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Innovazione e tradizione: verso una visione globale della biblioteca

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Academic year: 2021

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Editoriale

Innovazione e tradizione: verso una visione globale delle biblioteche

Anna Maria Tammaro

In questo numero diamo il benvenuto al nuovo CER Toscana, neo-eletto nelle ultime elezioni AIB e formato da un attivissimo gruppo di giovani donne:

• Fiorenza Poli <fiorenza.poli@biblioteca.comune.siena.it> (Presidente) • Nunzia Morosini <m.nunzia@yahoo.it> (Vicepresidente)

• Federica Pucci <federicapucci82@gmail.com> (Tesoriere)

• Monica Armanetti <monica.armanetti@comune.carrara.ms.it> (Segretaria) • Irene Buggiani <irenebuggiani@gmail.com>

• Benedetta Fiorini <benedetta.fiorini@virgilio.it> • Elisabetta Viti <elisabetta.viti@beniculturali.it>

Hanno già cominciato il loro lavoro con passione ed entusiasmo e, a cominciare dalla prima Lettera del CER che trovate in questo fascicolo, si propongono di lavorare come gruppo e coprendo tutto il territorio regionale.

Il richiamo all’unità ed alla cooperazione è quanto mai importante in questo momento di grande trasformazione delle biblioteche. La condivisione della visione del servizio delle biblioteche e soprattutto del ruolo sociale che esse realizzano, è anche stato il messaggio importante di IFLA, testimoniato in questo fascicolo di Bibelot dall’intervista di Puccini, Lamberti e Romano, partecipanti al Convegno WLIC di Wroclaw. Il progetto IFLA Global Vision è arrivato alla seconda fase, quella della votazione che si chiuderà il 30 settembre prossimo. In tutte le aree geografiche ci sono state conversazioni guidate dalle domande del Progetto Global Vision: se volete saperne di più potete trovare informazioni sul sito di IFLA e in questo fascicolo di Bibelot, ad esempio nel mio resoconto dei risultati della conversazione nella Sezione Library Theory and Research. Il tema centrale di IFLA Global Vision è quello della partecipazione di tutti i bibliotecari per arrivare insieme a condividere ed a realizzare una visione comune: “Together we create the future”.

Non è facile riuscire a far partecipare tutti, non è facile facilitare una conversazione collettiva, soprattutto non è facile arrivare ad una visione condivisa, soprattutto se questa visione, come dimostrano i primi risultati, delinea un ruolo nuovo del bibliotecario come agente attivo nella

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6 comunità. Non quindi lo stereotipo del bibliotecario isolato dalla comunità, con un ruolo di intermediario limitato al libro ed alla lettura, ma di più! Un bibliotecario proattivo nella comunità locale, che ha come suoi valori fondanti quello di facilitare l’apprendimento, l’inclusione sociale, l’accesso libero all’informazione e la cooperazione.

Occorre quindi stimolare e facilitare occasioni di incontro e discussione per chiarire l’identità professionale. Si parlerà di “Library renaissance” durante l’Unconference in programma a Firenze il 19 settembre insieme a David Lankes ed altri colleghi attivi nel creare nuovi servizi. Una breve nota di Bibelot descrive scopi ed obiettivi della visita di Lankes, che si propone un programma di advocacy che intende essere globale.

Molta innovazione e tradizione nelle biblioteche quindi: in questo numero di Bibelot potrete leggere di entrambe. Arena parla della Biblioteca dei Materiali, Cusimano di una Biblioteca digitale “Sexy” e Cerullo di Metafad. La storia della Biblioteca digitale in Italia (ed in Europa) si può leggere nella ricca testimonianza di Costantino Thanos. Aspetti avanzati di gestione delle immagini sono sintetizzate nella rubrica Innovazione tecnologica e Biblioteche da Bollini e colleghi. Ho infine il piacere di annunciare una nuova rubrica di Bibelot: Indicizzazione semantica in pillole, che inizia con un articolo di Cheti sul criterio della distanza semantica.

La formazione e l’aggiornamento continuo del bibliotecario sono ancora più necessari per essere adeguati ai bisogni delle comunità nella trasformazione delle biblioteche. Vitari commenta il libro dell’Osservatorio formazione AIB sul portfolio, come strumento di stimolo allo sviluppo continuo professionale.

Infine, un’altra recensione, a cura di Donati e Briotti, due insegnati di scuola, dimostra un caso concreto e di successo di come le biblioteche possono essere di supporto alla formazione nelle scuole: il caso del libro di Nunzia Morosini dimostra come si può far conoscere meglio un personaggio della comunità locale ed insieme appassionare alla lettura, rendendo i ragazzi della scuola partecipi del processo di costruire un libro.

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