• Non ci sono risultati.

Lieviti ed aromi dei vini: comparazione tra ceppi commerciali di larga diffusione

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Lieviti ed aromi dei vini: comparazione tra ceppi commerciali di larga diffusione"

Copied!
12
0
0

Testo completo

(1)
(2)

L'ENOTECNICO U MARZO 2OOO

Giorqio Nitolini*

Rqffqele

lilorchiulti**

Roberto lorcher*

Sergio lUloser***

* Istituto Agrario, S. Michele all'Adige *x Corso di Studi Superiori in Viticoltura ed Enolo gia, San Michele all'Adige x*x DISTAM, Uni.versttà di

G. Nicolini

lIEUIil ED

AROIfl DEI

UINI:

COMPARAZIONE

IRA CEPPI

COMMERCIA1I

DI 1AROA

DIFÍUSIONE

Nove lieviti sono stati comparati

sulla base delle loro performance

fermentative

e dell'incidenza

che essi hanno sulle componenti

volatili

di vini Múller-Thurgau,

Sauvignon

blanc e su due Chardonnay,

prodotti

in normali

condizioni

di cantina.

Sono emerse differenze

significative

sia per quanto riguarda parametri

analitici

routinari

che per composti

aromatici

di rilievo

sensoriale.

lntroduzione

L ' i n c i d e n z a d e I l i e v i t o sull'aroma globale dei vini -s o l i t a m e n t e d i -s t i n t o n e l l e classi dei composti varietali, pre-fermentativi, fermentati-vi e post-fermentatifermentati-vi o del bouquet - si manifesta prin-cipalmente a livello dei com-posti detti appunto di origine fermentativa, ossia sintetiz-zatr ex-novo dai lieviti nel corso delle ferment"azioni. Il ruolo del lievito è tuttavia ben più complesso, potendo esso modificare sia composti

primari, volatili e non volati-l i , c h e c o m p o s t i d i o r i g i n e prefermentatla.

Oltre a fattort strettamente legati.al lievito stesso, quali l a s u a o r i g i n e g e n e t i c a e l a specificità del suo metaboli-smo, anche fattori di natura tecnologica condizionano il tipo ed il livello dei compo-sti aromatici. Infatti, le mo-difiche che la tecnica enolo-gica determina nel substrato - ad esempio nella disponibi-lità di nutrienti, di fattori di crescita e di precursori aro-matici non volatili - incidono

sul pool enzimatico della mi-croflora. Attorno a queste te-m a t i c h e e s i s t e c o te-m u n q u e una nutrita bibliografia sia originale che di rivisitazione dello stato dell'arte [Suoma-l a i n e n e t L e h t o n e n . 1 9 7 9 : C i o l f i e t D i S t e f a n o , 1 9 8 3 ; B e r t u c c i o l i e t a l . . 1 9 8 4 : C i o l f i e t a I . , 1 9 8 5 a ; 1 9 8 5 b ; M o n t e d o r o e R i c c i . 1 9 8 7 : Herrarz et a1., 1990; Di Ste-f a n o e t a l . , 1 9 9 2 ; N i c o l i n i , 1996). Non va dimenticato che anche i batteri possono i n c i d e r e s u l l a c o m p o n e n t e aromatica fermentatl a, ad

(3)

L'ENOTECNICO U MARZO 2OOO

Iob I

sterlhzzati al fine di

avvici-narsi quanto più possibile al-le normali modalità

d'utiliz-zazione industriale dei lieviti secchi selezionati per l'eno-logia.

lhoterisli

e melodi

Nome

(onmerrisle

o (eppo

dichiqrqto

e sigloturq

utilizzotq

nel luvoro

7303 INRA l.{

SM 102

Fermicru LS2

Fermicru VR5

Uvaferm CEG

Uvaferm Floral V EG8 INRA Alsace 9010 INRA Narbonne 522 Davis Montrachet

I

1 4

t7

1 9

I 4

i

)

6

I

l.{arbonne

Toh. 2

Conposizione

dei mosti dopo orritchimento

(on fhCR

CH

CH2

SB

MT

21,3

22.1

22,0

21,0

3 , 2 1

t,?u

g,1s

7 , r 5

24A

438

29r

na

fob. 3

Quattro mosti ottenuti nel-la vendemmia 1997 per pi-giadiraspatura e pressatura di uve Chardonnay (CH, CH2), Múller-Thurgau (MT) e Sau-vignon blanc (SB) sono stati divisi - dopo solfitazione (50 mglL), decantazione statica a freddo, travaso ed arricchi-mento con MCR - ciascuno in 9 frazioni di 30 litri, ognu-na inoculata con un diverso ceppo di lievito commerciale reidratato a 40"C. Per I'ino-culo si è utrhzzata la dose di 20 S/hI- anzichè un definito numero di cellule per unità di volume in considerazione del fatto che il secondo parame-tro non è solitamente verifi-cabile nella pratrca quotidia-na della gran parte delle can-tine ed inoltre che I'acquisto d e l l i e v i t o è f a t t o a p e s o e non a numero di cellule vive. Nella presente trattazr.one r lieviti saranno riportati con la siglatura numerica riporta-ta in Tab.1. Precedentemente alf inoculo, tutti i mosti pre-sentavano una carica sponta-nea inferiore alle 300000 cel-lule per millilitro. I1 decorso fermentativo è stato monito-rato mediante la misura del grado Brix rifrattometrico si-no a ToBx e successivamente con la metodica di Fehling; congiuntamente si è controlI a t a controlI a t e m p e r a t u r a d i f e r -m e n t a z i o n e in u n r a n g e t r a 20 e 23"C. A fine fermenta-zrone i vini sono stati trava-sati, solfitati e conservati a 5oC per evitare la fermentaz i o n e m a l o l a t t i c a ; u l t e r i o r -mente travasati e risolfitati, sono stati imbottigliati dopo filtrazione brillantante a car-toni e stertl.tzzante a mem-b r a n a d a 0 . 4 5 trrm. Tutte le operazioni sono state svolte presso la Cantina Sperimen-tale dell'Istituto Agrario di S. Michele all'Adige. L'analisi dei vini imbottigliati è stata e s e g u i t a n e l l a p r i m a v e r a

