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Ripensare la città. Verso la mobilità sostenibile

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Academic year: 2021

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u r b a n i s t i c a

272 s.i.

Rivista bimestrale Anno XXXXI Marzo - Aprile 2017 ISSN n. 0392-5005 € 10,00

X Giornata Studio INU

“Crisi e rinascita delle città”

10° INU STUDY DAY

“Crisis and rebirth of Cities”

Special issue di Urbanistica Informazioni

a cura di/edited by

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Rivista bimestrale urbanistica e ambientale dell’lstituto Nazionale Urbanistica Fondata da Edoardo Salzano Anno XXXXIV

Marzo - Aprile 2017 Euro 10,00 Editore: INU Edizioni

Iscr. Tribunale di Roma n. 3563/1995; Roc n. 3915/2001;

Iscr. Cciaa di Roma n. 814190. Direttore responsabile: Francesco Sbetti Urbanistica Informazioni è una rivista in fascia A2 nel ranking ANVUR, Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca

Direttore: Francesco Sbetti Redazione centrale: Emanuela Coppola, Enrica Papa, Anna Laura Palazzo, Sandra Vecchietti

Servizio abbonamenti:

Consiglio di amministrazione di INU Edizioni: G. De Luca (presidente), G. Cristoforetti, (consigliere), D. Di Ludovico (consigliere), C. Gasparrini (consigliere), L. Pogliani (consigliere), F. Sbetti (consigliere)

Redazione, amministrazione e pubblicità: Inu Edizioni srl

Via Castro Dei Volsci 14 - 00179 Roma Tel. 06 68134341 / 335-5487645 http://www.inuedizioni.com

Comitato scientifico e consiglio direttivo nazionale Inu: Alberti Francesco, Amante Enrico, Arcidiacono Andrea, Barbieri Carlo Alberto, Bruni Alessandro, Capurro Silvia, Cecchini Domenico, Centanni Claudio, Dalla Betta Eddi, De Luca Giuseppe, Fantin Marisa, Gasparrini Carlo, Giaimo Carolina, Giannino Carmen, Giudice Mauro, Imberti Luca, La Greca Paolo, Licheri Francesco, Lo Giudice Roberto, Mascarucci Roberto, Moccia Francesco Domenico, Oliva Federico, Ombuen Simone, Pagano Fortunato, Passarelli Domenico, Pingitore Luigi, Porcu Roberta, Properzi Pierluigi, Rossi Iginio, Rumor Andrea, Sepe Marichela, Stanghellini Stefano, Stramandinoli Michele, Tondelli Simona, Torre Carmelo, Torricelli Andrea, Ulrici

Componenti regionali del comitato scientifico: Abruzzo e Molise: Radoccia R. (coord.) raffaella_rad@ yahoo.it,

Alto Adige: Pierguido Morello (coord) Basilicata: Lorenzo Rota (coord) aclarot@tin.it Calabria: Sante Foresta (Coord) sante.foresta@unirc.it Campania: Coppola E. (coord.) emanuela.coppola@ unina.it,

Emilia-Romagna: Tondelli S. (coord.) simona.tondelli@ unibo.it, Liguria Balletti F. (Coord) francaballetti@ libero.it

Lombardia: Rossi I. (coord.) iginiorossi@teletu.it Marche: Angelini R. (coord.) robyarch@hotmail.com, Piazzini M., Vitali G.Piemonte: Saccomani S. (coord.) silvia.saccomani@polito.it, La Riccia L.Puglia: Rotondo F. (coord) f.rotondo@ poliba.it, Durante S., Grittani A., Mastrovito G.Sardegna: Barracu R. (coord)Veneto: Basso M. (coord) mbasso@iuav.it

Progetto grafico: Hstudio Impaginazione: Ilaria Giatti Fotocomposizione: Gaetana Del Giudice

Associato all’unione stampa periodica italiana Registrazione presso il Tribunale della stampa di Roma, n.122/1997

Abbonamento annuale Euro 30,00

Versamento sul c/c postale .16286007, intestato a INU Edizioni srl: Via Ravenna 9/b, 00161 Roma,

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Nuovi confini e limiti delle città

Prospettive per le metodologie di definizione dei confini metropolitani

Isidoro Fasolino

Ri-mappare l’urbano. Geografie in dissolvenza e spatial thinking

Fulvio Adobati

InsideOut. La definizione di nuovi margini nell’area metropolitana di Helsinki. Notes for a Decalogue of the happy city

Marco Baccarelli, Beatrice Galimberti, Martina Orsini

La periferia del margine al centro della rinascita urbana Nicole Caruso

Dare forma alla contraddizione Luigi Cimmino

Città Metropolitana di Roma Capitale: geografia dei territori e perimetri dei poteri

Vittoria Crisostomi

At the border of the city. A preliminary study to an evidence-based approach to informal settlements

Valerio Cutini, Valerio Di Pinto, Francesco Rossini Ciò che manca: dare spazio al ‹malinteso›

Silvia Dalzero

Limes del disegno di città Andrea Donelli

Prospettive per le metodologie di definizione dei confini metropolitani

Isidoro Fasolino

The Town Beyond the Modern. A Biographical Reflection about Space, Time and Change

Carl Fingerhuth

Reading the city of Caracas through its interstices Teresa García Alcaraz

Territorio Urbanizzato. Il limite urbano nella disciplina del governo del territorio in Toscana

Andrea Giraldi

Pianificazione fisica, questione ambientale e innovazione delle tecniche: il caso del Litorale Domitio-Flegreo

Salvatore Losco, Luigi Macchia

Dissonances: The diffusion of the total suburbanization and the proliferation of the boundaries in the contemporary city

Nicolas Mitzalis

Presentation

Silvia Viviani

Presentation

Crisi e rinascita delle città Francesco Domenico Moccia, Marichela Sepe

Culture in movimento e progetti dell’abitare solidale Valeria Monno, Silvia Serreli

Il margine oltre il margine: note sui nuovi limiti della città

Sonia Paone

The rebirth of cities inside the territorial system of public spaces in the Portuguese northwest

Ivo Oliveira

La metropoli come insieme complesso di città. Osservazioni preliminari per la governance delle aree metropolitane

Marco Pietrolucci

Città Domiziana. Il caso studio di Torre di Pescopagano, da insediamento turistico di seconde case a periferia degradata e abbandonata dell’area metropolitana di Napoli

Salvatore Porcaro Lo “spazio” delle vacancies

Elena Pressacco

Arcipelaghi metropolitani e Città dell’architettura Nicolò Savarese

Il dissolvimento dei limiti della città nelle aree transurbane a Padova

Luigi Stendardo , Stefanos Antoniadis Rur-urban areas: la pianificazione oltre i confini territoriali

Luca Torrisi

La dissoluzione dei confini nella città contemporanea Jole Tropeano

Connessioni per l’accoglienza Nicola Tucci

La città geografica: l’insediamento come elemento dell’organismo territoriale

Giuseppe Tupputi I nuovi limiti

Claudio Zanirato

Dalla diffusione insediativa alla città diffusa. Gli effetti del sisma sul policentrismo aquilano.

Francesco Zullo

Città senza confini e paesaggi periurbani. Un confronto tra quattro aree metropolitane italiane

Daniela Cinti

01

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Ricostruzione post-terremoto e

post-catastrofe

Visioni e realizzazioni, moderne e postmoderne, di ricostruzione post-catastrofe. Quali lezioni per l’urbanistica?

