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Cap .1 ANALISI CONOSCITIVA

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Academic year: 2021

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Cap .1 ANALISI CONOSCITIVA

1.1 L’UNIVERSITA’ DI PISA

1.1.1 Un po’ di storia

L’origine storica dell’Accademia degli studi a Pisa possiamo farla risalire all’XI-XII secolo, anche se fin dal 575 la cultura teologica a Pisa era nel pieno della maggiore prosperità1.

Il 3 settembre 1343 a Villanova, presso Avignone, fu emessa da Papa Clemente VI la bolla “In supremae dignitatis” dove l’università di Pisa era paragonata a quella di Parigi e di Bologna.

Nel 1355 seguì il diploma di riconoscimento di Carlo IV che portò alla nascita dell’università di Pisa “luogo di studi aperto a tutti”, con la congregazione d’insegnanti, precise norme per regolare l’esercizio dell’arte e il riconoscimento giuridico con la concessione di “magister” o di “doctor”.

Fino alla fine del XV secolo l’Università non ebbe una vera sede; le lezioni erano tenute nelle abitazioni dei maestri o nei conventi e le lauree erano conferite nel palazzo dell’arcivescovato.

La fine del XV sec. e la prima metà del XVI furono caratterizzate da una situazione instabile sia dal punto di vista politico che dal punto di vista di sede, essendo la città flagellata da pestilenze e afflitta da conflitti.

Il 1 novembre 1543, con solenne cerimonia, Cosimo I de Medici riaprì ufficialmente l’Università nella città, destinandogli come centro il palazzo che circondava la piazza del Grano, l’attuale Sapienza.

Cosimo I iniziò a lavorare per il risanamento del territorio pisano, cercando di eliminare ciò che ostacolava lo Studio e chiamando sia dall’Italia che dall’estero i migliori scienziati e letterati del secolo.

Tra il XVII e il XVIII secolo l’Ateneo ebbe un periodo di gloriosa attività per merito d’insegnanti con spirito di rinnovamento scientifico e filosofico;

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Ne dava prova Benedetto II nel 577, quando chiese alla chiesa Pisana, due canonici per insegnare nella congregazione dei teologici

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possiamo ricordare Alfonso Borelli, matematico, Lorenzo Bellini studioso dei fenomeni naturali, Galileo Galilei; mentre nel settecento ricordiamo Stefano Fabbrucci, Bernardo Tanucci, Flaminio Dal Borgo, T.Angelo Tilli.

Lo studio decadde nell’ultimo periodo dei granduchi medicei ma si risollevò con la dinastia lorenese, periodo durante il quale si assistette ad una serie di rinnovamenti come la realizzazione della Specula, il potenziamento dell’Orto Botanico, l’apertura della biblioteca e l’ampliamento del Museo di Scienze Naturali.

Nel periodo napoleonico l’Università fu trasformata in Accademia Imperiale posta alle dirette dipendenze dell’Università parigina, e con l’avvento della Restaurazione non cessò lo sviluppo dell’Ateneo, anche se fu rimesso in discussione l’organizzazione dello Studio e le dotazioni finanziarie.

Si elaborarono nuovi regolamenti e nuovi corsi e nacquero nuovi istituti: quello di Agraria e quello di Veterinaria. Nel 1839 ci fu il primo congresso degli scienziati italiani.

Con l’ascesa di Leopoldo II ci furono ripercussioni sullo Studio per la sua politica neo assolutista, riunendo così le Università di Pisa e di Siena in un unico Ateneo Etrusco.

Con la nascita del Regno d’Italia l’Università di Pisa diventò tra i maggiori Atenei del nuovo Stato.

Nel 1923 fu nominata di rango A nella riorganizzazione universitaria Gentile per aver resistito al clima del regime fascista ostile alla libertà della cultura e della ricerca, diventando così di organizzazione antifascista.