3

I

L4

1

' 6

T7

'8

1 9

3

6

I

I

L 7

, 1 '

5

L4

1 9

9

1

1 9

L4

6

T7

4 J I

6

I

1

1 7

1 9

9

1

i+

1

4 J

t 9

T7

2

)

I

t 4

6

1 3 , 1 0

13,07

13"04

13,03

1 2 , g g

12,gg

12,97

t2,94

1 2 , 9 1

a

6,80

ab

6,68

bc

6,53

bc

6,53

bc

6,53

bc

6,50

bc

6,50

cd

6,4A

d

6 , 1 9

a

3 1 , 3

a

30,5

ab 28,5

ab 27,0

abc 24,8

abc 24,3

abc 23,3

bc 19,0

c

16,3

a

1 3 3

a b 1 1 9

a b 1 1 3

b

lrz

b

108

b

107

b

106

b

1 0 1

b

1 0 1

Uqlori

mcd! per (eppo

di okuni pqrqnetri qnqlitiri dei vini espressi,

sqlvo

diversu

indiàzionér'

in g/L

2,8

" ) )

1,7

1 , 6

r , 3

1 , 3

1 , 3

r,2

1,2

L 4

I

t g

, I

8 r ,

6

] .

T ]

8

3

6

L4

1

T9

5

t'l

I

5

I

1

?

6

t 7

1 9

I4

8

I

t4

T7

:

1

6

1 9

8

a

0,61

a

0,59

ab 0,49

ab 0,41

b

0,36

b

0.32

b

0,32

b

0 , 3 1

b

0,28

a

3,4t

a

3,40

a

3,44

ab 3,39

ab 3,39

ab 3.37

abc 3.28

bc 3,23

c

3 , 1 , 9

a

5 8 , 1

ab

49,A

abc 37,I

abc 36,7

bc

30,1

bc

28,6

c

26,4

c

25,4

c

24,5

9

a

1 4 a

5

a

1 9 a

1

b

3

b

8

b

6

b

I 7 b

2 4"#

ab 7,24

bc 6,56

c

6,47

c

6,27

c

6,23

: 8,,[T.

62,2

58,7

54,2

49,3

43,7

3 0 , 1

22,1

1 9 , 0

l J , 6

Significatività delle dffirenze tra le medie al test F (n.s.= non signfficative; x p<0.05;*x p<0.01; x** D<0.001) e di Duncan (D).

esempio quelli lattici modifi-cano i livelli di acetaldeide f M a y e r , 1 9 ] 1 1 e p r o d u c o n o a l c u n i c o m p o s t i a n a l o g a -m e n t e a i l i e v i t i , c o -m ' è n e l caso del diacetile [Nielsen et Prahl, 1996; De Revel et al.,

1996).

La verifica dell'in crdenza

di 9 diversi ceppi di lievito di larga diffusione commer-c i a l e s u l l a commer-c o m p o s i z r o n e a r o m a t i c a d e i v i n i è s t a t a I ' o b i e t t i v o p r i n c i p a l e d e l presente lavoro.

Tale obiettivo è stato per-seguito effettuando gli ino-culi in mosti illimpiditi non

(4)

L'ENOTECNICO tJ MARZO 2OOO

fiq. I

Pàrforndn(e fermentqtive medie (n=41

dei diversi reppi di lievito

I ceppi i cui valori medi superano 1.5 glL hanno fatto registrare i casi di arresti di fermentazione riportati tra parentesi

1 9 9 8 .

L e a n a l i s i d e i p a r a m e t r i routinari di controllo dei vini sono state effettuate con me-t o d i c h e u s u a l i : a l c o o l (Tolvol) per densimetria sul d i s t i l l a t o , a c i d i t à v o l a t i l e GIL) e zuccheri (elL) in con-tinuo su Autoanalvzer II.

aci-dità titolabile (g/L) e solforo-sa libera e legata (mg/L) per titolazione su Compact Titra-t o r I I I . G l i a c i d i L - m a l i c o G / L . t , c r - c h e t o g l u t a r i c o (mg/L) e piruvico (mgll-) ed il glicerolo (g/L) sono stati misurati per via enztmatrca. La quanti ficazione dell' azoto

prontamente assimilabile (N mglL) è stata effettuata con u n m e t o d o fNicolini et al., 1997; Nicolini et Corradin, 19981 sviluppato specificata-mente per mosti e vini come modifica del metodo ASBC.

Alcoli superiori, acetaldei-de ed aeetato di etile sono stati determinati per via ga-scromato grafica col metodo d i G a b r i e t S a l v a g i o t t o t 1 9 8 0 1 . I c o m p o s t i v o l a t i l i dei vini sono stati analrzzatr con la metodica riportata in Margheri et Versini lI979l, derivata da quella di Drawert e t R a p p [1968].

L'analisi sensoriale è stata c o n d o t t a d a 1 1 d e g u s t a t o r i uttlizzando una scheda di va-lutazione non strutturata ri-portante i seguenti descrittori sensoriali : fruttato, fl oreale, r i d o t t o , v o l a t i l e , s p e z i a t o , piacere.

L' elabor azrone statistica dei dati è stata effettuata con la procedura Anova del pac-c h e t t o s o f t w a r e S A S ( S A S I n s t . I n c . , C a r y , N C , U S A ) . Come fonte dt vartazione so-no stati utlhzzati, per le ana-lisi chimiche, il ceppo di lie-vito e il mosto e, per le anali-si sensoriali, anche i degusta-tori e L'tnterazione "mosto x lievito".

