• Non ci sono risultati.

Un nuovo polimero ad azione demetallizante: risultati di alcune prove applicative sperimentali

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Un nuovo polimero ad azione demetallizante: risultati di alcune prove applicative sperimentali"

Copied!
11
0
0

Testo completo

(1)

F

T

t

n

l

t

t

t

t

t

APPIJ

CATIVE

$ Pf RIItilE

T{TAII

ur{ Nu0u0

PoilflflEno

AD

Azlot{E

D

EffiEIAIIIZZANTE:

RISU

ITATI

Dt

Atcul{E

PRotfE

F. illattivi

G. Nitolini

G. Uersini

I s t i t r r tt t A . g r t t t ' i t t D i g t . L u b t n ' t t t t n ' i t t u r tu I i s i t' t' i t' t' t'c Ìr t' S . M i t ' l r c l t' o I l' , \ d i g e ( T r t ' r t Í r t )

lrHNOTHClvm0

Organo ufficiale di stampa dell'Associaziane Enologi Enotecnici ltatiani Eirezione, redazione, amministrazione e pubblicità: 20149 Milano Viale Muriiio, 17 - Tei. (02) 40072464 - Sped. abb. post. Gr. III - TAVo

(2)

I

L'ENOTECNICO tr OTTOBRE 1994

I

I

t

t

t

I

I

F. lUlottivi

G. Nirolini

G. Versini

Istituto Aprario Dip. Lahoralorio analisi e ricerche S. Michele all'Adige (Trento)

UN NUOVO

PO1ITIIIERO

AD AZIONE

D

EtlflEIAl

I I ZZANIE

: Rl

S

U

IIAII

DI A1CUNE

PROVE

APP1I

CAIIUE

S

PE

RITNE

NTA1I

Si riportano

- relativamente

a metalli,

composti

volatili,

patrimonio

fenolico

e caratteristiche

del colore - le conseguenze

dell'uso

di un nuovo polimero

vinilimidazolico

(PVl) su vini bianchi

e rossi, discutendo

inoltre

alcune nuove ipotesi

applicative.

lntroduzione

La necessità di intervenire con trattamenti demetalliz* zanti sui vini - pur indiscuti-bilmente diminuita negli ulti-mi anni di pari passo col pro-gredire della tecnica e tecno-logia enologica - non è ancora del tutto venuta meno. I1 ritor-no all'uso di trattamenti ra-meici in vigneto o gli inter-venti con solfato di rame sui vini in relazione alla presenza d i o d o r i s o l f o r a t i h a n n o i n qualche caso determinato la

necessità di intervenire con ferrocianuro di potassio. Nei confronti di tale prodotto de-metalhzzante tuttavia sono state mosse a più riprese criti-che ed osservazioni di natura t e c n o l o g i c a , to s s i c o l o g i c a , economica ed anche di ordine burocratico molte delle quali sono state recentemente pas-s a t e in r a pas-s pas-s e g n a d a K e r n e W u c h e r p f e n n i g 119911. L a necessità di disporre di sosti-tuti del ferrocianuro in effetti è largamente sentita dai tecni-ci del settore e ad essa la

ri-cerca è venuta rncontro pro-ponendo diversi materiali ad attività selettiva chelante nei confronti dei metalli [Kern e Wucherpfennig, 1993; Wu-c h e r p f e n n i g , 1 9 9 2 ; B o s s o e Castino, 19941.

La copolimerrzzazione per Íeazrone di poliaddizione di tipo radicalico a schema li-neare (cosiddetta "proliferan-te" o "popcorn") di 1-vinili-midazolo con 1-vinilpirroli-done, condotta in ambiente acquoso ed avviata termica-mente, ha fornito uno dei

po-Nella foto da sinistra: G. Versi-ni. F."Mattivi. G. Nicolini

(3)

L'ENOTECNICO U OTTOBRE 1994

(on 30 g/ht di PVI' misurote

l.o. 420 nn) di due purtite di vino biqnro t_rottuto

per tenpi diversi

dopo test di tonservqzione

e di imbruninenlo

q((elelolo

Vor-riqzioni

dellu tolorqzione(d.o.

A

B

0 . 3 ]

E o

({

r+ rg N 6 .EI o (D a (!

0.,

J

tr o

({

<t rú N

ll o o.n

o.,V'

a,2

0 . 1

0 . 1 r

0 0 non trattaton o n trattato I

durata del trattamento [ore] durata del trattamento [ore]

Legenda: A = scala industriale (PROVA I); B = scala semi-industriale (BIANCO-TQ)

limeri di più recente sviluppo e sperimentazione (PVI), in g r a d o d i s v o l g e r e n e l v i n o una selettla azione comples-sante nei confronti dei metalli pesanti (Cu, Fe, Pb,Zn, Al). I m e t a l l i a l c a l i n i e d a l c a l i n o t e r r o s i ( K , N a , C a , M g ) n o n vengono influenzati da questo tipo di trattamento, come Pu-re, di conseguenza, tl conte-nuto in ceneri, mentre invece è stata osservata una contenu-ta asporcontenu-tazione di acido contenu- tarfa-r i c o [ F u s s n e g g e tarfa-r e t 3 1 . ,

l992al. L' azione comples s an-te si manifesta attraverso un meccanismo di associazione donatore-accettore tra il dop-pietto elettronico dell'azoto eterociclico dell'imidazolo ed il catione metallico [Fussneg-ger et al., l992bl. L'efficacia del polimero nella rimozione di metalli è maggiore, a parità di dosaggio, nei vini bianchi rispetto ai vini rossi, in

conse-guenza del fatto che i metalli in soluzione possono essere diversamente complessati con gli acidi organici e con i com-posti fenolici del vino.

E ' s t a t o d i m o s t r a t o c h e

I ' e f f i c a c i a d e l l a r i m o z i o n e può essere diversa in funzio-ne della possibilità dei metalli di associarsi in manieravaraa' bile con i composti organici del vino. Ad esempio le rese di asporto degli ioni ferroso e ferrico crescono all' aumenta-r e d e l p H e , n e l c a s o d e l Fe(III), è stata evtdenztat"a una certa influenza dell'acido fattarrco, eapace in soluzioni sintetiche (molto meno nel vi-no) di associarsi al metallo ri-d u c e n ri-d o n e I ' a s p o r t a z i o n e [ F u s s n e g g e r e t a l . , 1 9 9 2 a ,

r992bl.

In questo lavoro sperimen-t a l e , n e l c o n sperimen-t e s sperimen-t o d i a l c u n e prove in scala semi-industria-le ed industriasemi-industria-le per verificare I'efficacia del prodotto, si so-no approfonditi alcuni aspetti analitici per cercare di stabili-re se, parallelamente alla fun-zione di chelante per i metalli, il PVI avesse anche capacità adsorbenti più o meno seletti-ve nei confronti di altri com-ponenti del vino, in particola-re dei composti volatili e dei composti fenolici. Infatti il

PVI contiene al suo interno due tipi di strutture funziona-li, quella dominante di tipo imidazolico il cui ruolo nel confronto di queste famiglie d i c o m p o s t i d e l v i n o n o n è s t a t o a n c o r a o g g e t t o d i a P -profondite verifiche, e quella minoritaria di tipo pirrolido-ne, comune ad altri coadiu-vanti ad alta capacità di inte-razione con i composti fenoli-c i , q u a l i i n p a r t i fenoli-c o l a r e i l PVPP che è in grado di inte-ragire con tutti i composti fe-n o l i c i e p r e s e fe-n t a u fe-n a c e r t a specificità verso le catechine e più in generale dei flavani

[Glories, 1976; Somers ef aI., 1987; Cantarelli e Mantovani, 1988; Cantarelli et a1.,19891. Le vartazioni di contenuto in polifenoli totali e di densità ottica a 420 nm ottenibili me-diante il trattamento di vini b i a n c h i c o n c o p o l i m e r i d i questa natura segnalati nei la-v o r i d i F u s s n e g g e r e c o l l . lI992bl sembrano in effetti dipendere in una cerfa misura dai rapporti stechiometrici tra unità imidazolo e vinil-pinolidone.

