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1

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2

LA TERAPIA ENDOVENOSA

• Nella terapia endovenosa le soluzioni

e i farmaci vengono iniettati in una

vena e introdotti , così, direttamente

nel circolo ematico.

(3)

3

INDICAZIONI

Rapido effetto terapeutico

Farmaci che non possono essere

assorbiti a livello gastroenterico

Il paziente non può assumere nulla per

(4)

4

INDICAZIONI

Farmaco irritante se somministrato

per via intramuscolare o sottocutanea

È necessaria una somministrazione

controllata

Il paziente è incosciente e non

(5)

5

OBIETTIVI

Ripristinare e mantenere il bilancio

dei liquidi e degli elettroliti

Somministrare farmaci

Fornire nutrienti

(6)

6

VANTAGGI

Fornire farmaci,liquidi,supplementi

nutritivi quando il paziente non può

assumerli per via orale

(7)

7

SVANTAGGI

Riduce i movimenti del paziente ,la

deambulazione , gli spostamenti ect...

Più costosa della terapia iniettiva e

(8)

8

RISCHI

Emorragia

Infiltrazione

Infezioni

Sovradosaggio

Incompatibilità tra farmaci e

soluzioni

(9)

9

EFFETTI DELLA

SOMMINISTRAZIONE

ENDOVENOSA

• Gli effetti della somministrazione e.v.

di una soluzione sul comportamento

dei liquidi corporei dipendono

dall’osmolarità della soluzione rispetto

all’osmolarità plasmatica del paziente.

(10)

10

OSMOLARITÀ

• L’osmolarità è la concentrazione di

una soluzione e si esprime in

milliosmoli di soluti per litro di

soluzione (mOsm/l). Solitamente il

plasma ha la stessa osmolarità degli

altri liquidi corporei, vale a dire circa

275-300 mOsm/l.

(11)

11

OSMOLARITÀ PLASMATICA

osmolarità plasmatica  = eccesso

di liquidi

osmolarità plasmatica  = presenza di

emoconcentrazione e disidratazione

(12)

12

INDICATORI DI ECCESSO

DI LIQUIDI

• Aumento della pressione arteriosa • Distensione vene giugulari

• Dispnea

• Aumento della fr

• Crepitii o ronchi all’auscultazione • Edemi periferici

• Edemi sacrali nei pazienti allettati • Edemi diffusi

• Palpebre gonfie/guance piene/edema periorbitale • Aumento del peso

• Riduzione dell’ematocrito/dei livelli sierici degli elettroliti/dell’azotemia/dell’osmolarità plasmatica

(13)

13

INDICATORI DI PERDITA

DI LIQUIDI

• Aumento della frequenza cardiaca • Riduzione della pressione

• Ridotta lacrimazione /elasticità cutanea • Occhi e congiuntive disidratate

• Ridotta sudorazione/salivazione • Sete

• Labbra e cavo orale secco e screpolato • Solchi sulla lingua

• Difficoltà nell’eloquio/Alterata lucidità mentale • Oliguria

• Riduzione del peso

• Aumento ematocrito/dei livelli sierici degli elettroliti • Aumento azotemia/osmolarità plasmatica

(14)

14

TIPI DI SOLUZIONI

• SOLUZIONI CRISTALLOIDI (liquidi chiari):

Liquidi isotonici Liquidi ipotonici Liquidi ipertonici

• SOLUZIONI COLLOIDALI (liquidi che

contengono proteine o molecole di amido): Prodotti del sangue

(15)

15

SOLUZIONI ISOTONICHE

• Stessa osmolarità del plasma e degli altri liquidi corporei.

• Non modificano l’osmolarità plasmatica

• Espandono il compartimento intravascolare, senza richiamare liquidi da altri

compartimenti.

• Rappresentano un ottimo mezzo di idratazione (ad es. l’ipotensione da ipovolemia).

(16)

16

SOLUZIONI

IPERTONICHE

• Hanno un’osmolarità maggiore di quella plasmatica.