Sandro Fabbro Introduzione

Massimo Sargolini Paesaggi “in emergenza”

AIAPP Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio, M.Cristina Tullio

Dalla ricostruzione alla transizione. Guidare i territori in una strategia di lungo periodo

Nora Annesi, Annalisa Rizzo

Emidio di Treviri, una ricerca sulla gestione del post-sisma nel Centro Italia: considerazioni sul caos abitativo e le relative ricadute territoriali

Giulia Barra, Alberto Marzo, Serena Olcuire

Reconstruction and Identity. The Case Study of Agadir’s Earthquake.

Edoardo Luigi Giulio Bernasconi

Da L’Aquila ad Amatrice: strutture urbane e comunità rurali nel dopo sisma

Gian-Luigi Bulsei

Città fragili: prevenzione, manutenzione, ricostruzione Teresa Cilona

L’analisi qualitativa della vulnerabilità sismica dei centri storici come supporto per la definizione di strategie di mitigazione del rischio. Il caso studio dei comuni dell’Unione della Romagna Faentina

Chiara Circo, Margherita Giuffrè

Strumenti di finanziamento per la ricostruzione post-terremoto e postcatastrofe

Antonio Coviello, Giovanni Di Trapani Architettura prêt-à-porter: la casa su misura

Ennio De Crescenzo, Daniela De Crescenzo

Verso ricostruzioni finalmente “civili”. Per una critica delle “sperimentazioni” statali sulla pelle dei sinistrati

Sandro Fabbro

Ricostruzione postterremoto e identità nuove. I cinquant’anni della comunità belicina

Gallitano Giancarlo , Lotta Francesca, Picone Marco, Schilleci Filippo

Role of Communities in Post-disaster Recovery: Learning from the Philippines

Ilija Gubic, Hossein Maroufi

Ricostruire camminando: il progetto ViaSalaria Luca Lazzarini , Guido Benigni

Terremoti: il “rischio economico” tra prevenzione e ricostruzione

Filippo Lucchese, Maurizio Festa, Erika Ghiraldo

Post-Disaster Reconstruction Planning and Urban Resilience: Focus on Two Catastrophic Cases from Japan and Italy

Tomoyuki Mashiko, Shigeru Satoh, Donato Di Ludovico, Luana Di Lodovico

Paesaggi urbani temporanei. Scenari per una ‘città reversibile’

Maura Percoco

Pianificazione del territorio e protezione civile: una proposta di metodo per le “Zone Rosse” della Città Metropolitana di Napoli

Bartolomeo Sciannimanica, Alessio D’Auria, Cristian Filagrossi Ambrosino, Paolo Franco Biancamano, Gioacchino Rosario De Michele

La ricostruzione di Salerno nel secondo dopoguerra Simona Talenti, Annarita Teodosio

Overcoming Crises: Planning to bridge the humanitarian and development divide

Jonathan Weaver, Francesco Tonnarelli Vuoti e assestamenti urbani

Claudio Zanirato

Resilienza, circolarità,sostenibilità

Introduzione Giuseppe Mazzeo Introduzione Michelangelo Savino

Multiscalarità e Circolarità. Ferrara: intervenire nei territori della trasformazione

Francesco Alberti (Università Politecnica delle Marche) Città ecologica città felice

Stefano Aragona

Risorse e benefici dall’uso sostenibile del suolo

Annamaria Bagaini, Francesca Perrone, Samaneh Sadat Nickayin

Il passato resiliente della città contemporanea Chiara Barbieri

Verso la pianificazione agricola e alimentare: un’ipotesi di sviluppo per le Città del Vino

Paolo Benvenuti

Fine della giustizia e crisi della città. I beni comuni per ripartire dai contenuti etico-sociali dell’azione progettuale

Giuseppe Caridi

Designing the Unpredictable Claudia Chirianni

Spazi pubblici resilienti: L'Aquila Quirino Crosta, Donato Di Ludovico

From Woodland to Botanical Garden: The Krambeck Forest, Brazil

Lucas Abranches Cruz, Patricia Menezes Maya Monteiro, Frederico, Braida, Antonio Colchete Filho

03

02

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special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI

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3 I progetti d’acqua resilienti in Olanda

Maurizio Francesco Errigo

La progettazione delle aree residuali come obiettivo strategico per la resilient city

Delia Evangelista

Il riuso e la rifunzionalizzazione delle ferrovie dismesse per la rigenerazione dei territori

Emanuele Garda

Verso una certificazione dell’esposizione al rischio socio-ambientale di edifici e territori: riflessioni su potenzialità e criticità dell’utilizzo di sistemi di diffusione dei dati di rischio

Denis Grasso

Rationality in planning: new anti-fragile perspectives Giuseppe Las Casas, Beniamino Murgante, Francesco Scorza

Visioni comuni: un laboratorio di copianificazione in Cilento

Marco Lauro, Roberto Musumeci, Fabrizio Mangoni di Santo Stefano, Klarissa Pica

Paesaggio costiero dei Campi Flegrei. Tutela e crescita economica: governare il mutamento

Barbara Scalera

Città costiere e vulnerabilità climatica: misure, politiche e strumenti per l’adattamento del litorale italiano

Filippo Magni, Giacomo Magnabosco, Francesco Musco Riqualificazione resiliente di spazi pubblici ad elevato rischio di alluvione

Giuseppe Mazzeo, Floriana Zucaro

Design approach and tools to bridging land·sea interactions. Research by design new tool for spatialize and explore new transitions

Alberto Innocenti, Francesco Musco

Active mobility and urban resilience: two issues to be observed through the neighbourhood

Chiara Ortolani

Ripensare la città. Verso la mobilità sostenibile Domenico Passarelli

Città al centro della “rivoluzione circolare”: dalla crisi nuove opportunità di rinascita

Gabriella Pultrone

Strumenti di supporto a territori fragili e vulnerabili: dalla giocosimulazione al Piano di Protezione Civile

Paola Rizzi, Alessia Marcia, Barbara Denti, Federico D’Ascanio

Come aumentare la resilienza di un territorio vulnerabile al rischio idrogeologico: il coso di Olbia

Paola Rizzi, Simone Utzeri

Understanding the multiscale dimension of resilience: Yazd as a key case study

Hosein Roasaei, Cristina Pallini

Urban agriculture and city governance: importance, potential and limitations

Rafael Soares Simão, Adriana Marques Rossetto

New Integrated aproach towards Urban Sustainability in Mexican Cities

Martha S. Niño Sulkowska, Auribel Villa Avendaño INTENSSS PA: pianificazione territoriale integrata alla sostenibilità energetica e socioeconomica

Maurizio Tira, Alessandro Sgobbo, Chiara Cervigni, Lisa Carollo

Rigenerazione urbana, beni

culturali, nuovi standard

Introduzione

Andrea Arcidiacono, Carolina Giaimo, Michele Talia Urban regeneration or degeneration? Demolishment of İller Bankası building as a representation of modern cultural heritage

Melis Acar, Çağrım Koçer, Bilge İmamoğlu Rigenerare la rigenerazione

Mariella Annese

“Saluzzo città storica e di paesaggio”: la rinascita del centro storico, politiche per il recupero di un paesaggio urbano

Silvia Beltramo, Paolo Bovo

Crisis and Resumption of Black Sea Kurorts Antonio Bertini, Candida Cuturi

Senior Turism as a standart to promote the regeneration empty territories: Requalification of architectural and cultural heritage

Ana Bordalo, Sandra Neto

Selective Urban Regeneration Policy: the Case of University-led Urban Regeneration

Sofia Borushkina

Urban rehabilitation within the framework of democratic decisionmaking in Portugal: Coimbra as a major example

