• Non ci sono risultati.

La mobilità intelligente come elemento chiave per lo sviluppo sostenibile della smart city: il caso di Montreal

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "La mobilità intelligente come elemento chiave per lo sviluppo sostenibile della smart city: il caso di Montreal"

Copied!
94
0
0

Testo completo

(1)

UNIVERSITÀ DI PISA

DIPARTIMENTO DI ECONOMIA E MANAGEMENT

Corso di Laurea Magistrale in Strategia, Management e Controllo

Tesi di Laurea

La mobilità intelligente come elemento chiave per lo

sviluppo sostenibile della smart city: Il caso di Montreal

RELATORE CANDIDATA

Prof. Vincenzo Zarone Iris Dayana Campos Claudio

(2)
(3)

INDICE

INTRODUZIONE ... 1

CAPITOLO I

-

SMART CITY: UN CONCETTO MULTIFORME

1.1 Breve storia della città ... 3

1.2 Smart cities: Un concetto nuovo con molteplici sfumature ... 7

1.2.1 Dimensioni e Indicatori della smart city ... 14

3. Le principali fasi della smart city nel quadro Europeo ... 23

CAPITOLO II

-

SOSTENIBILITA E INNOVAZIONE DELLA SMART MOBILITY

2.1 Un nuovo concetto di mobilità per un nuovo concetto di città ... 27

2.2 Dimensioni e caratteri di una smart mobility ... 37

2.3 Può la smart mobility essere sostenibile? ... 44

2.3.1 Piano Urbano della Mobilità Sostenibile ... 49

2.4 Sistemi di trasporto intelligenti per una mobilità sostenibile ... 56

CAPITOLO III

-

MONTREAL UNA CITTA “SMART”

3.1 Montreal: Il quadro della città ... 64

3.2 La mobilità a Montreal ... 68

3.3 Iniziative di trasporto sostenibile a Montreal ... 71

3.3.1 Strategia di elettrificazione ... 73

3.2.2 Mobilità integrata della STM ... 81

3.2.3 Progetto della gestione del traffico ... 84

CONCLUSIONI ... 86

BIBLIOGRAFIA ... 88

(4)

1

INTRODUZIONE

La città contemporanea ha subito importanti trasformazioni già fin dall’antichità causate dai progressi tecnologici e dall'aumento della densità della popolazione. In effetti, l'emergere di nuove applicazioni e strumenti digitali sta cambiando il modo in cui molte aziende e istituzioni pubbliche forniscono i loro servizi. La trasformazione digitale ha influenzato direttamente i modelli di comportamento degli utenti, poiché oggi è impossibile immaginare una persona che non possiede un dispositivo elettronico o che non utilizza un social network per comunicare con i propri contatti. Proprio sotto questa prospettiva si colloca il concetto di “smart city” che appare come una risposta ai processi di trasformazione economica, sociale e demografica che attraversano le città; e costituisce un'alternativa per realizzare una pianificazione urbana sostenibile che consenta lo sviluppo di tutte le dimensioni della società. Una delle principali dimensioni è proprio la mobilità che apporta numerosi disagi, come l’inquinamento atmosferico e acustico, la congestione urbana e l’alta incidentalità, la sicurezza di viaggiatori e merci in viaggio. Infatti, la sostenibilità e la qualità del servizio sono gli elementi che la visione della Smart Mobility tiene maggiormente in considerazione per la creazione di un piano urbano ottimale e sostenibile che consente un miglioramento dei sistemi di informazione. Il presente elaborato è strutturato in tre capitoli. Il primo capitolo fa uno excursus veloce sull’evoluzione della città ponendo in evidenza le problematiche e la necessità di introdurre un nuovo concetto di città. Nel presente capitolo si descrive cosa intendiamo per “smart city”; illustrando le più significative definizioni del concetto di “città intelligente” ponendo in luce le sue caratteristiche e le sue dimensioni di analisi. Nel secondo capitolo si pone il focus sulla Smart Mobility, uno dei pilastri di una “smart city” e si analizza gli aspetti che la costituiscono e i rispettivi indicatori che ci consentono di osservare il livello di mobilità di una città in quanto la mobilità è uno tra i fattori più importanti e più difficili da gestire all’interno della zona urbana. Infatti, grazie

(5)

2

ad una mobilità studiata, mirata e in armonia con lo sviluppo della città, è possibile raggiungere il successo degli altri settori e migliorare il fattore di attrattività per i viaggiatori e i turisti verso la città.

Nel terzo capitolo si viene a delineare in particolare la mobilità nella città di Montreal, città multiculturale del Canada, ove il trasporto pubblico è uno dei mezzi più utilizzati dalla società. All’interno di questo capitolo verrà analizzato quali sono i progetti strategici di un trasporto urbano sostenibile che verranno e vengono implementati nella città. Da questo studio si evince l’importanza del concetto “Smart City” che ha acquisito una grande importanza all'interno dello sviluppo urbano, perché ha la capacità di influenzare i processi di innovazione, pianificazione, miglioramento dei sistemi di informazione, gestione della mobilità, integrazione di nuove tecnologie, miglioramento dei sistemi di governo, qualità della vita, conservazione delle risorse disponibili. Da questo concetto è emersa una serie di dimensioni, una delle quali propone la promozione di nuovi modelli economici alternativi che consentano di generare benefici economici in modo equo per gli abitanti, promuovendo allo stesso tempo un uso consapevole delle risorse e della sostenibilità.

(6)

3

CAPITOLO I

SMART CITY: UN CONCETTO MULTIFORME

1.1

Breve storia della città

L’uomo per sua natura fin dall’antichità ha avuto sempre la necessità di integrarsi con i suoi coetanei, dedito alla scoperta e allo sviluppo dell'agricoltura che risultava essere fin dai tempi antichi l’unico mezzo di sostegno. Quindi nel corso dell’evoluzione dell'uomo, egli cessò di essere un nomade o un migrante e inizio a stabilirsi in luoghi che provvisoriamente garantivano la sua sopravvivenza. Successivamente, lo sviluppo del commercio e gli scambi hanno posto la condizione e la necessità di formare piccoli aggregati in modo tale che potessero portare vantaggi per l'attività agricola e sicurezza per gli individui che vi abitavano. In questo processo, gli uomini hanno iniziato a formare famiglie, a unirsi tra loro per costituire delle piccole comunità che in seguito sarebbero diventate piccole e disperse città. Quest’ultime, crescendo, hanno impostato città vicine e nel tempo sono diventate grandi metropoli. Così, hanno modificato il paesaggio intorno a noi e occupato un territorio che era risultato vasto fino ad allora.

Nella formazione e nell'evoluzione delle città hanno contribuito il processo di urbanizzazione, pianificazione urbana e l'implementazione di analisi e conoscenze focalizzate alla sua funzionalità. L'esistenza di particolari interessi nella crescita o nella pianificazione è evidenziata, poiché stabilendo linee guida, la popolazione deve essere dominata secondo determinati parametri di urbanizzazione.

Sin dai tempi della città medievale e rinascimentale, la residenza nelle città è stata attraente, assunta come centro di interazione dei gruppi sociali, dove veniva commercializzata la merce e si svolgevano attività economiche, politiche, religiose, sociali e culturali. Tuttavia, questa preferenza ha causato l'aumento della domanda di spazi e risorse naturali, compreso il suolo, che in molti casi è diventato un elemento secondario nella progettazione e nell'espansione della città.

(7)

4

Il modo disorganizzato in cui le città si stabilivano ha portato poi durante la rivoluzione industriale, considerata un momento cruciale nell’evoluzione urbana, l'arrivo incontrollato di persone dalle aree rurali, dai villaggi; il loro sovraffollamento in alcuni luoghi delle città, nonché la formazione di insediamenti senza infrastrutture o servizi di base, situati in aree di accesso difficile o inappropriato per la crescita urbana. Successivamente, fu attuata una serie di riforme urbane ove gli elementi simbolici delle città risultavano come prioritari, con l’intento di realizzare un metodo e una procedura di implementazione urbana dando spazio alle caratteristiche essenziali, all'unità e la diversità della città. Con la nascita della “città contemporanea” risulta importante considerare il decentramento delle grandi città che viene identificata come alternativa praticabile per promuovere l'equilibrio tra gli aspetti sociali ed economici e le risorse naturali ovvero si ebbe la nascita di piccoli aggregati in zone periferiche incentivando l'urbanizzazione irregolare che divenne poi centro di attrazione per le persone a basso reddito. Il concetto di grande città era basato su un piano orientato alla pianificazione urbana, che ha promosso la sua espansione attraverso uno sviluppo della città moderna considerando la popolazione totale che la abitava. È stato osservato che le città si sono sparse in modo disordinato a causa della scarsa pianificazione nel processo di crescita, che ha generato la concentrazione di attività economiche, la dispersione degli abitanti nella periferia, l'influenza su risorse naturali come scomparsa di fiumi e biodiversità.

