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INEA Bruxelles : newsletter dall'Europa. 2014, n. 1

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Numero 1, Anno 2014

HIGHLIGHTS AGRICOLTURA

Riforma della PAC: atti delegati in fase di consultazione

Il 20 dicembre 2013, sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea sono stati pubblicati i quattro regolamenti della nuova politica agricola comune (PAC), dopo la loro adozione formale da parte dei ministri dell'agricoltura nell'ultima riunione del Consiglio dello scorso anno il 16 dicembre 2013.

Le bozze dei progetti delle regole tecniche della Commissione per l'attuazione delle nuove misure della PAC, ovvero gli "atti delegati"sono nella fase di consultazione. Questo significa che tali progetti verranno esaminati da direttori generali diversi da quelli della Direzione Generale Agricoltura e che la Commissione europea dovrebbe adottarli entro l'inizio di marzo 2014.

Una volta adottati, le 300 pagine di testo che li compongono saranno sottoposte all’esame da parte del Parlamento europeo e del Consiglio, che hanno il diritto di opporsi, entro 2 mesi, con un' ulteriore possibile proroga fino a 2 mesi .

Il Presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro, ha avvertito che gli eurodeputati non esiteranno a porre il veto sugli atti delegati nel caso in cui non rispetteranno gli obiettivi che il team negoziale del PE ha raggiunto durante il negoziato, tenendo conto anche del fatto che la maggior parte delle modifiche di riforma della Pac entreranno in vigore soltanto a partire dal 2015.

Al Parlamento europeo EXPO 2015

Il 29 gennaio 2014, presso il Parlamento europeo a Bruxelles si è svolta la presentazione di Expo 2015. All'incontro sono intervenuti

Indice

Highlights

Parlamento

Europeo:

Dossier in corso 7

Seminari 8

Relazione 10

Brief 11

Eventi…………11

Link

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rappresentanti delle istituzioni europee, il presidente della Commissione europea Jose Manuel Barroso e il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy e rappresentanti italiani, il presidente del Consiglio Enrico Letta, il sindaco di Milano Giuliano Pisapia e il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni. Durante l’incontro è intervenuto anche il Presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro che ha evidenziato nel corso del suo intervento come 'Nutrire il pianeta' sia la sfida più importante di questi ultimi anni. Una sfida che segnerà in maniera definitiva gli equilibri di un futuro con nuovi bisogni sempre più globali, dal momento che la sicurezza alimentare, intesa come la possibilità di assicurare a ogni persona l'accesso al cibo, non è più solo una questione di distribuzione delle risorse tra i cosiddetti paesi 'ricchi' e 'poveri', ma oltrepassa questo confine per diventare un problema di portata globale. Inoltre, ha ricordato che vincere la sfida della sicurezza alimentare richiede azioni urgenti da intraprendere a livello globale ed Expo2015 sarà un appuntamento cruciale per un confronto internazionale. Infine, il Presidente De Castro oltre a sottolineare l’importanza dell'esposizione universale, ha concordato con il presidente Letta, che Expo 2015 rappresenta un valore aggiunto, non solo per l’Italia, ma per l'intera Europa.

CLIMA, PESCA ,ENERGIA

La Commissione Europea definisce il piano d'azione a sostegno dell'energia blu

È stato presentato il 20 gennaio 2014 il nuovo piano d'azione teso ad agevolare lo sviluppo del settore dell'energia oceanica rinnovabile in Europa, dai commissari Maria Damanaki per gli Affari marittimi e la pesca e Gunther Oettinger per l'Energia.

Il piano d’azione è imperniato sulla creazione di un forum sull'energia oceanica, per rafforzare le capacità e promuovere la cooperazione, con l’intento di traghettare il settore dell'energia blu verso la piena industrializzazione. Lo strumento, infatti, assisterà i soggetti interessati nell'elaborazione di una roadmap per il settore dell’energia oceanica, che potrebbe portare ad un’iniziativa industriale europea.

«Come sottolineato nella nostra strategia per la crescita blu, i mari e gli oceani dispongono del potenziale per creare un'ingente crescita economica e i posti di lavoro così necessari in questo momento. Aiutando il settore dell'energia oceanica a raggiungere il suo pieno sviluppo potremo sfruttare questo potenziale grazie all'innovazione, garantendo nel contempo all'Europa un'energia pulita e rinnovabile», ha dichiarato Maria Damanaki, Commissaria europea per gli Affari marittimi e la pesca.

