti, poliartrite nodosa, LES, tromboangioite obliterante), neoplasie, terapia radiante, trauma, chirurgia

addominale, pancreatiti.

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ISCHEMIA MESENTERICA ACUTA

0.1% dei ricoveri ospedalieri in Europa ed USA (Stoney RG et al, 1993), 0,01% in Giappone (Aga Y et al, 2009)

0.38% delle laparotomie per addome acuto (Oldemburg WA et al, 2004)

L’incidenza aumenta esponenzialmente con l’età, nessuna differenza fra sesso maschile e femminile (Acosta S et al 2010), storia di comorbidità

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Cause di ischemia mesenterica ACUTA

Occlusione arteriosa Embolica (45%)Trombotica (25%) • Aneurisma dissecante dell’aorta • Vasculite o arterite • Displasia fibromuscolare • Trauma diretto Non occlusiva (20%) • Ipotensione sistemica • Insufficienza cardiaca • Shock settico • Vasocostrizione splancnica simpatica Occlusione venosa (10%)

• Primaria (da deficit proteina C e S, antitrombina III,

fattore V di Leiden, sindrome antifosfolipidica,

emoglobinuria parossistica notturna)

• Secondaria

(paraneoplastica, da

pancreatite, IBD, cirrosi ed ipotensione portale,

scleroterapia varici, splenomegalia o

splenectomia, stato post-operatorio, trauma,

contraccezione orale)

Cause non vascolari

• Ernia incarcerata, volvolo, intussuscezione, aderenze

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Cause di ischemia mesenterica ACUTA

Complicanza di procedure e dopo chirurgia addominale

Trombosi venosa dopo chirurgia laparoscopica colorettale 3,5% (Allaix ME et al, 2014)

Embolismo arterioso dopo angiografia coronarica e cerebrale (da dislocazione di placca ateromasica), embolizzazione colesterinica dopo cateterizzazione aortica Dopo cardiochirurgia bypass coronarico (1%) o sostituzione valvolare (0.2-0.4%), contropulsatore aortico

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ISCHEMIA MESENTERICA ACUTA

Stadio spastico (1-3 ore)

• Violento dolore addominale mesogastrico o diffuso, che insorge bruscamente

• Vomito e diarrea; tali sintomi possono essere fugaci o persistere per diverse ore

• Se non è presente shock cardiogeno o ipovolemico, le condizioni generali del

paziente si presentano buone

• L’addome non è disteso, è trattabile, e la dolorabilità non è accentuata dalla palpazione. La peristalsi è presente e spesso iperattiva

Stadio paralitico (>24 ore)

• Dolore persistente

• L’alvo col trascorrere delle ore si chiude a feci e gas

• L’addome è disteso e pur essendo ancora trattabile è diffusamente dolente alla palpazione

• La peristalsi è ridotta o assente

• La presenza di feci commiste a sangue può essere svelata dall’esplorazione rettale

• A questo stadio clinico

corrispondono ancora lesioni ischemiche irreversibili per quanto estese

Stadio peritonitico

• Il quadro peritonitico franco è l’espressione di un’esteso infarto di gran parte o di tutto l’intestino tenue e talora anche del colon ascendente.

• Il paziente si trova in shock conclamato, con grave

sofferenza, oliguria o anuria. L’addome è disteso, contratto, resistente e dolente alla

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1.L’ischemia mesenterica acuta si deve sospettare nei pazienti con dolore addominale acuto in cui la diagnosi non sia chiara, in particolare quando il dolore è sproporzionato rispetto all’obiettività clinica e negli anziani con anamnesi positiva per comorbidità

cardiovascolare

2. L’ischemia mesenterica acuta da embolia arteriosa si deve sospettare nei pazienti con fibrillazione atriale e con rapido aggravamento del dolore addominale. L’ischemia

mesenterica acuta da trombosi arteriosa si deve sospettare nei pazienti con evidenza di malattia aterosclerotica specialmente con recente storia di sindrome post-prandiale. L’ischemia mesenterica acuta da trombosi venosa si deve sospettare nei pazienti con stato di ipercoagulabilità. L’ischemia mesenterica non occlusiva si deve sospettare nei pazienti critici con peggioramento inaspettato delle condizioni cliniche

