1
2
LA TERAPIA ENDOVENOSA
• Nella terapia endovenosa le soluzioni
e i farmaci vengono iniettati in una
vena e introdotti , così, direttamente
nel circolo ematico.
3
INDICAZIONI
Rapido effetto terapeutico
Farmaci che non possono essere
assorbiti a livello gastroenterico
Il paziente non può assumere nulla per
4
INDICAZIONI
Farmaco irritante se somministrato
per via intramuscolare o sottocutanea
È necessaria una somministrazione
controllata
Il paziente è incosciente e non
5
OBIETTIVI
Ripristinare e mantenere il bilancio
dei liquidi e degli elettroliti
Somministrare farmaci
Fornire nutrienti
6
VANTAGGI
Fornire farmaci,liquidi,supplementi
nutritivi quando il paziente non può
assumerli per via orale
7
SVANTAGGI
Riduce i movimenti del paziente ,la
deambulazione , gli spostamenti ect...
Più costosa della terapia iniettiva e
8
RISCHI
Emorragia
Infiltrazione
Infezioni
Sovradosaggio
Incompatibilità tra farmaci e
soluzioni
9
EFFETTI DELLA
SOMMINISTRAZIONE
ENDOVENOSA
• Gli effetti della somministrazione e.v.
di una soluzione sul comportamento
dei liquidi corporei dipendono
dall’osmolarità della soluzione rispetto
all’osmolarità plasmatica del paziente.
10
OSMOLARITÀ
• L’osmolarità è la concentrazione di
una soluzione e si esprime in
milliosmoli di soluti per litro di
soluzione (mOsm/l). Solitamente il
plasma ha la stessa osmolarità degli
altri liquidi corporei, vale a dire circa
275-300 mOsm/l.
11
OSMOLARITÀ PLASMATICA
osmolarità plasmatica = eccesso
di liquidi
osmolarità plasmatica = presenza di
emoconcentrazione e disidratazione
12
INDICATORI DI ECCESSO
DI LIQUIDI
• Aumento della pressione arteriosa • Distensione vene giugulari
• Dispnea
• Aumento della fr
• Crepitii o ronchi all’auscultazione • Edemi periferici
• Edemi sacrali nei pazienti allettati • Edemi diffusi
• Palpebre gonfie/guance piene/edema periorbitale • Aumento del peso
• Riduzione dell’ematocrito/dei livelli sierici degli elettroliti/dell’azotemia/dell’osmolarità plasmatica
13
INDICATORI DI PERDITA
DI LIQUIDI
• Aumento della frequenza cardiaca • Riduzione della pressione
• Ridotta lacrimazione /elasticità cutanea • Occhi e congiuntive disidratate
• Ridotta sudorazione/salivazione • Sete
• Labbra e cavo orale secco e screpolato • Solchi sulla lingua
• Difficoltà nell’eloquio/Alterata lucidità mentale • Oliguria
• Riduzione del peso
• Aumento ematocrito/dei livelli sierici degli elettroliti • Aumento azotemia/osmolarità plasmatica
14
TIPI DI SOLUZIONI
• SOLUZIONI CRISTALLOIDI (liquidi chiari):
Liquidi isotonici Liquidi ipotonici Liquidi ipertonici
• SOLUZIONI COLLOIDALI (liquidi che
contengono proteine o molecole di amido): Prodotti del sangue
15
SOLUZIONI ISOTONICHE
• Stessa osmolarità del plasma e degli altri liquidi corporei.
• Non modificano l’osmolarità plasmatica
• Espandono il compartimento intravascolare, senza richiamare liquidi da altri
compartimenti.
• Rappresentano un ottimo mezzo di idratazione (ad es. l’ipotensione da ipovolemia).
16
SOLUZIONI
IPERTONICHE
• Hanno un’osmolarità maggiore di quella plasmatica.
• Provocano un richiamo di liquidi dai
compartimenti interstiziale e intracellulare verso il circolo sanguigno.
• Infuse spesso nel postoperatorio per ridurre il rischio di edema ,stabilizzare la pressione del sangue e regolare la diuresi
17
SOLUZIONI IPOTONICHE
• Hanno una osmolarità minore rispetto
al plasma
• Provocano una riduzione della
concentrazione plasmatica di soluti
➨il liquido lascia il circolo sanguigno e
penetra nelle cellule e nello spazio
interstiziale, dove la concentrazione
di soluti è maggiore.
18
COSA FARE CON UN
FLACONE DI SOLUZIONE IN
MANO ?