Le risorse energetiche oceaniche mondiali superano il nostro fabbisogno energetico attuale e futuro, e potrebbero essere raccolte in molte forme, ad esempio attraverso l'energia del moto ondoso e l'energia mareomotrice. Grazie al suo sfruttamento sarà possibile procedere alla decarbonizzazione dell'economia dell'Ue e, riducendo la sua dipendenza dai combustibili fossili, migliorare la sicurezza energetica. In tal modo concorrerebbe inoltre a equilibrare la produzione di energia da

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altre fonti rinnovabili, l’eolico e il solare, con lo scopo di fornire un approvvigionamento costante con le rinnovabili.

Gunther Oettinger, Commissario europeo per l'Energia ha spiegato che: «l'energia oceanica possiede un potenziale considerevole per aumentare la sicurezza di approvvigionamento. La comunicazione intende contribuire a promuovere l'innovazione tecnologica e a conseguire e andare oltre gli obiettivi della strategia Europa 2020. Lo sviluppo di un'ampia gamma di fonti di energie rinnovabili, fra cui l'energia oceanica, facilita inoltre, la loro integrazione nel sistema energetico europeo».

L'energia oceanica offre inoltre, il potenziale per la creazione di nuovi posti di lavoro, altamente qualificati, in particolare nelle zone costiere dell'Europa spesso caratterizzate da elevati tassi di disoccupazione.

Esistono però dei limiti da superare secondo il Commissario Oettinger: gli eccessivi costi tecnologici e la difficoltà di accedere ai finanziamenti; difficoltà infrastrutturali; ostacoli amministrativi (complesse procedure di autorizzazione e di licenza) e problemi ambientali (la necessità di intensificare la ricerca e di disporre di migliori informazioni sugli impatti ambientali).

Nuovo quadro UE in materia di clima ed energia

Riduzione delle emissioni di gas a effetto serra (GHG) del 40% rispetto al 1990, un obiettivo vincolante a livello UE per portare la quota delle energie rinnovabili almeno al 27%, politiche più ambiziose in materia di efficienza energetica, un nuovo sistema di governance e una serie di nuovi indicatori per assicurare un sistema energetico competitivo e sicuro: questi i pilastri del nuovo quadro UE in materia di clima ed energia per il 2030, presentato il 22 gennaio dalla Commissione europea.

«Se l’azione per il clima rappresenta una chiave di volta per il futuro del nostro pianeta - ha dichiarato José Manuel Barroso, Presidente della Commissione europea- una politica energetica veramente europea lo è per la nostra competitività. Il pacchetto presentato oggi ci dimostra che agire contemporaneamente su questi due fronti non è in contraddizione ma, al contrario, contribuisce a vantaggi reciproci. È nell’interesse dell’UE creare un’economia che offra sempre maggiori opportunità di occupazione e dipenda sempre meno da energia importata, grazie a una maggiore efficienza e al ricorso crescente a energia pulita prodotta internamente. Un taglio del 40% nelle emissioni di gas a effetto serra rappresenta un obiettivo particolarmente ambizioso ma è la pietra miliare più efficace in termini di costi nel nostro percorso verso un’economia a basse emissioni. Anche l’obiettivo di raggiungere almeno il 27% di energie rinnovabili è un segnale importante: rappresenta stabilità per gli investitori, stimola l’occupazione verde e rende più sicure le nostre forniture energetiche».

Sostenuto da un’analisi dettagliata dei costi e dei prezzi dell’energia, il quadro 2030 garantirà maggiore certezza normativa per gli investitori e un approccio coordinato fra gli Stati membri per sviluppare nuove tecnologie. Il quadro si propone come stimolo costante per progredire verso un’economia a basse emissioni di carbonio e un sistema energetico competitivo e sicuro, da cui deriveranno prezzi accessibili per tutti i consumatori, maggiore sicurezza delle forniture

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energetiche, minore dipendenza dalle importazioni di energia e nuove opportunità per la crescita e l’occupazione, se si considerano i potenziali impatti sui prezzi a lungo termine.

Gli elementi chiave del quadro strategico per il 2030 istituito dalla Commissione sono elencati di seguito.

