Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia Automation
Robotics and System CONTROL
Corso di laurea in Ingegneria
Meccatronica
CONTROLLI AUTOMATICI ED
AZIONAMENTI ELETTRICI
AZIONAMENTI ELETTRICI
CA - 02 – MODELLI DI SISTEMI FISICI
Cesare Fantuzzi (
cesare.fantuzzi@unimore.it
)
Alberto Bellini (
alberto.bellini@unimore.it
)
La modellistica Matematica
סּ
I contesti di applicazione dei controlli automatici sono
molteplici.
סּ
Un controllo automatico efficace richiede la conoscenza
del comportamento del sistema da controllare
סּ
La modellistica matematica consente di:
סּ
La modellistica matematica consente di:
– Generalizzare il progetto del controllore.
– Strutturare la conoscenza del sistema da controllare per il progetto del controllore.
Modelli Matematici di sistemi
dinamici
סּ Considereremo sistemi descritti da equazioni differenziali tra
derivate dei segnali di ingresso u(t) e derivate dei segnali di uscita y(t) Sistema u(t) y(t)
∑
∑
= ==
n j j j j m j j j jdt
u
d
b
dt
y
d
a
0 0Notazione semplificativa
y
D
dt
y
d
j j j=
)
(
1
)
(
0t
y
D
dt
t
y
t=
∫
Circuiti elettrici
Q0 è la carica iniziale del condensatore
Circuiti elettrici
Le unità di misura delle grandezze elettriche nel sistema SI sono: סּ Variabili: – [v] = V, Volt; – [i] = A, Ampere; – [Q] = C, Coulomb; סּ Parametri: – [R] = Ω, Ohm; – [L] = H, Henry; – [L] = H, Henry; – [C] = F, Farad;
סּ In genere, i modelli matematici di circuiti elettrici (composizione di sistemi elementari) si ricavano applicando le
Circuiti elettrici
סּ Le
leggi di Kirchhoff
esprimono il bilancio delle cadute dipotenziale lungo le maglie o delle correnti ai nodi:
v
2•
La somma algebrica delle tensioni in una maglia è nulla;•
La somma algebrica delle correnti in un nodo è nulla.v
1v
3v
4v
1= v
2+ v
3+ v
4i
1i
2i
4i
3i
1+ i
2+ i
3+i
4= 0
Circuiti elettrici - Esempio
Volendo ricavare, anzichè la corrente i, la tensione d'uscita vu, si può operare la sostituzione i(t) = C D vu(t), mediante la quale si ottiene (vC(t) = vu(t)) l'equazione differenziale
Circuiti elettrici - Esempio
dt
t
dv
C
i
t
v
R
i
C
R
)
(
)
(
1
=
=
Kirchoff al
nodo A
i = i
R+ i
CA
i(t)
v(t)
i
Ci
Ringresso
uscita
condizioni iniziali nulle
equazione differenziale
dt
t
dv
C
t
v
R
t
i
(
)
=
1
(
)
+
(
)
ingresso
uscita
i
R
v
CDv
=
1
+
equazione algebrica nell'operatore D Sistema del 1°ordine 1 accumulatore di energiaCircuiti elettrici - Esempio
equazione differenziale=
( )
+
∫
t
i
id
C
t
Ri
t
v
0
1
)
(
τ
∫
=
=
t
c
R
id
v
Ri
v
0
τ
Kirchoff
alla maglia
v
i= v
R+ v
Ccondizioni iniziali nulle Sistema del 1° ordine
v
i(t)
v
Rv
c(t)
i(t)
differenzialeC
0
v
Ri
C
D i
Dv
RDi
C
i
i i=
+
=
+
−1
1
1 equazione algebrica nell'operatore D 1° ordineCircuiti elettrici - Esempio
t
dv )
(
1
1
dt
t
dv
C
i
t
v
R
i
dt
t
v
L
i
C
R
L
)
(
)
(
1
)
(
1
=
=
∫
=
Kirchoff al
