Post-colonialismo
Che cosa è il post-colonialismo?
• Per post-colonialismo si intende una teoria e una
pratica che rifiutano una tradizione di ingiustizia
epistemica. Questo tipo di ingiustizia è legata a
filo doppio con l’eredità culturale del colonialismo.
• Il colonizzatore ha inferiorizato tutti quelli che non
appartengono alla modernità occidentale.
• La risposta postcoloniale consiste in una cultural
politics (anti-economista, anti-universalista e a
Fondamenti teoretici
• Le origini sono tipicamente non-occidentali: tradizione indiana alla Gandhi, cultura cinese maoista o confuciana, la cultura
agonistica del mondo islamico e quella dell’Africa sub-sahariana, aspetti della Teologia della Liberazione dell’America Latina e di forme autoctone di marxismo (“terzo mondo”).
• Ma non mancano origini occidentali: Scuola di Francoforte,
Gramsci, strutturalismo francese (alla Lévi-Strauss), antropologia culturale britannica, l’ermeneutica religiosa anche cristiana e
delle ideologie politiche locali come quella basca in Spagna o quella gaelica in Irlanda (James Joyce).
• Soprattutto, il colonialismo appare influenzato dal post-modernismo (rifiuto della filosofia occidentale moderna).
Testi chiavi
• Edward Said, Orientalism.
• Gayatri Spivak, “Can the Subaltern Speak?”.
• Homi Bhabha, The Location of Culture.
• Frantz Fanon, I dannati della terra.
• Guha e Subaltern Studies.
• Scrittori: Salman Rusdhie, Derek Walcott, Garcia
Marquez, Alain Robbe-Grillet.
• Registi: Ousmane Sembene, Wang Zimou, gli autori di
murales come i messicani Diego Rivera e José Clemente
Orozco.
Il nostro argomento
(i) Le teorie post-colonialiste presentano un argomento di primo ordine basato sul risentimento (sfruttamento economico e la mancanza di auto-determinazione politica) che è ragionevole e difendibile.
(ii) Tuttavia le tesi post-colonialista poggiano anche su uno sfondo filosofico post-modernista, che rappresenta il loro argomento di secondo ordine;
(iii) Si ritiene che questo argomento di secondo ordine non sia in grado di supportare adeguatamente l’argomento di primo ordine.
(iv) Il nichilismo di base dell’argomento post-modernista non renda possibile un discorso sull’ingiustizia.
(v) Risultato: frammentazione concettuale e politica. Inoltre, violenza. (vi) Proposta: adottare una visione liberale basata sulla giustizia in cui è
possibile presentare il post-colonialismo come un’istanza critica ragionevole e razionale.
L’argomento sostantivo del post-colonialismo
(i) Anti-colonialismo esplicito
(ii) Robusto anti-eurocentrismo
(iii) Enfasi sul localismo culturale
(iv) Politica a favore degli emarginati
(v) Ritorno alla religione
(vi) Contro-storia
(vii) Ricostruzione della mentalità del colonizzato
concepito come vittima di una sistematica
Anti-universalismo
• Il rifiuto del colonialismo dovrebbe implicare
l’universalismo etico.
• Questa tesi è impossibile a causa dello sfondo
anti-eurocentrico del paradigma post-coloniale.
La cultura politica post-coloniale associa in modi
complessi la modernità occidentale, il
capitalismo e l’universalismo.
• Il risultato è un certo localismo e il recupero
della religione.
Contro-storia e subalternità
• Con la contro-storia il post-colonialismo cerca
un’etero-temporalità volta a trasformare la fase del “non ancora”, in
cui le storie occidentali collocano il resto del mondo, in un
“adesso”.
• La contro-storia può essere presentata in due modi diversi:
(a) Come utilizzo di percorsi ricostruttivi nella
re-interpretazione del passato (politicizzazione delle masse
subalterne). Il tentativo è di rendere il punto di vista
subalterno egemonico (Spivak, Chatterjee).
L’argomento filosofico (1): Foucault
(i) Biopolitica: è collegata al potere disciplinatore dello
stato e delle istituzioni totalitarie. Negli studi
post-coloniali la centralità del corpo è invocata come
strumento contro il dominio razionalistico e
scientifico dell’Occidente.
(ii) Rapporto tra verità e potere: verità e potere non sono
cose diverse.
(iii) Storicità radicale: (1) critica dei paradigmi totalizzanti;
(2) privilegiare il punto di vista della subalternità.
L’argomento filosofico (1): Derrida
I suoi principali contributi in tema di post-colonialismo
sono i seguenti:
(i) Il concetto di margini: Il soggetto post-coloniale è
obbligato ad abitare lo spazio culturale del
colonizzatore, e la decostruzione offre una nicchia
logica alternativa in cui creare un discorso derivativo.
