Ringraziamenti
Sarebbe lungo l’elenco delle persone che desidero ringraziare per avermi permesso di giungere al termine del percorso universitario con la ricchezza di conoscenze, esperienze e affetto che ha costituito il valore principale di questi anni e che mi ha consentito di dedicarmi serenamente alla presente ricerca.
Innanzitutto, un incommensurabile ringraziamento è dedicato ai miei genitori, che mi hanno insegnato l’amore per le cultura e le lettere e il costante impegno che serve a soddisfarlo. Sono loro debitrice, soprattutto, del supporto costante durante gli anni della mia formazione e degli stimoli che ho cercato di raccogliere e sviluppare. Grazie anche per avere avuto, in ultimo, la pazienza e l’interesse per una veloce revisione del mio scritto, segnalandomi alcuni errori di battitura.
Ringrazio la prof.ssa Avanzini per avermi appassionato agli studi sudarabici e avermi coinvolto nei suoi progetti, permettendomi di confrontarmi sia con l’esperienza archeologica che con il lavoro epigrafico, al quale, infine, ho scelto di dedicarmi.
Grazie anche al dott. Mazzini, con cui ho potuto discutere proficuamente di alcuni luoghi problematici del mio lavoro, e ad Alessia ed Alexia, che mi hanno dato e continuano a darmi preziosi consigli.
Inoltre, desidero ringraziare il prof. Xella, per la disponibilità a discutere, nell’ambito di un esame di Storia delle Religioni, l’argomento del presente lavoro, ancora prima che quest’ultimo prendesse forma.
Sono consapevole dell’impossibilità di ricordare singolarmente le numerose persone che hanno costituito incontri importanti per la mia vita a Pisa. Oltre ai “vecchi” e ai “nuovi” amici, Anna, Alberto, Eliana, Enrico, Francesca, Giulia, Guido, Ivan, Laura, Matilde e Paola, il mio pensiero va soprattutto ad Antonio, Fabrizio, Ludwig e Nicco, che hanno seguito, a diversi livelli di coinvolgimento, le varie fasi del presente lavoro e che sono stati un punto di riferimento imprescindibile e duraturo, capaci di accompagnarmi nella mia crescita personale.
Un ringraziamento speciale va alle mie amiche di sempre, Alessandra, Raffaella e Rossana ÿ vicine, anche se in città diverse, come ai tempi del Liceo.
Una gratitudine che le parole a fatica possono esprimere va, infine, alle due persone il cui affetto, giorno per giorno, mi stupisce e mi ricorda di quale fortuna ho avuto dono: a Chiara, con cui ho condiviso, da vicino o da lontano, i divertimenti, i problemi e ogni riflessione di questi anni e senza il cui costante appoggio la mia vita a Pisa non sarebbe stata tanto serena e ricca di esperienze quale è stata; e a Claudio, il cui sorriso luminoso il caso ha voluto farmi conoscere solo al culmine di questo periodo della mia vita, perché sapessi davvero cosa significa apprezzare e custodire le cose rare e preziose. Entrambi sono stati imprescindibili per la compilazione del presente scritto. Da un punto di vista pratico, a Chiara devo la possibilità di aver letto gli articoli in tedesco e a Claudio un aiuto esperto nella redazione delle tavole. Soprattutto, li ringrazio per avermi costantemente supportato (e anche sopportato) nei momenti di maggiore agitazione durante la redazione di questa tesi.
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