Insiemi e Numeri
Lezione 1Prof. Rocco Romano1
1Dipartimento di Farmacia
Università degli Studi di Salerno
Corso di Matematica, 2019/2020
Definizione di Insieme
Il concetto di insieme è un concetto primitivo: in modo efficace possiamo dire che un insieme è una collezione di elementi.
Gli insiemi saranno indicati con lettere maiuscole A, B, C, . . . , mentre gli elementi con lettere minuscole a, b, x , . . . ,
Ad esempio: l’insieme A dei primi 4 numeri dispari 1, 3, 5, 7; l’insieme B delle vocali a, e, i, o, u
Il modo più semplice di descrivere un insieme, nel caso di un numero finito di elementi, è quello di elencare semplicemente gli elementi
Ad esempio, l’insieme A dei primi 4 numeri dispari lo descriveremo come: A = {1, 3, 5, 7}; l’insieme B delle vocali come B = {a, e, i, o, u}
L’insieme privo di elementi si chiama insieme vuoto e si denota con il simbolo ∅
Descrizione
Nella descrizione indicata, l’ordine degli elementi non ha nessuna importanza, per cui {1, 3, 5, 7} e {7, 1, 5, 3} descrivono lo stesso insieme A dei primi 4 numeri dispari
Ripetere, nella descrizione, più volte un elemento non cambia l’insieme. Ad esempio: {1, 3, 5, 7, 1, 1, 5} e {1, 3, 5, 7, 3, 7, 5} e {1, 3, 5, 7}
descrivono sempre lo stesso insieme A dei primi 4 numeri dispari. Se l’insieme ha un numero grande o addirittura infinito di elementi, descriverlo elencando gli elementi sarebbe improponibile! In questi casi, un insieme può essere descritto individuando una proprietà, p(x ), che gli elementi x dell’insieme possono possedere o meno.
Ad esempio: l’insieme C = {1, 2, 4, 11, 22, 44} è descritto anche dalla proprietà p(x ) = "x è divisore di 44"
Potremo, allora, descrivere l’insieme C mediante la scrittura: C = {x ∈ N| "x è divisore di 44"}, dove N è l’insieme di tutti i numeri naturali.
In generale, quindi, un insieme I può essere rappresentato come I = {x |p(x )}, ovvero l’insieme degli elementi che godono della proprietà p(x )
Appartenenza a un Insieme
Appartenenza
Se x è un elemento dell’insieme P, potremo indicare la circostanza scrivendo:
x ∈ P
che si legge x appartiene a P ;
Se x non è un elemento di P, si può indicare la circostanza in simboli:
x /∈ P
che si legge x non appartiene a P
Example
Dato l’insieme C = {x | "x è divisore di 44"}, evidentemente
Inclusione
Inclusione
Un insieme A è un sottoinsieme dell’insieme B, circostanza indicata scrivendo:
A ⊆ B
che si legge A è incluso in B, quando ogni elemento x che appartiene ad A appartiene anche a B.
In simboli:
A ⊆ B ⇔ ∀x ∈ A ⇒ x ∈ B
che si legge: A è incluso in B se e solo se (⇔) per ogni (∀) x che appartiene ad A l’appartenenza implica (⇒) che x appartiene anche a B
Con X indicheremo l’insieme universo, di cui gli insiemi che consideriamo sono sottoinsiemi. Ad esempio, l’insieme A = {1, 2, 5, 6} è un sottoinsieme dell’insieme N dei numeri naturali, insieme universo.
Esempio di Inclusione
Example
L’insieme A = {1, 3, 5} è incluso nell’insieme B = {1, 2, 3, 4, 5} perché ogni elemento di A è anche elemento di B : A ⊆ B
L’insieme C = {1, 3, 5, 7} non è incluso nell’insieme B = {1, 2, 3, 4, 5} ( C * B) perché c’è almeno l’elemento 7 che appartiene a C (7 ∈ C), ma non
appartiene a B (7 /∈ B).
Bisogna fare attenzione a non confondere i concetti di appartenenza e di inclusione.
Example
L’insieme D = {7} è incluso nell’insieme C = {1, 3, 5, 7}, e si può scrivere {7} ⊆ {1, 3, 5, 7}, mentre è errato scrivere {7} ∈ {1, 3, 5, 7}.
Allo stesso modo, l’elemento 7 appartiene all’insieme C e pertanto è corretto scrivere 7 ∈ {1, 3, 5, 7}, ma è completamente sbagliato scrivere
7 ⊆ {1, 3, 5, 7}.
Uguaglianza
Uguaglianza
Due insiemi A e B sono uguali se e solo se contengono gli stessi elementi: A = B
che si legge l’insieme A è uguale a all’insieme B, quando ogni elemento x che appartiene ad A appartiene anche a B e viceversa. In simboli:
A = B ⇔ ∀x ∈ A ⇒ x ∈ B ∧ ∀x ∈ B ⇒ x ∈ A dove il simbolo ∧ significa ’e’, o, equivalentemente:
A = B ⇔ A ⊆ B ∧ B ⊆ A
Example
{1, 3, 5, 7} = {3, 7, 1, 5} {1, 3, 5, 7} = {3, 7, 1, 5, 3, 7, 3} {1, 3, 5, 7} 6= {2, 7, 1, 3}
Unione di Insiemi
Unione
Dati due insiemi A e B, la loro unione, indicata con il simbolo A ∪ B, è l’insieme cui appartengono tutti gli elementi dell’insieme A e dell’insieme B :
U = A ∪ B
che si legge l’insieme U è uguale a all’insieme unione di A unito B, quando ogni elemento x ∈ U appartiene o all’insieme A o all’insieme B. In simboli:
U = A ∪ B ⇔ ∀x ∈ U ⇒ x ∈ A ∨ x ∈ B dove il simbolo ∨ significa ’o’ (inclusivo)
Example
Intersezione di Insiemi
Intersezione
Dati due insiemi A e B, la loro intersezione, indicata con il simbolo A ∩ B, è l’insieme I cui appartengono solo gli elementi che appartengono sia all’insieme A sia all’insieme B :
I = A ∩ B In simboli:
I = A ∩ B ⇔ ∀x ∈ I ⇒ x ∈ A ∧ x ∈ B
Se l’insieme intersezione I = A ∩ B = ∅, gli insiemi A e B non hanno elementi in comune e si dicono disgiunti.
