A cura di
Lorenzo Fabian r Mauro Marzo
2° convegno nazionale
dei dottorati italiani
dell’architettura,
della pianificazione
e del design
Università Iuav di Venezia
1-2/12/2016
2° convegno nazionale
dei dottorati italiani
dell’architettura,
della pianificazione
e del design
Università Iuav di Venezia
1-2/12/2016
La ricerca che cambia
A cura di
La ricerca che cambia
Atti del 2° Convegno nazionale dei dottorati italiani dell’architettura, della pianificazione e del design
Università Iuav di Venezia, 1-2/12/2016
A cura di
Lorenzo Fabian - Mauro Marzo
Revisione editoriale
Corinna Nicosia
Progetto grafico e impaginazione
La ricerca che cambia
2° Convegno nazionale dei dottorati italiani dell’architettura, della pianificazione e del design
Università Iuav di Venezia, 1-2/12/2016
Promosso da
Scuola di Dottorato r Università Iuav di Venezia
A cura di
Lorenzo Fabian r Mauro Marzo
Discussant
Sara Basso r Renato Bocchi r Fiorella Bulegato r Francesca
Castanò r Giuseppe D’Acunto r Laura Fregolent r Fabrizia Ippolito r
Antonio Longo r Mario Lupano r Carmelo Marabello r Luca Monica r
Domenico Patassini r Marco Pretelli r Michela Rossi r Valeria Tatano r
Maria Chiara Tosi r Alessandra Tosone
Relatori
Katiuscia Accettura r Libera Amenta r Carmela Apreda r Marco
Ballarin r Maurizio Barberio r Dario Bertocchi rDomenica Bona r
Cristian Boscaro rMaria Giada Bozzoli r Elisa Brusegan r Federico
Bulfone Gransinigh rLino Cabras rAlfredo Calosci rBarbara Calvi r
Marcella Camponogara rGiovanni Campus rOlivia Sara Carli rDaria
Casciani rLaura Ciammitti rGiulia Ciliberto rUgo Maria Coraglia r
Valentina Crupi rFrancesca Danesi rMarta De Marchi rMaria Dessì rBruna Di Palma rLorenzo Diana rElena Elgani rKareem Elsayed rSilvia Farris rRossella Ferorelli rAlessia Denise Ferrara rTeresa
Frausin rHelena Gentili rSimone Gobbo rElena Greco rFrancesca
Guidolin rElena Laudante rAndrea Luccaroni rDenis Maragno r
Saul Marcadent rAndrea Marraffa rVincenzo Maselli rBeatrice
Moretti r Lorenzo Nofroni rSerena Orlandi rGiusy Pappalardo r
Roberto Pasini rMirko Pellegrini rLivia Porro rAlessandro Pracucci r
Marilena Prisco rMarta Isabella Reina rGiuseppe Resta rMaddalena
rSimone Sperati rMichela Tettamanti rPatrizia Toscano rAlberto
Verde rVioleta Vilas Boas rFlavia Zaffora rPaola Zanotto rDaniel
Zwangsleitner
Segreteria scientifica
Emilio Antoniol rLucilla Calogero rGiulia Ciliberto rCorinna Nicosia
Mappe e dati
Alberto Innocenti rGiacomo Magnabosco
Segreteria amministrativa
Segreteria della Scuola di Dottorato Iuav
Progetto grafico
Giulia Ciliberto
Comunicazione
Servizio Comunicazione & Stampa Iuav
Dottorati partecipanti
Dottorato di ricerca in “Ingegneria Civile, Edile-Architettura,
Ambientale”, Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile-Architettura, Ambientale, Università degli Studi dell’Aquila rDottorato di
ricerca in “Architettura: Innovazione e Patrimonio”, Consorzio Argonauti, Politecnico di Bari e Università degli Studi Roma
Tre rDottorato di ricerca in “Architettura”, Alma Mater Studiorum
Università di Bologna rDottorato di ricerca in “Ingegneria Civile e
Architettura”, Università degli Studi di Cagliari rDottorato di ricerca
in “Architettura e Design”, School for Advanced Studies, Università degli Studi di Camerino, sede di Ascoli Piceno rDottorato di
ricerca in “Valutazione e mitigazione dei rischi urbani e territoriali”, Università degli Studi di Catania rDottorato di ricerca in “Sistemi
