LA SICUREZZA E L'
EDUCAZIONE STRADALE
LA SICUREZZA E L'EDUCAZIONE STRADALE.
L’educazione stradale è fondamentale per insegnare ai nostri figli la sicurezza. Buona parte degli incidenti si verifica, infatti, per imprudenza o per ignoranza riguardo le regole stradali. Per questo motivo, è indispensabile educare i più piccoli su questa tematica.
In effetti, i ragazzini cui viene impartita un’educazione stradale non solo avranno meno probabilità di trovarsi coinvolti in incidenti, ma diventeranno anche adulti responsabili e conoscitori delle norme. Saranno, quindi, conducenti, pedoni, ciclisti e passeggeri consapevoli e prudenti La prima condizione per muoversi con sicurezza sulle strade è quella di conoscere le regole del traffico: i segnali stradali, le precedenze, i diritti e doveri dei vari utenti della strada.
Tutte queste regole sono raccolte, per l’Italia, nel CODICE DELLA STRADA: una legge suddivisa in più di duecento articoli, che definisce i criteri per la circolazione dalla A alla Z.
Essi sono ormai molto simili in tutta Europa, con poche eccezioni.
Quando si parla di educazione stradale, di solito si fa riferimento all’insegnamento di queste regole, almeno quelle di interesse generale.
La conoscenza del CODICE è, tra l’altro, indispensabile per sostenere l’esame per la patente di guida, di qualsiasi grado.
Nelle sezioni di istruzione e gioco di “Guarda dove vai” e di “Segui la strada“ si trovano le basi per una buona educazione stradale.
Ma la sicurezza non è tutta qui.
Ecco la seconda condizione per muoversi sicuri: conoscere le caratteristiche degli utenti e dei mezzi che circolano.
Quanto tempo impiega un pedone per reagire a un pericolo? Quanto spazio serve a un’auto per fermarsi, se viaggia a 50 km/h? Quali fondi stradali sono pericolosi per una bicicletta o un motorino?
Le risposte a queste domande non stanno nel CODICE, ma sono altrettanto importanti. I veicoli possono essere dei preziosi aiuti per il lavoro, accompagnarci nel divertimento e in viaggi indimenticabili, ma possono anche diventare strumenti pericolosissimi, se condotti da inesperti o scriteriati.
Molti di voi hanno ancora un bel po’di tempo prima di trovarsi alla guida di un’auto o di un camion, ma non dovete pensare che una bici sia tanto meno pericolosa.
Inoltre tutti noi ci troviamo a viaggiare in auto come passeggeri; anche in quel caso, siccome condividiamo una parte del rischio, abbiamo il diritto di controllare che vengano applicate le regole della sicurezza.
C’è ancora una terza condizione importante: la prudenza, che ci permette di difenderci anche da possibili errori degli altri o da eventi imprevisti.
Facciamo un esempio. Siete sulle strisce, per attraversare la strada; arriva un’auto, che si dovrebbe fermare per farvi passare; voi andate sicuri, ma ecco che un’insetto si ficca nell’occhio del guidatore, che si agita e si distrae.
Cosa può succedere? Un bel disastro, anche se entrambi si stavano comportando secondo le regole! Vi pare che sia una soddisfazione sufficiente, dopo un incidente, poter dire: - Ma io avevo ragione! - ??
Dunque è importante prevedere anche gli errori altrui, per avere ampi margini di sicurezza! Nel caso delle striscie, questo vuol dire attraversare velocemente, con gli occhi ben puntati su chi arriva e sempre pronti a scattare, per mettersi fuori pericolo.
Un altro esempio: pensate quanto è diverso il punto di vista di un camionista, rispetto a quello di un bambino. Riuscite a immaginare come l’altro vi vede (se vi vede!) e che possibilità di reazione ha?
Capire il punto di vista degli altri è sempre un’ottima cosa: si evita di litigare e, soprattutto, di farsi del male!
Ci sono infatti tanti modi divertenti per insegnare a riconoscere i cartelli, ad andare in bicicletta in modo prudente e a non dimenticare la cintura di sicurezza.