Example
Siano A = {1, 3, 5, 7} e B = {2, 3, 1, 5, 9}, I = A ∩ B = {1, 3, 5} Siano A = {1, 3, 5, 7} e F = {2, 4, 6, 8}, I = A ∩ F = ∅
Differenza
Differenza
Dati due insiemi A e B, la loro differenza, indicata con il simbolo A \ B, è l’insieme D cui appartengono gli elementi che appartengono ad A, ma che non appartengono a B :
D = A \ B
L’insieme differenza si chiama anche insieme complemento di B in A. In simboli: D = A \ B ⇔ ∀x ∈ D ⇒ x ∈ A ∧ x /∈ B Example Siano A = {1, 3, 5, 7} e B = {2, 3, 1, 5, 9}, D = A \ B = {7} Siano A = {1, 3, 5, 7} e B = {2, 3, 1, 5, 9}, D = B \ A = {2, 9} Siano A = {1, 3, 5, 7} e F = {2, 4, 6, 8}, D = A \ F = {1, 3, 5, 7}
Complemento
Complemento di un Insieme
L’insieme differenza dell’ insieme A rispetto all’insieme universo X , X \ A, è detto insieme complemento, è indicato con il simbolo ∼ A ed è l’insieme degli elementi dell’universo che non appartengono all’insieme A.
In simboli:
∼ A = X \ A ⇔ ∀x ∈∼ A ⇒ x ∈ X e x /∈ A
Example
Sia A = {1, 3}, ∼ A = {x ∈ N : x 6= 1 e x 6= 3} è l’insieme di tutti i numeri naturali diversi da 1 e da 3.
Leggi di De Morgan
De Morgan
Molto importanti sono le seguenti relazioni, dette Leggi di De Morgan: A \ (B ∪ C) = (A \ B) ∩ (A \ C): la differenza di una unione è uguale all’intersezione delle differenze
A \ (B ∩ C) = (A \ B) ∪ (A \ C): la differenza di una intersezione è uguale all’unione delle differenze
Example I legge di De Morgan: A \ (B ∪ C) = (A \ B) ∩ (A \ C) Siano A = {a, b, c, d , e, f , g}, B = {b, c, e, f }, C = {g, c, e, f }, da una parte A \ (B ∪ C) = {a, b, c, d , e, f , g} \ {b, c, e, f , g} = {a, d } dall’altra
(A \ B) ∩ (A \ C) = {a, d , g} ∩ {a, b, d } = {a, d } e quindi
Esempio Leggi di De Morgan
Example II legge di De Morgan: A \ (B ∩ C) = (A \ B) ∪ (A \ C) Siano A = {a, b, c, d , e, f , g}, B = {b, c, e, f }, C = {g, c, e, f }, da una parte A \ (B ∩ C) = {a, b, c, d , e, f , g} \ {c, e, f } = {a, b, d , g} dall’altra(A \ B) ∪ (A \ C) = {a, d , g} ∪ {a, b, d } = {a, b, d , g} e quindi
A \ (B ∪ C) = (A \ B) ∩ (A \ C)
Le leggi di De Morgan valgono anche per un numero infinito (numerabile) di insiemi. Valgono, inoltre, anche nel caso di complementi:
∼ (B ∪ C) = (∼ B) ∩ (∼ C): il complemento di una unione è uguale all’intersezione dei complementi
∼ (B ∩ C) = (∼ B) ∪ (∼ C): il complemento di una intersezione è uguale all’unione dei complementi
Numeri Naturali N
L’insieme dei numeri naturali è l’insieme, infinito, dei numeri con i quali siamo abituati a contare; si denota con N = {0, 1, 2, 3, . . .}
si possono descrivere i sottoinsieme di N mediante le proprietà dei loro elementi:
Example
I numeri naturali dispari: {2 · n + 1|n ∈ N} = {1, 3, 5, . . .}
Example
I numeri naturali pari: {2 · n|n ∈ N} = {0, 2, 4, . . .}
Example
Numeri Interi Z 1/3
Nell’insieme dei numeri naturali è sempre possibile eseguire l’addizione (l’addizione di due numeri naturali è sempre ancora un numero naturale) Non è sempre possibile, invece, eseguire la sottrazione:
Example
minuendo > sottraendo:
∀a, b ∈ N, a − b ∈ N ⇐⇒ a > b 5 − 3 = 2 ∈ N
Nel caso, invece, in cui il minuendo sia maggiore del sottraendo, il risultato della sottrazione non è un numero naturale
Example
minuendo < sottraendo: ∀a, b ∈ N, a < b −→ a − b 6∈ N 3 − 5 6∈ N
Numeri Interi Z 2/3
Per rendere sempre possibile l’operazione di sottrazione, è sufficiente
introdurre i numeri negativi, ottenuti anteponendo il segno0−0ai numeri
naturali
L’insieme ottenuto considerando l’insieme unione dei numeri naturali e dei numeri negativi si chiama insieme dei numeri interi (relativi) e si denota con:
Z = {. . . , −3, −2, −1, 0, 1, 2, 3, . . .}
Evidentemente, nell’insieme dei numeri interi è sempre possibile eseguire l’operazione di sottrazione: se il sottraendo è minore del minuendo, il risultato sarà un numero negativo
Example
∀a, b ∈ Z, a < b −→ a − b = −(b − a) ∈ Z 3 − 5 = −(5 − 3) = −2
Numeri con lo stesso segno si dicono concordi, numeri con segno diverso discordi
Numeri Interi Z 3/3
Il numero senza segno si chiama valore assoluto e si denota con |a| ed è sempre maggiore di zero: ∀a ∈ Z, a > 0, |a| = a; a < 0, |a| = −a > 0 esempio: |7| = 7; | − 3| = −(−3) = 3
