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Legati alla Natura da bambini, per diventare adulti che hanno cura dell'ambiente (Connected to Nature as children, to become environmentally-conscious adults).

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Legati alla Natura da bambini, per diventare adulti che hanno cura

dell'ambiente -Connected to Nature as children, to become

environmentally-conscious adults.

Article · January 2017 CITATION 1 READS 21 2 authors:

Some of the authors of this publication are also working on these related projects: Didactic of Computer ScienceView project

Nuova Architettura Sensibile AlpinaView project Rita Berto

Università della Valle d'Aosta 39PUBLICATIONS   312CITATIONS    SEE PROFILE Margherita Pasini University of Verona 47PUBLICATIONS   448CITATIONS    SEE PROFILE

(2)

TRA§PORTI & CULTUHA N.46

{ffi:;

tffi;$ffi

(3)

TRASPOHTI & CULTURA N.46

Legati

alla

[t'l

atura da bam

del!'amhiente

Rita

Berto

e

Margherita

Pasini

Piu della metà della papolazi*ne mcndiale vive in aree urbane, sianc esse piccole citta o megalopo-li; al tempo stesso sono orn:ai nurnerosi

gli

studi

che dimastrano

il

valore pasitivo

degli

ambienti naturali per il benessere fisico e psicologica delle persCIne, Per questo

rnotivo

l'irnportanza

di

una

progettazione che integri elementi naturali con il

contesto residenziale ur[:ano diventa irrinuncia-bile, non tanto e non solo per

mstivi

estetici, ma anche per rnigliorare la qualità della vita personale e sociale delle persone che vi abitano,

I

I

rapporto

Uomo-hlatura

La sola presenza dei verde urbano, tuttavia, non

à di

per

garanzia

dello

sviluppo

di

un

atteg-giarnento

di

tutela

e

salvaguarcjia

del

territorio e

del

paesaggio né

di

cura verso

il

rnondo natu-rale, anche se tale atteggiamento ha degli eltetti positivi sull'individuo e sulla comunità. La ricerca

scientifica mostra

che

preservare

e

migliorare il

verde urbano e

il

paesaggio nelle nostre

città

ha

degli effetti positivi su rnolti aspetti della vita delle persone

Ad esempio un arnbiente naturale curato migliora

il

senso

di

appartenenza

ad

una comunità

(Ste-wa!'t, Liebert, Larkin, zAAq, accresce

i

compor-tamenti conneEsi con una maggiore saiute fisica

e psicologica, quali carnminare

-

e

quindi

incon-trarsi tra persone

*

o andare in bicicletta (Korpela, HartiE, Kaiser, Fuhrer, 2001), dimlnuisce

i'affatica-mento

rnentale

e

riduce

lo

stress

e

I

cornporta-ru:enti vialenti {Cackowski, Nasar, 2003}. Tali effetti

benefici degli ernbienti naturali sulle persone non

riguardano soltanto gli adulti, ma anche i bambi-ni, il cur svilupp* trae beneficio dal contatto con la

Naturaì, con una influenza p*sitiva anche sulla la

lara capacità di attenzione {Berto, Pasini, BarbierCI,

2*12;2015). Anche per questi rnotivi e moito

irn-portante capire quali sono i

fattori

che influenza-no l'atteggiarnento e di conseguenza i ccmporta-menti delle persone verso il nrando naturale, Negli ultimi trent'aftni la ricerra ha cercato di dare

delle

risp*ste

a

questo interrogativo, basandosi

prevalenternente sulla teoria

degli

atteggiannen-ti

{cfr. Hewstone ef ol., 198S}: per "atteggiamen-to" si intenrCe un sentirnento durevole, positivo o negativo, fiei riguardi

di

un "oggettp di

atteggia-meilto'i che può

essere

una

persona, urìa cosa,

'l

In questo articcllo useremo ii terrnine "Natura" csri l'iniziaie

maiuscola comÉ gesto di rispetto nei confrontidiquesta entita

ch* ci trascende (srne esseri umani e per evitare la confusir:ne

con la "natu!'a" intensa corne qualita intrinseca di una certa

cre-atura o cli un certo tenorneno (cfr. Barbiero, Berto, Z0l6i.