José Cabral Dias

Fifty Years of Italian Urban Standards. A Regional Overview

Ombretta Caldarice

Nuovi scenari di rigenerazione urbana: Le ONG nel contrasto alla sovra-urbanizzazione

Enrico Dalla Pietà La città e i suoi Vuoti

Rosalba De Felice

La valutazione e le prestazioni del Progetto Urbanistico Federico D’Ascanio, Donato Di Ludovico, Pierluigi Properzi

L’arte al Centro Commerciale – Come connettere le periferie al Centro

Vincenza Ferrara

Reuse of built heritage for neighborhood revitalization: A proposal for the Italian Institute ofThessaloniki

Katerina Foutaki, Chrysanthi Karakasi, Zoi Kokogia

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Rigenerare la democrazia: oltre il dominio della criminalità

Galiano Giuseppe

Community facilities in support of the urban quality. A methodological proposal

Roberto Gerundo, Gabriella Graziuso

From A Highway to A Greenway: A Land Use Dilemma or a Rebirth of a Place? The case of Northend Park, Rose Fitzgerald Kennedy Green Way: Boston, MA, USA

Israa Hanafi Mahmoud, Bruce Appleyard, Carmelina Bevilacqua

Colonial nostalgia, growth coalitions and urban planning in China

Andrew Law, Loes Veldpaus

Strutture generative e frammenti di città Laura Lutzoni, Michele Valentino

Historic Urban Landscape: un approccio per la rigenerazione delle aree a urbanizzazione diffusa

Sara Maldina

É possibile un approccio organico per i toponimi? Case study Cava Pace-Roma

Licia Ottavi Fabbrianesi, Sergio Bianchi

An Alternative Approach for the Regeneration of Cultural Heritage in Turkey: İzmir History Project

Özgün Özçakır, A. Güliz Bilgin Altınöz, Anna Mignosa Abusivismo urbanistico e rigenerazione urbana

Claudia de Biase, Salvatore Losco, Bianca Petrella Rigenerare per non dimenticare. Proposta di riuso dell’ex complesso industriale Corradini a Napoli

Matilde Plastina

Rigenerazione urbana al plurale. La trasformazione degli scali ferroviari a Milano

Laura Pogliani

Europa mediterranea. Per una strategia di riequilibrio e di rigenerazione della città contemporanea

Laura Ricci, Chiara Ravagnan

Urban regeneration and sustainable communities: reflecting on energyrelated roles, attitudes and responsibilities

Angela Santangelo, Simona Tondelli

Strategie di rigenerazione urbana per “aree transurbane complesse” a Padova

Enrico Redetti, Michelangelo Savino

La Legge della Regione Lazio sulla rigenerazione urbana e sul recupero edilizio: verso un nuovo equilibrio del sistema urbano

Maria Rita Schirru

The consequences of Israeli settlement in the heart of the ancient city of Hebron

Wael Shaheen

Rigenerare la città spontanea e abusiva: Italia e Spagna Irene Poli, Francesca Rossi Utilizzo delle nuove

Tecnologie immersive nei siti di interesse culturale e misurazione monetaria dei benefici diretti, indiretti ed indipendenti dall’uso dei fruitori dei Musei, delle Città d’arte e dei Beni culturali

Domenico Tirendi

Metodologie e Strumenti Operativi per la Rigenerazione del Porto do Capim, João Pessoa, Paraíba, Brasile

Federica Tortora, Josè Augusto, Ribeiro da Silveira, Elisabetta

Romano

Thinking and Enlightenmentabout the Design of Tang Dynasty West Market Museum in Xi’an, China

XIAO Li, LIU Kecheng

Within and Against Urban Regeneration: Kolej as a Locus of Modern Heritage

Azize Elif Yabacı, Irmak Yavuz, Ela Ataç

Conflicts behind the transformation of Kampong Bharu (Malaysia): Neo-liberal planning versus context of place

Jannah Zainal Abidin

Exploring informal settlements through the lens of human mobility: Composing a fine-grained knowledge of places. A case-study from the city of Johannesburg

Marika Miano

Spazi pubblici sostenibili, città

sana, felicità urbana

Introduzione Marichela Sepe

Sistema tramviario di Palermo: sicurezza e qualità degli spazi pubblici

Giuseppe Abbate, Ferdinando Corriere

Vivere urbano sano e desiderabile. Potenzialità dello spazio pubblico nella costruzione di nuove relazioni tra aspetti sociali e ambientali della città contemporanea

Francesca Accica , Manuel Torresan

Pianificare il non pianificato? Le trasformazioni urbane (durevoli) promosse dalle attività commerciali (temporanee)

Alessia Allegri

Felicità e paesaggio culturale: una possibile interazione Diana Arcamone, Immacolata Caruso , Tiziana Vitolo Horizontal Walking Shifting practices and emerging landscapes

Farzaneh Bahrami, Bartina Barcelloni Corte Nuovi paesaggi in quota negli interni urbani

Oscar Eugenio Bellini, Martino Mocchi Identità culturale, coscienza dei luoghi, fatti di struttura. Per un nuovo rapporto città/campagna e un nuovo modo di sviluppo

Micaela Bordin

Impacts of revitalization of a deteriorated city center on local economic development an exploratory study in Pančevo – Serbia

Evren Dogan

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special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI

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5 L’infrastruttura dello spazio pubblico: strategie e modelli

per la qualità dell’abitare urbano Lidia Errante

City and sport: landscape and public space in scene

Karliane Massari Fonseca, Marcelo Ribeiro Tavares, Lucia Maria Sá Antunes Costa, Antonio Colchete Filho

Romantic Places – Urban Spaces

Katharina Lehmann, Anuschka Gooss

La città dell’amore

Gaetano Giovanni Daniele Manuele

Città della felicità. I quartieri residenziali di Fernand Pouillon nella periferia parigina

Antonio Nitti

Revitalization of the City of Kukës through Public Spaces using Tactical Urbanism Principles

Jona Osmani, Frida Pashako

Spazi pubblici e reti sensibili Alessio Pea, Riccardo Porreca

Il Mito della pedonalizzazione o le verità della gerarchia Alfonso Annunziata, Carlo Pisano

Playgrounds

Emiliano Romagnoli

Politiche integrate per le città accessibili Indirizzi e orientamenti per una prima ipotesi delle Linee Guida INU

Iginio Rossi

Città in salute: architettura, contesto urbano, terapia Roberto Vanacore, Carla Giordano

L’approccio delle capabilities applicato al contesto urbano. L’importanza dell’ambiente per il benessere

Verde Melania, Raffaele Postiglione

The influence of art and culture in urban Regeneration: the case of “Manifesta” Biennial Event

Assunta Martone, Marichela Sepe Urban Fabrics for Urban Happiness

Alcestis P. Rodi

Metabolismi urbani creativi, social

networks e nuove tecnologie

informatiche per il territorio

Trasporto pubblico e servizi di comunità. Un modello collaborativo di smart mobility per le aree interne

Francesco Alberti (Università degli studi di Firenze) Social revolution: modelli innovativi per la fruizione del patrimonio culturale

Roberta Falcone, Pierfrancesco Celani

Tactical Urbanism and the production of the common - an approach to emerging urban practices

Ana C. C. Farias, André Gonçalves

Sistemi informatici e realtà aumentata negli sviluppi della rigenerazione urbana di Bellaria Igea Marina

Cristian Gori

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Reflections on urban management for unravelling the complexity

Giovanna Mangialardi

Nuove tecnologie informatiche per il territorio e pianificazione integrata delle acque a livello locale: un processo operativo