Risuhqti

e

t o o

drsf

ussrone

Composizione dei mosti. La composizione dei mosti di partenza, valutata dopo ar-ricchimento con MCR, è ri-portata tnTab.2. I mosti CH, CH2 e SB non presentavano v a l o r i l i m i t a n t i d i a z o t o prontamente assimilabile; in particolare, è risultato deci-samente elevato il dato per il mosto CHz, ben al di sopra anche di quel valore di 300 m g l L s o p r a i l q u a l e r i s u l t a ininfluente, ai fini della dura-ta della fermendura-tazione, ogni aggiunta di sali di ammonio [Bely et al., l99ll. E comun-que noto che lo Chardonnay è una varietà solitamente ric-c a d i a z o t o a s s i m i l a b i l e , a l contrario del Mueller-Thur-gau che anche in questo caso manifesta la sua tradizionale bassa dotazione [Nicolini et al., 19991. Quest'ultimo,

(5)

in-L'ENOTECNICO tr MARZO 2OOO

Tub.

4

coolica. media prodotta per

varietà di uva era di 12.7 e t3.3 7o vol, rispettivamente per Chardonnay CH e CH2, d i 1 3 . 1 7 o v o l p e r S a u v i g n o n e di I2.9 7o vol per Mueller-Thurgau.

Decorso

dellq

fernenlozione

Conlenuti

medi (n=41

per ceppo

di okuni (omposli

volqtili dei vini (mg,/U

,1

í

6 l

1

5

1 9 '

T

f a t t i , n e l c a s o s p e c i f i c o h a p r e s e n t a t o v a l o r i d i I 2 0 m g l L , c o l l o c a n d o s i c a . 2 0 mglL al di sotto di quello che è considerato il limite di ca-renza azotata per fermenta-zronr da completarsi attorno ad una gradaztone alcoolica dr l2%ovol fAgenbach, 1977; R e e d e t N a g o d a w i t h a n a ,

r99rl.

Avvio di fermentazione. I ceppi utrhzzati hanno mostrato differenze altamen-t e s i g n i f i c a altamen-t i v e n e l l ' a v v i o della fermenta zrone, inteso come numero di ore necessa-Í r e a c o n s u m a t e t p t t m t 2 "Bx. In Fig.1a tale parametro è riportato espresso in giomi, per comodità di comparazio-n e c o comparazio-n l a F i g . 1 b r e l a t i v a a l completamento della fermen-t a z fermen-t o n e . I c e p p i c h e , n e l l e condizioni sperimentali, han-n o a v u t o I ' a v v i o m e d i o p i ù rapido e nettamente inferiore

at 2 giorni sono stati nell'ord i n e : 8 , 1 7 , 6 , 3 e 1 9 ; s i g n i f i -c a t i v a m e n t e i l o i ù l e n t o i n assoluto è stato ii ceppo l.

A d u n a v v i o r a p i d o n o n necessariamente è corrispo-sto un completamento altret-tanto veloce (Fig. 1b). Ricor-dando che le differenze tra i ceppi non sono state statisti-c a m e n t e s i g n i f i statisti-c a t i v e p e r quanto riguarda tale parame-tro, si osserva comunque che tempi medi inferiori agli 11 giorni hanno fatto registrare i ceppi 5, 6;8, 14; leggermen-te più lento il ceppo 9. Nes-suno di questi cinque ha la-sciato, in nessuno dei 4 vini prodotti per stipite, zuccheri superiori at 2 glL.Gli stipiti I J , 1 9 , 3 e d 1 s o n o a r c i v a t r a fine fermentazione in tempi mediamente più lunghi, la-sciando tutti almeno un cam-pione con residuo zuccherino superiore a 2.5 g/L (Fig.1c). Il livello della gradazione

alI c e p p i l e 9 h a n n o m o -strato una diminuzione del g r a d o B r i x n e l c o r s o d e l l a fermentazione molto regola-r e e l i n e a regola-r e ( F i g . 2 ) , s e n z a quell'abbassamento deciso e rapido che si evidenzia soli-tamente nella fase di fermen-tazione tumultuosa attorno al 2 " - 4 " g i o r n o d a l l ' i n o c u l o . Mentre però il ceppo 1 non è andato a secco in uno det 4 mosti (CH), il t ha completa-to perfettamente la fermenta-zrone in tutti i casi. Questo a s p e t t o d i " r e g o l a r i t à " d e l c o n s u m o z u c c h e r i n o , c u i è associato un minore sviluppo di calore nell'unità di tempo, può essere un fattore tecno-logico interessante per quelle situazioni aztendali in cui ci sia una limitata disponibilità di frigorie.

V a l u t a t i e s c l u s i v a m e n t e dal punto di vista dell'anda-mento delle fermentazronr, g l i s t i p i t i 5 , 6 , 9 , 8 e 1 4 h a n -no fornito i migliori risultati; i l c e p p o 1 9 h a m a n i f e s t a t o una certa tendenza alla for-mazione di schiume piuttosto persistenti.

Parametri routinari. Di tutti i compostr anahz-zati verranno discussi princi-p a l m e n t e q u e l l i princi-p e r i q u a l i sono risultate statisticamente significative le differenze tra le medie per la fonte di va-riabilità "ceppo" di lievito.

Tra le analisi routinarie e quelle effettuate per via enzi-matica si sono osservate dif-ferenze significative per aci-dità volatile, aciaci-dità titolabi-le, S02 libera e totatitolabi-le, acidi m a l i c o , o - c h e t o g l u t a r i c o e piruvico, e glicerina (Tab. 3). Benché con differenze non significative per l'alcool prod o t t o , I ' u n i c o b a y a n u s p r e -sente tra i ceppi testati (cep-po 5) ha mostrato in media la t e n d e n z a d e l l a " s p e c i e " a

t ; :

Significativitò delle dffirenze tra le medie al test F (n.s.= non significative; * p<0.05;*x p<0.01; xxx p<0.001) e di Duncan (D).

