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Profilo di Arsenio Frugoni e bibliografia degli scritti

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Arsenio Frugoni (1914-1970) 

di Amedeo De Vincentiis

 

© 2002 - ​Amedeo De Vincentiis​ per "Reti Medievali"

 

 

Compiuti gli studi superiori a Brescia, Arsenio Frugoni entrò nel 1933 alla Scuola Normale di Pisa. Frequentò

contemporaneamente i corsi della Facoltà di Lettere dell'Università di Pisa, come previsto dal regolamento della Normale. Si laureò nel 1938 in storia con una tesi sul pensiero politico del papato nei rapporti con l'impero e gli stati occidentali dal periodo carolingio all'età di Innocenzo III, sotto la guida di Giovan Battista Picotti (Frugoni 1940). Oltre all'insegnamento di Picotti (di cui fu assistente fino al 1941) ebbero grande importanza nella sua formazione i filologi Giorgio Pasquali e Paul Oskar Kristeller.

Finita la guerra, nel 1947 venne ammesso alla Scuola storica nazionale dell'Istituto storico italiano per il medio evo, di cui era presidente Raffaello Morghen. Fu un'esperienza determinante. Alla impostazione del metodo storico erudito di Picotti e alla nuova filologia di Pasquali, a Roma Frugoni poté aggiungere nel suo bagaglio formativo la nuova storiografia di Morghen: un tentativo di applicare gli strumenti tradizionali della erudizione e della filologia a problematiche assai più vaste, attinenti alla fluida area tematica delle esperienze religiose e della spiritualità dell'età medievale. Già assistente presso la cattedra di Morghen all'Università di Roma, nel 1954 vinse il concorso per professore ordinario e venne chiamato a insegnare storia alla Scuola Normale di Pisa. Vi rimase fino al 1962 quando ritornò all'Università di Roma come professore di storia medievale. Fino alla morte (1970), inoltre, continuò sempre a svolgere incarichi di rilievo presso l'Istituto storico italiano per il medio evo.

 

La prima fase della produzione storiografica di Arsenio Frugoni è strettamente legata alla sua formazione a Pisa. Si articola in due filoni, l'edizione di testi, prevalentemente di età umanistica (​Scritti​ 1939; ​Carteggio​ 1950) e saggi di storia della cultura tra Quattro e Cinquecento, raccolti successivamente nel volume ​Incontri nel Rinascimento​ (Frugoni 1954). Negli anni di formazione presso la Scuola storica a Roma, invece, Frugoni si orientò definitivamente verso la medievistica. Studiò dunque la figura e l'opera del cardinale Iacopo Stefaneschi, coniugando approccio filologico e storico culturale (Frugoni 1949; 1950). Quindi, nel 1950 scrisse un ampio studio sul Giubileo del 1300 (Frugoni 1999). La ricerca è un tentativo di storia totale di un fenomeno puntuale. La proclamazione del Giubileo viene indagata come risultato di tradizioni precedenti (teologiche, indulgenziali) adeguate alle esigenze della politica e della spiritualità del tempo di Bonifacio VIII; la celebrazione giubilare consente allo storico di ricostruire vari livelli (devozionali, politici, di comportamenti collettivi) delle religiosità

tardomedievale. Quattro anni dopo, pubblicò il volume ​Celestiniana​ (Frugoni 1991), in cui studiò la figura e l'esperienza di papa Celestino V. Lo storico in ogni capitolo adottò un punto di osservazione differente: archeologico per l'analisi della tradizione documentaria erudita relativa a Celestino e alla sua congregazione, esegetico testuale per la lettura della presunta autobiografia del pontefice, contestualizzante per ricostruire l'interpretazione di Celestino espressa dal comportamento degli spirituali francescani, filologico per recuperare gli echi della figura del pontefice in alcuni testi poetici successivi.

Tutti questi studi, per quanto segnassero una posizione originale nell'area di studi del medioevo cristiano, si inserivano comunque nella scuola storiografica dominata da Raffaello Morghen. Sempre nel 1954 però Frugoni pubblicava anche il libro su ​Arnaldo da Brescia nelle fonti del secolo XII​ (Frugoni 1989). La ricerca fu una novità assoluta. Non tanto per la tematica ereticale, che allora era tra le più dibattute negli studi sulla tradizione religiosa medievale: fu invece l'approccio ai documenti ad essere rivoluzionario rispetto alle impostazioni tradizionali e correnti. La ricerca infatti si concentra sulle testimonianze che ritracciarono l'esperienza di Arnaldo, piuttosto che direttamente sulla sua figura. I testi sono analizzati come campi di tensione tra la reale vicenda dell'eretico, l'interpretazione personale di ogni singolo autore e i condizionamenti imposti dalla sua posizione culturale e dalla forma letteraria in cui redasse la sua testimonianza. Così, oltre alla parabola storica di Arnaldo da Brescia, la ricerca illumina le modalità di percezione ed elaborazione del reale da parte degli intellettuali del XII secolo. L'importanza del libro venne immediatamente riconosciuta dagli storici più attenti e il volume innescò un vivace confronto sulle possibilità di conoscere il passato attraverso la mediazione dei documenti; si trattò di uno dei rari momenti in cui parte della medievistica italiana si soffermò a riflettere sui fondamenti del proprio mestiere.