Ecco allora qualche spunto utile per avvicinare i bambini al tema dell’educazione stradale: La prima mossa spetta naturalmente a mamma e papà. Quando siamo fuori casa cerchiamo di sfruttare ogni occasione per insegnare ai bambini le regole fondamentali della strada: raccontiamo il significato dei cartelli più semplici, puntando l’attenzione sui loro colori e sulle immagini che vi sono rappresentate. Così a spasso, come in macchina nel traffico, indovinare il significato dei cartelli stradali può diventare un gioco divertente per ingannare il tempo e per far “ripassare” ai bimbi ciò che abbiamo loro insegnato.
Sfruttiamo le nuove tecnologie, scaricando le app dedicate all’argomento. Un esempio è Vigilandia, applicazione voluta dal Comune di Pavia e realizzata dallo studio Caramella Watt, specializzato in progetti legati al mondo dell’infanzia. Alla base proprio l’intenzione di sensibilizzare i bimbi sul tema della sicurezza stradale. Con immagini divertenti e giocose attività, anche i più piccoli impareranno così a diventare pedoni o ciclisti responsabili e attenti. Alla fine, completando tutte le sezioni, i bambini potranno realizzare il loro personale Diploma del Ciclista Perfetto, con coccarda e stickers da applicare.
Anche sul web è possibile scovare tante proposte di gioco legate al codice della strada: da quelle più semplici, che invitano i bambini a colorare i principali cartelli stradali, a quelle più complesse, grazie alle quali i più grandi potranno verificare le loro conoscenze delle regole stradali.
Infine anche un libro può essere un valido supporto per raccontare in modo facile e
immediato le regole stradali. “Ma chi ti ha dato la patente?”, per esempio, è un libro pop-up che permette ai più piccoli, a partire dai 4 anni, di scoprire a cosa serve il semaforo, come si attraversa la strada o, ancora, cosa vogliono dire i principali cartelli. Il tutto con simpatiche finestrelle da sollevare. Alla fine del libro anche un pratico quiz per allenarsi in anticipo… al momento della patente!
I guidatori.
Il 70 % degli incidenti mortali avviene a meno di 25 km dal punto di partenza.
Se gli occupanti dei posti posteriori, implicati in un capottamento avessero utilizzato le loro cintura di sicurezza, il numero dei feriti gravi e dei morti sarebbe diviso per sette.
Il tempo medio di reazione di un guidatore è di un secondo.
Il collegamento tra velocità e incidente è chiaro: quando le velocità medie si abbassano di un solo Km/h, il numero dei morti diminuisce del 4%. Il rischio d’incidente mortale è raddoppiato quando il tasso alcolico si alza a 0,5 g/l e si moltiplica per 10 quando raggiunge 0,8 g/l.
L’alcool è in causa in oltre un incidente mortale su tre.
La circolazione notturna rappresenta meno del 10 % del traffico totale, ma provoca circa il 30% dei danni fisici e il 45% dei morti.
Analisi del comportamento dell’automobilista dimostrano che, quando ci sono più di trenta gradi nell’abitacolo, le uscite di strada aumentano del 30%.
Se non si indossa la cintura di sicurezza, un urto può essere mortale a partire da 30 km/h.
L’uso delle cinture riduce almeno del 45% il rischio di morte e del 35% quello di ferimenti gravi.
E i ragazzi?
Certo l’aspetto della sicurezza è importante, perché chi va a piedi, in bici o in motorino è molto esposto alla pericolosità dei veicoli più grandi e veloci.
Ma non è tutto qui!
Pensate a un ragazzino che, con la sua bici, attraversa improvvisamente la strada senza guardare. Gli automobilisti che sopraggiungono, per scansarlo, possono essere costretti a frenare improvvisamente e a sterzare perdendo il controllo; può capitare un incidente gravissimo, che coinvolge passanti e altre auto, o il negozio di fronte!
Ecco il nostro eroe, piccolo e indifeso, che ha causato danni peggio di un camion sfuggito al controllo!