nodo A
i = i
L+ i
R+ i
CA
i(t)
v(t)
i
Li
Ri
Cingresso
uscita
condizioni iniziali nulle
equazione integro-differenziale
dt
t
dv
C
t
v
R
dt
t
v
L
t
i
(
)
=
1
∫
(
)
+
1
(
)
+
(
)
equazione differenziale del 2°ordine2
2
1
1
dt
v
d
C
dt
dv
R
v
L
dt
di
+
+
=
derivando ambo i membri
equazione algebrica
Sistema del 2°ordine
2 accumulatori di energia
Circuiti elettrici - Esempio
dt
t
dv
C
i
t
v
R
i
dt
t
v
L
i
C
R
L
)
(
)
(
1
)
(
1
=
=
∫
=
Kirchoff al
nodo A
i = i
L+ i
R+ i
CA
i(t)
v(t)
i
Li
Ri
Cingresso
uscita
condizioni iniziali nulle
Se come uscita interessa la corrente nell'induttanza, ricordando che
v
=
LDi
Consente di ricavare l'uscita
Circuiti elettrici - Esempio
dt
t
dv
C
i
t
v
R
i
dt
t
v
L
i
C
R
L
)
(
)
(
1
)
(
1
=
=
∫
=
Kirchoff al
nodo A
i = i
L+ i
R+ i
CA
i(t)
v(t)
i
Li
Ri
Cingresso
uscita
condizioni iniziali nulle
Consente di ricavare l'uscita
v(t) a partire dall'ingresso i(t)
v
=
Ri
R
Circuiti elettrici - Esempio
A
i(t)
v(t)
i
Li
Ri
Cingresso
uscita
dt
t
dv
C
i
t
v
R
i
dt
t
v
L
i
C
R
L
)
(
)
(
1
)
(
1
=
=
∫
=
Kirchoff al
nodo A
i = i
L+ i
R+ i
Ccondizioni iniziali nulle
Consente di ricavare l'uscita
v(t) a partire dall'ingresso i(t)
v
=
1
D i
−
1
C
Assignment 2.1
סּ
Si calcoli il modello matematico del sistema elettrico
v
2(t)
v
1(t)
Sistemi meccanici
סּ In generale si cerca di adottare modelli a costanti concentrate, perchè di più
facile impiego, anche se spesso alquanto approssimativi e meno aderenti alla realtà di quanto non lo siano nel caso dei circuiti elettrici: ad esempio, in un modello a costanti concentrate la massa di una molla, (distribuita) è supposta trascurabile o concentrata agli estremi della molla.
סּ Si cerca di adottare modelli lineari, anche se ciò implica la limitazione dello
studio a variazioni relativamente piccole delle grandezze in gioco. studio a variazioni relativamente piccole delle grandezze in gioco.
Sistemi meccanici
סּ Nella deduzione dei modelli, per semplicità si farà riferimento a moti di
traslazione lungo una sola direzione e di rotazione attorno ad un solo asse. סּ Le equazioni differenziali che descrivono il moto dei sistemi meccanici si
ricavano di regola esprimendo l'equilibrio delle forze e delle coppie applicate a ciascuna delle parti in movimento.
סּ Per ottenere il modello dinamico di un sistema meccanico in moto סּ Per ottenere il modello dinamico di un sistema meccanico in moto
traslatorio è fondamentale la legge di Newton:
dove
– m è la massa concentrata,
– f è la risultante di tutte le forze applicate,
– x lo spostamento risultante ( è quindi l'accelerazione).
f1 f2 f3 f4 f5
f
Sistemi meccanici
סּ Per un corpo in rotazione attorno ad un asse la legge di Newton si scrive
essendo:
– J il momento d'inerzia rispetto all'asse di rotazione,
– c la risultante delle coppie, θ la rotazione del corpo.