(6)

L'ENOTECNICO U MARZO 2OOO

fiq. 2

Cu-rue

di fermentozione (orel dei diversi ceppi di lievito in due nosti

fornire una minor resa in al-c o o l lCiolfi et al., 1985a]. I l i v e l l i g e n e r a l i d e l l ' a c i d i t à volatile sono risultati piutto-sto elevati e ben al di sopra dei livelli medi usualmente riscontrati nei vini della Can-tina Sperimentale; probabil-m e n t e I ' e l e v a t o l i v e l l o d i limpidezza der mosti utthz-zati per la presente sperimen-tazrone ha contribuito in tal s e n s o . P e r q u a n t o r i g u a r d a I'acidità volatile, al di là del-le differenze significative o meno, quattro ceppi (9,14,5, 17) hanno superato il livello medio di 0.40 g/L; di questi, 9 e 14 sono addirittura a va-lori di ca. 0.60 glL. n baya-nus (5) conferma la tendenza tipica della "specie" [Ciolfi et al., 1985a, 1985b1. Il valo-re medio minimo in assoluto è s t a t o q u e l l o d e l c e p p o 8 , per altro significativamente differente solo da quelli ele-vatissimi dei ceppi 9 e 14.

Relativamente all'acidità titolabile, al di là dei valori p i ù e l e v a t i r i s c o n t r a t i p e r quei ceppi che avevano ma-n i f e s t a t o 1 ' a c i d i t à v o l a t i l e elevata, si osserva in partico-l a r e i partico-l v a partico-l o r e p i ù b a s s o d e partico-l ceppo 8, legato anche al fatto c h e e s s o l a s c i a a n c h e i p i ù bassi livelli dell'acido mali-c o . T a l e mali-c e p p o h a p r o d o t t o anche il massimo livello di a-chetoglutarico, legato al ma-lico attraverso la via ossidati-va del ciclo di Krebs. I ossidati-valori dell'acido malico, pur senza il suffragio della diretta de-termrnazione dell' acido latti-co, sono da considerare reali e non interferiti da malolatti-ca sia per il fatto che le trafi-le di vrnifrcazione prevede-vano I'uso del freddo (5"C) d a l l a s v i n a t u r a f i n o a l l ' i m -bottigliamento sia per i bassi livelli (qualche mglL) regi-strati, senza differenze signi-ficative tra i ceppi, per il

lat-tato di etile. Per quanto ri-guarda I'acido piruvico si è osservata una netta discrimi-nazione in due gruppi, con v a l o r i p i ù b a s s i p e r i c e p p i I . 1 , 6 , 8 , 3 e d 1 . A d e c c e z i o -ne del ceppo 1, questi ceppi hanno dato, come atteso, an-che i più bassi valori di gli-cerina e la più alta resa in al-cool.

Composti

the

legono

lo S02

Tra i composti che legano la solforosa, oltre all'appena discusso piruvico, hanno un peso rilevante sia I'acetaldeid e ( T a b . 4 ) c h e I ' a c i I'acetaldeid o c r -chetoglutarico (Tab. 3). Per ambedue sono state riscon-trate diffe Íenze significative tra i ceppi. I valori medi per I'acetaldeide sono nel com-plesso abbastanza elevati per vinificazioni in bianco, con i livelli massimi fatti registrare dal ceppo 3, come ci si pote-va attendere in relazione ai due arresti di fermentazione (Fig. 1c). Statisticamente si d i s c r i m i n a n o s o l a m e n t e i ceppi 3,5 e 19, alto produt-tori, dal ceppo 8 con i valori minimi. Quest'ultimo invece ha prodotto, assieme al cep-p o 3 i cep-p i ù e l e v a t i v a l o r i d i acido cr-chetoglutarico, stati-sticamente superiori a quelli d e i c e p p i 5 , 1 7 e 9 . L ' i n s i e -me dei valori di acetaldeide, piruvico ed a-chetoglutarico ha condizionato il livello di SO2 combinata (misurato per differenza della libera dalla totale) e combinabile (calco-lato secondo i coefficienti ri-p o r t a t i d a M a y e r l I 9 7 7 D . I livelli più bassi, tecnologica-mente più interessanti, sono stati quelli relativi ai ceppi 8, 6 e Il; i più elevati quelli dei c e p p i 3 , 5 e 1 a Gig. 3).

Alcooli superiori.

Relativamente agli alcooli s u p e r i o r i t o t a l i ( T a b . 4 ) , l l c e p p o d i b a y a n u s ( 5 ) s i d i -scrimina nettamente dagli al-tri ceppi, essenzialmente per la maggiore produzione di 1-propanolo; tale stipite, come tipico per i bayanus, si con-ferma inoltre fra gli alto pro-duttori di 3-etossi-propanolo lCiolfi et al., 1985b1. Propa-+ - 1 * f f i F * 3 +5 - - : b { . * " 6 + l € - 8 - o - 9 * 1 7 * * h * - 1 4 - 1 9

(7)

L'ENOTECNICO tr MARZO 2OOO

Iub. ó

lnterpretqzione

riqssunlivq

dei risultqti dellu sperinentqzione

o)+

+

+

+

Presenza di residui zuccherini = numero di vini sui 4 prodotti per ceppo

fiq. 3

Hùeili medi lmg/ti n=41 di solforoso combinulq ei tombinqbile

nolo e 3-etossi-propanolo de-rivano dal metabolismo, par-z i a l m e n t e i n c o m u n e , dell'omoserina: via treonina il primo, via acetilomoserina il secondo. Relativamente al-la somma degli altri 3 princi-pali alcooli superiort (2metil 1 propanolo, 2mettll -butanolo, 3-metil- 1 -butano-1o), i ceppi 6, I e 5 sono ri-s u l t a t i ri-s i g n i f i c a t i v a m e n t e maggiori produttori rispetto a i c e p p i 1 4 e 9 . P e r I ' a l c o o l p-feniletilico i contenuti ge-nerali sono risultati a livelli medio-bassi, senza differen-ze significative tra i ceppi e con il ceppo 6 ai livelli medi

più elevati; solamente ai va-lori massimi registrati, attor-no ai 28 mglL, tale composto potrebbe contribuire alla nota fermentativa di rosa.