Un numero intero si può sempre scrivere come il suo segno (sign) per il suo valore assoluto: ∀a ∈ Z : a = sign(a) · |a| : −3 = −|3|; 5 = +|5| Si conviene di sottintendere il segno positivo: +5 = +|5| = 5 Numeri discordi con stesso valore assoluto si dicono opposti, ad esempio: 6, e −6 sono opposti, e la loro somma è uguale a zero Numeri interi si possono ordinare e, in particolare:
∀a, b ∈ Z a < 0, b < 0 : |a| < |b| −→ a > b ∀a, b ∈ Z a > 0, b > 0 −→ a > b ∨ b > a ∀a, b ∈ Z a > 0, b < 0 −→ a > b
Evidentemente ogni numero naturale è anche un numero intero, cioè ∀x ∈ N =⇒ x ∈ Z e quindi N ⊂ Z
Addizione in Z 1/2
Regole dell’addizione:
se i numeri a, b sono concordi (sign(a) = sign(b)), la loro somma è un numero che ha per valore assoluto la somma dei valori assoluti degli addendi e per segno lo stesso segno:
∀a, b ∈ Z, sign(a) = sign(b) =⇒ a + b = sign(a) · (|a| + |b|)
Example
Addizione di interi concordi 3 + 5 = 8; 7+2 = 9
Addizione in Z 2/2
Se i numeri sono discordi, la loro somma è un numero che ha per valore assoluto la differenza dei valori assoluti degli addendi e segno concorde con l’addendo del valore assoluto maggiore:
∀a, b ∈ Z, sign(a) 6= sign(b) =⇒ a + b = sign(max(|a|, |b|)) · |(|a| − |b|)|
Example
Addizione di interi discordi
-5 + 3 = - |(|-5| - |3|)| = - |(5 -3)| = -|2| = -2 -3 + 5 = +|(|-3| - |5|)| = +|(3 - 5)| = +|-2| = +2 = 2;
In Z, addizione e sottrazione sono un’unica operazione, detta somma algebrica: sottrarre significa addizionare al sottraendo l’opposto del minuendo: ∀a, b ∈ Z, a − b = a + (−b)
Example
Sottrazione di interi -5 - (+3) = -5 + (-3) = -8 -5 -(-3) = -5 + (+3) = -5 + 3 = -2;
Il prodotto e il quoziente in Z
Il prodotto (il quoziente) di due numeri interi relativi è un numero che ha per valore assoluto il prodotto (il quoziente) dei valori assoluti e per segno il segno positivo se i numeri sono concordi, segno negativo se i numeri sono discordi:
∀a, b ∈ Z, sign(a) = sign(b) =⇒ a · b = +|a| ∗ |b| (a/b = +|a|/|b|)
Example
Prodotto (quoziente) di interi concordi
−5 · (−3) = +(| − 5| · | − 3|) = +(5 · 3) = +15 = 15 6/2 = +(|6|/|2|) = +(6/2) = +3 = 3
∀a, b ∈ Z, sign(a) 6= sign(b) =⇒ a · b = −|a| ∗ |b| (a/b = −|a|/|b|)
Example
Prodotto (quoziente) di interi discordi 5 · (−3) = −(|5| · | − 3|) = −(5 · 3) = −15 −6/2 = −(| − 6|/|2|) = −(6/2) = −3
Numeri Razionali Q 1/4
Nell’insieme dei numeri interi è sempre possibile eseguire il prodotto (il prodotto di due numeri interi è sempre ancora un numero intero) Non è sempre possibile, invece, eseguire la divisione:
∀a, b ∈ Z : a/b ∈ Z ⇐⇒ ∃m ∈ Z : a = m · b
Example
dividendo è un multiplo intero del divisore: 6/3 = 2 ∈ Z
Nel caso, invece, in cui il dividendo non sia un multiplo intero del divisore, il risultato della divisione non è un numero intero
Example
dividendo non è un multiplo intero del divisore: 3/5 6∈ Z
Numeri Razionali Q 2/4
Consideriamo le coppie ordinate (a, b) ∈ Z × Z − {0} e la relazione < : ∀(a, b), (c, d ) ∈ Z × Z − {0} : (a, b)<(c, d) ⇐⇒ ad = bc
La relazione < gode delle proprietà:
Riflessiva: (a, b)<(a, b); infatti, evidentemente, ab = ba
Simmetrica: (a, b)<(c, d ) =⇒ (c, d )<(a, b); infatti, evidentemente, ad = bc ⇐⇒ bc = ad
Transitiva: (a, b)<(c, d ) e (c, d )<(e, f ) =⇒ (a, b)<(e, f ); infatti, da ad = bc e cf = de → ad = bde/f → af = be
La relazione < è una relazione diequivalenzae gli elementi che sono
nella relazione < si dicono appartenere alla stessaclasse di equivalenza
Una relazione diequivalenzadivide gli elementi di un insieme inclassi di
equivalenzadisgiunte, che non contengono, cioè, elementi comuni Le classi di equivalenza, rispetto alla relazione <, delle coppie
(a, b) ∈ Z × Z − {0} si chiamanonumeri razionalie costituiscono
Numeri Razionali Q 3/4
ExampleEsempi di numeri razionali: A, B, C
A = {(2, 3), (6, 9), (−2, −3), (−6, −9), (10, 15), . . .} B = {(−3, 7), (6, −14), (3, −7), (−6, 14), (9, −21), . . .} C = {(−3, 4), (6, −8), (15, −20), (−30, 40), (−18, 24), . . .}
Per ogni coppia ordinata (a, b) ∈ Z × Z − {0}, la classe di equivalenza di (a, b) rispetto a < si indica con
a b
Example
A = {(2, 3), (6, 9), (−2, −3), (−6, −9), (10, 15), . . .} si indica con una delle frazioni 23, 69, −2−3, −6−9, 1015
B = {(−3, 7), (6, −14), (3, −7), (−6, 14), (9, −21), . . .} si indica con una delle frazioni −37, −146, −37, −146, −219
Numeri Razionali Q 4/4
Non bisogna confondere il concetto di numero razionale con il concetto di frazione: sono due cose diverse!