ns

cura

Conne*ed

t*

Nature

as

children,

to

become

en vi

ran

rn*nta

I I

y-co

n

sc io

u s

ad

u

lts

by

Rita

Berto and Margherita

Pasini

It is irnpsrtant to integrate the natural

envir*nrnent into urban planning and rilanagement, because the effects

of

Natur* on indlvidr:als and comrnunities is rec*gnised aE being positive. At the

saffre time, fornring a positive relationsi:ip tawards the natural environment during ctrildhood affects an

adultt

attitude towards Nature and fosters envi ron rne nta lly-friend I y be hav iour,

namely those actians aimed to prevent damage to the natural environment and to protect natural resources. The airn of this

work is to highlight the beneficial effects of a positive?nit?-Nature relationship on envir*nmental cate,The paper ends

with a reflection on the irnportance

of

enacting participative policies in order

to sustain and enlrance children's and

ad ults' relationship with Nature, not

oniy to heip them appre(iate Naturek restorative potential, but also to ernbrare

the importance o{ caring for it,

WffiWtrffiWWffiIEffi

Nella pagina a fianco, in alto:

un eeempio di cornf gli

ele-m*nti naturali possono

e5-sere integrati in un contesto

residenziale urbano che si

ar-faccia su una stracla,

aumen-tanda il valore estetico della

eostruziane e il legame con il

nrondo naturale dei residenti

(Scottsdale, AZ, USA). Foto di

Rita Berto. ln basso: un

par-co giochi '*non tradizionale"

progettato sfruttando l*

*f-fordonces naturali toutdaor tearning *nvlronntent; North

Playground Revitalization

Proposal, 2A14\. Fonte;

Bar-biero, Berto t2"fi161.

hini, per

diventare

adulti

che

han

(4)

1 - Magnifica vegetazirne in

un giardirro di Tokyo {foto di Laura Facchinelli).

un argomento

o

I'arnbiente.

ln

pratic* si tratta di predisposizioni a rispondere a una data classe Ci

stirnoli

mediante determinate classi

di

risposte,

che sCIno distinte i n affettive (sentimenti, enrozioni e preferenze), cognitiue {credenzet opinioni e idee suil'oggetto di atteggianrento), e cornportamentali

(intenzioni comportarnentali

o

azioni manifeste),

Sebbene

proficuo, questo approccio

manca di chiare fandamenta teoriche che spieghino perché

le

persone sviluppanr: eerti atteggiamenti venso l'arnbiente. Stern, Dietz e GuagnaRo (1995) hannr:

identificato

tre

tipi di

valori associati

agli

atteg-giamenti anrbientali, che hanna etichettato corre egoistica, altruistico

e

bicsferica-

I valcri

di

tipo

egoistica runtanc

intorno

al sé e son$ caratteriz-zati da obiettivi orientati esclusivarnente a se stes-si {potere ssriale, ricchezza, su(cesso pers$nale}; qu*f li di

tip*

altruistic* si focalizza** invere sulle

altre persone {la famiglia,

gli

amici, Ia comunità,

TRA§PORTI & CULTURA H.46

l'umanitàh

infine

i

val*ri di tipo

biosferirc sono

centrati sul

benessere

di tutti

gli

*sseri viventi

(pia nte, a n ima li, arnbiente).

Ovviamente

ognuno

di

questi valori conduce a

atteggiarnenti e comportamenti moltc diversi nel

riguardi dell'ambiente naturale {Thornpssn,

Bar-ton,

1994; Stern, Dietz, Guagnano, 1995). Schultz

(200I ) e Schultz

*

Zelezni (1 9991 hanno

dirnostra-to che questa struttura di valori è "universale"; dai

lar*

numer*si studi

condotti

in

14 nazioni dove §ono state analizzate le rispcste dei partecipanti a

una serie di problemi ambientali, à sempre ernersa una struttura corrispondente a preoccupazioni di

tipo egoisticc {me, il mio stiie dI vita, la mia salute,

il

min futuro), altruisffrs (i cornponenti della rnia famiglia, le persone della mia conrunità, i bambini, le generazioni future) e biosferico {le piante, la vita marina , gli ucrelli, gli anir"nali)"

Sebl:ene

questi

risultati siano coerenti

anche

(5)

TRA§PSRTI & CUTTURA fìI.46

con

la

teoria degli

atteggiarnenti, Schulz et al.

