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RIPROGETTAZINE DEL PROCESSO DI PIANIFICAZIONE DELLA PRODUZIONE PER YVES SAINT LAURENT PELLETTERIA

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Academic year: 2021

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Riprogettazione del processo di pianificazione della produzione per Yves Saint Laurent Pelletteria

Questa tesi nasce all’interno dello stage presso l’azienda Gucci Logistica SPA, dove è stato conseguito un project work, risultato delle analisi svolte dal team di lavoro Gucci, nell’ambito delle attività di ridefinizione e riprogettazione dei processi di pianificazione dei prodotti finiti della linea di business Pelletteria Gucci.

L’intervento ha previsto l’analisi della situazione in essere, la mappatura del processo primario e dei processi di supporto, l’individuazione delle criticità e dei punti suscettibili di miglioramento ed infine la riprogettazione del processo, in maniera da poter pianificare li marchio Yves Saint Laurent separatamente dal portafoglio gestione Gucci e migliorare la sua puntualità e la flessibilità di consegna.

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INDICE

1 Introduzione 5

1.1 Obiettivi 5

1.1.1 Pianificazione della Produzione 1.1.2 Livello di sistema

1.1.3 Livello di dettaglio

1.2 Strategie e Politiche 11

1.2.1 Politiche Prodotto

1.2.2 Politiche Approvvigionamento

2 Individuazione e definizione dei processi aziendali 14

2.1 Mappatura del processo “AS-IS” 14

2.2 Descrizione dei sottoprocessi 15

3 Genesi del progetto (Riprogettazione della pianificazione della produzione) 28 3.1 Punti di attenzione e principali criticità emerse 28 3.2 Modifiche introdotte nel processo di Pianificazione 29

4 Mappatura del processo TO BE 33

4.1 Processo to be 34

4.1.1 Assunzioni di base 4.1.2 Impatti organizzativi

4.2 Descrizione dei sottoprocessi 37

4.2.1 Sottoprocessi a supporto della pianificazione prodotto finito 4.2.2 Sottoprocessi di pianificazione del prodotto finito

4.2.3 Sottoprocessi guidati dalla pianificazione del prodotto finito

4.3 Workflow della Pianificazione TO BE 50 4.3.1 Caricamento dati

4.3.2 Proposta lancio fase 1 4.3.3 Costruzione proposta lancio 4.3.4 Proposta lancio fase 2 4.3.5 Programmazione di dettaglio

5 Pianificazione di dettaglio 72

5.1 Introduzione 72

5.2 Gestione del parco fornitori bilanciato YSL 72 5.2.1 Definizione e verifica andamento storico impegni ore fornitori YSL 5.2.2 Copertura ottima della distribuzione ore da lanciare sui terzisti 5.2.3 Previsione della domanda stagione futura

5.2.4 Implementazione in produzione e verifica della distribuzione ottima 5.3 Workflow del processo di start-up collezione 91

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Elenco dei simboli degli acronimi più frequentemente adoperati nel testo PP = Production Planning

MRP = Material Requirement Planning IP = Ideal Production

MPS = Master Production Schedule SKU = Stock Keeping Unit

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INTRODUZIONE

1.1 Obiettivi

Questa tesi nasce all’interno dello stage presso l’azienda Gucci Logistica SPA, dove è stato conseguito un project work risultato delle analisi svolte dal team di lavoro Gucci nell’ambito delle attività di ridefinizione dei processi di pianificazione dei prodotti finiti della linea di business Pelletteria di Gucci .

A livello di sistema il project work è volto a migliorare l’attuale processo di Pianificazione della produzione Gucci, sia in termini di efficacia, sia in termini di efficienza applicando un reengineering operativo all’intero processo , mentre a livello di dettaglio ha l’obiettivo di pianificare li marchio Yves Saint Laurent separatamente dal portafoglio gestione Gucci migliorando la sua puntualità e la flessibilità di consegna .