Non dimenticate che siete voi i responsabili dei vostri figli e se volete che imparino le regole della strada in maniera corretta è fondamentale il vostro esempio. I bambini amano molto imitare il comportamento degli adulti, soprattutto degli adulti di riferimento, per cui se voi gli direte di seguire certe regole e poi sarete i primi ad infrangerle, rischierete di confondergli le idee.
Quando i nostri figli sono con noi, a bordo della nostra vettura o a piedi, dobbiamo fare uno sforzo in più per essere ligi alle regole e aiutarli a sviluppare il loro senso civico. Vedrete che una volta memorizzate tutte le vostre istruzioni saranno loro a ricordarvi di allacciare la cintura di sicurezza ogni volta che salirete in macchina.
Andare a scuola, 10 consigli per la sicurezza stradale.
Per gli automobilisti e i loro figli: un vademecum del buon senso che spesso manca.
Sono 10 “comandamenti” che, se osservati, potrebbero veramente garantire maggiori
risultati davanti agli istituti scolastici a tutela dei più piccoli, con meno incidenti,
meno feriti e meno decessi.
Nessuno però dovrà dimenticare come la strada ove è ubicata una scuola dovrà essere
sempre considerata “sacra” e ogni automobilista/motociclista dovrà mantenere un
comportamento più attento possibile, rispettoso del Codice della Strada, a tutela di
scolari e studenti, a piedi, in bicicletta, in ciclomotore o motociclo.
Ecco i dieci CONSIGLI:
ragazzo a scuola, ricorda di partire da casa 10-15 minuti prima, per evitare
ritardi, in caso di rallentamenti e code non previste, magari a causa di un
sinistro stradale o per chiusure improvvise di arterie cittadine; la “fretta” è da
sempre nemica della sicurezza stradale e comporta iniziative o azioni spesso
fuori dalle regole, per raggiungere in tempo utile l’istituto scolastico; segui poi
un canale radio locale o nazionale che possa dare notizie sulla info-mobilità in
tempo reale.
2) Fin dal primo giorno di scuola studia e memorizza percorsi alternativi a quello
più rapido che potranno evitarti eventuali code ed informati giornalmente
attraverso i siti internet della tua città su eventi, fiere, scioperi e
manifestazioni che potrebbero incidere sulla regolare viabilità lungo il
percorso casa-scuola e viceversa.
3) Non transitare sulle corsie riservate al trasporto pubblico locale e ricorda che
molto spesso queste sono videosorvegliate oppure controllate da organi di
polizia stradale che ti bloccherano e ti contesteranno immediatamente la
sanzione al Codice della Strada; ricorda che in caso di blocco della
circolazione per un sinistro stradale, viene data priorità al ripristino del
trasporto pubblico locale da parte delle autorità preposte.
4) Evita di fermare l’auto o addirittura sostare davanti gli ingressi delle scuole e
sui marciapiedi, nei pressi delle vie di uscita d'emergenza dell’edificio, così
come negli stalli disabili senza autorizzazione o permesso; ricorda che l’auto
potrebbe essere immediatamente rimossa, con ulteriori aggravio di spese, oltre
alle sanzioni al Codice della Strada; presta la massima attenzione al momento
della discesa e della salita del minore dall’auto, evitando che avvenga in
carreggiata e che l’apertura della porta anteriore o posteriore sia preceduto
dalla verifica visiva dell’eventuale arrivo di un ciclista; massima attenzione poi
alle manovre di retromarcia vicino alle scuole, per la presenza di piccoli
pedoni o di gruppi (come il pedibus, ormai attivo in centinaia di scuole con un
adulto che accompagna decine di bambini con una corda che viene mantenuta
nella mani dei piccoli scolari e che camminano lungo i marciapiedi secondo un
percorso prefissato con fermate dedicate).
5) Rispetta gli attraversamenti pedonali sempre. ma soprattutto, quelli davanti
alle scuole, fermatevi completamente e date la precedenza; ricorda che in
prossimità degli istituti scolastici potrebbero attraversare, di corsa, anche
ragazzini senza genitori; durante i mesi invernali fai vestire i bambini e i
ragazzi con indumenti facilmenti visibili e con elementi rifrangenti, saranno
maggiormente identificati dagli automobilisti.
