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Sunto della comunicazione di alcune lapidi fatta da A. Sanguineti

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servato alla patria nostra ed all’ ammirazione degli amatori del bello per lo avvenire, come lo è stato fino al presente ; e ci è caparra che andrà immune dallo sperpero vergognoso il quale come da gran tempo si è fatto delle opere d’ arte, così va tuttora facendosi in questa'nostra Italia con grave danno della civiltà e della grandezza nazionale.

X I.

Se z io n e d i Ar c h e o l o g ia. Tornata del 23 Marzo 1877.

‘Presidenza del Preside can. prof. Angelo Sa n g u in e ti.

Il Preside comunica il disegno di una iscrizione rinvenuta recentemente nel territorio di Tortona, inviato alla Società dal benemerito collega cav. Cesare De’ Negri-Carpani. L a la­ pide misura centimetri 34 di altezza per cent. 29 dwlarghezza, ed è così concepita: B M HIC REQVIESCIT IN PACE LAVRICI A Q.VI VIXIT A N . PL . M . VIIII RC . SV . V KL . MARTIAS

L ’ epigrafe, come ognun vede, è in così perfetto stato di conservazione, che neppur vi si desidera una lettera. Ciò che manca perchè non vi fu inciso, e che si fa desiderare, è uno di quei dati da cui si rilevi Γ anno al quale la pietra appar­ tiene. Tace dei Consoli, che è ciò che ne interesserebbe, e fa conoscere il giorno del mese che per noi non ha impor­ tanza. Anzi anche il giorno del mese, benché sia notato nella sua più esatta forma latina, cade in quel breve periodo unico

G i o r n . L i g u s t i c o , Anno IV.

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2 4 2 GIORNALE LIGUSTICO

in tutto l’ anno, degli ultimi di febbraio, che lascia dubbio qual sia più l’ uno che l’ altro fra due giorni. Infatti se l’ anno era bisestile, il v k l . m a r t i a s sarebbe il 26 di febbraio; se nò, il 2 j .

Le sigle B viae Memoriae basterebbero di per sè a farci accogliere 1’ epigrafe come cristiana; ma qui si hanno pure la formola r e q v i e s c i t in p a c e che è cristianissima , il r e c e s s i t per obiit, verbo anch’ esso dell’ uso comune dei bassi tem pi, e la preposizione sxb abbreviata colla soppressione del b. Ma ciò che parla anche più chiaro , è la sconcordanza del fem­ minile l a v r i c i a col maschile q v i; senza dire che la forma spe­ ciale delle lettere C e L, e la maggiore altezza della T che si osserva nella seconda e quarta linea, ci permettono di asse­ gnare, benché molto latamente, la nostra pietra fra il V e il VI secolo dell’ era volgare.

Lo stesso Preside presenta pure la copia di una iscrizione rinvenuta jj[ 22 febbraio p. p. nell’ antica Certosa di santa Maria di Loreto presso Savona, e comunicatagli dalla gentilezza del socio canonico Luigi Cerruti. Eccone il testo:

ANNO DOMÌNI MCCCCLXXXX

CAPPELLA CON SEPVLCRO MANFREDI DE FVRNARIIS CIVIS IANVE e t f i l i o r v m s v o rv m a e EIVS SVCCESSORVM DE COGNOMINE TANTVM ET PROGENIE FVRNARIORVM ITA Q.V

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D VLLO MODO VNQVAM DEBEAT AD ALIAS TRANSFERRI PERSONAS QVE FVIT PRIMA

FABRICATA IN PRESENTI ECCLEXIA TEMPORE Q.VO IPSE MANFREDVS RESIDEBAT IN SAONA.

La sostanza della lapide non presenta altro interesse, se non che riguarda un nostro concittadino; e la chiesa cui il marmo appartiene é anch’ essa di poco più antica del 1490. Sappiamo infatti dalle Memorie storiche di Savona del

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GIORNALE LIGUSTICO

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lino ( 1 ) che la Certosa di Loreto fu edificata a spese di Ste­ fano E m b ru n o , cittadino savonese, per voto da lui fatto nel 14 7 9 .

M anfredo De Fornari, figlio di Nicolò e padre di un A les­ sandro , esercitò in G enova più cariche delle principali nella Repubblica fra gli anni 14 80 e 15 19 , come di anziano, con­ sig lie re , custode del Sacro C atino, protettore dell’ Ospedale, delegato alla fabbrica della chiesa di san Sebastiano, ecc. (2 ) ; m a non apparisce che avesse mai alcuna commissione gover­ nativa in Savona. D all’ espressione della lapide sembra sol­ tanto rilevarsi che la sua residenza in quella città abbia avuto luogo in tem pi anteriori alla fondazione della cappella.

Il socio Belgrano dà lettura, a nome del socio corrispon­ dente prof. Girolam o R o ssi, della Prefazione alla Bibliografia

degli Statuti della L ig u ria compilata da quest’ ultimo. Accenna

a ll’ utilità degli studi concernenti all* antica legislazione statu­ taria dei nostri C om u n i, e dice quanto si avvantaggiassero ai dì p resen ti, per Γ opera dotta e amorevole di società e di di eruditi nazionali e stranieri. T occa delle principali pubbli­ cazioni, che sono appunto il frutto di tali studi; e fa onorata m enzione del nostro ab. G . B. Raggio , che nei Monumenta

Historiae Patriae mandò in luce il Breve Consolare genovese

del 1 1 4 3 , arricchendolo di note importanti.

A porgere un quadro completo della legislazione medio-evale, sem bra al R o ssi che nella Bibliografia da lui impresa, alle no­ tizie su gli statuti si debbano far precedere quelle su le carte di franchigia concedute da’ principi e da’ feudatari alle città e terre sottoposte al loro dom inio; avvertendo che « scopo della più parte di esse si è la sanzione del diritto di libertà

perso-^ J M ss. n e ll’ A rch ivio di Stato e nella Biblioteca Civico-Beriana. (2) Fe d e r ic i , ^Abecedario delle fam ilie nobili ecc. Ms. della Biblioteca della M ission e Urbana.

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