(2004i

offrono una

spiegazione a

lternatlva:

le

risposte

dei

partecipanti

dipendono da

quanto

l'individuo

si sente parte

del mondo

naturale e

da

quanto

s[ sente superiare a piante e animali.

ln

pratica,

le

risposte

degli individui

sarebbero

disposte su un continuum, dove

ad

un estrerno

c'è

un individuo che

pensa

di

essere parte

del-la

Natura,

che

possiede credenze ugualitarie e

preoccupazioni biosferiche

che alimentano

un senso

di

vicinanza

con

piante e animali, invece alN'estremo

opposta c'è un individuo

che crede

di

essere completarnente separato dalla Natura,

che possiede credenze gerarchiche, cioè che gli esseri umani dorninano su piante e animali, e ha interessi egcistici,

La misura in cui

gli

individui si identificano can il

mando naturale sentendo

di

farne parte è

lega-ta

alla rappresentazione cognitiva che hanno di

questo legaffie, che viene definito connectedness to Nature {Mayer, McPherson Frantz, 20*4}, ovverc

legame can la Natura2,

Numerosi studi sostengono che la ccnnectedeness

to Nature sia un

tratto

positivo r1ella personalità

che

aumenta

il

benessere cognitivc,

aff*ttivc

e emozionale (Schultz et al.,2AA4; Schultz, Tabanico, 2A07; Mayer et al., 2AA9). Addirittura sembra che

il tratto

connectedness ta Nature sia

positivamen-te associata alla felicità, alla pari

di

altre forme di legami importanti corne quello con i famiiiari e Eli

arnici (Waugh, Fredrickson,

20ffi;

Leary, Tipsord, Tate, 2008; Malone, pillow, Osman, 201 1),

ll

co-strutto connectedness to Nature rnette insien'le nu*

2

Nel seguito diquesto contributo si preferisce continuare ad

utilizzare l'espressione in lingua inglese, c$fine{tedness to

Na-ture, utilizzata nella letteratura scientifica per riferirsi a questo costrutto psicolog ico.

?-!(

(6)

? - Un prato fiorito nel nostro ambiente alpino (fato di Lau-ra Facchinelli).

merosi costrutti interessanti: sembra infattl che gli

individui forternente connessi alla Natura quando attuano dei comportarTlenti proanrbientali {usare

la bicicletta al posto dell'autcmobile, fare la racco!-ta differenziaracco!-ta, spegnere la luce se non c'è nessu-no

in

una stanza) non li vivan$ come dei sacrifici,

piuttostc

li cansiderino dei camportamenti che Ii

rendono felici e soddisfatti (C'Brien, 2008; McPher-son Frantz, Mayer,2ffi9h felicità e comportamen-to proambientale sono, per tali individui, obiettivi complementari iBrown, Kasser, 2005; {arral-Ver-dugo et a\.,2011i. Di fatto il legame

(on

la Natura

à un

predittore significativo della rnaggior parte

degii indicatori

di

felicità {Zelenski, Nisbet, 2014}.

Particolarmente rilevante

è

la

relazione

che

in-tercorre

tra

cannettedness to Nature

e

benessere psicologico: le persone che si sentono fortemente

legate alla Natura sono più soddisfatte deila vita,

più

generose,

e

si sentono

piu felici

tWeinstein,

?rzybylski, Ryan, 20A9; Tam, 2013; Zelenski,

Ni-sbet,

2014). Recenti ricerche

hanno

dinnostrato

ch*

la connectedness to Nature è associata anche

alla pratica della meditazicne

di

consapevolezza

*

mindfwlness {cfr, Barbiero, Berto, 2016; Howell ef

a\",2A11; Howell, Passmore, 2013), a una maggiore

spiritualità (Karnitsis, Francis,2*1 3) e alla capacità

dl trovare significati nella vita {Cervinka, Roderer, Hefler,

2*12L

TNASPORT: & CULTURA N.46

{onnectedness

to

Nature

e

com porta

mento

proa

rn

bienta le

Le differenze individuali nel legarne affettivo,

co-gnitivo

e di

esperienze

con

l'ambiente naturale

racchiuse nel costrutto connectedness fo Nature si

traducono poi in atteggiarnenti e cornportarnenti concreti verso l'arnbiente. Una

degli

scopi delle scienze psico-sociali e proprio incoraggiare il

com-partamento

responsabile

nei confronti

dell'am-biente, quello che viene definito corìTportamento proambientale, cioe azioni che contribuiscono alla

