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Academic year: 2021

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Prefazione

di F

RANCESCO

G

AGLIARDI1

,

M

ARCO

C

RUCIANI2

,

A

NDREA

V

ELARDI3 In questo volume sono raccolti undici saggi che discutono alcuni dei temi più innovativi nell’area di ricerca relativa alle teorie dei concetti e dei processi di categorizzazione anche in relazione con altre funzioni e processi cognitivi e tenendo intrecciate la dimensione più generale, teorica con quella, più specifica, di approfondimento tematico e di na-tura applicativa. Il volume si presenta così come una rac-colta di carattere multidisciplinare e multisettoriale che analizza scenari consolidati, contesti significativi già noti alla letteratura e al dibattito internazionali e che non esita però ad avventurarsi nella esplorazione di nuovi orizzonti di studio proponendo anche direzioni inedite di ricerca. Da questo punto di vista il lettore potrà notare che lo spirito interdisciplinare delle scienze cognitive è molto adeguato per consentire questa problematizzazione e questo slancio in avanti dell’indagine teorica ed applicativa. Esso crea in-fatti quella che potremmo definire una peculiare atmosfera di ricerca dentro la quale ci si sente come più liberi rispet-to alla tentazione dell’appiattimenrispet-to in soffocanti struttu-razioni capillari della ricerca forzatamente vincolate dalla definizione di snodi e dettagli che sono e spesso

rimango-1 Independent Scholar, ORCID:0000-0002–4270–1636. E–mail: fnc.research@gmail.com

2 Università di Trento. E–mail: marco.cruciani@unitn.it 3 Università di Messina. E–mail: velardi.velardi@gmail.com pp. 9-13 (marzo 2018)

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no ancora spinosi e problematici, dalla necessità di una previa e aprioristica chiusura sistematica o di una limitante coerenza interna spesso tipica di isolati e minuziosi settori dell’indagine scientifica.

Siturarsi all’interno dell’ambito costitutivamente dialo-gico delle scienze cognitive spinge gli studiosi a far inte-ragire maggiormente le due prospettive della logica (o contesto) della scoperta e della logica (o contesto) della giustificazione spesso pensate in opposizione dalla epi-stemologia tradizionale, ma che invece possono essere pensate all’interno di un paradigma più interattivo. La di-stinzione tra i due contesti, elaborata da Hans Reichenbach (1938, 7) risente certamente della radicalità dei modelli del neopositivismo logico che proprio gli studi cognitivi sulla versatilità e fallibilità della concettualizzazione e del ragionamento umano, del decision making e del problem

solving, ci permettono di rimettere in discussione.

Qualcu-no potrebbe dire che la ricerca cognitiva Qualcu-non fa che dimo-strare, al contrario, che il contesto della scoperta può esse-re oggetto di studio solo da parte della psicologia e che so-lo il contesto della giustificazione può essere oggetto di studio da parte della epistemologia. A nostro avviso inve-ce il campo delle scienze cognitive mostra come scoperta e giustificazione, psicologia ed espistemologia non siano separabili, ma vadano visti in interazione fra loro, secondo un modello più transazionale. Non è solo il contesto ex

post della giustificazione a potere essere suscettibile di

analisi logica e di razionalizzazione da parte della episte-mologia, ma vi è tutto il campo della indagine e della ri-cerca che prepara, in modo spesso non lineare e prevedibi-le, l’assetto più sistematico della ricerca matura cui poi si può tentare di fornire una veste più deduttiva.