• Provocano un richiamo di liquidi dai

compartimenti interstiziale e intracellulare verso il circolo sanguigno.

• Infuse spesso nel postoperatorio per ridurre il rischio di edema ,stabilizzare la pressione del sangue e regolare la diuresi

(17)

17

SOLUZIONI IPOTONICHE

• Hanno una osmolarità minore rispetto

al plasma

• Provocano una riduzione della

concentrazione plasmatica di soluti

il liquido lascia il circolo sanguigno e

penetra nelle cellule e nello spazio

interstiziale, dove la concentrazione

di soluti è maggiore.

(18)

18

COSA FARE CON UN

FLACONE DI SOLUZIONE IN

MANO ?

PRIMA DI INFONDERE

LEGGERE ATTENTAMENTE I

DATI RIPORTATI SUL

(19)

19

DATI

• Composizione

• Forma farmaceutica

• Categoria terapeutica

• Osmolarità

• pH

• Uso

• Modalità di conservazione

(20)

20

FISIOLOGICA 0,9 %

• Composizione : sodio cloruro 9 gr in 1000 ml di acqua p.p.i.

• Forma farmaceutica :

soluzione perfusionale sterile

,apirogena,isotonica con il sangue

• Categoria terapeutica :reidratante , reintegratore elettrolitico

• Osmolarità :308 mOsm/l - pH : 3,5-6,5 • Uso : Ipodermo-fleboclisi

• Modalità di conservazione : conservare ad una temperatura non superiore a 30°

(21)

21

GLUCOSIO 5 %

• Composizione : glucosio monoidrato 55 gr in 1000 ml di acqua p.p.i.

• Forma farmaceutica :

soluzione perfusionale sterile

,apirogena,isotonica con il sangue • Categoria terapeutica :reidratante • Osmolarità :277,5 mOsm/l

• Ph : 3,5-6,5

• Uso : Ipodermo-fleboclisi

• Modalità di conservazione : conservare ad una temperatura non superiore a 30°

(22)

22

RINGER LATTATO

Composizione : acido lattico 2,60gr, sodio idrossido 1,17gr, sodio cloruro 6,0gr, K

cloruro 0,4gr, calcio cloruro 0,27gr in 1000 ml di acqua p.p.i.

Forma farmaceutica :……, isotonica con il sangue

Categoria terapeutica

reidratante,reintegratore elettrolitico,alcalinizzante Osmolarità :280 mOsm/l

(23)

23

ELETTROLITICA

REIDRATANTE III

Composizione : sodio cloruro gr 5, potassio cloruro gr 0,75 ,calcio cloruro gr 0,35, magnesio cloruro

esaidrato 0,31 gr,sodio acetato 6,40 ,sodio citrato 0,75 gr in 1000 ml di acqua p.p.i.

Forma farmaceutica :…….,isotonica con il sangue Categoria terapeutica:reidratante,reintegratore

elettrolitico,alcalinizzante Osmolarità :307 mOsm/l

(24)

24

LIPOFUNDIN S 10%

Composizione :olio di soia 100 gr

(principio attivo) – lecitina di uovo,

glicerolo (eccipienti)

Valore energetico :1072 Kcal/l

Osmolarità :290-320 mOsm/l

Forma farmaceutica : emulsione per

infusione endovenosa ,isotonica con il

sangue

(25)

25

SODIO BICARBONATO

1,4 %

• Composizione : sodio bicarbonato 14,0 gr, sodio edetato (stabilizzante) 0,05 gr in 1000 ml di acqua p.p.i.

• Forma farmaceutica :

soluzione perfusionale sterile ,apirogena, isotonica con il sangue

• Categoria terapeutica :reidratante, alcalinizzante

• Osmolarità :334 mOsm/l - pH : 7,0-8,5

Modalità di conservazione : conservare ad una temperatura non superiore a 30°

(26)

26

GLUCOSIO 10 %

• Composizione : glucosio monoidrato 110 gr in 1000 ml di acqua p.p.i.