conservazione

dell'ambiente

tAxelrod, Lehman,

19931. L'attuazione di cornportamenti

proambien-tali

dipende

principalrnente

da

come

è

cr:ncet-tualizzato il problema, cioe dalla coRoscenza

arn-bientale deil'inciividuo e

dal

peso che differenze

individuali

corre

età, genere

e

istruziane hanno su questa conoscenza (per una rassegna cfr. Kol-lmuss, Agyernan, 2002). Per fornire una struttura

di

base che spieghi corne si con cretizzano i com*

portarnenti degli individui, la maggicr parte del-le teorie e

dei

rnodelfi che hanno per

oggettc

il

comportarnento pr$anrbientale,

la

considerano

o

una sottocategoria

del

compartamenta altru-istico,

cioe

influenzato direttamente

da valori

e nCIrme persanali {Kaplan, 2000},

oppure

il

frutto

(7)

TRASPSRTI & CULTURA N.46

l'atteggiamento verso il comportarnento e le

nCIr-rfie

soggettive {cfr.Teoria dellAzione Ragionata:};

Ajzen, 1985). Cornunque, ai

di

là delle classifica-zioni, ci sono buone ragioni per assumere che per

alcuni atteggiarnenti,

tra

i

quali

qr.rello ambien-tale, un ruolo importante sia svolto dalla compo-nente affettiva dell'atteggiarnento: sarebbe cioe

la cosiddetta emotiona!-{ensitivity

a

deterrninare

l'atteggiarnento generale verso l'amhiente

e

di

conseguenza l'attuazione

di

un

cornportanren-to

responsabile (Traminof, Sheeran, 1998; lwata, 2001), La letteratura dimostra infatti che la conne-cedness to Nature è un predittore significatirro e

in-dipendente clelie intenzioni cii irnpegnarsi a tutela

dell'ambiente naturale (Hinds, Sparks, 2008). Di

fatto

nel caso dell'atteggiarnento verso la Natura

la cornponente affettiva è il predittore piu

irnpor-tante, insieme alle esperienze

a

contatto

csn

la

Natura {Sch ulz, 2000}. La connectedness t* Nature è legata inoltre a nurnerosi valori ambientali (per es.

negativarnente con il consumisrno, positivamente

con l'arnbientaiismo), con il carnportamento eco-logica, con un sisterna di valori di

tipo

biosfei'ico, e con uno stato di benessere soggettivo generale; In pratica, quando un individuo si sente più con-nessc alla Natura, allora sarà

rreno

probabile che

Ia danneggi perché questo vorrebbe dire danneg-giare se stessi {Mayer; McPherson Franlz,2A0q.

ll

legame

bamblno-rnondo

naturale

Ma quale

e il

pensiero

che

il

bambino sviiuppa

nei confronti della Natura, corrle si pone nei suoi confronti? Si tratta di una domanda che potrebbe sembrare oziosa, rna che invece perrnette di capi-re se la cannectedness fo Nature sia un sentimento che possa anche essere legato alle esperienze del bambino con il rnondo naturale. Al di là dei

risulta-ti

specifici di ogni singolo studio, la letteratura ha

dimostrato la flessibilità nello sviluppo dei

concet-ti che riguardano la Natura.

Ad esempio, il rnodo di percepire la Natura rispet-to allbssere umanc varia a seconda del linguaggio

{Anggoro,Waxrnanr Medin, 2008},

della

prospet-tiva

culturale (Herrnrann, Waxman, Medin, 2010;

LJnswo rth et a1.,2A12) e della quantità di esperien-ze dirette che

il

bambino ha con la Natura (Ross

et

al.,

2003)* I bambini che sono cresciuti in

fami-glie

che allevano pesci (lnagaki, Hatano, 2002) o

in

una fattoria a contatto con

gli

animali tMedin et al", 2fi101, mostrano risposte e (cmportamenti

rneno antropocentric[, e riescono a vedere più so-rniglianze tra gli esseri urnani e gli animali, rispetta

ai barnbini di città, che normalmente non hanno le stesse esperienze. Levin e Unsworth {2013} hanno

dirnostrato che nei prirni stacii dello sviluppo cè

una maggione probabilità di pensare che gli esseri umani appartengono alla Natura se viene suggeri-to al bambino di pensare ad associazioni personali