Quest’ultima non è però l’unico modello d’inquadramento di cosa è una scienza, come dimostra

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an-che lo studio dei concetti e del ragionamento all’interno di scienze meno deduttive e più probabilistiche come quelle mediche (si veda in questo volume il saggio di Gagliardi). Al contrario, seguendo Charles Peirce, potremmo sostene-re, come fatto di recente da Massimo Stevanella (2012) nel suo saggio dedicato non a caso alla teoria dell’abduzione del filosofo americano, che la distinzione di Reichenbach tra contesto della scoperta e contesto della giustificazione non si può sovrapporre a quella tra dominio dell’a– razionalità e dominio della razionalizzazione epistemica. E ci sembra che tutta la ricerca delle scienze cognitive in questo ambito dimostri come l’opposizione neopositivista fosse infondata e scaturisse da un serio pregiudizio nei confronti di un fare scienza meno vincolato alla coerenza deduttiva del sistema, il quale, di par suo, non emerge spontaneamente e linearmente all’interno della ricerca, ma matura attraverso un processo più complesso e spesso più caotico e problematico.

Ci sembra che queste considerazioni caratterizzino bene lo spirito di questa raccolta che, lungi dal descrivere sem-plicisticamente lo stato dell’arte degli studi, fornisce que-sta descrizione come qualcosa che si evince dallo sviluppo problematico della ricerca stessa e delle metodologie dif-ferenti usati nei diversi settori interdisciplinari.

Il volume che presentiamo al lettore comprende temati-che legate alla robotica, alla teoria della diagnosi, alla filo-sofia della psichiatria, alle teorie corporee dei concetti, alla trattazione prototipica dei processi di categorizzazione, la costruzione sociale delle categorie, agli aspetti legati al-la concettualizzazione del proprio corpo, alle capacità di apprendimento delle reti neurali artificiali, allo sviluppo della categorizzazione in contesti naturali e artificiali, alla relazione tra rappresentazionea astratta e amodale e

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concetti e elaborazione del linguaggio soprattutto dal pun-to di vista della produzione del linguaggio e dell’accesso lessicale.

I contributi spaziano da studi sulle basi teoriche della cognizione a studi basati su applicazioni pratiche, contri-buendo alla definizione di un panorama complesso e va-riegato che inevitabilmente si estende fra discipline diffe-renti, coprendo e intrecciando quasi tutto l’esagono classi-co delle scienze classi-cognitive: linguistica, filosofia del lin-guaggio, filosofia della scienza (in particolare della medi-cina), psicologia cognitiva, neuroscienze, informatica inte-sa in un senso ampio che comprende l’intelligenza artifi-ciale classica e non, le reti neurali e la robotica. Il panora-ma delineato condivide un obiettivo comune: la compren-sione, la descrizione e la spiegazione dei processi cognitivi di categorizzazione. In questo modo il volume, pur con-centrandosi su aspetti specifici della categorizzazionee e della teoria dei concetti, si rivela di grande utilità offren-dosi come sintesi peculiare dello stato dell’arte in questo settore della ricerca attraverso una visuale più specialistica che fornisce indirettamente una sorta di teoria generale dei concetti.

Ci siamo permessi di indicare questo rinvio tematico più generale nel saggio introduttivo e riassuntivo, intitola-to Ricerche sulle Teorie dei Concetti e sui Processi di

Ca-tegorizzazione, che abbiamo pensato di premettere al

vo-lume cercando anche di rintracciare le parentele numerose che legano gli undici saggi che lo compongono. La visione di insieme emerge dagli approfondimenti e non da una previa strutturazione della teoria dei concetti, nelle sue molteplici problematiche e nei suoi molteplici sviluppi, fornendo così una teoria dei concetti già “incarnata” nei diversi scenari concreti di applicazione.

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Pensiamo che questa caratteristica possa rendere il vo-lume ancora più interessante e di gradevole lettura sia per coloro che approcciano per la prima volta il complesso tema della teoria dei concetti, sia per coloro che hanno già dimistichezza con questo campo di ricerca e utilizzano il volume come una occasione di ulteriore approfondimento.

Riferimenti bibliografici

REICHENBACH H. (1938) Experience and prediction. An

Analysis of the Foundations and the Structure of Knowledge, Chicago University Press, Chicago.

STEVANELLA, M. (2012) La scoperta scientifica e la sua

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