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I testi antichi dell'Archivio dell'Osservatorio di Torino e del Liceo Classico G.B. Beccaria di Mondovì

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(1)

2009

Publication Year

2020-06-23T07:52:25Z

Acceptance in OA@INAF

I testi antichi dell'Archivio dell'Osservatorio di Torino e del Liceo Classico G.B.

Beccaria di Mondovì

Title

Calabrese, Valeria; CURIR, Anna; MASSONE, Giuseppe; SCHIAVONE, Luisa

Authors

http://hdl.handle.net/20.500.12386/26188

Handle

(2)

I TESTI ANTICHI DELL'ARCHIVIO DELl'OSSERVATORIO

DI TORINO

E DEL LICEO CLASSICO G.B.

BECCARIA DI MONDOvì

(3)

14.Gradus Taurinensis I [Giambatista Beccaria]. - Augustae Taurinorum: ex Typographia regia - MDCCLXXIV

Volumein 4°di xi,195pagineetre tavolefuoritesto

Ilvolume inesposizione provienedall'Archivio diStatodiTorino,Biblioteca Antica, i.11.10

GRADUS

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EX TYPO GR A P H I A R'EC l A MDCCLXXlV. 280

(4)

L'opera,interamente in latino, come eraconsueto per le pub-blicazioni scientifiche dell'epoca, è iltesto scientifico fonda

-mentale diriferimento perlastoria deiprimordi dell'Osserva- . torio diTorino. Contiene ladescrizione delleoperazioni geode -tiche e astronomiche compiute dal 1760 al 1764per la mis u-radiunarcodi meridiano in Piemonte,conestremi Andrate a nord e Mondovìa sud; levicissitudini scientifiche sono d e-scritte con maggiore dettaglio indue altri saggi diGiuseppe

Massone inquesto stesso catalogo. Ilvolume apre con una

lunga dedica alsovrano allora regnante, Vittorio Amedeo111,

succeduto al padre CarloEmanuele 111 che era stato ilc

om-mittente dell'impresa, firmata da GiovanBattista Beccaria e

DomenicoCanonica. Seguono cinque capitoli: ilprimoèinte -ramente dedicato alla misura della base, situata lungo l'at -tuale corsoFrancia; unsottocapitolo ("Articulus Il'') descrive

gli strumenti impiegati perquesta operazione.Il secondo

ca-pitolo illustra ilquadrante, provvisto didue cannocchiali, uti

-lizzato per lamisura degli angoli terrestri, con una serie di

dettagli sulla sua costruzione e sulla divisione dellembogra

-duato, segueil terzocapitolo che illustra leoperazioni ge

ode-tiche sul terreno, la scelta dellestazioni (vertici della rete)ei risultati delle misure,tra cuiladivisione dell'arco terrestre in duesezioni, conl'Osservatorio stabilito aTorinocomepunto

di giunzione. Il quarto capitolo èdedicato alla discussione dettagliata delsettore zenitale,lostrumento allora universal -menteimpiegato per lemisuredi latitudine, mentre il quinto

eultimo contiene i risultati delle osservazioni astronomiche di latitudine nelle stazioni diAndrate eMondovìenell'Osserva -torioaTorino,el'ampiezza dell'arco di meridiano ottenuta dal -la combinazione delle misure terrestri e astronomiche. I para -grafi conclusivi sono dedicati a una discussione delleosser -vazioni barometriche perdeterminare l'altezza delle monta

-gne.Letretavole fuori testo alla fine delvolume contengono

le figure esplicative richiamate neivaricapitoli; tra queste da segnalare leriproduzioni deglistrumenti utilizzati e unosche -ma dellatriangolazione.

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15.Théorie du mouvement dela Lune I parJeanPlana - ATurin: del'Imprimérie Royale, 1832 - 3volumi in4° 1. Comprende:Tome1er.-xvi,794 p. 2. Comprende: Tome 2.-865 p. 3.Comprende: Tome 3. -856 p. DU

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PAR JEAN PLANA

ASTROl'iOME ROYAL ET DIDECTEUR DE L'OllSEI\VATOtnE

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Nel1818 Laplace suggerì all'Accademia delleScienzedi

Pari-gidi istituire un premio per lostudioso capace disviluppare una teoria del moto della Luna basato, per la prima volta, esclusivamente sulla legge di gravitazione universale. Giovanni Planaraccolselasfida dell'Accademia parigina e,in

collaborazione con Francesco Carlini, unastronomo milanese, produsse uno studio approfondito del moto lunareeunaserie di tabelleche descrivevano nel tempo il moto della Luna (siv e-da il saggio diAlbertoCellino in questo catalogo).

Nel 1820 il lavorodi PlanaeCarlini fu ritenuto degno di es se-re premiato dall'Accademia di Parigi, laquale decise peròdi riconoscere ancheunaltro lavoro indipendente, presentato dal francese Damoiseau.

Nelprimovolume sono contenute le equazioni differenziali de-scriventi il movimento della Lunae losviluppo inseriedella funzione perturbatrice. Ilsecondo volume èinteramente de di-cato all'integrazione delle equazioni differenziali. Il terzovo lu-me contiene ricerche sul rapporto di massaTerra-Luna, inte-grazioni delle equazioni e un'espressione analitica della lati

-tudine eclittica lunare.

