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1D, Classe 5 Primaria P.R. Giuliani, Madignano Cremona

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Academic year: 2021

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Euclide Tema 2021.1D

Enrico, un clochard che vive in una tenda

Giada Barbieri, Stefano Lodigiani, Elisa Trovato

Classe 5, scuola Primaria “P.R. Giuliani”, Madignano (Cremona)

Insegnanti:

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Oggi abbiamo fatto una delle lezione più belle dell'anno. Abbiamo ospitato Enrico, un amico clochard che ci ha parlato dell'indifferenza, dell'amicizia, dell'importanza di essere curiosi, dell'amore. Abbiamo toccato con mano l'articolo 3 della Costituzione. Ad ogni bambino ha regalato un braccialetto dove ogni pietra ha un significato. Mi son rimaste nel cuore queste parole di Enrico: "Meglio odiare che essere indifferenti. L'indifferenza uccide". Spero che un giorno i miei alunni possano diventare uomini e donne che staranno sempre e solo da una parte: quella di chi è più povero.

Enrico incontra gli alunni della classe 5A

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Il 4 marzo i miei insegnanti hanno invitato Enrico a scuola, un clochard che vive in una tenda a Crema, dietro la casa del maestro Alex. Enrico ci ha parlato della sua vita e delle sue esperienze, ci ha mostrato la sua radio, nella quale non servono né pile, né corrente elettrica perché funzioni,ma ha una manopola da girare. Fino a poco tempo fa Enrico non aveva la luce nella sua tenda, ma il maestro gli ha regalato alcune lampadine alle quali non serve la corrente per accenderle, così lui non resta al buio. Enrico desidera tanto avere un animale che gli faccia compagnia: vorrebbe un coniglietto, ma sa che richiede cure e impegno. Ha molti amici che cercano d’aiutarlo come Alex, il panettiere, il prete, una cara amica che gli dà tanti consigli. Lui è venuto a scuola a raccontarci della sua vita senza nemmeno conoscerci e penso che l’abbia fatto con tanto coraggio perchè era la prima volta che andava in una scuola. Sapete che il prete va ogni sabato alla sua tenda a celebrare la Messa e a fargli la Comunione? Prima che se ne andasse noi bambini abbiamo consegnato ad Enrico dei diari fatti da noi, per lui: io ho lavorato con Nicole e le due Sofia e il nostro era il “Diario delle emozioni”, fatto con cartoncini colorati, carta da regalo e un nastro d’argento incollato con la colla a caldo. Dentro abbiamo composto per Enrico una bella poesia in rima. Anche Enrico ha pensato di farci dei regali: ci ha donato un braccialetto ciascuno, con allegato un foglio, che riportava il significato di ogni ciondolo che vi era attaccato. E’ stata una bella esperienza, per ognuno di noi bambini, immagino. A me ha fatto capire che nella vita non si può avere tutto, che ogni piccola cosa che si possiede è preziosa e non bisogna darla per scontata. Enrico, nonostante non possegga nulla, mi è sembrato essere felice, perché si accontenta di poco, non pretende niente, ma soprattutto perché ha conosciuto tante persone che gli vogliono bene e lo aiutano.

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Enrico è un clochard che vive in una tenda gialla in riva al fiume Serio. E’ venuto in classe quinta a parlare della sua vita. Ha iniziato dicendo che aveva perso entrambi i genitori da piccolo, quando aveva sette anni. Andò a vivere con i nonni e quando questi morirono, intraprese una vita disordinata. Poi si trovò un lavoro alla Rizzoli,ma per un esubero di personale, venne licenziato. Da quel momento iniziò a vagabondare per l’Italia con la sua bicicletta, ma quando arrivò a Crema gliela rubarono, così fu costretto a restare. Fortunatamente a Crema ha incontrato Alex e molte altre persone che lo aiutano. Per esempio ci ha raccontato che c’è un panettiere che ogni mattina gli porta la colazione. Non ho ancora capito perché una persona così intelligente e simpatica viva in una tenda. Ad esempio Trump è miliardario, ma “non sa fare 1+1”; Enrico è povero, ma secondo me è più simpatico di tante altre persone. Infine, una cosa che non mi sarei mai aspettata, è che ha fatto dei regali ad ognuno di noi:un braccialetto contenuto in un sacchetto ed un foglio che riportava la legenda di ogni ciondolo. IL BIANCO= la nascita L’AZZURRO= la serenità IL LEGNO= il lavoro L’ORO= il benessere IL CUORE= la bontà IL TRASPARENTE= la trasparenza IL NERO= un periodo di forte crisi

LA BICICLETTA= per non perder tutto, pedalare

A me questo incontro è piaciuto tantissimo, perché non è stato come gli altri incontri; scommetto che nessuna classe al mondo ha mai invitato un clochard a parlare della sua vita a scuola. Noi, a Madignano, abbiamo avuto questa fortuna!

