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Valutazione del rischio

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28 gennaio 2016

WORKSHOP: CANCEROGENI IN AMBIENTI DI LAVORO

La valutazione del rischio cancerogeno

in alcuni settori lavorativi

Michele Checchin

(2)

Individuazione sostanze cancerogene

 attraverso la Scheda di sicurezza

 solo le sostanze superiori al limite di concentrazione

 la classificazione delle miscele si effettua sulla base

della

concentrazione

dei

singoli

componenti

all’interno della miscela (no metodo della somma)

(3)

LIMITE DI CONCENTRAZIONE

3 Sostanza [  ] 100% BENZENE CAS 71‐43‐2 H350 Carc. 1A; H340 Muta. 1B Benzene

(4)

4 Sostanza [  ] 100% Benzene (2) 0,07% 0,05%

LIMITE DI CONCENTRAZIONE

SOLFATO DIETILE CAS 64‐67‐5   H350 Carc. 1B; H340 Muta. 1B 0,1% (3) 4‐AMMINOAZOBENZENE CAS 60‐09‐3 H350 Carc. 1B (1) LIMITE DI CONCENTRAZIONE (VALORE DI RILEVANZA) 4‐ amminoazobenzene

(5)

 Le sostanze chimiche presenti in azienda non sono

soltanto quelle per le quali abbiamo a disposizione

una

scheda

dati

di

sicurezza

trasmessa

dal

fornitore;

 Possono essere presenti, ad esempio, sostanze

chimiche che si formano:

1. Intenzionalmente durante l’uso di un’altra sostanza;

2. Non intenzionalmente durante l’uso di un’altra sostanza;

3. Durante lo smaltimento; 4. …

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Dove sono generate le sostanze cancerogene

• Azienda che produce articoli

in EVA

• Presenza di FORMALDEIDE

in tutti i reparti: produzione,

magazzino, uffici.

• L’azienda

si

trova

in

prossimità di una strada ad

elevato traffico veicolare

Etilene vinil acetato (EVA)

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POLISTIRENE, o PS

È un polimero, formato dalla ripetizione di un’unica unità monomerica:

Il PS non risponde a nessuno dei criteri elencati nell’allegato I del CLP, quindi non ha etichettatura di pericolo né scheda dati di

sicurezza.

(8)

Un esempio (*) di alcune delle sostanze che si possono formare durante la lavorazione del Polistirene (per degradazione termica).

(*) Tratto dallo «Studio sugli inquinanti aerodispersi in ambiente di lavoro del comparto materie plastiche», a cura del Dipartimento di Processi Chimici dell’Ingegneria dell’Università di Padova, coordinato da Confindustria Padova e finanziato con la CCIAA di Padova – anno 2009

temperatura: 260°C

Asp. Tox.1, Flam. Liq. 2, Skin Irr.2, Repr.2,  STOT RE2, STOT SE 3

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(*) Tratto dallo «Studio sugli inquinanti aerodispersi in ambiente di lavoro del comparto materie plastiche», a cura del Dipartimento di Processi Chimici dell’Ingegneria dell’Università di Padova, coordinato da Confindustria Padova e finanziato con la CCIAA di Padova – anno 2009

temperatura: 260°C

Asp. Tox.1, Flam. Liq. 2, Skin Irr.2, Eye Irr.2,  Carc. 1A, STOT RE1, Muta 1B

Dove sono generate le sostanze cancerogene

Acute Tox.4 , Flam. Liq. 3, Skin Irr.2, Eye Irr.2, STOT RE1, Repr.2

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Quello appena esposto è solo un esempio delle possibili sostanze che possono formarsi per degradazione termica di un polimero: quante e

quali sostanze si

formeranno, dipende

dalla temperatura e dal tempo di riscaldamento;

(*) Tratto dallo «Studio sugli inquinanti aerodispersi in ambiente di lavoro del comparto materie plastiche», a cura del Dipartimento di Processi Chimici dell’Ingegneria dell’Università di Padova, coordinato da Confindustria Padova e finanziato con la CCIAA di Padova – anno 2009

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Ricordiamo anche che esistono categorie di sostanze alle quali non è applicabile la SDS: es. rifiuti, cosmetici pronti all’uso, ecc.

Il concetto importante è che la semplice analisi delle schede dati di sicurezza in azienda, che è un passaggio fondamentale, non è da sola sufficiente a determinare tutte le sostanze chimiche presenti;

La stima deve essere eseguita in modo approfondito e da una persona che sia in possesso delle competenze tecniche necessarie.

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Il caso formaldeide

Classificazione

Entrata in vigore del VI° ATP del CLP il

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Il caso formaldeide

E’ una sostanza

ampiamente utilizzata nei processi

industriali come

materia prima nelle sintesi organiche

• Resine urea-formaldeide (colle per MDF, truciolari, impiallacciatura)

• Resine fenolo-formaldeide (bachelite, resine termoindurenti) • Resine melamina-formaldeide (piatti e vaschette alimentari) • Resine acetaliche termoplastiche (fenoplastiche, isoprene, …)

Soluzioni acquose (formalina) per

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Il caso formaldeide

Soluzioni acquose (formalina) per

• Laboratori, imbalsamazioni

• prodotti tessili, pelli o pelliccia, polpa, carta e prodotti di carta, • prodotti minerali (per esempio intonaci, cemento)

• prodotti in gomma • Lubrificanti

• Fumigazioni

• Preservante e biocida (cosmetici, colle, vernici, …) • Altri comparti industriali ove si usa

• Fibre di vetro • Fonderie

• Materiali isolanti • …

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Il caso formaldeide

Presente negli ambienti di vita

- Perché rilasciato da oggetti e manufatti (inquinamento indoor)

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Il caso formaldeide

Presente negli ambienti di vita

- nei cibi

- come prodotto di

decomposizione organica

- come sottoprodotto della combustione

- …

Fonte:http://www.cfs.gov.hk

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Il caso formaldeide

Problemi aperti

- non sempre indicato nella SDS : inferiore al limite di concentrazione,

- presente come impurezza

- come prodotto intenzionalmente rilasciato da altre sostanze (biocida)

- residuo non reagito nelle sintesi

- generato da processi di decomposizione termica (materiali plastici)

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Il caso formaldeide

Problemi aperti

- non sempre indicato nella SDS : inferiore al limite di concentrazione,

- presente come impurezza

- come prodotto intenzionalmente rilasciato da altre sostanze (biocida)

- residuo non reagito nelle sintesi

- generato da processi di decomposizione termica (materiali plastici)

- generato da combustione di origine antropica - presente naturalmente

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Il caso formaldeide

Problemi aperti

Come applicare del Titolo IX capo II del D.Lgs.81/2008? 1. Ricerca di formaldeide anche quando non ho

evidenze da SDS?

2. Presenza di formaldeide al di sotto di 1/10 TLV

3. Presenza di formaldeide in concentrazione simile a quelli della qualità dell’aria interna (indoor air quality)

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GRAZIE PER

Riferimenti

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