Attualmente, le città si espandono su parametri di funzionalità e in base alle loro caratteristiche fisiche, economiche e sociali.

La struttura delle città è organizzata da ambienti o anelli, in cui l'area centrale è caratterizzata da un nucleo che riunisce le sfere economiche, politiche e persino religiose. Quindi, è evidente, che stiamo vendendo una crescita verticale delle città, rispetto alla precedente crescita orizzontale, caratterizzata dall'estensione verso i lati. È evidente, quindi, la definizione delle priorità degli aspetti politici ed

(8)

5

economici oltre a quelli sociale e ambientale. Pertanto, l'implementazione di alcuni parametri urbani è consentita in base a specifiche linee guida governative. Ad oggi, oltre il 50% della popolazione mondiale vive all’interno del contesto urbano ove le città ormai ricoprono un ruolo fondamentale nello sviluppo socioeconomico generale. Nel corso della storia però, non si era mai registrato un così grande numero di abitanti per le aree più industrializzate.

Secondo uno studio condotto dall’OCDE sulla prospettiva ambientale fino al 2050, la popolazione mondiale passerà da 7 a circa 9 miliardi e l’economia mondiale crescerà di quasi quattro volte rispetto al suo attuale valore, con una conseguente crescita della domanda di energia e di risorse naturali. In questo contesto sarà molto importante la crescita economica e demografica nei paesi come Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, seguiti a loro volta dai paesi meno sviluppati che aumenteranno moltissimo la loro densità abitativa all’interno dei centri urbani.

Grafico 1: trend della popolazione urbana e rurale dal 1950 al 2050

(9)

6

Come si vede dalla figura, la popolazione urbana sarà sempre in crescita nei prossimi anni, con particolare rilievo sulla situazione dei paesi meno sviluppati che vedranno la loro popolazione urbana raddoppiato nel corso di trent’anni. Tutto ciò presuppone la necessità di implementare una prospettiva che sia considerata sostenibile e ciò implica che i governatori a livello nazionale e internazionale stimolino un'espansione urbana con il minimo danno alle risorse naturali, che promuova un equilibrio tra i settori economico, sociale e naturale, nonché che generino un consumo ragionevole delle risorse e producano un minimo di rifiuti. L'urbanizzazione sostenibile offre una qualità della vita, una fornitura ottimale di servizi e infrastrutture sufficienti, a bassa produzione di inquinanti, oltre allo smaltimento o al riciclaggio adeguati di rifiuti solidi e liquidi; altrimenti, i problemi ambientali e sociali che hanno caratterizzato le città sarebbero aggravati. L'espansione urbana dovrebbe basarsi sulla pianificazione e sulla valutazione delle risorse naturali. La promozione di una pianificazione territoriale sostenibile basata sull'urbanizzazione e la costruzione di città sostenibili favorirebbe la conservazione del suolo come elemento importante per la vita umana e genererebbe un ambiente che garantisca il benessere attraverso condizioni di vita adeguate; dove le risorse naturali sarebbero utilizzate in modo ordinato e i rifiuti sarebbero eliminati o riciclati in modo efficiente.

Da queste prospettive si evince quanto sia importante il contesto della città e del suo corretto funzionamento. Ecco, che trova spazio un nuovo concetto quello delle Smart Cities.

(10)

7

1.2 Smart cities: Un concetto nuovo con molteplici sfumature

Inizialmente, si dovrebbe chiarire che, nonostante l'ampia discussione, non esiste ancora una definizione universale di città "smart” considerato anche che la pianificazione strategica per le città intelligenti è ancora un campo in gran parte inesplorato e complesso.

Di conseguenza, c'è molta confusione su ciò che le città "smart" rappresentino realmente e quali siano le loro componenti che la costituiscono. Nella letteratura sulle “smart city” c'è una moltitudine di definizioni e soluzioni disponibili, senza che nessuna di esse sia prevalente o universalmente riconosciuta. Una prima osservazione è che i termini "smart" e "intelligent" sono usati in modo intercambiabile in tutta la letteratura. Fino a poco tempo fa, il termine "smart city" portava la connotazione di una città dotata di tecnologia all'avanguardia, mentre il termine "intelligent" riportava la connotazione di una città che utilizzava la tecnologia avanzata per rendere la sua società e le persone più "intelligenti". Tuttavia, con la crescente divulgazione dei termini "smart" e "intelligent", la distinzione precedente è ora soggetta a scomparire. Oggi, per la maggior parte dei ricercatori non esiste alcuna distinzione tra “smart city” e “città intelligente”. Un'altra osservazione importante è che le smart cities sono in realtà una visione strategica per il futuro più che una realtà in sé; rappresentano un'idea di come le città dovrebbero essere nel futuro sfruttando le capacità tecnologiche, digitali e le reti di comunicazione. Nella maggior parte dei casi non è qualcosa che può essere raggiunto nel breve periodo, ma nella migliore delle ipotesi può essere considerato un approccio strategico a lungo termine. Tuttavia, l’essere "smart" è anche un problema politico che implica direzioni strategiche, scelte strategicamente ottimali, una grande quantità di risorse, investimenti e il coinvolgimento delle parti interessate con ruoli talvolta sovrapposti o in conflitto. Tutto ciò richiede coordinamento e gestione secondo un quadro politico chiaramente definito.

(11)

8

Inoltre, vi è ancora anche molta confusione tra le idee di "smart" ed "ecologico" ad esempio i termini molto usati sono: "eco-cities", "green cities", "sustainable cities", "low-carbon cities". La vera differenza tra “smart cities” e “ecological city” sta nell'uso della tecnologia per rendere una città più sostenibile anche se in termini generali entrambe le idee sono utilizzate con implicazioni positive sulla sostenibilità urbana. Infatti, con il termine “eco-cities” l'idea di sostenibilità è più evidente in quanto fa riferimento ad una città che impiega misure ecologiche per migliorare la sostenibilità anche se molti ricercatori concordano sul fatto che le “smart cities” contribuiscono all’ecologia e alla sostenibilità urbana. Oggi è possibile riscontrare che alcune città sono considerate allo stesso tempo “smart” ed ecologiche, dal momento che usano le nuove tecnologie e hanno un forte orientamento alla sostenibilità ambientale, realizzato principalmente attraverso un design urbano sostenibile e tecnologie rispettose dell'ambiente. Alcuni di essi racchiudono persino entrambe le idee nel loro marchio ufficiale, fondendo ulteriormente le due idee nella loro percezione come ad esempio alcuni progetti intrapresi a Singapore: "Nanjing Eco High-Tech Island"; "Langfang Eco-Smart City retro-fit".

A seguito vedremo anche altre e diverse definizioni di altri ricercatori, al fine di iniziare a svelare il panorama della città intelligente e della sua elevata complessità. Le definizioni disponibili variano significativamente in termini di sistemi urbani a cui fanno riferimento (ad esempio abitazioni, lavoro, trasporti, amministrazione, sicurezza ecc..), al tipo di intelligenza che adottano (artificiale, umano, collettivo) e altri importanti fattori. Tuttavia, l'idea centrale rimane l'uso della tecnologia all’avanguardia per lo sviluppo, anche se in materia vi sono alcune definizioni che includono innovazione, capitale umano e sostenibilità ambientale. È innegabile che la caratteristica centrale delle città intelligenti è l'uso della tecnologia e delle ICT (Information Communication Tecnologies) per aumentare la “smartness” delle città. Il maggior numero di definizioni pone infatti l'accento sulla tecnologia d'avanguardia e presume che questa tecnologia possa far sì che le città

(12)

9

stesse e i loro sistemi sottostanti (ad esempio i trasporti e i servizi pubblici) agiscano come "intelligenti":

• "Una città intelligente può essere intesa come l'uso di tecnologie intelligenti

per costruire e integrare infrastrutture e servizi critici di una città e indica gli sforzi delle città importanti per ottenere diversi benefici derivanti dall'uso della tecnologia, come aumenti di efficienza, efficacia, trasparenza, convenienza e sostenibilità. Le Iniziative intraprese riguardo le smart city è prevedere la vita intelligente, l'ambiente intelligente, la mobilità / i trasporti intelligenti, il risparmio energetico intelligente e l'assistenza sanitaria intelligente nelle grandi concentrazioni urbane" (Aldama-Nalda).

