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Viaggi a bordo di una parola: scritti sull'indicizzazione semantica in onore di Alberto Cheti

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Academic year: 2021

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Elisabetta Francioni

Viaggi a bordo di una parola: scritti sull’indicizzazione semantica in onore di Alberto Cheti

a cura di Anna Lucarelli, Alberto Petrucciani, Elisabetta Viti; presentazione di Rosa Maiello. Roma: AIB, 2019. 218 p. (25 euro)

Nonostante abbia lasciato il servizio attivo da alcuni anni, Alberto Cheti è persona conosciutissima nel mondo bibliotecario, dove è entrato nel 1979 e ha operato fino al 1995 presso la Biblioteca del Comune di Fucecchio (anche come direttore), prima di diventare dirigente del settore Servizi alla persona della stessa amministrazione. Ma la sua attività professionale e scientifica si è irradiata ben oltre i confini del Valdarno Inferiore: molti i bibliotecari della sua generazione che hanno avuto il privilegio di lavorare o collaborare con lui, molti coloro che lo hanno seguito negli anni come docente in corsi di formazione e relatore in convegni, molti infine gli studenti di biblioteconomia che ritrovano i suoi scritti sull’indicizzazione nei programmi di studio. È a questo “compagno di strada” che è dedicato il volume Viaggi a bordo di una parola, pubblicato qualche mese fa dall’AIB con il contributo della Sezione regionale toscana. Si tratta di 208 pagine di saggi, cui seguono la bibliografia degli scritti di Cheti (nella quale è evidente la centralità della sua riflessione sulle parole e sui concetti, fin dai primi anni Ottanta) e la nota biografica: un volume confezionato con cura, anche dal punto di vista dell’editing.

Nella presentazione, Rosa Maiello non manca di ricordare «il fondamento etico del modo di lavorare» di Alberto Cheti, svelando poi quale sia il duplice requisito che accomuna gli autori dei saggi a lui offerti : «essersi occupati di indicizzazione semantica ed essere suoi amici». Eccoli, in stretto ordine alfabetico: Giuseppe Abbatista, Luca Bellingeri, Carlo Bianchini, Pino Buizza, Francesca Carletti, Daniele Danesi, Andrea Fabbrizzi, Antonia Ida Fontana, Maria Chiara Giunti, Claudio Gnoli, Manuela Grillo, Mauro Guerrini, Anna Lucarelli, Diego Maltese, Alberto Petrucciani, Carlo Revelli, Marta Ricci, Elisabetta Viti.

La raccolta presenta diversi nuclei tematici che ruotano intorno all’indicizzazione per soggetto: dalle proposte di applicazione a materiali tradizionalmente esclusi, come il libro antico (cui sono dedicati ben due saggi), alle esperienze e casi di studio (impiego di automatismi nelle procedure di indicizzazione e di classificazione, comparazione delle corrispondenze tra indici semantici in altre lingue), dalla descrizione di progetti di thesauri specialistico-settoriali (ad es. nell’ambito biblioteconomico e in quello delle arti performative), fino alle riflessioni relative all’impatto della

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ricerca per soggetto sull’utente, in termini di intelligibilità delle stringhe, di comprensibilità delle descrizioni e degli indici, ecc. Non mancano qua e là, come è ovvio, i tópoi relativi alla pratica dell’indicizzazione (analisi concettuale, tema di base, ordine di citazione fra più temi, relazioni o https://tinyurl.com/yyn5mj9m“faccette”, ecc.) ma anche un curioso, quanto inatteso, contributo di tipo storico sull’ingresso del linguaggio di un particolare periodo come il Sessantotto nei soggetti acquisiti e attribuiti dalla BNI. Numerosi e ripetuti in tutto il volume sono gli accenni ai più importanti strumenti teorici e applicativi, dal PRECIS al GRIS, dal Soggettario del 1956 fino al Nuovo Soggettario: esperienze che fra l’altro hanno visto negli anni un ruolo di primo piano, quando non di capofila, della Biblioteca nazionale centrale di Firenze, sul piano sia dell’elaborazione sia della sperimentazione. Nonostante questa lunga tradizione la situazione italiana non appare consolante, se è vero quanto risulta da un’indagine condotta dall’ICCU nel 2017: su 12 milioni di record presenti in SBN, solo 2 milioni e mezzo contengono elementi di accesso di carattere semantico. Per questa ragione ci sembra particolarmente opportuno l’interrogativo di Alberto Petrucciani (c’è un futuro per l’indicizzazione?) che è anche il titolo del suo saggio. La risposta dell’autore può essere assunta in qualche modo come conclusione di questo volume, e non ingenera dubbi: «il presupposto […], prima ancora dell’esigenza di una seria base teorica e di riflessioni concrete sullo stato di fatto dei cataloghi e sulle pratiche anche di dettaglio, è che le biblioteche considerino quest’attività come rilevante, magari anche qualificante, invece che come del tutto marginale».

A suggellare questo viaggio tra gli argomenti cari alla riflessione di Alberto Cheti è infine la bella fotografia scelta dai curatori per la copertina, che lo ritrae zaino in spalla davanti alle montagne peruviane di Machu Picchu in un viaggio altrettanto importante, compiuto sul filo della memoria un anno fa, insieme alla sua famiglia. Un’immagine che è un’ulteriore manifestazione di affetto e di

amicizia per un viaggiatore del tutto speciale.

Elisabetta Francioni

elisabetta_francioni@yahoo.it

Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, Settore ricerche e strumenti d’indicizzazione semantica.

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