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La biblioteca dell'umanista

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Academic year: 2021

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B O L L E T T I N O

D E L L A

DEPUTAZIONE DI STORIA PATRIA

PER L’UMBRIA

VOLUME CXVI FASCICOLI I-II

Tomo primo

(4)

BOLLETTlNO DELLA

DEPUTAZIONE DI STORIA PATRIA PER L’UMBRIA

Comitato scientifico

Il Consiglio direttivo (Paola Monacchia, presidente; Bianca Maria Brumana, Luciana Brunelli, Rita Chiacchella, Carla Frova, consiglieri)

e i Soci ordinari della Deputazione

Direttore responsabile Francesco Santucci Comitato di redazione

Paola Monacchia e Mario Roncetti (resp.), Marta Bartoli, Attilio Bartoli Langeli, Maria Grazia Bistoni Colangeli, Luciana Brunelli, Regina Lupi,

Mirko Santanicchia, Daniele Sini, Stefania Zucchini

Tutti i testi proposti per la pubblicazione alla Deputazione di storia patria per l’Umbria sono preventivamente vagliati dal Comitato scientifico e da due lettori anonimi, scelti in base alle competenze disciplinari, all’interno dell’albo dei referenti scientifici italiani e stranieri della Deputazione (cfr. www.dspu.it/referee-board).

Deputazione di storia patria per l’Umbria Palazzo della Penna, via Podiani 11, 06121 Perugia

Casella postale 307 - 06100 Perugia Centro Tel. e fax: 075-5727057

dspu@dspu.it www.dspu.it

Abbonamento annuale: euro 40,00 (spese di spedizione incluse) da versare su c/c postale n. 14699060

o con bonifico su c/c bancario : IT30B0707503005000000618177 intestati a Deputazione di storia patria per l’Umbria

Finito di stampare nel mese di giugno 2020

dallo Stabilimento Tipografico « Pliniana » - Viale F. Nardi, 12 - 06016 Selci-Lama (PG) ISSN 0300-4422

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SOMMARIO

Premessa . . . Pag. 9 Mauro Donnini, L’organizzazione del sapere nell’ideale didattico

di Francesco Maturanzio . . . » 11 Maria Grazia Nico Ottaviani, Perugia nel contesto italiano tra

Quattrocento e i primi del Cinquecento. . . » 33

Gli orizzonti

Stefania Zucchini, « aliquibus virtutibus et eruditionibus ornati » Studium e cultura umanistica nella Perugia di Maturanzio.

Con un’appendice documentaria sugli insegnamenti del settore

“uma-nistico” nel Quattrocento. . . » 51 Giovanni Pellizzari, Ne in astrum digitum intendas! Maturanzio

e Vicenza . . . » 91

Umanesimo latino

John Butcher, Il linguaggio delle orazioni latine di Francesco

Maturanzio . . . » 171 Fabio Stok, La produzione poetica . . . » 191 Emore Paoli, La devozione di un umanista: i carmina mariani di

Francesco Maturanzio . . . » 207 Silvia Fiaschi, Dalla lettura ‘suburbana’ al commento: Maturanzio

e le Filippiche di Cicerone . . . » 229 Benedetta d’Anghera, Per una edizione delle Epistole di

Fran-cesco Maturanzio: ricognizione delle fonti manoscritte . . . » 245

Altri percorsi

Carla Gambacorta, Maturanzio e il volgare . . . » 257 Alessandra Donati, Maturanzio e le arti figurative. . . » 273

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SOMMARIO

6

Biancamaria Brumana, Francesco Maturanzio sulle tracce della

musica di Scaramella . . . » 309 Isabella Proietti, Maturanzio grecista . . . » 327

I libri

Donatella Nebbiai - Maria Alessandra Panzanelli Fratoni, La

bi-blioteca dell’umanista . . . » 343 English Summaries . . . » 495 Gli Autori . . . » 501

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PREMESSA

Francesco Maturanzio

Studi per il cinquecentesimo

anniversario della morte (1518-2018)

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Premessa

Il 20 agosto 1518, di venerdì, come annota Teseo Alfani nelle sue Memorie perugine, moriva l’« excellentissimo messer Francesco Matarazo », figura di spicco dell’umanesimo perugino e nazionale, meglio conosciuto come Francesco Maturanzio, dalla forma latina del cognome che si era scelta.