3

Secondo la Teoria dellAzicne Ragionata il

comportamen-to di un individuo nei confronti di qualche oggetto di

atteg-giamento e il prcdatto congiunto di tre fattori: l'intenzione

al comportamento che esercita un'azisne diretta e primaria verso una specifica condotta, l'atteggiarnento personale

ver-so il comportamento, ossia l'attitudine che un individuo ha ad

adottare uno specifico comportamento, e la norma soggettiva,

cioÈ l'influenza delle opinioni altrui sulle scelte dell'individuo.

ln pratica, l'atteggiamento e le norme soggettive esercitano

un'influenza indiretta sul comportamentc, attraversc la

costru-zione delle intenzioni,

con il rnondo naturale (hai mai vistr: un uccell!no

nel

tu*

giardino?), rispetto a quando viene

det-to

al

bambino

di

pensare alla Natura

in

rnaniera astratta {cosa sai degli uccel!i?i.

Anche

i

giudizl su

ccsa

può

essere considerata "vivente" variano a seconda della

{ultura

e delle esperienze di vita del barnbino. I bambini

giappo-nesi sono molto più portati dei bambiniamericani

a

pensare che una montagna sia viva

e

a consi-derare

"vivi"

numerosi oggetti, rnentre

i

barnbini israeliani spesso rifiutano di amrnettere cire anche le piante sono e$seri viventi (Hatano et al., 1993). Ricerche più recenti suggeriscono che i bambini in età prescoiare che vivono in citta, in campagna e

i

nativi americani possono differire nell'attribuire

la vita alle piante, Tutti questi bambini

attribuisco-no la vita agli anirnali, dai vermi agli orsi, ma solo

i

banrbini nativi americani ia attribuiscono anche

alle piante,

i

bambini

di

campagna

lo

fanno col tempo, rnentre in quelli di città c? molta resistenza

a sviluppare questa attribuzione {Ross et a\.,2003},

Bang, Medin e Atran (2007) hannc dirnostrato che

gli

indiani d'Arnerica fiflenorninee adulti descrivo-no nurnerose relazioni personali con piante e

ani-mali {per es. irnocJi

in

cui le diverse specie sono usate personalrnente come cibo

o

rnedicine), piu

degli europei e degli americani adulti che vivono

in campagna, e dicono che vogliono che i loro figli

sentano

di

essere parte della Natura; tali orienta-nrenti culturali verso la Natura si imparano fin dai

primi stadi dello sviluppo.

Questi risultati presi insieme dimostrano che sia

gli adulti che i barnbini possiedono numerosi

qua-dri di riferin'lento per ragicnare sulla Natura e che e possibile suggerire loro da che prospettiva guar-darla; sarà proprio questa prospettiva a influenza-re

il

loro atteggiamento verso

il

rnondo naturale

(Schu lz, 2AA*}" I n particolare, suggerire

associazio-ni personali con la Natura (piuttosto che astratte) può aurnentare il senso di connectedness fo Nature perché

in

un certo senso si "forzano"

gli

individui

a percepire nraggiore sovrapposizione tra loro e il

irrondo naturale (Schulz, 2001; Davis, Green, Reed, 200e).

Dal

legame

con

la Natura

a I

la

responsabi

I

ità

ecologica:

prospettive

psico-ed

ucative per

una

gestione

corresponsablle

dell'ambiente

Nonostante la riconosciuta importanza dell'espa-sizione

dei

barnbini

agli ambienti

naturali

per

il

loro

benessere fisico

e

psicologico,

e le

cCInse-guenti positive ripercussioni anche sull'ambiente sociale, la nostra epoca è caratterizzata dalla

per-dita

di

contatto

csn

il

mondo naturale

e

questo

puo ca usare seri danni allo sviluppo psicofisico dei

barnbini, impoverendone

le

rapacità

senscriali, rendendone mena efficace il pensiera e

inariden-done la spiritualità (Vegettl-Finzi,

2**6;

Barbiero, ZAOei.

