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Nuove opportunità per "I quaderni del m.æ.s"

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Academic year: 2021

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1 NUOVE OPPORTUNITÀ PER I QUADERNI DEL M.Æ.S

ROLANDO DONDARINI

Il Mediae Aetatis Sodalicium è un'associazione di studiosi che intendono operare nei diversi campi della cultura medievale attraverso attività di ricerca e iniziative di studio e di diffusione rivolte a tutta la comunità e finalizzate anche alla formazione e all'aggiornamento del personale docente delle scuole di ogni ordine e grado. Per tali finalità intendono avvalersi della pubblicazione di una propria rivista che assecondi e integri le iniziative di comunicazione volte a valorizzare e approfondire le varie tematiche medievistiche e a stimolarne lo sviluppo e la diffusione. In coerenza con questi propositi l'associazione promuove “Incontri di Studio” che costituiscono occasioni di scambio culturale in cui conciliare la qualità scientifica delle relazioni con un’apertura e una chiarezza espositiva che sappiano renderle accessibili sia agli studiosi che al pubblico più vasto.

Nel lungo cammino umano il millennio medievale non è che un soffio che si somma a tanti altri nel vento della storia; eppure da quel periodo si dipanano finalmente con continuità e coerenza fenomeni e manifestazioni che hanno generato e modellato le realtà attuali. Nella scienza, nell’arte, nel diritto, nelle mentalità, nelle religioni, negli stessi apparati politico territoriali un intero settore del mondo affrontò da allora sconvolgimenti e assestamenti dai quali si svilupparono nuove linee verso assetti sempre più definiti, vere premesse dell’attualità. Eppure nella percezione diffusa continua ad essere evocato tra contraddizioni ed equivoci, come tempo dei contrasti violenti, delle

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2 tenebre e della luce, della violenza e dell’amor cortese, della materialità e delle leggende, dell’abiezione e della fede. Nella letteratura, nella cinematografia, nelle feste popolari lo si rappresenta mescolando le tante carte del suo millenario mazzo, facendo convivere stereotipi e pregiudizi, anacronismi ed esagerazioni che spesso plasmano un medioevo di maniera, lontanissimo da quello reale, pretesto di nuovi giochi nei quali la celebrazione storica non è che un pretesto per attrarre ed esibire. Con la passione e la volontà di farlo rivivere e di ritrovarvi radici nascoste troppo spesso si giustificano e si accettano scorciatoie e approssimazioni rispetto alle quali è necessario mantenere un’opportuna distanza. Studiarlo e diffonderne la conoscenza può rivelare come i suoi lasciti siano in ogni campo innumerevoli e preziosi, da raccogliere e da tramandare.

Anche in questa funzione il lavoro del Maes può costituire un importante contribuendo a trovare dietro i nomi, le date, le analisi e le sintesi la vita pulsante di donne e uomini che hanno vissuto, sofferto, amato, sperato e ai quali ci legano la comune appartenenza a questa specie umana, così fragile e pur così forte, e le innumerevoli eredità di cui siamo portatori. È per questo che anche nelle rapide trasformazioni del presente le impronte di quei secoli appaiono ancora indelebili, soprattutto quando l’osservazione si focalizza su volti attuali di realtà circoscritte come gli ambiti urbani e territoriali. Leggerne ed esaminarne lo spessore storico, i retaggi visibili e scomparsi comporta non soltanto un conseguente rispetto del patrimonio culturale pervenuto, ma anche una più approfondita conoscenza degli aspetti

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3 ambientali, ma anche degli atteggiamenti, dei comportamenti e delle relazioni che ognuno vive e sperimenta ogni giorno.

Di conseguenza la rivista del Mediae Aetatis Sodalicium intende conferire visibilità alle ricerche sulla storia medievale per condividerne il valore e contrastare la crescente emarginazione dei suoi studi sia nell'ambito della ricerca che in quello della didattica e della diffusione. Per tali fini intende avvalersi dell'uso delle nuove tecnologie informatiche nelle attività di ricerca e di comunicazione.

In particolare con questo numero si è inteso percorrere una strada che consente di conferire un’accresciuta visibilità e circolazione al sapere storico scientifico attraverso la condivisione della lettura in open access; un accesso libero e senza barriere che nel rispetto dei diritti d’autore e delle licenze permette agli studiosi e ai ricercatori di diffondere e valorizzare i loro lavori di ricerca. Un’opportunità dunque per una fruibilità e un impatto scientifico che si rendono possibili grazie alle sinergie e alle alleanze con la piattaforma della biblioteca digitale Alma Dl dell’Università di Bologna.

Tutti i testi pubblicati nella rivista sono vagliati, secondo le modalità del "doppio cieco" (double blind peer review), da non meno di due lettori individuati nell'ambito di un'ampia cerchia internazionale di specialisti.

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