terrestri e Ambienti costruiti”, Università degli Studi “G. d’Annunzio”
Chieti-Pescara rInternational Doctorate in Architecture and
Studi di Ferrara rDottorato di ricerca in “Architettura e Design”,
Dipartimento di Scienze per l’Architettura, Università degli Studi di Genova rDottorato di ricerca in “Ingegneria Civile, Ambientale,
Edile e Architettura”, Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Architettura, Università Politecnica delle Marche rDoctoral
Program in “Architecture, Built Environment and Construction Engineering”, Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle
Costruzioni e Ambiente costruito, Politecnico di Milano rDottorato
di ricerca in “Design”, Dipartimento di Design, Politecnico di
Milano rPhD Programme in “Architectural, Urban and Interior
Design”, Dipartimento di Architettura e Studi Urbani, Politecnico di
Milano rDottorato di ricerca “Urban Planning, Design and Policy”,
Politecnico di Milano rDottorato di ricerca in “ Bioscienze e
Territorio”, Università degli Studi del Molise rDottorato di ricerca in
“Architettura”, Università degli Studi di Napoli Federico II rDottorato
di ricerca “Ambiente Design e Innovazione”, Seconda Università
degli Studi di Napoli rDottorato di ricerca in “Architettura, Disegno
Industriale e Beni Culturali”, Seconda Università degli Studi di
Napoli rDottorato di ricerca in “Architettura, Arti e Pianificazione”,
Università degli Studi di Palermo rDottorato di ricerca in
“Architettura e Territorio”, Università degli Studi Mediterranea di
Reggio Calabria rDottorato di ricerca in “Architettura, Teorie e
Progetto”, Sapienza Università di Roma rDottorato in “Ingegneria
dell’Architettura e dell’Urbanistica”, Scuola di Dottorato in
Ingegneria Civile e Architettura, Sapienza Università di Roma r
Dottorato di ricerca in “Paesaggio e Ambiente”, Sapienza Università di Roma con CURSA rDottorato di ricerca in “Pianificazione,
Design e Tecnologia dell’Architettura”, Dipartimento PDTA, Sapienza Università di Roma rDottorato di ricerca in “Paesaggi della città
contemporanea. Politiche, Tecniche e Studi visuali”, Università degli Studi Roma Tre rDottorato internazionale di ricerca in “Architettura
e Ambiente”, Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica, Università degli Studi di Sassari, sede di Alghero rDottorato
di ricerca in “Architettura. Storia e Progetto”, Dipartimento di
“Urban and Regional Development”, in convenzione tra Politecnico di Torino e Università degli Studi di Torino rDottorato di ricerca
in “Ingegneria e Architettura”, Università degli Studi di Trieste r
Dottorato di Ricerca in “Ingegneria Civile-Ambientale e Architettura” interateneo tra Università degli Studi di Trieste e Università degli Studi di Udine rDottorato in Architettura, Design e Città, Università
Iuav di Venezia
I paper presentati al convegno e qui di seguito pubblicati sono frutto di una selezione mediante valutazione cieca (blind review) dei 221 abstract presentati in occasione della call La ricerca che cambia, destinata ai dottorandi e ai giovani dottori delle discipline dell’architettura, della pianificazione e del design. Si ringraziano i coordinatori di dottorato e i membri dei collegi che hanno
22 29 34 IX
Indice
Copertina Colophon Frontespizio Credits pubblicazione Credits convegno IntroduzioneLorenzo Fabian, Mauro Marzo
Introduzione
Alberto Ferlenga