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Qualche giorno fa è venuto a scuola nella nostra classe quinta Enrico, un clochard che vive ora in una tenda gialla sulla riva del fiume Serio a Crema. Ci ha raccontato come si è ritrovato a vivere in una tenda: ha girato tutta l’Italia con la sua bicicletta, scoprendo tantissimi luoghi diversi e conoscendo tantissime persone, anche cattive, perché qualcuno un giorno gli rubò la sua amata bici. Quando il nostro maestro l’ha conosciuto; Enrico gli ha raccontato tutta la sua vita, ha capito che di lui si poteva fidare, perché Alex lo ascoltava davvero ed ha accettato volentieri di venire a scuola.

A noi bambini Enrico ha raccontato che tante persone gli sono vicino e che lo stanno aiutando: il panettiere, che gli porta pane e formaggio, i pescatori, che gli regalano il loro pescato e il personale di una associazione dove lui si reca per lavarsi. La cosa che più mi ha colpito tra le tante che Enrico ci ha detto è che “odiare è meglio che essere indifferenti”. Odio e indifferenza, secondo me, sono due sentimenti molto negativi, ma forse secondo Enrico odiare ha più senso, perché si prova almeno un sentimento; invece nell’indifferenza la persona non prova proprio nulla. Ci ha parlato anche di amicizia e di come un vero amico sia non quello che ti presta di continuo ciò che ti manca, ma colui che “ti dà una sberla anche davanti agli altri, se te la meriti”.

Io non ho mai conosciuto una persona come Enrico che vive in una tenda. Le tende le ho sempre viste in campeggio. Io penso che Enrico abbia una vita difficile: non ha una famiglia, non ha un lavoro,non ha una casa. Tuttavia è venuto a scuola portandoci il suo grande sorriso, quindi credo che, in fondo al suo cuore, si senta molto felice.

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Euclide Tema 2021.1D

Lettere a Liliana Segre

Alessandro Mazzucchetti, Gregorio Sudati, Nicole Tomella

Classe 5, scuola Primaria “P.R. Giuliani”, Madignano (Cremona)

Insegnanti:

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Durante la Giornata della Memoria, commemorata il 27 gennaio 2021, gli alunni di classe 5° della Scuola Primaria “Padre R. Giuliani” hanno affrontato un percorso di approfondimento sulla Shoah facendo “la conoscenza” della testimone dell’Olocausto, Senatrice Liliana Segre. Ne hanno ascoltato il racconto della sua vita, sul binario 21, le sue interviste, e sono stati invogliati alla lettura dei suoi libri “Scolpitelo nel vostro cuore” e “Fino a quando la mia stella brillerà”. In tale contesto è parso opportuno far sentire la presenza della Segre ancora più vicina ai bambini, proponendo loro di scriverle delle lettere, che gli insegnanti le hanno fatto pervenire direttamente.

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Madignano 03 febbraio 2021 Cara Liliana, sono Gegorio e abito a Spino d’Adda.

In questi giorni a scuola ci hanno parlato molto di te, della tua dura vita e di quello che hai passato. Devi esser stata molto coraggiosa da bambina! Volevo chiederti se nel tuo cuore speravi che le vicende che hai passato si concludessero positivamente oppure se eri pessimista? Sai, “Quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare” mi dice spesso mia mamma quando sono giù di morale. Io la ascolto, così cerco di allontanare la tristezza e reagisco. Sicuramente avrai fatto così anche tu e avrai trovato il coraggio dentro di te. Liliana , ora io vedo tutti a testa bassa sul banco con la biro in mano che ti stanno scrivendo, però, fermiamoci un attimo a pensare alle prove della vita. Io penso spesso in questo periodo. Mi piace pensare e stare da solo; certo, con le altre persone ci si sente incoraggiati, in inglese si dice “Mood”, ma a volte fa bene pensare in solitudine, magari guardando il cielo, gli uccelli… Sai Liliana, a me piacciono gli uccelli; quando li osservo volare nel cielo azzurro, in un labirinto di nuvole mi danno un senso di libertà. Anche tu quando eri prigioniera ad Auschwitz guardavi gli uccelli volare ; anche ora lo fai? Qual è il tuo animale preferito?