Dopo la guerra mondiale l’Università ritornò all’avanguardia; nacquero così le facoltà di Ingegneria e di Farmacia affiancate da Economia e Commercio, Letteratura Straniera, Lingue e Scienze politiche.

Oggi l’università di Pisa ha un certo prestigio e va fiera dei premi nobel di due laureati: Fermi e Rubbia.

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1.1.2 L’Università e la città

Il rapporto città-università è molto importante in quanto nodo centrale sia per lo sviluppo della città che per la “vita” dell’università.

Pisa, città universitaria, ha subito notevoli cambiamenti soprattutto negli ultimi vent’anni, quando i rapporti che dovevano crearsi con la città non furono considerati abbastanza.

Già in passato questo problema è stato fulcro di numerose ricerche dalle quali sono emerse diverse proposte pianificatorie anche se avendo la città modeste dimensioni la tendenza fu quella far coincidere il centro urbano con quello storico, provocando così lo sviluppo di diverse funzioni in un’area limitata. Vicino alle sedi dell’ospedale, dell’Università, alle caserme e agli uffici finanziari presero possesso attività di ricerca, banche, attività artigianali in particolare nel settore farmaceutico.

Nel corso degli ultimi vent’anni la città si è spopolata a causa di diversi fattori: il progressivo degrado, l’espansione dell’affitto studentesco, l’espansione degli immobili destinati ad uffici e a funzioni universitarie.

Mentre l’Università, la Normale e il Sant’Anna acquisivano porzioni del patrimonio immobiliare le famiglie e gli studenti subivano cari affitti del centro storico.

L’Università di Pisa ha avvertito la necessità di questo risanamento del rapporto città-università attuando politiche di recupero degli immobili in centro e politiche di decentramento di alcune attività, prima fra tutte l’attività di ricerca.

Particolare attenzione è stata rivolta al potenziamento dell’offerta abitativa convenzionata per gli studenti per alleggerire il carico sulle locazioni cittadine e per offrire agli studenti più idonee condizioni di vita.

Oltre alle attività istituzionali e residenziali, si richiedono anche attività diverse per favorire l’integrazione nella vita cittadina. Prima su tutte l’attività del CUS, decentrata nella periferia est nei pressi di Via del Brennero e in quella ovest nella località di San Piero a Grado, che richiede impulsi edilizi costanti ed economici sostenibili per rispondere alle esigenze dei frequentatori di luoghi di sport.

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Possiamo rilevare il problema di dotare l’ateneo pisano di propri servizi di foresteria capaci di rispondere alle molteplici richieste di accoglienza ed ospitalità verso studenti e docenti non residenti o in generale ospiti dell’ateneo, in vista di una crescita del proprio livello d’internazionalizzazione e della propria capacità di offrire ospitalità.

1.1.3 Le cifre statistiche

Per l’a.a. 2004-2005 l’Università di Pisa ha contato 49534 studenti iscritti, di cui 9571 immatricolati.

L’Osservatorio del MIUR2 nell’Anagrafe degli Studenti3 per la Regione Toscana nell’a.a. 2004-2005 assegna a Pisa il 35% (vedi Tabella I) degli studenti immatricolati nell’intera regione (vedi Figura 1), facendola essere seconda solo all’Ateneo fiorentino.

Fig. 1 Distribuzione studenti immatricolati per regione nel territorio italiano a.a. 2004-2005

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Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

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Ateneo N° % Firenze 12855 46,0 Pisa 9571 35,0 Siena 5181 18,5 Stranieri di Siena 141 0,5 Totale 27960 100,0

Tab. I Distribuzione percentuale immatricolati agli Atenei toscani

Fig. 2 Distribuzione immatricolatii nelle varie facolatà dell'Università di Pisa a.a. 2004-2005

Si può notare come si prediliga in maggioranza l’indirizzo matematico scientifico (vedi Figura 2).

