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Finalità d'impresa e Stakeholder Theory

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Academic year: 2021

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(1)

Economia e Gestione delle Imprese

Finalità d’impresa e

Teoria degli stakeholder

(2)

Management & Sviluppo d’Impresa – A.A. 2016-2017 Economia e Gestione delle Imprese – A.A. 2016-2017

Le qualità essenziali dell’imprenditore

(Marshall)

1.

Profonda conoscenza dei vari aspetti della propria

professione

2.

Capacità di prevedere la tendenza della produzione e

del consumo

3.

Capacità di giudizio e propensione al rischio

4.

Particolare talento per il comando

5.

Abilità di scegliere saggiamente i collaboratori e di

(3)

L

imprenditore

Soggetto economico che decide di rischiare i propri capitali e di dedicare le sue capacità professionali alla produzione di beni e servizi da cedere a terzi

Secondo Schumpeter, il

focus dell

imprenditorialità

è da rinvenire nella promozione

dell

innovazione

Le qualità dellimprenditore:

§  capacità di previsione, intuito

§  spirito di iniziativa, forte volontà, libertà intellettuale

§  autorevolezza, capacità di leadership nei confronti dei

(4)

Management & Sviluppo d’Impresa – A.A. 2016-2017

Imprenditorialità e managerialità

IMPRENDITORIALITA’

Attitudine ad assumere decisioni rischiose finalizzate all’innovazione dei comportamenti

aziendali

MANAGERIALITA’

Capacità di sviluppare le decisioni imprenditoriali e di attuarle in modo razionale

EFFICACIA

è il valore proprio dell’imprenditorialità ed attiene

alla bontà delle decisioni. Può essere intesa quale intuizione decisionale di chi governa

a livello più elevato il sistema aziendale

EFFICIENZA

è il valore proprio della managerialità, intesa quale attitudine a realizzare il massimo rendimento

(5)

Gli organi aziendali

ORGANI DELIBERANTI

ORGANI DI CONTROLLO

ORGANI ESECUTIVI

Esercitano prevalentemente attività decisionale Si differenziano per lampio potere discrezionale

esercitato nel compimento della loro attività

Sono preposti al controllo dellattività aziendale

Hanno il compito di dare attuazione alle disposizioni provenienti dagli organi deliberanti

Per l’esercizio effettivo dei poteri decisori ed organizzativi è necessaria non solo l’autorità formale (collegata alla carica

ricoperta nell’organigramma) ma anche l’autorità sostanziale che deriva da:

•  abilita professionale

•  disponibilità delle informazioni

(6)

Management & Sviluppo d’Impresa – A.A. 2016-2017 Economia e Gestione delle Imprese – A.A. 2016-2017

Cos’è l’impresa e qual è la sua

finalità?

(7)

Finalità imprenditoriali

QUALI SONO GLI SCOPI CHE SPINGONO IL GRUPPO IMPRENDITORIALE AD ORGANIZZARE E GOVERNARE

UNATTIVITA PRODUTTIVA?

Per rispondere a questa domanda è opportuno distinguere tra le finalità dellimprenditore di tipo classico e quelle

dellimprenditore delegato (manager professionista) che detiene il potere di gestione senza la proprietà

L’azienda è lo strumento di una capacità

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Management & Sviluppo d’Impresa – A.A. 2016-2017

Teorie sulle finalità imprenditoriali

Teoria della massimizzazione del profitto

Teoria dello sviluppo e della sopravvivenza

Teoria dei limiti sociali alla massimizzazione del profitto Teoria manageriale dello sviluppo dimensionale

Teoria della creazione e diffusione del valore

Teoria del successo sociale

(9)

Teoria della massimizzazione del profitto

… il compenso che spetta all’imprenditore per l’organizzazione dei

fattori produttivi PROFITTO

… la quota destinata a ripagare il rischio

corso nell’attività aziendale

… il premio che spetta a colui che

promuove l’innovazione

… il risultato dell’imperfezione del mercato da cui si origina l’acquisizione di posizioni

monopolistiche

(10)

Management & Sviluppo d’Impresa – A.A. 2016-2017

Teoria della massimizzazione del profitto

Quale profitto limprenditore vuole rendere massimo?

Quello di un esercizio, di due esercizi, di una specifica operazione, di un complesso di operazioni?

Limprenditore intende puntare al massimo profitto,

sostenendo altresì il rischio più elevato circa il risultato dellattività di impresa?