Grazie per le interviste che hai fatto e che abbiamo ascoltato in classe. Ciao Liliana, buona continuazione di vita.

Gregorio Sudati

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Madignano, 03 febbraio 2021

Cara Liliana,

mi chiamo Alessandro e vivo a Madignano in provincia di Cremona.

In queste ultime settimane abbiamo ricevuto a scuola molti ospiti: per cominciare è venuto Raffaele Capperi, un TikToker molto famoso perché è nato con la sindrome di Trecher Collins; poi è venuto Padre Gigi, un missionario che è stato prigioniero in Africa per due lunghi anni. Infine, durante gli ultimi tre lunedì, sono venute a trovarci due psicologhe che fanno parte dell’associazione “Dolore, no grazie” a parlarci di persone molto malate.

Sai perché ti ho raccontato di questi nostri ospiti speciali?Beh, te lo dirò. Perché tu e loro siete molto simili: avete avuto tutti una vita difficile, avete affrontato mille ostacoli, ma avete avuto la determinazione ed il coraggio di superare ogni sfida e raggiungere i vostri obiettivi. Non vi siete mai arresi ed è per questo motivo che io vi ammiro molto!

Sai, in classe abbiamo ascoltato la tua intervista che ci ha molto commosso. Ci hai fatto pensare a quanto sia sbagliato essere indifferenti alle persone diverse da noi, ai bisogni di chi ci sta vicino, di chi soffre. Io non voglio essere indifferente di fronte alle ingiustizie, ma voglio accorgermi che gli altri hanno bisogno del mio aiuto e lo voglio offrire, anche se talvolta mi costa fatica.

Grazie Liliana per i tuoi preziosi suggerimenti. Ti andrebbe di fare una video conferenza con noi?Pensaci.

Ciao da

Alessandro Mazzucchetti

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Madignano, 03 febbraio 2021

Cara Liliana,

mi presento, sono Nicole, sono nata il 1 Novembre, il giorno di tutti i Santi, nel 2010. Frequento la classe 5° di Madignano, ho 10 anni.

I miei maestri sono molto bravi e, durante le attività legate alla Giornata della Memoria, insieme al film “Joe Joe Rabbit”, all’ intervista sulla tua vita, al filmato sul binario 21, ci hanno dato la possibilità di scriverti una lettera vera, che hanno detto che poi ti consegneranno. A me piace molto scrivere lettere perché così posso raccontare un po’ di me, come ho già fatto, e chiedere un po’ di te. Dunque:”Quando ti hanno portata nel Campo ti mancavano molto i tuoi amici?” “Come ti sei sentita a stare con persone che non conoscevi?” “Dopo quanto tempo ti sei fatta dei nuovi amici?” Io ho una sorella di nome Giorgia e per amico un gatto che amo moltissimo. Io sono una persona molto allegra, ma quando mi arrabbio divento furiosa e “do fuori di matto”.Sai, è difficile andare d’accordo con tutti! Anche a te capitava di litigare nel Campo?

Mi è piaciuto quando alla LIM abbiamo ascoltato la tua storia: “Com’è sentirsi Senatrice?”, “Ricevi molti inviti e hai molti impegni?”, “Potrò anch’io diventare Senatrice?”, “ Mi spiegheresti come si fa?”