Denis Maragno, Vittore Negretto, Francesco Musco Un WebGIS per la conoscenza di aree transurbane a Padova

Guglielmo Pristeri, Salvatore Pappalardo, Daniele Codato, Federico Gianoli, Massimo De Marchi Nuovi spazi per la partecipazione online: dal progetto CAST il Virtual Urban Center

Francesco Scorza,Piergiuseppe Pontrandolfi L’automazione della mobilità e la forma delle città

Andrea Spinosa

Infrastrutture verdi, blu e miste

Infrastrutture e innovazione strategica

Roberto Mascarucci

Through the river landscapes: Lisbon Metropolitan Area, The City of the Tagus Estuary Fixing terms in game

Caterina Anastasia

Infrastruttura verde e processi di piano. Esperienze di integrazione

Luca Barbarossa

Città delle due sponde. Traiettorie e approcci per le sfide del nostro tempo

Francesca Calace

Le alberature urbane come capitale naturale: le problematiche connesse all’applicazione della legge 10/2013 in contesti altamente antropizzati

Marina Maura Calandrelli, Antonello Migliozzi Molteplicità territoriali: il periurbano tiburtino

Romina D’Ascanio, Anna Laura Palazzo

Il Progetto “Le Fabbriche-Giardino di Lama San Giorgio e Lama Giotta: – tra conservazione e sviluppo

Nicola Martinelli, Silvana Milella, Vito D’Onghia Infrastrutture e rigenerazione urbana. Il Cycling City Project di Copenhagen

Emilio Faroldi, Maria Pilar Vettori

I cammini storici come sistemi di infrastrutture verdi per la valorizzazione territoriale

Rosa Anna La Rocca

Limiti e inevitabilità delle dighe nel territorio-macchina nord americano

Luca Iuorio

Pianificazione integrata di infrastrutture blu e verdi per le aree costiere

Antonio Acierno, Gianluca Lanzi

Infrastrutture verdi per nuove “Agricolture Urbanizzate” Anna Lei

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Blue Infrastructure and the Concept of “Ribeira” [The Portuguese idea of harbour-city”]

Sérgio Padrão Fernandes

Infrastrutture verdi e perequazione urbanistica nel progetto del piano comunale

Riccardo Privitera

An Approach to make the Indian Cities Sustainable through the Concept of Blue - Green Infrastructure

Navneet Munoth, Suryawardhan Thakur Interventi settoriali o progetto paesistico?

Carlo Valorani

La priorità dell’integrazione della rete ecologica nel futuri piani urbanistici

Salvatore Visone

La proposta di un arco verde latino come infrastruttura verde del Mediterraneo

Emanuela Coppola

Sessioni speciali

La geografia della rinascita urbana tra

efficienza statica e dinamica

Introduzione Stefano de Falco

Concepire la governance urbana in ottica di servizio efficiente

Stefano de Falco, Federica Ammaturo

Lo sport quale variabile principale delle amenities urbane: il caso dello stadio San Paolo di Napoli

Nicola Boemio, Stefano de Falco, Stefano Dello Russo, Simona Di Costanzo, Giosuè Di Maro, Simona Ferrara, Luca Maddaluno

La rinascita delle città attraverso la strategia degli eventi Stefano de Falco, Monica Mauro

Il marketing urbano esperienziale ed emozionale: il caso del Mediolanum forum di Assago

Rosa Ambrosio, Stefano de Falco, Ludovico D’Aniello, Pasquale Galasso, Monica Mauro, Michela Migliaro, Giacomo Tavilla, Tania Tufano

Efficienza nei servizi urbani: Il caso del CSBNO – “Culture Socialità Biblioteche Network” della città metropolitana di Milano

Federica Ammaturo, Stefano de Falco, Lucia Graziano, Katia Federico, Serena Scarano

Un modello per la geografia della innovazione urbana: La socio economia frattale

Stefano de Falco, Italo del Gaudio

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Migliorare la salute migliorando le

città: nuovi percorsi per l’urbanistica

Introduzione

Rosalba D’Onofrio, Elio Trusiani

Rigenerazione delle aree pubbliche come opportunità di salute

Simona Arletti, Daniele Biagioni

Promozione della salute e pianificazione del territorio Emanuela Bedeschi

Il ruolo delle comunità locali nell’Healthy Urban Planning: Turku e Rotterdam

Chiara Camaioni

Una nuova declinazione della sostenibilità urbana per città eque e in salute

M.Federica Ottone, Roberta Cocci Grifoni

Quantizzazione del danno ambientale sulla salute degli abitanti in città

Mauro Mario Mariani

Pianificando una città sana: i casi di Londra e Bristol Piera Pellegrino

Stanno tutti bene (in città)? Maria Chiara Tosi

L’approccio dello urban health e l’emergenza della salute nei contesti urbani contemporanei

Concetta M.Vaccaro

Una nuova governance urbana in nome della salute e del benessere degli abitanti delle città

Rosalba D’Onofrio, Elio Trusiani

La ricostruzione come metodo. Cosa

insegna la storia recente degli eventi

sismici in Italia

Introduzione

Andrea Gritti, Scira Menoni

Nel Cratere – Riflessioni sulla Ricostruzione Sisma 2016 Stefano Boeri, Maria Chiara Pastore

La ricostruzione come metodo. Cosa insegna la storia recente degli eventi sismici in Italia

Emilia Corradi, Valter Fabietti

Emergenza è/e permanenza. Prove d’innovazione dall’Appennino centromeridionale

Matteo di Venosa, Marco D’Annuntiis

From Emergency to Reconstruction: post disaster policies for sustainable urban development in Chile

Elizabeth Wagemann, Renato D’Alençon, Margarita Greene, Roberto Moris, Jorge Gironás, Ricardo Giesen Le mappe dinamiche della ricostruzione

Andrea Gritti, Mario Morrica

Ricostruzione post-sisma nel Centro Italia: la sintesi urbanistica tra esigenze sociali, aspetti ambientali e fisici, la prevenzione dei rischi

Scira Menoni

02

(9)

special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI

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7

Nature-based solutions: new eu topic

to renature cities

Introduzione Roberto De Lotto

The Initial Exploration of Adaptedness in Chinese Traditional Settlements

Wang Xiaofeng, Chen Yi

Nature-Based Solutions in city planning: the case of Segrate Municipality (Milan)

Roberto De Lotto

Nature-Based Solution for the redevelopment and enhancing of urban commons

Giulia Esopi

Smart Environment and Nature-Based Solutions Veronica Gazzola

Mexican Nature based Solutions for the improvement of rural communities, within tourism development

Tiziano Cattaneo, Emanuele Giorgi, Viviana Barquero, Andrea Alicia, Mendez Espitia

Transculturation in Architecture Nature Based Solutions of Contemporay Architectural Practice in Shanghai

LIU Kan

Chinese Vs. European strategies for ecodevelopment of territories: differences and suggestions

Cecilia Morelli di Popolo

Definition and objectives of Nature Based Solutions Susanna Sturla

Nature-Based Solution to improve urban flexibility and resilience

Elisabetta M. Venco

Challenges, resistances and

opportunities for the inclusion of

ecosystem services in urban and

regional planning

Introduzione

Daniele La Rosa, Antonio Leone, Raffele Pelorosso, Corrado Zoppi

Servizi Ecosistemici e Contesto Locale Stefano Aragona

The integration of ecological corridors and green infrastructure: a study concerning Sardinia

Ignazio Cannas, Corrado Zoppi

Ecosystem services in urban plans: What is there, and what is still needed for better decisions