In seguito, la storiografia di Frugoni si caratterizzò sempre più per la molteplicità degli interessi. Negli ultimi quindici anni di attività, lo storico ampliò i suoi orizzonti di studio, sia abbracciando nuove tematiche, sia accogliendo criticamente

suggestioni di storiografie straniere (in particolare quella francese). La natura esplorativa di questa attività si concretizzò in una produzione scientifica dispersa, costituita per lo più da brevi saggi, oltre che da un gran numero di voci redatte per l'​Enciclopedia italiana​, L'​Enciclopedia​ ​dantesca​ e il ​Dizionario biografico degli italiani​. Complessivamente, sono identificabili quattro nuclei principali in tale produzione: contributi che precisano e arricchiscono argomenti affrontati in precedenza (Frugoni 1955; 1956; 1958; 1970), edizioni di testi (Gioacchino da Fiore 1957; Anonimo Romano 1957; Dante Alighieri 1972), ricerche sulla cultura e la spiritualità medievali (Frugoni​​1979) e un gruppo di studi su Dante (Frugoni 1965; 1967; 1969; 1972). Il filo conduttore degli ultimi studi è costituito dall'approccio metodologico, volto a una lettura interna della testimonianza e al tentativo di affrontare attraverso un caso specifico problematiche più generali. Al centro

dell'attenzione dello storico fu in ogni caso il documento, inteso come testo da decifrare con gli strumenti della filologia e attraverso gli indizi forniti dai contesti storici in cui venne prodotto. Così, documenti e testimonianze individuali diventavano essi stessi fatti e problemi di storia. In questa prospettiva, Frugoni approdò anche allo studio delle immagini (Frugoni 1957). Negli studi su Dante, infine, lo storico sintentizzò i differenti approcci metodologici adottati nel corso della sua attività

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(filologia, esegesi testuale, analisi psicologica, contestualizzazione della testimonianza), forse in preparazione di una monografia sul personaggio.

Arsenio Frugoni ha avuto molti allievi ma non ha costruito una scuola, sia per la peculiarità del suo approccio metodologico alla ricerca che implicava una controllata componente soggettiva, sia per la sua morte relativamente prematura. Influenze della sua impostazione sono tuttavia riconoscibili negli studi di Girolamo Arnaldi e Ovidio Capitani, pur nella diversità delle tematiche affrontate; alcuni suoi allievi inoltre hanno sviluppato aspetti metodologici e tematici delle sue ricerche, come Giovanni Miccoli (storia religiosa) o Massimo Miglio (storia e filologia). Ma l'eredità più significativa della storiografia di Arsenio Frugoni è rappresentata dalla continua riflessione, calata nel concreto della ricerca, sul rapporto tra storico, documenti e realtà del passato indagata. Da questo punto di vista, la sua lezione è stata rievocata anche recentemente in contesti storiografici apparentemente assai lontani da quelli attraversati dallo storico (da studiosi come Carlo Ginzburg, Alain Boureau o Jacques Revel).

 

Studi su A. Frugoni:

Profilo​ (A. De Vincentiis) ​(​Record in RMOA​)

● R.Manselli, ​Ricordo di Arsenio Frugoni​, in ​La scuola nell'Occidente latino dell'alto medioevo​, Settimane di studio del Centro Italiano Studi sull'Alto Medioevo, XIX. Spoleto 15-21 aprile 1971, Spoleto, 1972, I, pp.39-50

● C.Gennaro, ​Bibliografia degli scritti di Arsenio Frugoni​, "Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa. Classe di Lettere e Filosofia", s.III, 3 (1973), pp.487-514.

● C.Violante, ​Ricordo di Arsenio Frugoni storico, ​in "Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa", s. III, III/2 (1973), pp. 441-461 (poi nel n. 211)

● E. Occhipinti, ​Gli "Incontri nel Medioevo" di Arsenio Frugoni​, "Società e storia", 15 (1982), pp.163-179. ● G.Miccoli,​ Gli "Incontri nel Medio Evo" di Arsenio Frugoni,​ "Studi medievali", s.III, 24 (1983), pp.469-486. ● G.Sofri, ​Frugoni, Arsenio​, in ​Dizionario Biografico degli italiani​, 50, Roma 1988, pp.619-622.

