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Abdominal masses in the pediatric age: How can a malignancy be excluded?

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Academic year: 2021

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TITOLO RIBRICA

Masse addominali in età pediatrica:

come mi oriento per escludere

una neoplasia maligna?

Maria Carmen Affinita*, Calogero Virgone**, Patrizia Dall’Igna**, Marta Pierobon*,

Arianna Tagarelli*, Davide Massano*, Elisabetta Viscardi*, Gianni Bisogno*,

Laura Sainati*

*Clinica di Onco-ematologia Pediatrica, Dipartimento di Pediatria, Azienda Ospedaliera, Università di Padova **Clinica di Chirurgia Pediatrica, Dipartimento di Pediatria, Azienda Ospedaliera, Università di Padova

Il reperto di una massa addominale rap-presenta il più comune segno di rap- presenta-zione di neoplasia solida in età pediatri-ca; anche se il 45% dei casi riguarda una problematica non maligna come anoma-lie congenite, tumori, trauma, infezione/ ascesso o ingrossamento d’organo, è im-portante orientarsi per avviare un corret-to iter diagnostico volcorret-to a identificare o a escludere tempestivamente un’eventuale neoplasia maligna.

Le cause di massa addominale del bam-bino sono molteplici, è quindi importan-te identificarne la natura e individuarne la localizzazione mediante un buon esame obiettivo e un’anamnesi esaustiva volta al-la ricerca di eventuale sintomatologia as-sociata (Figure 1 e 2).

Per esempio la presenza di difficoltà alla defecazione o alla minzione deve far pen-sare a una massa che ostacola fisicamente il tratto gastrointestinale o genitourina-rio rispettivamente, mentre la presenza di sintomi sistemici come febbre e/o perdita di peso orienta verso una condizione ma-ligna.

Le due neoplasie maligne che più frequen-temente si manifestano con massa addo-minale in età pediatrica sono il neurobla-stoma e il tumore di Wilms.

Cosa devo fare in presenza di una massa ad-dominale?

Nel primo step bisogna considerare l’anamne-si fil’anamne-siologica e patologica.

1. L’età del bambino

L’età costituisce un parametro di estrema importanza. È infatti più difficile ipotiz-zare una neoplasia nei neonati e in bambi-ni di età inferiore a un anno, nei quali una massa addominale nella maggior parte dei casi è legata a una patologia malformativa congenita o non neoplastica (rene multici-stico, idronefrosi, duplicazione intestinale, cisti ovariche o mesenteriche).

Importan-te pertanto disporre delle informazioni ri-guardo gli esami effettuati in epoca pre-natale. Il riscontro di massa addominale con ecografia prenatale positiva per oligoi-dramnios o polioligoi-dramnios, può suggerire un’eziologia renale congenita.

Seppur raramente, anche in epoca neona-tale e nel bambino sotto l’anno, le masse addominali possono essere di natura mali-gna e devono essere sospettate. Le più fre-quenti neoplasie in tale epoca sono il neu-roblastoma, il tumore rabdoide renale o il nefroblastoma mesonefrico. Viceversa nel bambino di età superiore a un anno la na-tura maligna di una massa addominale è più probabile e va sempre esclusa.

2. Patologica prossima

È fondamentale indagare la velocità di crescita: nel bambino le neoplasie sono per la maggior parte a rapida replicazione

cel-lulare, pertanto una lesione a lenta crescita depone prevalentemente per una patologia benigna.

Da valutare anche la presenza di sinto-mi generali associati come dolore, febbre, ostruzione intestinale, ecc.