Chiara Cortinovis, Davide Geneletti La valutazione dei servizi ecosistemici: una

sperimentazione del modello InVEST al territorio dei Campi Flegrei

Antonella Cuccurullo, Pasquale De Toro

04

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Il ruolo dei servizi ecosistemici di regolazione in un contesto regionale

Maddalena Floris, Daniela Ruggeri

Modelling regulation services of green scenarios to support climate adaptation plans. An example of urban regeneration in Bari

Federica Gobattoni, Raffaele Pelorosso, Marco Galli, Maria Nicolina Ripa, Antonio Leone

Is spatial planning taking advantage of Ecosystem services? A review of Italian experiences

Daniele La Rosa

A methodological approach to identify a multifunctional green infrastructure at the regional scale. A case study from Sardinia, Italy

Sabrina Lai, Federica Leone

L’analisi di Coerenza Esterna Quale Componente del Protocollo Sperimentale per la Redazione del Regolamento di un’Area Marina Protetta

Francesca Leccis, Salvatore Pinna

Territorial specialization in tourism sector as ecosystem service – the case of Basilicata Region

Francesco Scorza, Federico Amato, Ylenia Fortino, Beniamino Murgante, Giuseppe Las Casas Urban drainage modelling and runoff control: the potential of Sustainable urban Drainage Systems application in land-use planning process

Viviana Pappalardo

From urban standards to ecosystem services. An essential semantic change

Marialuce Stanganelli, Carlo Gerundo

Regenerating standards through ecosystem services Angioletta Voghera, Benedetta Giudice, Francesca Basile

Salute e spazio pubblico nella

città contemporanea

Introduzione Pasquale Miano

Forme di vita sana tra natura e artificio. Casi europei e americani a confronto

Adriana Bernieri

Paesaggio: terapia per la città contemporanea Vito Cappiello

“Curare” la città: nuovi ruoli urbani per gli antichi ospedali in abbandono

Francesca Coppolino

Educare alla salute: gli spazi di relazione e movimento nella Natura Pubblica

Isotta Cortesi

Paesaggio urbano e salute, tre progetti per un approccio innovativo

Marta Crosato

(10)

Dalle dismissioni di scali e industrie il nuovo spazio pubblico di Milano

Stefano Cusatelli

Lo spazio pubblico e la salute della città: il caso della stazione di Piscinola-Scampia

Veronica De Falco

Abitare lo spazio aperto. La riconfigurazione dell’habitat urbano per la costruzione dell’habitus collettivo

Bruna Di Palma

Paesaggio e salute: il riciclo come tattica per i luoghi rifiutati

Francesca Fasanino

Pedestrian mobility and landscape strategies Fabio Manfredi

Salute e spazi pubblici nella città contemporanea Pasquale Miano

Un’infrastruttura per lo sport e il benessere nell’area del complesso San Gennaro dei Poveri a Napoli

Maddalena Verrillo

METRO-CONFLICTS Rappresentazione e

governo dei conflitti di area vasta

Introduzione

Matteo Puttilli, Valeria Lingua I conflitti di area vasta: geografie, rappresentazioni,governance

Matteo Puttilli, Valeria Lingua

Opus incertum: il quadro incoerente delle infrastrutture “strategiche” nell’area metropolitana fiorentina

Francesco Alberti (Università degli studi di Firenze) Recenti conflittualità territoriali in atto nell’area vasta veneziana

Matteo Basso, Laura Fregolent

Piccoli centri in prospettiva metropolitana: convergenze o divergenze?

Raffaella Fucile

La gestione del rischio idrogeologico nell’area vasta: conflitti e vulnerabilità

Sara Bonati

Le conseguenze dell’Area vasta ex legge 56: spunti dalle esperienze di Toscana e Friuli Venezia Giulia

Francesco Dini, Sergio Zilli

Greening the city: challenges and

opportunities

Introduzione Francesco Orsi

Nàiade: a project proposal for the exploration of water surfaces for the spatial rethink of urban gardens in urban fabrics

Gian Andrea Giacobone

07

08

Greenery as common ground Cristina Mattiucci

Contribution of green spaces to the resilience of cities: mapping spatial (mis)matches of urban ecosystem services

Maria Susana Orta Ortiz , Davide Geneletti Using simulation to design green and efficient urban configurations

Francesco Orsi

A methodology to planning green infrastructure to face hydrogeological risks

Michele Grimaldi, Isidoro Fasolino

Tavole rotonde

Metabolismi creativi oltre l’urbanistica

L’ambiente di vita: dal Territorio della Governance Partecipata alla“Città/Paesaggio”

Giorgio Pizziolo Repair

‘Wastescape’ e flussi di rifiuti: materiali innovativi del progetto urbanistico

Enrico Formato, Anna Attademo, Libera Amenta

Ricostruzione post-terremoto. Traiettorie preliminari per la rigenerazione urbana nei territori del cratere sismico 2016

Fabio Bronzini

EcoFemminismo e sostenibilità ambientale Elena Mazza Niro

01

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03

04

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special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI

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e il punto di partenza più significativo di un processo di coinvolgimento del settore priva-to nella realizzazione di opere pubbliche; ed ancora Londra con l’ammodernamento del sistema ferroviario e delle stazioni, che sono stati gli elementi propulsori per un’articolata strategia urbana.

Dall’integrazione europea, nell’attuale fase di globalizzazione, la trasformazione delle reti modali in sistemi intermodali di traspor-to risulta l’interventraspor-to determinante ai fini di una nuova ed efficace politica del territorio. Gli ultimi anni sono caratterizzati dall’in-dividuazione dei fattori concernente il “tra-sporto sostenibile”.

L’acquisizione di tale consapevolezza è evi-denziata già con la Conferenza di Rio (1992) in cui si evidenzia: “i trasporti rappresentano uno dei fattori col maggior impatto nella no-stra complessa organizzazione economica, sociale e spaziale” e poi con la Conferenza Habitat II che ha “…stigmatizzato il peso dei trasporti sullo sviluppo sostenibile degli in-sediamenti umani…”. L’attenzione posta dal-la Carta di Megaride, nel IV principio “città sostenibile”, al tema dell’accessibilità dei luoghi, persone e servizi, è motivata dalla necessità di affrontare un problema che ha raggiunto dimensioni preoccupanti. Così si legge: “ il caos e la congestione prodotti da un sistema di offerta di trasporto inadegua-to –per difetti strutturali e/o gestionali- al sistema della domanda, causano numerosi problemi che, nella maggior parte dei casi, attendono ancora di essere risolti”. Al di là di alcuni tentativi per riordinare la materia dei problemi urbani, avviati con l’introduzione dei nuovi strumenti normativi, si ravvisa la necessità di ampliare il campo d’intervento; da quello di sola gestione del traffico auto-mobilistico a quello globale ed intermoda-le di gestione della mobilità, in tutte intermoda-le sue componenti. In sostanza si passa da una vi-sione trasportistica (centrata sulla fluidità, la specializzazione e l’efficienza del traffico stradale per vettori monofunzionali) ad una vi-sione più ampia della mobilità urbana, inter-modale, diversificata, integrata e sostenibile.