 Un obiettivo vincolante per la riduzione dei gas serra: elemento centrale della politica climatica ed energetica dell’UE per il 2030, l’obiettivo di ridurre le emissioni del 40% al di sotto del livello 1990 verrebbe raggiunto unicamente mediante misure interne. La riduzione annua del massimale delle emissioni dei settori compresi nel sistema ETS (Emission Trading Scheme) dell’UE aumenterebbe passando dall’attuale 1,74% al 2,2% dopo il 2020. Le emissioni dei settori che non rientrano nel sistema ETS dovranno ridursi del 30% al di sotto del livello 2005; questo sforzo sarebbe ripartito equamente tra gli Stati membri. La Commissione invita il Consiglio e il Parlamento europei a concordare, entro la fine del 2014, che l’UE si impegni all’inizio del 2015 a realizzare una riduzione del 40% nell’ambito dei negoziati internazionali per un nuovo accordo mondiale sul clima, che si concluderanno a Parigi alla fine del 2015.

 Un obiettivo vincolante sulle energie rinnovabili a livello dell’UE: le energie rinnovabili svolgeranno un ruolo chiave nella transizione verso un sistema energetico sostenibile, sicuro e competitivo. Sospinto da un approccio maggiormente orientato al mercato e con condizioni propizie per le tecnologie emergenti, l’obiettivo vincolante di almeno il 27% di energie rinnovabili a livello dell’UE entro il 2030 si accompagna a notevoli benefici in termini di bilancia commerciale energetica, ricorso a fonti di energia locali, posti di lavoro e crescita. È necessario stabilire un obiettivo in materia di energia a livello dell’UE per stimolare la continuità degli investimenti nel settore. L’obiettivo UE però non verrebbe tradotto in obiettivi nazionali imposti dalla normativa comunitaria, ma lascia agli Stati membri la flessibilità di trasformare il loro sistema energetico nel modo più consono alle preferenze e alle circostanze nazionali. Il raggiungimento dell’obietto UE in materia di energie rinnovabili verrebbe garantito dal nuovo sistema di governance basato su piani nazionali per l’energia.

 Efficienza energetica: i miglioramenti nell’efficienza energetica contribuiranno al raggiungimento di tutti gli obiettivi della politica energetica dell’UE; la transizione verso un sistema energetico sostenibile, sicuro e competitivo non è pensabile senza efficienza energetica. Il ruolo di quest’ultima, nel quadro 2030 verrà ulteriormente considerato nell’ambito della revisione della direttiva sull’efficienza energetica, che si concluderà prevedibilmente entro la fine dell’anno. A quel punto, la Commissione valuterà l’eventuale necessità di modificare la direttiva. Anche i piani nazionali per l’energia degli Stati membri dovranno prendere in considerazione l’efficienza energetica.

 Riforma del sistema ETS dell’UE: la Commissione propone di stabilire una riserva per la stabilità del mercato all’inizio del prossimo periodo di scambio ETS, nel 2021. La riserva permetterà sia di affrontare l’eccedenza di quote di emissioni che si è costituita negli ultimi

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anni sia di migliorare la resilienza del sistema agli shock gravi, regolando automaticamente la fornitura di quote da mettere all’asta. La creazione di una tale riserva — in aggiunta al rinvio ("back-loading") recentemente convenuto, della messa all’asta di 900 milioni di quote al 2019-2020 — è sostenuta da un ampio spettro di portatori di interesse. Secondo quanto previsto dalla legislazione proposta oggi, la riserva opererebbe interamente secondo regole predefinite che non lascerebbero margini discrezionali alla Commissione o agli Stati membri per la sua attuazione.

 Energia competitiva, a prezzi accessibili e sicura: la Commissione propone una serie di indicatori chiave per valutare i progressi compiuti nel tempo e fornire una base oggettiva per eventuali risposte strategiche. Gli indicatori riguardano, per esempio, i differenziali di prezzo dell’energia tra i principali partner commerciali, la diversificazione delle forniture e la dipendenza da fonti energetiche interne, nonché la capacità di interconnessione tra gli Stati membri. Attraverso questi indicatori, le politiche da oggi al 2030 garantiranno un sistema energetico competitivo e sicuro che continuerà a sviluppare un mercato più integrato, forniture più diversificate, una concorrenza più intensa e fonti locali più sviluppate, senza dimenticare il sostegno a ricerca, sviluppo e innovazione.