Infatti, a ogni frazione corrisponde un unico numero razionale, mentre a un numero razionale corrispondono infinite frazioni!
Poiché a ogni numero razionale corrispondono infinite frazioni equivalenti, quale scegliere come frazione che lo rappresenti?
Si prende la frazione che ha numeratore e denominatore primi fra loro, cioè tali che non abbiano divisori in comune
Il numero razionale corrispondente alla coppia (−15, 30) ∈ Z × Z − {0},
cui corrispondono le infinite frazioni −15
30, − 3 6, − 5 10, − 1 2, − 45 90, . . .si
rappresenta con la frazione −12,e, con le avvertenze precedenti, diremo
−1
2 ∈ Q
Il numero razionale (0, a) ∈ Z × Z − {0} con a qualunque, sarà l’elemento zero. Infatti, evidentemente, (0, a)<(0, b), ∀a, b ∈ Z − {0}
Somma algebrica in Q
Dati i due numeri razionali a
b, c
d,la loro somma algebrica è definita come:
a b+ c d = ad +cb bd
La somma algebrica gode delle proprietà: Commutativa: a b+ c d = c d + a b;infatti anche c d + a b = ad +cb bd Associativaa b+ ( c d + e f) = ( a b+ c d) + e f
Esiste l’elemento neutro, lo 0 ∈ Q : a b + 0 c = ac+0b bc = ac bc = a b
Esiste l’elemento opposto: −a
b è l’opposto di a b;infatti: a b+ (− a b) = ab−ab b2 =0
Prodotto in Q
Dati i due numeri razionaliba,cd,il loro prodotto è definito da:
a b · c d = ac bd
Il prodotto gode delle proprietà: Commutativa: ab·c d = c d · a b;infatti anche c d · a b = ca bd = ac bd Associativaa b· ( c d · e f) = ( a b · c d) · e f
Esiste l’elemento neutro, 1 ∈ Q ⇐⇒ cc ∀c ∈ Z − {0}; a b· c c = ac bc = a b
Esiste l’elemento inverso: ba è l’inverso diba;infatti: ab·b a =
ab ba =1
L’elemento inverso di a
bsarà il suo reciproco e sarà denotato come ( a b)
−1
La divisione tra due numeri razionali è equivalente a moltiplicare il
dividendo per il reciproco del divisore: ab
c d = a b· ( c d) −1 =a b· d c = ad bc
Ordinamento in Q
Si definisca in Q la seguente relazione:
a b ≤
c
d ⇐⇒ ad ≤ bc
La relazione gode delle proprietà: Riflessiva: a b ≤ a b;infatti ab ≤ ba Atisimmetrica: (a b ≤ c d) ∧ ( c d ≤ a b) =⇒ (ad ≤ bc) ∧ (cb ≤ da) ⇐⇒ ad = bc ⇐⇒ a b = c d Transitiva: (a b ≤ c d) ∧ ( c d ≤ e
f) =⇒ (ad ≤ bc) ∧ (cf ≤ de) =⇒ (adcf ≤
bcde) ⇐⇒ (af ≤ be) ⇐⇒ ab ≤e
f
Una relazione che gode delle tre proprietà suddette è una relazione d’ordine nell’insieme: l’insieme Q risulta così ordinato.
Evidentemente:
∀x, y ∈ Q, x ≥ y ⇐⇒ −x ≤ −y
∀x, y , z ∈ Q, x ≤ y ⇒ x + z ≤ y + z
∀x, y ∈ Q, x ≥ 0 ∧ y ≥ 0 ⇒ x · y ≥ 0
Proprietà di Q
Poiché il numero 1 ∈ Z − {0}, ∀a ∈ Z, (a, 1) ∈ Z × Z − {0}, cioè ogni
numero intero a si può pensare come il numero razionale a1 =a
In questo modo, ∀x ∈ Z =⇒ x ∈ Q da cui N ⊂ Z ⊂ Q
I numeri razionali sono densi: dati due razionali diversi ne esiste sempre almeno uno intermedio
Il numero razionale intermedio è, ad esempio, la media aritmetica dei
numeri: ∀a b, c d ∈ Q a b ≤ c d → a b ≤ a b+ c d 2 ≤ c d Infatti, a b ≤ a b+ c d 2 ≤ c d ⇐⇒ a b ≤ ad +bc 2bd ≤ c d
che, da una parte, implica
2bda ≤ b(ad + bc) ⇐⇒ b(da + da) ≤ b(ad + bc) senz’altro vera,
essendo, per ipotesi a
b ≤ c
d ⇐⇒ ad ≤ bc.
Allo stesso modo, si ha
d (ad + bc) ≤ 2cbd ⇐⇒ d (ad + bc) ≤ d (bc + bc) vera per l’ipotesi ad ≤ bc.
Rappresentazione dei Numeri Q : Numeri Decimali
Finiti
Un numero che può essere rappresentato nella forma:
z + d1 101 + d2 102 + . . . + dm 10m dove z ∈ Z, m ∈ N e ∀k ∈ {1, 2, . . . , m}, dk ∈ {n ∈ N : n ≤ 9}, si chiama
numero decimale finitoe in genere è scritto: z.d1d2. . .dm
Example
Numeri decimali finiti
3.009 = 3 + 0 10+ 0 100 + 9 1000 =3.000 + 0.000 + 0.000 + 0.009 −5.403 = −(5 + 4 10+ 0 100 + 3 1000) = −(5.000 + 0.400 + 0.000 + 0.003)
Ogni numero decimale finito, in quanto somma di numeri razionali, è un numero razionale: non è vero il contrario
Numeri Decimali Periodici 1/2
Alcuni numeri razionali, infatti, non sono rappresentati da numeri decimali finiti!
