© 2012 RCS Libri S.p.A./La Nuova Italia – A. Brancati, T. Pagliarani, Voci della storia e dell’attualità
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Gilles Pécout
Risorgimento: origine e significato del termine
Il lungo Risorgimento. La nascita dell’Italia contemporanea, B. Mondadori, Milano 1999
Lo storico francese Gilles Pécout presenta in questo brano una riflessione sul significato della parola
“Risorgimento”. Egli mette in evidenza l’ambivalenza di significato che ancora oggi caratterizza
questo termine, diviso tra un’accezione puramente politico-militare, per cui il Risorgimento inizia
e finisce con il processo di unificazione territoriale, e un’accezione più vasta, che si concentra sul
più lungo e problematico processo di creazione di una coscienza civile italiana.
Derivato dal verbo “risorgere” che significa [...] “sollevarsi”, “rinascere” e, in senso
tran-sitivo, “rianimare” o “risvegliare”, il sostantivo
risorgimento si è presto imposto come
equi-valente di rinascimento o risurrezione “nazionale”. La tradizione vede nell’opera di padre
Bettinelli
Il Risorgimento dell’Italia dopo il Mille, pubblicato nel 1775, il primo
documen-to in cui il vocabolo è esplicitamente applicadocumen-to alla sdocumen-toria italiana. Bisogna però arrivare alla
fine del Settecento e agli scritti di Vittorio Alfieri (1749-1803) per veder riassumere nella
parola “risorgimento” il senso di “rinascimento nazionale” e l’idea di liberazione del suolo
italiano dalla presenza straniera. [...] L’inserimento ufficiale del termine nella sfera
pubbli-ca data dal 17 novembre 1847 con la pubblipubbli-cazione, a Torino, del primo numero del
gior-nale di Cesare Balbo (1789-1853) e Camillo Benso di Cavour (1810-1861) “Il
Risorgimen-to”, il cui programma mette esplicitamente sullo stesso piano l’indipendenza dell’Italia e
l’unione politica ed economica di tutti gli stati della penisola orientati ad accettare l’idea
del progresso. Ma la fortuna del termine ha di gran lunga superato i limiti del dibattito
ide-ologico della metà dell’Ottocento per affermarsi anche alla fine del secolo. Accoglieremo
qui
a posteriori due generali accezioni storiche del termine: una ristretta e un’altra più
va-sta e culturale.
L’unificazione italiana designa contemporaneamente un processo [...] e il suo risultato; in
questo senso il Risorgimento attraversa tutti gli avvenimenti che hanno segnato la
costru-zione territoriale dell’Italia seguendo le tappe evolutive dell’idea nazionale. Sono così
pos-sibili due ripartizioni cronologiche:
– una periodizzazione che parta dagli sviluppi del congresso di Vienna (1815) e che per
al-cuni storici si concluderebbe verso il 1860-1861 con l’esordio ufficiale del Regno d’Italia,
mentre per altri tra il 1870 e il 1871 con la conquista di Roma e la sua proclamazione a
ca-pitale;
– e un’altra [...] che vada dal 1848 al 1870.
Questa ripartizione evidenzierebbe soprattutto le principali tappe militari dell’unità,
vuoi le tre guerre d’indipendenza (1848-1849, 1859 e 1866), vuoi la conquista di Roma e
del Lazio nel 1870. Le date coincidono perfettamente con il periodo della costruzione del
Regno d’Italia. [...]
Secondo un’accezione più vasta del termine, la portata storica del Risorgimento non si
li-mita all’unificazione politica e territoriale dell’Italia; indica anche un vasto movimento
culturale e ideologico che avrebbe addirittura le sue radici nel Settecento e supererebbe di
gran lunga il termine cronologico della costruzione territoriale del paese. Questa
concezio-ne [...] ha come corollario l’idea che il Risorgimento è un tutto di cui l’unità territoriale
sa-rebbe sì una delle manifestazioni più importanti, ma non certo la sola. [...]
In un senso più ampio, la seconda metà del Settecento (1750-1790), con l’apogeo
del-le riforme negli stati della penisola, è generalmente considerata l’inizio del
Risorgimen-to; allo stesso tempo si è tenuto particolarmente conto della fine di quel secolo per quanto
riguarda la storia delle origini intellettuali dell’unità. Cosa che porta direttamente a
evi-denziare i vettori culturali di passaggio tra i Lumi e le riforme, legati da una parte agli
sta-ti d’
ancien régime segnati dall’esperienza del dispotismo illuminato, e dall’altra
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razione di un programma politico che contesti l’
ancien régime in nome di un liberalismo
unitario e patriottico. [...]
Altrettanto rilevante all’interno della riflessione storica e del dibattito politico è il
pro-blema della fine di questo vasto movimento. [...]
La questione territoriale sembrò definita fin dal 1871. [...] Tuttavia restava il problema
delle regioni di nord-est: il Sud Tirolo o Alto Adige, il Trentino e la Venezia Giulia,
popo-late in maggioranza da germanofoni o da nuove popolazioni ricondotte sotto l’Impero
au-striaco dopo il 1866. Queste terre, dette “irredente” (non liberate), saranno in parte
recu-perate in seguito alla prima guerra mondiale, cosa che fa asserire ad alcuni che il trattato di
Saint-Germain-en-Laye sottoscritto nel 1919 segni l’autentica conclusione del
Risorgimen-to in quanRisorgimen-to perseguimenRisorgimen-to dell’unità terriRisorgimen-toriale. [...] L’epoca fascista aveva diffuso una
vi-sione aggressiva e guerrafondaia del compimento dell’unità nazionale risorgimentale.
Se-condo quest’ottica, allora, territori una volta italiani come Nizza, la Savoia e la Corsica (in
cui si continua, specie in Corsica, a parlare una lingua assai prossima all’italiano),
dovreb-bero essere liberati e restituiti all’Italia. [...]
Comprensione
1
Esponi la radice etimologica del termine «Risorgimento».
... ... ... ... ...
2
Indica a lato del testo a quali autori della tradizione nazionale italiana si rifà Gilles Pécout.
3
Quali sono le possibili periodizzazioni del processo storico risorgimentale?
... ... ... ... ...
Interpretazione
4
Illustra la concezione del Risorgimento di Pécout, soffermandoti sul problema delle sue origini
sto-riche e sulle conseguenze di lunga durata.
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...