Ti ringrazio per la comprensione e per le risposte che mi vorrai dare. Grazie e arrivederci

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Euclide Tema 2021.1D

La giornata dei calzini spaiati

Davide Centenari, Kevin Contini, Alessandro Fava, Sofia Lacchini

Classe 5, scuola Primaria “P.R. Giuliani”, Madignano (Cremona)

Insegnanti:

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Nella “Giornata dei calzini spaiati” ognuno può indossare dei calzini spaiati, cioè di colore e forma diversi, come metafora del fatto che siamo tutti diversi. Si festeggia il 5 febbraio e ci vuole far capire che tutte le persone si differenziano per lingua, caratteri, gusti, paure,pensieri, emozioni e anche fisicamente, e che tuttavia possono comunque andare d’accordo tra loro, cosi come accade appaiando due calzini diversi. Se ci confrontiamo con qualcuno diverso da noi, non dobbiamo pensare che di sicuro ci litigheremo, ma possiamo scambiarci delle opinioni, fare nuove esperienze, ampliare i nostri punti di vista e arricchirci a vicenda. La diversità è un dono e anche un insegnamento. Non dobbiamo spaventarci per ciò che è diverso o temere di non venire accettati perché ci sentiamo diversi: tutti siamo bellissimi, cosi come lo sono state le calze di carta che abbiamo appeso al filo dei panni a scuola; tutte diverse, eppure tutte bellissime!

Davide Centenari

Se metti due calzini diversi per colore, materiale, spessore, possono comunque star bene vicine e possono anche trasmettere allegria. Anche se stai con persone diverse da te ti puoi sentire molto allegro. A me una volta è capitato di fare una festa per accogliere in Italia una famiglia di stranieri, nostri vicini di casa. Li abbiamo ospitati a cena ed abbiamo fatto loro dei regali. Con quel bambino dalla pelle scura, che aveva la mia età, andavo molto d’accordo e per molti giorni abbiamo percorso le strade di Madignano sulle nostre biciclette, fermandoci poi a giocare all’oratorio: ci divertivamo molto. Purtroppo un giorno dovette tornare con tutta la famiglia in Africa, perché la nonna era stata molto male. Non l’ho mai più rivisto. Ancora oggi io penso a quel bambino così diverso da me: custodirò il suo ricordo nel mio cuore per sempre. Eravamo proprio due calzini spaiati, ma molto affiatati.

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La “Giornata dei calzini spaiati” cade ogni anno il cinque di febbraio. Ma cos’è questa giornata? Secondo me è la festa della diversità, e due calzini diversi lo possono essere quando sono spaiati, cioè per esempio, quando io indosso una calza a quadretti e una a righe. Sono diverse, no? Quindi sono spaiate. Ora fai

un esempio anche tu e scrivilo

qui………. Bene!

Questa festa ci fa capire che è importante la diversità non solo dei calzini, ma anche tra le persone. Immaginate se non ci fosse la diversità e tutti noi fossimo vestiti uguali, oppure se ci piacesse lo stesso cibo, o la stessa squadra di calcio, o lo stesso videogioco…vi immaginate… che brutto??

Alessandro Fava

Spaiati, cioè diversi sono i calzini, come diverse sono le persone: due calzini diversi possono sta bene insieme, così come due persone diverse, possono essere amiche. A volte, proprio nella diversità si trovano le amicizie più belle. Io, per esempio, dalla mia migliore amica sono diversissima:io sono alta, lei è meno alta, io ho i capelli lunghi e biondi, lei li ha a caschetto e castani,lei è interista mentre io juventina. Insomma, di uguale abbiamo solo il nome e lo zaino; però ci troviamo comunque benissimo quando parliamo o giochiamo. A volte invece la diversità ci fa paura:io non volevo proprio conoscerla meglio, una mia compagna che vedevo nell’atteggiamento, così diversa da me. Poi invece abbiamo parlato ed abbiamo scoperto che potevamo anche essere amiche, anche se in realtà, ogni “tre per due” litighiamo! E’ stato bello aver riflettuto insieme a scuola sull’importanza di questa giornata, con le altre attività che abbiamo fatto, e soprattutto speriamo che sia stato utile ad alcuni miei compagni, che, il valore della diversità non l’hanno ancora capito!

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Euclide Tema 2021.1D

Meg e Martina, un cane insegna a scuola

Ester Bertoli, Hajar Ouarid, Mariachiara Urzì

Classe 5, scuola Primaria “P.R. Giuliani”, Madignano (Cremona)

Insegnanti:

