La Comunicazione
( La Comunicazione tra Didattica
e Cambiamenti )
Governare l’innovazione Capire e orientare l’organizzazione Misurare le performance per migliorare Servire qualità e
creare fiducia Il ruolo del quadro intermedio
“DECISIONE EFFICACE”
• VOMITING di Abrahamson – vomitare di continuosituazioni a rischio e discutibili
• PROBLEM SOLVING di Schimdt – mirare alla risoluzione del problema quando si presenta
• PROBLEM FINDING di E. Morin – ricercare il problema prima che si presenti
• PROBLEM SETTING – individuazione del problema e dei suoi aspetti critici
• JUST-IN-TIME – disporre del pezzo giusto al momento giusto
Comunicazione persuasiva Motivazione? Abilità? Sì No Cambiamento vero e duraturo degli atteggiamenti Cambiamento superficiale e temporaneo Via centrale Via periferica
Le “sei R” della società della Decrescita
• RIVALUTARE > le risorse umane e le capacità organizzative
• RISTRUTTURARE > le risorse tecnologiche e il patrimonio aziendale
• RIDISTRIBUIRE > le capacità cognitive e le intelligenze finalizzate
• RIDURRE > i margini di errore dal “problem solving” al “just in time”
• RIUTILIZZARE > il patrimonio nascosto e le fasi di crescita
• RICICLARE > lo sviluppo possibile con la dissidenza e/o la criticità
La Comunicazione
La comunicazione concepisce
strategie con l’obiettivo di cambiare, costruire, consolidare le opinioni e i
GLI ASPETTI
• Aspetti Verbali ( il linguaggio, le parole, i loro significati)
• Aspetti non Verbali ( linguaggio “del
corpo”, espressione del viso, la postura, il tono della voce e tutti i segnali che danno un significato alle parole pronunciate)
L’articolazione dei suoni elementari
• FONEMI – suoni elementari
• MORFEMI – parole elementari o parti di parole
• PERIODI – sequenze più lunghe secondo le regole della sintassi
QUALE E’ LA DIFFERENZA TRA :
SCOSTUMATO
e
MALEDUCATO
Scopo della Comunicazione
E’ quello di stabilire significati condivisi fra i partecipanti grazie
all’uso delle parole espresse. Il simbolismo delle parole, però,
rende il tentativo difficile da
realizzare in quanto, le parole stesse, hanno connotazioni che variano da
persona a persona e da contesti a contesti.
Comunicazione non verbale
Le persone possono produrre circa20.000 espressioni del viso e circa 1.000 variazioni paralinguistiche.
Le categorie della Comunicazione
non verbale
• I segnali paralinguistici • Le espressioni del volto
I segnali paralinguistici
• Sono prodotti dalla voce nel pronunciare le parole
• Riguardano la qualità della voce ( l’intonazione al discorso modulando l’intensità)
• Le vocalizzazioni introdotte nel discorso
contribuiscono a dargli un significato preciso (il riso, il pianto, i sospiri, le pause, i colpi di tosse, “uh”, “ehm” forniscono informazioni).
Le espressioni del volto
Sono l’insieme dei segnali più
importanti legati alle emozioni e agli atteggiamenti nei confronti degli interlocutori o chi ha, verso di noi, un
Emozioni di base (delle espressioni
del volto)
• Felicità • Sorpresa • Tristezza • Paura • Disgusto • RabbiaSocialità delle espressioni del volto
• Regole di tipo culturale (controllo delle espressioni nelle varie situazioni)
• Contatto visivo ( le informazioni che circolano attraverso lo sguardo)
• Contatti e comportamenti che tengano conto di situazioni multietniche
Comportamento spaziale
E’ riferito alla posizione del corpo, alla gestualità, al contatto fisico fraSignificati principali del comportamento
spaziale
• Sentimenti positivi (affetto, rassicurazione, interesse sessuale)
• Controllo (attirare l’attenzione)
• Scherzo o gioco (rapporto tra coetanei) • Ritualità (scambiarsi una stretta di mano) • Accompagnamento di un compito (il tutor
Zone di distanza progressiva
• Zona intima• Zona personale • Zona sociale • Zona pubblica
Uno sconosciuto che chiede una informazione non può oltrepassare la zona personale senza essere valutato come minaccioso.
In ascensore l’imbarazzo esprime la violazione di tali distanze.
Scopi del comportamento non
verbale
• Esprimere il grado di intimità fra i parlanti
• Stabilire il grado di dominanza e controllo fra i partner • Fornire informazioni sull’atteggiamento e sullo stato
d’animo reciproco dei partecipanti all’interazione • Regolare l’interazione attraverso la segnalazione e
l’anticipazione nei turni di presa di parola • Presentare se stessi
Il Processo Comunicativo
• Chi ? • Cosa ? • A chi ? • Quale canale ? • Quale effetto ?Cioè: chi dice cosa a chi attraverso quale canale e con quale effetto
Metafora del processo comunicativo
Le parti che compongono il processo sono tutte in relazione fra loro e danno vita a una unità che non può essere colta a partire
dai singoli elementi.
Il tutto, in questo caso, è qualcosa di diverso dalla somma delle parti.