Per quanto riguarda la provenienza degli studenti immatricolati (vedi Figura 3), sempre per l’a.a. 2004-2005, si nota che la maggiorparte fa parte della stessa regione sede di Ateneo (71% circa), mentre le altre regioni sono rappresentate con percentuali intorno al 6-4% per regioni quali Liguria, Sicilia e Puglia, fino ad arrivare a percentuali ininfluenti come quelle del Friuli e del Trentino.

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Fig. 3 Percentuali di provenienza degli immatricolati nell'Università di Pisa a.a. 2004-2005

Si nota come la tipologia di domanda si orienti su servizi diretti non solo a studenti residenti fissi ma anche a studenti pendolari.

In questo quadro si inserisce l’oggetto della presente tesi rispondendo perfettamente alle esigenze di svago e attività fisica degli studenti, di localizzazione dei posti letto sia per il lungo che per il breve periodo (foresteria), di incremento di servizi aule studio e spazi verdi.

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1.2 IL CUS DI PISA

1.2.1 Un po’ di storia

Il CUS Pisa fu fondato nell’a.a. 1946-47 ad opera di Giovanni Salardi che ne è stato il suo primo presidente. Forte era in quel periodo la voglia di ripresa dopo gli eventi bellici che aveva spinto alcuni volontari a far rinascere l’attività sportiva tra i giovani universitari; erano state recuperate molte attrezzature della palestra della Casa dello Studente, che erano state collocate e rimesse in funzione in una delle stalle medicee della Cittadella. In questo clima si avvertiva però la mancanza di un organo ufficiale di coordinamento, fino a che, il 26 giugno 1947 il Senato Accademico riconobbe formalmente il Centro. Poco dopo fu stipulato un accordo tra il CUSP e l’UGP4, con il quale quest’ultima cessava le sue attività sportive universitarie rimandandole al CUS. L’attività agonistica del CUSP iniziò nel luglio, e con i pochi fondi a disposizione un’esiguo drappello di atleti fu portato a Bologna, ai Campionati Nazionali Universitari.

Le discipline storiche praticate sono atletica leggera, canottaggio, hockey su prato, lotta, pallacanestro, pallavolo, rugby e scherma.

La sezione di atletica leggera, costituita nel 1954, è stata fino ad oggi ai vertici dell’attività nazionale e internazionale, contando oltre trenta atleti che hanno rappresentato l’Italia in manifestazioni di rilievo quali Olimpiadi, Campionati Mondiali e Europei.

La sezione canottaggio è disciplina trainante dell’attività sportiva del CUS sull’onda dell’esperienze maturate nelle 40 edizioni della regata storica Pisa-Pavia5.

La sezione Hockey su prato è la più antica in quanto vanta origini precedenti alla seconda guerra mondiale, anche se entrò ufficialmente a far parte dell’ente solo nel 1948. Dopo varie permanenze nella serie superiore, attualmente il CUS Pisa milita nella serie B sia con la squadra maschile che con la femminile,

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Unione Goliardica Pisana

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La prima regata fu disputata nel 1929, sorta sull’esempio della famosa “Oxford-Cambridge”. Il trofeo sta a ricordare i giovani migliori dei due antichi Atenei caduti a Curtatone e Montanara nella epica battaglia del Risorgimento italiano.

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ma le premesse fanno ben sperare tanto che è stato recentemente realizzato un impianto a uso specifico hockey.

La scherma è una delle sezioni che ha dato maggior lustro all’attività sportiva della società. Fin dal 1946, e soprattutto sotto la guida tecnica di Antonio Di Ciolo, molti campioni si sono allenati nelle sale del CUS, primo tra tutti Alessandro Puccini giunto al titolo di Campione del Mondo e di Campione Olimpico. Anche se nel 1995 si è assistito alla separazione di Di Ciolo dalla società, fondando una sua Sala, ed il CUS Pisa si ritrova tutt’ora in una situazione di assenza di strutture e di atleti.

Da citare anche la sezione rugby che anche se di più recente nascita (’69-’70) porta alla società non pochi successi.