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Sapete cos’è la Pet Therapy? Io non lo sapevo, ma l’ho imparato: è una terapia che aiuta le persone a sentirsi più serene, grazie all’affetto e alle attenzioni che un animale, in genere un cane, rivolge alla persona che si trova in difficoltà. Di questa terapia ci ha parlato Martina, la padrona di Meg, il cane di razza Samoiedo che il pomeriggio del 25 febbraio è venuta a trovarci a scuola. Martina ci ha insegnato molto sui cani: ne abbiamo viste molte immagini alla LIM, di ; ci ha insegnato come accarezzarli, come invece non accarezzarli perché si sentirebbero inferiori a noi oppure molto infastiditi e pure come dar loro dei biscotti. Meg, durante le spiegazioni di Martina, girava libera per la classe; tutti noi la accarezzavamo allungandoci dalla sedia, per seguirla e lei era molto incuriosita dalle palline da tennis antirumore che abbiamo sotto le nostre sedie: ci voleva giocare! Meg aveva un pelo bellissimo, molto lungo, bianco e molto “cotonoso”. Il suo sguardo era dolce e noi bambini non ne avevamo paura. Le sue dimensioni erano molto grandi. I suoi movimenti erano poco veloci, ma molto calmi e tranquilli:lei annusava i nostri zaini e il pavimento.

Forse cercava le briciole delle nostre merendine? Quello di giovedi 25 febbraio è stato il giorno più bello di tutti gli anni delle

elementari. E’ stato bello, anzi bellissimo! Ester Bertoli

L’altro giorno sono venute a scuola “M&M”, così le ho chiamate io, come i cioccolatini che piacciono tanto a mio fratello: Martina e Meg. Martina è un’istruttrice, mentre Meg è il suo cane. Avete letto bene: è venuto un cane nella nostra classe! Un bellissimo Samoiedo dal pelo candido come la neve e

soffice come lo zucchero filato; che sorpresa super! Mentre Meg prendeva confidenza con la nostra aula girando tra i nostri banchi,

Martina ci spiegava come dobbiamo comportarci con i cani: loro non amano che gli si vada incontro correndo, non apprezzano che li accarezziamo sulla testa, sulle zampe o sulla coda. Gradiscono molto invece ricevere i “grattini” sulla pancia, sulla schiena e sul collo. Noi bambini ascoltavamo tutto ciò in gran silenzio e molto incuriositi perché, secondo me, nessuno di noi sapeva queste informazioni. Così abbiamo allontanato la vergogna ed abbiamo rivolto a Martina altre domande, come: “ Il pelo dei cani va tagliato?”, “Come facciamo a convincere i nostri genitori a prendere un cane?”, “E’ normale che i cani

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facciano i disastri?” o “ Come facciamo a non far scappare i cuccioli?”. Alla fine Davide e Nicole hanno dato ai nostri insoliti ospiti dei regali: una scatola di cioccolatini a Martina e un giochino di gomma a forma di pollo a Meg. A me è piaciuta molto questa divertente lezione: ho imparato tante informazioni da Martina, che sorrideva sempre e ci ha fatto i complimenti per come siamo stati rispettosi, facendo poca confusione. In questo modo infatti Meg non ha mai abbaiato. Così nessuno di noi si è spaventato; ma intanto io non avrei avuto paura! Chissà se quando andrò alle Medie avrò un’altra esperienza così bella!?

Mariachiara Urzì

Aver incontrato Meg e Martina è stata l’esperienza più bella che ho fatto a scuola! Meg è un cane gigante, di razza Samoiedo, che è entrato nella nostra classe, un giovedi pomeriggio di fine febbraio, facendoci una sorpresa meravigliosa! Mai ci saremmo aspettati un ospite a quattro zampe! Un pelo bianco, lungo, pulitissimo e morbido come una nuvola, che non avrei mai voluto smettere d’accarezzare! E quando le abbiamo dato il biscottino, lei si è avvicinata a me e mi ha leccato la mano: ho iniziato a ridere, a ridere, a ridere tantissimo, perché mi faceva proprio solletico. Poi, dopo essersi mangiata ben 22 biscottini a Meg è venuto sete, così la maestra ha versato l’acqua che beviamo a mensa nella sua ciotola. Con la pancia piena Meg si è poi accucciata in fondo all’aula, vicino all’armadio, e buona buona ci guardava. Mentre Martina ci parlava, noi bambini non avevamo occhi che per lei! Io non ce l’ho un cane, ma se potessi chiederne uno , mi piacerebbe proprio un Samoiedo come Meg. Costerà tanto? Inizierò a risparmiare qualche euro e farò fare altrettanto anche ai miei fratelli. Cosi dirò a papà che tutti insieme potremo contribuire all’acquisto e lo convincerò; ne sono sicura!

