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Studio di fattibilita di circuito automobilistico per gare ed attivita amatoriali

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Academic year: 2021

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1.

INTRODUZIONE

1.1.

Generalità sugli autodromi italiani

Gli autodromi più famosi in Italia sono quello di Monza MI ( 5793 m ), circuito Nazionale inserito nelle gare internazionali di Formula 1, quello di Imola BO ( 4933 m ), che per anni ha ospitato il Gran Premio internazionale di San Marino e quelli di Santamonica a Misano Adriatico FO ( 4060 m ) e del Mugello FI ( 5345 m ) (Figura 1-1) ai vertici più alti per le gare di moto GP. Altri impianti importanti per manifestazioni a livello nazionale o utilizzati anche come piste prova dalle case produttrici o team italiani sono i circuiti di Fiorano MO ( 3021 m ), nei pressi dell’officina di Maranello, Vallelunga a Campagnano Romano RM ( 4085 m ), Magione PG ( 2507 m ) , Pergusa EN ( 4950 m ), Varano a Varano de’ Melegari PR ( 2375 m ). Impianti strettamente legati ai test su strada sono invece il grande anello di Nardò (LE) e la pista di Vairano (PV). Esistono poi altri circuiti minori, ma non è comunque sfruttata al meglio quella che è una domanda in crescita di coloro che vogliono provare l’ebbrezza della pista, libero sfogo per la loro passione.

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1.2.

La storia

Il primo “evento” agonistico automobilistico risale al 16 luglio 1878, quando due veicoli a vapore si sfidarono in una corsa (circa 201 miglia) organizzata lungo le strade tra Green Bay e Madison, nello stato del Wisconsin (Stati Uniti d’America). Questi veicoli viaggiavano ad una media di 10 Km/h.

La prima gara “seria” fu in Francia, organizzata dal giornale di Parigi “Le Petit Journal” nel 1894, prima anche ad avere un consistente numero di veicoli a motore e tappa fondamentale della storia dell’automobilismo.

Nel 1895 ci fu la Parigi-Bordeaux e in quello stesso anno venne indetta la prima corsa italiana (18 maggio, Torino-Asti-Torino). Anche la prima vera corsa americana è ascrivibile al 1895 ed ebbe luogo il 2 novembre, da Chicago a Waukegan e ritorno, per un totale di circa 92 miglia (148 Km).

La prima competizione automobilistica veramente “internazionale” fu la Gordon Bennett Cup, organizzata dal 1900 al 1905.

L’ACF, la Federazione Francese dell’automobilismo, organizzò diverse corse, con partenza a Parigi e arrivo in diverse città transalpine o europee fino al 1903, quando per un incidente morì, vicino ad Angouleme durante la Parigi-Madrid, Marcel Renault. Altri 8 incidenti mortali convinsero il governo francese a vietare le corse automobilistiche. Nel frattempo anche in Italia vennero fondate le prime associazioni, tra cui l’ Automobile Club Milano (ACM), istituito nel 1897, e Automobile Club d’ Italia (ACI), fondato nel 1904.

Nel 1906, nacquero la Targa Florio (93 Miglia sulle strade siciliane) e, nella cittadina di Le Mans, ebbe luogo il primo “Gran Premio”. 32 sfidanti gareggiarono in un lunghissimo circuito di 105 km per due giorni, percorrendo in media 6 giri al giorno. Nella stessa cittadina francese dal 1923 si svolge anche una delle manifestazioni automobilistiche più conosciute, la 24 ore di Le Mans.

Nel 1907, nacque la corsa sul circuito tedesco del Kaiserpreis (75 miglia sulla catena del Taunus) e il GP francese del Dieppe (48 miglia di circuito).

Il primo Ovale fu costruito in Inghilterra a Brooklands nel 1907, il secondo, ben più famoso, ad Indianapolis nel 1909, dove nel 1911 nacque la mitica 500 Miglia di Indianapolis che si corre tutt’ora.