PRIMA DI INFONDERE
LEGGERE ATTENTAMENTE I
DATI RIPORTATI SUL
19
DATI
• Composizione
• Forma farmaceutica
• Categoria terapeutica
• Osmolarità
• pH
• Uso
• Modalità di conservazione
20
FISIOLOGICA 0,9 %
• Composizione : sodio cloruro 9 gr in 1000 ml di acqua p.p.i.
• Forma farmaceutica :
soluzione perfusionale sterile
,apirogena,isotonica con il sangue
• Categoria terapeutica :reidratante , reintegratore elettrolitico
• Osmolarità :308 mOsm/l - pH : 3,5-6,5 • Uso : Ipodermo-fleboclisi
• Modalità di conservazione : conservare ad una temperatura non superiore a 30°
21
GLUCOSIO 5 %
• Composizione : glucosio monoidrato 55 gr in 1000 ml di acqua p.p.i.
• Forma farmaceutica :
soluzione perfusionale sterile
,apirogena,isotonica con il sangue • Categoria terapeutica :reidratante • Osmolarità :277,5 mOsm/l
• Ph : 3,5-6,5
• Uso : Ipodermo-fleboclisi
• Modalità di conservazione : conservare ad una temperatura non superiore a 30°
22
RINGER LATTATO
Composizione : acido lattico 2,60gr, sodio idrossido 1,17gr, sodio cloruro 6,0gr, K
cloruro 0,4gr, calcio cloruro 0,27gr in 1000 ml di acqua p.p.i.
Forma farmaceutica :……, isotonica con il sangue
Categoria terapeutica
reidratante,reintegratore elettrolitico,alcalinizzante Osmolarità :280 mOsm/l
23
ELETTROLITICA
REIDRATANTE III
Composizione : sodio cloruro gr 5, potassio cloruro gr 0,75 ,calcio cloruro gr 0,35, magnesio cloruro
esaidrato 0,31 gr,sodio acetato 6,40 ,sodio citrato 0,75 gr in 1000 ml di acqua p.p.i.
Forma farmaceutica :…….,isotonica con il sangue Categoria terapeutica:reidratante,reintegratore
elettrolitico,alcalinizzante Osmolarità :307 mOsm/l
24
LIPOFUNDIN S 10%
Composizione :olio di soia 100 gr
(principio attivo) – lecitina di uovo,
glicerolo (eccipienti)
Valore energetico :1072 Kcal/l
Osmolarità :290-320 mOsm/l
Forma farmaceutica : emulsione per
infusione endovenosa ,isotonica con il
sangue
25
SODIO BICARBONATO
1,4 %
• Composizione : sodio bicarbonato 14,0 gr, sodio edetato (stabilizzante) 0,05 gr in 1000 ml di acqua p.p.i.
• Forma farmaceutica :
soluzione perfusionale sterile ,apirogena, isotonica con il sangue
• Categoria terapeutica :reidratante, alcalinizzante
• Osmolarità :334 mOsm/l - pH : 7,0-8,5
Modalità di conservazione : conservare ad una temperatura non superiore a 30°
26
GLUCOSIO 10 %
• Composizione : glucosio monoidrato 110 gr in 1000 ml di acqua p.p.i.
• Forma farmaceutica :
soluzione perfusionale sterile
,apirogena,ipertonica con il sangue • Categoria terapeutica :reidratante • Osmolarità :555 mOsm/l
• Ph : 3,5-6,5
• Uso : Fleboclisi
• Modalità di conservazione : conservare ad una temperatura non superiore a 30°
27
SOLUZIONI
ENDOVENOSE
• ISOTONICA • Ringer lattato (280mOsm/l)
• Ringer (275 mOsm/l) • Fisiologica 0,9% (308 mOsm/l) • Glucosio 5% (277,5 mOsm/l) • Albumina 5% (308 mOsm/l) • Elettrolitica reidratante III (307 mOsm/l) • Sodio bicarbonato 1,4%(334 mOsm/l) • Lipofundin S 10%(290-320 mOsm/l)
28
SOLUZIONI
ENDOVENOSE
• IPOTONICA • Fisiologica 0,45% (154 mOsm/l) • Cloruro di sodio 0,33% (103 mOsm/l) • Glucosio 2,5% in acqua (126 mOsm/l)29
SOLUZIONI
ENDOVENOSE
IPERTONICA • Glucosio 10% (555 mOsm/l) • Glucosio 20% (1110 mOsm/l) • Glucosio 33% (1831,5 mOsm/l) • Mannitolo 18% (988 mOsm/l) • Albumina 25% (1500 mOsm/l)
• Sol.di L-aa selettivi
essenziali e non essenziali all’8%
30
SOLUZIONI COLLOIDALI
• PRODOTTI DEL SANGUE:
Il sangue intero o specifiche
componenti del sangue quali globuli
rossi, globuli bianchi, piastrine,
31
SOLUZIONI COLLOIDALI
• SOLUZIONI PER NUTRIZIONE
PARENTERALE
Contengono elementi nutrizionali
suppletivi che vengono infusi per via
endovenosa, di solito attraverso una
vena centrale.