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Euclide Tema 2021.1D

Insolita gita a Firenze

Nicolò Gramignoli, Parshant Kumar

Classe 5, scuola Primaria “P.R. Giuliani”, Madignano (Cremona)

Insegnanti:

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Giovedì 15 aprile io ed i miei compagni abbiamo fatto una gita a Firenze. Quando, tempo prima, la maestra ci comunicò che saremmo andati in gita, mi emozionai tantissimo, ma quando, subito dopo, lei aggiunse l’aggettivo “virtuale”, mi passò ogni voglia di venire a scuola. Incuriosito dalla strana proposta però, il giorno dell’evento fui presente in classe, portando con me da casa, oltre al pranzo al sacco, tutto il materiale che la maestra ci aveva richiesto alcuni giorni prima. La gita fu “fighissima”, soprattutto per i momenti di pausa tra un’attività e l’altra, dove io e i miei amici ci facemmo un sacco di scherzi. Con Alessandro, il coordinatore, e la guida Giulia scoprimmo la storia della costruzione della Stazione dei treni di Santa Maria Novella, ma anche della chiesa lì accanto che porta lo stesso nome; visitammo la città con i suoi edifici principali e il museo di “Marino Marini” stra pieno di statue meravigliose collocate in un edificio che un tempo era stato pure lui una chiesa. Gaia, la guida che simulava di essere, ora un robot, ora un giardiniere, ora uno chef, ci ha fatto troppo “morire” dal ridere! Poi con Chiara e suo marito, altre guide o meglio attori e musicisti, abbiamo ascoltato fiabe musicate, ballato belle canzoni e persino mimato le statue di Marini. “Stratopico” è stato il momento del pranzo, fatto in classe come se fosse un pic nic, grazie al plaid di Gregorio: tutti seduti per terra in cerchio abbiamo degustato salumi e pecorino toscani. Erano così buoni che ho fatto il BIS! Super golosaaaaa poi la nutella con i cantuccini!!! Nel pomeriggio abbiamo partecipato a tre laboratori: uno sulla geometria aurea, l’altro sulla luce e l’ultimo, il più divertente, sui profumi. Avevamo portato da casa un’arancia e un limone ciascuno e, seguendo le indicazioni del profumiere, le abbiamo tagliate e dalla buccia ne abbiamo estratto l’olio. Poi Nicolò ha iniziato a mangiare l’arancia, l’ho imitato anch’io, mentre Giada ne spremeva il succo in un bicchiere per farne la spremuta. Qualcuno ha addirittura iniziato a mangiare il limone, così tutti abbiamo mangiato e spremuto tutto, trasformando la classe in una vera porcilaia!! Per fortuna la maestra non si è arrabbiata, ma anzi rideva con noi!! Poi, senza farcelo dire due volte, abbiamo ripulito tutto alla perfezione e la maestra è stata ancora più contenta. Sapete a che ora siamo andati a casa?? Alle 19:00!! Ormai la scuola era vuota da un pezzo, non c’erano nemmeno le bidelle ed io mi sono sentito il vero padrone di tutto l’edificio! Quando ci siamo salutati ero quasi dispiaciuto che tutto fosse finito: “fighissima” davvero questa gita virtuale, quasi meglio di una vera!!

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Parschant Kumar

Io Firenze non l’ho mai vista. La maestra ci aveva detto che è una città bellissima, così sono proprio stato curioso di fare questa gita virtuale nel capoluogo toscano, anche perché la regione l’avevamo da poco studiata in geografia. Il Ponte Vecchio e il Duomo col campanile di Giotto mi sono piaciuti davvero tanto, poi ho visto il fiume Arno, che non sembrava molto pulito. Durante le spiegazioni delle guide però mi sono un po’ stancato anche se ci tenevano attivi, facendoci rispondere alle loro domande, digitando su tre pulsanti colorati che apparivano alla LIM. Ma io avevo fame, perché avevo lo zaino pieno di cose buone portate da casa: una ciotola con l’insalata di riso, una pizzetta, una focaccia, due panini col prosciutto, un tramezzino, le patatine e i pop corn. Di dolce però non avevo nulla perché non sono goloso. A pranzo poi ho anche assaggiato il lardo, che non conoscevo e mi è piaciuto tanto. Dopo pranzo nel laboratorio sui profumi ho mangiato anche l’arancia e il limone, che non era così aspro come dicono! A me piace fare le gite; siamo anche usciti a correre sul palco della Piazza Portici durante un momento di pausa. Certo, forse se fossimo andati realmente, sul pullman avrei chiacchierato con Luca e con Kevin e avrei potuto giocare col cellulare, ma, pazienza, è andata bene anche così!

