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Autovalutarsi per migliorare/1

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Academic year: 2021

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UNA NUOVA RELAZIONE CON LE SCUOLE:

MIGLIORARE LE PRESTAZIONI ATTRAVERSO L’AUTOVALUTAZIONE

Il sistema di valutazione della scuola inglese è considerato tra i più organici e collaudati nei paesi dell’Unione Europea e viene spesso richiamato come modello anche nel dibattito in corso nel nostro paese. Sulla base dell’Education Act del 1992 ci si è orientati verso una valutazione esterna degli Istituti Scolastici affidata all’OFSTED (Office for Standards in Education), che ha perfezionato ed ampliato i suoi dispositivi valutativi nel corso del tempo. Negli ultimi anni è progressivamente cresciuto il ruolo affidato ai processi autovalutativi, ritenuti un passaggio propedeutico essenziale per l’ispezione esterna e un momento strategico per connettere funzionalmente valutazione e miglioramento.

In questo ed in un successivo articolo della rivista si propone la traduzione di un documento pubblicato recentemente dall’OFSTED, nel quale si evidenzia il ruolo dei processi di autovalutazione nella struttura complessiva di valutazione e sostegno al miglioramento messa a punto dall’ente inglese 1. Ci pare significativo, anche in riferimento all’evoluzione del nostro Servizio nazionale di valutazione previsto dal DL 286/04, che in una realtà come quella inglese, nettamente orientata verso una eterovalutazione e una focalizzazione sui risultati formativi, si riconosca pieno diritto di cittadinanza ai momenti autovalutativi, pensati non in alternativa ma in stretta interazione con la valutazione esterna.

Perché le scuole dovrebbero impegnarsi nell’autovalutazione?

Per mostrare la loro capacità di rendere conto della qualità del proprio funzionamento ai propri interlocutori le scuole devono essere poste nelle condizioni di fornire evidenze convincenti dei loro risultati e un chiaro piano d’azione che definisca una strategia di miglioramento. Ci sono quattro principi chiave in merito ai processi autovalutativi da sottolineare:

 una autovalutazione rigorosa aiuta le scuole a migliorare, non serve solo in funzione dell’ispezione esterna;

 occorre mettere a punto un processo autovalutativo semplice e integrato con il sistema di gestione ordinario;

 le scuole devono ascoltare e tenere conto del punto di vista dei loro portatori di interessi;  la sintesi documentale del processo autovalutativo (SEF – Self-Evalutation Form) deve

essere aggiornata almeno annualmente e includere informazioni circa l’impatto sugli studenti; enunciazione di principi ed elenchi di attività sono inutili.

Una rendicontazione intelligente si fonda sul modo in cui le scuole si rappresentano la loro capacità di rispondere ai bisogni formativi dei propri studenti. Ogni scuola dovrebbe essere in grado di rispondere alle seguenti domande: Stiamo operando in modo efficace? Come possiamo migliorare? Per offrire il miglior servizio formativo ai propri studenti, il personale e gli amministratori devono avere una chiara visione del proprio funzionamento, dei risultati che produce e delle potenzialità di miglioramento. Il processo autovautativo rappresenta il mezzo più efficace per identificare le proprie forze e debolezze e, da queste, riconoscere le priorità chiave per lo sviluppo.

L’autovalutazione è efficace solo se si fonda su apertura, onestà e fiducia, bilanciando il desiderio di evidenziare qualsiasi ostacolo per l’apprendimento con il bisogno di perseguire i più alti standard e livelli di progresso. Le evidenze raccolte attraverso l’autovalutazione dovrebbero essere analizzate ed impiegate per:

 diagnosticare con precisione le proprie forze e debolezze e le implicazioni per il cambiamento;  identificare le priorità chiave;

 progettare le azioni necessarie per condurre il miglioramento.

1 OFSTED, A New Relationship with Schools: Improving Performance through School Self-Evalutation, Sherwood

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Le scuole devono predisporre un piano di sviluppo unico e integrato, in grado di precisare le azioni necessarie per condurre il miglioramento e attento all’impatto che il piano precedente ha avuto sul lavoro della scuola. Esso deve basarsi su un accertamento obiettivo delle necessità della scuola e definire chiaramente le priorità per lo sviluppo: è troppo facile identificare una debolezza e riconoscerla come area di sviluppo senza diagnosticare con precisione quali esigenze emergono e perché; un processo autovalutativo intelligente identificherà i problemi specifici che devono essere affrontati e i modi più efficaci per farlo, solo così l’azione può essere indirizzata verso traguardi chiari e risultare più efficace.