• Forma farmaceutica :

soluzione perfusionale sterile

,apirogena,ipertonica con il sangue • Categoria terapeutica :reidratante • Osmolarità :555 mOsm/l

• Ph : 3,5-6,5

• Uso : Fleboclisi

• Modalità di conservazione : conservare ad una temperatura non superiore a 30°

(27)

27

SOLUZIONI

ENDOVENOSE

• ISOTONICA • Ringer lattato (280mOsm/l)

• Ringer (275 mOsm/l) • Fisiologica 0,9% (308 mOsm/l) • Glucosio 5% (277,5 mOsm/l) • Albumina 5% (308 mOsm/l) • Elettrolitica reidratante III (307 mOsm/l) • Sodio bicarbonato 1,4%(334 mOsm/l) • Lipofundin S 10%(290-320 mOsm/l)

(28)

28

SOLUZIONI

ENDOVENOSE

• IPOTONICA • Fisiologica 0,45% (154 mOsm/l) • Cloruro di sodio 0,33% (103 mOsm/l) • Glucosio 2,5% in acqua (126 mOsm/l)

(29)

29

SOLUZIONI

ENDOVENOSE

IPERTONICA • Glucosio 10% (555 mOsm/l) • Glucosio 20% (1110 mOsm/l) • Glucosio 33% (1831,5 mOsm/l) • Mannitolo 18% (988 mOsm/l) • Albumina 25% (1500 mOsm/l)

• Sol.di L-aa selettivi

essenziali e non essenziali all’8%

(30)

30

SOLUZIONI COLLOIDALI

• PRODOTTI DEL SANGUE:

Il sangue intero o specifiche

componenti del sangue quali globuli

rossi, globuli bianchi, piastrine,

(31)

31

SOLUZIONI COLLOIDALI

• SOLUZIONI PER NUTRIZIONE

PARENTERALE

Contengono elementi nutrizionali

suppletivi che vengono infusi per via

endovenosa, di solito attraverso una

vena centrale.

(32)

32

LA PRESCRIZIONE

Deve specificare :

Data di inizio della terapia

Firma del medico che prescrive

Tipo e quantità della soluzione

Sostanze aggiunte e loro

concentrazione

(33)

33

LA DOCUMENTAZIONE

La documentazione della terapia deve specificare :

• Condizioni sito di incannulamento e zona circostante

• Medicazioni eseguite

• Informazioni fornite al paziente

• Modifica e sospensione della terapia • Reazioni del paziente,complicanze ed

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34

INFORMAZIONI AL

PAZIENTE

• Fornite in modo chiaro,comprensibile • Devono descrivere:

- procedure di posizionamento

- tipologia delle soluzioni da infondere

- durata ed eventuali variazioni della terapia • Avvisare che :

- il dolore è transitorio e riguarda solo l’inserimento dell’ago

- può avvertire una sensazione transitoria di freddo ma solo all’inizio del trattamento

(35)

35

VIE DI

SOMMINISTRAZIONE

ENDOVENOSA

• Le vie di somministrazione endovenosa

sono generalmente due:

• 1. Attraverso una vena periferica

• 2. Attraverso una vena centrale

(36)

36

METODO DI

SOMMINISTRAZIONE

Vi sono tre metodi per la

somministrazione e.v. della terapia:

• 1. L’infusione continua

• 2. l’infusione intermittente

• 3. L’iniezione diretta.

(37)

37

INFUSIONE CONTINUA

-VANTAGGI-

Permette di mantenere costanti i

livelli terapeutici dei farmaci

somministrati, impiegata anche per la

nutrizione parenterale totale.

Ridotti i rischi di infezione poiché si

devono toccare meno spesso i

deflussori e gli accessi venosi del

paziente.