L’Italia fu il secondo paese a chiamare la corsa “Gran Premio”: la prima edizione si disputò nel 1921. Nel 1924 si aggregarono anche Belgio e Spagna.

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Nel 1922 fu costruito il circuito permanente di Monza, il terzo al mondo e il primo nell’Europa continentale; risale invece al 1927 un’altra pista leggendaria, quella del Nürburgring.

Le gare automobilistiche su strada e circuiti esaltarono i veicoli da corsa e dettero una forte spinta al perfezionamento della tecnica costruttiva portando rapidi progressi nei livelli di prestazioni agonistiche delle vetture.

Negli Anni ‘30 nacque la differenziazione tra macchine da corsa e auto costose da strada, con le varie case automobilistiche come Alfa Romeo, Auto Union, Bugatti e Mercedes-Benz che costruirono vetture da 600 cavalli. Il peso massimo era di 750 Kg, e le varie scuderie trovarono sistemi particolare per rispettare la regola, come nel caso della Mercedes che costruì le famosissime Frecce

D’Argento.

Non c’era un vero e proprio Campionato del Mondo, ma era una serie di corse che venivano svolte in giro per l’Europa. Nel 1927 c’erano solo 5 Gp, nel 1929 c’erano 9 Gp mentre nel 1934 ben 18 Gp.

Nel Gran Premio di Monaco del 1933, per la prima volta nella storia, la griglia di partenza fu determinata dai tempi di qualificazione.

Il Predominio delle vittorie fino agli anni ‘20 era dei costruttori francesi (Bugatti, Delage), ma con l’arrivo delle case italiane come Alfa Romeo e Maserati le cose iniziarono a cambiare, impossessandosi del dominio completo sul panorama automobilistico.

Negli anni ‘30, il Partito Nazista stanziò fondi a favore delle case tedesche (Mercedes e Auto

Union), per portarle alla vittoria ed aumentare il prestigio del III Reich, cosa che riuscì, dominando le

corse dal 1934 al 1939.

Nel 1935 nacque il primo Campionato Europeo di corse automobilistiche, dove i migliori piloti si scontrarono nei vari Gran Premi Europei. Questa competizione durò fino al 1939, anno dell’inizio della Seconda Guerra Mondiale.

A Parigi nel 1949, la Federazione Internazionale (oggi la FIA) organizzò il primo Campionato del

Mondo di Formula 1 per l’anno successivo. Da allora sono nate tantissime categorie di corse

automobilistiche: quelle a “ruote scoperte” (come la Formula 1) e quelle a “ruote coperte” (come il Rally) grazie anche alla spinta data dal boom economico degli anni sessanta.

Il primo Gp di Formula 1 fu svolto nel circuito inglese di Silverstone il 13 maggio 1950, da lì inizia il romanzo della Formula uno. Quel Mondiale lo vincerà il Dott. Nino Farina con l’Alfa Romeo. Negli anni successivi allo strapotere dell’Alfa con Farina e Fangio e della Maserati si aggiunge un’altra

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uno, molti piloti sono riusciti a debuttare e rimanere in pianta stabile in questa categoria, ma solo negli anni ottanta grazie ad Alboreto, De Angelis e Patrese si è avuta la possibilità di lottare al vertice. In termini di piloti le speranze attuali ricadono su piloti dal grande potenziale come Trulli e Fisichella; la scuderia Ferrari invece è sempre rimasta al vertice anche se con piloti stranieri ed è oggi un simbolo della nostra nazione amato da tutti.

Attualmente l’organizzazione e la regolamentazione delle gare automobilistiche, così come l’emanazione delle normative sulle condizioni di sicurezza e di efficacia da applicare ai circuiti sono di competenza della Federazione Internazionale dell’Automobile (FIA) in ambito internazionale; in Italia opera la Commissione Sportiva Automobilistica Italiana (CSAI).

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1.3.