Il movimento urbano: una questione (da) disciplinare

E’ ampiamente riconosciuto che uno dei pro-blemi maggiori presenti nella città, oggi più di ieri, è relativo alla mobilità urbana, che si traduce in congestione urbana e, di

conse-stenibile. Occorre promuovere una gestione integrata della domanda di mobilità, con ri-ferimento all’inadeguatezza o al surplus della dotazione infrastrutturale, alla frantumazio-ne dell’offerta di trasporto collettivo, ai fe-nomeni d’entropia e inquinamento urbano, alla mancanza di raccordo tra le infrastruttu-re e le diverse ainfrastruttu-ree del territorio; il tutto in un’ottica sostenibile, attraverso procedure in grado di coinvolgere le società locali, i diver-si bisogni e le loro aspirazioni e di garantire un adeguato livello di accessibilità urbana e territoriale. Si è chiamati ad affrontare come urbanisti e pianificatori del territorio, in ma-niera diversa rispetto al passato, i problemi derivanti dal sistema della viabilità e dei tra-sporti con un approccio che superi la setto-rialità a favore di una progettazione integra-ta che porti ad una revisione della matrice disciplinare, per superare la semplice impo-stazione analitico descrittiva, sviluppando metodi di interpretazione e valutazione a supporto delle scelte nella redazione dei pia-ni territoriali ed urbapia-nistici.

Tra i tanti due sono i temi che appaiono ric-chi di implicazione progettuale: il recupero delle infrastrutture esistenti, vale a dire

inte-grare il loro spazio alla città e all’ambiente e, la

promozione di un nuovo modo di progettare le future infrastrutture, vale a dire come

inse-rirle fin dall’inizio nei piani territoriali ed urba-nistici, accompagnati da una corretta

valuta-zione ambientale strategica.

I grandi nodi della mobilità sono diventati un po’ in tutta Europa, e già da diverso tem-po, occasioni di riqualificazione urbana e di riorganizzazione del territorio. Basti pensare agli interventi di riqualificazione in Francia: l’alta velocità ha già promosso iniziative di grande rilievo a Lille e a Lione; ma non solo l’alta velocità, anche per le autostrade (e per i ponti urbani) gli esempi non mancano. Si ricordano gli interventi sulle aree di sosta della Autoroute a sud della Francia, merite-voli di essere menzionati per la qualità della progettazione architettonica ma anche e so-prattutto per l’integrazione ad altre funzioni culturali e per il tempo libero. Così come in Germania con le dismissioni delle aree indu-striali della Ruhr, ed anche in Spagna, Porto-gallo (il piano di Alvaro Sira per il quartiere Malagueira ad Evora) e in Inghilterra, con ri-ferimento al by-pass autostradale dell’area di Birmingham, che rappresenta la prima arte-ria autostradale a pedaggio del Regno Unito

Ripensare la città. Verso la

mobilità sostenibile

Domenico Passarelli

Una diversa cultura/politica urbanistica

Siamo di fronte ad una necessaria ed urgente rivisitazione culturale sul modo di intendere -oggi- la città. Le condizioni in atto suggeri-scono di passare da una politica urbanistica che lavora per “parti di città” attraverso pro-getti a se stanti, ad una politica che privile-gia la rigenerazione urbana come resilienza utilizzando gli strumenti della competitività e della coesione sociale. Ri-pensare la città significa pensare in termini di sviluppo qua-litativo e non di crescita quantitativa con un approccio culturale rivolto a soddisfare quei requisiti minimi esigenziali e prestaziona-li di tutta la comunità; una città in grado di soddisfare le diverse dimensioni (economi-che, sociali e ambientali) nella loro integra-zione. Assumendo come presupposto che il futuro delle città dipende dalla sua sosteni-bilità ambientale è necessario assicurarsi che non si inneschino irreversibili fenomeni di degrado.

“Siamo ormai consapevoli di dover porre ri-medio ai troppi guasti, non solo ambientali, che hanno sfigurato gli insediamenti e il ter-ritorio, per permetterci di continuare ad agire come nel passato; né errori, carenze e guasti possono essere solo attribuiti ad una genera-lizzata cattiva gestione dei piani”. E’ quanto affermato da Giovanni Astengo durante la sua ultima prolusione che tenne a Reggio Ca-labria il 22 marzo del 1990 in occasione della Laurea ad honorem conferitagli dal corso di laurea in Pianificazione Territoriale ed Urba-nistica, presentando la sua lectio magistralis “Cambiare le regole per innovare”. Una lezio-ne, per tanti versi, ancora molto attuale. A fronte di ciò occorre creare una nuova cultu-ra della progettazione, in termini di acquisi-zione di competenze specifiche che insieme a quelle tradizionalmente intese, consenta di avere una compiuta conoscenza dei processi che stanno modificando il “governo del terri-torio” e con esso il “governo della mobilità”.

La mobilità insieme all’uso del suolo, acqua, rifiuti, energia, biodiversità, condizione so-ciale e morfologia urbana, verde urbano

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so-urbana, il nodo cruciale da risolvere, indi-viduando nella ricomposizione di tale con-flitto -attraverso l’uso della pianificazione e progettazione delle strade- l’elemento princi-pale attraverso cui agire.

Il traffico rappresenta oramai la principale fonte di pressione e degrado ambientale dei territori urbani; ma, al di là dei danni che sono e rimangono incommensurabili, vi sono anche i disagi che l’attuale sistema dei trasporti genera sulla vita umana. Anziani, bambini, persone meno abbienti e disabili, sono le più esposte al problema. La capacità di muoversi sul territorio risulta proporzio-nata anche al livello morfologico che un ter-ritorio presenta. Le Corbusier, ad esempio, è perfettamente consapevole dell’inadeguatez-za della morfologia urbana alla nuove condi-zioni di velocità richieste dalla diffusione di massa di trasporto meccanizzato. Nella sua descrizione delle funzioni urbane principali, accanto alle unità di abitazione, di lavoro e paesistiche, trovano infatti spazio le unità di circolazione. Ci sono già oggi città che non si muovono più prioritariamente in automo-bile, dove più della metà degli spostamenti urbani viene soddisfatta dal mix trasporto pubblico, piedi, bici. In molte capitali euro-pee l’automobile non è il mezzo preferito per andare al lavoro. In 17 delle 31 città ripor-tate nella tabella ricavata dai dati Eurostat (tratto dal Rapporto su Ecosistema urbano 2017), ad esempio, meno della metà degli abitanti si serve della macchina come veico-lo principale degli spostamenti quotidiani casa-lavoro. Si guida pochissimo a Copena-ghen, Parigi, Budapest, Amsterdam, Vienna, Helsinki, Stoccolma e Oslo. Quasi ovunque è molto diffuso l’uso del trasporto pubblico: è la modalità prescelta da 16 città su 31 e si muove così oltre la metà dei residenti a Berli-no, Madrid, Parigi, Vienna. Si pedala moltissi-mo com’è noto a Copenaghen e Amsterdam. Pochissimo a Sofia, Tallin, Atene, Bucarest e Roma. Complessivamente in Italia, dati Isfort, il 65,3% degli spostamenti avviene in auto, il 17,1% a piedi, il 3,3% in bici, il 3% in moto e scooter, il 4,4% col trasporto pubbli-co, il 2,2% in pullman e treno, il 4,6% combi-nando diversi mezzi.