(4)

:

L'ENOTECNICO U OTTOBRE 1994

I

t

I

I

I

I

I

I

I

I

I

:

t

:

T

t

T

t

fiq. 2

Rlmozione

degli qcidi idrossirinnoniltqrtqrki

ed

idrossicinnomili

in funzione

del dosqqqio

di poli.

mero, su un vino rosso,

in scols sem'lìndustiiole

(R0SS0

2 e R0SS0

3, medio

di due lrottomentil

di differenze imputabili al li-vello di arieggiamento subito. A distanza dr l-2-3-4 e 24 ore

dal tatfamento, ogni singolo vino è stato rimescolato e si è provveduto al campionamen-to ed immediata centrifuga-zrone del campione da sotto-poffe all'analisi. Un campio-ne non centrifugato è stato prelevato anche alla sfeccia-tura del vino dopo 2 giorni e mezzo di chiarifica statica, ciò con I'obiettivo di avvici-narsi maggiormente ad una ipotetica modalità di ltilizzo del polimero a livello di can-tina. Una trafila diúlhzzazio-ne del polimero analoga è sta-ta seguista-ta per il vino bianco (siglato BIANCO). Anche per q u e s t o e s i s t e u n a p r o v a i n d o p p i o s u u n t e s t i m o n e t a l quale (TQ) ed un campione

addrzionato di Fe (FE). 2 . P r o v e i n s c a l a i n d u -striale. Nel mese di febbraio 1993 sono state eseguite due prove di trattamento (PRO-VA I e II) da una stessa mas-sa di partenza dr vino bianco, aggiunta di 2 elhL di CuSOa.

Laterzaprova (PROVA III) è stata effettuata su una vasca di Pinot nero, anch'essa ag-giunta di 2 glhL di CuSOa.

La qtarta prova (PROVA I V ) è s t a t a e s e g u i t a s u u n a massa di 30 hL di vino bian-co, nel mese di giugno 1993.

Il livello di PVI è stato di 30 glhl- per ciascuna prova. Il polimero è stato disperso in a c q u a e i m m e s s o d a l l ' a l t o della vasca con la massa sotto agrtaztone. Si è mantenuta I'agrtazione per circa 30'. Ad intervalli regolari è stata riat-tlatal'agttazione per 5', su-bito prima che una parte della massa venisse flltrata su fari-na fossile rosa.

3. Polimero attivo. I1 cam-pione di PVI per la sperimen-tazione, avente un rapporto di funzioni imidazolo rispetto alle funzioni pirrolidone pari a9:1, è stato messo a disposi-z r o n e d a l l a B A S F A . G . , Ludwigshafen. Si trattava di un lotto preliminare, chimica-mente identico, ma a granulo-metria meno fine e quindi a potere chelante inferiore, ri-spetto al prodotto finale otti-mtzzato che prenderà il nome c o m m e r c i a l e d i " D i v e r g a n HM'"

4. Analisi. L'analisi degli antociani liberi per iniezione diretta in HPLC dei vini tal quali, dopo filtrazione, è stata e f f e t t u a t a n e l l e c o n d i z i o n i s t r u m e n t a l i g i à r i p o r t a t e [ M a t t i v i e t a l . , 1 9 8 9 1 . L a quantific azrone è stata con-dotta sulle aree a 520 nm, col metodo dello standard ester-no, esprimendo i dati come malvidina- 3 -monoglucoside, mglL (Extrasynthese).

L'analisi degli acidi idros-sicinnamiltartarici e degli aci-di idrossicinnamici nel vino è s t a t a c o n d o t t a p e r H P L C , iniettando direttamente i cam-pioni filtrati non diluiti nelle condizioni strumentali già ri-portate [Nicolini et al., I99I]. Le curve di calibrazione per la quantificazione degli acidi liberi, a 320 nm, sono state costruite con i rispettivi com-p o s t i d i s i n t e s i , m e n t r e g l i esteri tartartci, di cui non è re-peribile lo standard commer-ciale, sono stati dosati come acido caffeico, mg/L.

:ilff"

=lfl

illqteriqli

e metodi

1. Prove in scala semi-in-dustriale. Nel mese di giugno 1993, una massa omogenea di 300 litri di vino rosso è stata d i v i s a i n t r e p a r t i ( s i g l a t e ROSSO 2, ROSSO 3 e ROS-SO 4) su cui si è intervenuti addrzionando solfato di rame pentaidrato in quantità diffe-renti. Le frazioni ROSSO 2 e ROSSO 3 sono state successi-vamente divise in due ulterio-ri frazioni la pulterio-rima delle quali a c o s t i t u i r e i l t e s t i m o n e t a l quale (TQ e la seconda (FE) addrzionata di ferro sotto for-ma di cloruro di ferro triva-lente.

S i è p r o v v e d u t o q u i n d i all'aggiunta del PVI alla dose di 30 glhL sulle tesi ROSSO 2-TQ e ROSSO z-FE e di 120 glhL sulle tesi ROSSO 3-TQ, R O S S O 3 - F E e R O S S O 4 . Tutte le tesi, indipendente-mente dall'aggiunta o meno del polimero, hanno subito la stessa agrtazione della massa di vino per evitare I'insorgere

(5)

L'ENOTECNICO U OTTOBRE 1994

Fiq. 3

Ri-nozione

degli oridi idrossirinnomilturtoriri

ed

idrossicinndmiii

in funzione

del tempo

di

rontqt-lo con il polimero

(30 g/hll, su un

-uino

bionco,

in srqlq sèni-industriqlè

(BIANCO-IQI

Le analisi spettrofotome-t r i c h e s u i p o l i f e n o l i s o n o state effettuate secondo le metodiche spettrofotometri-che descritte in precedenti lavori [Mattivi et a1., I99ll.

L'analisi dei composti vo-latili è stata condotta su al-cune partite della sperimen-taztone, limitatamente ai campioni iniziah e finali di ciascun trattamento. Il cam-pione - 350 mL di vino, ag-giunti di250 pglL di leptanolo come standard interno -è stato preparato attraverso u n a e s t r a z i o n e i n c o n t i n u o p e r 1 0 o r e c o n p e n t a n o l CH2C12 (2lI vlv), secondo il metodo riportato da Drawert e Rapp [1968] e dettagliato i n M a r g h e r i e V e r s i n i

lreTel.