Sistemi meccanici
סּ I sistemi meccanici in moto traslatorio si possono considerare costituiti dai componenti
elementari:
סּ la massa,
in cui si concentrano le forze di inerzia,
סּ la molla,
in cui si concentrano le forze di richiamo elastico,
m
f
2x
f
1f
Kf
in cui si concentrano le forze di richiamo elastico,
(se per x1= 0 e x2= 0 la molla non è caricata)
סּ l'ammortizzatore,
in cui si concentrano le forze di attrito viscoso.
סּ Si suppone che gli estremi di tali componenti
meccanici siano sottoposti a moto traslatorio orizzontale.
f
f
x
1x
2f
f
Sistemi meccanici
סּ Analogamente per sistemi in moto rotatorio:
– Forze coppie – Masse inerzie c(t), θ (t)
K
c(t), θ (t) c(t), ω(t)J
c(t), θ1(t)K
c(t), θ2(t)B
c(t), ω (t) c(t), ω (t)Sistemi meccanici
סּ Riduttorec1(t), ω1(t)
c2(t), ω2(t)
In un riduttore ideale (senza perdite per attrito e con accoppiamento perfetto tra gli ingranaggi), la velocità viene ridotta del fattore kr
Poiché in questo meccanismo la potenza entrante deve essere uguale a quella uscente
Sistemi meccanici
סּ
Altri elementi:
Cinghia/puleggia Vite a ricircolazione di sfere
Sistemi meccanici
Le unità di misura delle grandezze meccaniche nel sistema SI sono: סּ Variabili:
סּ [f] = N, Newton; סּ [x] = m, metri;
סּ = m/sec, velocità;
סּ = m/sec2, accelerazione.
Oppure (caso rotatorio)
Variabili: [c] = N m; [θ] = rad; = rad/sec; = rad/sec^2. Parametri: סּ Parametri: סּ [M] = kg, chilogrammi; סּ [K] = N/m, coefficiente di rigidezza; סּ [B] = N sec/m, coefficiente di attrito viscoso. Parametri: [J] = kg\,m^2;
[K] = N\,m/rad, coefficiente di rigidezza torsionale;
[B] = N\,m\,sec/rad, coefficiente di attrito torsionale.
Sistemi meccanici - Esempio
סּ
Carrelli con attrito
u(t)
m
2x
2(t)
m
1x
1(t)
Sistemi meccanici - Esempio
סּ
Carrelli con attrito
סּ La variabile osservata del sistema è la velocita di m
2 e quindi
u(t)
m
2x
2(t)
m
1x
1(t)
Sistemi meccanici - Esempio
סּ Da
Si ricava
סּ Se si considerano per esempio per i parametri i valori numerici:
Sistemi meccanici - Esempio
סּ Le coppie applicate in questo caso sono:
– coppia esterna c(t)
– coppia dovuta alla molla torsionale ck(t) = k θ(t) – coppia dovuta all'attrito torsionale cb(t) = B
Assignment 2.2
סּ
Calcolare il modello matematico del seguente sistema
u(t)
m
2 B2 R2 Ru(t)
m
1x
(t)
B1 B 12 B2 R1 R 12Effetti non lineari - Attrito
סּ Nei sistemi meccanici esistono fenomeni nonlineari che, per la discontinuità delle
caratteristiche, non sono suscettibili neppure di una linearizzazione locale: il più importante di questi è l'attrito.
סּ Per rimanere nel campo dei modelli lineari si dovrebbe considerare il solo attrito viscoso. סּ In realtà è presente anche l'attrito secco o attrito al distacco, consistente in una forza che
equilibra la forza applicata, impedendo l'inizio del moto, finché questa non supera una soglia F_d, oltre la quale inizia il movimento e la forza si annulla.
סּ Inoltre può essere presente l'attrito coulombiano, caratterizzato da una forza nulla quando
il corpo è immobile, costante quando esso è in movimento e tale da opporsi al moto.
סּ L'attrito al distacco e l'attrito coulombiano sono fenomeni tipicamente nonlineari, per cui,
finché l'approssimazione risulta accettabile, nei modelli matematici si considera il solo attrito viscoso.