(38)

38

INFUSIONE CONTINUA

-SVANTAGGI-

Vengono ostacolate le normali

attività quotidiane della persona

E’ necessario un attento

monitoraggio della velocità di

infusione

Aumentato rischio di flebiti e di

irritazioni vascolari

(39)

39

INFUSIONE

INTERMITTENTE

I farmaci o le soluzioni vengono

somministrati per brevi periodi

distanziati nel tempo

Piccoli volumi (da 1 a 250 ml) possono

essere somministrati in pochi minuti o

in alcune ore, in base al tipo di

(40)

40

INIEZIONE DIRETTA

Prevede l’incannulamento di una vena per la somministrazione di una singola dose di farmaco o altre sostanze

Alla fine della somministrazione ➩ rimuovere

l’ago

È possibile eseguire boli di farmaco mantenendo l’accesso venoso pervio

➫ attraverso infusioni di soluzione fisiologica ➫ utilizzando cannule tipo Angioset

(41)

41

INIEZIONE DIRETTA

VANTAGGI

Elimina i rischi di complicazioni legate al posizionamento di un ago a permanenza

SVANTAGGI

Necessita di una puntura venosa che provoca uno stato di tensione del paziente

(42)

42

CATETERISMO

(43)

43

INDICAZIONI AL

CATETERISMO VENOSO

PERIFERICO

• Uso di farmaci ben tolleranti da vene periferiche a basso flusso ematico

• Uso di soluzioni NON IPERTONICHE • Utilizzo per un tempo breve

• Alto rischio al posizionamento di un catetere venoso centrale

• Paziente con valido patrimonio venoso periferico

(44)

44

VANTAGGI DEL

CATETERISMO

PERIFERICO

• Assenza dei rischi correlati alla presenza di un catetere venoso centrale.

• Minori rischi di infezione • Riduzione dei costi.

• Migliore tollerabilità da parte del paziente. • Possibilità di posizionamento da parte di

(45)

45

SVANTAGGI DEL

CATETERISMO PERIFERICO

• Accesso venoso instabile e di breve

durata.

• Disponibilità limitata di vene.

• Impossibilità di somministrazione di

alcuni farmaci e soluzioni.

(46)

46

FATTORI DI APPROPRIATEZZA NELLA SCELTA DI UNA CATETERIZZAZIONE

VENOSA PERIFERICA

FATTORI APPROPRIATO NON

APPROPRIATO TIPO DI FARMACO E/O SOLUZIONE - Liquidi isotonici - Molti farmaci da somministrare - Farmaci irritanti -Polichemioterapie - Liquidi ipertonici DURATA - Terapie brevi o

intermittenti

- Terapie prolungate ACCESSIBILITÀ

DELLA VENA

- Pazienti con vene facilmente aggredibili -Pazienti obesi -Condizioni che alterano il circolo periferico -Cause favorenti flebiti

(47)

47

SCELTA DELLA VENA

Preferire vene con le seguenti caratteristiche:

- Vene superficiali, facilmente palpabili e

rintracciabili e sufficientemente sviluppate. - Vene che non presentano sclerosi, ematomi e

risultano doloranti.

- Evitare di usare vene di un braccio edematoso. - Scegliere il braccio non dominante.

(48)

48

SCELTA DELLA VENA

• Preferire la puntura dell’estremità distale della vena, riservando i punti prossimali per un’ulteriore terapia endovenosa.

• Il posizionamento del catetere lontano da articolazioni mobili come il polso o il gomito. • Il calibro del catetere dovrebbe essere la

(49)

49

Raccomandazioni dei CDC

riferite alla scelta della vena

• Usare gli arti superiori piuttosto che quelli

inferiori

• Appena possibile riposizionare un

catetere da una vena di un arto inferioe ad una di un arto

superiore

Livello IA

(50)

50

Raccomandazioni dei CDC

riferite alla scelta della vena

• Nei pazienti pediatrici usare come sito di inserimento del catetere : - la mano

- il dorso del piede - il cuoio capelluto

(51)

51

QUALI VENE PERIFERICHE

AGGREDIRE ?

Le sedi di elezione sono :

Cefalica

Basilica

Mediana dell’avambraccio

Cubitale mediana

(52)

52

QUALI VENE PERIFERICHE

AGGREDIRE ?