La ricerca che cambia 2
Benno Albrecht
37 45 56 69 82 144 150 X
La ricerca dottorale nelle discipline del progetto Benno Albrecht
Università militante
Cristina Bianchetti
Una ricerca che sta rapidamente mutando le basi del proprio fare
Luca Guerrini
Ponti, reti, azioni: la ricerca dottorale da una prospettiva design-oriented
Michelangelo Russo
La ricerca dottorale in urbanistica e il rapporto con gli altri campi disciplinari
Lorenzo Fabian, Mauro Marzo
Verso un osservatorio della ricerca dottorale. Una prima mappatura dei temi
Dentro i dottorati dell’architettura, della pianificazione e del design
Giovanni Leoni
La ricerca nell’area del disegno, restauro e storia dell’architettura. Temi, problematiche, potenzialità
Massimo Perriccioli
Caratteri della ricerca dottorale nel campo del design e progettazione tecnologica dell’architettura
157 166 174 195 211 226 XI Antonino Saggio
Riflessioni e proposte sul corso di dottorato in progettazione architettonica
Michelangelo Savino
Sfide per i dottorati di ricerca delle discipline urbanistiche
L’innovazione nella ricerca dottorale fra intersettorialità e interdisciplinarità
Mario Buono
La formazione alla ricerca dottorale industriale attraverso la ricerca
Elisabetta Pallottino
Saperi specialistici e visione interdisciplinare tra ricerca e formazione. Architetti del patrimonio
Theo Zaffagnini
Internazionalizzazione e formazione dottorale.
Strategie d’innovazione per una realtà operativa globale in continua trasformazione
Il punto di vista del dottorando
Marco Ballarin, Beatrice Moretti
238 251 268 283 294 311 XII CAMBIAMENTI
Sara Basso, Laura Fregolent
Gli spazi del cambiamento.
Note per una nuova operatività del “fare ricerca”
Libera Amenta
Reverse Land. Wasted Landscapes as
a Resource to Re-cycle Contemporary Cities. Rilettura della tesi di dottorato
Carmela Apreda
Environmental Design e adattamento al cambiamento climatico alla scala locale. Strategie per la riduzione
della vulnerabilità del sistema urbano al pluvial flooding in ambito euro-mediterraneo
Valentina Crupi
Cambiamenti climatici e città.
Un nuovo campo di progetto per l’urbanistica
Marta De Marchi
FoodSpace.
Leggere le trasformazioni territoriali della città diffusa attraverso lo spazio del cibo
Lorenzo Nofroni
Paesaggi delle eco-povertà nel Mediterraneo. Il paesaggio come strumento di osservazione e di proiezione strategica per il superamento delle iniquità eco-sociali
327 340 359 376 383 401 420 XIII Giusy Pappalardo
Ricominciare dai fiumi.
Processi di comunità per innescare cambiamenti in sistemi socio-ecologici critici
Roberto Pasini
Il campo simbiotico.
Verso la ricomposizione di paradigmi
scientifico-metabolisti ed estetico-territorialisti
nell’interpretazione del paesaggio contemporaneo
Agnese Salvati
La città compatta in clima Mediterraneo. Isola di calore, morfologia e sostenibilità LUOGHI
Antonio Longo, Maria Chiara Tosi
Luoghi della ricerca e del fare ricerca.
Contesti, reti, relazioni, archivi, indizi, descrizioni.
Domenica Bona
L’architettura della città contemporanea cinese
e il rapporto con la tradizione. Una prospettiva italiana
Elisa Brusegan
L’architettura regionale.
Lewis Mumford e la Bay Area
Olivia Sara Carli
“... ai resti antichi tanto ricchi di storia legato”. Mito, restauri e conservazione del nucleo antico
432 446 461 476 493 510 525 XIV
di Spalato tra Otto- e Novecento
Rossella Ferorelli
People as Infrastructure.