Example
Numeri decimali periodici
Il numero razionale13 =0.333 . . . = 0.¯3, è rappresentato da un numero decimale non finito, in cui la cifra 3 si ripete infinitamente e prende il nome di periodo (numero periodico semplice)
Il numero razionale1
6 =0.1666 . . . = 0.1¯6, è rappresentato da un numero
decimale non finito, in cui la cifra 6 si ripete infinitamente e prende il nome di periodo, la cifra decimale 1, che precede il periodo, si chiama antiperiodo (numero periodico misto).
Numeri Decimali Periodici 2/2
I numeri decimali periodici misti sono numeri razionali il cui valore assoluto si rappresenta nella forma
z.a1a2. . .asp1p2. . .pmp1p2. . .pm. . .
o anche
z.a1a2. . .asp1p2. . .pm
z ∈ Z è la parte intera del numero; ∀i ∈ {1, 2, . . . , s}, ai ∈ {n ∈ N : n ≤ 9}
sono le cifre dell’antiperiodo e ∀k ∈ {1, 2, . . . , m}, pk ∈ {n ∈ N : n ≤ 9},
sono le cifre del periodo
Example
Numeri decimali periodici
Il numero decimale periodico misto 7.32956, ha parte intera 7, antiperiodo 32 e periodo 956
Il numero decimale periodico semplice −5.413, ha parte intera −5, e periodo 413
Numero Razionali e Numeri Decimali 1/7
Ogni numero razionale può essere rappresentato come un numero decimale finito oppure come un numero decimale periodico In particolare, si può vedere che:
Se il denominatore contiene solo potenze di 2 o potenze di 5, si ha un decimale finito: 7 16=0.4375 8 25 =0.32 11 50 =0.22
Se il denominatore non contiene potenze di 2 né di 5, allora si ha un periodico semplice: 11 7 =1.571428 8 3 =2.¯6 16 21=0.761904
Se il denominatore contiene potenze di 2 o di 5 e altri numeri primi, si ha un numero periodico misto:
11 14=0.78571428 8 15=0.5¯3 16 42 =0.38095238
Numero Razionali e Numeri Decimali 2/7
Viceversa, ad ogni numero decimale finito o periodico corrisponde un numero razionale, che si chiama frazione generatrice del numero decimale
Nel caso di un numero decimale finito la frazione generatrice si ottiene facilmente
Example
Frazioni generatrici di numeri decimali finiti 3.765 = 3 + 7 10+ 6 100+ 5 1000 = 3000+700+60+5 1000 = 3765 1000 2.53 = 2 +105 +1003 =200+50+3100 = 253100
La frazione generatrice di un numero decimale finito è la frazione che ha per numeratore il numero costituito da tutte le cifre senza la virgola e per denominatore 1 seguito da tanti zeri quante sono le cifre decimali (potenza di dieci con esponente uguale al numero delle cifre decimali)
Numero Razionali e Numeri Decimali 3/7
Caso di un numero decimale periodico semplice: z.p1p2. . .pm
Dimostrazione.
Detta abla frazione generatrice, sarà ab =z.p1p2. . .pm→
10m a b =10 mz.p 1p2. . .pm→ 10m ab =zp1p2. . .pm,p1p2. . .pm→ 10m a b− a b =zp1p2. . .pm,p1p2. . .pm− a b → (10m− 1)a b =zp1p2. . .pm,p1p2. . .pm− z.p1p2. . .pm→ (10m− 1)a b =zp1p2. . .pm− z → a b= zp1p2...pm−z 10m−1 Example
Sia dato il numero 3.45, la frazione generatrice sarà: ab =345−3
102−1 =
342 99
Dato il numero −7.421, la frazione generatrice sarà:
a b = −7421−(−7) 103−1 = −7421+7 999 = − 7414 999
Numero Razionali e Numeri Decimali 4/7
Dato un numero decimale periodico semplice: z.p1p2. . .pm,la frazione
generatrice ab è:
a b =
zp1p2...pm−z
10m−1
Più semplicemente, la frazione generatrice di un numero decimale periodico semplice è una frazione che ha:
come numeratore, il numero che si ottiene dalla differenza tra il numero formato da tutte le cifre (parte intera e periodo) e il numero costituito solo dalla parte intera;
come denominatore, tanti 9 quante sono le cifre del periodo
Example
Sia dato il numero 1.571428, la frazione generatrice sarà:
a b =
1571428−1
106−1 = 1571427999999 = 117
Sia dato il numero −2.6, la frazione generatrice sarà:
a b = −26−(−2) 101−1 == −26+2 9 = − 24 9 = − 8 3
Numero Razionali e Numeri Decimali 5/7
Caso di un numero decimale periodico misto: z.a1a2. . .asp1p2. . .pm
Dimostrazione.