(ii) La centralità dell’alterità: La decostruzione della
metafisica occidentale e l’idea stessa di “différance”
presuppone il linguisticamente altro. Il risultato è un
multiculturalismo radicale.
Debolezza del post-modernismo (1)
(i) Mancanza di obiettività: Il post-modernismo si basa
fortemente su una critica normativa della normatività.
Ma questo implica una contradictio in adjecto: Una
critica tanto radicale dell’obiettività presuppone un
punto di vista privilegiato.
(ii) Antiscientismo/Antirazionalismo: Autori postcoloniali
mettono scienza e religione sullo stesso piano.
(iii)lmpossibilità dell’universalismo: l’universalismo risulta
strettamente legato a quell’entelechia della ragione
Debolezza del post-modernismo (2)
(iii) cont.: Conseguenze dell’anti-universalismo: (1) fiducia nella spontaneità e nell’ingenuità. (2) “spoliticizzazione” dei conflitti confinando i subalterni entro l’ambito estetico (Habermas) o
costringendoli ad una serie di negoziazioni particolaristiche (Žižek). (iv) Antimodernismo: Il pensiero post-coloniale è spesso ambiguo circa il rapporto con la modernità e con l’Illuminismo.
Conclusione: Il pensiero politico post-coloniale associare le questioni dell’etero-spazialità e dell’etero-temporalità con nozioni quali la
ragione e la giustizia. Deve anche abbandonare la prospettiva etnografica e storicistica. Da un punto di vista post-coloniale, il pluralismo della modernità funziona meglio del nichilismo.
Intregazione tra la liberal democrazia e il
post-colonialismo (1): Habermas
• La posizione classica di Habermas contro le tesi post-moderne del “French Thought” deriva dall’idea di contraddizione performativa. • Per accedere all’ambito della critica occorre accettare
l’orientamento dialogico.
• Questo comporta l’accettazione preliminare dell’alterità discorsiva e del principio del dialogo (etica del discorso).
Problemi: (1) L’agire comunicativo presuppone una teoria completa della verità e della conoscenza. (2) Il principio del discorso comporta la simmetria di posizione di tutti i parlanti. (3) L’orientamento
dialogico presuppone una costruzione in cui le premesse kantiane occidentali dell’argomentazione sono già stabilite e garantite sul piano interculturale.
Intregazione tra la liberal democrazia e il
post-colonialismo (2): Rawls
Tesi: La divisione rawlsiana tra due sfere, l’epistemica e la politica, consente la separazione dell’argomento normativo rawlsiano di
primo ordine e l’argomento metateorico di secondo ordine. Questo consente l’integrazione della etero-temporalità e etero-spazialità. L’argomento:
• I diritti umani sono un insieme di requisiti istituzionali, che insieme alle norme giuridiche costituiscono una struttura di base globale. • Secondo la tesi del consenso per intersezione applicata ai diritti
umani, i diritti umani sono elementi condivisi di natura
istituzionale, coerenti con fondamenti morali, religiosi e metafisici di tipo differente.
.
Post-colonialismo e giustizia transizionale
È possibile discutere il caso delle ingiustizie pubbliche passate legate al
colonialismo con l’idea connessa di “riparazioni” che fa parte del più ampio paradigma denominato “giustizia transizionale”.
Problemi:
(i) Di solito colleghiamo l’obbligo di riparazione alla responsabilità
personale e non collettiva.
(ii) Le riparazioni vanno considerate nel quadro più ampio dell’ingiustizia
globale presente: è meglio aiutare il ricco discendente di un’ingiustizia passata o un discendente povero degli autori di quell’ingiustizia (K.C. Tan)?
(iii) Le stesse pretese dei discendenti delle vittime sono intrinsecamente controverse: perché mai l’essere indigeni è condizione necessaria e sufficiente per avere una compensazione (Waldron)?
(iv) E dubbia la natura stessa delle eventuali riparazioni: una compensazione di tipo finanziario o una generale dichiarazione di scuse?
La nostra proposta per le riparazioni
nell’ambito post-coloniale
• Confiniamo la nostra tesi alla nozione di danno culturale. Il colonialismo ha contributo ad un gigantesco processo di
inferiorizzazione della cultura colonizzata (perdita permanente di rispetto di sé).
• La nostra tesi è che una pretesa di riparazione è prima facie
ragionevole, purché il nesso causale tra l’azione passata e una qualche condizione di svantaggio presente sia sufficientemente trasparente. • Le riparazioni per gli abusi passati possono conferire significato alle
sofferenze e avvalorare l’affermazione dei valori democratici.
• La versione liberale di giustizia globale fornisce al contrario del post-modernismo un sostegno metodologico idoneo alla pretesa di