S i è p o i p r o c e d u t o a l l a q u a n t i f i c a z i o n e p e r v i a g a -scromatografica secondo il succitato metodo. Si riporta-no i dati relativi ad una parte dei composti volatili, scelti in modo da risultare esem-plificativi di alcune catego-rie di sostanze a diverse pro-p r i e t à c h i m i c o - f i s i c h e . L e

prove di imbrunimento acce-lerato dei vini bianchi sono state condotte per tre settima-ne a 50oC come descritto da Simpson ft9821.

Disrussione

del lqvoro

1. Conseguenze sul conte-nuto in rame e ferro. I livelli dei metalli presenti nelle di-verse partite analtzzate ad ini-zio e fine trattamento sono ri-scontrabili in Tab. 6. Tutte le prove effettuate hanno con-dotto ad una sensibile aspor-tazione dei metalli - variabile da prova a prova, ma comun-que sempre superiore al607o per il rame e tra il 307o ed il 90Vo ca. per il ferro - con rese di asporto migliori nei vini bianchi (Tab. 6a) rispetto ai rossi (Tab. 6b), a parità di do-saggio di polimero e per con-tenuti rnetallici equivalenti. L e c i n e t i c h e d i r i m o z i o n e (non riportate) sono del tutto analoghe a quelle già riscon-trate da altri autori [Fussneg-ger et al,7992a1, con

riduzio-n e d e i c o riduzio-n t e riduzio-n u t i i riduzio-n m e t a l l i crescente con il tempo di con-tatto e le modalità, dt agrtazio-ne, mostrando comunque un primo sostanziale abbattimen-to già nelle fasi iniziali della lavorazione.

2. Conseguenze sui com-posti volatili. I risultati anali-tici relativi alle prove condot-te in scala semi-industriale sul vino rosso arricchito con ferro elo rame e trattato con dosi diverse di PVI (campioni si-g l a t i R O S S O 2 , R O S S O 3 , R O S S O - 4 ) s o n o r i p o r t a t i esemplificativamente in Tab. 1, limitatamente ad alcune ca-tegorie di sostanze scelte in b a s e a l l e d i v e r s e p r o p r i e t à chimico-fisiche. E' possibile rilevare soltanto una ridottis-sima diffetenza fra prove trat-tate e non trattrat-tate, relativa-mente ai livelli del 3-metiltio-p r o 3-metiltio-p a n o l o e d i a l c u n i d e g l i acidi grassi (isobutirrico, ca-pronico ed acidi isovaleriani-ci). Non si rilevano differenze a carico degli altri composti analtzzatt, compresi i restanti acidi grassi. Il fatto che l'en-tità delle variazioni assolute m i s u r a t e s i a e s t r e m a m e n t e e s i g u a , n e l l ' o r d i n e d i g r a n d e z z a d e l l a r i p e t i b i l i t à d e l -I ' a n a l i s i s t e s s a , s u p p o r t a f ipotesi che il polimero, an-che in dosi massicce d'impie-go, non alteri in modo signifi-cativo il quadro analitico del-le categorie di composti vola-tili solitamente dosati nel vi-no.

L'aroma del vino è tuttavia risultato migliorato, probabil-m e n t e p e r a s p o r t a z t o n e d i complessi del rame aggiunto con composti solforati.

3. Conseguenze sugli an-tociani e sul colore dei vini rossi. L'insieme delle prove eseguite in scala industriale e semi-industriale, su vini bian-chi e rossi, ci permette di trar-re una serie di osservazioni.

G l i a n t o c i a n i m o n o m e r i ( T a b . 2 ) , a n a h z z a t i s u d u e partite dello stesso vino rosso " (ROSSO 2-TQ e FE), subi-s c o n o i n c o n subi-s e g u e n z a d e l trattamento con 30 glhL dr P V I u n a b b a t t i m e n t o c o m -p l e s s i v a m e n t e l i m i t a t o , dell'ordine del 5-97a.I1 profi-lo antocianico resta

sostan-I

I

I

I

T

I

t

(t| o o N o ---l- ac. caftarico -i- ac. p-cutarico

g l u c . ac. p-cutaraco - a c . 2 S - glutationil-caftarico - ac. fertarico -- ac. caffeico -.É ac. p-cumarico - ac. ferulico 1 2 3 2 4 f i n e tempo di trattamento [ore] chiarifica

(6)

L'ENOTECNICO tr OTTOBRE T994

ac. caftarico - ac. p-cutarico g l u c . ac. p-cutarico - ac, fertarico + ac. caffeico - ac. p-cumarico -'- ac. ferulico 1 2 3 4 2 4 f i n e tempo di trattamento [ore] chiarifica

fiq. 4

Riirozione

deqli qridi idrossirinnqnriltqrttriri

ed

idrossirinnoniii

in funzione

del lempo di contql.

lo con il polinrero

(30 l/ht1, su un uìno rosso, in

srqld seni-industrisle

IROSSO

2-IQl

zialmente immutato nel tratta-mento, non emergendo dalla prova rimozioni preferenziali a carico delle singole antocia-nine libere.

L' analisi spettrofotometrica degli antociani totali e degli antociani liberi sugli stessi vi-ni segnala una asportazione irrilevante degli antociani to-tali (entro I'I.47o), mentre gli antociani liberi mostrano una asportazione più elevata ( 6 . 5 V o ) i n u n o d e i d u e v i n i (Tab .3).

La densità ottica a 520 nm s u b i s c e u n d e c r e m e n t o dell'ordine del 5Vo tn entrarn-bi i vini, in accordo con la va-frazrone del contenuto anto-cianico e con il leggero incre-mento di pH.

Gli indici di Glories sullo stato di combinazione del co-lore forniscono I'andamento dell'asportazione delle fami-glie di antociani e polimeri tannini-antociani in seguito al trattamento. Sembra che ven-gano asportati in maniera leg-germente superiore i pigmenti dati da combinazione tannini-antociani decolorabili dalla

solforosa (dTA, dTAVa), ma tale interptetaztone va fafta con cautela, dal momento che Ie vanazioni misurate risulta-no essere estremamente limi-tate, vicine al limite di ripro-ducibilità intrinseca dei dati, e tali comunque da non rivesti-re alcuna pratica importanza tecnologica.

I dati analitici riguardanti gli antociani trovano confer-ma nei datt tradrzionali di in-tensità colorante - ridotta me-diamente del 5 Vo nelle due p r o v e - e d e l l a n u a n c e , so-stanzialmente inalterata.

L'insieme delle conclusioni desunte dai dati spettrofoto-metrici ora discussi si confer-ma, cen minime yatrazronr, anche in scala industriale su vino Pinot nero (prova III), trattato con eguale dose di po-limero (Tab. 3). Nella prova in oggetto, r datr relativi alla cinetica (non riportata) indi-cano che l'azione del polime-r o s u q u e s t i c o m p o s t i s i è compiutamente manife stata già dopo due ore dalf inizio del trattamento.

In conclusione, in

associa-zione con questi livelli di trat-tamento (30 g/hl-) si è riscon-trata sui vini rossi una ridu-zione di intensità colorante di entità limitata e di poca o nes-suna rilev anza pratica, mentre il bilancio tra le varie fami-glie di pigmenti monomeri e polimeri è rimasto inalterato e non differenziabile tra i vini prima e dopo il trattamento.

