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Calcolo ad alte prestazioni in Italia

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4 BOLLETTINO CILEA N. 59 SETTEMBRE 1997

Calcolo ad alte prestazioni in Italia

G. Meloni

CILEA, Segrate

Il CILEA ha organizzato per i giorni 9 e 10 ottobre presso l’aula della Facoltà di Scienze dell’Università Statale di Milano un convegno dedicato al Calcolo ad Alte Prestazioni in Italia. Spunto per questo evento sono stati la presentazione del nuovo elaboratore parallelo HP Convex Exemplar SPP2000 a 32 processori del CILEA e la ricorrenza del 20° anno dal riconoscimento giuridico del Consorzio.

Le due giornate hanno visto la presenza di oltre 90 partecipanti provenienti dall’università, dagli enti di ricerca e dall’industria a riprova dell’interesse mostrato verso i contenuti presentati durante il convegno.

Nella prima mattinata, dopo l’apertura ufficiale del convegno da parte del Prof. Italiani a nome del Rettore dell’Università di Milano, vi sono stati due interventi: uno da parte del Prof. Marchesini (INFN) che ha parlato dell’attività dell’Istituto nell’utilizzo di risorse di calcolo intensivo, l’altro da parte del Prof. Serazzi (Politecnico di Milano) sul tema delle misure delle prestazioni di architetture parallele. L’Ing. Meloni del CILEA ha accennato, in chiusura della mattina, alle problematiche di ottimizzazione nell’utilizzo ottimale, dal punto di vista produttivo, di ambienti paralleli.

Il Direttore del CILEA, Prof. Cantore, ha nel pomeriggio aperto i lavori che hanno visto la presentazione di numerose testimonianze, da parte sia dell’ambiente accademico e di ricerca sia di quello industriale, di applicazione di calcolo intensivo e di metodi di simulazione numerica. Scopo di queste presentazioni è stato quello di mostrare quale sia l’impiego oggi in Italia degli strumenti di supercalcolo nelle diverse aree applicative e come questi possano essere validi mezzi per aumentare la competitività italiana sia nelle attività di

ricerca scientifica sia nella progettazione e nello sviluppo industriale.

Nella tavola rotonda finale sono emersi i problemi della collaborazione tra università ed industria, con la necessità per il mondo accademico di uscire da una eccessiva burocratizzazione, di organizzarsi in modo razionale e produttivo, di adeguarsi ai tempi ed alle richieste provenienti dall’ambiente industriale. Nello stesso tempo è stata segnalata la mancanza di programmi di orientamento per le industrie all’utilizzo delle nuove tecnologie nel settore del supercalcolo, settore in continua e rapida evoluzione per quanto concerne sia l’hardware sia i nuovi algoritmi e i linguaggi. E’ stato fatto inoltre notare come non esista pianificazione nelle collaborazioni tra università ed industria e come, al contrario di altri paesi, manchino gli scambi organizzati di persone e di conoscenze tra i due mondi.

Altri punti della discussione hanno sottolineato l’assenza di grandi programmi di ricerca a livello nazionale nei settori dei rischi di tipo ambientale (idrico, meteorologico, sismico, inquinamento, ecc.) e la grave carenza nel settore delle reti di comunicazione, strumenti complementari ed indispensabili del calcolo ad alte prestazioni, che pone l’Italia in condizioni di inferiorità nei confronti degli altri paesi dell’area europea.

E’ stato infine trattato il ruolo dei centri di calcolo che superata l’antica funzione di fornitori di semplice potenza di calcolo diventano centro di aggregazione e di scambio per lo sviluppo di progetti produttivi svolti congiuntamente dagli ambienti di ricerca e da quelli industriali.

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