Detta a
bla frazione generatrice, sarà a
b =z.a1a2. . .asp1p2. . .pm→
10s ab =10sz.a1a2. . .asp1p2. . .pm→ 10s ab =za1a2. . .as,p1p2. . .pm
ma za1a2. . .as,p1p2. . .pm=za1a2...asp110p2...pm−1m−za1a2...as da cui 10s a
b =
za1a2...asp1p2...pm−za1a2...as
10m−1 →
a b=
za1a2...asp1p2...pm−za1a2...as
(10m−1)10s
Example
Sia dato il numero 3.1645, la frazione generatrice sarà: ba =(1031645−3162−1)102 =313299900 Dato il numero −7.32421, la frazione generatrice sarà:
a b =
−732421−(−732)
Numero Razionali e Numeri Decimali 6/7
Dato un numero decimale periodico misto: z.a1a2. . .asp1p2. . .pmla
frazione generatrice ab è:
a b =
za1a2...asp1p2...pm−za1a2...as
(10m−1)10s
Più semplicemente, la frazione generatrice di un decimale periodico misto è una frazione che ha:
come numeratore il numero che si ottiene dalla differenza tra il numero formato da tutte le cifre (parte intera, antiperiodo e periodo) e il numero costituito dalla parte intera e dall’antiperiodo;
come denominatore tanti 9 quante sono le cifre del periodo seguiti da tanti zeri quante sono le cifre dell’antiperiodo
Example
Sia dato il numero 0.78571428, la frazione generatrice sarà:
a b =
78571428−78
(106−1)102 =7857135099999900 =1114
Dato il numero −0.5¯3, la frazione generatrice sarà:
a b = −53−(−5) (101−1)101 = −53+5 90 = − 48 90 = − 8 15
Numero Razionali e Numeri Decimali 7/7
Un numero periodico semplice è il caso particolare di un numero periodico misto per cui s = 0, per cui cioè non si ha antiperiodo
Per s = 0, il un numero decimale periodico misto: z.a1a2. . .asp1p2. . .pm
si riduce a z.p1p2. . .pme la frazione generatrice ba che è:
a b =
za1a2...asp1p2...pm−za1a2...as
(10m−1)10s si riduce a a b = zp1p2...pm−z (10m−1)
rispettivamente, numero periodico semplice e sua frazione generatrice. Più semplicemente, la frazione generatrice di un decimale periodico è una frazione che ha:
come numeratore, il numero che si ottiene dalla differenza tra il numero formato da tutte le cifre (parte intera, antiperiodo e periodo) e il numero costituito dalla parte intera e dall’antiperiodo (l’antiperiodo può non esserci); come denominatore, tanti 9 quante sono le cifre del periodo seguiti da tanti zeri quante sono le cifre dell’antiperiodo (nel caso non ci sia l’antiperiodo, ci sono solo i 9)
I Numeri Decimali con Periodo 9 1/2
Si consideri un numero periodico del tipo z.a1a2. . .as9, cioè di periodo 9
La frazione generatrice ab sarà :
a b =
za1a2...as9−za1a2...as
(101−1)10s =
10·za1a2...as+9−za1a2...as
9 10s 9·(za1a2...as+1) 9 10s = (za1a2...as+1) 10s =z.a1a2. . .as−1(as+1) si riduce a a b =z.a1a2. . .as−1(as+1)
numero decimale finito.
Example
Sia dato il numero 0.789, la frazione generatrice sarà: ab =0.79 infatti
a b = 789−78 900 = 711 900 =0.79
Dato il numero −0.5¯9, la frazione generatrice sarà: ab = −0.6 infatti
a b = −59−(−5) 90 = − 54 90= −0.6
I Numeri Decimali con Periodo 9 2/2
Dagli esempi precedenti segue che −0.5¯9 e −0.6 sono due
rappresentazioni di uno stesso numero razionale
Allo stesso modo 0.78¯9 e 0.79 sono due rappresentazioni di uno stesso
numero razionale
Quindi, una frazione non potrà mai rappresentarsi come un decimale periodico di periodo 9 perché un decimale periodico di periodo 9 è lo stesso di un numero decimale finito
I Numeri Irrazionali
I numeri decimali periodici illimitati sono una rappresentazione dei numeri razionali. Non tutti i numeri decimali illimitati sono periodici
Esistono numeri decimali illimitati che, non essendo periodici, non
rappresentano un numero razionale: questi numeri sono iNumeri
Irrazionali
Un classico esempio è il numero che si ottiene facendo il rapporto tra la circonferenza di un cerchio e il diametro dello stesso:
π =3.14159265359 . . .
√
2 Numero Irrazionale
Facciamo vedere che effettivamente esistono numeri che non si possono
esprimere come frazioni. Facciamo vedere, ad esempio, che√2 è un numero
irrazionale.
Dimostrazione.
Supponiamo, per assurdo, che√2 = mn con m, n ∈ Z e primi tra loro;
da√2 = mn ⇒ 2 = m2
n2 ⇒ m2=2n2,da cui segue che m2è un numero
pari, e quindi m è un numero pari.
Essendo m pari, ∃c : m = 2c e quindi m2=4c2=2n2⇒ n2=2c2e
quindi n2è un numero pari e quindi n è un numero pari. Ma questo
contraddice l’ipotesi che m, n sono primi tra loro.
Non esiste alcuna frazione che rappresenti√2, ovvero√2 è un numero
Minimo e massimo di un insieme ordinato
Dato un insieme X ordinato, è facile vedere che esiste al più, se esiste,
un elemento p ∈ X tale che p ≤ x ∀x ∈ X
Se detto elemento esiste, si chiama minimo di X
Allo stesso modo, dato un insieme X ordinato, è facile vedere che esiste al più, se esiste, un elemento p ∈ X tale che x ≤ p ∀x ∈ X
Se detto elemento esiste, si chiama massimo di X
Estremo inferiore (superiore) di un insieme ordinato
Dato un insieme S ordinato, si dice che il sottoinsieme X di S è
inferiormente limitato se esiste un elemento a ∈ S : a ≤ x ∀x ∈ X
Se detto elemento a esiste, esso si chiama minorante di X
Osserviamo che mentre il minimo di un insieme, se esiste, è un punto dell’insieme, un minorante di un insieme, se esiste, non è detto che appartenga all’insieme
Si chiama estremo inferiore dell’insieme X il massimo, se esiste, dei minoranti dell’insieme
Dato un insieme S ordinato, si dice che il sottoinsieme X di S è
superiormente limitato se esiste un elemento a ∈ S : b ≥ x ∀x ∈ X
Se detto elemento b esiste, esso si chiama maggiorante di X Si chiama estremo superiore dell’insieme X il minimo, se esiste, dei maggioranti dell’insieme X
Estremo inferiore (superiore) di un insieme ordinato e
minimo e massimo
Se un insieme X è dotato di massimo, allora il suo massimo coincide con l’estremo superiore. Viceversa, se un insieme è superiormente limitato e il suo estremo superiore appartiene all’insieme, allora l’estremo superiore coincide con il massimo dell’insieme.