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1.2.2 Gli impianti

Attualmente il CUS Pisa ha a sua disposizione tre complessi sportivi: − il CUS Campo Scuola;

− il Centro Sportivo San Piero a Grado;

− gli impianti CUS di Via Napoli - Via del Brennero.

Presso il CUS Campo Scuola (vedi Figura 4) è possibile praticare l’atletica leggera mentre presso il Centro Sportivo San Piero a Grado si trova il campo di allenamento per la sezione di rugby.

Fig. 4 Pisa, pista di atletica del Campo Scuola

Presso il Parco Sportivo Universitario di Via del Brennero (vedi Figura 5), oggetto della presente tesi, sono attualmente presenti i seguenti impianti:

− palazzetto polifunzionale con palestra in parquet divisibile da rete a tutt’altezza in due campi regolamentari per gli allenamenti contemporanei di pallacanestro, pallavolo, badminton, aerobica6. Nella palestra è inoltre presente una tribuna mobile che, nelle manifestazioni, permette di ospitare circa quattrocento spettatori.

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− un campo da rugby illuminato per competizioni ed allenamenti in notturna;

− un campo da hockey recentemente rinnovato dotato di illuminazione; − due campi da calcetto all’aperto in sintetico dotati di illuminazione; − quattro campi da tennis in terra rossa;

− un impianto polivalente coperto con geodetica per il tennis e il calcetto; − una vasca voga per canoa

− una sala judo − una sala pesi

− un campo da beach volley − un campo da calcio a 7 − il percorso vita attrezzato.

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1.3 L’OGGETTO DELL’INTERVENTO

1.3.1 Il contesto urbanistico e paesaggistico

Il sito oggetto dell’intervento (vedi Figura 6) si trova a Pisa nel quartiere di Porta a Lucca nella parte a nord-ovest della Via del Brennero, confinante con questa e non lontano dalla viabilità della vicina porta San Zeno.

Fig. 6 Inquadramento territoriale

Si tratta di una zona completamente pianeggiante delimitata a sud-est dalla Via del Brennero e a sud-ovest da Via Napoli; l’appezzamento confina a sud-ovest con l’edificato del quartiere, insediamento residenziale di tipo estensivo o semintensivo, a nord-ovest con appezzamento di proprietà militare, a nord-est con appezzamenti a uno agricolo e a sud est con la Via del Brennero.

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Fig. 7 Pisa, cartografia PRG zona Porta a Lucca

Fig. 8 Legenda cartografia PRG

Per la zona di Porta a Lucca, quartiere formatisi sulla base di lottizzazioni privati a partire dalla seconda metà degli anni ’20,il Regolamento Urbanistico del comune di Pisa (vedi Figure 7-8) prevede quali obiettivi qualitativi e funzionali locali dell’UTOE n°10, lo sviluppo dell’area sportiva con connotati paesistici di “parco sportivo” o “parco urbano” compatibile con il mantenimento della fascia agricola urbana.

Da segnalare la presenza di centuriazione romana a nord-est dell’appezzamento, in prossimità del limite confine con i terreni agricoli limitrofi.

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Dal punto di vista paesaggistico si segnala la prospettiva sulla catena delle Alpi Apuane a nord-est, sulla catena dei Monti Pisani a nord-ovest nonché il “cannocchiale” della Via del Brennero sulla Piazza dei Miracoli.

Fig. 9 CUS Pisa, vista sui Monti Pisani

1.3.2 Piano Particolareggiato

Si utilizza come strumento primario il Piano Particolareggiato dell’Università per la zona in esame, che costituisce la strumentazione urbanistica attuativa e la base normativa riferite agli interventi edificatori ammessi (dimensioni e tipologie) e alle funzioni ammesse.