1.1.1 Pianificazione della produzione

Prima di analizzare in dettaglio il project work è necessario determinare il contesto di riferimento nel quale collocarlo.

Il tema centrale dell’attività di pianificazione risiede nell’esigenza di armonizzare le richieste del mercato, espresse da una previsione della domanda e consolidate in un portafoglio ordini e tramite i target concordati , con le potenzialità del sistema produttivo; ciò osservando i vincoli espressi dall’ampiezza del mix richiesto , dai termini di consegna per quanto riguarda il mercato e dagli specifici rapporti di fornitura per quanto riguarda l’offerta.

Il flusso informativo ha inizio dal mercato dei prodotti finiti o dai clienti dal quale si reperiscono tutte le informazioni necessarie per la determinazione della domanda. Tale domanda , che può essere costituita da ordini clienti acquisti e da previsioni di vendita , rappresenta l’input per la fase di pianificazione della produzione. Questa a sua volta fornisce gli input primari per le fasi di produzione , distribuzione fisica e programmazione degli acquisti.

La pianificazione della produzione si presenta come un processo costituito da un insieme di attività mediate, dalle quali si ottiene la trasformazione di un input principale costituito dalla domanda (espressa da previsioni e ordini clienti) in una serie di output quali ordini di produzione, ordini di approvvigionamento esterno e decisioni riguardo le risorse produttive necessarie per il futuro. Per quanto riguarda le risorse , bisogna considerare che queste hanno dei tempi di

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stimate, al posto giusto e nel tempo giusto, è necessario , con un certo anticipo, stabilire l’ammontare necessario e quindi precedere per l’acquisizione.

Questa definizione generica è stata data con lo scopo di introdurre il tema e focalizzare l’attenzione sul fatto che il fine della pianificazione della produzione consiste essenzialmente nell’assicurare che venga , sempre, prodotto solo ciò che serve nei tempi e quantità giuste e al minimo costo possibile. In questo senso, la pianificazione della produzione costituisce uno dei principali strumenti a disposizione di un’azienda per massimizzare la propria efficienza produttiva. L’impiego razionale di tale strumento consiste , infatti, a quest’ultima , di fabbricare ciascun prodotto nella quantità , nella qualità e nel tempo stabilito, utilizzando le risorse disponibili nella maniera più conveniente.

La pianificazione della produzione può essere strutturata in quattro fasi principali:

1 Pianificazione strategica della produzione, orizzonte temporale di riferimento : due o più

anni (lungo termine) con un livello accuratezza dati disponibili basso e di competenza dirigenziale;

2 Programmazione aggregata della produzione , orizzonte temporale di riferimento : 6 mesi –

1.5 anno (medio termine grosso modo corrispondente all’anno o esercizio) , livello di

accuratezza dei dati da elaborare medio, eseguito a livello di quadri e responsabili di funzione aziendale;

3 Programma principale della produzione , orizzonte temporale di riferimento: sei mesi – un

anno (medio termine , pari ad 1 esercizio) , livello di accuratezza dei dati da elaborare medio – alto, periodo di riferimento pari alla settimana /mese (con disaggregazione delle informazioni e periodo di riferimento di dettaglio maggiore rispetto alla pianificazione aggregata), sotto la responsabilità dai dirigenti, dei responsabili delle funzioni informative ( tramite sistemi di tipo MRP) ;

4 Programmazione operativa e controllo della produzione ,orizzonte temporale di

riferimento: giorno, settimana o mese ( breve /brevissimo termine), livello di dettaglio dai dati da utilizzare elevato e senza grossi margini di variabilità , eseguito a livello shop o reparto , o tramite l’elaborazione con sistemi informativi di elaborazione.

La pianificazione strategica serve per valutare le variazioni di capacità da assegnare al sistema

produttivo; tali integrazioni possono essere in senso verticale con prolungamento del processo già realizzato nel sistema in oggetto, nella direzione di filiera delle attività già realizzate , o dai nostri fornitori( integrazione verticale discendente) , o nel senso dei nostri clienti ( integrazione verticale ascendente ) , in relazione alla maggiore redditività ottenibile con la soluzione; oltre alla

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del tipo di quelle già esistenti , in relazione a previsioni di flessione/espansione del mercato( integrazione orizzontale).