• "Una città più intelligente è quella che fa un uso ottimale di tutte le

informazioni interconnesse disponibili oggi per comprendere e controllare meglio le sue operazioni e ottimizzare l'uso di risorse limitate. I domini delle città su cui IBM si sta concentrando in questo momento sono l'acqua più intelligente, la sicurezza pubblica più intelligente, il traffico più intelligente, gli edifici più intelligenti e l'energia più intelligente. Le città più intelligenti sono strumentate, interconnesse e intelligenti "(Kehoe et al.).

• "Una città intelligente è una città conformata in sei caratteristiche, costruita

ponendo l’accento sul termine “smart". Le sei caratteristiche "smart" sono: economia, persone, governance, mobilità, ambiente e vita. Quindi se abbracciamo le sei assi precedenti possiamo definire che una città sia intelligente quando gli investimenti in capitale umano, sociale e infrastrutture di comunicazione tradizionali (trasporti) e moderne (TIC) alimentano una crescita economica sostenibile e un'alta qualità della vita, con una saggia gestione delle risorse naturali, attraverso la governance partecipativa”. (Giffinger, 2007)

Questa visione di cosa significhi essere una città intelligente è in linea di massima ben definita e di facile comprensione. L'unico fattore che cambia tra le definizioni è l'identificazione dei sistemi che possono e dovrebbero essere addottati nella

(13)

10

città per renderle più “smart” e la loro segmentazione in categorie più piccole. Questi sistemi potrebbero non essere solo sistemi tecnologici (ad esempio "trasporto intelligente", "energia intelligente"), ma anche socioeconomici come per esempio: “economia intelligente” e “persone intelligenti”.

Un altro filone significativo di definizioni collega la tecnologia più direttamente con l'innovazione e lo sviluppo del capitale umano, nel tentativo di fornire un'idea più ampia e flessibile di cosa sia una città intelligente. Queste definizioni portano il messaggio che le città intelligenti non si basano solo sulla tecnologia all’avanguardia, ma soprattutto sul potere che questa tecnologia offre ai componenti di una città per innovare, creare, partecipare alla società e risolvere collettivamente i problemi della società.

• "Le città intelligenti sono territori con un'alta capacità di apprendimento e

innovazione, che si fonda sulla creatività della loro popolazione, le loro istituzioni per la creazione di conoscenza e la loro infrastruttura digitale per la comunicazione e la gestione della conoscenza. La caratteristica distintiva delle città intelligenti è la loro maggiore performance nel campo dell'innovazione, poiché l'innovazione e la risoluzione di nuovi problemi sono caratteristiche distintive dell'intelligence. In questo senso, le città e le regioni intelligenti costituiscono sistemi territoriali avanzati di innovazione, in cui i meccanismi istituzionali per la creazione e l'applicazione della conoscenza sono facilitati da spazi digitali e strumenti online per la comunicazione e la gestione della conoscenza "(Komninos).

• "Identifichiamo una città intelligente come una citta con un impegno

globale per l'innovazione in tecnologia, gestione e politica" (Nam e Pardo).

• "Una comunità intelligente è una comunità che ha compiuto uno sforzo

consapevole per utilizzare la tecnologia dell'informazione per trasformare la vita e il lavoro nella sua regione in modi significativi e fondamentali piuttosto che incrementali. L'obiettivo di tale sforzo è più che semplice diffusione della tecnologia. Piuttosto si tratta di preparare la propria

(14)

11

comunità per affrontare le sfide di un'economia della conoscenza globale"

(World Foundation for Smart Communities,2012).

• "Le comunità intelligenti sono quelle che sono riuscite, attraverso la crisi o

la lungimiranza, a comprendere le enormi sfide dell'economia della banda larga e hanno adottato misure consapevoli per creare un'economia in grado di prosperare in essa" (The Intelligent Community Forum, 2012).

Un altro filone di definizioni, meno frequente ma anche importante, è caratterizzato da un forte orientamento alle preoccupazioni ambientali. Qui lo scopo centrale è la sostenibilità ambientale e la riduzione dell'impronta di carbonio delle città e delle attività umane. Questo filone è importante perché rappresenta l'opinione della CE sulle città intelligenti e rappresenta quindi una frazione significativa dello scoraggiamento delle città intelligenti:

• "EIP per le città e le comunità intelligenti (SCC) è una partnership in tutti i

settori dell'energia, dei trasporti, dell'informazione e della comunicazione con l'obiettivo di catalizzare i progressi nelle aree in cui la produzione, la distribuzione e l'uso dell'energia; mobilità e trasporti; e le TIC sono intimamente collegate e offrono nuove opportunità interdisciplinari per migliorare i servizi riducendo al contempo il consumo di energia e risorse, i gas a effetto serra e altre emissioni inquinanti" (Commissione

europea,2012a).

• "Le città intelligenti utilizzano i recenti progressi nelle TIC per far sì che

edifici, sistemi di trasporto, operatori sanitari e imprese operino in modo più sicuro, più efficiente e più sostenibile. Rendere le nostre città più intelligenti consentirà alla fine alle persone, indipendentemente dalle capacità tecniche, per svolgere le loro attività quotidiane riducendo al minimo le loro impronte di carbonio" (McNerney e Zhang).

Infine, alcune definizioni tentano un approccio completamente integrato, cercando di incorporare tutti gli elementi di base delle definizioni precedenti:

(15)

12

• "Riteniamo che nel fornire la definizione più completa di città intelligenti, le

prestazioni urbane debbano essere misurate rispetto alle infrastrutture difficili di una città e alla sua attenzione all'ambiente; l'accessibilità e l'uso delle TIC, sia per la popolazione urbana che per la pubblica amministrazione; così come il suo capitale umano e sociale, manifestato in fattori decisivi come la presenza di una classe creativa, il livello di istruzione della popolazione urbana" (Roche).

• "Una vera città intelligente è la Trinity City che converge beni fisici e beni

tecnologici, risorse naturali e beni della conoscenza, risorse umane e capitale intellettuale" (Abdoullaev, 2011).

Non c'è da meravigliarsi che con tutte queste definizioni e approcci divergenti disponibili, ci sia confusione su cosa sia una città intelligente.

La seguente figura mostra una nuvola di termini usati che ruotano intorno al concetto di “Smart”.

Figura 1: concetti chiavi che ruotano interno al concetto di Smart

Fonte: https://it.depositphotos.com/106974922/stock-photo-smart-city-word-cloud-concept.html

(16)

13

Nel complesso, le città intelligenti costituiscono un'idea per il futuro ideale di un insediamento urbano e talvolta implicano processi integrati per realizzare questa idea: è un modello ideale rispetto al quale una città può valutare il suo piano di sviluppo urbano. Nel migliore dei casi, una città intelligente rappresenta un piano strategico integrato e lungimirante, utile per definire una visione e una metodologia per il futuro sviluppo di una città, vista attraverso le disponibili tecnologie digitali e degli ecosistemi della conoscenza. Inoltre, è importante che questa visione strategica sia adattata ai bisogni, alle priorità e ai vincoli locali di una città. In questo contesto, nessuna città può effettivamente affermare di aver completamente conquistato o essere ritenuto realmente “smart”; piuttosto, poiché le tecnologie e le società sono in costante e dinamico cambiamento, la città intelligente deve ridefinire sé stessa e sperimentare nuovi modi di pensare alla tecnologia e al suo impegno per il bene comune. In questa tesi, con il termine "smart" e "intelligente" mi riferisco alle città che tentano di conquistare allo stesso tempo il futuro promettente della tecnologia e della conoscenza.

