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Nuovi reperti sul ciclo di Thaumetopoea pityocampa (Den. et Schiff.) in Piemonte in relazione ai cambiamenti climatici

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Academic year: 2021

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Sessione VI – Entomologia agraria e forestale. Poster

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Nuovi reperti sul ciclo di Thaumetopoea pityocampa (Den. et Schif.) in Piemonte in relazione ai cambiamenti climatici

M. Dutto1, M. Vercelli2, P. Ferrazzi2

1

Già contrattista entomologia e zoologia medica e urbana - Dipartimento di Prevenzione, Servizio Igiene e Sanità Pubblica - ASL CN1; 2Università di Torino - Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari Il repentino aumento delle temperature verificatosi negli ultimi decenni ha avuto forti influenze su animali e piante, e ha interferito con i cicli di sviluppo di diversi insetti. La processionaria dei pini, Thaumetopoea pityocampa (Den. et Schif.) (Lepidoptera: Notodontidae), ha subìto in maniera evidente l’impatto di questo fenomeno, ed è stata presa come modello di riferimento per gli effetti dei cambiamenti climatici da diversi ricercatori. Tipicamente, nelle aree montane dell’Italia settentrionale, le larve mature abbandonano i nidi verso aprile-maggio, per portarsi in luoghi esposti a sud e interrarsi. Il riscontro, avvenuto in provincia di Cuneo nel dicembre 2014, di urticazioni intense su una donna che raccoglieva ortaggi ha indotto ad indagare sulle cause possibili di tale evento. Ispezioni immediate in loco e nelle zone limitrofe hanno permesso di individuare, come causa imprevista della dermatosi, la presenza di larve di processionaria dei pini in fase di interramento. Un campione (26 individui) delle larve mature rinvenute in loco è stato introdotto in un cassone di 100x80x60 cm, inferiormente dotato di drenaggi, interrato sul posto e riempito con uno strato di terreno prelevato, insieme alle piante pertinenti, direttamente dal luogo del ritrovamento, quindi richiuso superiormente con una rete a maglie fini. Le larve rimanenti (19) sono state tenute in laboratorio a temperatura ambiente (18-22 °C). L’85% delle larve mantenute all'aperto ha dato origine ad adulti; dal restante 15% sono nati parassitoidi identificati come Phryxe caudata (Diptera: Tachinidae). Dalle larve tenute in laboratorio a 18-22 °C si sono avuti 17 sfarfallamenti tra maggio e giugno 2015; da una crisalide sono nati tre esemplari del medesimo parassitoide. Ulteriori indagini volte a valutare l’estensione del fenomeno di precoci processioni di incrisalidamento delle larve mature sono state condotte in provincia di Cuneo e in Val di Susa (provincia di Torino). Anche nell’inverno 2015-16 è stata rilevata la presenza di numerose larve mature in fase di interramento in epoca precoce: nella Valle di Susa in dicembre a 500 m s.l.m., a inizio febbraio a 1150 m e a metà febbraio a 1250 m. In Valle Maira (Cuneo) processioni di incrisalidamento sono state osservate tra fine dicembre e inizio gennaio da 1000 a 1300 m. Il limite in quota della processionaria in Piemonte, indicato a 1200 m, è stato ampiamente superato, con rilevamento di popolazioni a 1450 m in Val di Susa e oltre 1550 in Valle Maira. L’espansione della processionaria dei pini dovuta alle temperature più miti, che consentono al fitofago un incremento del numero di ore destinate alla nutrizione, abbreviando la durata del ciclo larvale e riducendo le possibilità di parassitizzazione e di predazione da parte degli antagonisti naturali, insieme alla sua pericolosità per uomini e animali ne incrementa la problematica, anche a causa della scarsità di interventi di controllo nonostante l’obbligatorietà della lotta.

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