Tuttavia, non bisogna confondere i concetti di massimo e di estremo superiore: un insieme può essere dotato di estremo superiore, ma non di massimo.
Lo stesso vale per il minimo e l’estremo inferiore
L’insieme dei numeri reali R
Considerando l’unione dei numeri razionali e dei numeri irrazionali si può costruire l’insieme dei numeri reali R.
l’insieme dei numeri reali ha una proprietà importante: la completezza. Nell’insieme dei numeri reali, infatti, per ogni insieme X non vuoto e superiormente limitato esiste l’estremo superiore di X
L’insieme dei numeri razionali, invece, non è completo
La completezza dell’insieme dei numeri reali fa si che i numeri reali possano rappresentare tutti i punti di una retta, mentre i numeri razionali non bastano allo scopo.
Troncata di un Numero Reale 1/2
Un numero reale può essere razionale (esprimibile mediante un numero decimale finito o un numero decimale periodico, entrambi rappresentabili da una frazione generatrice) o irrazionale (esprimibile con un numero decimale non finito, e quindi non rappresentabile sotto forma di frazione)
Esempi di numeri irrazionali sono√2 = 1.414213562373095 . . . ,
π =3.141592653589793 . . . , e = 2.718281828459045 . . .
Dato un numero reale r formato dalla serie decimale r = I.r1r2r3r4r5r6. . .
si definisce la sua troncata per difetto di ordine n e si indica
[r ]n=I.r1r2. . .rn
il numero decimale finito (razionale) che si ottiene scrivendo il numero fino alla n−esima cifra decimale.
ad esempio: [e]4=2.7182, [e]5=2.71828, [
√
2]7=1.4142135,
[√2]0=1
Evidentemente [r ]n≤ r , ∀n ∈ N
Inoltre, la differenza tra il numero e la sua troncata di ordine n è sempre tale che r − [r ]n=0.0102. . .0nrn+1≤ 0.0102. . .0n−11 = 10−n
Troncata di un Numero Reale 2/2
Dato un numero reale r formato dalla serie decimale r = I.r1r2r3r4r5r6. . .
si definisce la sua troncata per eccesso di ordine n e si indica
[r ]n=I.r
1r2. . .rn+10−n
il numero decimale finito (razionale) che si ottiene scrivendo il numero fino alla n−esima cifra decimale aumentata di una unità
ad esempio: [e]4=2.7183, [e]5=2.71829, [√2]7=1.4142136,
[√2]0=2
Evidentemente r ≤ [r ]n, ∀n ∈ N; e quindi [r ]
n≤ r ≤ [r ]n, ∀n ∈ N
inoltre, [r ]n− [r ]n=10−n, ∀n ∈ N : un numero reale è approssimato con
Uguaglianza di Numeri Reali
Dati due numeri reali a e b si dicono uguali se:
a = b ⇐⇒ ∀n ∈ N [a]n− [b]n≤ 10−n
Due numeri reali sono uguali quando sono uguali la loro parte intera e tutte le cifre decimali
Di conseguenza due numeri reali a e b saranno diversi se esiste almeno
una cifra decimale, e quindi una troncata di ordine n∗,diversa:
a 6= b ⇐⇒ ∃n∗∈ N | [a]
n∗− [b]n∗| > 10−n ∗
I numeri r1=7.54872413 . . . , r2=7.54872212 . . . sono diversi in
quanto |[r1]6− [r2]6| = 0.00000201 > 0.000001 = 10−6
Relazione d’Ordine in R
Dati due numeri reali, x e y , diremo che x ≤ y :
x ≤ y ⇐⇒ x = y ∨ ∀n ∈ N [x]n≤ [y ]n
Esempio: i numeri r1=2.7634123, r2=3.7634123 sono
evidentemente tali che r2≥ r1in quanto [r2]0=3 ≥ [r1]0=2, e
∀n ∈ N, n > 0, [r2]n≥ [r1]n.
Infatti [r2]0> [r1]0+1, e ∀n ∈ N, [r1]n− [r1]0>10−1; [r2]n− [r2]0>10−1.
Da tutto ciò segue che ∀n ∈ N, n > 0, [r2]n>10−1+ [r2]0>
10−1+ [r1]0+1 > 10−1+ [r1]n− 10−1+1 = [r1]n+1
Esempio: i numeri r1=2.7634123, r2=2.7533123 sono evidentemente
tali che r1≥ r2in quanto [r1]0=2 ≥ [r2]0=2, [r1]1=2.7 ≥ [r2]1=2.7, e
[r1]2=2.76 ≥ [r2]2=2.75, e ∀n ∈ N, n > 2, [r1]n≥ [r2]n.
