• Non ci sono risultati.

Guarda Enrico Caterini, L’intelligenza artificiale «sostenibile» e il processo di socializzazione del diritto civile, Edizioni Scientifiche Italiane, 2020 | P.A. Persona e Amministrazione

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Guarda Enrico Caterini, L’intelligenza artificiale «sostenibile» e il processo di socializzazione del diritto civile, Edizioni Scientifiche Italiane, 2020 | P.A. Persona e Amministrazione"

Copied!
3
0
0

Testo completo

(1)

RENATO ROLLI

Professore Associato

Dipartimento di Scienze Aziendali e Giuridiche dell’Università della Calabria

renatorolli@hotmail.com MARIAFRANCESCA D'AMBROSIO

Dottoressa in Giurisprudenza

arfairam00@gmail.com

R

ECENSIONE A

E.

C

ATERINI

,

L’

INTELLIGENZA

ARTIFICIALE

«

SOSTENIBILE

»

E IL PROCESSO DI

SOCIALIZZAZIONE DEL DIRITTO CIVILE

,

E

DIZIONI

S

CIENTIFICHE

I

TALIANE

,

2020

«[...] l’intelligenza artificiale, nella sua accezione normativa, è strumento della soste-nibilità «sociale». Con essa si possono ausiliare in modo formidabile gli attori dell’ordinamento giuridico a semplificare l’accesso e la effettività dei diritti e dei doveri. Se lo stato di avanzamento dell’attuazione della Costituzione e dei suoi princìpi subisce forti resi-stenze, se non arretramenti, l’intelligenza artificiale può essere un facilitatore che sospinge e agevola le azioni verso la sostenibilità.»

Il rapido incedere della “società algoritmica” nel mondo del diritto impone all’interprete un approfondimento e una rilettura delle categorie giuridiche tradizionali. Tale compito può essere agevolato dalla lettura dell’opera de qua, che attraverso una comparazione di teorie e prassi, fornisce una visione dinamica del fenomeno e stimola la riflessione del lettore proiettandolo nel suo concreto manifestarsi.

Mediante un linguaggio tecnico e pragmatico, l’Autore esamina il graduale processo di automazione dell’uomo, e del mondo, generato dall’intelligenza artificiale evidenziando i vantaggi e le criticità ad esso connessi.

L’opera prende le mosse dall’analisi di due fattori costituenti il se-stante del diritto civile: lo Stato e la persona. Alla base dei Trattati dell’Unione Europea non v’è più la considerazione dello Stato-nazione fondato sulla sovranità e sulla forza economica, bensì il rispetto dell’identità e delle prerogative dei singoli Stati. Inevitabilmente, valori quali la democrazia, l’eguaglianza, la solidarietà, la persona, assumono si-gnificati differenti a seconda del contesto culturale nel quale vengono de-clinati e il ricorso alle clausole generali, come la sostenibilità, principio generale dell’ordinamento italo-europeo, diviene più frequente.

(2)

PA PERSONA E AMMINISTRAZIONE Ricerche Giuridiche sull’Amministrazione e l’Economia

622

Analizzato il contesto culturale e ordinamentale, l’Autore esamina il fenomeno dell’intelligenza artificiale sotto un duplice punto di vista. L’AI ha reso il mondo automato ed ha posto al centro di esso l’uomo automa-to. Ques’ultimo diviene “un catalizzatore di dati, passati e futuri, che det-teranno i rapporti non soltanto tra gli esseri umani ma anche con l’ambiente dei viventi e dei soggetti elettronici”.

L’intelligenza algoritmica manifesta le sue potenzialità nei settori più disparati, da quello economico, a quello finanziario, dal settore legale (il diritto “si ingegnerizza”) a quello di gestione. Non solo, anche in campo medico le capacità della macchina superano quelle dell’uomo, fornendo rimedi terapeutici e diagnostici che consentono un’analisi più approfondita delle devianze comportamentali ed organiche della persona. D’altra parte, il fenomeno de quo non è esente da problematiche. L’analisi del problema è accompagnata dall’enunciazione di soluzioni o di ipotesi risolutive.

Il primo ad essere esaminato è il problema etico della vita automa-tica, al quale si può ovviare mediante l’introduzione di un’etica nella macchina che le consenta di comportarsi secondo morale. Invero, ciò che distingue l’intelligenza umana da quella artificiale è la coscienza, ossia “la ricerca del senso di giustizia che implica l’intelligenza per trovarla e la volontà per compierla”.

Segue il bisogno di intellegibilità degli algoritmi e di verificabilità delle scelte etiche effettuate, che è risolto, invece, mediante il riferimento all’insegnamento Kantiano secondo il quale “ogni agente morale deve rendere ragione delle proprie azioni, di tal ché la macchina che decide e conosce deve spiegare le giuste ragioni delle sue azioni”.