Acetqti

ed

esteri

etilici

T r a l e c l a s s i d i c o m p o s t i responsabili delle note frutta-te. si sono osservate differen-ze significative tra i ceppi per quanto riguarda gh o' acetatl" e non per gli "esteri etilici" (Tab. 5). I livelli degli 'oace-tati" riscontrati in questa spe-nmenfazione spaziavano da

valori massimi tipici per vini molto fruttati, dell'ordine dei 4-5 mglL, fino a valori mini-mi inferiori al mini-milligrammo per litro, decisamente limitati per vini di un anno come era-no quelli anahzzatt Gli esteri si collocavano su valori nella media di vini trentini anche di produzione su scala indu-striale e più elevati rispetto a v i n i d i p r o d u z i o n e t e d e s c a [Versini et al., 1996a; Versini et a1., l996bl. Per quanto ri-guarda gli acetati (Tab. 5), si discriminano i ceppi 19 e 6, con i valori più alti, dai ceppi 8, 14, I7 e 9 ai livelli più bas-si; le differenze sono attribui-bili, dal punto di vista statisti-co, essenzialmente all' acetato di isobutile - a contenuti giu-dicabili ininfluenti, almeno s u l l a b a s e d e l l e s o g l i e d i 1600 l-LglL riportate da Meil-gaardll975l per la birra - e, principalmente, all'acetato di i s o a m i l e . P e r q u e s t ' u l t i m o , tutti i ceppi, ad eccezione del 1 7 e d e l 9 , h a n n o p r o d o t t o contenuti medi al di sopra del livello di soglia che è analo-g o a q u e l l o d e l l ' a c e t a t o d i isobutile. Differenze signifi-cative sono emerse anche per i corrispondenti acidi isobu-tirrico ed isovalerianico. Dif-f e r e n z e s i g n i Dif-f i c a t i v e s o n o state riscontrate anche per i composti : 4-idrossibutirrato di etile, 2-idrossiglutarato di etile, 9-decenoato di etile ed il corrispondente acido

9-de-Significatività al test di F (x**p<O.001; **p<0.01) e di Duncan

(8)

L'ENOTECNICO U MARZO 2OOO

[iq. 4

Rríolo

del reppo

di lievito

Conlenuto

nrédio

(borrsl

e livelli nei 4 unr

in relozione

ollu produzione

di rnetionolo

lpg/U:

cenoico, nonché per l'acido caprico. Per il 9-decenoato di etile, Schreier U9l9l riporta una maggiore concentrazione nei casi di vini prodotti in li-mitate quantità e con ossigen a z i o ossigen e d e l l ' a m b i e ossigen t e f e r -mentativo.

Non sono emerse differen-ze significative tra i ceppi, invece, per i composti: latta-to e succinalatta-to acido di etile, dietilsuccinato, y-butirrolat-tone, alcool benzilico, acidi grassi lineari a C4, C6 e C8, 4-vinilfenolo, esanolo, trans 3-esenolo e cis 3-esenolo, gli ultimi tre di origine tipica-mente pre-fermentativa. Per

il 4-vinilfenolo, i contenuti massimi registrati sono risul-tati in qualche caso prossimi ai livelli di soglia per una so-luzione alcoolica ma comun-que inferiori ad U3 del valo-re riportato come soglia di ri-conoscimento in un vino.

Relativamente ai composti solforati, con la metodica uti-hzzata è stato possibile ana-lizzare solamente il 3-metil-tio- 1 -propanolo, o metionolo ( F i g . 4 ) . T a l e c o m p o s t o è c o n s i d e r a t o t r a i " s o l f o r a t i pesanti" tn relazione al suo punto di ebollizione [Anoci-b a r - B e l o q u i e t B e r t r a n d , 19961 ed è caratterizzato da

una nota olfattiva di cavolo cotto. I livelli osservati, ben-c h é m e d i a m e n t e v i ben-c i n i a quelli dt percezione in solu-zrone modello, sono comun-que inferiori al livello di so-glia per i vini bianchi (4.5 mglL); solo i valori massimi riscontrati per il ceppo 17 si collocano tra i livello di so-glia dei bianchi e quello per i vini rossi (3.2 melL) [Lavi-gne et al., 19931. I livelli me-d i me-d i 2 1 6 8 WglL relativi al ceppo 17 sono risultati i più elevati (Pr>F 0.0180); gli al-tri lieviti, pur a fronte di no-tevoli differenze nei valori medi, non differiscono stati-sticamente tra loro.

lieviti ed Unitù

di flqvour

D i v i d e n d o l e c o n c e n t r a -z r o î r m e d i e d e i c o m p o s t i compresi tra gli "acetati" glt "esteri"

e I'alcool B-fenileti-lico - presi in considerazione p e r i l c o n t r i b u t o a l l a n o t a "

fr uttatafl ore ale fermentati -ya" - per le loro rispettive so-g l i e [MerIso-gaard, 19751 ed operando con lo stesso crite-rio anche per gli acidi grassi ( i s o C 4 , C 4 , i s o C 5 , C 6 , C 8 , C 1 0 ) , r e s p o n s a b i l i d i n o t e " g r a s s e " ,

s i è r i c a v a t a u n a classificazrone dei ceppi in b a s e a l l e U n i t à d i F l a v o u r prodotte (UF). Tale approc-cio è stato attuato nell'ipotesi che sensaziom olfattive simi-li possano essere considerate additive in termini di perce-pibilità. Per l'alcool B-fenile-t i l i c o s i è u s a B-fenile-t a la s o g l i a d i 2 5 m g l L r e l a t i v a a m i s c e l e con altri alcooli superiori. La c l a s s i f i c a z r o î e o t t e n u t a è grafrcata in Fig. 5. Si eviden-ziano le differenze significa-t i v e ( P r &gsignifica-t; F 0 . 0 1 8 1 ) p e r l e U.F. fruttato-fl oreali-fermen-tative dei ceppi 19 (6.6 U.F.) e 5 (6.4 U.F.) rispetto ai cep-p i 9 ( U . F . 5 . 5 ) e 1 7 ( U . F . 5.3). Su valori medi uguali o superiori alle 6 U.F. si trova-no anche i ceppi 6 (6.2 U.F.), 1 ( 6 . 1 U . F . ) e 3 ( 6 . 0 U . F . ) . Risulta interessante osserva-re che la componente fuuttata del ceppo 19 si differenziada q u e l l a d e l c e p p o 5 p e r u n m a g g i o r e r u o l o d e l l a n o t a fruttata da "gomma

america-Il ceppo 17 ha fornito livelli significatívamente più elevati (Pr>F 0.0180) ríspetto agli altri ceppi.