4. Conseguenze sul colore d e i v i n i b i a n c h i . L e p r o v e condotte sui vini bianchi, sia in scala semi-industriale che industriale, hanno portato ad u n a n o t e v o l e d i m i n u z i o n e d e l l a d . o . a 4 2 4 n m , t a l e d a poter contribuire a ridurre si-gnificativamente I'entità della colorazione dei vini (Tab. 4). Q u e s t o e f f e t t o s o p r a v a n z a I'incremento di colorazione che si osserva quando ai vini vengono aggiunte tracce di s a l i d i f e r r o ( p e r m e t t e n d o quindi di ottenere una densità ottica finale a 420 nm inferio-re a quella della massa intzia-le senza metalli aggiunti) e si è rivelato duraturo, trovando piena conferma alla verifica effettuata nel maggio I994 per tutti i campioni, dopo un periodo di conservazione in bottiglia compreso tra 8 e 15 mesi per le varie prove (Tab. 5). Tale effetto si manifesta pressochè interamente già al primo campionamento, su tut-te le prove, come esemplifica-to nella Fig. 1.

I campioni post-trattamento da una stessa partrta di vino si situano alf incirca allo stesso livello di colorazione, indi-pendentemente dal fatto che provenissero da vini preventi-vamente aggiunti o meno di ferro.

I dati ottenuti sugli stessi vini sottoposti ad una fase di i m b r u n i m e n t o a c c e l e r a t o (Tab. 5 e Fig. 1) permettono di stimare il massimo grado di colora zrone sviluppabile. Q u e s t o d a t o , s e b b e n e n o n r a p p r e s e n t a t i v o d e l l e r e a l i condizioni di lavorazione e s t o c c a g g i o d e l v i n o , r i s u l t a ben correlato all'imbrunimen-to ottenibile con la normale c o n s e r v a z i o n e [ S i m p s o n , 19821. Anche dopo questo te-st ete-stremo i campionr trattati con PVI presentano un grado di imbrunimento variabile da

(7)

L'ENOTECNICO tr OTTOBRE T994

fob. I

Àioiiii qos(romotoqrqfiro

dei (omposli

volqtill lmg/ll su vini trqttqti in

s(olo seíni.industriq'le

ron PVI (30 è 120 g/hll

Campione

Trattamento

rosso-2

.inizio

fine

rosso-3

inizio

fine

rosso-4

inizio

fine

Capronato di etile Acetato di isoamile Caprilato di etile Lattato di etile Dietilmalato Esanolo 3-metiltiopropanolo Acido isobutirrico Acido butirrico Acidi isovalerianici Acido capronico Acido caprilico Acido caprico

0.287

0.295

0.228

0.232

0 . 1 9 9

0 . 1 8 8

5 1 . 0

5 9 . 0

0.680

0.664

2.44

2.59

5.600

7.400

0.877

1.380

0.62

0.87

1.140

1.450

1.99

2.07

1 . 7 3

1 . 6 8

0572

0.44r

0.262

0 . 1 9 1

0 . 1 8 1

56.0

a.632

2.39

6.400

1 . 1 7 0

0.80

t.290

r.87

r.49

0.372

0.257

0.224

0 . 1 9 0

5 1 . 5

0.745

2.44

7 . 1 0 0

1 . 3 3 0

0.82

1.400

2.02

I . 7 T

0.464

0.289

0.257

0 . 1 8 1

62.0

0.6s9

2.60

5.200

0.892

0.57

1 . 1 3 0

1 . 9 1

1 . 5 8

0.441

0.254

0.253

0 . 1 6 6

62.s

0.724

2.76

6.900

r.430

0.88

r.395

2.09

1 . 7 2

0.480

fob. 2

Consequenze

del trqllqnenlo

rossi (^g/tl

(on PVI sugli qnlotiqni mononeri dei uini

Campione

Rosso 2

TQ

Dose polimero (g/hl) Trattamento

30

inizio fine 1n1210

Delfinidina* 3 -monogluco side Cianidina- 3 -monogluco side Petunidina- 3 -monogluco side Peonidina- 3 -monoglucoside Malvidina- 3 -monogluco side Somma esteri acetici Somma esteri cinnamici Antociani liberi totali

1 . 7 8

tracce

3 . 3 5

1 1 . 3 5

46.52

1 . 3 8

2.39

72.77

1 . 5 2

tracce

3 . 1 2

10.75

42.94

6.05

7 . 6 1

66.05

1 . 5 7

tracce

3.42

1 0 . 5 8

44;79

7.00

r.75

69.rr

1 . 4 5 tracce I 1')

10.56

42.68

6.59

r.99

65.99

vino a vino, ma sempre mar-catamente ridotto risPetto ai corrispondenti vini non

trafta-ri.

Si è propensi a ritenere, in conclusione, che la riduzione delf intensità colorante dei vi-ni bianchi sia imputabile ad u n a s o m m a t o r i a d i e f f e t t i quali l'abbattimento dei con-tenuti in metalli di transizio-ne, notoriamente cataltzzatort di ossidazrone, abbinata al-l'asporfazione, di cui si discu-t e r à d i s e g u i discu-t o , d i s p e c i f i c i composti fenolici a forte reat-tività autossidativa.

5. Conseguenze sui Polife-noli totali e sui tannini. I Po-lifenoli totali dosati per via spettrofotometrica mostrano, relativamente ai vini rossi ed in conseguenza del trattamen-to con PVI a 30 glhL,

rimo-ziom di poco superiori aI37o

nelle prove in scala semiind u s t r i a l e e semiind e l l ' o r semiind i n e semiind e l -I'87o nella prova in scala in-d u s t r i a l e ( T a b . 3 ) . N e i v i n i bianchi, eguali livelli dtffatta-mento provocano asPortazio-ni percentualmente maggiori, aggirantisi attorno al l3-157o

Gab. a).

L' analisi spettrofotometrica delle proantocianidine per tra-sformazione ad antocianidine a caldo non permette di rrca-vare indicazronr di tendenza chiare nei vini rossi (Tab. 3), in quanto eventuali varraziont sono contenute entro la riPro-ducibilità del dato analitico. Nei vini bianchi delle nostre prove (Tab. 4), il contenuto di questa classe era già in Par-tenza irrisorio (dell'ordine di 3-4 mglL) o nullo, per cui la rimozione di questa classe di composti nei vini bianchi do-vrà essere chiarita da ulteriori

prove.