Queste città pianificano e applicano pratiche innovative per la pianificazione fisica, le politiche sociali e le riforme istituzionali, che, sostenute da applicazioni tecnologiche avanzate, portano alla creazione di un ecosistema di sviluppo locale integrato e ricorrente che promuove la sostenibilità e la competitività. La personalizzazione della strategia in base alle esigenze, alle priorità e alle restrizioni locali è di estrema importanza in tutte le fasi e un fattore decisivo per il suo successo e per il bene comune.

(17)

14

1.2.1 Dimensioni e Indicatori della smart city

Nel seguito del nostro studio delle “smart cities” andremmo ad analizzare alcune specifiche definizioni sotto il profilo manageriale per identificare quali siano le dimensioni e di conseguenza gli indicatori manageriali identificati per classificare una città come “smart”.

Un recente progetto del Center of Regional Science dell'Università di Tecnologia di Vienna, condotto dal professore Rodolf Giffinger, identifica sei principali "assi" lungo le quali è stata stilata una classifica di 70 città europee di medie dimensioni. Queste sei assi sono: smart economy, smart mobility, smart enviroment, smart people, smart living e smart governance. Questi sei assi si collegano alla crescita e allo sviluppo urbano. In particolare, gli assi si basano, rispettivamente, su teorie di competitività regionale, economia dei trasporti e delle ICT, risorse naturali, capitale umano e sociale, qualità della vita e partecipazione dei membri della società alle città.

Ogni dimensione viene esaminata mediante determinati fattori che a sua volta vengono analizzati con l’utilizzo di specifici indicatori. Come possiamo vedere nel grafico piramidali sono stati utilizzati: 6 dimensioni, 33 fattori (di cui non tutti possibilmente esaminati), 74 indicatori.

Figura 2: Dimensioni e fattori di una “Smart City”

(18)

15

Figura 3: Dimensioni e fattori della Smart City

Fonte: Smart cities Ranking of European medium-sized cities, Final report, October 2007

1. SMART ECONOMY → le città dovrebbero avere un'alta produttività, basata sull'uso e sulla congiunzione di fattori di produzione con la base di una conoscenza solida di informazione volto all’innovazione e incentivando l'elasticità del mercato del lavoro. L'economia dovrebbe essere caratterizzata sfruttando risoluzioni innovative e sapendo adattarsi in modo elastico alle mutevoli condizioni.

2. SMART MOBILITY → grazie al settore ICT, la città è una gigantesca rete di collegamenti che collega tutte le sue risorse ad alta velocità. Si presume inoltre che i trasporti nel suo approccio tradizionale, nonché la comunicazione digitale, debbano basarsi su tecnologie avanzate indispensabili per l'uso razionale delle infrastrutture esistenti.

3. SMART ENVIORMENT → la città intelligente ottimizza il consumo di energia, tra l'altro attraverso l'uso di fonti di energia rinnovabili vengono svolte attività

(19)

16

che riducono l'emissione di inquinanti nell'ambiente e l'economia delle risorse si basa sul principio di uno sviluppo equilibrato. Quindi, le azioni a favore dell'ambiente richiedono anche un elevato livello di educazione ambientale. 4. SMART PEOPLE → gli abitanti della società devono essere volti sempre

all'apprendimento in quanto gli iniziatori dei cambiamenti nelle città dovrebbero essere i loro abitanti, che con il supporto delle tecnologie dovrebbero essere in grado di prevenire un uso eccessivo di energia, inquinamento ambientale e anche cercare di migliorare la qualità della vita. 5. SMART LIVING → si riferisce all'ambiente amichevole, particolarmente

accessibile in termini di servizi pubblici, infrastrutture tecniche e sociali, un elevato livello di sicurezza, oltre a un'offerta adeguata di servizi culturali e di intrattenimento ed infine anche nella cura dell'ambiente e delle aree verdi. 6. SMART GOVERNANCE → lo sviluppo in questo aspetto richiede la creazione

di un sistema adeguato di amministrazione della città, lo sviluppo di procedure che richiedono la collaborazione delle autorità locali e di altri utenti della città, oltre all'uso delle moderne tecnologie in funzione della città. Quest'area comprende anche la pubblica amministrazione intelligente che ha la capacità di creare conoscenza e la sua introduzione alla pratica.

Quindi “Smart city” integra tecnologie, sistemi, servizi di infrastruttura e capacità in una rete organica che è sufficientemente complessa per lo sviluppo di una città. L’integrazione nella area urbana del concetto di smart city deve affrontare sfide e opportunità. La percezione della tecnologia nelle iniziative di smart city sottolinea l'integrazione di sistemi, infrastrutture e servizi mediati da tecnologie abilitanti. L'innovazione tecnologica è un mezzo per una città intelligente, non un fine. L'ICT è solo un facilitatore per la creazione di un nuovo tipo di ambiente innovativo, che richiede lo sviluppo completo ed equilibrato di capacità creative, istituzioni orientate all'innovazione, reti a banda larga e spazi collaborativi virtuali. La direttrice di indirizzare le città verso le cosiddette città intelligenti ovvero più progressiste dovrebbe iniziare anche con le persone dal lato del capitale umano,

(20)

17

piuttosto che credere ciecamente che l'ICT stesso possa trasformare e migliorare automaticamente le città. Ebbene, risulta necessario avere una consapevolezza e far leva all'istruzione ed offrire servizi accessibili a tutti i cittadini in modo tale che essi siano informati a pieno con l’intento di eliminare le barriere legate a lingua, cultura, istruzione, sviluppo delle competenze e disabilità. Quindi una città più intelligente infonde informazioni nella sua infrastruttura fisica per migliorare le comodità, facilitare la mobilità, aggiungere efficienze, conservare energia, migliorare la qualità dell'aria e dell'acqua, identificare i problemi e risolverli rapidamente, recuperare rapidamente da catastrofi, raccogliere dati per prendere decisioni migliori, distribuire risorse efficaci e condivisione dei dati per consentire la collaborazione tra entità e domini.

Dalla discussione sulla definizione concettuale di smart city, i componenti concettuali di smart city sono stati classificati da Nam e Pardo in 3 fattori chiavi: tecnologia (infrastrutture di hardware e software), persone (creatività, diversità e istruzione) e istituzione (governance e politica).

Figura 4: Componenti fondamentali della smart city

Fonte: T. Nam, T. A. Pardo (2011a), Conceptualizing smart city with dimensions of technology, people, and institutions.

(21)

18

“Data la connessione tra i fattori, una città è intelligente quando gli investimenti nel capitale umano / sociale e nelle infrastrutture ICT alimentano la crescita sostenibile e migliorano la qualità della vita, attraverso la governance partecipativa” (Nam e Pardo).

• Dimensione tecnologica → in questa dimensione trova spazio il concetto di digital city, ma non solo, perché si prendono in considerazione altri termini che pongono come base primordiale di una città sostenibile la tecnologia e da cui è possibile raccogliere prospettive diverse. Tali termini come virtual city, ubiquitous city, information city, ritengono che un territorio affinché venga ritenuto sostenibile sotto il profilo economico, ambientale debbano possedere infrastrutture tecnologiche efficienti ed efficaci capaci di creare uno sviluppo e un miglioramento della vita e il lavoro all’interno di una città. Tuttavia, un’infrastruttura che funzioni al meglio è assolutamente necessaria ma non è abbastanza per far diventare una città smart. Queste possono considerarsi dei prerequisiti essenziali nel percorso che porta alla formazione di una Smart City, ma chiaramente non sono l’unico aspetto che andrà a costituirla.

• Dimensione umana → in questa dimensione al contrario ritiene che una smart city debba essere creative, learning, huaman e knowledge city, ovvero possedere una certa creatività, innovatività, e investire molto sull’istruzione, sulla formazione dei cittadini di un territorio risulta importante per lo sviluppo contemporaneamente del capitale umano e sociale. Quindi per crescere progressivamente come Smart City, le città dovrebbero maggiormente investire sul capitale umano e non dotarsi solamente di infrastrutture tecnologicamente avanzate.

