Classificazione degli organismi
viventi e loro evoluzione
Prof.ssa Elena Coccia
L
A
S
ISTEMATICA
L
A SCIENZA DELLA CLASSIFICAZIONE
L
INNEO
E LA NOMENCLATURA BINOMIA
T
A
X
A
(“ or d in am e nt o” )D
OVE SI COLLOCANO I
VERTEBRATI TRA I VIVENTI
?
ORGANIZZAZIONE DELLE CELLULE IN TESSUTI, LORO DERIVAZIONE EMBRIONALE E PIANO DI SIMMETRIA
Eumetazoa:animali con cellule organizzate in veri tessuti derivanti da determinati foglietti embrionali
Bilateria:animali a simmetria bilaterale
Deuterostomia:….
P
ROTOSTOMI E
D
EUTEROSTOMI
ORGANIZZAZIONE DELLE CELLULE IN TESSUTI, LORO DERIVAZIONE EMBRIONALE E PIANO DI SIMMETRIA
Eumetazoa:animali con cellule organizzate in veri tessuti derivanti da determinati foglietti embrionali
Bilateria:animali a simmetria bilaterale
Deuterostomia:
Chordata: presenza di notocorda, faringe con fessure faringee o branchiali, tubo neurale
P
HYLUM
C
HORDATA
I VERTEBRATI SONO UN
S
UBPHYLUMDELPHYLUMCORDATII Cordati comprendono 3
Subphyla
:all’osservazione degli animali adulti le differenze morfologiche tra questi tre Subphyla sembrano più rilevanti delle somiglianze, tuttavia elementi fondamentali uniscono gli animali
appartenenti a questo gruppo
UROCORDATI OTUNICATI
CEFALOCORDATI OANFIOSSI
CRANIOTI: MISSINE+ VERTEBRATI
V
ERTEBRATI
61.000 SPECIE VIVENTI
A
GNATIAssenza di una cerniera buccale: l’arco scheletrico che sostiene la bocca non è differenziato in un sistema di mascella e mandibola articolate.
L
A GRANDE DIVERSITÀ DI SPECIE E DI
STRUTTURE DEI VERTEBRATI È LA
CONSEGUENZA DEL PROCESSO
DELL
’
EVOLUZIONE
.
L’E
VOLUZIONE
P
ROCESSO DI TRASFORMAZIONE DI CARATTERISTICHE EREDITABILI TRA GENERAZIONI SUCCESSIVEJ
EAN
-B
APTISTE
L
AMARCK
L’EVOLUZIONISMO DILAMARCK
Alla base del fenomeno dell’evoluzione c’è la SPECIE:
J
EAN
-B
APTISTE
L
AMARCK
L’EVOLUZIONISMO DILAMARCK–USO/NON USO DI UN ORGANO
Le caratteristiche ambientali influenzano le abitudini degli animali favorendo una modificazione delle strutture che sono in seguito ereditate dalla prole.
G
EORGES
C
UVIER
LATEORIAFISSISTA: LESPECIE SONO IMMUTABILI
Le specie si estinguono a causa di catastrofi naturali.
Non vi sono prove della transizione tra specie né tra i viventi nè nella documentazione fossile.
La circostanza per cui l’abitudine modificherebbe le strutture è contraddetta dai figli di persone che hanno subito deformazioni o amputazioni, i quali, infatti, non ereditano le menomazioni parentali.
D
ARWIN E
W
ALLACE
VARIAZIONE ESELEZIONENATURALE
Gli organismi viventi producono molti più discendenti di quanti ne sopravvivano.
L’evoluzione non ha nessuna finalità: il cambiamento non ha lo scopo di adattare l’organismo all’ambiente e non è garantito che le varianti che compaiono consentano
sempre la sopravvivenza.
Non sono le condizioni ambientali o le abitudini che influenzano il cambiamento morfologico ma le varianti
appaiono in modo casuale.