6) Modera la velocità davanti alle scuole e ricorda che esistono anche limiti di 30
km/h in tante strade proprio vicino agli edifici scolastici; siate sempre pronti a
frenare e a mantenere una distanza di sicurezza dalle biciclette di scolari e
studenti; ricorda che sono presenti migliaia di telecamere di controllo del
traffico cittadino che riprendono le principali vie della città, anche i
comportamenti errati durante un sinistro stradale, con i filmati che
potrebbero essere utilizzati come fonte di prova in caso di gravi incidenti
(ricorda che le nuove norme in materia di omicidio stradale e lesioni personali
stradali con prognosi superiore ai 40 gg. sono state ultimamente inasprite).
7) Non usare mai il cellulare alla guida, specie vicino alle scuole e ricorda che
sono in atto controlli dedicati da parte degli organi di polizia stradale,
considerato che la distrazione è una delle principali cause di incidente, al pari
della velocità.
ai sedili e agli appositi seggiolini; ricorda che in caso di mancato utilizzo delle
cinture di sicurezza o seggiolino, in un incidente stradale, le conseguenze
fisiche peggiori sono per i bambini. E se si viaggia in moto ricordiamo sempre
di indossare il casco per tutti e possono essere trasportati solo i bambini sopra
i 5 anni di età.
9) Evita di transitare nelle strade dove i vigili e i nonni-vigili hanno predisposto
le chiusure a tutela dei pedoni, e collabora sempre con gli organi di polizia
stradale, perché in quel momento stanno tutelando anche te e i tuoi figli.
10) Rispetta il Codice della Strada quando guidi, tutela sempre gli utenti deboli e
guida con la massima attenzione e in condizioni psico-fisiche idonee: la
sicurezza stradale dipende da tutti gli utenti. Dai sempre il buon esempio ai
bambini e ai ragazzi che accompagni, anche attraversando a piedi con loro un
incrocio con semaforo, rispettando le luci rosse, gialle e verdi.
Insegnare ai ragazzi come camminare in sicurezza.
Questo altro decalogo, aiuta genitori ed insegnanti a dare le regole fondamentali ai bambini per la loro sicurezza su strada.
Insegnare ai ragazzi a guardare a sinistra, a destra e ancora a sinistra prima di attraversare la strada. Poi, ricordare loro di continuare a guardare in entrambe le direzioni fino alla fine dell’attraversamento. Camminare su marciapiedi o percorsi pedonali ed attraversare in corrispondenza degli angoli delle strade, utilizzando segnali stradali e strisce pedonali. Se non ci sono marciapiedi, camminare di fronte al traffico, mettendosi il più possibile a sinistra.
Insegnare a stabilire un contatto visivo con i guidatori delle auto prima di attraversare la strada.
I bambini con meno di 10 anni di età hanno bisogno di attraversare la strada con un adulto. Ogni bambino è ovviamente diverso dagli altri, ma occorre considerare che, in generale, i più piccoli non sono in grado di stimare correttamente la velocità e la distanza delle auto in arrivo.
Insegnare ad essere particolarmente attenti alle auto che fanno manovre di inversione o retromarcia. Insegnare a non correre in strada, soprattutto in mezzo alle auto parcheggiate.
Se i bambini sono fuori di casa ed è buio, insegnare loro ad essere particolarmente vigili ed a farsi vedere dai conducenti (utile allo scopo far indossare loro indumenti chiari o riflettenti).
Insegnare (ed ancora di più agli adolescenti) a non usare telefoni, cuffie e dispositivi elettronici vari durante l’attraversamento della strada.
Essere consapevoli che gli altri (pedoni, guidatori, ecc.) possono essere distratti, e dare l’allarme quando si vede qualcuno che è in pericolo.
Se i ragazzi hanno bisogno di utilizzare un telefono cellulare, mentre si è in moto, bisogna fermarsi e continuare a parlare in sicurezza.
Dunque ricordate che tutti siamo utenti della strada e, come tali, abbiamo delle precise responsabilità: dobbiamo badare alla nostra sicurezza ma, con altrettanta attenzione, anche a quella degli altri.