• Dimensione istituzionale → in questa dimensione si reputa importante il supporto e il ruolo chiave che hanno il governo e le pubbliche amministrazioni per la struttura e l’implementazione di iniziative Smart

(22)

19

City. Per far sì che ci siano i presupposti per far crescere le iniziative sulle Smart City, dovrebbero essere inclusi forme di governo integrate e trasparenti, attività strategiche e promozionali e partnerships. Il considerare anche i diversi stakeholders all’interno della Smart City, diviene fondamentale per l’implementazione della stessa, in quanto anche il solo termine “Smart Governance”, presuppone vari stakeholders che sono inclusi nel prendere decisioni a livello di servizi pubblici e sociali. Le iniziative di successo non possono quindi mancare come presupposto di collaborazione tra imprese, governi e cittadini intesi come singoli.

La tecnologia è la chiave per essere una città intelligente grazie all'uso delle ICT per trasformare la vita e il lavoro all'interno di una città in modi significativi e fondamentali. Una città intelligente fornisce servizi governativi basati su Internet che consentono una connettività onnipresente per trasformare i processi governativi chiave, sia internamente tra dipartimenti e dipendenti sia esternamente tra cittadini e imprese. Il concetto di persone intelligenti comprende vari fattori come l'affinità con l'apprendimento permanente, la pluralità sociale ed etnica, la flessibilità, la creatività, il cosmopolitismo o l'apertura mentale e la partecipazione alla vita pubblica. I problemi associati agli agglomerati urbani possono essere risolto attraverso la creatività, il capitale umano, la cooperazione tra le parti interessate e le loro brillanti idee scientifiche e "soluzioni intelligenti". L'etichetta smart city punta quindi a soluzioni intelligenti da parte di persone creative. Una colonna portante su cui si deve implementare un smart city secondo i ricercatori Albert Meijer e Manuel P. Rodriguez è la presenza della Smart governance che si traduce nell'impegno di vari stakeholder (in particolare i cittadini) nel processo decisionale e nei servizi pubblici / sociali. La governance mediata dall'ICT, la cosiddetta e-governance, è fondamentale per consentire la smart city di portare i cittadini a un'iniziativa smart city e mantenendo trasparenti le decisioni e il processo di attuazione. Lo spirito centrale della governance è un approccio incentrato sui cittadini e guidato dai cittadini. (Meijer et Bolivar).

(23)

20

Le caratteristiche proprie di una città intelligente che tendono ad essere comuni a molti delle caratteristiche precedenti sono indicate da Caragliu:

1. l'utilizzo di infrastrutture di rete per migliorare l'efficienza economica e politica e consentire lo sviluppo sociale, culturale e urbano.

2. un'enfasi di fondo sullo sviluppo urbano guidato dalle imprese.

3. una forte attenzione all'obiettivo di raggiungere l'inclusione sociale di vari residenti urbani nei servizi pubblici.

4. l'accento sul ruolo cruciale delle industrie high-tech e creative nella crescita urbana a lungo termine.

5. profonda attenzione al ruolo del capitale sociale e relazionale nello sviluppo urbano.

6. sostenibilità sociale e ambientale come una componente strategica importante delle città intelligenti.

Mentre misurare le prestazioni di una città come città intelligente è un problema complicato, inoltre, sulla base del significato o dei significati attribuiti al concetto di città intelligente, dovrebbero essere adottate misure appropriate. Finora sono state sviluppate diverse misure, indici e metodi. L’Università di Vienna ha sviluppato una metrica di valutazione per classificare le città europee di medie dimensioni. Questa metrica utilizza indicatori specifici per ciascuna delle sei dimensioni identificate di una città intelligente: economia intelligente, persone intelligenti, governance intelligente, mobilità intelligente, ambiente intelligente e vita intelligente. Ad esempio, la mobilità intelligente è misurata attraverso l'accessibilità locale, l'accessibilità internazionale, la disponibilità di infrastrutture ICT, un sistema di trasporto sostenibile, innovativo e sicuro. Un altro sistema è quello utilizzato dall'Intelligent Community Forum (ICF) che annuncia annualmente le città premiate come Smart21 Communities. Questa metrica si basa su cinque fattori che devono essere soddisfatti per essere una comunità intelligente (ad es. Connettività a banda larga, forza lavoro della conoscenza, inclusione digitale, innovazione, marketing e advocacy). Una metodologia per

(24)

21

valutare e confrontare i modelli di città intelligenti è stata recentemente proposta anche da Lazaroiu e Roscia (2012). Hanno selezionato un elevato set di indicatori per calcolare l'indice "la città intelligente". L'indice è proposto per aiutare la distribuzione di finanziamenti da parte della Commissione europea nel suo piano energetico strategico per la strategia europea 2020. Gli indicatori proposti non sono omogenei e contengono un'elevata quantità di informazioni, solleva il problema della disponibilità delle informazioni e delle difficoltà nell'assegnare pesi agli indicatori considerati. Inoltre, l'approccio proposto utilizza una procedura basata sulla logica fuzzy che consente di definire un insieme di pesi per determinare l'importanza relativa degli indicatori e dei sotto-indicatori. Questo metodo si occupa delle città di medie dimensioni e delle loro prospettive di sviluppo. Questo perché la grande maggioranza della popolazione urbana vive in questi tipi delle città e le sfide ad esse associate sono ancora inesplorate, mentre le città di medie dimensioni sono meno equipaggiate in termini di massa critica, risorse e capacità organizzativa.

Figura 5: L'analisi si basa su 18 indicatori

(25)

22

Un altro modello per misurare la “smartness” di una città è stato recentemente proposto da Lombardi insieme ad altri ricercatori. Questi hanno utilizzato la versione modificata del modello a tripla elica, un quadro di riferimento per l'analisi dei sistemi di innovazione basati sulla conoscenza, che mette in relazione le relazioni multiple e reciproche tra le tre principali agenzie nel processo di creazione e capitalizzazione della conoscenza ossia: università, industria e governo. Alle precedenti tre principali agenzie di creazione della conoscenza, gli autori hanno aggiunto la società civile (determinando un "modello a quattro eliche"), e per ciascuna dei quattro diversi driver di innovazione, hanno indicato i possibili indicatori di una città intelligente (Lombardi et al.). Questo quadro di analisi è stato quindi popolato con 60 indicatori selezionati dopo una revisione della letteratura che includeva relazioni sui progetti dell'UE e il set di dati di audit urbano e indicatori selezionati dalle statistiche della Commissione europea, dall'indice europeo delle città verdi, dal TISSUE, dalle tendenze e dagli indicatori per il monitoraggio della Strategia tematica dell'UE sullo sviluppo sostenibile dell'ambiente urbano e la classifica delle città intelligenti delle città europee di medie dimensioni.

(26)

23

3. Le principali fasi della smart city nel quadro Europeo

Come è emerso dai paragrafi precedenti, la buona riuscita di una Smart City ha bisogno di un certo numero di condizioni e premesse inziali per poter arrivare ad ottenere un risultato eccellente. Negli ultimi anni il contesto europeo è molto mutato. Abbiamo assistito ad una forte trasformazione del vecchio continente, dovuta anche all’importante crisi degli ultimi anni. L’Europa ora si trova di fronte ad un punto cruciale della sua storia recente, dove ha bisogno di reagire e dar luce a tutte quelle politiche economiche e non, che avevano già preso piede prima dell’ultima crisi finanziaria. La linea da seguire perciò, porta ad un’economia sostenibile, intelligente ed inclusiva, e che sia adottabile dal più vasto numero di Stati Membri per un lungo periodo.

Da questi presupposti, e dalla voglia di garantire un’occupazione e una coesione sociale al più alto numero di individui, nasce la strategia Europa2020.

Nel dettaglio questa strategia nasce da tre priorità ovvero volta all’ottenimento di: crescita intelligente, crescita sostenibile e Crescita inclusiva.

Con crescita intelligente intendiamo il riferimento al voler dotarsi di un’economia basata sulla conoscenza e sull’innovazione.

Crescita sostenibile invece è volta a promuovere un’economia con un

efficientamento maggiore delle risorse, essere più verde e più competitiva. Ed infine con crescita inclusiva invece vuole promuovere un tipo di economia con un elevato tasso di occupazione che porti così ad una forte coesione sociale. Il perseguimento di questi obbiettivi ha lo scopo di favorire lo sviluppo di un’economia digitale su base continentale che faccia leva su contenuti e applicazioni forniti quasi interamente on-line. In questo modo le istituzioni Europee intendono promuovere l’innovazione, la crescita economica, l’occupazione e migliorare i servizi resi ai cittadini e imprese, grazie ad una assistenza sanitaria migliore, trasporti più sicuri, nuove possibilità di comunicazione e un accesso più agevole ai beni e servizi.