La velocità

Quello che fino a pochi anni fa era un marchingegno meccanico destinato ad alleviare le fatiche e ad accorciare le distanze, è oggi un vero e proprio oggetto del desiderio su cui sfogare la passione, a volte insana e pericolosa, per la velocità che spesso poco si concilia con le strade ordinarie. (Figura 1-2)

Negli ultimi anni l’ingegneria motoristica ha compiuto passi da gigante e le industrie automobilistiche tengono vivo questo sogno.

Inoltre l’Italia è patria di grandi case automobilistiche e motociclistiche, di campioni su due e quattro ruote e di tecnici e designer conosciuti in tutto il mondo; grazie anche a questi nomi l’interesse per auto, moto e velocità ha contagiato un grandissimo numero di persone, ma troppe volte si fa ricordare sulle cronache di ogni giorno.

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1.4.

Motivazioni.

Il motivo principale che ha fatto pensare ad una così particolare destinazione di un’ area come quella di inserirvi un autodromo è la sicurezza.

La passione per la “velocità” troppo spesso si orienta verso le strade ordinarie e sfocia in numerosi incidenti che potrebbero essere eliminati sensibilizzando gli appassionati di auto e moto ad utilizzare strutture idonee dove non possano presentarsi “imprevisti” frequenti e incontrollabili come sulle strutture destinate al traffico veicolare.

Un impianto del genere funge anche da investimento per riqualificare una zona inutilizzata che potrebbe trovare una spinta per la crescita di nuove attività e dare prestigio ad un comune come

quello di Castellina Marittima (Figura 1-3) pubblicizzandone eventi e iniziative.

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1.5.

Obbiettivi

L’oggetto della tesi è uno “studio di fattibilità di un impianto per gare amatoriali auto moto”, che dovrà dare una idea sulla possibilità di inserimento di un autodromo di medie dimensioni con tutti gli elementi che lo completano.

Si dimensioneranno tutte le sue parti in conformità con quelle che sono le norme per le categorie di più alte prestazioni, ovvero per i veicoli di Formula uno, questo per renderlo efficiente anche per ogni altra classe di veicoli; inoltre la possibilità di accogliere manifestazioni o test su veicoli F1 è sicuramente fonte di interesse da parte degli appassionati e di eventuali sponsor nonché fonte di prestigio (Figura 1-4).

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1.6.

Inquadramento dell’area

La scelta che muove una amministrazione a realizzare una struttura così importante deve tener conto di considerazioni economiche, logistiche, tecniche e dell’interesse che può richiamare.

Come sede dell’autodromo è stata scelta un’area vicina alle città di Livorno, Rosignano, Pisa che ne garantiscono un buon bacino di utenza rassicurante sulla sopravvivenza dell’impianto (Allegati Tav.1).

Il sito è poi facilmente raggiungibile da centri più distanti grazie alla presenza dell’ autostrada

Azzurra A12, della strada statale Emilia SS206 e della variante Aurelia SS1; la vicinanza del mare e

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Dal punto di vista orografico ci troviamo di fronte una zona pressoché pianeggiante, protetta da rilievi collinari, scarsamente abitata e a prevalente uso agricolo; questi fattori permettono un inserimento con limitati problemi di inquinamento acustico e un costo contenuto (Figura 1-6).

Anche il clima mite con piovosità bassa e venti generalmente deboli garantiscono un utilizzo a regime della struttura.

A sostegno della scelta fatta dobbiamo anche considerare la presenza di un crossodromo in espansione sul lato sud che aumenterebbe la funzionalità e la diversificazione delle attività.

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V a ri a n ta A u re li a S S 1 V ia E m il ia S S 2 0 6 A u to s tr a d a A z z u rr a A 1 2 C A S T E L L IN A M A R IT T IM A P L A N IM E T R IA S c a la 1 :1 0 0 0 0 Z O N A D I IN T E R V E N T O

Figura

Figura 1-2: Contrasto simbolico tra velocità e ordinario.
Figura 1-3: Foto aerea di Castellina Marittima.
Figura 1-4: Foto di tifosi Ferrari.
Figura 1-6: Mappa generale dell’ orografia dell’area limitrofa al comune di Castellina Marittima
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