Ulteriore problema è quello relativo all’accessibilità: si deve evitare, cioè, che l’intelligenza artificiale si trasformi in una fonte di discrimina-zione in quanto non accessibile a chiunque. Per non incorrere in tale ri-schio è necessario imprimere un fine “sociale” alle azioni della macchina. Di fatti, sottolinea l’Autore, gli strumenti di cui si avvale l’uomo, nei suoi affari personali e patrimoniali, devono conformarsi alla clausola della so-stenibilità.

Particolarmente interessante è l’analisi del problema relativo alla re-sponsabilità. L’Autore ricostruisce una nota dottrina tedesca risalente a Teubner, secondo il quale “la società automata non può sottrarsi all’istanza di giustizia”, e il sistema giuridico, dunque, non può accettare che vi siano fatti dannosi privi di un responsabile o addossati a chi re-sponsabile non è. Il problema si pone laddove l’algoritmo sia in grado di pervenire a decisioni imprevedibili, incontrollabili dallo stesso program-matore. In tali ipotesi emergerebbe, secondo Tneuber, una soggettività altra, diversa dall’uomo e dalla persona giuridica, che racchiude la

(3)

capaci-PA PERSONA E AMMINISTRAZIONE Ricerche Giuridiche sull’Amministrazione e l’Economia

623 tà del nodo decisionale algoritmico, consentendo di concepire l’uomo e l’algoritmo come autonomi centri di decisioni.

Tuttavia, rileva l’Autore, nella determinazione della responsabilità gioca un ruolo decisivo il legame neuronale con l’uomo che ha generato l’algoritmo. “Pertanto, ferma l’emersione di nuove soggettività parziali (o limitate) come quella algoritmica, la soluzione secondo giustizia della re-sponsabilità generata dall’«attante» non trova una risposta univoca ed aprioristica se non dopo la ponderazione degli interessi e dei soggetti concretamente in relazione”.

L’Autore si avvia alla conclusione ponendo degli interrogativi e fornendo delle risposte: “Qual è la natura giuridica dell’algoritmo? Come può essere qualificato giuridicamente?”. L’algoritmo è la sequenza mate-matica frutto dei flussi informativi prescelti dall’autore, onde in esso si intravede “la medesima libertà del ricercatore che, nel processo di accu-mulo di informazione, in partenza contraddittori e caotici, procede per gradi alla sistemazione di essi secondo una linea interpretativa e ricostrut-tiva volta a dimostrare la composizione di un sistema ordinato e coeren-te”.

L’algoritmo, e ciò che da esso deriva, è espressione della capacità di produrre regole. Quando risolutrice di problemi, la regola algoritmica non può essere esente da controlli giuridici e sociali.

In quest’ottica il processo di soggettivazione dell’intelligenza artifi-ciale e la sua connessione con la dignità umana conducono alla respon-sabilizzazione degli autori algoritmici e degli attanti meccanici.

“Anche l’umanità automata deve assolvere alla funzione sociale di consentire e agevolare l’«accessibilità a tutti» di quelle applicazioni dell’intelligenza artificiale che garantiscono il «minimo vitale»”.

L’intelligenza artificiale deve proiettare in avanti l’intelligenza uma-na, senza mai avere il sopravvento su quest’ultima. L’innovazione tecno-logica offre un ventaglio di opportunità di potenziamento dell’agire umano nell’universo giuridico. Occorre, tuttavia, predisporre il binario che essa dovrà percorre per raggiungere una condizione costituzionale di progresso, nella quale la persona conserva il suo ruolo cardine e l’algoritmo funge da strumento di ausilio.

Solo così l’algoritmo potrà restituire valore alla persona, anziché sottrarlo.

Riferimenti

Documenti correlati

L’eventuale prova orale facoltativa va concordata con il docente comunicandone l’intenzione per posta elettronica entro

The important feature of N = 1 supersymmetric theories in 2 + 1 dimensions is that the Witten index can jump on co-dimension one walls in parameter space, where new vacua come

rimane oscuro perfino ai suoi stessi programmatori 27. Tale funzionamento assomiglia, quindi, a quello di un “oracolo”, ma, contrariamente ai suoi antichi predecessori, ad un

La Mente Digitale: Sempre più attività/processi della mente umana sono diventati analizzabili in modo inferenziale utilizzando dati provenienti da dispositivi digitali e

Ebbene, a mo’ di informazione preliminare, bisogna riconoscere che l’ “intel- ligenza artificiale” nel processo penale è un genus bifronte, facendosi carico, per un verso,

L’attuazione del GDPR nella Pubblica Amministrazione è un percorso che tutti gli enti pubblici devono affrontare, in forza della Legge delega 25 ottobre 2017 n. 101, emanati in

Marongiu, L’intelligenza artificiale “istituzionale”: limiti (attuali) e potenzialità, cit., 51-53. In giurisprudenza, cfr. Sul principio di non esclusività delle decisioni

Per quanto riguarda l’ottimizzazione dei costi e della qualità, l’utilizzo dell’IA permette all’Ente Locale di risparmiare notevolmente nella spesa pubblica e di migliorare