tio. 5

Un-itù

di tlovour medie

(n=ltf

cqkolqte

per lievito in buse oi vqlori di so.

glio definiti do lUleilgoord

ll975I

(9)

L'ENOTECNICO U MARZO 2OOO

foh. 5

Conlenuti

medi (n=4f per (eppo di qkuni (omposti

volotili dei vini (pg,/U

f i 1 9 a 14 ab 1 b c 3 b c 8 b c 9 b c 5 b c 6 b c l l c

a

2496

ab

2409

abc

2197

abcd 1929

b c d

1 8 1 4

bcd

1803

cd

1729

d

1558,

d

1425

L 9

3

1

6

I

t 4

I

t 7

252

2t5

197

189

1 7 8

r75

173

r69

165

6

t

19

,1

11

l4

$ I

504

487'

484

464

479

362

3L9r

308

302

"t

t^lÀ'

ab

4406

bc

3545t

iT IL;\.

cd

246I

T ?t?t

19

6 , .

1 '

3

il

8

t 4

ù

I

a

3;286

ab

3I3V

abc 2897

abcd 2663

Ucd 2438

cd

2322

cd

2265

d

2107

d

79;3r

j

;;

' ---

.

{

i+

n r , J .

9',

,1,

,8',

T,':Í

16,.

L9

1 9

6

I

?

I

)

t 4

L7

I

54,4

45,2

35,2

33,0

30,7

29,4

29,1

28,9

22,5

1 9

5

9

T4

T7

8

6

't

I

159

139

1 1 8

1 1 1

107

105

t02

65

75

5

t 9

1

I

j

9

6

1 7

t4

837

791

1 7 r

759

7 5 4

752

73r

720

682

t4

?

1

6

1 9

I

9

t"t

982

879

875

847

820

792

7 7 A

733

655

9

5

t9

6

?

x

I

1 4

L 7

1 5 9

r 7

145

1

137

19

itr'^

3

i12 3

rt}

5

1 0 1

1 4

a

68,3

ab

61,9

ab

60,8

ab

53,0

abc

45,1

bc

42,8

bc

38,4

: 7l'l

5

t 4

1:g

3 '

1

6

I

I

fi,

1998

1 8 8 8

1880

1857

1 8 1 9

17g0

1762

1750

r782

l

/\'ì

L?

I 4

ì

I

I

6

I

1 9

a

4179 14

a

4145 l7

ab

2869

8

b

2490 rg

b

240s

3

b

2304

6

b

2028

1

b

1654 5

b

1 5 7 8 9

*

.

152,3

8

138,0 1

126,3 17

1 1 5 , 0 3

1 1 1 , 5 1 4

108,8 5

1 0 1 , 3 l g

75,5

g

'72,8

6

i:,tr:,

'J "1

1625

6

abc

1207

I

abc

i31l ,'n

T."

3;à " i:

906

14

c

a

1 5 8 0

ab

1428,

ab

1297

ab

1244

ab

1242

ab

t226

b

1169

b

Ll26

c

7 t 8

1

7

a

, L # "

3

abc

8

abcd

6

abcd

I

bcd

l o T

a

u

&

ab

ab

ab

b

b

b

&

a

ab

at

ab

ab

ab

b

b

900

787

744

7rs

7 1 6

628

621

536

5 1 9

I

)

6

3

t 4

I 9

1

I

T 7

52?.

488

425

399

382

337

328

2s7

2,06

Sìgníficatirítà delle dillerenze trd" le medie al test F (n.s.= non signifi.catile; * p<0.05; ** p<0.01; *** p<0.001) e di Duncan (D).

na" dell'acetato di isoamile, mentre la nota fruttata di de-r i v a z i o n e " e s t e r i " è s u g l i stessi valori per i due ceppi.

Non sono emerse differen-ze significative per quanto ri-g u a r d a le U . F . p e r 1 e n o t e "grasse".

C o n f r o n t o c o l c e p p o 1 9 usato come riferimento in-ternazionale.

I dati analitici medi di ogni ceppo sono stati rielaborati esprimendoli in termini

per-centuali rispetto al lievito 19. Questo, venduto sotto diversi n o m i c o T n m e r c i a l i , c o r r i -sponde ad uno dei ceppi più noti a livello rnternaztonale (Davis 522; Montrachet). Si riporta la Fig. 6 per facilità di comparazione tra lieviti. La q u a s i t o t a l i t à d e i l i e v i t i h a prodotto livelli medi di acid i t à v o l a t i l e p i ù e l e v a t i r i -s p e t t o a l c e p p o 1 9 e t u t t i hanno mostrato livelli medi d i S O 2 li b e r a m a g g i o r i . L a gran parte dei ceppi tende a

dare valori mediamente infe-riori rispetto al ceppo 19 per quanto riguarda i composti: propanol o, 2-metll- 1-propa-nolo, 2-metrl-1 -buta1-propa-nolo, 3-metil-1-butanolo, acetati di isobutile, isoamile e n-esile, butirrato di etile. Viceversa, la gran parte dei lieviti testati m o s t r a v a l o r i m e d i a m e n t e più elevati rispetto al ceppo 1 9 p e r q u a n t o r i g u a r d a i composti: acetato di 1,3-pro-pandiolo, 4-idrossibutirrato di etile e 3-etossipropanolo.