Per quanto riguarda il dolore è importan-te definirne le caratimportan-teristiche e il importan-tempo di insorgenza. Un dolore acuto è un sintomo comune sia a patologie oncologiche come il linfoma di Burkitt sia a patologie non maligne come un volvolo, un ascesso ad-dominale o cisti ovariche; il dolore ricor-rente e ingravescente, invece, depone per una patologia oncologica come il neuro-blastoma, tumore a cellule germinali, ecc. Altro sintomo da considerare è la presenza di febbre più o meno associata a sintomi sistemici come anoressia, perdita di peso, che è quasi sempre segno di una patologia oncologica. sapEr FarE Fianco - 65% Renale - 55% - Idronefrosi - Rene policistico - Ectopia renale - Trombosi della vena - Nefroblastomatosi - Tumore di Wilms Non renale - 10% - Emorragia surrenalica - Neuroblastoma - Teratoma Intraperitoneale - 20% Masse gastrointesti-nali - 15% - Duplicazione - Ileo da meconio - Cisti omentale Epatobiliare - 5% - Emangioendotelioma - Epatoblastoma - Cisti epatica - Idrope della colecisti

Pelvi - 15% - Idrometrocolpo - Cisti ovarica

- Teratoma sacrococcige

Figura 1. Masse nel neonato per sede (riquadro azzurro: fianco; riquadro verde: intraperitoneale; riqua-dro giallo: pelvi).

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Figura 2. Masse del bambino adolescente per sede (riquadro azzurro: fianco; riquadro verde: intraperi-toneale; riquadro giallo: pelvi).

Fianco - 78% Renale - 55% - Tumore di Wilms - Idronefrosi - Malattia cistica Non renale - 23% - Neuroblastoma - Teratoma - Altre neoplasie Intraperitoneale - 18% Massa gastrointestina-le - 12% - Ascesso dell’appendice - Anomalie congenite - Altre neoplasie Epatobiliare - 6% - Epatoblastoma - Carcinoma epatico Pelvi- 4% - Cisti ovarica - Idrometrocolpo

Da verifi care l’eventuale associazione del-la massa con diarrea acquosa suggestiva di neuroblastoma, con ematuria macrosco-pica timacrosco-pica del Wilms; dolore addominale crampiforme e vomito sono invece sinto-mi più generici e ascrivibili a patologie del tratto gastrointestinale.

Il secondo step consiste in un accurato esame obiettivo sistemico del paziente che deve pren-dere necessariamente in considerazione i se-guenti elementi.

Misura di altezza, peso e valutazione della

velocità di crescita del piccolo.

Ispezione: da eseguire con il paziente in

posizione supina osservando se ci sono pro-trusioni, rigonfi amenti asimmetrici sull’ad-dome, discromie o alterazioni cutanee.

Auscultazione per la determinazione della

presenza o meno dei borborigmi intestina-li per identifi care un’eventuale ostruzione intestinale.

Palpazione: nel sospetto di una massa

ad-dominale è indispensabile un’attenta e de-licata palpazione dell’addome, completa-ta con un’eventuale esplorazione retcompleta-tale. La presenza di masse a margini bozzuti che superano la linea mediana depone per neuroblastoma, mentre masse confi nate al fi anco entrano in diagnosi diff erenziale

Massa Addominale

Rx Addome Volvolo o

invaginazione calcificazioni Gas Libero

Eco Addome Fianco

Rene Surrene Altro

Cistica Solida

Uretere Dilatato Uretere non

Dilatato Urologo Pediatra Solida Solida Solida Solida Cistica Cistica TAC Addome mdc Solida Solida T.Wilms Carcinoma renale Nefroblastomatosi ….. Emorragia

surrenalica NBL Igroma Cistico TeratomaSarcoma Neuroblastoma Livelli

Idroaerei

Valutazione chirurgica

Approccio strumentale ad una massa addominale in età pediatrica

Intraperitoneale

Cistica Solida Solido/cistica

Cisti mesenterica Cisti del coledoco Solida Solida TAC Addome mdc Teratoma Sarcoma Neuroblastoma Invaginazione o volvolo Organomegalia Emangioma epatico Epatoblstoma Linfoma K. Epatico Cisti Pancreatica Ascesso pancreatico Cisti da meconio

Oncologo e Chirurgo Pediatra

in età pediatrica Pelvi Solida Cistica Cisti Pancreatica Cisti da meconio Teratoma

Sarcoma DuplicazioneRettale Idro- metrocolpo

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con malformazioni o neoplasie renali. Ta-lora una spleno o epatomegalia, specie se massive, simulano una massa alla palpa-zione. In questo caso in diagnosi differen-ziale rientrano patologie emato-oncologi-che come linfomi e leucemie linfoblastiemato-oncologi-che o patologie infettive come la toxoplasmosi.