Lo spazio pubblico della società in rete
Serena Orlandi
Architettura e contesto. La Bogotá di Bruno Violi
Mirko Pellegrini
I territori intermedi come luoghi di “nuova urbanità”. Esplorazioni nel Friuli Venezia Giulia
Giuseppe Resta
Identità e modelli italiani in Albania.
La dimensione territoriale e urbana del progetto nel primo Novecento
Michela Tettamanti
La ricostruzione dei luoghi dopo la seconda guerra mondiale. L’esempio di Rudolf Schwarz
MODELLI
Giuseppe D’Acunto, Domenico Patassini
Modelli e sperimentazioni. Una recensione multipla
Maurizio Barberio
Nuove frontiere dell’Architettura in pietra.
Progettazione computazionale, fabbricazione e costruzione
537 553 569 584 599 614 631 XV Dario Bertocchi
Un modello data-driven per la gestione della destinazione turistica
Maria Giada Bozzoli
Fondi europei strutturali.
Una risorsa per la riqualificazione energetica. Il caso dell’edilizia scolastica
Ugo Maria Coraglia
Modello integrato di simulazione.
Approcci simulativi a supporto della progettazione di un cantiere in una struttura ospedaliera operativa
Elena Laudante
Design e Digital Manufacturing.
Un approccio ergonomico in Industry 4.0
Denis Maragno
Nuove tecnologie e informazione territoriale. Approcci innovativi per una pianificazione del territorio climate proof
Francesco Livio Rossini
Interazione tra BIM e agenti intelligenti per ottimizzare la produttività nelle aree di lavoro. Un approccio basato sul Location-Based Management (LBM)
Simone Sperati
Cross section spaziale e ferrovia.
Un nuovo indicatore per la pianificazione regionale ferroviaria e territoriale
649 656 671 682 702 719 736 752 XVI NARRAZIONI Corinna Nicosia Specie di narrazioni Alfredo Calosci
Luoghi, comunità e conoscenza.
Sarai parte di una prossima esposizione
Marcella Camponogara
Narrazioni per gli spazi dell’esporre
Giulia Ciliberto
Studio, formulazione, materialità.
Le segnature pedagogiche del visual design
Saul Marcadent
Fare ricerca nei Magazine Studies. Il caso editoriale newyorchese Visionaire e la relazione tra rivista e città
Vincenzo Maselli
Le “storie” dei Puppets. Il design degli strumenti narrativi del cinema di animazione in stop-motion
Marta Isabella Reina
Design, genere e identità.
Un percorso di ricerca possibile per la formazione
Paola Zanotto
Cronache di backstage.
768 783 789 804 817 833 850 867 XVII Daniel Zwangsleitner
Aspetti della narrazione sulla produzione architettonica, retoriche e memorie personali
RIUSI
Fabrizia Ippolito
L’uso come pratica creativa
Giovanni Campus
Il teatro della città. Performance e monumento
Francesca Danesi
Art-propriAzioni. Trasformazioni, alterazioni,
riattivazioni di spazi esistenti come alternative spaces per l’arte del presente
Lorenzo Diana
Conoscere, valutare, trasformare
Elena Elgani
Interni temporanei.
Sperimentazioni di ospitalità diffusa per gli eventi urbani
Teresa Frausin
Tra Welfare State e Co-service.
Trasformazioni del Nordic Model. Esperienze, spazi, progetti a Helsinki
Helena Gentili
La luce artificiale come materiale del progetto per la rigenerazione urbana
882 902 908 919 934 947 964 980 XVIII
Violeta Vilas Boas
Artistic Actions in Public Spaces.
Rhythms and Repercussions in the City SPAZI
Luca Monica
Funzione dello spazio architettonico
Lino Cabras
Spazio e coreografie astratte nell’opera di Oskar Schlemmer
Barbara Calvi
Scorci di spazio domestico contemporaneo.