I n d i c a z i o n i p i ù c h i a r e s i possono desumere dal dosag-gio di catechine e proantocia-nidine reattive alla vanillina, per le quali emerge una rimo-zrone tendenzialmente Più s p i n t a p e r i v i n i b i a n c h i . L'asportazione è risultata par-ticolarmente efficace nella prova condotta sul vino bian-co a più alto tenore iniziale di catechine (prova IV). Com-plessivamente, prendendo in considerazione sia i vini rossi che i bianchi, i dati sembrano indicare una tendenza alla asportazione dei comPosti tannici reattivi alla vanillina maggiore rispetto a quella dei polifenoli totali. Si potrebbe rpotizzare che le catechine -o r t -o d i f e n -o l i d i b a s s -o Pes-o molecolare - potrebbero tro-v a r e f o r s e d e i m e c c a n i s m i preferenziali di interazione

(8)

I

L'ENOTECNICO tJ OTTOBRE 1994

I

fsb. 3

Conseguenze

del trsttqmenlo

ron PVI sul ronlenulo

polifenoliro

dei vini rossi

I

Campione

ROSSO 2

PROVA IN

TQ

I

Dose polimero (g/hl) Trattamento

30

30

rmzto lnu10

inizio

t

pHAssorbanza a 420 nm, 1 mm di p.o. Assorbanza a 520 nm, 1 mm di p.o. Assorbanza a 620 nm, 1 mm di p.o. Intensità colorante (10 mm di p.o.) Nuance

Polifenoli totali (1) Proantocianidine (2)

Proantocianidine, reaziane con vanillina (1) Antociani totali (3)

Antociani liberi (3)

Anidride solforosa libera (mg/l) Antociani liberi, (dAL)

Antociani combinati decolorabili, (dTA) Antociani combinati non decolorabili, (dTAT) Antociani liberi, (dALVo)

Antociani combinati decolorablli, (dî A7o) Antociani combinati non decolorabili (dTAVo\

3 . 8 2

0.20r

0.220

0.060

4 . 2 1

1 0 . 8

1828

2095

I4TI

208

107

t 9

0.024

0.098

0.099

1 0 . 8

44.3

44.9

3.81

0.t92

0.2t0

0.058

4.02

r0.2

1764

1866

t27r

205

100

20

0.021

0.092

0.097

10.0

43.7

46.3

3 . 8 2

0.204

0.224

0.062

4.28

1 1 . 3

1 8 3

1

1 8 1 6

1 3 5 0

208

1 0 1

20

0.02r

0.105

0.098

9.5

46.8

43.8

3.87

0.r94

0.21r

0.059

4.05

9 . 6

r772

1930

1 3 1 5

207

100

t 9

0.022

0.094

0.096

10.3

44.3

45.4

3.42

0.094

0.085

0.019

r.79

- 5 . 1

625

265

303

64

29

8

0.010

0.037

0.038

1 1 . 3

43.7

44.9

3.47

0.084

0.080

0.015

r.64

-2.3

575

306

234

62

) 5 FI

0.009

0.038

0.033

1 0 . 8

47.7

41.5

Legenda: l= mglL (+)-catechina; 2= mglL cianidina; 3=mglL malvidina-3-monoglucoside

Íqb. 4

Conseguenze

del trqtlqnento (on PVI sul ronlenulo polifenolico

dei vini biqn(hi

Campione

BIAI\CO

PROVA IV

TQ

t

t

t

t

t

t

t

t

t

t

t

I

T

Dose polimero (mg/l) Trattamento

30

lnlz10 inizio lnlZl0 Assorbanza a 420 nm, 10 mm di p.o. Polifenoli rotali (1) Proantocianidine (2)

Proantocianidine, reazione con vanillina (1)

0.087

9 I

ttacce

1 1

0.073

l7

tracce

5

0.070

8 1

tracce

7

0.100

63

0

28

0.050

53

0

t 7

0.106

93

ttacce 6

Legenda: l= mglL (+)-catechina; 2= mglL cianidina

col polimero. I dati però non sono perfettamente concordi tra le diverse prove, per cui tale effetto dovrà essere con-fermato da ulteriori approfon-dimenti e verifiche.

6. Conseguenze sui com-p o s t i c i n n a m i c i . L ' a n a l i s i HPLC peî rnrezione diretta degli acidi idrossicinnamiltar-tarici (ICT) sui diversi vini, bianchi e rossi, nelle due sca-le, mostra un decremento me-diamente più elevato di que-sta famiglia di composti ri-spetto alle altre sopra viste. Esso risulta tendenzialmente maggiore nelle prove su vino bianco rispetto a quelle su vi-no rosso e variabile da tesi a tesi - in relazione alla

compo-s i z i o n e d e l v i n o - d a l 2 0 a l 40Vo errea per i trattamenti con 30 glhL di PVI (Tab. 6).

Il trattamento dei vini rossi in scala semi-industriale a li-velli di I20 glhL mostra una rimozione complessiva degli ICT vicina aI 607o, doppia di quella che si era ottenuta sul-1o stesso vino trattato con 30 glhL, indicando che la rimo-zrane dipende dal dosaggio, ma non in misura lineare (fig. 2).

La rimozione interessa es-senzialmente gli acidi cinna-mici esterificati piuttosto che le forme libere: emerge dai dati un assorbimento netta-mente preferenziale dell'aci-do trans -caffeiltartarico ri-spetto agli altri, acido

caffei-co libero caffei-compreso (Figg. 3 e 4).il fatto è sistematicamente confermato da tutte le prove, ed è quindi considerabile co-me acclarato e non sembra tr-conducibile ad un mero effet-to di azrone di massa. Nelle prove condotte in scala semi-industriale abbiamo assistito ad una asportazione di acido tr ans - caffeiltartarico crescen-te con il crescen-tempo di contatto, come mostrato dalle figure sopra crtate, mentre nelle pro-ve in dimensione industriale I'asportazione di ICT era so-stanzialmente completa già al primo campionamento.

La selettività di questo ma-teriale polimerico verso l'aci-do caffeiltartarico deve essere ricondotta aIIa funzione

(9)

imi-L'ENOTECNICO U OTTOBRE 1994

Iob. 5

inriniirt dello rolorozione

dei vini bionrhi (d.o.420 nn, l0 nrn p.o.l dopo rontervczione

in boltÈ

glio c dopo lest di irnbruninenlo ocreleroto

(livello di trotlonentó = 30 g,/hll

lw@Ftdllw@liqr

PROVA II

PROVA IV

Campione

BIANCO

PROVA I

TQ

Trattamento tntzio fine inizio fine ml210 rnlzto LÍIIZIO

Conserva zione in bottiglia Imbrunimento accelerato

0.097

0.278

0.071

0.206

0.067

0.235

0 . 1 1 8

0.247

0.058

0.r52

0.118 0.013 0.087

0.247 0.159 0.303

0.056

0.238

Iob. óo

Voiioiione

dei tontenuti

decli oridi idrorsirinnoniltorloriri

ed idrosgirinnc4ici

e dei rnclolli in con'

iJgueìia fàitrctionénto rón PVI 130 g/hll in scolo

industriole

e cemi.indusrriole

di vini bionrhi

.@@

BIAI\CO

PROVA IV

Campione

TQ

Dose polimero (g/hl) Trattamento Rame (mgA) Ferro (mg/l)