Qualche decennio più tardi un altro illustre suo concittadino, Pompeo Pellini, scrivendo la terza parte della ponderosa Historia

di Perugia, lo citava quale « homo molto famoso et esercitato nelle

lettere così greche, come latine » e in effetti, nei suoi quasi 75 anni di vita il Maturanzio, nato probabilmente nel 1443 sempre a Perugia, fu costantemente impegnato nello studio.

Precoce per istinto letterario, tanto da essere chiamato a compor-re, ancora adolescente, una serie di quattordici epitaffi per corredare altrettanti ritratti di uomini illustri dipinti nel palazzo di Braccio Ba-glioni sul Colle Landone, sentì ben presto il bisogno di approfondire le sue conoscenze, soprattutto di greco e volle andarsene dalla città in cerca di nuovi maestri degni della sua sete di sapere.

Guglielmo Zappacosta in un noto volume dedicato all’umanista esattamene cinquanta anni fa, ne ha tracciato nel primo capitolo una biografia ancora oggi fondamentale grazie anche alla quantità e qua-lità delle fonti citate, compresi quei catasti perugini cinquecenteschi, in genere mai utilizzati per collocare una famiglia o un personaggio nel contesto cittadino. Di lui, a proposito dell’allontanamento da Pe-rugia, scrive che, probabilmente, non si sentiva appagato da quanto lo Studium perugino poteva offrirgli, legato com’era soprattutto alle scienze giuridiche e mediche piuttosto che letterarie, rimanendo dun-que ancora estraneo « al vasto movimento culturale dell’epoca » che invece stava affermandosi prepotentemente in altre città come Roma, Napoli, Vicenza o Venezia.

Nel 1464 lo troviamo a Ferrara, poi a Vicenza, dove seguirà le lezioni di Ognibene da Lonigo poi, nel 1471, nuovamente a Perugia prima di partire per una delle tappe fondamentali della sua vita, ovvero il soggiorno durato due anni in Grecia, allo scopo di

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perfe-PREMESSA

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zionarsi nella lingua che sentiva ancora di non padroneggiare come avrebbe voluto. Qui ebbe modo di acquistare molti manoscritti, passione questa mai abbandonata negli anni a venire e che gli per-metterà di avere una biblioteca di assoluto rispetto. Tornato in Italia e ottenuti negli anni anche incarichi di vario genere, sia politici che diplomatici, si dedicò soprattutto all’insegnamento di poesia e retori-ca, prima a Vicenza dove, per un quinquennio, prese il posto del suo maestro, e finalmente nella sua Perugia dove fu accolto con tributi pressoché trionfali e dalla quale non se ne distaccherà più fino alla morte, portando, come chiosa ancora Zappacosta, « lo studio lettera-rio perugino dalla ristretta fama locale e regionale, a quella, ben più ampia, nazionale e internazionale ».

È dunque a questa poliedrica figura di umanista, erudito, poeta, scrittore, maestro, collezionista di libri, che la Deputazione di storia patria per l’Umbria, cogliendo lo spunto dei cinquecento anni dalla sua morte (1518-2018) ha inteso rendere omaggio. Grazie al comi-tato scientifico appositamente istituito1, che ha fornito le necessarie

competenze per l’individuazione dei temi da approfondire e per la formazione di una rosa di nomi di specialisti a cui rivolgersi, si è potuto arrivare, pur con qualche difficoltà, ma anche con tenacia, finalmente alla meta. Per fortuna, e di questo la Deputazione è par-ticolarmente grata, quasi tutti gli studiosi interpellati hanno accettato l’invito permettendoci così di offrire una serie di contributi originali che analizzano Francesco Maturanzio attraverso il suo tempo, le “sue” città, la sua produzione di scrittore e poeta e, naturalmente, la sua biblioteca.

La Deputazione Di storia patria per L’umbria

1 Ad oltre due anni dalla sua creazione, è giunto il momento di ringraziarne i

componenti: Attilio Bartoli Langeli, Rita Chiacchella, Carla Frova, Enrico Menestò, Daniele Piccini, Fabio Stok.

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