(27)

24

Di qui la Commissione delinea degli obiettivi principali da perseguire:

• Il 75% delle persone con età compresa tra i 24 e 64 anni deve avere un lavoro • Il 3% del PIL europeo deve essere investito in R&S

• i traguardi “20/20/20” in tema di Energia/Clima, devono essere raggiunti

(compreso un 30% di riduzione di emissioni di CO2)

• Il tasso di abbandono scolastico deve essere inferiore al 10% e almeno il

40% dei giovani deve essere laureato o 20 milioni di persone in meno devono essere a rischio povertà.

• Il tasso di abbandono scolastico deve essere inferiore al 10% e almeno il 40%

dei giovani deve essere laureato

• 20 milioni di persone in meno devono essere a rischio povertà.

Figura 6: le aree di analisi e i rispettivi obbiettivi

Fonte: Commissione Europea. Comunicazioni della Commissione. Europa 2020. (2014)

Questi obiettivi sono da considerarsi tra loro interconnessi. È chiaro inoltre che la Commissione sa benissimo che i provvedimenti auspicati non posso essere presi allo stesso modo in tutti gli Stati Membri, per cui si prevede un adattamento alle condizioni nazionali per tutti gli Stati EU.

(28)

25

La commissione inoltre ha previsto altre sette iniziative, per canalizzare al meglio gli obiettivi che si è presupposta.

Di queste troviamo: L’unione dell’innovazione, Youth on the move, un’agenda europea per il digitale, Un’Europa efficiente sotto il profilo delle risorse, una politica industriale per l’era della globalizzazione, un’agenda per nuove competenze e nuovi posti di lavoro, la piattaforma europea contro la povertà. In particolare “L’unione dell’innovazione” e “L’agenda europea per il digitale”, sono state introdotte rispettivamente per migliorare le condizioni generali e l’accesso ai finanziamenti per ricerca e innovazione, dando la possibilità a nuove idee innovative di emergere e dare il loro contributo al mercato, mentre il secondo prevede un’accelerata diffusione di internet a banda larga su tutto il territorio europeo di riferimento con il conseguente sfruttamento del mercato unico del digitale.

Oltre a questa iniziativa della Commissione Europea, negli anni a seguire sono state molte le iniziative volte a seguire gli obiettivi prefissati di crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Sono stati individuati tre pilastri fondamentali in merito al concetto di Smart City in riferimento a tale piano, e tra questi riconosciamo il tema della mobilità, dell’energia e delle infrastrutture ICT.

Il nostro focus ricade in particolare su due strategie intraprese, la prima prende il nome di European Fund for Strategic Investments (EFSI), mentre la seconda European Structural and Investment Funds (ESI Funds).

In cosa consistono queste strategie. The European Fund for Strategic Investments o anche detta EFSI, mira a muovere circa 315 miliardi di euro in investimenti addizionali nella reale economia, entro la metà del 2018. In particolare, le aspettative più grandi si hanno nelle piccole e medie imprese europee (PMI), a cui saranno stanziati finanziamenti per il proseguo della loro attività. Ma cosa lega questa strategia alle Smart City? Il legame viene legato in quanto sono stati stanziati effettivamente 138.3 miliardi di euro in circa 27 Stati Membri, creando nuovi 100,000 posti lavoro e dando modo a circa 290,000 piccole e medie imprese

(29)

26

di avere un accesso facilitato a finanziamenti ovvero rispettando gli obiettivi sottostanti alla strategia Europe 20. Questo successo ha spinto la formazione di un’altra strategia a livello europeo, la European Structural and Investment Funds (ESI Funds) appunto. In particolare, la ESI viene appunto combinata alla strategia precedentemente esposta, prevedendo un flusso di denaro maggiore per l’attuazione di nuovi investimenti. Le legislazioni fin qui presentate, insieme ad altre strategie attuate, sono degli strumenti altamente legati alle priorità di una Smart City, riconoscendo la volontà di creare una connettività europea, la disponibilità di open data al servizio del cittadino, il supporto ad aziende innovative.

(30)

27

CAPITOLO II

SOSTENIBILITA E INNOVAZIONE DELLA SMART MOBILITY

2.1 Un nuovo concetto di mobilità per un nuovo concetto di città

“Il trasporto urbano è responsabile di circa un quarto delle emissioni di CO2 dei trasporti. La graduale eliminazione dei veicoli "alimentati convenzionalmente" dall'ambiente urbano è un importante contributo alla significativa riduzione della dipendenza dal petrolio, delle emissioni di gas a effetto serra e dell'inquinamento atmosferico e acustico locale. I veicoli completamente elettrici (FEV), per il trasporto pubblico e privato, possono contribuire in modo significativo alla riduzione degli attuali livelli di inquinamento. “(Commissione Europea – smart mobility)

Il concetto di "mobilità intelligente" trova la sua origine metodica nel paradigma e nel concetto di "Smart City". Come detto nei paragrafi precedenti il concetto Smart City è un termine adottato da una varietà di governi, autorità locali e organismi internazionali in tutto il mondo ed è spesso usato come strumento per la crescita economica che punta a una migliore qualità della vita con enfasi sulla tecnologia come mezzo per la sostenibilità. A livello concettuale, la Smart City si affeziona alla sostenibilità all'interno dell'approccio olistico delle "città sostenibili-intelligenti", come suggerito da alcuni autori la Smart City si basa sulle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) che sono implementate nelle infrastrutture "rigide" della città, tra cui, ad esempio, nelle abitazioni, nelle strade e nell'elettricità, creando una "rete intelligente" che contribuisce a concepire una città a basso consumo energetico. D'altro canto, le ICT sono anche integrate nei sistemi delle città che includono cultura, governance e sistemi di istruzione al fine di fornire una migliore comunicazione tra cittadini e autorità. Come componente della Smart City, il Trasporto o "Mobilità", è una dimensione molto importante ed

(31)

28

è considerata uno dei pilastri che ruota intorno al concetto di “città intelligente” sia a livello teorico sia a livello pratico.

La “Smart Mobility” indica l'area di una Smart City che rappresenta la mobilità le cui componenti comprendono non solo il trasporto tradizionalmente inteso di persone e merci, ma anche la diffusione di informazioni tramite mezzi digitali. Il ruolo principale dell'area Smart Mobility è anche quello di collegare tutte le risorse della città: persone, beni e informazioni. Il modo più semplice e veloce per osservare il livello di sviluppo di una Smart City è dal punto di vista di questo aspetto, perché ogni residente, e anche il visitatore, entrerà costantemente in contatto con esso. Questa area della smart city è estremamente importante quando si tratta della competitività e del grado di sviluppo di una città, dove la necessità di spostarsi tra distretti sempre più distanti dell'area urbana diventa un vero problema.

La base per la mobilità intelligente è la tecnologia dell'informazione e della comunicazione (TIC), che attualmente svolge un ruolo chiave nel settore della mobilità. Secondo la definizione del Ministero dei trasporti, dell'edilizia e dell'economia marittima (2013) le TIC comprendono "tutte le tecnologie in grado

di manipolare e trasmettere informazioni". Pertanto, le TIC includono, tra l'altro:

Internet, la telefonia mobile e fissa, le reti wireless e la televisione, insieme all'infrastruttura richiesta per gestire questi canali e registrare contemporaneamente dati, quali computer, unità portatili e server. Inoltre, le applicazioni e i sistemi IT estesi che consentono di raccogliere, analizzare e trasmettere dati includono anche le TIC nel loro ambito. Non a caso negli ultimi anni abbiamo assistito che gran parte degli investimenti in tutto il mondo sono dirette a implementare sotto il profilo innovativo il settore della "mobilità". Infatti, il settore dei trasporti e della mobilità ha il maggior numero di iniziative in tutto il mondo nell'ambito dell'approccio di Smart City.

Una ricca letteratura accademica tenta di cogliere l'intera scala di questo ecosistema "mobilità intelligente" in rapida evoluzione. Una gran parte degli studi

(32)

29

nel campo della mobilità intelligente sono legati al pensiero di sostenibilità.

Benevolo, Dameri e D’Auria creano un'utile tassonomia delle iniziative di grandi

dimensioni e in rapida evoluzione nell'ambito della "mobilità intelligente".