Effetti non lineari - Saturazione
סּ
Saturazione
La saturazione è un fenomeno comune a tutti i processi
fisici: l'uscita
y
del sistema è proporzionale all'ingresso
x
solo in un certo intervallo di valori, mentre rimane
Effetti non lineari – Elasticita’
סּ ElasticitàSi fa, quando possibile, l'ipotesi che i corpi con cui si tratta siano rigidi. A causa della presenza di inevitabili elasticità strutturali, i modelli che si ricavano con le ipotesi di corpi rigidi sono validi solo in opportune bande di frequenze, che per definizione sono al di sotto delle frequenze naturali delle strutture definite da questi effetti.
סּ Se possibile, si deve prestare attenzione a non eccitare queste
frequenze. Una regola di tipo empirico che si può adottare è quella di far sì che la pulsazione del sistema complessivo (con il controllo) sia
sì che la pulsazione del sistema complessivo (con il controllo) sia inferiore di quella naturale
סּ non è semplice determinare ω
Effetti non lineari – Isteresi…
סּ
Isteresi
Il sistema di attuazione (riduttore) introduce solitamente
un qualche effetto di isteresi. Nel caso di riduttori, è
dovuto al gioco d esistente tra gli ingranaggi.
– x: spostamento in ingresso– y: spostamento in uscita – y: spostamento in uscita
Effetti non lineari - Isteresi
0 0.5 1 1.5 2 2.5 3 3.5 4 −1 −0.5 0 0.5 1Ingresso − Uscita (dash)
0 0.5 1
Isteresi (d = 0.6)
Il movimento dell'ingranaggio “pilota” non si trasmette all'altro fino a quando i denti delle due ruote non sono in contatto. Se la velocità di x cambia segno, allora y rimane costante per un certo tratto.
−1 0 1 −1
−0.5
Non linearità a “due valori”: per ogni x vi sono 2 possibili valori di y, a seconda della “storia” dell'ingresso. Si possono avere instabilità o oscillazioni permanenti (cicli limite)
Sistemi meccanici – Effetti non
lineari
סּ Zona morta
L'uscita non risente di variazioni dell'ingresso contenute in una data banda.
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Robotics and System CONTROL
Schemi a blocchi
סּ
Un sistema viene rappresentato graficamente con un
blocco, e le sue variabili mediante collegamenti con
l'ambiente esterno o con altri sistemi.
S
S
Schemi a blocchi
סּ Un sistema orientato è un sistema in cui le variabili sono suddivise
in
– Variabili di ingresso (cause) – Variabili di uscita (effetti)
סּ Non sempre la suddivisione tra ingressi ed uscite (cause ed effetti) è
S
u1(t) u2(t) u3(t) y(t) ingressi uscitaסּ Non sempre la suddivisione tra ingressi ed uscite (cause ed effetti) è
univoca Ra L a c(t), ω(t) Le va(t) ia(t) ve(t) ie(t)
Schemi a blocchi
סּ I sistemi (sottosistemi) possono essere connessi tra loro mediante le
variabili di ingresso/uscita.
סּ Le variabili sono indicate con frecce, e in uno schema oltre ai
blocchi che descrivono i sistemi vi possono essere – nodi sommatori e – nodi sommatori e – punti di diramazione. + + -u1(t) u2(t) y(t) u(t) y1(t) y2(t) y (t)
Schemi a blocchi
סּ
Connessione in cascata (serie):
l’uscita del primo costituisce l’ingresso del secondo
S
1
S
2
y2(t) = y(t) u(t) = u1(t) y1(t) = u2(t)סּ
Connessione in parallelo:
stesso ingresso
S
1
S
2
y2(t) u(t) y1(t) u1(t) u2(t)Schemi a blocchi
סּ
Connessione in retroazione: i sistemi sono collegati ad
anello e si influenzano reciprocamente
S
1
y1(t) u1(t)
S
2
u2(t)Riduzione di schemi a blocchi
סּ Spesso i sistemi complessi vengono rappresentati con schemi a blocchi, i cui elementi hanno ciascuno un solo ingresso e una sola uscita.