Assorbanza a320 nm, 1 mm di p.o. Ac. transc affeiltartarico

Ac. p-cumariltartarico gluc. Ac. p-cumariltartarico

Ac. trans-2- S - glutation. -caftar. Ac. feruliltartarico Ac. caffeico Ac. p-cumarico Ac. ferulico ICT totali Somma caffeici Somma cumarici Somma ferulici

rnrzto

1 . 1 0

0.96

0.359

13.93

r.77

2.40

0.2r

1 . 3 1

0.72

0.19

0.24

2 r . 3 7

14.86

4.96

1 . 5 5

fine

0 . 1 3

0 . 1 6

0.253

6.83

t.43

1 . 8 1

0 . 1 5

0.96

0 . 5 1

0.84

0.25

t2.84

7.49

4 . 1 4

T . Z I

tnIzto

1 . 1 5

2.46

0.361

14.20

1 . 8 6

2 . r 9

0.33

1.03

o.t6

0.74

0.33

2t.44

15.29

4.79

r . 3 6

fine

0 . r 7

0.40

0.253

6.77

1.45

1 . 8 1

0 . 1 8

0.95

0.55

0.82

0.21

r2.74

1.50

4.08

r . t 6

tfllzto

1 . 3 0

2.66

0 . 1 8 5

2.05

0.90

0.78

1 . 0 8

1 . 1 0

0.00

0.25

0 . 1 5

6 . 3 1

3 . 1 3

r.93

r.25

fine

0 . 1 6

0.26

0.r37

1 . 1 3

0.13

0.73

0 . 7 r

r.02

0.00

0.25

0 . 1 5

4.72

r . 8 4

r . 7 l

T . I 7

T

I

I

T

I

T

I

t

T

T

T

T

T

t

T

I

t

30

lob. ób

ùoriorlone

dei rontenuti

deqli oridi idroscicinnoniltortoriri

ed idrossirinnonriti

e dei metolli in ron'

ièiuàìzaiàttrctfotnento rón PYI (30 g/h[ in srolo industriole

e seni'induglriole

di vini rosri

Campione

ROSSO 2

ROSSO 3

PROVA III

TQ

TQ

Dose polimero (g/hl) Trattamento

30

tntzio tmzro

30

r20

mlzro

fine

tmzlo

30

inizio

fine

120

Rame (mgA) Ferro (mg/l)

assorbanza a320 nm, 1 mm'dip.o.1.528 Ac. transcaffeiltartarico 37.26 Ac. p-cumariltartarico gluc. 4.19 Ac. p-cumariltartatico 75.32 Ac. trans-2-S-glutation-caftar. 0.00 Ac. feruliltartarico Ac. caffeico Ac. p-cumarico Ac. ferulico ICT totali Somma caffeici Somma cumarici Somma ferulici

0.94

3 . 3 5

0.25

r . 7 2

1.283

22.9r

3.45

12.41

0.00

t . 3 6

3 . 3 0

1 . 6 8

0.93

46.04

26.21

17.54

2.29

0.94

4 . 9 1

1.529

37.83

4.34

15.52

0.00

r.64

3.50

r . 7 3

0.7s

65.3r

4 r . 3 3

2r.59

2.39

0.28

2.64

t.290

22.75

3.42

12.39

0.00

t . 3 6

3.24

r.70

0.89

45.75

25.99

t 7 . 5 r

2.25

1 . 6 1

3.41

1 . 6 8

0.74

64.21

40.61

2 r . 1 9

2.35

4.03

0.51

2.48

0.79

z+sz a.or

3.60

2.03

12.61 6.03

0.00

0.00

1.55

0.93

3 . 8 2

3 . 3 r

r . 9 r

3 . 0 9

0.87

1.02

59.29 24.42

38.75

11.32

1 8 . 1 2 1 1 . 1 5

2.42

r.95

0.52

4.97 r.96

t.74

2.21 1.64

0.781 0.675

7.76

10.81 7.20

r.87

2.28 r.94

5.94

8.31 6.73

0.00

0.00 0.00

0.93

0.55 0.59

3.39

1.03 0.97

3.04

0.88 1.03

0.97

0.54 0.59

23.90

24.40 19.05

1 1 . 1 5 1 1 . 8 4 8 . r 1

10.85

1r.47 9.70

1 . 9 0

1 . 0 9 1 . 1 8

4.29

4.7r

T

I

t

T

82

(10)

:

L'ENOTECNICO U OTTOBRE 1994

I

I

I

I

I

I

t

T

t

T

I

t

:

I

:

I

:

T

dazolica, perchè non è stata riscontrata in analoghe prove condotte con il PVPP (Ran-goni, 1993). Più difficile è tpotizzare un meccanismo perchè I'acido caffeico è un orto difenolo, e come tale po-trebbe trovare meccanismi di rnter azione preferenziale c on l'azoto imidazolico, però in tal caso si potrebbero attende-te v ariazioni concomitanti dell'acido caffeico libero. In-vece tale asportazione prefe-rcnziale è limitata all'estere tart-anco, e quindi va proba-bilmente ricondotta ad una in-terazione più complessa, che probabilmente coinvolge più di un azoto imidazolico.

7 . C o n s i d e r a z i o n i a p p l i -cative. Alla luce di quanto ri-portato, è opportuno valutare le possibili implicazioni prati-che connesse con le asporta-ziom di alcune classi di com-posti nei vini bianchi conse-guentemente al trattamentcr demetallizzanfe con PVI. In linea di massima si è portati a considerare favorevolmente una parziale rimozione dei composti reattivi alla vanilli-na in quei vini che presentano contenuti particolarmente ele-vati. Tali composti possono andare infatti incontro a rea-zronr ossidative, più intense in presenza di metalli pesanti quali il ferro, che possono far mutare I'imztale colore pa-glierino chiaro in un giallo dorato carico, tipico dei vini o s s i d a t i [ M a r g h e r i e t a l . , 1 9 8 0 1 .

Il legame tra contenuto di catechine ed imbrunimento è ampiamente dimostrato, co-me pure è stato osservato che sia la sottrazione di catechine, sia il collaggio con ferrocia-nuro siano in grado di indurre una marcata stabilrzzazrone d e l c o l o r e n e i c o n f r o n t i delf imbrunimento fPallotta e Cantarelli, 1979).

Anche i derivati caffeici sono tra i composti ritenuti potenzialmente in grado di giocare un ruolo in alcuni casi di instabilità del colore dei m o s t i e d e i v i n i b i a n c h i , a causa della loro elevata reatti-vità. L'acido caffeiltartarico è infatti coinvolto ampiamente nelle ossidazioni enzimatiche, dato che risulta essere il

sub-strato fenolico preferenziale della polifenolossidasi del-1'uva [Gunata e Moutounet, 1988; Dubernet e Ribereau-Gayon, 19731, ed è ossidabile anche ad opera della laccasi. L o s t e s s o c o m p o s t o ( e s u o i analoghi) e le catechine e le proantocianidine si ossidano secondo meccanismi accop-piati, in presenza dell'enzima polifenolossidasi [Cheynier e al., 1988 e 1989; Cheynier e Ricardo da Silva, 1991; Osz-mianski e Lee, 19901.

La velocità di formazione di prodotti di ossidazione e di condensa zrone (polimeri fl a-vanici e/o copolimeri flavani-ci-cinnamici) da parte delle catechine, e ancora più delle proantocianidine dimere, è notevolmente accelerata in presenza di acido caffeiltarta-rico, e in misura dipendente dalle concentraziom di que-st'ultimo. I potenziali redox sono infatti nell'ordine: epi-catechina gallato < proanto-cianidina < GRP < epicate-china, catechina < acido caf-feiltartarico [Cheynier et al., 19881. Le reazioni enzimati-che ossidative dell'acido caf-feiltartarico possono portare alla formaztone di polimeri giallastri mentre in presenza di glutatione sono bruno ros-sastri [Cheynier e Van Hulst, 1 9 8 8 ; M o u t o u n e t e t a l . , 19891. I prodotti di ossidazio-ne delle catechiossidazio-ne tendono ad e s s e r e b r u n i , i n t e n s a m e n t e colorati, e molto meno solubi-li di quelsolubi-li derivanti dalla os-sidazione dei composti caffei-c i o d e l l a m i s caffei-c e l a d e i d u e fOszmianski e Lee, 1990].

