Lezione 6 - Lo sviluppo in serie di Fourier
Unit`
a 6.3 La rappresentazione integrale di Fourier
Luca Salasnich
Dipartimento di Fisica e Astronomia “Galileo Galilei”, Universit`a di Padova
Funzioni periodiche: serie di Fourier
Abbiamo visto che una funzione f (x ), tale che f (x + λ) = f (x ), cio`e una funzione periodica di periodo λ, si pu`o scrivere in serie di Fourier come
f (x ) = a0 2 + ∞ X n=1 ancos n2π λ x + bn sin n2π λx , (1) o equivalentemente come f (x ) = +∞ X n=−∞ fnein2πλx , (2)
dove i coefficienti ane bn, ed ovviamente anche i coefficienti fn dipendono dalla funzione stessa.
Le funzioni sinusoidali cos(2πnx /λ) e sin(2πnx /λ) sono dette funzioni di base della rappresentazione reale della serie di Fourier.
Similmente, le funzioni esponenziali complesse exp(i 2πnx /λ) sono dette funzioni di base della rappresentazione complessa della serie di Fourier.
Funzioni non periodiche: integrale di Fourier (I)
E’ interessante considerare il limite λ → +∞ di periodicit`a infinita, cio`e il caso di una funzione non periodica.
In questo limite si pu`o dimostrare che l’Eq. (2) diventa la rappresentazione integrale di Fourier, data da
f (x ) = 1 2π Z +∞ −∞ ˜ f (k) eikxdk (3) dove ˜ f (k) = Z +∞ −∞ f (x ) e−ikxdx (4)
`e detta trasformata di Fourier della f (x ).
Le funzioni esponenziali complesse eikx sono dette funzioni di base della rappresentazione complessa dell’integrale di Fourier.
Se x rappresenta una lunghezza, la variabile di integrazione k ha le dimensioni del reciproco di una lunghezza. Si tratta del numero d’onda che ovviamente si pu`o scrivere come k = 2π/λ, dove λ `e la lunghezza d’onda della generica funzione di base eikx, ma non della funzione f (x ), che in generale non `e periodica.
Funzioni non periodiche: integrale di Fourier (II)
Quindi, una generica funzione f (x ) si pu`o esprimere come la somma infinita nel continuo (cio`e un integrale) che coinvolge le funzioni di base complesseeikx = cos(kx ) + i sin(kx ) = cos(2π
λx ) + i sin( 2π
λ x ) (5)
che sono una combinazione di funzioni sinusoidali di periodicit`a λ = 2π
k . (6)
In altre parole, una funzione non periodica f (x ), si pu`o rappresentare tramite la somma infinita di funzioni di base periodiche, ognuna con la propria periodicit`a. In alcuni testi si trova la scrittura
f (x ) = 1 2π X k ˜ f (k) eikx (7) dove il simboloP
k deve essere per`o inteso come R+∞
La trasformata di Fourier (I)
Abbiamo detto che la funzione ˜f (k) che appare nella rappresentazione integrale di Fourier dipende dalla funzione f (x ). Esiste quindi la corrispondenza (quasi) biunivoca
f (x ) ↔ ˜f (k) . (8)
Ovviamente f ed ˜f sono, in generale, funzioni molto diverse. Per`o, data una delle due si pu`o ovviamente ottenere l’altra. Infatti, data f (x ), la ˜
f (k) si ottiene subito con la formula ˜
f (k) = Z +∞
−∞
f (x ) e−ikxdx (9)
che, ripetiamo, `e detta trasformata di Foutier della f (x ).
La trasformata di Fourier ˜f (k) di una funzione f (x ) `e usualmente denotata con F [f (x )](k), cio`e
˜
La trasformata di Fourier (II)
f (x ) F [f (x)](k) 0 0 1 2πδ(k) δ(x ) 1 Θ(x ) 1 ik + π δ(k) eik0x 2π δ(k − k 0) e−x2/(2a2) a√2πe−a2k2/2e−a|x| 2a a2+k2 sgn(x ) 2 ik sin (k0x ) πi [δ(k − k0) − δ(k + k0)] cos (k0x ) π [δ(k − k0) + δ(k + k0)]
Nella tabella sono indicate le trasformate di Fourier F [f (x )](k) di semplici funzioni f (x ), dove δ(x ) `e la funzione delta di Dirac, sgn(x ) `e la funzione segno, e Θ(x ) `e la funzione a gradino di Heaviside.
La trasformata di Fourier (III)
Una interessante relazione `e l’identit`a di Parseval Z +∞ −∞ |f (x)|2dx = Z +∞ −∞ |˜f (k)|2dk , (11) e si dice che f (x ) and ˜f (k) hanno la stessa normalizzazione. In generale, se f (x ) e ˜f (k) sono normalizzate ad uno, vale il teorema
∆x ∆k ≥ 1 2 , (12) dove ∆x2 = Z +∞ −∞ x2|f (x)|2dx − Z +∞ −∞ x |f (x )|2dx 2 (13) ∆k2 = Z +∞ −∞ k2|˜f (k)|2dk − Z +∞ −∞ k |˜f (k)|2dk 2 (14)
sono le larghezze delle funzioni rispettivamente nello spazio x e nello spazio duale k.
Come vedremo meglio in seguito, questo risultato non `e nient’altro che il principio di indeterminazione della meccanica quantistica, formulato da Werner Heisenberg in 1927.
Ancora sulla rappresentazione integrale di Fourier (I)
La trasformata di Fourier `e spesso usata in elettronica. In questo ambito il segnale di ampiezza f dipende dal tempo t, cio`e f = f (t). In questo caso la variabile duale del tempo t `e la frequenza angolare ω e l’integrale di Fourier solitamente si scrive come
f (t) = 1 2π Z +∞ −∞ ˜ f (ω) e−i ωtd ω (15) con ˜ f (ω) = F [f (t)](ω) = Z +∞ −∞ f (t) ei ωtdt (16) la trasformata di Fourier di f (t). Chiaramente, la funzione f (t) pu`o essere vista come l’anti-trasformata di Fourier di ˜f (ω), in simboli
f (t) = F−1[˜f (ω)](t) = F−1[F [f (t)](ω)](t) , (17) che ovviamente significa che la composizione F−1◦ F d`a l’indentit`a.
Ancora sulla rappresentazione integrale di Fourier (II)
Pi`u in generale, se il segnale f dipende dalle 3 coordinate spaziali r = (x , y , z) e dal tempo t, cio`e f = f (r, t), si possono introdurre trasformate di Fourier da r ta k, da t a ω, o entrambe. In quest’ultimo caso si ha f (r, t) = 1 (2π)4 Z R4 ˜ f (k, ω) ei (k·r−ωt)d3k d ω (18) con k · r = k1x + k2y + k3z, ω = c|k| = cpk12+ k 2 2+ k 2 3, e ˜ f (k, ω) = F [f (r, t)](k, ω) = Z R4 f (k, ω) e−i (k·r−ωt)d3r dt . (19) Anche in questo caso generale la funzione f (r, t) pu`o essere vista come la anti-trasformata di ˜f (k, ω), in simboli