Prospettive per una migliore qualità urbana

Le condizioni brevemente esposte indicano tro di servizi ecosistemici. Ne fanno parte gli

spazi verdi e altri elementi fisici in aree sulla terraferma e marine. Sulla terraferma, le IV sono presenti in un contesto rurale e urba-no” (Commissione Europea 2013). Il legame fra movimento motorizzato e città sembra divenire inscindibile a partire da quella de-licatissima fase di trasformazione che ha investito la città europea dall’avvento della rivoluzione industriale. Da quel momento in poi un buon sistema di viabilità e trasporti sarà considerato un indicatore fondamentale del grado di evoluzione raggiunto da una na-zione e dalle sue città, sintomo inequivoca-bile di modernizzazione. Nella seconda metà dell’800 la consapevolezza che la riorganiz-zazione della città dovesse essere affidata alle opere infrastrutturali è un dato acquisito. Cerdà usa il tracciato stradale per costruire il piano di espansione di Barcellona. La ferro-via diviene l’asse portante della città lineare di Soria y Mata. Mentre Cerdà opera all’ester-no della città, Haussman opera all’interall’ester-no: Parigi viene sezionata mediante un sistema di assi stradali. E così per i grandi maestri del movimento moderno: Tony Garnier nella sua città industriale utilizza il segno della grande diga come elemento di raccordo tra la nuo-va città e l’ambiente naturale. Le Corbusier e Hilberseiner utilizzano il sistema viario per dare ordine alle loro città ideali. In Europa l’attenzione per le infrastrutture si ridimen-siona nel corso degli anni trenta. Da allora, e con intensità crescente, le politiche abitative condizionano a fondo le pratiche urbanisti-che. Nel nostro paese il riferimento al ruolo urbanistico delle infrastrutture può essere rintracciato solo in alcuni momenti: nei pia-ni tra 800 e 900 i piapia-ni di Poggi per Firenze, di Beruto per Milano, di Sanjust per Roma. Gli esempi potrebbero continuare con il piano intercomunale di Milano di Giancarlo De Carlo ma anche con i significativi proget-ti per i primi centri direzionali di Ludovico Quadroni per Torino, e Carlo Aymonino per Bologna. Al fine di comprendere il processo degenerativo del movimento urbano, il caso inglese appare emblematico nel suo essere precursore della ricerca di soluzioni al male che da lì a poco avrebbe colpito tutte le città europee, ossia il traffico urbano.

Nel 1963 viene pubblicato il rapporto Bucha-nam, traffic in towns. In sostanza Buchanam evidenzia nel conflitto fra il traffico moto-guenza in degrado ambientale, cui

contribu-isce in misura non trascurabile la dinamica del trasporto collettivo.

Il movimento all’interno della città è vissuto come un problema che deve essere necessa-riamente pianificato e urbanisticamente ri-solto. E’ indubbio che come fenomeno deve essere affrontato nell’ambito della più gene-rale dimensione relazionale che trova precisi riscontri nel sistema delle comunicazioni e dei trasporti e, di conseguenza, nella orga-nizzazione funzionale degli spazi e delle atti-vità che generano spostamento di persone e di cose. In termini più generali, è necessario considerare il sistema dei trasporti e quindi della mobilità non più in un’ottica fine a se stessa ma, deve essere considerato al pari di altri sistemi (insediativo, ambientale, e così via) che attraverso le interrelazioni che de-termina e alle relazioni che tra gli essi s’in-staurano, compongono quel complesso feno-meno che è la città contemporanea.

Il movimento urbano è quindi un aspetto di una questione molto complessa e rappresen-ta, dunque, un momento di un percorso dina-mico ed integrato ad altri settori della “vita urbana” a partire dall’economia, dall’am-biente, dalla sociologia ed altri ancora. Ha da sempre condizionato la costruzione della città ed il suo carattere peculiare di sviluppo evolutivo. In tal senso va interpretato nella logica di opportunità per lo sviluppo della città contemporanea, o ancora meglio della città sostenibile, nelle sue diverse espressio-ni, a cominciare dalla caratterizzazione de-gli spazi urbani ed in particolar modo quelli abbandonati. Tali spazi devono essere inter-petrati quali occasioni del progetto della re-silienza urbana e possono costituire terreno fertile per un progetto di infrastruttura ver-de, investendo contemporaneamente sulla sicurezza ambientale, sul miglioramento delle prestazioni ecologiche e dell’ambiente urbano, anche in termini di qualità dello spa-zio pubblico, e sulla dimensione economica come dimostrano alcune esperienze portate avanti dalle città di Detroit e di New Orleans, quali contesti emblematici del rapporto tra pianificazione e crisi ambientale ed econo-mica. Come definito dalla Commissione Eu-ropea nel maggio del 2013, per infrastrutture verdi si intendono “una rete di aree naturali e seminaturali pianificata a livello strategico con altri elementi ambientali, progettata e

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special issue - URBANISTICA INFORMAZIONI

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sostenere una pianificazione ed una proget-tazione che sia in grado di inglobare nel pro-cesso di conoscenza, di valutazione e di scel-ta, gli aspetti relativi alle diverse dinamiche che interessano la città ed il suo territorio. In questo scritto il riferimento è al sistema della viabilità e dei trasporti (e più precisa-mente al sistema della mobilità) consapevo-li, altresì, che altri diversi saperi sono parte integrante della pianificazione territoriale urbanistica ed ambientale. Per come direbbe Michael Foucault siamo circondati da una

plu-ralità di formazione discorsive.

In Europa ci sono state diverse esperienze e buone pratiche di rigenerazione urbana, anche dal punto di vista energetico, con l’obiettivo di migliorare la qualità tecno-logica delle abitazioni e degli spazi aperti. Quartieri come Hammarby Sjöstad a Stoc-colma, Hafen city ad Amburgo, Rieselfeld a Friburgo, Gwl ad Amsterdam o ancora Bo01 (Malmoe), hanno previsto il recupero di va-ste porzioni di aree urbane programmando azioni di recupero improntate al migliora-mento dell’efficienza energetica.

Rotterdam ha avviato a partire dal 2008 la propria strategia sui cambiamenti climatici (Rotterdam Climate Initiative) che ha por-tato nel 2010 a due successivi programmi di mitigazione e adattamento. Il Rotterdam Climate Proof prevede di rendere la città completamente resiliente al 2025, mentre la Rotterdam Climate Initiative si pone come obiettivo al 2025 la riduzione delle emissioni di CO2 del 50% rispetto ai livelli del 1990. Progettare con l’ambiente, assicurando il pieno soddisfacimento di una domanda di mobilità sempre più crescente (e con essa tutte le problematiche che le appartengono), significa rivisitare gli strumenti della piani-ficazione e della progettazione urbanistica innovandone i criteri di formazione a partire da un sistema di conoscenze sempre più at-tento ai diversi, e più rigorosi, bisogni della gente. Ciò significa assumere un atteggia-mento culturale diverso rispetto al passato, significa assumere competenze specifiche, nei diversi settori d’indagine, fornendo op-portunità e distribuendole equamente sulla città ed il territorio.

Ad oggi non sono molte le testimonianze di soluzioni integrate e sostenibile se non quel-le ravvisabili all’interno di alcune esperien-ze di tipo strettamente settoriali promosse all’interno di alcuni strumenti e/o politiche: situazioni ambientali che non permettono

l’orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle situazione di pericolo.

La consapevolezza degli effetti negativi ge-nerati dal mancato controllo delle numerose esternalità generate dall’attuale sistema di mobilità e trasporti, ha definitivamente san-cito la necessità di ricercare politiche, piani e strumenti che tendano a mitigare il conflitto tra ambiente e mobilità.

Una delle tappe fondamentali nella costru-zione di un percorso migliorativo delle con-dizioni in essere è ravvisabile già nella Con-ferenza delle Nazioni Unite per l’Ambiente e lo Sviluppo (UNCED), Rio de Janeiro 1992. La sezione IV dell’Agenda, al capo 7, vede al cen-tro dell’attenzione proprio la voce “Sistemi di trasporto e comunicazione sostenibile”. Tale documento sottolinea il ruolo che il princi-pio dell’integrazione fra i sistemi di trasporto e modelli d’uso del suolo può giocare nella ri-duzione degli effetti negativi di tale sistema, ponendo particolare attenzione per le perso-ne povere, donperso-ne, bambini, giovani, anziani, e persone disabili che sono notoriamente le categorie maggiormente svantaggiate dalla mancanza accessibilità, sicurezza ed efficien-za di sistemi di trasporto pubblico.

