TICCHIOLATURA,
LA STRATEGIA
DI DIFESA
PER IL 2014
di: Mario Springhetti, Luigi Tolotti,
Andrea Branz, Gianluca Giuliani,
Roberto Torresani
Centro Trasferimento Tecnologico Fondazione Edmund Mach (FEMt
enturia inaequalis è il nome latino del fungo che causa la ticchiolatura, malattia del melo, nelle nostra
re-altà ha sempre richiesto un notevole impegno da parte dei frutticoltori per cercare di evitare o contenere
al minimo i danni alla produzione. Negli ultimi trenta anni abbiamo avuto alcune stagione caratterizzate da
una forte pressione della malattia ma il 2013 è stato sicuramente straordinario e gli attacchi devastanti rilevati
sui testimoni non trattati hanno documentato in modo evidente questa affermazione.
In presenza di un attacco straordinario la difesa fitosanitaria non ha fornito risultati soddisfacenti; i controlli di campo hanno evidenziato che qualsiasi carenza riscon-trata nella difesa ha comportato conse-guenze molto negative.
Considerato che il potenziale d’inoculo è elevato, l’obiettivo di tecnici e frutticoltori per il 2014 è quello di mettere in atto una strategia di controllo dalle infezioni pri-marie particolarmente attenta e razionale, per arrivare a inizio giugno senza attac-co di ticchiolatura in pianta. Per ridurre il potenziale d’inoculo già in autunno è stata consigliata la pacciamatura delle fo-glie; questa operazione è opportuno ripe-terla in primavera per accelerare la loro degradazione. Si ricorda che il melo è sensibile alla ticchiolatura già dallo stadio di “punte verdi”, è quindi importante fin dalla ripresa vegetativa essere preparati ad eseguire una razionale difesa. Le infezio-ni primarie reali di ticchiolatura, che si verificano durante una annata frutticola, sono di media 3 - 4; con l’utilizzo di tutti i mezzi a disposizione (previsioni meteo, controllo dell’accrescimento, verifica volo ascospore, modelli previsionali, ecc.) si cercherà di individuare queste situazioni per le quali sarà necessario eseguire una difesa particolarmente attenta, effettuan-do se necessario interventi anche durante la bagnatura. I trattamenti preventivi eseguiti il più possibile vicino al verificarsi della piog-gia si confermano i più efficaci: rimangono quindi la base della difesa. Buoni risultati si
ottengono anche intervenendo con fungicidi di contatto ad inizio pioggia. Il polisolfuro di calcio, molto utilizzato nella frutticoltura biologica, è un fungicida che presenta una elevata efficacia se impiegato durante la bagnatura; va utilizzato rispettando alcune attenzioni per evitare fenomeni di fitotos-sicità.
I prodotti curativi (anilinopirimidine e IBS) vanno utilizzati il meno possibile, sia per la loro efficacia non completa, sia per ridurre al
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minimo la possibilità che si verifichi il feno-meno della resistenza.
È importante ribadire che il risultato del-la difesa dipende da molti fattori, anche il miglior prodotto fornirà risultati parziali se impiegato in modo non razionale e non adeguatamente distribuito sull’intera pianta. Questa strategia di difesa, che prevede diver-se possibilità d’intervento con tempistiche assai strette, richiede particolare attenzione da parte del singolo frutticoltore.
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T E C N I C A