Le reazioni che però posso-no dare le conseguenze più indesiderate - in quanto capa-ci di decorrere in qualche ca-so sul prodotto imbottigliato c o n c o n s e g u e n t e r i l e v a n t e d a n n o e c o n o m i c o - s o n o quelle in grado di causare im-brunimenti dei vini bianchi per via autossidativa. E' infat-ti dimostrato che 1'acido caf-feico, a causa del suo gruppo f u n z i o n a l e o r t o - d i f e n o l o e della catena laterale insatura, possiede una elevata capacità di partecipare a reazioni au-tossidative non enzimatiche dipendenti dal pH. Il mecca-nismo di reazione porta rapi-clamente a prodotti bruni,

sen-za bisogno di formare grossi polimeri, in quanto si forma-no oligomeri (dimeri e trime-ri) ancora solubili nel vino e con una coniugazione suffi-ciente ad estendere l'assorbi-mento di luce fino alla zona del visibile [Cilliers e Single-ton, 1989,1990,19911.

Un certo grado di rimozio-ne selettiva di questi composti potrebbe quindi, a nostro av-viso, essere desiderabile per quei vini che - per tecnica di vinificazione e/o per caratteri-stiche intrinseche del vitigno d'origine - tendono a manif'e-stare problemi di instabilità del colore ascrivibili in tutto o in parte a tenori particolar-mente elevati di derivati caf-feici, catechine e proantocia-nidine.

Conrlusioni

D a u n a p p r o f o n d i m e n t o analitico condotto su vini in scala sia industriale che semi-industriale si è visto che con-testualmente al trattamento demetalliz zante con polimero PVI non vengono rilevate va-rraziont significative nel con-tenuto di composti volatili.

Questo materiale polimeri-co mostra invece una marcata selettività di comportamento n e i c o n f r o n t i d e i c o m p o s t i polifenolici. Al fianco di mo-difiche trascurabili, di poca o nessuna rilevanza ptatica, a carico dei composti responsa-bili del colore dei vini rossi e delle proantocianidine, si ri-scontrano modifiche signifi-cative a carico degli esteri idrossicinnamici e principal-mente dell'acid o trans-caf-felltartanco nonchè, probabil-mente, anche a carico delle c a t e c h i n e o c o m u n q u e d e i composti tannici reattivi alla vanillina.

Questa particolare seletti-vità di comportamento merita un approfondimento in consi-derazione del fatto che la con-testuale riduzione di tenori eccessivi in queste classi di composti ed in metalli pesanti sembra in grado di contribui-re a riportacontribui-re sotto controllo il decorso di alcune reazioni os-sidative che possono causare fenomeni di instabilità del co-lore.

(11)

I

L'ENOTECNICO tr OTTOBRE 1994

Riussunlo

Si riportano i risultati di al-cune prove sperimentali di trattamento di vini bianchi e rossi con un nuovo polimero vinilimidazolico. recentemen-t e p r o p o s recentemen-t o c o m e p o s s i b i l e sostituto del ferrocianuro di potassio per la rimozione dei metalli pesanti. Il dato dei po-lifenoli totali non subisce di-minuzioni di particolare rile-Yanza tecnologica nelle prove sui vini rossi, dove 1l tratta-mento demetalli zzante lascia sostanzialmente inalterato il quadro dei composti volatili ed anche le asportaziont delle proantocianidine e dei pig-menti responsabili della colo-razione sono contenute. Solo le concentraziont degli esteri idrossicinnamici vengono ab-battute in maniera rilevante. Sui vini bianchi il polimero esercita una azione più forte, c o n u n a a l t a s e l e t t i v i t à n e i confronti degli esteri idrossi-cinnamici e delle catechine e proantocianidine reattive alla vanillina. La funzione imida-zolica è in grado di combinar-si preferenzralmente con l' acido trans -caffeiltartarico. L' asporta zrorre contempora-nea di questi composti fenoli-ci ad alta reaftività e dei me-talli pesanti riduce la colora-zione e può esercitare una azione stabrhzzante del colore dei vini bianchi nei confronti di fenomeni di imbrunimento ossidativo.

Summdry

A new polimeric adsorbent, based on polyvinylimidazole, was used for removing heavy metals from red and white wi-nes both on semi-industrial and industrial scale. A low re-moval of total polyphenols and anthocyanins was obser-ved on red wines in connec-tion with the treatment, whe-reas no effect was observed on proanthocyanidins and vo-latile compounds. A remarka-ble decrease of hydroxycinna-mic esters concentration was noticed.

By using the adsorbent on white wines, a strong and se-lective removal of hydroxy-cinnamic esters and of cate-chins and proanthocyanidins

reacting with vanillin was ob-served. The imidazole moiety showed the ability to prefe-rentially absorb the trans-caf-feoyltartaric acid. The simul-taneous lowering of the levels of heavy metals and of these highly reactive phenolic com-pounds was able to reduce the colour intensity as well as the susceptibility of white wines to oxidative browning.

Ringraziamenti.

S i r i n g r a z i a n o í l D r . B . Fussnegger della BASF A.G. e d i l D r . E . V í a r e n g o d e l l a BASF ltalia S.p.A.per la col-laborazione al presente lavo-ro. Sí ríngraziano ínoltre per il contributo analitico e speri-mentale il dr. R. Stefuni ed il p.c.G.Cova del Dip. Labora-t o r i o a n a l i s í e r i c e r c h e dell'Istituto Agrario di S. Mi-c h e l e a l l ' A d i g e n o n Mi-c h è g l i enotecnici G. Gasperi e C. A. Gasperi.

Riferinenti

bibliogrqfici

Bosso A., Castino M. (1994) Prove d'impiego di due prodotti alternativi al ferrocianuro di po-tassio. L'Enotecnico, 3:57-68.

Cantarelli C., Mantovani L. (1988) Sperimentazione di trat-tamenti innovativi per mosti de-stinati alla produzione di vini base. Ind. Bev., XYII:331-344.

Cantarelli C., Giovanelli G., Gallizia S. (1989) L'efficacia stablhzzante dei polimeri ad azione proteico-simile nella pre-parazione di vini bianchi, rosati e novelli. Ind. Bev.,

XYIII:171-t 8 2 .

C h e y n i e r V . F . , V a n H u l s t M . V / . J . ( 1 9 8 8 ) O x i d a t i o n o f trans-caftaic acid and 2-S-glu-tathionylcaftanc acid in model solutions. J. Agric. Food Chem., 3 6 : 1 0 - 1 5 .

Cheynier V., Basire N., Ri-g a u d J . ( 1 9 8 9 ) M e c h a n i s m o f t r an s - caffeoyltartaric acid and catechin oxidation in model so-l u t i o n s c o n t a i n i n g g r a p e p o l y p h e n o l o x i d a s e . J . A g r i c . Food Chem., 37 :1069-10l l.

Cheynier V., Ricardo da Silva J.M. (1991) Oxidation of grape procyanidins in model solutions containing trans -caffeoyltartaric acid and polyphenoloxidase. J. Agric. Food Chem.,

39:1041-1049.