Fattore rischio

Uncertainty condition

Fattore tempo

Time-preference

La teoria, convincente in astratto, incontra dei limiti sul piano pratico:

(11)

Teoria della sopravvivenza aziendale

Il fine del gruppo imprenditoriale è quello di assicurare la continuità dellorganismo aziendale: il

profitto è il mezzo per irrobustire la struttura patrimoniale dellimpresa.

Drucker ha proposto di misurare il raggiungimento di tale finalità mediante i cinque seguenti indicatori:

Sopravvivenza dell’impresa

Posizione occupata

nel mercato Innovazioni

Risorse Umane Risorse Finanziarie

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Management & Sviluppo d’Impresa – A.A. 2016-2017

Teoria della creazione e diffusione del valore

Lobiettivo dellimprenditore proprietario, del

manager e di tutti i partecipanti allimpresa è

accrescere il valore economico dellimpresa

Cosa deve essere massimizzato?

Potenzialità reddituali dellimpresa

… ossia la sua capacita di produrre risultati sempre migliori

(*) Nella pratica nordamericana, questa teoria, riferita alle public company, postula la

massimizzazione del valore del capitale azionario (capitalizzazione in base al corso dell’azione) Nel contesto italiano

la teoria si riferisce opportunamente alla massimizzazione del valore economico del capitale (*)

(13)

Teoria manageriale dello sviluppo dimensionale

I manager sono maggiormente interessati

allespansione dellimpresa, perché questultima si

t r a d u c e s e m p r e i n u n i r r o b u s t i m e n t o

dellorganizzazione, nellassunzione di una maggiore

forza nei confronti della concorrenza, e nell

incremento delle retribuzioni ai livelli più elevati di

direzione, nel miglioramento delle relazioni con

banche, fornitori e personale (Baumol)

Obiettivo: massimizzare le vendite dei prodotti (il fatturato) rispettando il vincolo di un livello minimo di profitto

Le imprese mirano a realizzare il flusso di profitti che consente di finanziare il massimo sviluppo delle vendite nel lungo periodo.

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Management & Sviluppo d’Impresa – A.A. 2016-2017

Teoria dei limiti sociali al massimo profitto

COSTI DI LAVORO Lavoratori COSTI DI APPROVVI- GIONAMENTO Fornitori COSTI DI FINANZIA-MENTO Finanziatori ONERI FISCALI Pubblica Ammini-strazione COSTI DI ORGANIZ-ZAZIONE COSTI DI RICERCA E SVILUPPO COSTI PROFITTO

RICAVI = Prezzo x Quantità

Consumatori e Concorrenti COSTI DI DISTRI-BUZIONE Distributori Proprietari

La massimizzazione del profitto implica laccrescimento dei

ricavi, la riduzione dei costi o entrambe le manovre. Le possibilità effettive di manovrare queste variabili

economiche sono però limitate dai condizionamenti esercitati dai gruppi sociali sottesi dietro ciascuna delle componenti in cui possono essere suddivisi i costi e i ricavi

(15)

Teoria dei limiti sociali al massimo profitto

COSTI DI LAVORO Lavoratori COSTI DI APPROVVI- GIONAMENTO Fornitori COSTI DI FINANZIA-MENTO Finanziatori ONERI FISCALI Pubblica Ammini-strazione COSTI DI ORGANIZ-ZAZIONE COSTI DI RICERCA E SVILUPPO COSTI PROFITTO COSTI DI DISTRI-BUZIONE Distributori Proprietari

Riguardano lanalisi, la progettazione, il

controllo e ladattamento delle strutture, le procedure e le tecniche di ordinamento del lavoro direzionale ed esecutivo

Sono relativi allindividuazione di

nuove opportunità tecnologiche o di mercato, alla creazione dellimmagine, allavviamento commerciale

Categorie di costi sganciate da uno specifico gruppo sociale

Sono fattori di economicità e di maggior ricavo per limpresa e, in quanto tali, non comprimibili se non a danno della produttività e della redditività aziendale di lungo periodo

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Management & Sviluppo d’Impresa – A.A. 2016-2017

Teoria del successo sociale

Profitto

Le finalità dell’imprenditore appaiono, in ordine crescente d’importanza, quelle di assicurare la sopravvivenza dell’impresa (mediante il perseguimento del fondamentale equilibrio economico tra costi e ricavi), di affermarsi nell’àmbito della classe sociale di appartenenza e di assumere posizioni di preminenza nella comunità