סּ Blocchi elementari per la rappresentazione di sistemi puramente algebrici sono
x
y
Saturazione: che rappresenta un elemento nonlineare, la cui caratteristica ingresso-uscita è tracciata schematicamente entro il blocco stesso
סּ La seconda rappresentazione verrà estesa anche ai sistemi dinamici lineari stazionari, introducendo, al posto della costante di proporzionalità, la
funzione di trasferimento, che comprende ogni informazione relativa al comportamento dinamico ingresso-uscita (a partire da una condizione iniziale di quiete).
K
x
y
Guadagno: che rappresenta un elemento lineare, caratterizzato dalla costante di
proporzionalità K che lega l'uscita all'ingresso
y(t) = K x(t), specificata di regola entro il blocco stesso
Riduzione di schemi a blocchi
-Regole
סּ Riduzione di blocchi in cascata:
Riduzione di schemi a blocchi
-Regole
סּ Scambio di giunzioni sommanti
סּ Spostamento di un punto di prelievo di segnale a monte di un
Riduzione di schemi a blocchi
-Regole
סּ Spostamento di un punto di prelievo a valle di un blocco:
Riduzione di schemi a blocchi
-Regole
סּ Spostamento di una giunzione sommante a valle di un blocco:
Riduzione di schemi a blocchi
סּ
Le regole viste prima corrispondono a semplici
operazioni sulle equazioni algebriche rappresentate
dagli schemi a blocchi.
סּ
Mediante queste otto regole fondamentali, si possono
ridurre schemi a blocchi comunque complessi fino a
giungere ad una forma minima.
Riduzione di schemi a blocchi
Forma minima
סּ Per i sistemi con un solo ingresso ed una sola uscita, in un solo blocco
סּ Per i sistemi con più ingressi e più uscite in un numero di blocchi pari al prodotto
Esercizio
סּ
Ridurre lo schema a blocchi:
G
1
c(t) r(t)G
3
+ + -G
2
B
d(t)G
1
G
3
H
1
-H
2
G
2
Assignment 2.3
סּ
Ridurre lo schema a blocchi:
G
1
y(t) u(t)G
2
H
+ -+ -+ +-H
2
H
1
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Robotics and System CONTROL
Sistemi Dinamici/Statici
סּ
Sistema statico/dinamico
– modello matematico dei sistemi statici
• equazioni algebriche (sistemi privi di memoria)
– l'uscita del sistema dipende solo dal valore assunto dall'ingresso in quell'istante
– relazione tra tensione e corrente in un resistore
– modello dei sistemi dinamici. – modello dei sistemi dinamici.
• equazioni differenziali (sistemi con memoria)
– l'uscita del sistema non dipende solo dal valore assunto dall'ingresso in quell'istante, ma anche da quelli passati – relazione tra tensione e corrente in un condensatore
Esempi
סּ
Sistema statico (algebrico)
i(t)
v(t)
R 0 50 100 150 200 250 300 0 10 20 30 40 50 60 Tempo (s) V , Iסּ
Sistema dinamico
i(t)
C 0.2 0.4 0.6 0.8 1Modelli a parametri concentrati
סּ Le caratteristiche fisiche dei sistemi dinamici sono distribuite nel sistema fisico
stesso:
– - massa
– - elasticità
– - resistenza
– - ...
סּ Nella descrizione dei modelli dinamici, se è possibile fare delle approssimazioni
che permettono di concentrare in uno (o pochi) punti tali caratteristiche e quindi ottenere notevoli semplificazioni nelle loro espressioni matematiche. Si hanno i cosiddetti modelli a parametri concentrati.