32
LA PRESCRIZIONE
Deve specificare :
Data di inizio della terapia
Firma del medico che prescrive
Tipo e quantità della soluzione
Sostanze aggiunte e loro
concentrazione
33
LA DOCUMENTAZIONE
La documentazione della terapia deve specificare :
• Condizioni sito di incannulamento e zona circostante
• Medicazioni eseguite
• Informazioni fornite al paziente
• Modifica e sospensione della terapia • Reazioni del paziente,complicanze ed
34
INFORMAZIONI AL
PAZIENTE
• Fornite in modo chiaro,comprensibile • Devono descrivere:
- procedure di posizionamento
- tipologia delle soluzioni da infondere
- durata ed eventuali variazioni della terapia • Avvisare che :
- il dolore è transitorio e riguarda solo l’inserimento dell’ago
- può avvertire una sensazione transitoria di freddo ma solo all’inizio del trattamento
35
VIE DI
SOMMINISTRAZIONE
ENDOVENOSA
• Le vie di somministrazione endovenosa
sono generalmente due:
• 1. Attraverso una vena periferica
• 2. Attraverso una vena centrale
36
METODO DI
SOMMINISTRAZIONE
Vi sono tre metodi per la
somministrazione e.v. della terapia:
• 1. L’infusione continua
• 2. l’infusione intermittente
• 3. L’iniezione diretta.
37
INFUSIONE CONTINUA
-VANTAGGI-
Permette di mantenere costanti i
livelli terapeutici dei farmaci
somministrati, impiegata anche per la
nutrizione parenterale totale.
Ridotti i rischi di infezione poiché si
devono toccare meno spesso i
deflussori e gli accessi venosi del
paziente.
38
INFUSIONE CONTINUA
-SVANTAGGI-
Vengono ostacolate le normali
attività quotidiane della persona
E’ necessario un attento
monitoraggio della velocità di
infusione
Aumentato rischio di flebiti e di
irritazioni vascolari
39
INFUSIONE
INTERMITTENTE
➩
I farmaci o le soluzioni vengono
somministrati per brevi periodi
distanziati nel tempo
➩
Piccoli volumi (da 1 a 250 ml) possono
essere somministrati in pochi minuti o
in alcune ore, in base al tipo di
40
INIEZIONE DIRETTA
Prevede l’incannulamento di una vena per la somministrazione di una singola dose di farmaco o altre sostanze
Alla fine della somministrazione ➩ rimuovere
l’ago
È possibile eseguire boli di farmaco mantenendo l’accesso venoso pervio
➫ attraverso infusioni di soluzione fisiologica ➫ utilizzando cannule tipo Angioset
41
INIEZIONE DIRETTA
VANTAGGIElimina i rischi di complicazioni legate al posizionamento di un ago a permanenza
SVANTAGGI
Necessita di una puntura venosa che provoca uno stato di tensione del paziente
42
CATETERISMO
43
INDICAZIONI AL
CATETERISMO VENOSO
PERIFERICO
• Uso di farmaci ben tolleranti da vene periferiche a basso flusso ematico
• Uso di soluzioni NON IPERTONICHE • Utilizzo per un tempo breve
• Alto rischio al posizionamento di un catetere venoso centrale
• Paziente con valido patrimonio venoso periferico
44
VANTAGGI DEL
CATETERISMO
PERIFERICO
• Assenza dei rischi correlati alla presenza di un catetere venoso centrale.
• Minori rischi di infezione • Riduzione dei costi.
• Migliore tollerabilità da parte del paziente. • Possibilità di posizionamento da parte di
45
SVANTAGGI DEL
CATETERISMO PERIFERICO
• Accesso venoso instabile e di breve
durata.
• Disponibilità limitata di vene.
• Impossibilità di somministrazione di
alcuni farmaci e soluzioni.