● G. Sergi, ​Arsenio Frugoni e la storiografia del restauro​, in A.Frugoni, ​Arnaldo da Brescia​ ​nelle fonti del secolo XII

(1954), Torino 1989, pp.VII-XXIV

● C. Gennaro, ​Introduzione​, in A.Frugoni, ​Celestiniana​ (1954), Roma 1991, pp.VII-XVII

● A. Boureau, ​Introduction,​ in A.Frugoni, ​Arnaud de Brescia dans le sources du XIIe siècle​, ed. A.Boureau, Paris 1993, pp.IX-XVIII

● J.Revel, ​Ressources narratives et conaissance historique​, "Enquête. Anthropologie, histoire, sociologie", 1 (1995), pp.43-70.

● A. De Vincentiis, ​Documenti, contesti, interpretazioni. Il giubileo come problema storico nella ricerca di Arsenio Frugoni​, in "​Misericorditer relaxamus". Le indulgenze fra teoria e prassi nel Duecento​, a cura di L.Pellegrini, R.Paciocco, "Studi Medievali e Moderni. Arte, letteratura, storia", 1 (1999), pp.215-231.

● A. De Vincentiis, ​Storia e filologie. Il percorso di Arsenio Frugoni fino al 1950​, in A.Frugoni, ​Il giubileo​ ​di Bonifacio VIII​ (1950), a cura di A.De Vincentiis, Roma, Bari 1999, pp.129-160.

Arsenio Frugoni​, a cura di F.Bolgiani, S.Settis, Firenze 2001.

● A. De Vincentiis, ​Eredità inquietante. Reazioni alla ricerca di Arsenio Frugoni (1950-1999)​, in ​Arsenio Frugoni​, a cura di F.Bolgiani, S.Settis, Firenze 2001, pp.1-53.

G. Sergi, ​Sulla storia 'possibile' in Arsenio Frugoni​ ​(​Record in RMOA​)

Principali opere di A. Frugoni:

o Scritti inediti di Benedetto Colucci da Pistoia​, a cura di A. Frugoni, Firenze 1939

o Papato, Impero e Regni Occidentali (dal periodo carolingio a Innoncenzo III)​, Firenze 1940.

o Riprendendo il "De centensimo seu Iubileo anno liber" del Cardinale Stefaneschi​, "Bullettino dell'Istituto storico italiano per il Medio Evo", 61 (1949), pp.163-172

o La figura e l'opera del cardinale Jacopo Stefaneschi (1270 c.-1343)​, "Rendiconti dell'Accademia Nazionale dei Lincei", s.viii, 5 (1950), pp.397-424

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o Carteggio umanistico di Alessandro Farnese (dal cod. Gl. Kgl. S. 2125, Copenaghen)​, a cura di A.Frugoni, Firenze 1950

o Incontri nel Rinascimento. Pagine di erudizione e di critica​, Brescia 1954

o La fortuna di Arnaldo da Brescia​, "Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa", s.ii, 24 (1955), pp.145-160

o Una nota arnaldiana e una nota sublacense​, "Bullettino dell'Istituto storico italiano per il medio evo e archivio muratoriano", 67 (1955), pp.289-296

o Il carme giubilare del "Magister Bonaiutus de Casentino"​, "Bullettino dell'Istituto storico italiano per il medio evo e archivio muratoriano", 68 (1956), pp.247-258

o Gioacchino da Fiore, ​Adversos Iudeos​, a cura di A. Frugoni, Roma 1957

o I temi della Morte nell'affresco della chiesa dei Disciplini a Clusone​, "Bullettino dell'Istituto storico italiano per il medio evo e archivio muratoriano", 69 (1957), pp.175-212

o Anonimo Romano, ​Vita di Cola di Rienzo​, a cura di A. Frugoni, Firenze 1957

o "Filii Arnaldi" (Per l'interpretazione di un passo di Ottone Morena)​, "Bullettino dell'Istituto storico italiano per il medio evo e archivio muratoriano", 70 (1958), pp.521-524

o Dante e la Roma del suo tempo​, in ​Dante e Roma​ (Atti del Convegno di studi, Roma 8-10 aprile 1965), Firenze 1965, pp.73-96

o Il canto X dell'Inferno​, Firenze 1967

o Dante tra due conclavi. La lettera ai cardinali italiani​, in ​Letture Classensi​, 2, Ravenna 1969, pp.69-91 o Il canto III del Purgatorio​, in ​Nuove Letture Dantesche​, 3, Firenze 1969, pp.267-290

o Il "Giubileo" di Tomaso Becket​ (1962), in ​Scritti in onore di Vittorio De Caprariis​, Roma 1970, pp.11-18. o Dante Alighieri, ​Le Epistole​, a cura di A.Frugoni, Milano, Napoli 1972

o Il canto XXXIII del "Purgatorio"​, in ​Nuove Letture Dantesche​, 5, Firenze 1972, pp.235-253 o Incontri nel Medioevo​, Bologna 1979

o Arnaldo da Brescia nelle fonti del secolo XII​ (1954), Torino 1989 o Celestiniana​ (1954), Roma 1991

o Il giubileo di Bonifacio VIII​ (1950), a cura di A.De Vincentiis, Roma, Bari 1999.

 

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