Tra le cause

di

questa perdita

di

eontatto

(on

la

Natura, gioca un ruolo importante la mancanza di tempo libero dei bambini, ll tempo

extra-scolasti-co è organizzato

ln

attività

di

vario genere,

mol-to

spesso sportive. Nonastante si

tratti

di attività che possono favorire

lo

sviluppo psicofisico del bambino, esse non equivalgono assolutarnente al

(8)

giaco libero all'aperto" Tra il 1981 e

il

1997 il gioco

iibero dei bambini e s(eso del 25olo, proprio a

cfru-sa del

temp*

spesCI in attività più strutturate

(Haf-ferth, Sandberg, 2001). In questo rnodo si e arrivati quasi ad annullare il

temp*

libero e ii gioca creati-vtr che una volta ccntraddistinguevano l'infanzia,

e al

tempo

stesss

la

possibitità per r barnbini di

una libera esploraziane

di

ambienti che non sia-no la casa e

iluoghi

in cul sono coinvslti in attività strutturate. Questo ha

di fatto

anche portato aci

unE diminuzione clel tempo trascor'so liberarnente all'aperto, in contatto con la Natura.

Anche un uso massiccio della tecnologia ha

con-tribuito

a dimlnuire la cannessione tra i bambini e

la Natura. Nei paesi occidentali il contatto simboli-co o vicario simboli-con l'ambiente esterno ha spostato la

vita quotidiana dei bambini non solo dall'esterno

all'interno della casa, ma addirittura all'lnterno di uno "spazio" {il dispositivo} che si tiene tra le rnani" ln pratica il moda in cui una volta

ibambini

erano tannessi al rnondo naturale (esplorazione e uriosa,

gioco libero all'esterno, esperienze nella Natura) è quasi scornparso dal loro stile di vita (Louv, 2005). A questo si aggiunga la convinzione di rnolti

geni-tori che g* spazi naturali possona nlscondere molti

pericoli; ovviarnente anche questa paura ha

con-tribuito a pcrtare il gioco dei bambini dentro casa facendagli assumere nuove forme. ll barnbino vie-ne così privato di

tutte

quelle esperienze ricche e diversificate che puo off rire il mondo naturale, per paura del traffico, del crirnine, degli sconosciuti e

della Natura stessa (Louv, 2005). Tuttavia sembra che i bambini siano rnolto piu spaventati dagli

og-getti della modernità, e sanno benissimo che una

pistola e potenzialmente

piu

pericolosa

di

un ra*

gno o di un topo (Heerwagen, Orians, 2002i,

Anche la scuola

non

sempre favorisce

il

legarne

tra bambini e Natura, dal mornento che accade a

volte che le questioni ecologie he CI arnbientali

sia-no relegate a sporadiche esperienze, a vantaggio

di discipline più "convenzionali'i Fanno ecr*zione

alcu ne esperienze educative all'aperto prornosse,

soprattutto per la prirna infanzia rna non solo, in particolare in alcuni paesi del nord fiuropa (in par-ticolare Svezia e Daninrarca), le cosiddette "Fcrest schools',

s

scuole nel bosco, i cui vantaggi educa-tivi, anche in termini di prestazioni (ognitive, soRo riconosciuti.

Ecologi {cfr. Orr, 1994) e e(opslcologi {cfr. Roszak, 19927 sostengono che la connectedness to Nature

e la

(orrponente

chiave per incaragEiare il

com-partament* ecologico. Quindi stimolare il senso di connettedness to Nature del bambino, cioe ii lega-me affettivo con il rnondc naturale, e un passo

im-portante perche ha un effetto sia sulla percezione

del va{ore rigenerativo Cella Natura, §ia sul

com-portamento di cura per l'ambiente naturale, Sono queste ormai delle certezze e non piu delle sup-posizioni, come tanta ricerca scientifica ha

dimo-strato"

[ppure

sernbra che ben poche ricerche su

questo tema (nsn più del 3Yo, cfr. Restall e Canrad, 2015) abtriano tentato un coinvolgirnento diretto di politici e amministratori locali per implementa-re politiche partecipative orientate ad incrernen-tare questo legarne

(on

la Natura, con la scopo di sviluppare quelli che sono certamente degli

ottimi

pre-requisiti

di

corRportarnenti

a tutela

dell'am-biente. 5e

i

iuoghi in cui abitiaffio, siano essi

pie-coli borghi

o

grandi città, saranno

luoghi

in

cui

le

politiche educative favoriscono atteggiamenti

che portano ad incrernentare il legame dell'essere

umano

con la

Natura, aliora potrerno fiduciosa-mente credere che tali atteggiamenti si

trasforrne-TRA§PORTI & CUUTUBA N.46

ranno

in

comportamenti

di

cura

per

l'arnbiente,

cCIn

tutti

gli effetti benefici che tale cura puÒ

riser-vare aila Natura e all'uff1ano che vi abita. o Riproduzione ri gerrrata

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