Questa teoria del moto lunare è ormaisuperata, marimane un monumento dell'ingegno dei matematici delXIX secolo, ca pa-ci di sviluppare calcoli analitipa-ci estremamente complessi.

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16.Opéralions géodésiques etastronomiques pour la mesure d'un arc du parallèle moyen exéculées en Piémonl el en Savoie par une commission composée d'officiers del'Etat Major général el d'aslronomes piémonlais el aulrichiens en1821,1822,1823/ [Giovanni Plana, Francesco Carlinil. - Milan:Imprimérie Impériale elRoyale,1825-1827. - 3 v; 31cm l. Comprende: lome premier.-1825. -237p.; 31cm

2. Comprende:lome secondo - 1827.-412p.;31cm

3.Comprende:Planches.- 1827.-14 tav.;38 x57cm

L'atlante annesso aiduevolumi delle Operations géodésiques

et astronomiquescomprende in tuttoquattordici tavole edè di-stinto in due sezioni,geodetica eastronomica, rispecchiando la suddivisione in due volumi dell'opera.

La sezionegeodetica comprende otto tavole contenenti: la pri-ma el'ultima, rispettivamente, ildisegnodidettaglio dei

se-gnali trigonometrici eretti nelle stazioni euna carta corografi -ca conil tracciato della rete trigonometrica; lerestanti sei t a-voleillustrano seisuperbi panorami incisi inrame daBen e-detto Bordiga con magnifiche vedute dell'arco alpino, prese dalle sommità della cupola di Superga, delRocciamelone,del

MonteIabor, del PicduFrène, delMont Colombier edella R

o-che-Chévrière. Si tratta diun'opera particolarmente interes -sante anche sottoilprofilodellarealizzazione tecnica: le inci -sioni furono eseguitecon l'aiuto della"camera lucida" o"chi a-ra" inventata nel1806 dall'inglese W.H. Wollaston. Un prisma

di vetro sospeso suun'asta di rame all'altezza degli occhi

284

proiettava l'immagine sulla carta da disegnostesa su un ta -volo sottostante. Attraverso il prisma il disegnatore, vedendo contemporaneamente ilsoggettoela carta da disegno,pote -va tracciare ildisegnoguidato dall'immagine virtuale. Lasezioneastronomica comprende seitavole,tra lequali se -gnaliamo:

• la prima: topografia degli osservatori delMoncenisio edel monte Colombier

• la seconda:lineadei segnali con la"polvere dafuoco" perla determinazione delle differenze di longitudine

• laquarta: retedeitriangoli in Piemonte e in Lombardia per laverifica della misura del padre G.B.Beccaria del Gradus

Taurinensis

• la quinta: stazioni astronomiche agli estremidell'arco dipa -dreBeccariaadAndrate e a Mondovì.

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17.Statuto e Regolamento della Società Astronomica Italiana di Torino, Cassone,1906

Osservatorio Astronomico diTorino,PinoTorinese

La Società Astronomica Italiana, fondata aTorinoda padreGiovanniBoccardi,fuattiva dal 1906al1914 ecostituì unforte pun

-to diaggregazione fra gliastronomi italiani. Per mezzodella "Rivista di Astronomia e Scienze affini", suoorgano ufficiale, ebbe tra le propriefinalità ladiffusione, la divulgazione e la volgarizzazione tra ilvasto pubblico dellenuove conoscenzenell'ambito dell'astronomia edelle discipline adessacorrelate. L'articolo 1 dello statuto stabiliva chel'''iscopo esclusivo" della società era

"di diffondere le cognizioni di Astronomia e delle scienze affini, d'incoraggiare leseriericerche scientifiche edi favorire irappor

-ti tra lepersoneche s'interessano alprogresso di dette scienze".

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TIPOGRAFIA G. TORINO CASSONI!: SUCC!1;SSORE G. CAND!1;LETTI Via della Zecca 11. 1906. 286

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18.Dell'elettricismo, opera del Padre Giambattista Beccaria delle Scuole Pie Conmoltenotenuovamente illustrate

TomoI: Dell'eleltricismo artificiale DallaNuova Stamperia diAntonio Cortesi Liceoclassico G.B.Beccaria, Mondovì

GMeAC La principale attività diGiovanniBattista Beccariafu rivolta allo studio dei fenomeni elettrici, che appenaincominciavano inquel periodo- emolto sidevealla sua opera- adessere inquadrati teoricamente.

Trai molti scritti delfisico piemontese figura Dell'elettricismo naturale edartificiale, stampato perla prima volta aTorinonel 1753. L'operaè stata in seguitoripubblicata conalcune modifiche neicontenuti e conl'inserimento di corrispondenza scientifi-ca tra Beccaria e altri scienziati suoicontemporanei.

Ilvolumeche presentiamo èilTomoIdella cosiddetta "edizione maceratese" del1793,curata dall'abate Lodovico Patuzzi. Ilcontenuto delvolume,dopounelogio apadreBeccaria,è suddiviso in duelibri: nelprimosono espostelediverse forme di elet-tricità artificiale conlelorodiverse proprietà econ l'esposizione di moltissimi esperimenti dilaboratorio; nelsecondo sono ripro-dottelecelebri lettere scambiate tral'autore eil fisico bologneseJacopoBartolomeo Beccari.

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