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RE-MOVE: SPAZIO ESPOSITIVO NELLA CAVA "GIULIANI"

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Academic year: 2021

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RELAZIONE PROGETTUALE

In questo Laboratorio di Pre-Laurea si è intrapresa un'importante attività di studio concernente la progettazione di un'area sita in località S.Marco a pochi chilometri dal centro storico di Ascoli Piceno. Si tratta di un luogo

caratterizzato da imponenti cave di travertino, che creano un'ambientazione affascinante e suggestiva, che vanta anche un'incantevole veduta panoramica sulla cittadina. La zona, conosciuta e rinomata, era in passato una ricca fonte di travertino locale esportata in tutto il territorio nazionale oggi nostro malgrado la troviamo per la maggior parte abbandonata, dismessa e in disuso. Da quanto risulta dalle indagini e dalle analisi condotte sul territorio si sono stabilite tre principali aree nella zona della Cava, denominate rispettivamente: Cava 1 (o cava "giuliani" ), Cava 2 e Cava 3.

Si è constatato inoltre, attraverso l'elaborato del "Mapping" effettuato in fase preliminare di progetto, che l'area (non solo delle cave) è usata prevalentemente per uso ludico e sportivo grazie ai vari percorsi e impianti presenti nella zona. La strategia progettuale che si è preferito adottare nella zona adiacente alla cava "giuliani" ovvero nella Cava 2, è quella di un'area espositiva sviluppata in modo puntiforme all'interno dell'elemento cardine del progetto e dell'area: la parete verticale di travertino.

Nasce tutto dai percorsi venutisi a formare da segni importanti del territorio e si sono sviluppati come fossero cuciture atte a tenere salda tutta la zona potenzialmente di progetto.

I percorsi tracciano e segnano lo spazio cercando di dare dinamicità e maggiore vivibilità ad una zona come detto prima in disuso e apparentemente statica.

L'idea che si vuole trasmettere è che da questi percorsi nasce una forte relazione tra i punti principali e che nel momento in cui trovino il contatto con la montagna si verifichi un vero e proprio "impatto" le cui conseguenze saranno controllate ed estremamente geometriche, perché innanzi tutto si vuole instaurare un collegamento con la prima esercitazione fatta e poi proprio per avere il particolare ossimoro tra: l'ambiente naturale e architettura geometrica.

Da questo "schianto-controllato" nascono aree espositive all'interno della roccia ognuna caratterizzata in modo diverso e indipendente, dove ogni percorso continua all'interno della montagna in maniera diversa, procurando effetti radicalmente differenti.

La parte approfondita come si può notare dalle piante è quella lungo la parete di travertino adiacente al confine della cava "giuliani" dove ci sono tre punti espositivi in un'area più ravvicinata. Vedendoli frontalmente in prospetto, la prima architettura partendo da sinistra, ha all'interno una scala che collega al piano superiore avvolgendosi su se stessa rimane sulla linea del percorso esterno dando continuità e una prima idea di sviluppo. In mezzo abbiamo un "impatto" che si è diffuso su tutta la parete creando appunto una struttura a 3 piani con altezze variabili dove ogni piano è messo in relazione con il piano di sopra con un gioco di doppie altezze che si alterna, il percorso esterno è messo in relazione solo attraverso un collegamento puntiforme (Ascensore). In questa seconda struttura si sono creati ambienti diversi, perché non sono chiusi e protetti ma sono aperti e con degli sbalzi che si affacciano su tutta l'area creando un ambiente totalmente diverso dagli altri due. La terza architettura subisce l'entrata al suo interno del percorso concedendogli un continuo rimbalzo che conduce alla parte superiore, e le esposizioni saranno sia per opere da muro che non.

Le strutture dei telai sono tutte in acciaio rivestite con pannelli cor-ten di medie dimensioni e il percorso è stato studiato in toghe di legno. Tutte e tre le architetture hanno in comune il fattore di essere distaccate dalla parete dando l'idea di essere state prese come moduli e di essere stati innestati con una concezione e un'idea basata sul territorio.

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