• Non ci sono risultati.

La mascolinità nel cinema italiano. Catherine O’Rawe, Stars and Masculinities in Contemporary Italian Cinema, Palgrave MacMillan, London 2014

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "La mascolinità nel cinema italiano. Catherine O’Rawe, Stars and Masculinities in Contemporary Italian Cinema, Palgrave MacMillan, London 2014"

Copied!
2
0
0

Testo completo

(1)

Cinergie, il cinema e le altre arti

RECENSIONI

149

7

CINERGIE

il cinema e le altre arti

Cinergie uscita n°7 marzo 2015 | ISSN 2280-9481

La mascolinità nel cinema italiano

Catherine O’Rawe, Stars and Masculinities in Contemporary Italian Cinema, Palgrave MacMillan, London 2014

Molto si sta muovendo negli studi internazionali sul cinema italiano. Chi viaggia per convegni, ormai conosce bene i volti di alcuni ricercatori, tra cui Alan O’Leary e Catherine O’Rawe, e la new wave delle analisi sul nostro cinema elaborate da docenti di università straniere. Per molti, tra cui chi scrive, questa apertura internazionale è stata una benedizione, visto che già i nostri fi lm faticano ad essere considerati all’estero (sebbene l’Oscar a Sorrentino abbia cambiato almeno in parte questa percezione) e che per di più molti studiosi italiani della generazione precedente mostrano minor passione nei confronti della produzione contemporanea. Si aggiunga un dibattito intellettuale piuttosto puerile, basato in larga parte sull’ironia e gli sfottò, pro o contro il cinema popolare e il cinema d’autore, con risultanze giornalistiche stile Peppone/Don Camillo, per far capire i rischi sottesi a questa fase. In verità, sul terreno dell’analisi accademica le cose cambiano e negli ultimi anni abbiamo potuto leggere anche da noi alcuni libri di riferimento (Da Ercole

a Fantozzi di Giacomo Manzoli, per esempio, non si

occupa se non di striscio della produzione di oggi ma ne offre premesse di lettura certamente considerevoli) – non citiamo qui i lavori più collettivi ed enciclopedici, dalle premesse diverse ma non meno innovative, come

L’Atlante del cinema italiano curato da Canova/Farinotti, il Lessico del cinema italiano curato da Roberto

De Gaetano, o i numeri monografi ci dei Quaderni del CSCI curati da Daniela Aronica (opere editoriali, tutte queste, dove decine di studiosi del cinema italiano hanno dato e danno un apporto sostanziale). E così, intorno a riviste come The Italianist (ma anche Journal of Italian Cinema and Media Studies diretto da Flavia Laviosa), sono nati confronti critici e teorici appassionanti, dove ricercatori internazionali (oltre ai già citati: Dana Renga, Natalie Fullwood, Ellen Nerenberg, Danielle Hipkins e molti altri) hanno incrociato i loro interessi – che pescano da un territorio non troppo ortodosso (per fortuna) di gender e cultural studies cui forse difetta un pizzico di sociologia dei media– con studiosi italiani (oltre a Manzoli, citiamo alla rinfusa Claudio Bisoni, Andrea Minuz, Giancarlo Lombardi, Paolo Noto, Christian Uva e ulteriori colleghi non meno preparati). Il tutto mescolato al ruolo di cervelli italiani all’estero, che – sebbene malamente penalizzati dal vero e proprio blocco universitario alle carriere di giovani ricercatori avvenuto qui da noi negli scorsi anni – si sono rivelati fruttuosi per smuovere un terreno a rischio di mancato ricambio.

Tutto questo per introdurre il contesto in cui nasce Stars and Masculinities in Contemporary Italian

Cinema di Catherine O’Rawe (Palgrave MacMillan, London 2014), poderoso volume in cui si analizzano,

come da titolo, alcune fi gure iconiche e divistiche della produzione italiana corrente, e si cerca – al contempo – di offrire letture convincenti di alcune tendenze contemporanee, come il cinema di nostalgia, il melodramma maschile, la commedia adolescenziale e così via.