Interni, tradizione e liquidità nel progetto di Affordable Housing per i paesi in via di sviluppo
Daria Casciani
Spazio urbano, Luce, Uomo: una dimensione sociale
Simone Gobbo
The Innocence of Wall
Andrea Marraffa
La cultura materiale del teatro. Nuove scenografie,
immagini e visioni per la compilazione di un protocollo di anastìlosi digitale
Livia Porro
Strutture per persone affette da disturbi dello spettro autistico. Progettazione e valutazione del benessere ambientale
995 1006 1024 1034 1051 1066 1082 1097 XIX Maddalena Rossi Geografie inquiete.
Spazi intermedi nel territorio postmetropolitano
Patrizia Toscano
Nuovi spazi pubblici. Verso un aggiornamento semantico del tema
STORIE
Francesca Castanò, Marco Pretelli
Dottorati: dove stiamo andando?
Katiuscia Accettura
Ricostruire la città
Federico Bulfone Gransinigh
La scuola italiana del fortificare alla moderna nei territori Imperiali. Caratteri dei paesaggi da guerra di confine, fra sperimentazione e tradizione (XVI e XVII secolo)
Maria Dessì
La vulnerabilità strutturale del patrimonio storico architettonico in contesti di rischio non elevato. Il caso delle chiese in Sardegna
Bruna Di Palma
Dispositivi progettuali per l’archeologia come architettura intermittente della città
Elena Greco
1108 1126 1138 1155 1165 1179 1194 XX
tecnico e legislativo del secondo Novecento. Italia e Francia a confronto.
Andrea Luccaroni
Memoriali dell’assenza.
L’ex campo di Fossoli, una rappresentazione aperta
Leila Signorelli
Wiederaufbau. Il restauro dei monumenti e la ricostruzione dell’identità nel secondo dopoguerra tra rottura e continuità nell’opera di Josef Wiedemann
Flavia Zaffora
Giuseppe Samonà e l’architettura per l’elettricità. La centrale di Trapani da fabbrica a “tempio”
STRUTTURE
Alessandra Tosone
Strutture: un allargamento nel “campo del possibile”
Cristian Boscaro
La Maniére Universelle di Girard Desargues
per la comprensione delle strutture stereotomiche
Laura Ciammitti
Acciaio e materia antica tra dissimulazione e svelamento. L’esperienza italiana dal secondo Novecento
Kareem Elsayed
Costruire con gli scarti. L’utilizzo degli scarti della produzione agricola nell’industria delle costruzioni
1207 1219 1235 1250 1266 XXI Silvia Farris
Energie rinnovabili, paesaggio e collettività locali
Francesca Guidolin
Riqualificare con l’esoscheletro.
Strategie additive per la rigenerazione del patrimonio edilizio
Alessandro Pracucci
Nuove strategie di valorizzazione del potenziale energetico della città. Lo sfruttamento del rifiuto organico nei quartieri attraverso lo studio di Biogas Community Energy Systems
Marilena Prisco
Lo studio delle comunità cyborg attraverso l’Actor Network Theory. Note metodologiche
allo sviluppo degli studi di caso per indagare la giustizia delle infrastrutture
Alberto Verde
OILandscapes. Strutture visibili e invisibili delle reti del petrolio
Luca Monica
*
Funzione dello spazio
architettonico
Professore Associato in Composizione Architettonica e Urbana r Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito r Politecnico di Milano
903
SPAZI
Funzione positiva
Le ricerche di dottorato presentate sembrano avere tutte un comu-ne carattere che coincide con la messa in crisi di un principio con-solidato, quella “funzione positiva” assegnata al concetto di “spazio” inteso come il fondamento più “moderno” dell’architettura moderna. A partire dalle avanguardie storiche e alle loro sintesi, rispetto alle altre arti, a un certo punto architettura, urbanistica, pittura, scultura, teatro e le loro arti applicate si sono ritrovate su un terreno comune. Un destino di formalizzazione che anche altre discipline (scientifiche, tecniche, economiche) si sono sentite di condividere, in una connatu-rata azione (oggi tanto vantata) di interdisciplinarità e intersettorialità. Guardando alla storia e alla critica dell’architettura “moderne”, l’af-fermazione di un pensiero spaziale lo si potrebbe far risalire alla sua consapevolezza geometrica euclidea, o comportamentale, alla sua meccanica costruttiva, alla disseminazione culturale delle scoperte einsteiniane sull’idea di spazio-tempo nella cultura del Novecento, con conquiste che hanno fissato punti di vista dai quali ancora guardiamo le nostre città. Pensiamo per esempio a quel tipo di spazio sospeso nel tempo della pittura Metafisica, tanto connaturato al paesaggio delle città italiane, o al più contemporaneo spazio sfibrato e disorien-tante delle costruzioni di Rem Koolhaas.
