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Centralità del servizio: le customer satisfaction nelle biblioteche

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Centralità del servizio: le customer satisfaction nelle biblioteche: atti del Convegno, 9 mag-gio 2006, a cura di Sandro Apis e Anna Maria Della Fornace. Roma: AIB Sezione Marche, 2007. 118 p. ISBN 978-88-7812-167-6. € 16,00; soci: € 12,00.

Come recita il Manifesto Unesco per le biblioteche pubbliche, «il bibliotecario è un interme-diario attivo tra gli utenti e le risorse» e «la formazione e l’aggiornamento professionale [dello stesso] sono indispensabili per garantire servizi adeguati».

Alla stregua di questa considerazione, la biblioteca, da sempre “soggetto propulsore” culturale e produttivo di idee e di informazioni, ha il compito di adeguare i propri servi-zi sia sulla base dell’utenza che già la frequenta che su quella ancora da “avvicinare” (cfr. sul tema l’intervento di Luca Ferrieri, Dei diritti e dei valori: dieci (s)punti programmatici per la biblioteca prossima ventura, presentato al convegno “I diritti della Biblioteca”, Milano, Palazzo delle Stelline, 2008).

Di qui, la necessità di mettere a punto delle strategie comunicative di ritorno volte a misu-rare se la qualità “percepita” raggiunge esiti positivi anche in termini di fabbisogno di aspet-tative dell’utenza (soddisfazione), e non solo di successo tout court (qualità tecnica del servizio). Condurre un’indagine secondo criteri scientifici presenta tuttavia una serie di difficoltà che non si limitano a una mera predisposizione di un questionario per utenti reali e poten-ziali, e alla creazione di qualche grafico. Senza precipitare in un’interpretazione troppo azien-dalistica della biblioteconomia, è vero che organizzare una biblioteca con progetti e attività controllate di rilevazione più trasparenti, quali gruppi di discussione tra utenti e/o bibliote-cari, un impegno continuo e periodico di raccolta di dati omogenei (detti “indicatori”) o la compilazione di linee guida, produce elementi interessanti di riflessione sulla qualità del-l’informazione. Difatti, è solo documentando e condividendo la conoscenza dell’andamento di un servizio che si rende possibile la messa in azione di un ambiente – in questa caso la biblioteca –, dotato di senso cognitivo e con scopi e identità sempre aggiornati sull’utenza.

A questo proposito, un caso degno di attenzione è quello relativo alle biblioteche spa-gnole, qui riportato da Margarita Pérez Pulido, le quali applicano già dagli anni Novan-ta un sistema che punNovan-ta allo sviluppo di nove criteri essenziali di valuNovan-tazione del servi-zio, a loro volta suddivisibili in principi di raccolta e di analisi dei risultati (metodo EFQM). Questo modello è altresì in linea con le norme ISO 9000 e 11620 e ha permesso l’otteni-mento delle rispettive certificazioni da parte di diverse biblioteche che vi hanno aderito.

Quello spagnolo è un sistema oramai consolidato e riproposto a più riprese nelle biblio-teche universitarie e di pubblica lettura, e che, pur differenziandosi da quello italiano, non si discosta molto nelle linee generali dalla proposta di Giovanni Di Domenico che, nel suo intervento sulle strategie di ascolto e di comunicazione dell’utenza, propone un apparato strumentale che trova il suo punto di forza nella coniugazione di tre stadi pro-grammatici, ognuno dei quali prevede una serie di azioni: pre-analisi (raccolta di dati dai bibliotecari e osservazione di comportamenti di uso dei servizi), organizzazione (scelta di fattori di qualità da indagare e definizione degli obiettivi) e interpretazione dei dati (raccolta di dati e spiegazione e presentazione degli stessi).

Sulla base di queste considerazioni, la qualità di un servizio è quanto mai commisu-rata alla valutazione della percezione degli utenti e rappresenta un criterio fondamenta-le per affinare il valore di centri di informazione e conoscenza, quali fondamenta-le biblioteche.

Ebbene, per arrivare – come riportato nell’incipit – a un miglior funzionamento dei servizi e a un arricchimento del bagaglio professionale dei bibliotecari, è necessario dispor-re di elementi di riscontro da gestidispor-re al fine di un perfezionamento delle tecniche e degli stessi servizi che i bibliotecari quotidianamente mettono in campo.

Francesca Canovi Biblioteca civica Antonio Delfini, Modena

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