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Academic year: 2021

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EDITORIALE

Ormai tre anni fa I Quaderni del M.ae.s ha scelto di avvalersi delle potenzialità che la rete offre optando per una pubblicazione solamente digitale. Una scelta che ha permesso il recupero e la condivisione, con un più largo pubblico, della produzione scientifica che è stata ospitata sulle nostre pagine. La pubblicazione in Open Access ha significato anche la possibilità di essere letti, riconosciuti ed apprezzati da studiosi di differente estrazione geografica e linguistica.

Alla luce degli avvenimenti che hanno scosso l’anno 2020 questa scelta ha dimostrato con ancora più forza la sua lungimiranza e le sue potenzialità per il futuro. Costretti come siamo ad attendere che tornino momenti migliori per poter riprendere una vita di scambi umani in presenza, ci troviamo a cercare connessioni e contatti dalle nostre case. Limite fisico ai nostri spostamenti ma anche porto sicuro per le esplorazioni che la rete consente.

È proprio un’esplorazione del mondo medievale quella che il numero XVIII dei Quaderni del M.ae.s desidera offrire ai suoi lettori. Perché, ci si potrebbe chiedere, non si è preferito provare ad offrire dei contributi che ponessero in primo piano il rapporto tra epidemie e vita umana nei secoli passati? Certamente sarebbe stato un argomento di vivo e pubblico interesse ma avrebbe anche significato appiattire le molteplici esperienze che il nostro passato ci trasmette ad una singola sfaccettatura.

Per questo motivo sono stati scelti dei contributi che, al posto di parlarci attraverso una lente medievale del nostro vissuto quotidiano, provino ad offrirci una visione viva delle multiformi esperienze che l’umanità ha vissuto nei secoli passati.

I sei articoli contenuti spaziano, quindi, da analisi di storia cittadina e locale, al Gran gioco politico del Quattrocento italiano, ai metodi di mantenimento del potere nella Spagna del XII secolo.

Come è stato ricordato in un passato editoriale dal professor Dondarini, non bisogna dimenticarsi che lo studio della Storia è anche lo studio di una galassia di rapporti umani. Storie vissute con le stesse emozioni, benché diversamente declinate, che ancora oggi ci animano. Leggendo i contributi con quest’ottica, il lettore potrà godere delle vive rappresentazioni proposte. La minuziosità con la quale la pianificazione politica e urbanistica della famiglia Bentivoglio viene

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2i quaderni del m.æ.s. – XVIII / 2020

rappresentata oppure le diverse sfaccettature, molto umane in certi casi, degli intricati rapporti personali tra le protagonisti del Quattrocento italiano prendono vita nella rigida trama che il rigore scientifico necessita.

Proprio in quest’ultimo caso, mi preme sottolineare, a ragion d’esempio, si possono notare quei fili rossi che uniscono periodi tra loro lontani secoli. Difficile non pensare al Bloch de La guerra e le false notizie, addentrandosi nella disamina del concetto di spia e di amico durante la Guerra di Ferrara. Oppure alle potenzialità scientifiche che nuove indagini sul sepolcro di Re Enzo a Bologna potranno rivelare nei settori della Storia della moda, del costume e della rappresentazione del potere.

Ricostruzioni, quelle presentate, che sottolineano con forza l’importanza di quella multidisciplinarietà che ormai da tempo è diventata uno strumento fondamentale della ricerca medievistica. La necessità di confrontarsi con diversi tipi di fonti si mostra, in alcuni degli articoli, con tutta la sua importanza nello scoprire ed evidenziare quel network di relazioni e indizi che permettono di ricostruire un piano più ampio, europeo direi, della nostra Storia comune.

Questo numero marca inoltre il passaggio della piattaforma che ospita la rivista ad una nuova versione che permetterà al Comitato di Redazione di usufruire di nuovi strumenti per la realizzazione dei numeri futuri. Non è necessario spendere qui altre parole sulle novità che ci aspettano per il prossimo anno, però, in una situazione come quella attuale, può essere di buon augurio guardare al 2021 con la fiducia che I Quaderni del M.ae.s. saranno ancora uno spazio in cui giovani studiosi e personalità già affermate nel campo potranno ancora dare risalto alle loro ricerche e connetterle con il mondo intero.

Antonio Marson Franchini

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