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Euclide Tema 2021.1D

Inaugurazione di un’opera artistica in onore delle

vittime della mafia

Kevin Bashta, Chanel Vezzani

Classe 5, scuola Primaria “P.R. Giuliani”, Madignano (Cremona)

Insegnanti:

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Martedi 25 maggio a scuola c’è stato un grande evento. Non vi meravigliate, perché io mi ci sono abituata: quest’anno infatti sono stati davvero tanti i momenti in cui abbiamo avuto ospiti speciali in classe. All’evento del 25 maggio però erano stati invitati da noi bambini di tutta la scuola il sindaco, l’assessore all’istruzione, la vicepreside, Lorenzo Bocca un artista famoso (che è anche un Prof. della Secondaria del nostro Istituto -chissà se sarà il MIO Prof. il prossimo anno?-) e persino il preside della nostra scuola. L’occasione è stata ricordare le vittime della strage di Capaci, ma anche Paolo Borsellino a cui, insieme a Giovanni Falcone è dedicato il nostro Istituto Comprensivo. Noi bambini delle cinque classi abbiamo colorato i dodici pannelli disegnati per noi dal professor Bocca, che è anche pittore. A me piace tantissimo colorare, anche a casa ho dei quadernetti sui quali mi diverto a disegnare e colorare animali e le LOL, le mie bambole preferite, che rendo bellissime con vestiti e accessori preziosi. Io credo anche di colorare con precisione, perché sto attenta e procedo lentamente, ma è stato per me difficile rimanere nei contorni delle foglie disegnate sui pannelli: avevo paura di sbavare e di fare un danno irreparabile!! Per fortuna la maestra ci ha detto che poi il professor Bocca avrebbe ripreso lui tutto il lavoro, dando l’ultima mano, così ho dipinto con più tranquillità. Quando il telo gigantesco che copriva l’opera è stato tolto e ho visto tutta l’opera intera, con i pannelli colorati dalle altre classi, anche da mio fratello Thomas che è in terza, ho detto: “Mamma mia come è grande!!!”, ma sta davvero bene tutto colorato lì davanti all’ingresso!

Chanel Vezzani

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L’evento della Commemorazione delle vittime della mafia è stato come una festa per tutta la scuola: ogni classe ha dipinto due pannelli di legno disegnati dal professor Bocca e noi di quinta abbiamo dovuto colorare le foglie più numerose e più piccole perché siamo i più grandi della scuola. A me non piace tanto fare arte però adesso sto imparando a disegnare i visi con la matita e devo dire che mi vengono proprio bene! Il problema è che sta diventando un lavoro davvero lungo soprattutto perchè voglio essere preciso, ma forse posso farlo in più giorni perché non lo devo presentare a nessun concorso e mi posso prendere il tempo di cui ho bisogno. Ne ho fatto vedere una parte alla maestra e le è piaciuto molto!! Sempre per l’inaugurazione abbiamo fatto dei fiori col cartoncino azzurro seguendo un tutorial su Youtube. Io quel giorno ero a casa così la maestra si è collegata con Meet. Ho tentato di seguire bene gli step, ma prima di riuscire a fare quel “non ti scordar di me” ho gettato via quattro fogli. Sbagliavo qualche passaggio e al momento del taglio mi uscivano dieci petali anziché cinque. Stefano, che mi aiutava rispiegandomi i movimenti delle piegature e fermava il video dove non mi era molto chiaro, alla fine, vedendo che proprio non ce la facevo, si è offerto di fare il fiore per me, decorarlo con scolorina e carta crespa e fissargli il gambo. Meno male, altrimenti la maestra me lo avrebbe dato per compito! Purtroppo sono rimasto a casa anche i giorni seguenti e persino quello dell’inaugurazione: so che c’era anche il Preside e che Stefano ha fatto il DJ facendo partire le canzoni dal telefono della maestra. Fa proprio tante cose il mio amico Stefano! Quando sono rientrato a scuola la maestra ci ha fatto una foto di classe davanti ai pannelli decorati anche da me:almeno di quelli così ne avrò un bel ricordo.