È importante controllare se le attività progettate per il miglioramento stanno producendo l’impatto desiderato e, se ciò non succede, le ragioni che lo impediscono. Tale monitoraggio in itinere deve condurre ad un aggiustamento dei traguardi e delle attività e ad una riallocazione delle risorse attraverso un ciclo di revisione annuale; inoltre esso consente di identificare azioni per il prossimo piano di sviluppo.

Che cosa dovrebbero valutare le scuole?

Le scuole dovrebbero valutare la globalità del loro funzionamento, ma non necessariamente tutto in una volta. Le scuole necessitano di conoscere le prestazioni dei propri studenti in termini di:

 risultati complessivi che raggiungono;

 risultati ottenuti da gruppi differenti (maschi e femmine, ragazzi dotati, ragazzi con bisogni speciali, ragazzi provenienti da altri gruppi etnici);

 progresso nel tempo dei diversi gruppi di studenti (attraverso i vari stadi chiave);

 esiti in merito allo sviluppo personale e al benessere degli studenti, incluso il grado di raggiungimento delle cinque finalità previste dall’agenda “Every Child matters” 2;

Le scuole devono accertare anche la qualità e l’impatto sui risultati dei seguenti aspetti:  risorse: insegnamento, curriculum e attività di cura, orientamento e supporto;

 leadership e gestione a tutti i livelli;

 caratteristiche ed obiettivi specifici della scuola;

 relazioni fra la scuola e altri fornitori, servizi, organizzazioni.

Gli amministratori e lo staff dovranno valutare il piano che hanno implementato, le strategie per il miglioramento, se le risorse sono state impiegate efficacemente e, in particolare, l’impatto dell’azione sull’apprendimento e il benessere degli studenti. Alcuni piani hanno un minore impatto sugli studenti di altri, per esempio le relazioni che una scuola sviluppa con agenzie esterne, ma sarà comunque necessario valutare la produttività di tali relazioni e se esse stanno producendo dei cambiamenti positivi.

Come le scuole dovrebbero valutare la qualità delle loro risorse?

Il processo attraverso cui la scuola arriva ad identificare le proprie forze e debolezze non è prescrittivo; le scuole sono libere di seguire qualsiasi modello che fornisca loro le indicazioni migliori per individuare le priorità di miglioramento. Alcuni elementi sono comuni alle autovalutazioni in tutte le scuole: le scuole migliori dispongono di processi semplici che consentono ai loro leader di misurare i progressi in modi pratici attraverso il loro lavoro quotidiano.

Il consulente per il miglioramento scolastico (School Improvement Partner – SIP) gioca un ruolo importante nel far progredire i processi usati dalla scuola per condurre le proprie revisioni e i

2 “La finalità del Governo per ogni bambino, qualunque sia il suo contesto di crescita, consiste nel fornire il supporto necessario per: essere sano, sentirsi sicuro, divertirsi e avere successo; dare un contributo positivo, raggiungere il benessere economico” (vd. http://www.everychildmatters.gov.uk/aims/)

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risultati che producono 3. Attraverso i colloqui i consulenti possono porre questioni, suggerire fonti di evidenza e prefigurare interpretazioni dei dati raccolti; essi possono discutere l’accuratezza delle priorità di miglioramento dei leader e agire come lettore critico del rapporto autovalutativo senza scriverlo direttamente.

Per verificare l’efficacia dell’autovalutazione le scuole dovrebbero prendere in considerazione le seguenti sei domande:

1. L’autovalutazione ci consente di capire in che misura la scuola risponde ai bisogni formativi dei propri studenti?

Alla base di un’autovalutazione efficace c’è una analisi attenta dei risultati di tutti gli studenti: i dati riportati nel rapporto PANDA 4 e nel rapporto PAT 5 consentono alla maggioranza delle scuole di confrontare i risultati di apprendimento raggiunti e i loro livelli di progresso con i dati nazionali e quelli di scuole simili; essi aiutano le scuole anche a definire obiettivi sfidanti, ma realistici, per le loro priorità di miglioramento.