Pensiamo, per esempio ai testi fondamentali, sui quali oggi è come sceso un oblio, se non proprio una nemesi, quali quelli di Erwin Pa-nofsky (La prospettiva come “forma simbolica”, 1927), Sigfried
Gie-Luca Monica
904
SPAZI
dion (Spazio tempo ed architettura, 1941), Giulio Carlo Argan (Walter
Gropius e la Bauhaus, 1951), Bruno Zevi (Poetica dell’architettura Neoplastica, 1953), che ci hanno abituato a guardare le architetture e
le città come un fatto spaziale concreto e unitario, analizzabile e trac-ciabile ogni volta in esperienze diverse.
Tendenza
Come interpretare dunque il senso di disagio, di abbandono vo-lontario rispetto a un pensiero più stabile e strutturato delle ricerche di dottorato qui discusse? Anche se questi studi comunque riflettono un orizzonte di interessi che guardano ancora all’opera di architettura, essa appare come il meno centrale dei problemi, e il meno risolutivo.
Si possono perciò elencare i più paradigmatici termini anche lin-guistici di questa tendenza che emergono nei vari casi e che si posso generalizzare.
Nel caso dei reperti storici, quali quelli delle archeologie monu-mentali delle guerre, dal Novecento a oggi, nelle tracce degli spazi fortificati (Vallo Atlantico, ecc.), emerge una sospensione del giudizio, indotto certo da una analiticità della geografia attuale che non implica quella possibilità di riscatto morale, per esempio, oggi necessario per ricostruire un nuovo senso, trasposto da un paesaggio in origine tra-gico a un nuovo monumento, così come riuscì Paul Virilio nell’ancora insuperato studio sulla Bunker archeologie del 1975.
Nel caso delle nuove attività aggregative e collettive, nei nuovi spa-zi pubblici che si affacciano nei nuovi modi della vita associata, dove prevale il senso funzionale, l’architettura ne è esclusa, come fatto vo-lutamente non-autoriale e già dato. Ma tuttavia questi fenomeni han-no tanto più vigore quando innestati a partire da reperti architettonici nella città di grande valore (quali le ottocentesche coperture in ferro
Luca Monica
905
SPAZI
e vetro del centro di attività Le Centquatre a Parigi). Esistono perciò funzioni “odinarie”, quelle studiate in queste ricerche, che si avval-gono di architetture generate da occasioni “straordinarie” anche dal punto di vista spaziale nel paesaggio della città, in una azione ciclica che sembra essere dimenticata e non riconoscibile.
Nel caso dell’housing sociale (affordable housing), in una acce-zione globale, da ricercarsi per differenze nei paesi del Terzo mondo, la sua estremizzazione porta a una forte introversione del nucleo abi-tativo, come estremizzazione di una tradizione di vita individuale, da ricomporsi nel sociale, nella comunità e nella città.
Una tradizione di vita minima, da considerarsi in opposizione alle istanze, anche utopiche che dal XIX secolo in avanti hanno determi-nato i nuovi spazi della vita delle nuove comunità attraverso configu-razioni spaziali integrate nel molteplice delle attività e che tendevano a invertire in un nuovo senso il concetto di tradizione abitativa.