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Euclide Tema 2021.1D

Che simpatici i ragazzi dell’Anfass

Rayane Benayaha

Classe 5, scuola Primaria “P.R. Giuliani”, Madignano (Cremona)

Insegnanti:

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A fine maggio sono venuti a trovarci a scuola due ragazzi dell’ANFASS, un’associazione di aiuto a ragazzi diversamente abili, accompagnati da due educatrici. Una ragazza era sulla carrozzina, forse perché non poteva camminare o faceva molta fatica a farlo, come mio fratello. Ci hanno raccontato delle loro passioni, di cosa volevano fare da piccoli e di cosa invece fanno ora, di come si trovano a trascorrere parte della loro giornata al centro, di quali sono i loro migliori amici, i loro animali preferiti. Io ho fatto tante domande perché mi incuriosisce sempre ogni ospite che viene a trovarci a scuola. Loro amano tanto gli animali e anch’io li amo tanto, in particolare adoro i cavalli e gli asini. Mio fratello infatti frequenta un maneggio e quando vado a portarlo a lezione o a riprenderlo, mi piace fermarmi ed accarezzare gli animali o a dar loro da mangiare, seguendo le indicazioni degli istruttori. Entrambi i ragazzi hanno detto che si trovano molto bene al centro perché gli educatori sono molto gentili e simpatici. C’è anche un laboratorio di confezionamento dove Sonia realizza delle scatole, che ha chiamato col nome inglese di BOX, mentre le mie compagne Giada e Sofia hanno fatto fare lì le bomboniere della loro Comunione. Alla struttura c’è anche una piscina con l’acqua calda che serve per far sciogliere i muscoli delle gambe a Sonia, che quando va in acqua si sente più leggera e attaccandosi al corrimano riesce a camminare facendo tanti giri di piscina. La nostra maestra ci ha raccontato che ci portava suo figlio appena nato a nuotare! All’ANFASS ci sono anche tanti volontari oltre agli operatori: quando avremo 18 anni potremo fare un corso e poi pensare di voler andare ad aiutare i ragazzi meno fortunati di noi e fare con loro anche le gite, che sperano di poter riprendere a fare ancora, dopo questo periodo di Covid perché si divertivano davvero tanto. Anche a me piace tanto andare in gita!

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Euclide Tema 2021.1D

Percorso di affettività e sessualità

Luca Assandri

Classe 5, scuola Primaria “P.R. Giuliani”, Madignano (Cremona)

Insegnanti:

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Per un mese, ogni giovedì pomeriggio, due psicologhe di un Consultorio cremasco ci hanno fatto lezione di affettività e sessualità. Il secondo argomento ci ha creato certo un pò di imbarazzo, per cui non posso negare che, durante le spiegazioni delle esperte, soprattutto a noi maschi siano scappate delle risatine. In realtà però a me son piaciuti molto i primi due incontri che parlavano di emozioni ed in particolare di amicizia. Infatti del mio amico Nicolò, seguendo le domande proposte nella scheda, ho scoperto gusti e passioni che ignoravo. Poi ho potuto ricordare da quanto tempo siamo amici: dal primo anno di asilo, quindi già da otto anni. Ho scoperto cosa lo ferisce e quali sono i suoi punti deboli. Mi sono ricordato di alcuni litigi particolarmente significativi, ma di come anche subito dopo facevamo velocemente la pace. L’argomento di come cambia fisicamente il nostro corpo è stato interessante perché ci riguarda da vicino: ci cresceranno i peli, cambieremo il tono di voce e ci verranno i brufoli. Fa parte dell’adolescenza, lo so perché mio fratello è più grande di me e lo vedo cambiato. Come nascono i bambini e certi termini scientifici, un po sapevo, un po no. Con la mamma di Alessandro, che fa l’ostetrica, abbiamo ripassato alcuni concetti, che non fa mai male, e abbiamo realizzato un bel lappbook con le fotografie dei nostri genitori e di noi appena nati. Sono certo tutte informazioni interessanti che ci aiutano a crescere, quindi ringrazio i miei maestri perché ci hanno dato tante opportunità per maturare. Luca Assandri

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