La maggior parte delle scuole dispongono anche di propri dati che forniscono informazioni di dettaglio sui singoli e su gruppi di studenti. In alcune scuole, come le scuole speciali o le scuole per l’infanzia, c’è una minore disponibilità di dati dai test nazionali; in questi casi l’informazione raccolta, analizzata e interpretata potrebbe aiutare la comprensione di come la scuola sta rispondendo ai bisogni di ciascun allievo. In ogni scuola ci sono molti altri aspetti del lavoro scolastico su cui non si dispone di dati ufficiali e che richiedono evidenze raccolte dalla scuola stessa.

I risultati dei test di apprendimento registrano solo una componente dello sviluppo degli studenti; è molto più difficile quantificare lo sviluppo personale, ma questi aspetti non devono essere trascurati. L’agenda “Every Child Matters” è particolarmente utile per orientare il processo autovalutativo: le scuole possono indagare separatamente le cinque finalità o integrarle individuando aspetti rilevanti per la loro valutazione.

2. Come la nostra scuola si posiziona in rapporto alle scuole migliori?

Le buone scuole mirano ad andare oltre i propri risultati per identificare le scuole simili che ottengono risultati eccellenti ed esplorare in dettaglio il loro funzionamento. Alcune scuole con un elevato valore aggiunto necessitano di cercare scuola aventi aspirazioni simili per trovare utili termini di confronto. L’analisi di tali comparazioni stimola gli insegnanti a rivedere le loro pratiche e verificare che stiano operando per innalzare i risultati di tutti i gruppi di studenti.

Differenti elaborazioni statistiche sono proposte, di conseguenza una scuola può ottenere buoni risultati in alcune misure, scarsi in altre. Le scuole dovrebbero comprendere le ragioni di tali discrepanze e verificare che le loro priorità per il miglioramento e le azioni connesse siano basate su dati rilevanti e statisticamente affidabili.

Se la dirigenza della scuola non tiene nel dovuto conto tali confronti le successive azioni della scuola rischiano di non condurre a miglioramenti significativi e a progressi rilevanti: gli ispettori dovrebbero considerare questo aspetto nel formulare un giudizio sulla produttività dei dirigenti scolastici.

3. Il processo autovalutativo è integrato nel nostro sistema di gestione?

L’autovalutazione non è un’attività di condurre una volta sola, prima di iniziare la progettazione; è continua ed è al cuore del processo di miglioramento della scuola. I dirigenti devono assicurare un

3 In Inghilterra negli ultimi anni è stato introdotto il ruolo del SIP (School Improvement Partner), il quale agisce come

amico critico aiutando la leadership della scuola a valutare le sue prestazioni, identificare le priorità e progettare cambiamenti efficaci; il National College for School Leadership è responsabile per accreditare i SIP.

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Il PANDA (Ofsted performance and assessment reports) fornisce ogni anno dati sulla singola scuola confrontati con dati nazionali, sia in relazione ai risultati dei test di apprendimento e degli esami, sia ai processi scolastici.

5 Il software Pupil Achievement Tracker (PAT) fornisce alle scuole i dati nazionali sui test di apprendimento e consente

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sistema efficace, non burocratico che consenta loro di raccogliere appropriate evidenze nel tempo come parte di un ciclo di sviluppo e di revisione. In questo modo un processo rigoroso e il giudizio emergente da esso possono essere integrati nella gestione quotidiana della scuola, specialmente in relazione a:

 le prestazioni dello staff;

 lo sviluppo professionale continuo, in particolare come questo contribuisca ai miglioramenti nell’insegnamento e nell’apprendimento e come le aree disciplinari e i dipartimenti interagiscano per condividere buone pratiche e apprendere reciprocamente;

 l’accertamento e la definizione dei traguardi per lo sviluppo istruttivo e personale degli studenti. 4. la nostra autovalutazione si basa su una gamma adeguata di evidenze?

L’esperienza mostra che le scuole più efficaci sono quelle ben organizzate nel raccogliere, analizzare e valutare evidenze ricavate da:

 il monitoraggio e l’interpretazione dei dati di prestazione correnti, tendenze nel tempo, e altri indicatori di prestazione negli stadi chiave, in specifiche materie o gruppi di studenti, incluso l’impiego sia di dati nazionali, sia di dati che tengono conto del contesto della scuola;

 la rilevazione delle opinioni e delle percezioni in merito alla qualità dell’esperienza scolastica;  il controllo che i traguardi per gli studenti, lo staff e la dirigenza sono sfidanti ma realizzabili e

realizzati;

 la valutazione della qualità dello sviluppo personale degli studenti;

 il tracciamento dei risultati di apprendimento e di progresso dei singoli studenti;

 l’osservazione e la valutazione dell’insegnamento, inclusa la valutazione di come le evidenze raccolte siano usate per condurre a miglioramenti nelle prestazioni;

 la valutazione dei dati comparativi nazionali e locali sul bilancio, il personale, la frequenza e le esclusioni;

 la valutazione dell’impatto dei servizi aggiuntivi, incluse le cure giornaliere, sull’apprendimento e sul benessere degli studenti;

 i risultati del monitoraggio condotto dagli amministratori, incluso l’impatto della gestione delle prestazioni;

 i rapporti dalla comunità scolastica e da agenzie esterne implicate nel lavoro della scuola e con i singoli studenti.