La pianificazione strategica può anche prevedere attività di integrazione diagonale ovvero realizzazione di prodotti di destinazione di mercato differenti ma con gli stessi processi già condotti.

Dato che le attività in oggetto, richiedono grande anticipo di tempo con impegno di capitali,

investimenti di lungo termine , gli orizzonti di riferimento sono quelli del lungo periodo (1-2 anni) , le responsabilità finanziarie , strategiche , economiche e concorrenziali sono notevoli e tale attività è affidata ai livelli dirigenziali .

Il livello di accuratezza dei dati disponibili è per gli stessi motivi ( tempi lunghi e orizzonti di lungo termine) basso, infatti, dato che si devono ipotizzare scenari ed eventi piuttosto distanti nel tempo, le potenzialità di accuratezza sono basse ed i metodi di analisi e decisioni hanno carattere di soggettività e opinabilità legati alla esperienza e al fiuto per la direzione che prenderà il mercato. Il secondo livello di pianificazione è quello del piano aggregato di pianificazione che ha lo scopo di organizzare e allocare le risorse esistenti , e verificare l’ adeguatezza al piano della domanda prevista e nota; siamo in un orizzonte temporale breve, tale da non consentire di poter modificare il livello delle risorse disponibili, se non nell’ambito dell’elasticità residua delle stesse ( elasticità della capacità offerta dalla manodopera dovuta agli straordinari , oppure elasticità nella saturazione delle risorse).

L’orizzonte temporale corrisponde a quello grosso modo di un esercizio ( circa 12 mesi) , inferiore agli orizzonti relativi alla pianificazione degli investimenti , e quindi tale da non poter consentire adeguamenti della capacità delle risorse ;il livello di dettaglio delle informazioni è maggiore di quelle disponibili per il livello strategico, quindi le metodologie adoperate sono più affidabili, le implicazioni strategiche e di sopravvivenza sono inferiori al livello precedente e tale attività è affidata ai livelli dirigenziali ed operativi nelle aree di struttura generale dell’azienda ( servizio programmazione e pianificazione, finanza e budget ) .

Segue come livello di pianificazione quello relativo al piano principale di produzione PPP o MPS ( Master Production Schedule), che ha come orizzonte di riferimento lo stesso o poco meno di quello del piano aggregato ,ma con un livello di dettaglio relativamente al profilo della domanda molto più completo, giacché ci si spinge al livello di tipologia specifica del prodotto finito da

realizzare , ed anche la collocazione della domanda nel tempo è molto più definita; alla fine viene a costituire il carico di lavoro richiesto alla produzione , periodo per periodo, od il piano degli

approvvigionamenti di materie prime e componenti da lanciare con la scadenza opportuna (settimana / giorno).

Infine si ha il livello della programmazione operativa , infatti i carichi di attività prescritti a valle del PPP ( eventualmente descritti e rappresentati nei records in output dei sistemi MRP ( Material Requirement Planning) vengono richiesti alle varie risorse ( reparti/ stazioni di lavoro) che , per

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rispondere tempestivamente e correttamente alla richiesta di attività , hanno necessità di effettuare correttamente le operazioni ed attività richieste in termini di :

 Corretta allocazione delle attività alle differenti risorse disponibili (loading);  Corretto sequenziamento delle attività di processo , e quindi di definizione dei

programmi giornalieri di impegno delle risorse sui jobs pianificati nel periodo ( scheduling/sequencing);

 Corretta definizione delle priorità di attività da fare , e quindi problematiche relative alla individuazione dei jobs da inviare per primi sulle risorse (dispatching);

il tutto per ottimizzare i parametri prestazionali definiti internamente al sistema in relazione agli obiettivi di performance esterni.

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