Il Piano Particolareggiato ammette la realizzazione d’impianti sportivi all’aperto e attrezzature coperte atte alla pratica sportiva sia ricreativa che agonistica. Sono ammesse inoltre strutture complementari e di supporto quali spogliatoi, servizi igienici, magazzini, locali tecnici, attività di ristoro (bar-ristorante), foresteria, attrezzature ludiche.

Per la descrizione del Piano e degli interventi in esame si rimanda alle indicazioni riportate nel Cap.4.

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Essendo la Via del Brennero classificata come strada statale, ne deriva un limite di rispetto nell’edificazione dal bordo stradale di 40 mt7.

1.3.3 Analisi della situazione attuale

Attualmente gli edifici sportivi del CUS oggetto dell’intervento insistono su un appezzamento (vedi Figura 10) di terreno della superficie di 151000 mq.

Fig. 10 Pisa Via del Brennero, planimetra dotazione attuale impianti

Gli impianti esistenti sono insufficienti alle richieste degli studenti soprattutto per quanto riguarda attività quali il fitness o attività ginnico motorie in genere. Attualmente si ha un unico grande impianto al chiuso, il Palazzetto dello Sport (vedi Figura 11), dove si possono svolgere contemporaneamente allenamenti di pallacanestro e/o pallavolo e lezioni di aerobica o fitness in generale; la

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situazione comporta non pochi disagi agli utilizzatori del servizio e gli istruttori sono costretti ad operare in condizioni di notevole difficoltà8.

Fig. 11 CUS Pisa, Interno del Palazzetto

Gli impianti sportivi all’aperto fanno riferimento ai soli servizi spogliatoio presenti nel Palazzetto.

Si ha un campo da beach volley al limite nord-ovest dell’appezzamento con doccia esterna (vedi Figura 12).

Fig. 12 CUS Pisa, campo da beach volley

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Assenza di specchi alle pareti, spazio limitato, acustica inadatta all’attività,k rumore elevato dovuto alla compresenza di diverse attività.

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Sempre a nord-ovest si trovano i campi da tennis in terra rossa (vedi Figura 14), i campi da calcetto e la struttura geodetica (vedi Figura 13).

Fig. 13 CUS Pisa, interno della struttura geodetica

Fig. 14 CUS Pisa, campi da tennis

Il campo di gioco da rugby e da calcio a 7 si trova al limite sud-ovest su erba naturale ma senza delimitazioni di sorta (vedi Figura 15).

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Fig. 15 Pisa, campo da rugby

La vasca voga a terra (vedi Figura 16) è prospiciente al Palazzetto dello sport, ma le sue condizioni sono notevolmente degradate.

Fig. 16 CUS Pisa, vasca voga a terra

Nuovissimo è il campo da hockey recentemente ristrutturato (vedi Figura 17), a cui è affiancata una tribuna inutilizzata (vedi Figura 18-19). La struttura non è stata mai terminata ed è tutt’ora in stato di abbandono.

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Fig. 17 Pisa, campo da Hockey

Fig. 18 CUS Pisa, prospetto tribuna

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Si hanno inoltre due edifici sulla Via Napoli, uno adibito a rimessa, e l’altro destinato ai locali sede del CUSP (vedi Figura 20). Alcuni ambienti di quest’ultimo sono destinati agli attrezzi per la pesistica e la muscolazione con servizi spogliatoio annessi utilizzati principalmente dai body-builders. Al piano superiore si trova una sala judo dotata di pavimento in tatami che, oltre alle arti marziali, occupa anche alcuni corsi di aerobica.

Fig. 20 Pisa, Direzione e Sede

La viabilità interna è costituita da viali con selciato in ghiaia, circondati da alberature, per lo meno per quei viali che danno su Via Napoli e per quelli che collegano l’ingresso al centro con l’ingresso agli impianti (vedi Figura 21).

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Fig. 21 CUS Pisa, viabilità interna

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Fig. 23 CUS Pisa, percorso vita lato Via Napoli

La viabilità è parte integrante del percorso vita attrezzato (vedi Figura 23) anche se si nota una cura nello stato dei percorsi e del verde che gli incornicia per la parte prospiciente all’ingresso al complesso, cura che si perde per le parti al limite nord (vedi Figura 24-25-26).