סּ Nella pratica, anche se è chiaro che tutte le caratteristiche dei sistemi fisici sono
Modelli a parametri concentrati
סּ I modelli a parametri concentrati sono espressi da equazioni
differenziali ordinarie, che sono funzioni solo del tempo:
סּ Se non è possibile considerare come concentrati alcuni dei סּ Se non è possibile considerare come concentrati alcuni dei
parametri del modello, allora si deve ricorrere a equazioni alle differenze parziali. Infatti, la dinamica non dipende solo dal tempo ma anche, per esempio, dallo spazio:
Modelli a parametri costanti nel
tempo
סּ Se le proprietà di un dato sistema sono indipendenti dal tempo
(costanti), allora i relativi parametri sono costanti. I relativi modelli sono detti stazionari o invarianti.
סּ Per tali sistemi si ha la ripetibilità degli esperimenti: l'uscita che si
ottiene applicando al sistema a uno stato iniziale x0, un ingresso al tempo t0 è uguale (a parte una traslazione nel tempo) a quella che si ottiene (con lo stesso stato iniziale x0) applicando lo stesso ingresso ottiene (con lo stesso stato iniziale x0) applicando lo stesso ingresso all'istante t-δ.
Marzo - Giugno 2011 CA-02-ModelliFisici 55
-1 -0.5 0 0.5 1 1.5 2 2.5 x , y -1 -0.5 0 0.5 1 1.5 2 2.5 x , y
Modelli a parametri costanti nel
tempo
סּ
Da un punto di vista pratico, è raro che i parametri di un
sistema non cambino nel tempo.
סּ
D'altra parte, è sufficiente che essi non varino in modo
apprezzabile in un arco temporale confrontabile alla
durata dell'esperimento.
durata dell'esperimento.
סּ
Nei modelli stazionari, non ha importanza l'istante di
inizio dell'osservazione, che viene quindi solitamente
Risposta da stato zero, con
ingresso zero, completa
סּ
In generale, l'uscita y(t) di un sistema dinamico per t ¸ t
0
dipende:
– dall'ingresso u(τ) applicato in [t0, t];
– dallo stato iniziale x0 che ha il sistema per t =t0.
סּ
Risposta da stato zero (o risposta forzata)
Si dice risposta da stato zero o risposta forzata la
Si dice risposta da stato zero o risposta forzata la
risposta y
ZS(t) di un sistema che è inizialmente in quiete
(ingresso ed uscita nulli) e che viene sollecitato da un
ingresso non nullo.
סּ
Il sistema, senza l'applicazione dell'ingresso non nullo,
Risposta da stato zero, con
ingresso zero, completa
1 1.2 1.4 1.6 1.8 2 P o s , V e l
Risposta all`impulso (caso ideale)
f
Risposta da stato zero
0 0.2 0.4 0.6 0.8 P o s , V e l
x(t)
Risposta da stato zero, con
ingresso zero, completa
סּ Risposta con ingresso zero (o risposta libera)
סּ Si dice risposta con ingresso zero o risposta libera la risposta y
ZI(t) di
un sistema che è sollecitato da un ingresso nullo.
סּ Se il sistema è inizialmente in quiete (ingresso ed uscita nulli), vi
permane per t > t0, altrimenti vi è una evoluzione dell'uscita.
0.09 0.1 0 0.01 0.02 0.03 0.04 0.05 0.06 0.07 0.08 0.09 i( t)
Condensatore inizialmente carico (q(t0) = q0 ≠ 0); la variabile di
Risposta da stato zero, con
ingresso zero, completa
סּ Risposta completa
סּ Si dice risposta completa la risposta di un sistema che si trova
inizialmente in condizioni non di quiete ed è sollecitato con ingresso non nullo.
סּ E’ in questo caso necessario conoscere sia l'ingresso
applicato che lo stato iniziale in cui si trova il sistema.
סּ ESEMPIO: Data una massa m che nell'intervallo [t
0, t1] cade
in caduta libera, soggetta alla sola forza di gravità -g, non è possibile in t = t1 calcolarne la posizione e/o la velocità se non si conoscono la posizione e la velocità iniziali.
