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Haiti: utopia fuggiasca

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Academic year: 2021

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Testo completo

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Marco D’Andolfi

Relatore - Reza Khatir

1. Copertina della pubblicazione 1. Dettaglio di un bus pronto a partire da Croix des Bouquets verso Jacmel, Haiti.

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Abstract

Come comunicare l’essenza di Haiti? Luogo mitico, con-traddittorio e non facilmente decifrabile. I suoi colori mi hanno sempre affascinato ma solo vivendo come ramingo dentro le sue strade ho cominciato a intrave-dere qualcosa che valeva la pena di essere raccontato. Ho provato l’amarezza di riconoscere in essa un para-diso perduto dove l’ideale è stato sostituito dalla men-zogna di un facile guadagno. Ho scorto il sentimento di una continua attesa dentro gli occhi della sua gente. Sono stato colpito dalla dura indifferenza dei condu-centi di chiassosissimi tap-tap che traghettano anime di dannati. Sono stato testimone di numerose mani-festazioni di fede nelle sue diverse e opposte espres-sioni. Ho visto pulsare la vita dentro gesti di uomini e donne decisi a scommettere sul futuro, un futuro che ha ancora il volto di un bambino.

Le pagine di questo libro sono il filo che lega le cose viste e i sentimenti provati. Immagini e citazioni con-ducono lo spettatore a conoscere qualcosa in più di questo mondo, attraverso l’esperienza dell’autore.

Svolgimento

Sono partito per Haiti determinato a cogliere il senso della multiformità colorata del luogo e dei suoi abi-tanti ma sono stato ributtato nella dura realtà. Nono-stante spiegassi ai locali il mio interesse a diffondere un messaggio positivo, venivo respinto con diffiden-za. Mi spostavo per decine di chilometri, focalizzando l’attenzione esclusivamente sulle destinazioni prefis-sate e non sulla ricchezza di suggestioni che il tragit-to mi offriva. L’intuizione è arrivata una sera quando, tornando a casa insoddisfatto, cercando di svuotare la mente ho cominciato ad osservare.

Haiti mi si presentava come un muro, ma in questo muro c’erano delle feritoie dalle quali si poteva spiare l’interno. La conoscenza doveva avvenire attraverso un processo di elaborazione di immagini e concetti, doveva essere frutto di un lavoro discreto e attento. Trovati i miei soggetti ed ottenuti tutti gli scatti utili, sono tornato per mettere su carta il mio racconto. Inizialmente ho fatto un lavoro accurato di selezione, dopodichè attraverso un processo di lettura delle im-magini sono arrivato a definire una pubblicazione fo-tografica composta da sette capitoli.

Conclusioni

Spesso non è il risultato che conta quanto la ricchezza che un’esperienza ti dona. Essendo il primo esercizio di reportage fotografico posso ritenermi soddisfat-to, sono uscito dai cliché che da sempre inquadrano Haiti come lo stereotipo della povertà. Nonostante il progetto tratti di un’utopia fuggiasca, ogni soggetto mantiene la sua dignità.

Nel 2014, spinto da un preponderante desiderio di conoscenza, ho intrapreso un

viaggio ad Haiti. Sono rimasto fortemente turbato dall’incontro con questo

po-polo. Tre anni dopo, ho deciso di ritornarci per scoprire qualcosa in più. Ho scelto

di usare la fotografia per raccontare, attraverso scorci prospettici, questa realtà

multiforme, sregolata e misteriosamente affascinante.

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