Potere Prestigio

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Teoria del successo sociale

PROFITTO POTERE PRESTIGIO Te m po Lungo Breve Valori Economici Etici

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Management & Sviluppo d’Impresa – A.A. 2016-2017

La teoria degli stakeholder

L’impresa si pone al centro di una serie di rapporti

con differenti gruppi sociali, rispetto ai quali attiva relazioni di scambio, di informazione, di rappresentanza

Questi gruppi costituiscono dei veri e propri interlocutori

dell’impresa o stakeholder, ossia portatori di interesse, che

influenzano (le decisioni aziendali) e sono influenzati dall’attività

dell’impresa

Gli stakeholder primari hanno un interesse diretto nella vita dell’impresa e sono collegati alla stessa mediante contratti, gli

stakeholder secondari possono incidere soprattutto sul clima sociale delle relazioni aziendali e possono influenzare i

(19)

IMPRESA Stakeholder

SECONDARI Stakeholder PRIMARI

Comunità Locale Proprietari Gruppi di Opinione

Gruppi di Consumatori Clienti Gruppi ambientalisti Sindacati Dipendenti Società Civile Media Fornitori

Stakeholder primari e secondari

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Management & Sviluppo d’Impresa – A.A. 2016-2017

La gestione degli stakeholder

Il governo dei rapporti con gli stakeholder è una responsabilità

primaria per l’imprenditore perché influenza i risultati della gestione:

individuare gli stakeholder, stabilirne il peso relativo, valutarne gli interessi e orientare la mission aziendale anche tenendo conto di questi ultimi sono passaggi fondamentali per la definizione del progetto strategico

Definizione di impresa alla luce della Teoria degli

stakeholder limpresa è una organizzazione economica,

legata ad un complesso dinterlocutori interni ed esterni, che, mediante

la combinazione di risorse differenziate, svolge processi

dacquisizione e di produzione di beni e servizi allo scopo di

(21)

Stakeholder : criteri di individuazione

Criteri per l’individuazione e la valutazione degli stakeholder §  Forza, Potere §  Legittimazione §  Attualità dell’interesse difeso

La classificazione degli stakeholder è continuamente mutevole, perché da tempo a tempo, possono variare lattualità degli interessi, la forza dei singoli interlocutori ed il loro grado di legittimazione

§  Criticità dell’interesse

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Management & Sviluppo d’Impresa – A.A. 2016-2017

Rapporti strategici con gli stakeholder

Possibilità di minacce per l’impresa

provenienti dallo stakeholder

Possibilità di collaborazione con limpresa da parte dello stakeholder ALTE BASSE ALTA BASSA

La matrice consente di individuare la strategia

di volta in volta più efficace per amministrare le relazioni con le diverse tipologie di stakeholder aziendali

STAKEHOLDER NON ORIENTATO Strategia: COLLABORAZIONE STAKEHOLDER AMICHEVOLE Strategia: COINVOLGIMENTO STAKEHOLDER AVVERSARIO Strategia: DIFESA STAKEHOLDER MARGINALE Strategia: MONITORAGGIO

(23)

I rapporti tra imprenditore-stakeholder e manager

In caso di separazione tra proprietà e governo dell’impresa (quando l’imprenditore-proprietario delega la gestione a un manager professionista), limprenditore-proprietario (stockholder) è anche uno stakeholder, costituendo uno degli interlocutori primari del management

Tuttavia, a differenza di quanto avviene per gli altri

stakeholder primari, la cui remunerazione è contrattualmente garantita, la remunerazione dell’imprenditore-proprietario

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Management & Sviluppo d’Impresa – A.A. 2016-2017

I rapporti tra

imprenditore

-stakeholder e manager

Proprietà

(Principal) Mandato Agente

(Amministra

l’azienda per conto

del principal) Teoria dell’agenzia

Il manager è l’agente che amministra l’azienda su incarico del

principal (della proprietà).

Si crea una relazione singolare tra agent e principal che tende

a ridurre, se non ad annullare, il carattere residuale della remunerazione della proprietà

Il rischio è che l’agente, dopo aver soddisfatto gli altri stakeholder, per assicurare comunque una congrua remunerazione alla proprietà, giunga a depatrimonializzare l’azienda - distribuendo non il reddito creato ma la ricchezza accumulata (patrimonio) - o comunque sacrifichi gli obiettivi di lungo termine (investimenti di sviluppo)

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