Cilliers J.J.L., Singleton V.L. (1989) Nonenzymic autoxidati-ve phenolic browning reactions in a caffeic acid model system. J. Agric. Food Chem., 37:890-896.

Cilliers J.J.L., Singleton V.L. ( 1 990) Nonenzymic autoxidati-ve reactions of caffeic acid in w i n e . A m . J . E n o l . V i t i c . , 4 1 ( 1 ) : 8 4 - 8 6 .

Cilliers J.J.L., Singleton V.L. (1991) Characterization of the products of nonenzymic autoxi-dative phenolic reactions in a caffeic acid model system. J. Agric. Food Chem.,

39,1298-1303.

Drawert

F., Rapp

A. (1968)

Gas chromatographic analysis of plant aromas. Enrichment, se. paration and identification of v o l a t i l e a r o m a s u b s t a n c e s in grape, musts and wines. Chro-matographia, I, 446-457 .

Dubemet M, Ribereau-Gayon P. (1973) Le polyphénoloxyda-ses du raisin et du raisin parasité par Botrytis cinerea. C.R. Acad. S c . P a r i s . t . 2 7 7 . s é r i e D 9 1 5 -918.

F u s s n e g g e r B . , M a u r e r R . , K o n j a G . , C l a u s s E . ( 1 9 9 2 a ) U n l ó s l ic h e , k o m p l e x b i l d e n d e Polymere als Ersatzprodukte fiir Kaliumhexacyanoferrat(Il). Atti del terzo Simposio infemaziona-l e " I n n o v a t i o n e n i n d e r K e l -lerwirtschaft., Stuttgart-Kille-sberg, 25-27 maggio, 264-279.

F u s s n e g g e r B . , M a u r e r R . , Detering J. (1992b) Unlósliche, komplexbildende Polymere als potentielle Substitutionsproduk-te ftir Kaliumhexacyanoferrat (II) zur Schwermetallverminder u n g i n ' W e i n . W e i n ' W i s s e n -schaft, 4l:8-23.

Glories Y. (1916) Recherches sur la structure et les proprietés des composés phénoliques polym e r i s é s d e s v i n r o u g e s . I I I . -Fractionnement des composés p h é n o l i q u e s a v e c I a p o l y -vinylpyrrolidone (p.v.p.). Conn. Vigne Vin., 10, 5I-77.

Gunata Y.2., Moutounet M. (1988) Activites de la polyphe-noloxydase du raisin et de la laccase de Botrytis cinerea sur les derivés hydroxycinnamiques comparées a d'autres substrats phenoliques. R.F.Oe ., lI3:42-47.

Kern M., Wucherpfennig K. (1991) Entfernung von Eisen, Kupfer wd Ztnk aus Weinen mit einem Chelatharz - eine A1-t e r n a A1-t i v e z u r B l a u s c h ó n u n g . Wein-Wissenschaft, 46:69 -7 7 .

Kern M.J., Wucherpfennig K. (1993) Anwendung selektiver

Komplexbildner zur Schwerme-tallentfernung aus Wein. Wein-Wis sensch aft, 48 :20 -26.

M a r g h e r i G . , V e r s i n i G . (1919) L'apporto delle tecniche analitiche moderne alla defini-zione ed al controllo della qua-lità dei vini. Vini d'Italia, XXI,

rtg,83-93.

Margheri G., Tonon D., Tre-pin P. (1980) I polifenoli dei vi-ni bianchi come potenziali di os-sidazione. Vignevini, VII(9): 35-44.

Mattivi F., Nicolini G., San-chez C. (1991) Confronto tra il contenuto polifenolico di vini Marzemino, Pinot nero e San-giovese dell'annata 1989. Riv. Vitic. Enol., 44(l):39-52.

Mattivi F., Scienza A., Failla O., Villa P., Anzani R., Tedesco G . , G i a n a z z a E . , R i g h e t t i P . (1989) Vitis vinifera - a chemo-taxonomic approach: anthocya-nins in the skin. Atti del Vth Int. Symp. on Grape Breeding, Vi-tis, Special Issue 1990:119-133. Moutounet M., Cheynier V., Rigaud J., Souquet J.M. (1989) L e s m é c a n i s m e s d ' o x y d a t i o n mis en jeu lors de la préparation des mouts destinés aI'éIabora-tion de vins blancs. Conséquen-c e s t e Conséquen-c h n o l o g i q u e s . R . F . O e . , 117:23-29.

Nicolini G., Mattivi F., Dalla Serra A. (1991) Iperossigenazio-ne dei mosti: conseguenze anali-tiche e sensoriali su vini della v e n d e m m i a 1 9 8 9 . R i v . V i t i c . Enol. 44Q):45-56.

O s z m i a n s k i J . , L e e C . Y . ( 1 990) Enzymatic oxidative reaction of catechin and chloro-genic acid in a model system. J. A g r i c . F o o d C h e m . , 3 8 : 1 2 0 2

-1204.

P a l l o t t a U . , C a n t a r e l l i C . (1919) Le catechine: loro impor-tanza sulla qualità dei vini bian-chi. Vignevini, VI(4) :19-46.

Rangoni C. (1993) Stabilizza-zione del colore di bevande al-coliche mediante trattamento con adsorbenti. Tesi di laurea, Univ. di Bologna.

Simpson R.F. (1982) Factors affecting oxidative browning of white wine. Vitis, 2l:233-239.

Somers T.C., Vérette E., Po-cock K.F. (1987) Hydroxycin-namate esters of Vitis vinifera: changes during white vinifica-tion, and effects of exogenous

enzymic hydrolysis. J. Sci. Food Agric., 40,67-18.

W u c h e r p f e n n i g K . ( 1 9 9 2 ) E n t f e r n u n g v o n E i s e n - u n d Kupferionen aus Getrànken dur-ch selektive Komplexbildner. W e i n W i s s e n s c h a f t . 4 1 : 3 4 4 -349.

I

I

I

I

I

I

I

I

T

J

J

J

J

J

J

84

J

Riferimenti

Documenti correlati

** mettersi in contatto con prof.ssa Brivio

Abstract Taking as a starting point his first treatise in Chinese, ‘On Friendship’ Jiaoyou lun, 1595, this paper aims to analyze the process by which the Italian Jesuit Matteo

La caratterizzazione degli effetti dello zolfo sulla miscela base hanno dimostrato che si verifica inversione di fase per tutti i quantitativi di zolfo aggiunti e che la

Se però da un lato, la presenza dopo 12 minuti di massa bituminosa non completamente inglobata nella fase polimerica, quindi non totalmente continua, possa

Per verificare l’ efficacia della tecnica di campionamento anche per segnali ad impulsi RZ, è stato svolto un confronto tra l’autocorrelazione del segnale da campionare (ad 80GHz)

Cu(OH) 2 = idrossido rameico (le parentesi sono necessarie perché il 2 vale anche per l'ossigeno e non solo per l'idrogeno). Al(OH) 3 = idrossido di alluminio Pb(OH) 2 =

Se si è in difficoltà si può trovare la valenza usata dal non metallo moltlipicando per 2 il numero degli atomi di ossigeno e sottraendo dal risultato il numero degli atomi di

massima temperatura della faccia massima temperatura della faccia massima temperatura della faccia massima temperatura della faccia massima temperatura della faccia