5. La nostra autovalutazione e azione di miglioramento coinvolge i soggetti chiave nella scuola e considera i punti di vista di famiglie, studenti e consulenti e agenzie esterne?

La dirigenza occupa la posizione migliore per considerare i dati nel loro insieme e per esprimere un giudizio circa le forze, le debolezze e le priorità per l’intera scuola. Comunque l’autovalutazione dovrebbe essere sistematica ed intrapresa a tutti i livelli; per esempio, responsabili di materia e di area dovrebbero valutare il progresso fatto dagli studenti, identificando priorità che richiedono di essere affrontate nel piano di sviluppo e mettendo in atto azioni orientate al miglioramento. Ugualmente gli amministratori dovrebbero essere pienamente coinvolti nella revisione della scuola; la dirigenza dovrebbe riconoscere che i governatori possono avere bisogno di supporto e formazione per aiutare loro a svolgere il proprio ruolo.

E’ compito di ciascuna scuola decidere con precisione chi debba essere interpellato e come le opinioni siano raccolte. Il coinvolgimento di studenti, famiglie e agenzie di supporto nel processo autovalutativo è essenziale. Le evidenze possono essere raccolte in un’ampia gamma di modi, ad esempio attraverso indagini, focus group, consigli di scuola, revisioni annuali e interviste; in alcune scuole gli studenti sono invitati ad osservare e valutare le lezioni.

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La prospettiva esterna può essere fornita dal consulente per il miglioramento scolastico (SIP) e dai consulenti LEA, ma il processo può essere perfezionato attraverso revisione tra pari, per esempio attraverso progetti di collaborazione in rete tra le scuole.

Opportunità possono essere offerte dal considerare l’opinione del personale coinvolto nella strategia nazionale, esperti e fornitori di servizi esterni; ci possono essere situazioni in cui le scuole desiderano impiegare consulenti esterni per assisterli nel processo.

6. La nostra autovalutazione conduce ad azioni funzionali agli obiettivi di sviluppo a lungo termine?

Nel mettere a punto un piano di miglioramento integrato è importante distinguere tra priorità operative e annuali a breve termine e obiettivi strategici a lungo termine. Questo può significare che, nel giro di qualche anno, l’intero personale si focalizza su alcune aree chiave ed un piccolo numero di compiti e, in collaborazione con il governing body 6, mira a controllare l’impatto delle

azioni intraprese. Priorità nazionali e locali potrebbero anche essere integrate nel piano; queste costituiranno una parte dei colloqui fra la scuola e il consulente per il miglioramento (SIP).

In seguito ad una valutazione su larga scala o ad un accertamento di un aspetto del lavoro scolastico, il piano di sviluppo dovrebbe:

 identificare un numero limitato di priorità per l’azione e il miglioramento, basate sull’accertamento dei potenziali benefici per gli studenti, rammentando che il potenziamento di una forza può essere una priorità più elevata dell’eliminazione di una debolezza secondaria;  focalizzarsi sul miglioramento continuo dei risultati degli studenti, innalzando gli standard di

istruzione e di sviluppo personale, da assumere come traguardo chiave del miglioramento scolastico;

 includere specifiche responsabilità, piani temporali e dati di revisioni in itinere, criteri di successo e traguardi misurabili collegati all’apprendimento e al progresso degli studenti;

 informare sugli obiettivi gestionali e sul programma di sviluppo professionale per gli anni successivi;

 identificare e giustificare i costi necessari in termini di esiti di apprendimento;

 evidenziare come gli aspetti del lavoro scolastico che sono particolarmente efficaci possono contribuire al miglioramento interno alla scuola e in altre scuole.

Mario Castoldi – ottobre 2007

6 Gli Istituti scolastici inglesi sono responsabili delle proprie prestazioni nei confronti di un organo, il governing body,

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