 Un nuovo sistema di governance: il quadro 2030 propone una nuova governance basata su piani nazionali per un’energia competitiva, sicura e sostenibile. Sulla base degli orientamenti che la Commissione fornirà a breve, gli Stati membri elaboreranno i loro piani nell’ambito di un approccio comune che garantirà una maggiore certezza agli investitori e maggiore trasparenza, migliorando sia la coerenza sia i meccanismi di coordinamento e sorveglianza dell’UE. Un processo coordinato e attivo tra la Commissione e gli Stati membri garantirà da un lato che i piani siano sufficientemente ambiziosi e dall’altro che siano coerenti e conformi per tutto il periodo interessato.

FAO: i prezzi alimentari restano alti ma stabili

L’indice dei prezzi alimentari della FAO ha segnato una media di 206.7 punti a dicembre, rimanendo pressoché invariato rispetto al mese precedente. Si è registrato un brusco aumento dei prezzi dei prodotti lattiero-caseari e della carne controbilanciato da un deciso calo delle quotazioni di zucchero, cereali e oli. Nel 2013, l’indice ha segnato una media di 209.9 punti - 1.6 % rispetto al 2012 e ben al disotto del picco di 230. 1 punti raggiunti nel 2011, arrivando comunque a segnare il terzo valore annuale più alto da quando l’indice esiste.

La disponibilità abbondante di cereali (con l’eccezione del riso), oli e zucchero ha fatto abbassare il prezzo sui mercati internazionali mentre, i prezzi dei prodotti lattiero-caseari e della carne hanno raggiunto valori record nel 2013.

L’indice dei prezzi dei cereali ha segnato a dicembre una media di 191.5 punti, -2.8 punti rispetto a novembre, raggiungendo il valore mensile più basso dall’agosto 2010. L’ampia disponibilità

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mondiale di cereali continua a tenere bassi i prezzi internazionali in particolare di grano e mais, mentre i prezzi del riso sono aumentati leggermente in dicembre. Nel complesso, nel 2013 l’indice dei prezzi dei cereali ha registrato una media di 219.2 punti, in calo di 17 punti (7.2%) rispetto al 2012.

L’ indice dei prezzi dello zucchero ha raggiunto una media di 234.9 punti a dicembre, - 15.8 punti rispetto a novembre, terzo calo consecutivo, con il raccolto della canna da zucchero in Brasile che ha superato ogni previsione. A spingere in basso i prezzi dello zucchero hanno contribuito anche le notizie di produzione record in Tailandia e i buoni raccolti in Cina.

In totale, nel 2013, i prezzi dello zucchero hanno registrato un valore inferiore del 18% rispetto al 2012.

L’indice per i prodotti lattiero-caseari ha toccato una media di 264.6 punti a dicembre, + 13.2 punti rispetto a novembre. La domanda di latte in polvere, proveniente soprattutto dalla Cina, rimane molto alta e i produttori, soprattutto nell’emisfero sud, rimangono concentrati su questo tipo di prodotto piuttosto che, su latte e formaggi.

Nel 2013 l’indice ha segnato una media di 243 punti - il valore più alto da quando le misurazioni sono iniziate.

L’indice dei prezzi della carne ha raggiunto una media di 188.1 punti a dicembre, poco al di sopra dei valori di novembre. I prezzi della carne bovina e suina sono aumentati: la domanda di Cina e Giappone si è tradotta in un aumento costante dei prezzi della carne di manzo a partire dallo scorso giugno. I prezzi del pollame sono rimasti stabili mentre quelli della carne di pecora sono scesi. In totale nel 2013 l’indice è rimasto su valori storicamente alti, ben al di sopra dei livelli pre-2011. L’indice dei prezzi degli oli vegetali ha raggiunto una media di 196 punti in dicembre, - 2.5 punti rispetto a novembre. Nel 2013 l’indice ha segnato 193 punti - ben al disotto dei 224 punti in media del 2012 - con l’olio di palma che ha raggiunto il valore più basso degli ultimi 4 anni.