46
FATTORI DI APPROPRIATEZZA NELLA SCELTA DI UNA CATETERIZZAZIONE
VENOSA PERIFERICA
FATTORI APPROPRIATO NON
APPROPRIATO TIPO DI FARMACO E/O SOLUZIONE - Liquidi isotonici - Molti farmaci da somministrare - Farmaci irritanti -Polichemioterapie - Liquidi ipertonici DURATA - Terapie brevi o
intermittenti
- Terapie prolungate ACCESSIBILITÀ
DELLA VENA
- Pazienti con vene facilmente aggredibili -Pazienti obesi -Condizioni che alterano il circolo periferico -Cause favorenti flebiti
47
SCELTA DELLA VENA
Preferire vene con le seguenti caratteristiche:
- Vene superficiali, facilmente palpabili e
rintracciabili e sufficientemente sviluppate. - Vene che non presentano sclerosi, ematomi e
risultano doloranti.
- Evitare di usare vene di un braccio edematoso. - Scegliere il braccio non dominante.
48
SCELTA DELLA VENA
• Preferire la puntura dell’estremità distale della vena, riservando i punti prossimali per un’ulteriore terapia endovenosa.
• Il posizionamento del catetere lontano da articolazioni mobili come il polso o il gomito. • Il calibro del catetere dovrebbe essere la
49
Raccomandazioni dei CDC
riferite alla scelta della vena
• Usare gli arti superiori piuttosto che quelli
inferiori
• Appena possibile riposizionare un
catetere da una vena di un arto inferioe ad una di un arto
superiore
Livello IA
50
Raccomandazioni dei CDC
riferite alla scelta della vena
• Nei pazienti pediatrici usare come sito di inserimento del catetere : - la mano
- il dorso del piede - il cuoio capelluto
51
QUALI VENE PERIFERICHE
AGGREDIRE ?
Le sedi di elezione sono :
➤
Cefalica
➤Basilica
➤
Mediana dell’avambraccio
➤Cubitale mediana
52
QUALI VENE PERIFERICHE
AGGREDIRE ?
Le sedi alternative sono :
➤
vene metacarpali del dorso della
mano
➤
vene metatarsali del dorso del piede
➤vene della caviglia
53
ACCESSI VENOSI
PERIFERICI
• Un catetere venoso è un sottile
tubicino di materiale plastico
biocompatibile (teflon, poliuretano,
silicone)
• Questo dispositivo permette il
collegamento tra la superficie cutanea
ed un distretto venoso del circolo
54
MISURE DI UN CATETERE
VENOSO
Le misure sono espresse in :
• french (Fr)per il diametro esterno
• gauge (G) per il diametro interno del
lume
55
CARATTERISTICHE
TECNICHE
I dispositivi venosi devono garantire:
• Stabilità dell’accesso venoso,
• Possibilità di un suo uso continuo
• Protezione dalle complicanze infettive
e trombotiche
56
PRESIDI PER L’ACCESSO
VENOSO
• AGHI A FARFALLA
• CATETERI MANDRINATI DA
ENDOVENA TIPO ANGIOSET E
AGHICANNULA
57
AGHI A FARFALLA
(Butterfly)
• Sono aghi corti, smussati con piccole
alette di plastica.
• Possono essere utilizzati :
➱
per terapie a breve termine
➱per punture di piccole vene
➱con i bambini e neonati
58
MISURE AGHI A
FARFALLA
• Gli aghi a farfalla sono disponibili in molteplici dimensioni
• Numeri dispari misure degli aghi a farfalla (19, 21,23)
Man mano che il numero aumenta, il diametro del lume diminuisce
Sono lunghi circa 1,9 cm con foro di diametro medio compreso tra i 16 e i 27 gauge.
59
CATETERI MANDRINATI
• vengono inseriti mediante un mandrino
o introduttore di metallo che fora la
pelle ed entra in vena
• dopo l’inserimento si spinge il
catetere all’interno della vena e si
rimuove il mandrino.
60
MISURE AGHI CANNULA
• Sono disponibili in molteplici
dimensioni
• Numeri pari misure degli aghi
cannula(22, 20, 18).