Le sedi alternative sono :

vene metacarpali del dorso della

mano

vene metatarsali del dorso del piede

vene della caviglia

(53)

53

ACCESSI VENOSI

PERIFERICI

• Un catetere venoso è un sottile

tubicino di materiale plastico

biocompatibile (teflon, poliuretano,

silicone)

• Questo dispositivo permette il

collegamento tra la superficie cutanea

ed un distretto venoso del circolo

(54)

54

MISURE DI UN CATETERE

VENOSO

Le misure sono espresse in :

• french (Fr)per il diametro esterno

• gauge (G) per il diametro interno del

lume

(55)

55

CARATTERISTICHE

TECNICHE

I dispositivi venosi devono garantire:

• Stabilità dell’accesso venoso,

• Possibilità di un suo uso continuo

• Protezione dalle complicanze infettive

e trombotiche

(56)

56

PRESIDI PER L’ACCESSO

VENOSO

• AGHI A FARFALLA

• CATETERI MANDRINATI DA

ENDOVENA TIPO ANGIOSET E

AGHICANNULA

(57)

57

AGHI A FARFALLA

(Butterfly)

• Sono aghi corti, smussati con piccole

alette di plastica.

• Possono essere utilizzati :

per terapie a breve termine

per punture di piccole vene

con i bambini e neonati

(58)

58

MISURE AGHI A

FARFALLA

• Gli aghi a farfalla sono disponibili in molteplici dimensioni

• Numeri dispari  misure degli aghi a farfalla (19, 21,23)

Man mano che il numero aumenta, il diametro del lume diminuisce

Sono lunghi circa 1,9 cm con foro di diametro medio compreso tra i 16 e i 27 gauge.

(59)

59

CATETERI MANDRINATI

• vengono inseriti mediante un mandrino

o introduttore di metallo che fora la

pelle ed entra in vena

• dopo l’inserimento si spinge il

catetere all’interno della vena e si

rimuove il mandrino.

(60)

60

MISURE AGHI CANNULA

• Sono disponibili in molteplici

dimensioni

• Numeri pari  misure degli aghi

cannula(22, 20, 18).

Man mano che il numero aumenta, il

diametro del lume diminuisce

La maggior parte dei cateteri misura da

2,54 a 3,2 cm

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72

• Deflussore

Sono disponibili sul mercato due tipi di gocciolatore:

• • •

Deflussori a volume controllato: consentono l’infusione di quantità precise di

liquidi e si chiudono automaticamente quando l’infusione è terminata, prevenendo l’ingresso di

(73)

73

• Il deflussore con macro-gocciolatore: consente la

somministrazione di una quantità maggiore di

soluzione e una velocità d’infusione superiore

poiché la quantità di soluzione per ciascuna goccia è maggiore

Il deflussore con micro-gocciolatore: fornisce 10,

15, 20 gocce per ml. di soluzione, è usato per

pazienti pedriatrici e per quei pazienti adulti, che

richiedono l’infusione di piccole quantità di

soluzione o infusione attentamente controllate,

somministra una piccola quantità di soluzione per ciascuna goccia, fornisce 60 gocce di soluzione per ml.

(74)

74

• Il deflussore per la trasfusione di sangue e

plasma: è provvisto di un filtro posto al

(75)

75

• Deflussori a volume controllato: consentono l’infusione di quantità precise di liquidi e si

chiudono automaticamente quando l’infusione è

terminata, prevenendo l’ingresso di aria nella linea endovenosa.

I sistemi d’infusione a due vie: consentono

l’infusione separata o simultanea di due soluzioni diverse; il deflussore con un secondo ingresso per iniezione e una valvola di controllo consente

l’infusione intermittente di una soluzione

aggiuntiva e al termine di questa di questa al ritorno automatico all’infusione della soluzione primitiva.

Deflussori con presa d’aria: sono utilizzati per infondere una soluzione contenuta in un flacone senza presa d’aria; quelli privi della presa d’aria sono utilizzati per flaconi con presa d’aria.

