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Jaume Lloret i Esquerdo, Els titelles al País Valencià, pròleg de Gabriel Sansano, Alacant, Publicacions de la Universitat d!Alacant, 2019, 415 pp.

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Academic year: 2021

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Gabriel Sansano, nel prologo del volume (Des dels bavastells fins a Tirisiti (i més enllà), pp. 13-16), ricorda molto opportunamente che «els titelles ens han acompanyat de forma regular i creixent, fins a esdevenir una parte essencial de la nostra tradició escènica, si més no del segle XV ença» (p. 13). Tuttavia, della loro storia resta traccia scritta solo a partire dal secondo terzo del XVII secolo quando, a seguito delle reiterate proibizioni di rappresentare «comèdies», le compagnie hanno iniziato a proporre frequentemente spettacoli di titelles, che attiravano un pubblico popolare ma anche borghese, o a presentare quelle che sono comunemente note come màquines reials (specie a partire dalla fine del XVII sec). In seguito, presero piede le ombre cinesi o gli ombristes, personaggi della màquina reial, fenomeno ribattezzato variamente (putxinel.lis, teatre de guinyol, ecc.).

Jaume Lloret i Esquerdo è uno dei massimi esperti della storia del teatro valenziano e, in particolare, alicantino, al quale ha dedicato numerosi studi che sono diventati dei punti di riferimento obbligato per i ricercatori di questo ambito, perché – come ricorda Sansano – «Clar i ras: en la història del teatre a Alacant dels segles XIX i XX hi ha clarament un abans i un després de les investigacions de Jaume Lloret» (p. 14). E, in concreto, per quanto concerne l’oggetto di studio del volume recensito, l’autore è una vera e propria autorità in materia, come dimostrano altri preziosi contributi pubblicati da più di venti anni a questa parte.

Els titelles al País Valencià illustra in modo esaustivo lo sviluppo in ambito valenziano di questa tipologia quanto mai ricca e variegata di spettacolo a partire dal XV secolo fino alla contemporaneità. Essa inizia con i bavastells con cui si intratteneva Jaume Roig per giungere al Betlem de Tirisiti di Alcoi, che ancora oggi viene rappresentato nel mese di dicembre. Oltre a concentrarsi sulle tradizioni popolari, l’autore analizza le diverse manifestazioni di questo genere di teatro e, in particolare, prende in esame i grandi professionisti che vi si sono dedicati: dalla figura mitica del ventriloquo valenziano Paco Sanz (18711939), ai gruppi contempo -ranei attivi per decenni, come Bambalina Teatre Practicable, Papallona Teatre, La Carreta Teatro, L’Home Dibuixat e molti altri che hanno Jaume Lloret i Esquerdo, Els titelles al País Valencià, pròleg de Gabriel Sansano, Alacant, Publicacions de la Universitat d’Alacant, 2019, 415 pp. Veronica ORAZI

Università degli Studi di Torino

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Recensioni

contribuito al rinnovamento del genere e al suo repertorio, con una proiezione nazionale e internazionale. Il volume offre, inoltre, nuova documentazione e apporti inediti sull’espectacle de titelles ma anche, in senso più ampio, su tutte le categorie di manifestazioni sceniche che non si basano sull’interpretazione ma sull’animazione: bultos, gegants, màquines reials, ombres e llanternes, retaules, jocs de mans, alcune forme embrionali di circo, bestiaris e molto altro ancora. Oltre a ciò, l’abbondante apparato iconografico arricchisce immensamente l’indagine realizzata, con gravats, dibuixos, fotografie, ecc.

È evidente che questo genere di spettacolo, dalla storia millenaria e diffuso universalmente, ha un enorme valore antropologico e socio-culturale. Tutte le manifestazioni ad esso collegate hanno in comune l’impiego di ninots, di figure o di qualunque tipo di oggetto che può essere animato da un artista, grazie al quale acquisiscono vita propria. Allo stesso modo, sono numerosissimi tanto i tipi di titelles come le tecniche di manipolazione, che rendono questo il genere davvero molto vario e differenziato, alla base del quale resta comunque la possibilità e la capacità dell’artista di animare la materia inerte e trasformarla in personaggio drammatico. A seconda della tecnica di manipolazione, infatti, si parla di titelles de dit, titelles de guant (o putxinel.lis), titelles de tija (o de vareta) e titelles de fils. Anche le tecniche di manipolazione variano, in base alla posizione del manipolatore e del titella: manipolazione en elevació, en caiguda o descens e manipolazione equiplana o orizzontale. In epoca contemporanea, sono state introdotte altre modalità, come i titelles de taula o il teatro di oggetti oppure è stata recuperata un’antichissima tecnica giapponese in cui i manipolatori che muovono i ninots operano alla vista del pubblico. Allo stesso modo, si è diffusa una tecnica mista, in cui gli attori convivono sulla scena coi titelles.

Il volume studia le origini e l’evoluzione, così come le caratteristiche tipologiche, di questa infinita varietà di manifestazioni, calandole nel rispettivo contesto storico, come dimostrano i diversi capitoli sugli aspetti chiave del fenomeno e del suo sviluppo: il primo capitolo è dedicato a Els titelles en el teatre religiós i profà (dels orígens a finals del segle XVIII) (pp. 21-83) e inquadra Els rituals màgico-religiosos de l’antiguitat (pp. 22-25), El teatre de tradició medieval (pp. 26-35), L’espectacularitat de les festivitats barroques (pp. 35-60), L’emancipació del titella (del s. XVI a finals del XVIII) (pp. 60-83). Il secondo capitolo tratta della Pervivència i evolució dels gèneres tradicionals (finals del segle XVIII i segle XIX) (pp. 85-197) e tocca aspetti quali Les marionetes (pp. 87-116), Els Betlems de titelles (pp. 116-147), Els jocs de mans i els titelles de guant (pp. 147- 164), els espectacles

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òptics (pp. 164191), Els autòmats (pp. 191197). Il terzo capitolo appro -fondisce lo studio de La modernitat de les arts del titella (1900-1975) (pp. 199-260), analizzando Un art nou: la ventrilòquia (pp. 200-221), Les arts del titella: entre la crisi i la innovació (1900-1939) (pp. 221-244) e Els titelles en el franquisme (1939-1975) (pp. 244-260). Il quarto e ultimo capitolo, infine, affronta La renovació del teatre de titelles contemporani (1976-2018) (pp. 261-375) nelle sue diverse manifestazioni, quali Els canvis en la gestió cultural i teatral, La professionalització dels titellaires, Els nous espais escènics, els festivals e El teatre d’animació al carrer (pp. 262-308), quindi Els grups de teatre de titelles del darrer quart del segle XX (pp. 308-350), Els nous grups de titelles devant dels reptes del segle XXI (pp. 350-365) e L’animació de titelles en el cinema i la televisió (pp. 365-376). Chiudono questo prezioso e interessantissimo volume gli Indici (onomastico, dei gruppi di teatro e delle opere, pp. 377-405) e la Bibliografia citada (pp. 407-415).

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