Man mano che il numero aumenta, il
diametro del lume diminuisce
La maggior parte dei cateteri misura da
2,54 a 3,2 cm
72
• Deflussore
Sono disponibili sul mercato due tipi di gocciolatore:
•
• • •
Deflussori a volume controllato: consentono l’infusione di quantità precise di
liquidi e si chiudono automaticamente quando l’infusione è terminata, prevenendo l’ingresso di
73
• Il deflussore con macro-gocciolatore: consente la
somministrazione di una quantità maggiore di
soluzione e una velocità d’infusione superiore
poiché la quantità di soluzione per ciascuna goccia è maggiore
Il deflussore con micro-gocciolatore: fornisce 10,
15, 20 gocce per ml. di soluzione, è usato per
pazienti pedriatrici e per quei pazienti adulti, che
richiedono l’infusione di piccole quantità di
soluzione o infusione attentamente controllate,
somministra una piccola quantità di soluzione per ciascuna goccia, fornisce 60 gocce di soluzione per ml.
74
• Il deflussore per la trasfusione di sangue e
plasma: è provvisto di un filtro posto al
75
• Deflussori a volume controllato: consentono l’infusione di quantità precise di liquidi e si
chiudono automaticamente quando l’infusione è
terminata, prevenendo l’ingresso di aria nella linea endovenosa.
I sistemi d’infusione a due vie: consentono
l’infusione separata o simultanea di due soluzioni diverse; il deflussore con un secondo ingresso per iniezione e una valvola di controllo consente
l’infusione intermittente di una soluzione
aggiuntiva e al termine di questa di questa al ritorno automatico all’infusione della soluzione primitiva.
Deflussori con presa d’aria: sono utilizzati per infondere una soluzione contenuta in un flacone senza presa d’aria; quelli privi della presa d’aria sono utilizzati per flaconi con presa d’aria.
76
• Dial-a-flo: dispositivo cilindrico graduato, serve a regolare la velocità del flusso, è costituito da due cilindri concentrici che
possono ruotare sul loro asse determinando una variazione di un canale in cui scorre il liquido da infondere, la scala graduata
all’esterno, consente di regolare i
77
• Elastomero: dotati di un serbatoio di
gomma elastica, collegato mediante un
deflussore all’ago cannula, ha la capacità di
somministrare una quantità di farmaco in
12-24 ore.
78
• Pompa per infusione: Esistono numerosi tipi di pompe che regolano elettronicamente il flusso di soluzione o dei farmaci quando è richiesta un’estrema accuratezza di
dosaggio, per esempio in caso alimentazione parenterale totale, o somministrazione di alcuni farmaci cardiovascolari (Venitrin).
79
SCELTA DEI CATETERI
Considerare :
lo scopo al quale i
cateteri sono destinati la durata dell’infusione le complicanze conosciute
(flebiti e infiltrazioni) l’ esperienza di ciascuno
degli operatori addetti ai cateteri.
80
GESTIONE CATETERE
VENOSO PERIFERICO
1. Sostituzione CVP corti ogni 72 – 96 ore per ridurre il rischio di flebite.
2. Rimozione CVP in caso di flebite nel sito di
inserimento o catetere malfunzionante.
3. Se i siti di accesso venoso sono limitati e non sono presenti segni oggettivi di flebite, il catetere può essere lasciato per un periodo più lungo
• IB
• IB
81
GESTIONE CATETERE
VENOSO PERIFERICO
4. Nei pazienti pediatrici, lasciare i CVP in sito fino a quando la terapia endovenosa sia completata, a meno che non si verifichi una complicanza. 5. Rimuovereimmediatamente il dispositivo venoso se non è più necessario.
• IB
82
SOSTITUZIONE SET DI INFUSIONE
(RAMPE- PROLUNGHE- DEFLUSSORI )
• Cambiare i set per
infusione ogni 72 ore a meno che non sia
sospettata o documentata una infezione associata a catetere.
• Cambiare le linee usate per somministrare sangue,
prodotti del sangue, o emulsioni di lipidi al termine dell’infusione.
• IA
83
PROLUNGHE BREVI
Vengono collegate all’estremità della cannula e vanno considerate come parti delle stesse e rimosse quando si sostituisce la cannula
Nel caso in cui vengano infusi lipidi
84
TAPPI DI PROTEZIONE
Sostituirli
ogni volta che
si utilizzano
85
ANTISEPSI CUTANEA
• Disinfettare la cute pulita con un antisettico appropriato prima dell’inserimento del catetere e durante i cambi dellemedicazioni.
• Preferire una soluzione a base di Clorexidina al 2%.
• IA
86
ANTISEPSI CUTANEA
• Far evaporare l’antisettico prima di inserire il
catetere.
Il Povidone iodico deve rimanere sulla cute per almeno due minuti prima dell’inserimento.