(76)

76

• Dial-a-flo: dispositivo cilindrico graduato, serve a regolare la velocità del flusso, è costituito da due cilindri concentrici che

possono ruotare sul loro asse determinando una variazione di un canale in cui scorre il liquido da infondere, la scala graduata

all’esterno, consente di regolare i

(77)

77

• Elastomero: dotati di un serbatoio di

gomma elastica, collegato mediante un

deflussore all’ago cannula, ha la capacità di

somministrare una quantità di farmaco in

12-24 ore.

(78)

78

• Pompa per infusione: Esistono numerosi tipi di pompe che regolano elettronicamente il flusso di soluzione o dei farmaci quando è richiesta un’estrema accuratezza di

dosaggio, per esempio in caso alimentazione parenterale totale, o somministrazione di alcuni farmaci cardiovascolari (Venitrin).

(79)

79

SCELTA DEI CATETERI

Considerare :

 lo scopo al quale i

cateteri sono destinati  la durata dell’infusione  le complicanze conosciute

(flebiti e infiltrazioni)  l’ esperienza di ciascuno

degli operatori addetti ai cateteri.

(80)

80

GESTIONE CATETERE

VENOSO PERIFERICO

1. Sostituzione CVP corti ogni 72 – 96 ore per ridurre il rischio di flebite.

2. Rimozione CVP in caso di flebite nel sito di

inserimento o catetere malfunzionante.

3. Se i siti di accesso venoso sono limitati e non sono presenti segni oggettivi di flebite, il catetere può essere lasciato per un periodo più lungo

• IB

• IB

(81)

81

GESTIONE CATETERE

VENOSO PERIFERICO

4. Nei pazienti pediatrici, lasciare i CVP in sito fino a quando la terapia endovenosa sia completata, a meno che non si verifichi una complicanza. 5. Rimuovere

immediatamente il dispositivo venoso se non è più necessario.

• IB

(82)

82

SOSTITUZIONE SET DI INFUSIONE

(RAMPE- PROLUNGHE- DEFLUSSORI )

• Cambiare i set per

infusione ogni 72 ore a meno che non sia

sospettata o documentata una infezione associata a catetere.

• Cambiare le linee usate per somministrare sangue,

prodotti del sangue, o emulsioni di lipidi al termine dell’infusione.

• IA

(83)

83

PROLUNGHE BREVI

Vengono collegate all’estremità della cannula e vanno considerate come parti delle stesse e rimosse quando si sostituisce la cannula

Nel caso in cui vengano infusi lipidi

(84)

84

TAPPI DI PROTEZIONE

Sostituirli

ogni volta che

si utilizzano

(85)

85

ANTISEPSI CUTANEA

• Disinfettare la cute pulita con un antisettico appropriato prima dell’inserimento del catetere e durante i cambi delle

medicazioni.

• Preferire una soluzione a base di Clorexidina al 2%.

• IA

(86)

86

ANTISEPSI CUTANEA

• Far evaporare l’antisettico prima di inserire il

catetere.

Il Povidone iodico deve rimanere sulla cute per almeno due minuti prima dell’inserimento.

• Non utilizzare solventi organici (ad esempio acetone ed etere).

• IB

(87)

87

MEDICAZIONE IN

POLIURETANO TRASPARENTE

VANTAGGI

 Ispezione immediata e continua del sito

 Fissaggio adeguato del catetere

 Il paziente può fare il bagno

 Cambi della medicazione meno frequenti

SVANTAGGI

 Intolleranza alla colla

 Ambiente più umido in prossimità del sito di inserzione

(88)

88

MEDICAZIONE CON GARZA E

CEROTTO TRASPIRANTE

VANTAGGI

 Tollerata dai pazienti che presentano allergia alla colla

 Sito di inserzione più asciutto minore colonizzazione microbica

SVANTAGGI

 Più soggetta a sporcarsi e bagnarsi

 No visione immediata del sito di inserzione

(89)

89

SCELTA DELLA

MEDICAZIONE

1. Sito del catetere coperto con garze sterili o

medicazione semipermeabile trasparente sterile.