Russia –UE:continua l’embargo per le patate

Continuano le restrizioni di Mosca per le importazioni di patate UE ( sementi e prodotti ) e piantine, imposte dal 1 luglio 2013. La parte russa respinge tutte le ulteriori garanzie da parte dei funzionari della DG SANCO sulla sicurezza delle sue norme fitosanitarie. Dal momento che Mosca è il più grande importatore mondiale di patate (circa 1 milione di tonnellate all'anno) questa posizione russa colpisce a livello europeo soprattutto, Paesi come la Germania, la Danimarca, la Finlandia, la Polonia e il Regno unito, i primi tra i più importanti produttori di patate. Alla fine dello scorso anno, la Commissione ha trasmesso informazioni alle autorità russe che comprendevano le liste di sementi e i coltivatori di patate comunitari nonché, altre garanzie fitosanitarie, ma la posizione russa è rimasta la stessa. Il 23 dicembre 2013, la Commissione ha invitato i loro omologhi russi a svolgere gli audit dei sistemi di controllo nei paesi dell'UE per ottenere una migliore comprensione delle procedure ma, Mosca non ha ancora risposto. Il Commissario europeo per la Salute e consumatori,

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Tonio Borg ha ripetutamente dichiarato che il divieto è "chiaramente ingiustificato " dal momento che le autorità russe non sono riuscite ancora a dimostrare che nel commercio tali prodotti rappresentano un significativo rischio fitosanitario. Tuttavia, i colloqui tra le due parti continuano a prendere spazio nell’agenda lavorativa tra Bruxelles e Mosca ed i funzionari della DG SANCO auspicano di trovare una soluzione anche soltanto “tecnica” nel breve periodo, purché che si ridia l’accesso al mercato russo agli undici esportatori di patate europei.

Ulteriori informazioni su: http://ec.europa.eu/food/international/trade/eu-russia_spsissues_en.htm

PARLAMENTO EUROPEO: DOSSIER IN CORSO

Testo unico sul materiale riproduttivo vegetale

A caratterizzare i lavori dell'ultima seduta della commissione agricoltura e sviluppo rurale è stato l'esame di una serie di provvedimenti tra cui ha suscitato particolare interesse (soprattutto in merito ai contenuti del dibattito politico) il progetto di relazione sulla proposta di regolamento relativo alla produzione e alla messa a disposizione sul mercato di materiale riproduttivo vegetale. Il dispositivo presentato dalla Commissione Europea s'ispira alla necessità di armonizzare il quadro giuridico in materia di materiale riproduttivo vegetale all'interno di un unico provvedimento. La complessità e la frammentazione della legislazione vigente che si scompone in diverse direttive comunitarie hanno infatti acuito le incertezze e le discordanze di attuazione negli Stati membri, producendo disparità tra operatori professionali nel mercato unico. Un'armonizzazione dell'attuale quadro giuridico da intendersi come semplificazione in termini di riduzione di costi e oneri amministrativi ma anche in termini di flessibilità e di sviluppo dell'innovazione nel campo della selezione vegetale. Obiettivi importanti ma che, tuttavia, non sarebbero stati tradotti in strumenti adeguati all'interno della proposta almeno secondo quanto emerso dal dibattito pubblico e politico degli ultimi mesi. A testimonianza di ciò, infatti, la Commissione agricoltura e sviluppo rurale (competente per materia sul provvedimento) ha depositato oltre 1400 emendamenti. I temi che hanno raccolto il maggior numero di proposte di modifica, sono stati sia di ordine tecnico sia procedurale. Rispetto ai primi, si segnala la sintesi "forzata" (sotto il termine ombrello di materiale riproduttivo vegetale) di elementi complessi e differenti tra loro come la commercializzazione delle sementi e del materiale da propagazione ma anche l'appesantimento burocratico e amministrativo nell'ambito dei materiali riproduttivi vegetali destinati ai mercati di nicchia. Da non sottovalutare, inoltre, i numerosi emendamenti depositati in commissione sul tema della reciprocità delle regole commerciali (esportazioni extra-UE) con riferimento alla necessità di garantire che le rigorose norme europee siano rispettate anche oltre i confini comunitari al fine di evitare distorsioni concorrenziali. Per quanto riguarda invece le critiche mosse dal punto di vista procedurale, a tenere banco é stato l'eccessivo ricorso della Commissione Europea all'utilizzo di atti delegati (circa 90) per attuare il

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regolamento. Alla luce di questi elementi, i deputati della commissione agricoltura hanno deciso a larga maggioranza di considerare il rigetto della proposta. Tecnicamente, nella prossima seduta dell'11 Febbraio, la commissione parlamentare dovrebbe votare il respingimento del regolamento per poi presentarsi in Aula (probabilmente a marzo) con una risoluzione che motivi tale respingimento e che proponga il ritorno del testo nuovamente in commissione. Una strategia condivisibile per "congelare" la decisione in prima lettura in attesa di quella che sarà la posizione ufficiale dei Ministri Europei e, rispetto alla quale, l'europarlamento si dovrà confrontare in regime di codecisione.

