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Aspetti internazionali della repressione del crimine

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Academic year: 2021

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Translational Medicine @ UniSa - ISSN 2239-9747 2014, G(1): 1-2

1 Università degli Studi di Salerno

ASPETTI INTERNAZIONALI DELLA REPRESSIONE DEL CRIMINE

Dario Annunziata*

*Dottorando di ricerca in “Dottrine generali del diritto” presso l'Università di Foggia.

“Aspetti internazionali della repressione del crimine” è il titolo della lectio magistralis tenuta dal Procuratore Nazionale Antimafia, Franco Roberti, presso l’Aula Magna dell’Università di Salerno, lo scorso 25 Novembre 2013: un tema particolarmente affascinante, di forte attualità e dagli evidenti risvolti pratici. La manifestazione, organizzata dal Dipartimento di Scienze Giuridiche, e coordinata da Francesco Lucrezi, è stata introdotta dai saluti del Magnifico Rettore Aurelio Tommasetti - che si è dichiarato molto soddisfatto di tale importante evento, che conferma la tradizionale sensibilità dell'Ateneo sul piano della testimonianza civile - e dall’intervento di Marta Mango, Presidente del Consiglio degli Studenti - la quale, parlando a nome di tutta la comunità studentesca, ha molto apprezzato l’impegno che le istituzioni universitarie salernitane conducono per arricchire l’offerta didattica. Anche il Direttore del Dipartimento di Scienze giuridiche, Prof. Enzo Maria Marenghi, ha salutato con gioia l’iniziativa, ringraziando l'illustre ospite e le altre numerose Autorità intervenute per la loro presenza e manifestando il vivo interesse di tutta la comunità accademica verso il tema trattato.

Franco Roberti, nella sua lectio, ascoltata da un uditorio particolarmente attento e partecipe, ha immediatamente chiarito come il tema oggetto della sua trattazione si presenti di particolare complessità, date le molteplici problematiche richiamate. In un momento storico particolarmente difficile dal punto di vista economico, sociale e politico, il problema della repressione del crimine organizzato richiede infatti dei ragionamenti e delle azioni che vanno ben al di là dei confini strettamente nazionali. “Basti pensare”, ha affermato il relatore, “che il budget complessivo del crimine internazionale si aggira, secondo attendibili stime, sui 1329 miliardi di dollari annui, l’equivalente del P.I.L. di un grande Paese del G20, come il Canada o la Russia”. Date queste premesse, Roberti - capo di quella Procura Nazionale Antimafia fortemente voluta, a suo tempo, dall'indimenticabile Giovanni Falcone, più volte evocato dal Procuratore, che del Collega assassinato fu grande amico personale - , ha insistito, seguendo una linea di continuità che lega vecchi e nuovi rappresentanti della Giustizia, sull'importanza di un efficace lavoro di intelligence e di coordinamento, che permetta di acquisire le necessarie conoscenze utili a contrastare i disegni malavitosi della criminalità organizzata, lamentando come, da parte di diversi Paesi, non sia riscontrabile una reale disponibilità alla cooperazione internazionale e allo scambio di informative. Le parole del Procuratore hanno fortemente interessato il numeroso pubblico, in gran parte formato da studenti, che è intervenuto rivolgendo all’illustre ospite numerose domande. In particolare, sollecitato da alcune richieste, Roberti ha dato dei chiarimenti anche in riferimento alla problematica della cosiddetta “Terra dei Fuochi”, ossia quel lembo di terra che abbraccia le province di Napoli e Caserta, gravemente contaminato - com'è noto -, ad opera della Camorra, da rifiuti tossici. “Apparentemente - ha affermato Roberti - si è perduto del tempo, ma a livello giudiziario i processi si sono susseguiti, non senza risultati. Ciò su cui si è in ritardo, invece, è la bonifica dei territori infestati. Questo è necessario, così come è necessario un perfezionamento degli strumenti legislativi di prevenzione e contrasto del fenomeno, che è all'esame del Parlamento“. Significativamente, Roberti ha voluto chiudere la sua relazione con le parole di Giovanni Falcone: “ Ora è tempo di decidere e di fare i fatti”.

L’incontro è proseguito con gli interventi di Andrea Castaldo e Angela Di Stasi, docenti, rispettivamente, di Diritto penale e di Diritto internazionale, che hanno richiamato alcuni problemi relativi alle materie di propria competenza, sottolineando come il problema della repressione del

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Translational Medicine @ UniSa - ISSN 2239-9747 2014, G(1): 1-2

2 Università degli Studi di Salerno

crimine debba essere affrontato a vari livelli e con diverse competenze, al fine di comprenderne al meglio l’effettiva consistenza e poter così approntare adeguati strumenti di tutela, sia legislativa che pratica.

La conclusione dei lavori è stata affidata a Luigi Kalb, docente di Procedura penale, che ha salutato i presenti rivolgendosi con fiducia alle giovani leve, ricordando che esse saranno presto chiamate in prima persona a dare il proprio contributo alla lotta alla criminalità organizzata e alla costruzione di una società fondata sul diritto e la giustizia.

Abstract

Il Procuratore Nazionale Anti-Mafia, Franco Roberti, ha spiegato, nella sua lectio magistralis presso l'Università di Salerno, come il problema della repressione del crimine organizzato richieda dei ragionamenti e delle azioni che vanno ben al di là dei confini strettamente nazionali.

Franco Roberti, Procuratore Nazionale Anti-Mafia, has exposed, in his lectio magistralis at the University of Salerno, how the problem of repression of organized crime requires reasonings and actions that go far beyond the strictly national boundaries.

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