Infatti [r1]2> [r2]2+0.01, e
∀n ∈ N, n > 2, [r1]n− [r1]2>10−3; [r2]n− [r2]2>10−3.Da tutto ciò segue
che ∀n ∈ N, n > 2, [r1]n>10−3+ [r1]2>10−3+ [r2]2+0.01 >
10−3+ [r2]n− 10−3+0.01 = [r2]n+0.01
Relazione d’Ordine in R
Evidentemente valgono le seguenti relazioni:
x ≤ y ⇒ x + z ≤ y + z ∀z ∈ R x ≤ y ⇐⇒ −x ≥ −y x ≤ 0 ⇐⇒ −x ≥ 0 x ≥ 0 ∧ y ≥ 0 ⇒ x · y ≥ 0 x ≤ 0 ∧ y ≤ 0 ⇒ x · y ≥ 0 x ≥ 0 ∧ y ≤ 0 ⇒ x · y ≤ 0 x ≥ y ∧ z ≤ 0 ⇒ x · z ≤ y · z x ≥ y ∧ z ≥ 0 ⇒ x · z ≥ y · z
Intervalli di Numeri Reali R 1/4
Esistono sottoinsiemi di R molto utili ai nostri scopi, chiamati intervalli. Siano a, b ∈ R, l’insieme: {x ∈ R|a < x < b} = (a, b) si chiama intervallo aperto di estremo inferiore a ed estremo superiore b
Il numero a è un minorante dell’intervallo, infatti a < x ∀x ∈ (a, b), ma non appartiene all’intervallo. Inoltre, è il più grande dei minoranti, perché qualunque minorante dell’intervallo deve essere minore di a. Quindi, a è l’estremo inferiore dell’intervallo (a, b), ma l’intervallo non ha il minimo. Allo stesso modo, si vede che b è l’estremo superiore dell’intervallo (a, b) Un intervallo siffatto, si dice intervallo limitato aperto
Intervalli di Numeri Reali R 2/4
Siano a, b ∈ R, l’insieme: {x ∈ R|a ≤ x ≤ b} = [a, b] si chiama intervallo chiuso di estremo inferiore a ed estremo superiore b
Il numero a è un minorante dell’intervallo, infatti a ≤ x ∀x ∈ [a, b], e appartiene all’intervallo. Inoltre, è il più grande dei minoranti, perché qualunque minorante dell’intervallo deve essere minore di a. Quindi, a è l’estremo inferiore dell’intervallo [a, b], e poiché appartiene all’intervallo è anche il minimo dell’intervallo
Allo stesso modo, si vede che b è l’estremo superiore e massimo dell’intervallo [a, b]
Un intervallo siffatto, si dice intervallo chiuso e limitato.
Intervalli di Numeri Reali R 3/4
Siano a, b ∈ R, l’insieme: {x ∈ R|a ≤ x < b} = [a, b) si chiama intervallo chiuso a sinistra, di estremo inferiore a, e aperto a destra, di estremo superiore b
Il numero a è l’estremo inferiore e anche il minimo dell’intervallo [a, b) Il numero b è estremo superiore dell’intervallo aperto a destra [a, b)
Intervalli di Numeri Reali R 4/4
Sia a ∈ R, l’insieme: {x ∈ R|a ≤ x} = [a, +∞) è un insieme non limitato superiormente, non ha, cioè, un estremo superiore
Il numero a è l’estremo inferiore e anche il minimo dell’intervallo [a, +∞), chiuso a sinistra
Sia a ∈ R, l’insieme: {x ∈ R|a < x} = (a, +∞) è un insieme non limitato superiormente, non ha, cioè, un estremo superiore
Il numero a è estremo inferiore dell’intervallo aperto (a, +∞)
Allo stesso modo, sia b ∈ R, l’insieme: {x ∈ R|x ≤ b} = (−∞, b] è un insieme non limitato inferiormente, non ha, cioè, un estremo inferiore b in questo caso è estremo superiore e massimo dell’intervallo, chiuso a destra
Allo stesso modo, sia b ∈ R, l’insieme: {x ∈ R|x < b} = (−∞, b) è un insieme non limitato inferiormente, non ha, cioè, un estremo inferiore b in questo caso è estremo superiore dell’intervallo aperto (−∞, b)
Valore Assoluto di un Numero Reale 1/2
Si chiama valore assoluto del numero x ∈ R, e si denota con |x| : |x| = x se x ≥ 0 −x se x < 0 Evidentemente: |x| ≥ 0 ∀x ∈ R (1) |x| = 0 ⇐⇒ x = 0 (2) |x| = | − x| ∀x ∈ R (3) |x| ≥ x ∀x ∈ R (4)
Dalle Eqs. (3,4) segue:
|x| = | − x| ≥ −x ∀x ∈ R ⇐⇒ x ≥ −|x| ∀x ∈ R e quindi
Valore Assoluto di un Numero Reale 2/2
Si può verificare che:
∀y ≥ 0, |x| ≤ y ⇐⇒ −y ≤ x ≤ y (6)
Dimostrazione.
Per la (5), da |x | ≤ y ⇒ −y ≤ x ≤ y , infatti, da una parte x ≤ |x | ≤ y , dall’altra x ≥ −|x | ≥ −y
Per y ≥ 0, è evidente che −y ≤ x ≤ y ⇒ |x | ≤ y se x ≥ 0
Se x < 0, |x | = −x e basta osservare che −y ≤ x ⇒ −x ≤ y ed essendo −x = |x| ⇒ |x| ≤ y
Disuguaglianza Triangolare 1/2
Si può verificare la cosiddettaDisuguaglianza Triangolare:
|x + y | ≤ |x| + |y | ∀x, y ∈ R (7)
Dimostrazione.
Per la (5), si ha
−|x| ≤x ≤ |x| −|y | ≤y ≤ |y |
Per cui −(|x | + |y |) ≤ x + y ≤ (|x | + |y |) che, per l’Eq. (6), implica |x + y | ≤ |x| + |y |
Disuguaglianza Triangolare 2/2
Si può verificare che:
|x + y | ≤ |x| + |y | ⇐⇒ |x − y | ≥ ||x| − |y || ∀x, y ∈ R (8)
Dimostrazione.
Dalla disuguaglianza triangolare si ha:
|(x − y ) + y | ≤ |x − y | + |y | ⇒ |x| ≤ |x − y | + |y | ⇒ |x − y | ≥ |x| − |y | Vale a dire |x − y | ≥ |x | − |y | ∀x , y ∈ R
Scambiando le variabili:
|x −y | = |y −x| ≥ |y |−|x| = −(|x|−|y |) ⇐⇒ |x|−|y | ≥ −|x −y | ∀x, y ∈ R Per cui −|x − y | ≤ |x | − |y | ≤ |x − y | da cui, per l’eq. (5),
||x| − |y || ≤ |x − y | ∀x, y ∈ R
Reciprocamente, dalla Eq.(8) si ha |(x + y ) − y | ≥ ||x + y | − |y || ⇐⇒ |x| ≥ ||x + y | − |y || ≥ |x + y | − |y | ⇐⇒ |x| + |y | ≥ |x + y | ∀x, y ∈ R e quindi l’equivalenza