Concludendo si nota quindi una carenza di strutture rispetto alla domanda da parte della popolazione studentesca, con conseguente promiscuità delle attività e congestione degli spazi. Si rileva inoltre la necessità di una riqualificazione del sistema distributivo e del sistema vegetativo del lotto. In questo contesto sono comunque da elogiare gli sforzi del CUS nella gestione delle strutture a sua disposizione.

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Fig. 24 CUS Pisa, viale di accesso al campo da beach volley

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1.4 OBIETTIVI DELL’INTERVENTO

L’obiettivo della presente tesi è quello di completamento e riqualificazione dell’area sportiva universitaria, sede del CUS Pisa, situata in prossimità della Via del Brennero e attualmente dotata di impianti nelle condizioni sopradescritte.

Affrontare in modo esaustivo la progettazione di un impianto sportivo non è semplice, poiché sono molti i fattori da prendere in considerazione che inevitabilmente interagiscono e influiscono sulla forma della soluzione proposta.

Fattore primario è quello del fabbisogno di strutture sportive per l’utenza universitaria, strutture che possono essere anche eventualmente utilizzate dai cittadini tramite stipula di convenzioni tra il CUS e le varie associazioni (o il Comune stesso). Per realizzare questa esigenza si prende come base di riferimento il Piano Particolareggiato redatto dall’Università per l’area in esame.

Il Piano Particolareggiato fornisce i tipi di edifici di cui si rende necessaria la progettazione e la loro localizzazione all’interno del lotto.

Obiettivo è a questo livello quello di collegare gli impianti tra loro tramite un sistema di viali alberati e di integrarli nel contesto delle strutture esistenti, fornendo rapida e facile fruizione degli spazi all’utenza che dall’ingresso di Via Napoli si accinge a praticare sport.

La progettazione architettonica ha come obiettivo quello dello studio del dimensionamento degli spazi e della loro distribuzione funzionale, nel rispetto delle leggi e delle normative vigente, per i seguenti impianti:

− impianto natatorio con vasca al coperto e vasca all’aperto prospiciente la gradinata;

− impianto al chiuso con spazi di attività per lo svolgimento della scherma, della ginnastica e del judo.

− foresteria/residenza studenti

La tipologia degli impianti da progettare è da ricondurre a specifiche esigenze sia della popolazione studentesca che dei cittadini pisani, che lamentano la

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carenza di strutture in questo settore e l’affollamento eccessivo delle poche presenti.

Pisa città universitaria, sta cercando negli ultimi anni di modificare la sua politica abitativa, con la realizzazione di nuove residenze studentesche, per allentare il carico della popolazione universitaria sulle locazioni della città e per aumentare i posti disponibili a basso costo per gli studenti. Anche in questa trattazione si persegue questo obiettivo, mediante la progettazione di residenza universitaria da destinare nel periodo estivo a foresteria a servizio degli impianti sportivi.

La progettazione è preceduta da uno studio del tipo residenza universitaria e del tipo impianto sportivo, analizzandone l’evoluzione storica, l’evoluzione normativa e gli esempi.

Per il tipo residenza si analizzano le tre città universitarie toscane sedi di Ateneo: Firenze, Pisa, Siena (Capitolo 2).

Per il tipo impianto sportivo si analizzano le dotazioni di strutture per i CUS sul territorio nazionale (Capitolo 3).

Figura

Fig. 1 Distribuzione studenti immatricolati per regione nel territorio italiano  a.a. 2004-2005
Tab. I Distribuzione percentuale immatricolati agli Atenei toscani
Fig. 3 Percentuali di provenienza degli immatricolati nell'Università di Pisa   a.a. 2004-2005
Fig. 4 Pisa, pista di atletica del Campo Scuola
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