Loro ritengono che se la mobilità debba essere "intelligente", non dovrebbe essere limitata ai solo comportamenti individuali, poiché la mobilità intelligente è un insieme di iniziative multiple e varie che possono rappresentare diversi livelli di utilizzo delle TIC. Tenendo conto del grado di attuazione di azioni specifiche, essi hanno identificato che ci sono tre fasi di Smart mobility:

• fase iniziale → ove vengono implementate solo un numero limitato di attività, che di solito non sono coordinate tra loro, e coprono solo una piccola parte dell'area urbana;

• fase intermedia → una serie di attività di più ampio respiro, perseguite dalle autorità cittadine, e l'introduzione di progetti pilota e la misurazione dei risultati;

• fase matura → integrazione delle soluzioni di mobilità intelligente, utilizzo di sistemi di trasporto intelligenti, raccolta e condivisione di dati, ovvero open data.

Indipendentemente dal livello presentato di sviluppo della mobilità intelligente, tutte le iniziative relative alla mobilità dovrebbero mirare al soddisfacimento di almeno un requisito chiave. Infatti, nel loro articolo intitolato “Mobilità intelligente in Smart City Tassonomia d'azione, intensità delle TIC e benefici pubblici "(2016), Benevolo, Dameri e D’Auria specificano i seguenti obiettivi chiave che dovrebbero guidare all'implementazione delle soluzioni di mobilità intelligente:

▪ riduzione dei costi di mobilità;

▪ riduzione dell'inquinamento atmosferico; ▪ riduzione dell'inquinamento acustico; ▪ riduzione della congestione del traffico;

(33)

30

▪ aumentare la sicurezza;

▪ migliorare la velocità della mobilità.

Pertanto, quando si parla di Smart Mobility, si fa riferimento a sistemi di trasporto alternativi, all'integrazione e l'assimilazione delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione nel trasporto tradizionale su strada, settore automobilistico, consentendogli di produrre nuove forme e pratiche di viaggio. Il nuovo sistema di trasporto presenta caratteristiche, veicoli automatizzati, autonomi, integrati e connessi tra loro. Infine, la presenza di app che consentono agli utenti l’utilizzo di strutture di trasporto alternativi come il car sharing, il car pooling, il ridesharing, il parcheggio, la navigazione, le informazioni, ecc.

È necessario considerare che il sistema di trasporto intelligente (Intelligent

Trasport System) si riferisce anche principalmente alle tecnologie di infrastruttura

di trasporto per la raccolta di dati mediante telecamere e altri sensori, analizzandolo e creando dinamici sistemi di controllo del traffico "intelligenti" in grado di monitorare e gestire la domanda e l'offerta di trasporto.

Nella letteratura, all’interno della ricerca di Papa e Lauwers (2015) “oppportunity

and treat to innovate places or cities” sono stati sviluppati e descritti diversi

approcci dei sistemi di mobilità e della pianificazione della mobilità sui trasporti che si contrappongono a quello convenzionale. La pianificazione della “mobilità convenzionale” si concentra sulle dimensioni fisiche e sul traffico piuttosto che sulle persone. In opposizione a questo approccio, vi è il paradigma della “mobilità sostenibile” a destra dell’immagine (figura ..) che rafforza i legami tra uso del suolo e trasporto. La mobilità sostenibile si riferisce al vasto tema del trasporto che è sostenibile ai sensi degli impatti sociali, ambientali e climatici.

Un’altra dimensione che si contrappone a quella convenzionale può essere definita come il paradigma della “città come luogo”. Secondo la quale, la città e il sistema di trasporto devono essere integrati per primi su piccola scala, guardando la qualità dei luoghi urbani in piccoli contesti. L’attenzione qui è stata rivolta alle persone e ai luoghi della città in modo da riuscire a implementare un insieme di

(34)

31

pratiche di sviluppo per creare comunità più attraenti, efficienti e vivibili. Questo aiuta a creare più identità e coesione all’interno di una comunità, portando a comunità più forti e più sane.

Mentre i primi due approcci si concentravano sull’aspetto economico (“approccio convenzionale”) o ambientale (“approccio sostenibile”), questo terzo approccio si concentra sulla comunità e sugli spazi che le persone abitano, sviluppando dei progetti di urbanizzazione sostenibile atta a migliorare la qualità della vita. Infine, l’ultima visione è caratterizzata da un approccio verso la “smart mobility”, caratterizzato da una visione più tecno-centrica in cui la tecnologia è presa molto in considerazione per innovare i sistemi di trasporto. Tuttavia, questo approccio non si concentra solo sulla questione dello sviluppo delle nuove tecnologie, ma anche sulle persone e sulle necessità che queste hanno all’interno della comunità. Si può quindi affermare che il concetto di “smart mobility”, secondo Papa e Lauwers, si inter-relazionano moltissimo con le visioni di sostenibilità e miglioramento dei luoghi abitati degli altri due approcci. Per questo motivo, molti studi si approcciano in modo più evidente con il binomio “mobilità convenzionale” e smart mobility, piuttosto che con gli altri due approcci che si concentrano su aspetti più specifici della mobilità.

Figura 7: Approcci della mobilità visti da Papa e Lauwers

Fonte: E. Papa, D. Lauwers (2015), Smart Mobility: Opportunity or Threat to Innovate Places and Cities?

(35)

32

Un’altra ricerca italiana, svolta da The European House-Ambrosetti per Finmeccanica (2012) definisce molto chiaramente la smart mobility come “un

progetto che attiene ad un modo nuovo di concepire e organizzare la mobilità, con importanti implicazioni sociali e culturali. Abbraccia vari tipi di mobilità veicolare, commerciale e privata, che integra i differenti sistemi (gomma, nave, ferrovia, aereo) e abilita nuovi servizi per:

▪ rispondere ai nuovi bisogni soddisfacendo le mutanti esigenze di trasporto

di persona, merci e idee in maniera efficace, efficiente, sicura e sostenibile;

▪ ottimizzare l’uso e lo sviluppo delle risorse economiche, umane e ambientali

liberando tempo e aumentando la qualità della vita”.

Per fare ciò, è stato creato un paradigma di mobilità intelligente (Fig. 8), che fa capire come la tecnologia riesca a garantire la raccolta di informazioni riguardanti la gestione degli spostamenti, gli strumenti e le modalità di trasporto e i bisogni e le esigenze di mobilità, grazie alle quali è possibile migliorare la visione di smart mobility.

Figura 8: il paradigma di mobilità intelligente

Fonte: The European House-Ambrosetti per Finmeccanica (2012), Smart Mobility. Muoversi meglio per vivere meglio.

(36)

33

The European House sostiene inoltre che l’aumento costante della domanda di mobilità urbana, le problematiche ambientali, economiche e sociali che sono sempre più in evidenza pone il focus nell’agire in tali criticità in modo tale che diventano un elemento da migliorare per poter raggiungere un livello di benessere autosufficiente.

Infatti, con l’aumentare della domanda di mobilità si sono creati molteplici problemi come quelli dell’inquinamento, della sicurezza, della mortalità, della congestione e dei costi (fig. 9).

Figura 9: Mobilità e sistemi territoriali: implicazioni connesse

Fonte: The European House-Ambrosetti per Finmeccanica (2012), Smart Mobility.

Muoversi meglio per vivere meglio.

L’approccio che viene dato alla smart mobility oggigiorno è un tipo di mobilità che deve far fronte a importanti criticità causate dalla mancata cura del territorio, sviluppando dei sistemi che rispondano a dei criteri di efficienza ed efficacia, sicurezza, qualità e fruibilità.

(37)

34

Quindi la smart mobility viene considerata quella dimensione della smart city che viene implementata partendo dai problemi connessi ad essa in quanto la mobilità è uno dei maggiori problemi per lo sviluppo delle città del XXI secolo.

Come abbiamo analizzato nei paragrafi precedenti la popolazione aumenta e le città devono affrontare le sfide della mobilità sostenibile in spazi fisici limitati come le città. Allo stesso tempo, le aspettative dei cittadini cambiano continuamente, influenzate dalle innovazioni associate ai veicoli ecologici e dalla riduzione dell'inquinamento. Questa crescente domanda di mobilità sostenibile converge con una capacità fisica limitata del sistema di trasporto, del traffico e dei parcheggi di una città. Pertanto, una città, con una gestione efficiente dei trasporti e della mobilità, devono offrire al cittadino un luogo di vita e di lavoro migliore in cui viaggiare affinché esso non costituisca un inconveniente. Grazie all’uso dell’ITC nello sviluppo della pianificazione urbana e delle buone pratiche di gestione, esiste un'opportunità per migliorare i servizi di mobilità per i cittadini, oltre a gestire correttamente la domanda nelle reti di trasporto e generare valore sia economico che ambientale.