SEMINARI

Unire la Ricerca e la Pratica – opportunità di innovazione in agricoltura e nelle aree rurali nell'ambito di Horizon 2020

Il 14 gennaio 2014, la DG AGRI e il Service Point PEI-AGRI hanno organizzato un workshop incentrato sugli aspetti pratici dei bandi su Horizon 2020 per progetti che coinvolgono più attori e reti tematiche relative all’agricoltura e le foreste.

Sull’argomento delle reti tematiche e su un approccio che coinvolga più attori è intervenuta Inge van Oost, della Direzione Generale per l’Agricoltura e Sviluppo Rurale della Commissione, unità “Ricerca e Innovazione”. Ha sottolineato che benché il bando evidenzi la necessità di coinvolgere tutti gli operatori interessati, non si tratta semplicemente di rappresentanza ma di includere chi possieda le giuste competenze e dimostrare che diversi attori siano coinvolti in tutte le fasi del progetto: dalla identificazione delle questioni, alla programmazione e attuazione del lavoro di ricerca, alla sperimentazione e divulgazione. Per quello che riguarda le reti tematiche , ha ricordato inoltre, che i bandi non definiscono i temi e i richiedenti possono proporre tematiche bottom-up nelle aree dove i risultati delle ricerche e le buone pratiche sono vicine dall’essere messe in pratica. Dopo l’intervento di Inge van Oost, Koen Desimpelaere, del Service Point PEI-AGRI, ha fatto una breve presentazione del servizio, spiegando come forniranno supporto alle organizzazioni e persone che intendono partecipare ai bandi di Horizon 2020. Il Service Point agisce da mediatore all’interno della rete PEI, rafforzando la cooperazione e comunicazione tra gli operatori innovativi, risponde alle questioni di agricoltori, ricercatori, organizzazioni agricole, chi è coinvolto nell’ambito PEI. E’ inoltre responsabile dell’organizzazione di workshop ed eventi, e di una piattaforma interattiva (sito internet e database) che faciliti la ricerca di esperti, identifichi le opportunità di finanziamento, informi su azioni innovative, ed altre questioni rilevanti.

Massimo Burioni, responsabile scientifico della Direzione Generale Ricerca e Innovazione, unità “Agricoltura, Foreste, Pesca e Acquacoltura”, ha spiegato le novità di Horizon 2020, vale a dire l'unico insieme di norme che si applicano attraverso il programma di lavoro, la semplificazione

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sulle regole finanziarie e la semplificazione dei criteri di valutazione. La partecipazione sarà ora effettuata on-line attraverso il portale dei partecipanti e le proposte saranno valutate sulla base di tre criteri: eccellenza, impatto così come la qualità e l'efficienza nell' attuazione. Sulla procedura di valutazione, ha spiegato che certe proposte (Reti tematiche) sarebbero state soggette ad una valutazione in un unico passaggio ed altre in due passaggi (Approccio multi attore). Per quest'ultimo, questo significherebbe che i valutatori giudicherebbero innanzitutto in base ai criteri di eccellenza e di impatto e che solo le proposte migliori dovranno essere successivamente presentate per intero.

La sessione pomeridiana si è concentrata sull'esperienza pratica illustrando una serie di presentazioni che evidenziavano le lezioni apprese e raccomandazioni. Tra queste, l’italiana Cristina Micheloni dell’AIAB, ha presentato un progetto sul vino biologico nell'ambito del sesto programma quadro (FP6), che ha visto una grande partecipazione di gruppi differenti di stakeholder e in particolare un gran numero di viticoltori. Ha condiviso la sua esperienza su come rendere un progetto di successo: concentrarsi sui problemi reali sperimentati dagli agricoltori, garantire la partecipazione uguale per tutti gli operatori, assicurare un costante riscontro ai produttori dato che non attenderanno articoli scientifici e ha sottolineato che è più facile per gli agricoltori aver fiducia nell' innovazione se è realizzata da altri agricoltori piuttosto che dagli scienziati.