D
ARWIN E
W
ALLACE
VARIAZIONE ESELEZIONENATURALE
D
ARWIN E
W
ALLACE
VARIAZIONE ESELEZIONENATURALE
P
ROVE A SOSTEGNO DELLA TEORIA
Anatomia comparata (e.g. comparazione scheletro degli arti)
Organi vestigiali
Embriologia (analisi comparata dello sviluppo dei vertebrati)
D
ARWIN E
W
ALLACE
VARIAZIONE ESELEZIONENATURALE
P
ROVE A SOSTEGNO DELLA TEORIA
Anatomia comparata (e.g. comparazione scheletro degli arti)
Organi vestigiali
Embriologia (analisi comparata dello sviluppo dei vertebrati)
D
ARWIN E
W
ALLACE
VARIAZIONE ESELEZIONENATURALE
P
ROVE A SOSTEGNO DELLA TEORIA
Anatomia comparata (e.g. comparazione scheletro degli arti)
Organi vestigiali
Embriologia (analisi comparata dello sviluppo dei vertebrati)
Nell’uomo la plicasemilunare è un residuo della membrana nittitante che in altri mammiferi, negli uccelli, nei rettili e negli anfibi è molto più sviluppata e può essere distesa sull’occhio per proteggere e lubrificare
D
ARWIN E
W
ALLACE
VARIAZIONE ESELEZIONENATURALE
P
ROVE A SOSTEGNO DELLA TEORIA
Anatomia comparata (e.g. comparazione scheletro degli arti)
Organi vestigiali
E
RNST
H
AECKEL
“L’ONTOGENESI RICAPITOLA LA FILOGENESI”
Embrioni di vertebrati molto simili negli stadi iniziali e poi si differenziano nelle varie forme adulte.
M
ODELLI DI PROCESSI EVOLUTIVI
:
DIFFERENZE
Ipotesi dell’evoluzione degli equilibri punteggiati o saltazionismo: Gli organismi restano stabili (in equilibrio) per lunghi periodi finchè le condizioni ambientali non cambiano oltre un punto critico. Rapido accumulo di mutazioni (equilibrio interrotto) e comparsa di nuove specie.Disaccordo non sui meccanismi di evoluzione ma sui tempi.
L’E
VOLUZIONE È UN
P
ROCESSO
C
OSTANTE
CHE OPERA A TUTTI I LIVELLI DI ORGANIZZAZIONE(MOLECOLE, CELLULE, ORGANISMI, POPOLAZIONI)
L
A
G
ENETICA E IL
N
EODARWINISMO
LEFORZE DEIPROCESSIEVOLUTIVIL
A
G
ENETICA E IL
N
EODARWINISMO
LEFORZE DEIPROCESSIEVOLUTIVI1.
In primis
, alla base della variabilità genetica: le M
UTAZIONIL
A
G
ENETICA E IL
N
EODARWINISMO
LEFORZE DEIPROCESSIEVOLUTIVI1.
In primis
, alla base della variabilità genetica: le M
UTAZIONIL
A
G
ENETICA E IL
N
EODARWINISMO
LEFORZE DEIPROCESSIEVOLUTIVI2.
S
ELEZIONEN
ATURALELe condizioni ambientali aumentano la
fitness
(capacità di sopravvivere e
riprodursi con maggiore successo) degli individui i cui caratteri
conferiscono vantaggi rispetto ai propri consanguinei.
E
E
FFETTI
FFETTI DELLA
DELLA SELEZIONE
SELEZIONE
Modificare le curve di distribuzione delle frequenze
dei caratteri di una popolazione nel corso delle
generazioni.
L
A
G
ENETICA E IL
N
EODARWINISMO
LEFORZE DEIPROCESSIEVOLUTIVIE
FFETTI DELLA SELEZIONE NATURALE SULLE FREQUENZE DEI CARATTERI NELLA POPOLAZIONES
ELEZIONED
IREZIONALELa selezione naturale sposta la frequenza in una direzione
precisa (quella dell’allungamento del collo)
L
A
G
ENETICA E IL
N
EODARWINISMO
LEFORZE DEIPROCESSIEVOLUTIVIE
FFETTI DELLA SELEZIONE NATURALE SULLE FREQUENZE DEI CARATTERI NELLA POPOLAZIONES
ELEZIONED
IVERSIFICANTELa selezione naturale promuove la produzione di più
picchi di frequenze: il valore medio è sfavorito mentre i valori estremi sono favoriti
In rosso, antenato In blu, discendenti
L
A
G
ENETICA E IL
N
EODARWINISMO
LEFORZE DEIPROCESSIEVOLUTIVIE
FFETTI DELLA SELEZIONE NATURALE SULLE FREQUENZE DEI CARATTERI NELLA POPOLAZIONES
ELEZIONES
TABILIZZANTEAgisce in senso opposto a quella diversificante: riduce la
variabilità, favorisce i valori medi rispetto a quelli estremi
In rosso, antenato In blu, discendenti