Gli obiettivi principali da stabilire per la mobilità intelligente corrispondono alla promozione della mobilità sostenibile, che garantisce che l'accessibilità, i sistemi di trasporto, i problemi ambientali e la gestione dei parcheggi rispondano alle esigenze economiche, sociali e ambientali della città.

Pertanto, le strategie devono essere in grado di fornire tangibili benefici economici e ambientali e migliorare l'esperienza del cittadino in termini di:

▪ Ridurre l'impatto ambientale.

▪ Migliorare la pianificazione e l'efficienza dei trasporti pubblici. ▪ Ridurre la congestione e la frustrazione dei cittadini.

▪ Ottimizza i parcheggi e la loro gestione.

(38)

35

▪ Migliorare la qualità della vita del cittadino. ▪ Ridurre l'impatto ambientale.

▪ Migliorare la pianificazione e l'efficienza dei trasporti pubblici. ▪ Ridurre la congestione e la frustrazione dei cittadini.

▪ Ottimizza i parcheggi e la loro gestione.

▪ Dare priorità ai cittadini nel campo della mobilità

Ecco perché, gli utenti dei sistemi di mobilità dovrebbero fornire i propri dati in tempo reale o contribuire alla pianificazione a lungo termine, al lavoro abilitato tramite l'TIC, avere accesso all'istruzione e alla formazione, alle risorse umane e alla capacità di gestione, in una società inclusiva che migliora la creatività e l'innovazione. In questo modo la capacità dei cittadini di essere promotori dei dati in città consente di creare strumenti di analisi dei dati per il processo decisionale, creare prodotti e servizi dei cittadini.

In questo quadro, i tre pilastri di base di una Smart city nell'asse della Mobilità intelligente sono i seguenti:

▪ Trasporti: sviluppare, migliorare e promuovere modelli di trasporto per favorire l'ambiente, il risparmio e la sostenibilità. Gestione del traffico dando priorità alle rotte alternative, alla gestione precoce degli incidenti, al monitoraggio e al coordinamento e ai sistemi di regolamentazione del traffico

▪ Posizione: incoraggiare l'uso di strumenti per la geolocalizzazione e quindi evitare ritardi, applicare l'ICT alla gestione delle aree di parcheggio sulle strade della città per ridurre i tempi di parcheggio. Gestione efficiente dell'accessibilità alle città e creazione di modelli di previsione per la gestione automatica in base alla domanda.

(39)

36

▪ Mobilità: promuovere l'uso del trasporto sostenibile attraverso campagne di sensibilizzazione e fornendo ai cittadini informazioni utili e accurate che consentano loro di sfruttare il massimo tempo possibile.

(40)

37

2.2 Dimensioni e caratteri di una Smart Mobility

Come ben sappiamo dal punto di vista delle autorità cittadine gli indicatori e le classifiche hanno molti usi. Prima di tutto, aiutano a identificare i punti di forza e di debolezza della città, grazie alla quale le direzioni di sviluppo futuro possono essere più facilmente definite. Per un periodo di tempo più lungo, la possibilità di confrontare le variazioni dei valori dei vari indicatori consente di controllare gli effetti reali delle attività attuate. Le classifiche che valutano le singole aree della città consentono anche di verificare se lo sviluppo dell'intero organismo urbano è realizzato in modo sostenibile, il che è estremamente importante per il suo corretto funzionamento, in conformità con i presupposti del concetto di Smart City. Inoltre, grazie alle classifiche è possibile confrontare una città con un'altra. Tra le altre l’utilizzo degli indicatori offre l'opportunità di apprendere e prendere in prestito soluzioni già pronte da città meglio valutate, i cui punti di forza sono più facili da diagnosticare e sui quali è possibile ottenere maggiori informazioni dai singoli indicatori. In casi di successo, anche un confronto tra città specifiche è vantaggioso in quanto ci permette di differenziare una città dalle altre grazie alla sua attuazione delle migliori pratiche, che si traduce direttamente in un aumento degli atteggiamenti positivi tra gli attivisti locali. Inoltre, disponendo di indicatori e classifiche, le autorità cittadine possono influenzare le comunità locali, con l'obiettivo di convincerle a perseguire cambiamenti.

Dal punto di vista dei residenti, gli indicatori e le classifiche sono innanzitutto di natura informativa. Consentono ai residenti di conoscere i risultati effettivi che riflettono lo stato della città e attirare l'attenzione sui problemi individuali, che non sono sempre visibili a prima vista. Conoscere queste informazioni può stimolare una discussione più ampia su ulteriori strategie di sviluppo e mobilitare la popolazione per agire per la città. Allo stesso tempo, dal punto di vista dei cittadini, è molto importante che siano consapevoli dell'esistenza di strumenti che valutano

(41)

38

le autorità. Questi strumenti costringono le autorità locali a svolgere rapporti trasparenti, poiché la comunità è in grado di verificare tali azioni. Quindi, gli Indicatori e classifiche rendono molto più facile vedere i risultati effettivi che riflettono lo stato della città. Per riassumere le informazioni dei precedenti, si può notare che:

▪ l'uso di indicatori e classifiche è estremamente vantaggioso per tutti: autorità, investitori e cittadini. Il loro uso appropriato può favorire l'ulteriore sviluppo delle aree urbane e, di conseguenza, dell'intero paese;

▪ gli indicatori e le classifiche più promettenti riguardanti le Smart Cities non presentano tutte le informazioni sul modo in cui i singoli componenti vengono valutati. Questo impedisce la piena comprensione e quindi miglioramento dei singoli elementi che influenzano le prestazioni delle città interessate;

▪ alcuni di questi criteri di valutazione potrebbero essere migliorati o chiariti e potrebbero essere aggiunti nuovi componenti di valutazione per garantire che gli indicatori siano più accurati e più affidabili in relazione all'effettivo sviluppo della città;

▪ i dati su alcuni degli indicatori e delle classifiche sono soggetti a pagamento, il che impedisce a un pubblico più vasto di familiarizzare con le informazioni che presentano. Ciò pone un grave problema dal punto di vista dei residenti delle città valutate, in quanto non hanno accesso alle informazioni che li riguardano

Allo stesso tempo, gli indicatori utilizzati finora sono di natura molto generale, in quanto considerano la totalità delle Smart Cities come quello sviluppato dall'Università della Tecnologia di Vienna che si basa solo esclusivamente su dati statistici.

Riferimenti

Documenti correlati

Since we did not have real clinical data for the patient at hand related to a myocardial ischemia, we generated synthetic data by solving the 3D Eikonal problem 1 with a

1, most of users (about 56%) do not exhibit any measurable temporal pattern.. Periodic spending pattern classification results. If we consider also “n-weekly” users, the total number

fined along the beam axis, and oriented from the VELO to the MUON) of the J/ψ decay vertex and of the primary vertex; p z is the measured J/ψ momentum in the z direc- tion and M J/ψ

Università degli Studi di Ferrara DOTTORATO DI RICERCA IN "TECNOLOGIA DELL’ARCHITETTURA" CICLO XXVII COORDINATORE Prof ROBERTO DI GIULIO Towards Smart City Amministrazione Pubblica

Più di recente sono intervenute la Comunicazione Energia pulita per i trasporti: una strategia europea in materia di combustibili alternativi (Commissione europea, 2013a),

- Dati e scenari sulla mobilità sostenibile - Potenziale dell’auto elettrica in Italia - Biocarburanti di seconda generazione - Modal shift su ferrovia ed intermodalità - Scenari

• Le Linee Guida per la definizione del PNRR: approvate dal CDM e inviate al Parlamento per il parere, ottenuto con prescrizioni a metà ottobre. Le Linee Guida sono state inviate

Negli ultimi anni il Governo ha supportato progetti per la sostenibilità ambientale della mobilità, con la sostituzione dei mezzi pubblici più inquinanti, con la