Per il programma del workshop e le presentazioni dei relatori: http://ec.europa.eu/agriculture/eip/events/eip-research-workshop-2014_en.htm

Misure a livello di aziende agricole per ridurre le emissioni di gas effetto serra prodotto dall' agricoltura UE

L'agricoltura ha un ruolo chiave nella mitigazione dei cambiamenti climatici. E' stata dimostrata l'efficacia di misure di attenuazione a livello di azienda agricola e la nuova riforma della PAC dovrebbe essere uno strumento efficace per aumentare il loro potenziale. Tuttavia, è necessaria una definizione precisa e approccio riguardo queste misure, per assicurarsi che le opzioni di attenuazione a livello di azienda agricola siano in grado di rispettare gli impegni di mitigazione europee entro i prossimi anni L'obiettivo degli organizzatori del workshop: " Misure a livello di aziende agricole per ridurre le emissioni di gas effetto serra prodotto dall' agricoltura UE" , che si è tenuto martedì 21 gennaio presso il Parlamento Europeo, è stato quello di valutare in che misura la futura politica agricola comune (PAC) sarà in grado di favorire le misure individuate dall'INRA per la riduzione delle emissioni di gas serra.

Le misure contenute in questo rapporto sono basate sull'esperienza pratica a livello aziendale. Vengono fornite informazioni chiave per ogni misura proposta relativamente all'impatto sullo scenario europeo, alla stima di riduzione di gas effetto serra, alla fattibilità tecnica e di monitoraggio, ai costi di attuazione, ai vincoli come alle sinergie con altre sfide ambientali.

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Tra le misure proposte, ce ne sono di poco dispendiose e facili da attuare per gli agricoltori, che permetterebbero riduzioni significative. Sono possibili misure che diano risultati più rilevanti, ma si tratta di misure più ambiziose (come biogas, colture di copertura e agricoltura conservativa), ed anche più costose e difficile da attuare.

Queste misure riguardano essenzialmente quattro principi tecnici:

 riduzione dell'applicazione di concimi minerali azotati;

 stoccaggio del carbonio nel suolo e biomasse;

 modifica della dieta del bestiame;

 riciclaggio del letame per produrre energia e ridurre i combustibili fossili.

Per consultare il testo completo dello studio: http://institut.inra.fr/en/Missions/Inform-public-decision-making/Advanced-Studies/All-the-news/Study-on-reduction-of-GHG-in-agriculture

RELAZIONE

Clima e energia: relazione sui prezzi e i costi dell’energia

La comunicazione che stabilisce il quadro 2030 è accompagnata da una relazione sui prezzi e i costi dell’energia, che valuta i fattori trainanti e mette a confronto i prezzi dell’UE con quelli dei suoi principali partner commerciali.

I prezzi dell’energia sono notevolmente aumentati in quasi tutti gli Stati membri a partire dal 2008, soprattutto a causa di imposte e tasse, ma anche dei maggiori costi di rete. Il confronto con i partner internazionali evidenzia un aumento dei differenziali di prezzo, in particolare con i prezzi del gas negli USA, che potrebbe minare la competitività dell’Europa, segnatamente per le industrie ad alta intensità energetica. Tuttavia, l’aumento dei prezzi dell’energia può essere parzialmente compensato da politiche energetiche e climatiche efficienti in termini di costi, da mercati energetici competitivi e da misure per migliorare l’efficienza energetica, ad esempio l’utilizzo di prodotti più efficienti sotto il profilo energetico. Potrebbe essere addirittura necessario aumentare gli sforzi per una maggior efficienza energetica da parte dell’industria europea, tenendo presente i limiti fisici, ora che anche i concorrenti fanno altrettanto e che l’industria europea ha deciso di investire all’estero per avvicinarsi ai mercati in espansione. Questi elementi contribuiscono a strutturare il quadro 2030. Günther Oettinger, Commissario per l’Energia, ha dichiarato:«Il quadro 2030 rispecchia la determinazione dell’UE a promuovere un’economia competitiva a basse emissioni di carbonio, stabilità negli investimenti e sicurezza nell’approvvigionamento energetico. Il mio obiettivo è garantire che il costo dell’energia continui a rimanere accettabile per famiglie e imprese. Il quadro 2030 è molto ambizioso nelle sue proposte per combattere i cambiamenti climatici, ma riconosce

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anche la necessità di contenere i costi. Il mercato interno dell’energia fornisce le basi per raggiungere gli obiettivi che ci proponiamo e continuerò a lavorare per il suo completamento in modo da sfruttarne fino in fondo il potenziale. Per farlo, dobbiamo dare un’impostazione fortemente europea alle politiche che riguardano le energie rinnovabili».