Nella ricerca delle patologie psichiche del comportamento autisti-co negli spazi abitati può intravedersi una estremizzazione di un di-sagio dell’abitare. Estendendo concettualmente il paradigma clinico nella vita normale, emerge il sintomo di uno sradicamento e di un ma-lessere comune dichiaratamente alla ricerca di risposte extradiscipli-nari, da ritrovare altrove. In questo senso non esiste cittadinanza per l’architettura, nemmeno sotto forma di riscatto, come nel caso delle architetture distorte e inabitabili di Peter Eisenman orientate a indurre, nel disagio, a una riappropriazione psicospaziale del proprio corpo attraverso comportamenti forzati.
Nel tema della luce dell’architettura, sulla quale per esempio archi-tetti come Le Corbusier hanno fondato una tradizione compositiva, non si ritrova il suo corrispettivo di inversione in negativo nel caso dell’illuminazione artificiale pubblica urbana. In queste ricerche viene infatti considerato il vuoto e il buio dello spazio pubblico da illuminare
Luca Monica
906
SPAZI
come una scena vuota, dove gli sfondi e gli usi delle architetture non vengono coinvolti.
Nella tipologia teatrale, il luogo da sempre più sperimentale per lo “spazio” in architettura, per come l’abbiamo conosciuto nella sua integrità vitruviana, assistiamo a una sua ideale dissoluzione. Questo nel caso si pervenga a una ricostruzione del teatro classico attraverso una moltitudine di frammenti e reperti antichi, dispersi e diffusi in un significativo contesto archeologico-territoriale, catalogati come in una gipsoteca virtuale. Ma anche nel caso che si riconsideri l’unità spazia-le del teatro delspazia-le avanguardie, in particolare della Bauhaus, ben co-nosciuta per la sua natura materiale-costruttiva, rivolgendola, all’op-posto dell’interpretazione di Argan, ad esempio, come disintegrata nella gestualità e nell’azione scenica, in una “spiritualità” anticipatrice di punti, linee e superfici.
Spazio, oggi?
Queste interessanti, approfondite e ben condotte ricerche, ci testi-moniano tuttavia come un senso di rimozione dell’architettura fisica, anche se questa si presenta ben davanti ai temi. Si comprende bene, infatti l’attenzione ai fatti comportamentali, che in fondo rappresenta-no la struttura profonda — in senso linguistico — dell’architettura. Tut-tavia questi non sembrano implicare e non conducono più il mestiere artigiano del progetto, fatto di disegni, modelli, e verifiche plastiche. Pervade le ricerche una dimensione che oscura l’architettura, in un comune sentire, come una funzione che volge al negativo l’opera.
È certo che oggi nuove istanze intervengono per ridefinire la spazialità della nostra società (da “solida” a “liquida”, ecc.), e in questo senso l’architettura in questi ultimi decenni ha fatto uno sforzo per incrementare la sua adattabilità, riflettendo su come ricombinare
Luca Monica
907
SPAZI
i propri frammenti (di memoria, di funzione, di costruzione). Pochi tuttavia sono gli esempi in grado di indicarci la direzione di questa nuova spazialità — forse gli Eisenman, i Koolhaas, i Nouvel, tra gli ulti-mi maestri — escludendo naturalmente quelle opere di sola immagine. Ma andrebbero ricercate esperienze più recenti, in estremo oriente o nell’Africa emergente? Forse.
Sarà questa una nuova prospettiva da indagare? Essa infatti po-trebbe promettere nuovi temi antropologici dominanti, oppure al con-trario testimoniare di un ripiegamento sul quale riflettere e recuperare il terreno di una nuova sensibilità che insegni nuovamente a descrive-re e disegnadescrive-re gli spazi di una nuova prospettiva.
Luca Monica