Riassunto
Tradizionalmente la somministrazione oculare di farmaci viene realizzata principalmente per via topica, mediante colliri o pomate oftalmiche, o, più raramente, per via sistemica. Tuttavia, entrambe le strategie risultano piuttosto inefficaci quando la patologia coinvolge la camera posteriore dell’occhio, data la complessità della struttura anatomica e fisiologica che offre un’altissima protezione delle strutture oculari profonde agli xenobiotici, ivi compresi i farmaci.
La somministrazione topica dei farmaci infatti, è molto efficace per i disordini della superficie oculare e della camera anteriore, mentre risulta inappropriata per la cura di patologie della camera posteriore a causa della presenza di barriere anatomiche e fisiologiche e la scarsa capacità per le molecole di farmaco di diffondere fino al sito d’azione quale ad esempio, la retina.
Negli ultimi anni la ricerca tecnologica si è concentrata sullo studio di metodi innovativi per la somministrazione dei farmaci ai tessuti oculari e gli sforzi si sono concretizzati nella messa a punto di forme solide (impianti o inserti) da applicare, principalmente per via chirurgica, nella sclera o nel corpo vitreo. Affinchè questi dispositivi siano efficaci ed applicabili sull’uomo è necessaria un’ approfondita valutazione delle loro diverse caratteristiche tecnologiche.
La presente tesi ha avuto come fine la messa a punto di un inserto oculare per il rilascio di fluocinolone acetonide nella camera vitreale dell’occhio. Lo studio si è concentrato, nella prima fase, sulla preparazione di un sostituto artificiale dell’umor vitreo ritenuto utile per la caratterizzazione degli inserti polimerici. In particolare, sono state confrontate le caratteristiche viscoelastiche di diversi idrogeli costituiti da 1) alcool polivinilico reticolato e acido ialuronico e 2) agar e acido ialuronico in diverse concentrazioni e rapporti tra i componenti.
In un secondo momento l’attenzione si è concentrata sulla valutazione delle caratteristiche tecnologiche per una serie di inserti, forniti dal gruppo di ricerca di Tecnologia Farmaceutica del Dipartimento di Scienze Farmaceutiche dell’Università di Milano preparati utilizzando tecniche di estrusione, relativamente al 1) profilo di rigonfiamento,2) dissoluzione degli inserti e 3) velocità di rilascio in vitro del principio attivo, allo scopo di individuare il più adatto per il raggiungimento dell’ obiettivo prefissato. Il comportamento degli inserti è stato analizzato utilizzando sia tampone Sörensen fosfato isotonico che umor vitreo artificiale a diverse temperature.