• Non utilizzare solventi organici (ad esempio acetone ed etere).
• IB
87
MEDICAZIONE IN
POLIURETANO TRASPARENTE
VANTAGGI Ispezione immediata e continua del sito
Fissaggio adeguato del catetere
Il paziente può fare il bagno
Cambi della medicazione meno frequenti
SVANTAGGI
Intolleranza alla colla
Ambiente più umido in prossimità del sito di inserzione
88
MEDICAZIONE CON GARZA E
CEROTTO TRASPIRANTE
VANTAGGI
Tollerata dai pazienti che presentano allergia alla colla
Sito di inserzione più asciutto ➫ minore colonizzazione microbica
SVANTAGGI
Più soggetta a sporcarsi e bagnarsi
No visione immediata del sito di inserzione
89
SCELTA DELLA
MEDICAZIONE
1. Sito del catetere coperto con garze sterili o
medicazione semipermeabile trasparente sterile.
2. Utilizzare una garza ➫ in
presenza di sudore
abbondante o sangue sul sito.
3. La doccia è permessa se il catetere e il dispositivo di connessione sono coperti con una protezione
impermeabile.
• IA • II
90
SOSTITUZIONE DELLA
MEDICAZIONE
1. Cambio della medicazione se
➫ sporca
➫ staccata
➫ umida
Cambio della medicazione se è necessaria una ispezione del sito
2. No segni clinici di infezione cambio della medicazione una volta alla settimana
• IA
91
ISPEZIONE DEL SITO DI
INGRESSO DEL CATETERE
1. Monitorare i siti del catetere
attraverso l’ispezione visiva e la palpazione.
2. Se i pazienti hanno dolore al sito
di inserzione e febbre
rimuovere la medicazione per permettere un esame del sito.
• IB
92
COMPLICANZE DELLA
TERAPIA ENDOVENOSA
Flebite Dolore lungo il decorso
Eritema
Edema del punto di inserzione Velocità di flusso rallentata L’area risulta calda al tatto
93
COMPLICANZE DELLA
TERAPIA ENDOVENOSA
Infiltrazione Edema del punto di inserzione Impallidimento
Cute fredda intorno al sito Velocità di flusso rallentata
Non c’è reflusso di sangue abbassando il flacone della soluzione
94
COMPLICANZE DELLA
TERAPIA ENDOVENOSA
Infezione nella sede di infusione Eritema
Gonfiore nel punto di inserzione Dolore
Secrezioni maleodoranti INTERVENTI :
rimuovere la cannula
95
COMPLICANZE DELLA
TERAPIA ENDOVENOSA
Reazione allergica Prurito
Eruzione locale o generalizzata Dispnea
INTERVENTI :
96
COMPLICANZE DELLA
TERAPIA ENDOVENOSA
Embolo
Dispnea grave ad esordio improvviso Ipotensione
Polso debole e frequente Perdita di coscienza
97
VELOCITÀ DI INFUSIONE
È in relazione a:
Tipo di soluzione
Viscosità della soluzione
Farmaco
Altezza dell’infusione Tipo di set utilizzato
Accesso venoso aggredito
98
CALCOLO DELLA VELOCITÀ
DI INFUSIONE
La velocità di infusione può essere calcolata in :
ML/ORA
99
VELOCITÀ DI INFUSIONE IN
GTT/MINUTO
Il numero di gocce necessarie per fare 1 ml dipende dal tipo di deflussore utilizzato:
I deflussori impiegati sono di due tipi:
Macrogocciolamento (tipo standard)
Rilasciano 10-20 gtt/min
Microgocciolamento
100
FATTORE DI
GOCCIOLAMENTO
Sulla confezione di ogni deflussore viene indicato il FATTORE DI GOCCIOLAMENTO espresso in : 20 gtt 1 gr 0,1 gr
oppure
101
FORMULA PER IL CALCOLO
DELLA VELOCITÀ DI
INFUSIONE
Volume di infusione (ml)
--- X fattore di gocciolamento (gtt/ml) Tempo di infusione (min)
102
REGOLAZIONE VELOCITÀ DI
INFUSIONE
Velocità di infusione in gtt/minuto Deflussori con regolatori (morsetti) tipo :
roller, a scivolamento
Velocità di infusione in ml/ora
Pompe infusionali volumetriche
Regolatore di flusso di precisione(tipo dosiflow) Non è adatto all’uso con fluidi ad elevata viscosità
(glucosio 20%-33%)
Non deve essere utilizzato nella somministrazione di sangue
103