Risposta da stato zero, con
ingresso zero, completa
0 0.5 1 1.5 2 -0.5 0 0.5 1 Posizione 0 0.5 1 1.5 2 -6 -4 -2 0 2 4 Velocita`
v
0= 0 m/s
0 0.5 1 1.5 2 -0.5 0 0.5 1 1.5 2 -6 0 0.5 1 1.5 2 -0.5 0 0.5 1 1.5 Posizione 0 0.5 1 1.5 2 -6 -4 -2 0 2 4 Velocita`v
0= 2 m/s
Modelli lineari
סּ Una funzione f: C -> C è lineare sse gode delle seguenti proprietà: 1) Additività
2) Omogeneità
סּ Un modello dinamico è lineare sse valgono le seguenti tre proprietà: 1) la risposta con ingresso zero è lineare rispetto allo stato iniziale; 1) la risposta con ingresso zero è lineare rispetto allo stato iniziale; 2) la risposta da stato zero è lineare rispetto all'ingresso;
3) la risposta completa coincide con la somma della risposta con ingresso zero e della risposta da stato zero:
Modelli lineari
סּ ESEMPIO: Si consideri la risposta completa di un sistema
dinamico
in cui x0 = x(t0) è lo stato iniziale. in cui x0 = x(t0) è lo stato iniziale.
La risposta è somma della risposta con ingresso zero e da
stato zero, però il sistema è non lineare poiché la risposta non è lineare né rispetto allo stato iniziale (x02) né rispetto
Modelli lineari - Esempii
סּ Si consideri la risposta completa del sistema dinamico
Il sistema è non lineare poichè la risposta non è lineare rispetto all'ingresso (u2).
סּ Si consideri la risposta completa del sistema dinamico
Il sistema è lineare poiché:
– la risposta è somma della risposta con ingresso zero e da stato zero;
Modelli lineari
סּ Molti sistemi ammettono modelli matematici lineari purché i valori
delle variabili non escano da determinati intervalli
x
q
1סּ Si consideri il sistema di figura, costituito da un serbatoio: la portata
entrante q1 è funzione lineare della posizione x dello stelo di una
valvola q1= K x si suppone che la portata uscente q2 sia indipendente dal livello z.
z
z
2Modelli lineari
סּ Il modello matematico del sistema è espresso dall'equazione integrale lineare
o, equivalentemente, dall'equazione differenziale (ottenuta derivando rispetto al tempo ambo i membri)
in cui z indica il livello dell'acqua nel serbatoio (in m), Z0 il livello iniziale, q1 e q2 le portate entrante e uscente (in mc/sec), A l'area della sezione orizzontale del serbatoio (in mq).
Modelli lineari –
Proprietà di sovrapposizione degli effetti
סּ
Per i sistemi lineari vale una proprietà molto importante:
La sovrapposizione degli effetti.
סּ
Linearità rispetto allo stato iniziale
Questo caratteristica dei sistemi dinamici risulta evidente (ed utile) nello studio dei sistemi nello spazio degli stati. Viene qui citata solo per completezza, ma non verrà utilizzata nel
seguito, in quanto si è maggiormente interessati ad una
Modelli lineari –
Proprietà di sovrapposizione degli effetti
סּ
Linearità rispetto all'ingresso
Sia dato un sistema inizialmente in quiete. Si applichino (singolarmente) i q ingressi ui(t), i=1, …, q, t ¸ 0, ottenendo le corrispondenti risposte forzate yZS,i(t):
u(t)
y(t)
ΣΣΣΣ
Modelli lineari –
Proprietà di sovrapposizione degli effetti
סּ
Esempio:
סּ
Additività delle risposte
Proprietà di additività della risposta libera e della risposta forzata.
Sommario
סּ
Abbiamo visto come modellare:
– i sistemi elettrici attraverso le leggi della elettrotecnica e – I sistemi meccanici attraverso le leggi della meccanica
classica.
– Descrivere mediante schemi a blocchi l’interconnessione tra sistemi e sottosistemi.
tra sistemi e sottosistemi.
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Riferimenti al libro di testo:
– La modellistica di sistemi fisici è trattata in vari esempi sparsi sul libro di testo.
Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia Automation Robotics and System CONTROL