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Bibliotecari al museo dei fumetti

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Academic year: 2021

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Notizie da IFLA

Bibliotecari al museo dei fumetti

Luigina Orlandi

Quale sede migliore di un museo di fumetti,

The Billy Ireland Cartoon Library & Mu-seum, che conserva la più grande e ricca

rac-colta di fumetti del mondo, per ospitare una conferenza internazionale di bibliotecari sul tema dei visuals?

Nel museo dei cartoons di Columbus, Ohio, sono conservati materiali originali manoscritti e a stampa, in raccolte donate da singoli col-lezionisti o provenienti da biblioteche ad esso collegate, le biblioteche universitarie dello Stato. Il museo prende il nome dal proprieta-rio della raccolta principale ivi conservata, Billy Ireland (1880-1935), noto fumettista che dalle pagine del locale Sunday Dispatch per oltre trentacinque anni commentò con delicato umorismo ogni genere di notizia pervenuta alla redazione del giornale.

L’Istituzione, che ospita anche una ricca bi-blioteca, il 15 agosto scorso ha offerto la

loca-tion a una delle sessioni offsite dell’82a

Con-ferenza annuale dell’IFLA (Columbus, 13-19 agosto); la sessione, intitolata Worth a

thou-sand words: a global perspective on image description, discovery and access, promossa e

organizzata dalle sezioni “Rare Books and Special Collections” insieme a “Art Libra-ries”, ha visto la partecipazione di 105 delega-ti proveniendelega-ti da ogni parte del mondo.

Nella sala convegni del nuovo edificio aperto nel 2013, costruito grazie al forte impegno della sua prima curatrice, Lucy Shelton Caswell, con il cospicuo contributo di una

ni-pote di Billy Ireland, sono stati affrontati di-versi temi legati alla gestione, descrizione e diffusione (toccando anche il tema della con-servazione) di ogni genere di immagini, su carta, pergamena e supporti digitali.

La prima parte della giornata è stata dedicata al tema dell’accesso alle immagini con l’esame di alcune modalità per renderlo più agevole, a partire dalla descrizione bibliogra-fica degli audiovisivi (Cataloging of rare

ma-terials (Graphics)); si è parlato della gestione

e dello scambio di dati standardizzati e di lin-guaggi controllati, dello sviluppo di strumenti

open source più adatti allo scopo, tenendo

presente che gli algoritmi e non i metadati stabiliranno in futuro le modalità di ricerca, di scoperta e interazione con le risorse audiovi-sive, andando cioè oltre la tradizionale moda-lità di registrazione dei dati bibliografici; la tecnologia potrà aiutare dove i metadati non sono efficaci.

Nell’ambito dell’accesso e uso delle immagini non è stato trascurato il tema dei copyrights: se ne contano circa 26,000; anche in tale set-tore ci sarebbe bisogno di una standardizza-zione che facesse riferimento ad alcuni prin-cipi base legati alla semplicità e alla traspa-renza.

Durante la pausa, la curatrice del museo, Jen-ny Robb, ha coinvolto il pubblico in un’amichevole conversazione con il fumetti-sta Jeff Smith, che ha parlato della sua carrie-ra, della fortunata serie di fumetti da lui

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crea- 75 ta, Bone, del suo metodo di lavoro, e di

quan-to abbia imparaquan-to frequentando la Biblioteca-Museo Ireland e in particolare dalla sua cura-trice-bibliotecaria Lucy.

Alla ripresa dei lavori, dedicati agli strumenti per l’identificazione (discovery tools) delle immagini, particolare attenzione è stata dedi-cata al protocollo IIIF (International Image Interoperability Framework), che fornisce un metodo standardizzato per descrivere e inseri-re immagini di qualunque tipo di materiale nel

web come anche per strutturare i metadati

nel-le sequenze delnel-le immagini, con la possibilità di mettere in comunicazione tecnologie diver-se. Si basa sulla sintassi IIIF uno dei progetti presentati durante il convegno: il portale “Bi-blissima” (“Bibliotheca Bibliothecarum No-vissima”), un consorzio fondato nel 2012 con l’ambizione di realizzare una biblioteca di bi-blioteche online; con un unico accesso e at-traverso l’interoperabilità dei contenuti rende-rà disponibile un immenso corpus di dati: manoscritti, libri a stampa e altre risorse dalle maggiori biblioteche digitali (Gallica, la Bi-bliothèque virtuelle des manuscrits médiévaux (BVMM), le Bibliothèques vir-tuelles humanistes (BVH)) e oltre cinquanta basi di dati e cataloghi.

Sono stati illustrati altri progetti, realizzati o in via di realizzazione, come la “Biodiversity Heritage Library”, un consorzio di biblioteche specializzate nella biologia, botanica e altre scienze naturali che rendono liberamente frui-bili, via Flickr e tramite un progetto descritti-vo e di ricerca che si chiama “Art of Life”(il cui sottotitolo è: Data mining and

crowdsour-cing the identification and description of

na-tural history illustrations from the Biodiversi-ty Heritage Library), milioni di illustrazioni a

tutti coloro che utilizzano le immagini nelle loro ricerche e nell’insegnamento. Interessan-te anche “Pharos”, un consorzio che raggrup-pa molteplici archivi fotografici con oltre 31 milioni di immagini digitalizzate di opere d’arte, molte delle quali mai pubblicate, con ricca documentazione sulle opere stesse, quali le condizioni di conservazione, attribuzioni, proprietà e altro ancora, in una piattaforma di ricerca comune accessibile gratuitamente tra-mite modalità diverse. Un altro progetto con-siste nella ricostruzione in forma rigorosa-mente digitale della biblioteca dell’archeologo e storico dell’arte Leopoldo Cicognara (“Count Leopoldo Cicognara’s Library”), a cominciare dal suo catalogo a stampa, com-prendente circa 5,000 opere, pubblicato dal conte medesimo nel 1821; gran parte della collezione Cicognara, circa 4,400 volumi, è conservata presso la Biblioteca Vaticana, che l’acquistò nel 1824.

Tutte le iniziative e i progetti presentati si ca-ratterizzano, ciascuno nella propria specifici-tà, per l’ampia partecipazione che prevedono, a livello internazionale e globale, di risorse umane, finanziarie e tecnologiche, a dimo-strazione del fatto che per la gestione e la fruizione delle immagini che implicano costi ingenti, così come per la loro conservazione, nessuna istituzione può più permettersi di agi-re in solitudine o a livello locale. A conclu-sione dell’intensa giornata, i partecipanti alla conferenza hanno potuto visitare la Bibliote-ca-Museo: una gioia per gli occhi e per il cuo-re di tutti i fortunati bibliotecari pcuo-resenti.

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