(10)

L'ENOTECNICO U MARZO 2OOO

iing;ioório"i

nedie percentuali

per i diversi

ronposti cokolote

per.eppo riepetto

ol lievito 19

Dal punto di vista tecnologi-co il ceppo 19 si è carattertz-zato in particolare per la ele-vata produzione di acetati e per la SO2 libera bassa.

D i f f e r e n z e i n r e l a z i o n e alla "varietà".

Le differeîze riscontrate su base statistica tra i vini ot-tenuti dat 4 mosti monova-rietali non possono essere in-terpretate come differenze ri-c o n d u ri-c i b i l i a l l a " v a r i e t à " e conseguentemente, essendo

di poco interesse, non vengo-no riportate. Tuttavia, si può osservare come, ad esempio i n r e l a z i o n e a l l a d o t a z i o n e azotata iniztale,la sintesi di alcuni prodotti volatili ad es-sa legati quali gli acetati (Fig 7) mostri la nota evoluzione p o s i t i v a c o n i l c r e s c e r e dell'azoto disponibile, alme-n o f i alme-n o a v a l o r i d t a z o t o d e l l ' o r d i n e d e i 3 0 0 m g l L . Tale comportamento è stato seguito da tutti e nove i ceppi uttltzzatt.

G l i e s t e r i , v i c e v e r s a , n o n evidenziano nessun compor-tamento gener altzzabtle. I ceppi 5 e 17 sembrano carat-tertzzatst con una certa co-s | a n z a r i s p e t t i v a m e n t e p e r i livelli più elevati e più bassi di esteri, indipendentemente dal mosto dr partenza.

Risultati sensoriali. A 1 l ' a n a l i s i s e n s o r i a l e ( 1 1 d e g u s t a t o r i x 4 v a r i e t à x 9 c e p p i ) s o n o r i s u l t a t e d i f f e -renze statisticamente

signifi-83

I

I

I

I

L

(11)

L'ENOTECNICO tr MARZO 2OOO

t*'$;l"'e

rro

esteri nei vini

il

e

(onlenuto

medio (n=91,

mossimo

lq dotuzione

in qzoto qssimilubile

e nrinimo

di oretoti ed

dei nosti monouqrietqli

proved to be quicker while 1 7 . 1 9 . 3 a n d 1 a l l l e f t r e s i -d u a l s u g a r s in a t l e a s t o n e s a m p l e . S t r a i n s 9 , 1 4 , 5 a n d I1 had a volatile acidity mean level higher than the overall average; the lowest level was for strain 8. In relation to the l e v e l s o f t h e s u b s t a n c e s linking the sulphur dioxide -acetaldehyde, piruvate and a-ketoglutarate - the level of the bound SO2 was lower for strains 6, 8, and 17. The gly-cerol content for strains 14,9 a n d 5 w a s s i g n i f i c a n t l y h i -g h e r c o m p a r e d t o t h a t f o r strains 8, 6, 3, and 17. Strain 5, bayanus, proved to be the highest producer of l-propa-n o l a l-propa-n d 3 - e t h o x y p r o p a l-propa-n o l . There proved to be statistical differences among the yeasts for the acetates but not for the esters. In particular, strains 19 and 6 stand out for their pro-duction of significantly hi-gher levels of acetates com-p a r e d t o 8 , 1 4 , I 7 a n d 9 . Strain 17 proved to be signifi-cantly the greatest producer of methionol.

Si ringraziano il prof. G. Volonterio dell' Università di Milano,la dott. A. Dalla Ser-ra, i tecnici P. Barchetti, M. M a r c h i o , W . A g o s t i n i e M . A g o s t i n i d e l C e n t r o S p e r i -mentale dell' Istituto Agrario nonché l'enot. F. Coser.

Bibliogrqfiq

Agenbach W.A. (1977) - A study of nitrogen content in r e l a t i o n t o i n c o m p l e t e f e r -mentations, yeast production and fermentation activity. P r o c . S . A . S . E . V . , S t e l l e n b o -sch, Cape Town, November 1971, pp 66-87

Anocibar Beloqui 4., Ber-trand A. (1996) - Etude des c o m p o s é s s o u f r é s " l o u r d s " d a n s l e v i n . - I n : C E n o l o g i e 95, 5e Symp. Int. (Enologie, L o n v a u d - F u n e l A . e d . , T E C & D O C , P a r i s , p p . 5 9 3 -6 0 1

Bely M., Sablayrolles J.M., B a r r e P . ( 1 9 9 1 ) - A u t o m a t i c detection and correction of a s s i m i l a b l e n i t r o g e n d e f i -ciency during alcoholic fer-mentation under enological conditions. - In: Int. Symp. on Nitrogen in Grapes and Wine, c a t i v e ( P r > F 0 . 0 0 0 1 ) t r a i

c e p p i s o l a m e n t e p e r i l d e -s c r i t t o r e " v o l a t i l e " , c o n l a netta discriminazione dei va-lori più elevati dei lieviti 14 e 9 rispetto a tutti gli altri in-distintamente. Questi ceppi a v e v a n o f a t t o r e g i s t r a r e i massimi livelli chimico-ana-litici medi dello stesso para-metro ed anche i valori medi sensorialmente misurati per gli altri ceppi concordano be-ne con i valori analitici. Ben-ché non a livelli di significa-tività statistica, i giudizi sen-soriali per il descrittore "frut-tato" hanno collocato i ceppi 19 e 9 rispettivamente ai li-velli medi massimo e mini-mo, individuando tendenzial-mente i due estremi nel range degli "aeetat|" (Tab.3). Rela-tivamente al giudizio di "pia-cere" i ceppi 6 e 14 sono sta-ti collocasta-ti, pur senza signifi-catività statistica, rispettiva-mente ai livelli medi massi-mo e minimassi-mo.