Percussione: utile per determinare la

di-mensione dell’organo, come il fegato e per orientarsi attraverso il suono sulla consi-stenza della massa. Un suono timpanico orienta verso una consistenza cistica, men-tre un suono ottuso verso una natura so-lida o emorragica. La localizzazione della massa orienta nella ricerca dell’eziologia. In presenza di una massa in emiaddome di destra si deve escludere un tumore di Wilms del rene destro, un neuroblastoma della ghiandola surrenale destra, un epa-toblastoma, o più banalmente un ingros-samento della cistifellea.

Valutazione sistemica: l’esame obiettivo

dovrà essere necessariamente completo e in particolare includere:

a l’occhio e l’area periorbitale al fine di

valutare eventuali presenza di ecchi-mosi periorbitali e bulbi oculari spor-genti (proptosi) suggestive di neurobla-stoma metastatico; ricerca di aniridia che depone per un Tumore di Wilms;

b cute e annessi: l’ittero è un segno

co-mune, che può essere associato a pato-logie oncologiche maligne come epa-toblastoma e linfoma. L’ipertensione sistemica può essere associata a masse renali (tumore di Wilms) per compres-sione meccanica o come sindrome pa-raneoplastica (neuroblastoma per

se-crezione di catecolamine o loro meta-boliti); il pallore può suggerire anemia o citopenia da infiltrazione midollare di linfoma o di neoplasie come neurobla-stoma o PNET.

Il terzo step prevede la prescrizione di esami che devono essere mirati a confermare il so-spetto diagnostico.

La successione delle indagini varia e di-pende dal sospetto clinico e dall’esito delle precedenti valutazioni:

Gli esami di routine, emocromo, funzio-nalità epatica e renale, di solito non sono molto informativi sulla natura della massa; a completamento diagnostico è indicata la ricerca di marker tumorali (LDH, alfa-feto proteina, B-HCG, catecolamine, acido va-nilmandelico e acido omovanilico urinari). La radiografia diretta addominale aiuta a determinare la posizione e la densità della massa addominale ed è utile per rilevare un’ostruzione intestinale evidenziando l’e-ventuale presenza di livelli idroaerei. L’ecografia addominale rappresenta l’in-dagine di elezione, in quanto fornisce indicazioni sulla sede, consistenza della massa (liquida o solida), coinvolgimento dell’organo di origine e l’eventuale presen-za di calcificazioni, suggestivi di lesioni necrotiche e patologie maligne ovvero di teratoma calcifico.

Indagini strumentali più sofisticate qua-li TC spirale, RMN addome e TAC Total Body, devono essere effettuate sempre con mezzo di contrasto al fine di ottenere infor-mazioni più specifiche riguardo le

caratteri-stiche intrinseche della massa, quali la sua vascolarizzazione, e l’estensione e invasività. La risonanza magnetica (MRI) spina-le deve essere richiesta in caso di sospet-to clinico o di imaging di compressione o infiltrazione midollare, complicanza pos-sibile di neoplasie quali neuroblastoma, PNET o Linfoma.

Altre indagini più specifiche, quali PET-RM o scintigrafia con MIBG dovrebbe-ro essere demandate ai centri specialistici emato-oncologici.

In conclusione la massa addominale rap-presenta una vera sfida per il pediatra in quanto le cause che la possono determinare sono molteplici. In figura 3 riportiamo un breve diagramma che può essere d’aiuto per impostare un iter diagnostico efficace.