(2)

Cinergie, il cinema e le altre arti

RECENSIONI

150

7

CINERGIE

il cinema e le altre arti

Cinergie uscita n°7 marzo 2015 | ISSN 2280-9481

La parola d’ordine è rifi utare ogni premessa di ordine valoriale in termini di resistenza o fastidio nei confronti di generi popolari, para-televisivi, e così via. Qui ovviamente bisogna porre alcuni elementi di rifl essione: l’intero volume funziona benissimo nel momento in cui ribalta una serie di routine interpretative di stampo politico, ideologico e culturale incarnate dalla critica. Visto che chi scrive la recensione è più volte citato, e talvolta legittimamente discusso nelle sue valutazioni, mi preme sottolineare la bontà delle argomentazioni di Catherine O’Rawe, specie per quanto riguarda la lettura della fi gura maschile nell’epoca del berlusconismo. È proprio la mascolinità e il suo intreccio con lo stardom italiano a costituire il terreno d’elezione del saggio, dove singole analisi (Romanzo criminale e Caos calmo le più illuminanti) si intrecciano a letture brillanti su blocchi di opere capaci di dialogare tra loro in categorie precise. Non mancano persino consigli di ridefi nizione di genere (melodrammi fi nora letti come fi lm medio-autoriali), e decostruzioni della performance di attori – in primis Riccardo Scamarcio che campeggia in copertina – altrimenti poche volte indagate dalla critica accademica. Infi ne – last but not least – funziona, nel libro di O’Rawe, il confronto dettagliato e continuativo con la bibliografi a di riferimento, di cui viene per di più trattenuto il meglio, senza soffermarsi su alcuni eccessi “cultural” che conosciamo bene.

Caso vuole che ci sia capitato di leggere Stars and Masculinities in Contemporary Italian Cinema poche ore dopo aver visto lo sfortunato (per usare un eufemismo) Maraviglioso Boccaccio dei fratelli Taviani. Al di là dei gusti personali il fi lm, certamente non un successo al botteghino, ha mostrato la precaria resistenza di uno stardom che qualche anno fa, proprio grazie a fi lm come Romanzo criminale, sembrava promettere ben altra tenuta. Si tratta di un blocco di interpreti (Scamarcio, certo, ma anche Kim Rossi Stuart, Jasmine Trinca, Kasja Smutniak, etc.) che sembra ormai decontestualizzato, cioè senza un cinema che li rappresenti o li contenga, dopo che la riuscita di alcuni fi lm è stata giustamente vampirizzata da una serialità italiana fi nalmente vicina a diventare adulta. Che tutto questo avvenga nell’era del tramonto del berlusconismo e nel momento di affermazione della mascolinità renziana, ancora tutta da studiare, non pare affatto un caso. Per intanto, il libro di Catherine O’Rawe capitalizza non solo le tappe della ricerca dell’autrice ma anche un pezzo di cinema italiano che viene esaminato con strumenti decisamente raffi nati.

Riferimenti

Documenti correlati

This unit becomes progressively thinner to- wards the east (i.e., towards the study area), whereas it grows thicker westward, i.e., towards the centre of the Dauphinois Basin

Questo rifiuto di Francesco Vitale suonò grande offesa all’onore del Calafiore il quale forse lasciò capire che si sarebbe vendicato, giacché i fratelli Vitale

Could the “inconsistent” Si and Mo isotopic compositions of Z grains result from uncertainties in stellar models? In fact, little is known about the mass-loss rate in low-mass stars

Entrambi gli interventi hanno dato un risultato significativo per quello che concerne la diminuzione del dolore misurato con la scala VAS e della disabilità

rubare, regia di Giorgio Capitani (1968) La matriarca, regia di Pasquale Festa Campanile (1968) Ecce Homo - I sopravvissuti, regia di Bruno Gaburro (1968) Cuore di mamma, regia

2014 “The Subaltern Speaks: The Use of Foreign Language in Andrea’s Segre's Io sono Li and Guido Lombardi’s Là-bas: educazione criminale.” Fifth Annual Film Symposium on

*** Gli studenti iscritti potranno accedere ai percorsi di stage e di professionalizzazione organizzati dal Digital Storytelling Lab, laboratorio specializzato nella narrazione