Il documento individua le azioni attraverso le quali poter raggiungere la sostenibilità del movimento all’interno degli insediamenti umani, specificando che tali azioni devono essere promosse e perseguite dai rispettivi governi a livelli appropriati, in collabora-zione con il settore privato e altri ancora. Le azioni fanno esplicito riferimento alle questioni di seguito riportate: supportare un approccio integrato alla politica dei tra-sporti, con maggiore attenzione ai gruppi di popolazione la cui mobilità è limitata; coor-dinare la pianificazione dell’uso del suolo e dei trasporti, per facilitare l’accesso delle persone maggiormente svantaggiate; inco-raggiare l’uso di una combinazione ottimale dei modi di trasporto; promuovere misure per disincentivare il traffico motorizzato pri-vato; provvedere ad un sistema di trasporto pubblico effettivo, economico, fisicamente accessibile, ambientalmente sostenibile; rin-forzare le tecnologie a basso inquinamento; incoraggiare e promuovere l’accesso pubbli-co ai servizi informativi elettronici.

Attivare azioni integrate per una mobilità ur-bana sostenibile capace di riqualificare la cit-tà nel suo complesso, significa promuovere e to urbano che deve essere ripensato come

opportunità, e non dunque come disagio, per rispondere adeguatamente ai problemi che si manifestano negli insediamenti urbani contemporanei.

La disciplina urbanistica è chiamata a forni-re indicazioni metodologiche e progettuali di tipo strutturale, adottando un approccio che valuti la complessità della questione pri-vilegiando una visione d’insieme e strategie integrate. Nell’ambito di tale approccio, e nelle diverse forme in cui i problemi si ma-nifestano, sembra opportuno procedere con l’individuazione delle priorità delle proble-matiche: dalla sicurezza e fruibilità della città da parte di tutti gli utenti, alle politiche ambientali fino a comprendere il verde ur-bano e quello integrato sull’involucro degli edifici. Ciò che più interessa in questa sede è trasformare i vincoli in opportunità nel senso di creare le giuste condizioni a tutti gli individui, con differenti esigenze, di parteci-pare alla vita collettiva. Si vuole porre, cioè, l’accento verso una diversa cultura dell’ac-cessibilità intesa anche come recepimento di gradevoli emozioni che siano fruibili a tutti oltre che come “grandezze di riferimento” per le diverse dimensioni relazionali, infor-mazionali e decisionali, che le appartengono per definizione..

Il tema dell’accessibilità, e del superamento delle barriere architettoniche, richiede una conoscenza approfondita e l’applicazione delle complesse normative in materia. Infat-ti, pur in presenza di numerosi ed importanti provvedimenti nel campo legislativo, si av-verte la necessità di estendere il patrimonio di conoscenze al fine di progettare una “città per tutti”, una città più attenta alle difficoltà riscontrate, nella fruizione degli spazi urba-ni, così come quelli di particolare valore sto-rico, ambientale, e archeologico, per attività ed eventi culturali.

La pianificazione del territorio e dei sistemi di trasporto, fino ad arrivare alla progettazio-ne di nuovi edifici, al recupero o al riuso di quelli esistenti, alla sistemazione di spazi ed ambienti, esterni ed interni, deve contenere tutte quelle scelte progettuali che impedisca-no la creazione o la permanenza di ostacoli alla fruizione agevole. Si tratta di superare ostacoli fisici che sono fonte di disagio per la mobilità, che limitano o impediscono a chiunque la comoda e sicura utilizzazione di parti di città, attrezzature o componenti,

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la razionalizzazione della mobilità urbana e del ciclo dei rifiuti, l’implementazione delle infrastrutture digitali innovative.

Non si tratta di inventare nuovi strumenti urbanistici ma, come richiamato in prece-denza, probabilmente si tratta di riannodare i fili di un rapporto tra urbanistica (uso del suolo) e opere pubbliche (governo della mo-bilità) che ha plasmato la città tra l’800 e la prima metà del ‘900, avvantaggiandosi del-le tecniche e tecnologie innovative messe a disposizione dalla più recenti sperimenta-zioni. La città sostenibile non può più essere solo un’idea utopica ma può e deve trasfor-marsi in realtà, come alcune città stanno già facendo. I connotati essenziali di una città sostenibile si riferiscono ai nuovi modelli di edilizia, ai trasporti, consumo di suolo zero, alla produzione e consumo di energia ai tetti verdi e orti urbani, alla realizzazione di infra-strutture per la ciclo mobilità.

La pianificazione urbanistica, nell’attuale fase di rigenerazione della città e del terri-torio, è dunque chiamata a ricomporre gli squilibri, a riequilibrare l’assetto del territo-rio, a favorire una migliore utilizzazione del suolo, a creare le condizioni di compatibilità ambientale tale da perseguire una coerenza tra assetto infrastrutturale, sistema della mo-bilità e assetto del territorio.

piani urbani del traffico, piani di fluidifica-zione, programma parcheggi, e così via. Al contrario la pianificazione urbanistica, a fronte di quanto sopra richiamato, dovreb-be farsi carico delle problematiche attinenti il trasporto, al pari di altre condizioni poste in essere. Dovrebbe “arricchirsi” di altre me-todologie d’indagine per poi relazionarle a quelle riconosciute come intimamente ur-banistiche (uso del suolo, classificazione del territorio, applicazione degli standard urba-nistici di qualità, e così via).

Il riferimento è relativo, ad esempio, alle in-formazioni che derivano dalla costruzione delle carte isocrone come quelle cronoto-piche. Significa, cioè, assumere alla base di un piano, programma o progetto, quelle in-formazioni utili alla compreensione spazio-temporale dei fenomeni urbani e territoriale nella loro complessità. Conoscere il tempo di percorrenza (e con esso le modalità degli spostamenti), così come indagare sugli aspet-ti morfologici del territorio (e con essi le ataspet-ti- atti-vità che generano gli spostamenti), vuol dire mettere in evidenza le peculiarità dei luoghi, i ritmi d’uso, le onde di afflusso o deflusso della popolazione e conoscere, di conseguen-za, le necessità del movimento urbano. La creazione e l’uso delle carte cronotopiche, come quelle isocrone, consente di cogliere gli squilibri, i conflitti e le opportunità che rendano possibile conciliare spazi e tempi nella dimensione locale, con spazi e tempi della dimensione globale. Dobbiamo rendere le nostre città più resilienti e sicure, innova-tive ed europee. Cogliendo l’opportunità di farle diventare anche più vivibili e felici. L’INU è impegnato fortemente sui temi del-la rigenerazione urbana come resilienza ri-tenendo che sia indispensabile adottare un piano strategico di rigenerazione urbana che ponga gli obiettivi di qualità urbana e archi-tettonica, di risparmio delle risorse naturali ed energetiche, di efficienza e razionalizza-zione della vita urbana. Si sostiene che va perciò attivato un Piano nazionale per la ri-generazione urbana sostenibile - sul modello del Piano energetico nazionale - che fissi gli obiettivi e ne deduca gli strumenti politici, normativi e finanziari. Tra gli obiettivi gene-rali rientrano la messa in sicurezza del terri-torio a partire dal punto di vista idrogeologi-co e sismiidrogeologi-co, la rigenerazione del patrimonio edilizio esistente (comprendendo in essa la

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