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ISCHEMIA MESENTERICA ACUTA

Si considera che il danno intestinale diventi irreversibile quando dall’esordio della sintomatologia clinica siano trascorse

16-24 ore

Diventa allora necessario associare alla rivascolarizzazione l’intervento di resezione

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Diagnosi difficile (65% di occlusioni acute mesenterica superiore sono diagnosticate al tavolo autoptico)

Mortalità ancora alta 50-70% (A Elder K et al, 2009, Acosta S et al, 2010), dopo diagnosi precoce e rivascolarizzazione (0-10%),

nel ritardo di 6-12 ore (50-60%), dopo le 24 ore (80-100%)

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7. Nel sospetto di ischemia mesenterica acuta è indicato eseguire immediatamente una TAC con mezzo di contrasto ev. Da evitare la somministrazione del mezzo di contrasto per os

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TERAPIA

La rivascolarizzazione intestinale dovrebbe essere eseguita soltanto quando vi è una reale prospettiva di ripristinare il flusso e di far regredire il quadro ischemico.

MEDICA

ANGIOGRAFISTA

CHIRURGO VASCOLARE

ADDOME ACUTO

CHIRURGO GENERALE

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24. I pazienti con ischemia mesenterica acuta e segni di peritonite devono essere immediatamente sottoposti ad intervento

chirurgico se le comorbidità e le condizioni cliniche lo permettono

25. Per i pazienti considerati “irrecuperabili” sono indicate cure palliative

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16. Nei casi in cui non sia richiesto un intervento chirurgico immediato la scelta di effettuare un trattamento endovascolare od un trattamento vascolare “open” per un’ ischemia mesenterica acuta da embolia arteriosa deve essere fatta in base all’esperienza personale e le capacità tecniche del chirurgo ed alle risorse disponibili

17. Si deve effettuare un’embolectomia qualora si riconosca un’ischemia mesenterica acuta da embolia arteriosa in corso di laparotomia.

20. Qualora lo specialista vascolare non sia disponibile, è ragionevole resecare prima l’intestino necrotico e quindi trasferire il paziente per un’angiografia urgente od un’intervento vascolare

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26. I pazienti con ischemia mesenterica acuta con sepsi severa o stato di shock settico devono essere sottoposti ad intervento salvavita di “Damage Control Surgery”

laparotomia immediata, resezione delle anse intestinali ischemiche, trombectomia se indicata, trasferimento in Unità Intensiva per stabilizzare il paziente prima di pianificare

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QUANTO SI PUO’ RESECARE ?

La resezione intestinale per garantire un sufficiente assorbimento deve preservare circa 50-70 cm di piccolo intestino se viene preservato il colon, mentre in caso di colectomia totale sono necessari 150cm di tenue

L’anastomosi diretta nei tratti di intestino residuo va riservata alle situazioni di buona vascolarizzazione, in alternativa è buona regola evitare le anastomosi e confezionare un’enterostomia nel segmento distale e prossimale

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APPROCCIO LAPAROSCOPICO ALL’ADDOME ACUTO

Ischemia intestinale acuta

L’ impiego della laparoscopia in regime d’ urgenza nei casi di

ischemia/infarto intestinale acuti non offre vantaggi significativi rispetto alla chirurgia convenzionale al di fuori di un potenziale ruolo in

circostanze particolari e rare

utile strumento (solo) diagnostico

pazienti in terapia intensiva (es dopo intervento cardiochirurgico oppure durante monitoraggio intensivo di una dissecazione dell’aorta addominale, nei quali per varie ragioni la TC addome presenta alcune criticità)

“second look” programmato dopo intervento esplorativo e/o resettivo

per ischemia/infarto intestinale

Consensus Development Conference 2010 (SICE, ACOI, SIC, SICUT, SICOP, EAES)

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Second-look laparoscopy

In talune situazioni può essere programmato ad una distanza di 24-36 ore dal primo intervento per evitare un sacrificio troppo esteso d’intestino o per controllare l’eventuale integrità anastomotica

Considerare il danno da riperfusione

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