2. Utilizzare una garza ➫ in

presenza di sudore

abbondante o sangue sul sito.

3. La doccia è permessa se il catetere e il dispositivo di connessione sono coperti con una protezione

impermeabile.

• IA • II

(90)

90

SOSTITUZIONE DELLA

MEDICAZIONE

1. Cambio della medicazione se

➫ sporca

➫ staccata

➫ umida

Cambio della medicazione se è necessaria una ispezione del sito

2. No segni clinici di infezione  cambio della medicazione una volta alla settimana

• IA

(91)

91

ISPEZIONE DEL SITO DI

INGRESSO DEL CATETERE

1. Monitorare i siti del catetere

attraverso l’ispezione visiva e la palpazione.

2. Se i pazienti hanno dolore al sito

di inserzione e febbre 

rimuovere la medicazione per permettere un esame del sito.

• IB

(92)

92

COMPLICANZE DELLA

TERAPIA ENDOVENOSA

Flebite Dolore lungo il decorso

Eritema

Edema del punto di inserzione Velocità di flusso rallentata L’area risulta calda al tatto

(93)

93

COMPLICANZE DELLA

TERAPIA ENDOVENOSA

Infiltrazione Edema del punto di inserzione Impallidimento

Cute fredda intorno al sito Velocità di flusso rallentata

Non c’è reflusso di sangue abbassando il flacone della soluzione

(94)

94

COMPLICANZE DELLA

TERAPIA ENDOVENOSA

Infezione nella sede di infusione Eritema

Gonfiore nel punto di inserzione Dolore

Secrezioni maleodoranti INTERVENTI :

rimuovere la cannula

(95)

95

COMPLICANZE DELLA

TERAPIA ENDOVENOSA

Reazione allergica Prurito

Eruzione locale o generalizzata Dispnea

INTERVENTI :

(96)

96

COMPLICANZE DELLA

TERAPIA ENDOVENOSA

Embolo

Dispnea grave ad esordio improvviso Ipotensione

Polso debole e frequente Perdita di coscienza

(97)

97

VELOCITÀ DI INFUSIONE

È in relazione a:

 Tipo di soluzione

 Viscosità della soluzione

 Farmaco

 Altezza dell’infusione  Tipo di set utilizzato

 Accesso venoso aggredito

(98)

98

CALCOLO DELLA VELOCITÀ

DI INFUSIONE

La velocità di infusione può essere calcolata in :

 ML/ORA

(99)

99

VELOCITÀ DI INFUSIONE IN

GTT/MINUTO

Il numero di gocce necessarie per fare 1 ml dipende dal tipo di deflussore utilizzato:

I deflussori impiegati sono di due tipi:

 Macrogocciolamento (tipo standard)

Rilasciano 10-20 gtt/min

 Microgocciolamento

(100)

100

FATTORE DI

GOCCIOLAMENTO

Sulla confezione di ogni deflussore viene indicato il FATTORE DI GOCCIOLAMENTO espresso in :  20 gtt  1 gr  0,1 gr

oppure

(101)

101

FORMULA PER IL CALCOLO

DELLA VELOCITÀ DI

INFUSIONE

Volume di infusione (ml)

--- X fattore di gocciolamento (gtt/ml) Tempo di infusione (min)

(102)

102

REGOLAZIONE VELOCITÀ DI

INFUSIONE

Velocità di infusione in gtt/minuto  Deflussori con regolatori (morsetti) tipo :

roller, a scivolamento

Velocità di infusione in ml/ora

 Pompe infusionali volumetriche

 Regolatore di flusso di precisione(tipo dosiflow) Non è adatto all’uso con fluidi ad elevata viscosità

(glucosio 20%-33%)

Non deve essere utilizzato nella somministrazione di sangue

(103)

103

Bibliografia

• Rizzo M., Terapia endovenosa guida teorica

e pratica McGraw – Hill 1999; 1- 64.

• Craven R.F., Hirnle C.J., Principi

fondamentali dell’assistenza infermieristica

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