Connie Hedegaard, Commissaria incaricata dell’Azione per il clima, ha dichiarato: «Abbiamo smentito tutti quelli che dicevano che oggi la Commissione non avrebbe proposto niente di particolarmente ambizioso. Tagliare le emissioni del 40% rappresenta l’obiettivo più efficace in materia di costi per l’UE e tiene conto della nostra responsabilità a livello mondiale. Naturalmente, l’Europa deve continuare a spingere fortemente per le energie rinnovabili: per questo la proposta di un obiettivo vincolante annunciata dalla Commissione è estremamente importante. Si dovrà ora raggiungere un accordo sui dettagli, ma la direzione da percorrere è già chiara. Se anche altre regioni del mondo fossero altrettanto ambiziose nella lotta ai cambiamenti climatici, oggi il pianeta sarebbe in condizioni decisamente migliori».

Si prevede che il quadro 2030 sia preso in considerazione dal Consiglio europeo nella sessione di primavera del 20-21 marzo.

BRIEF

Consiglio Agricoltura: date provvisorie durante la Presidenza italiana

Sono state indicate le date delle riunioni del Consiglio Agricoltura sotto la Presidenza italiana che inizierà il suo mandato di sei mesi il 1 luglio 2014: il 14 luglio, il 15 settembre, il 13/14 ottobre a Lussemburgo, il 10/11 novembre e il 15/16 dicembre. Il Consiglio informale Agricoltura si terrà a fine settembre 29/30.

EVENTI

II Conferenza internazionale Agricoltura e alimentazione

Dal 5 al 9 giugno 2014 si svolgerà presso Elenite Holiday Village, in Bulgaria la seconda conferenza internazionale Agricoltura e alimentazione organizzata da alcuni dei più prestigiosi istituti di scienze agrarie appartenenti alla Bulgaria, Grecia e Serbia. I numerosi temi, dall’irrigazione delle terre ai biofuels, dalle questioni legati allo sviluppo rurale alla gastronomia molecolare, troveranno tutti spazio durante l' incontro dedicato agli scienziati europei ed extra-europei.

Per la registrazione e l’invio di abstract: 31 gennaio 2014

Per la visualizzazione dei temi della conferenza e per tutte le altre informazioni:

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Food Science and technology excellence for a sustainable bioeconomy

La conferenza organizzata da ISEKI_Food ad Atene, dal 21-13 maggio 2014 mira alla creazione di un forum internazionale " aperto" ai ricercatori, scienziati, tecnici e rappresentanti del settore, nonché consumatori per promuovere un dialogo costruttivo e una collaborazione su quelli che sono i temi rilevanti delle Scienze e le tecnologie alimentari della Bioeconomia 2020. Tra i numerosi temi in discussione alla conferenza, si dibatterà anche della formazione in termini di strategie e metodi per l'istruzione superiore e per lo sviluppo professionale, attraverso le più recenti innovazioni della ricerca e gli sviluppi e le esigenze del settore alimentare sostenibile.

Per l’invio di abstract, presentazioni, registrazione e altre informazioni:

http://www.isekiconferences.com/athens2014/registration-and-fees

LINK

COMMISSIONE EUROPEA DG AGRICOLTURA http://ec.europa.eu/agriculture/index_it.htm

COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO http://www.eesc.europa.eu/?i=portal.it.home

PARLAMENTO EUROPEO COMMISSIONE AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE http://www.europarl.europa.eu/activities/committees/homeCom.do?language=IT&body=AGRI CALENDARIO CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA

http://www.consilium.europa.eu/press/calendar.aspx?lang=it&BID=950 EUROALERT AGRICULTURE & FISHERIES

http://euroalert.net/en/newsindex.aspx?ida=16

La newsletter è curata da Marco Barbetta, Alessia Cogliandro, Micaela Conterio e Roxana Mihai

Riferimenti

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