* laura.sainati@unipd.it

Brodeur AE, Brodeur GM. Abdominal masses in children: neuroblastoma, Wilms tumor, and other considerations. Pediatr Rev. 1991 Jan;12(7):196-207.

Coderch Ciurans C, Brunet Garcia L, López Liñán MJ. Abdominal mass in an adolescent. An Pediatr (Barc). 2016 Feb;84(2):123-4. Mortier E, Raifort C. An abdominal mass.

Rev Med Interne. 2015 Oct;36(10):710-1. Paasch C, Gatzky E, Renger F, et al. A

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RAEMS. Abdominal and Pelvic Emergencies. 2007. http://www.raems.com/articles/abdo-pelvic.htm.

Rahhal RM, Eddine AC, Bishop WP. A Child with an Abdominal Mass. Pediatric Rounds. 2006:37-42.

CUM e IVU: a quale distanza l’una dall’altra?

Il reflusso vescicoureterale (RVU) è presente in circa un terzo dei bambini con infezione febbrile della vie urinarie (IVU). La cistouretrografia minzionale (CUM) ha un suo ruolo ben definito nella diagnosi di RVU in questi bambini e la raccoman-dazione classica era, nel passato, di posporla di almeno 3-6 settimane dopo una IVU nell’ipotesi che lo stato infettivo-infiammatorio potesse alterare il risultato dell’esame in senso falsamente positivo o negativo. In realtà anche il Nelson ed. 2016 “certifica” che fare la CUM prima della dimissione da un episodio di IVU è appropriato e, anzi, consente di completare la valutazione nell’ambito del medesi-mo ricovero. Una recente metanalisi [1] riprende la questione ponendo il quesito se fare la CUM entro 8 giorni dall’inizio dell’antibiotico (CUM < 8) o dopo 8 giorni (CUM ≥ 8) possa modificare il risultato in termini di prevalenza della diagnosi di RVU. Partendo da oltre 5000 segnalazioni bibliografiche, il campo si è ristretto a 9 lavori per un totale di 1745 pazienti: 912 con CUM < 8 e 833 con CUM ≥ 8. La preva-lenza di IVU è risultata paragonabile nei due gruppi (RR = 0,98; range di prevapreva-lenza CUM < 8 = 17%-78% vs 18%-56%). Purtroppo i dati disponibili erano insufficienti per ragionare su alcuni degli outcome secondari quali i costi, le complicanze o i sintomi correlati alla pro-cedura. In sostanza, il messaggio è che la CUM fatta anche a breve distanza dall’episodio febbrile di IVU non sembra compromettere l’affidabilità dell’esame nel rilevare un RVU. Qualche vantaggio, anzi, ci sarebbe: approfondimento diagnostico già in corso di ricovero senza ulteriori attese, eventuale risparmio di trattamenti antibiotici profilattici in vista di CUM differite, minore perdita di pazienti al follow-up. Come spesso accade, i bias dei lavori sono evidenti e i dati non ci dicono di quanto le CUM eseguite in tempi diversi possono sbagliare in termini di presenza o graduazione del RVU . Occorrerebbe rivalutare una CUM negli stessi pazienti in tempi diversi; solo uno studio ha provato a farlo e considerazioni etiche sconsigliano oggi di ripeterlo. In ogni caso, la concordanza dei risultati compen-serebbe, secondo gli Autori, i difetti qualitativi degli studi disponibili.

Enrico Valletta 1. Mazzi S, Rohner K, Hayes W, Weitz M. Timing of voiding cystourethrography after febrile urinary tract infection in children: a systematic review. Arch Dis Child. 2019 Aug 29. pii: archdischild-2019-316958.

Figura

Figura 1. Masse nel neonato per sede (riquadro azzurro: fianco; riquadro verde: intraperitoneale; riqua- riqua-dro giallo: pelvi).
Figura 2. Masse del bambino adolescente per sede (riquadro azzurro: fianco; riquadro verde: intraperi- intraperi-toneale; riquadro giallo: pelvi).

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