Conrlusioni

Obiettivo del lavoro è sta-t o q u e l l o d i c o n f r o n sta-t a r e 9 c e p p i d i l i e v i t o , a l c u n i d e i q u a l i s i c u r a m e n t e p r e s e n t i sul mercato con denomina-zLorrr commerciali diverse. La valutazione è stata basata sia sugli usuali parametri di controllo dell'andamento fer-mentativo sia, ed in partico-lare, sugli effetti sulla com-posizione aromatica dei vini.

Si è operato in condizioni di mini-v ini ficazione I S chaffer et Meyer, 19921 senza pre-ventiva sterllizzazione dei mosti, con 1o scopo di testare i lieviti nelle reali condrziont operative enologiche.

I risultati della sperimenta-z i o n e s o n o r i a s s u n t i n e l l a Tab. 6, in cui le informazionr acquisite sono state interpre-tate e tradotte, a fini applica-t i v i , i n 3 f a s c e d i g i u d i z i o : ' o + " ( a l t o , elevato), "*/-" (medio) e o'-" (bassoflento).

I

Abstrqct

Y e a s t s a n d w i n e a r o m a compounds: comparison of commercial strains.

The aim of this study was to evaluate - under real wine-making conditions and on 4 juices - the performances of nine commercial strains of y e a s t b o t h i n t e r m s o f f e r -mentation kinetics and, more particularly, in terms of the aroma composition of the wi-ne. Just'before inoculum, the j u i c e s all had less than 300 000 cells/ml. The yeasts we-r e ' . 7 3 0 3 I N R A N a we-r b o n n e (coded 1), SM I02 (3), Fer-micru LS2 (5), FerFer-micru VR5 (6), CEG Uvaferm (8), Floral V Uvaferm (9), EGS INRA Alsace (14), 9010 INRA Nar-bonne (I7) e 522Davrs Mon-trachet (19). V/ith strains 5, 6, 8 , 1 4 , a n d s e c o n d a r r l y 9 , completion of fermentation

(12)

L'ENOTECNICO fI. N4ANZO 2OOO

S e a t t l e , W a s h i n g t o n , U S A , 1 8 - 1 9 J u n e 1 9 9 1 , J . M . R a n t z ed., ASEV publ., pp 2lI-214

Bertuccioli M., Montedoro G.F., Rosi I. (1984) - Recent developments in processing and fermentation technolo-gies for improving the aroma o f w h i t e w i n e . - P r o c . I n t . Symp. Cool. Climate Viticul-ture Enology , Oregon State U n i v e r s i t y , p u b l . N ' 7 6 2 8 , Corvallis, pp. 460-478

C i o l f i G . , D i S t e f a n o R . ( 1 9 8 3 ) - I c o m p o s t i v o l a t i l i ceduti dai lieviti durante la fermenfazione : confronto fra stipiti della stessa specie e di s p e c i e d i v e r s e . - V i g n e v i n i (10,12): 43-49

C i o l f i G . , C a s t i n o M . , D i S t e f a n o R . ( 1 9 8 5 a ) - S t u d i o della risposta metabolica di lieviti di specie diverse fer-m e n t a n t i u n u n i c o fer-m o s t o a temperature comprese fra 10 e 40 oC. - Nota I - Riv. Vitic. Enol. (38,9): 447-470

C i o l f i G . , C a s t i n o M . , D i S t e f a n o R . ( 1 9 8 5 b ) - S t u d i o della risposta metabolica di lieviti di specie diverse fer-m e n t a n t i u n u n i c o fer-m o s t o a temperature comprese fra 10 e 40 'C. - Nota II - Riv. Vitic. Enol. (38, 10): 489-501

De Revel G., LonvaudFun e l A . , B e r t r a LonvaudFun d A . ( 1 9 9 6 ) -Étude des composés dicarbo-nilés au cours des fermenta-tions alcoolique et malolacti-q u e . - I n : ( E n o l o g i e 9 5 , 5 e S y m p . I n t . ( E n o l o g i e , L o n -v a u d - F u n e l A . e d . , TEC&DOC, Paris, pp. 321-325 Di Stefano R., Maggiorotto G., Gianotti S. (1992) - Tra-sformazioni di nerolo e gera-niolo indotte da lieviti - Riv. Vitic. Enol. (45,1): 43-49

D r a w e r t F . . R a p p A . (1968) - Gaschromatographi-sche untersuchung pflanz1,-' c h e r a r o m e n . C h r o m a t o -graphia (I):446-457

G a b r i G . , S a l v a g i o t t o R . (1980) - Dosamento gas-cro-matografico simultaneo della a c e t a l d e i d e , d e l m e t a n o l o , d e l l ' a c e t a t o e d e l l a t t a t o d i etile, e degli alcoli superiori nei distillati alcolici. - Vini d'italia (22,124): 37 -43

Hertatz T., Herraiz M., Re-glero G., Martin-Alvarez J.P., C a b e z u d o M . D . ( 1 9 9 0 ) Changes in the composition

of alcohols and aldehydes of C6 chain length during the al-coholic fermentation of grape must. - J. Agric. Food. Chem. (38):969-972

Lavigne V., Chatonnet P., Dubourdieu D. (1993) - Les défauts olfactifs de réduction d'origine fermentaire. - Actes S y m p . I n t . " C o n n a i s s a n c e a r o m a t i q u e d e s c é p a g e s e t qualité des vins?, Bayonove C . , Crou zet J ., Flanzy C., Martin J.C. & Sapis J.C. eds., Revue Frangaisè (Enologie p u b l . , 9 - 1 0 F é v r i e r 1 9 9 3 . Montpellier, France, pp. 288-296

M a r g h e r i G . , V e r s i n i G . (1919) - L'apporto delle tec-niche modeme alla definizio-ne ed al controllo della qua-l i t à d e i v i n i . - V i n i d ' I t a qua-l i a ( 2 1 , 1 1 9 ) : 83-93

Mayer M.K. (1917) - Pro-gres recents dans la connais-sance des phenomenes microbiologiques en vinification. -XVe Congrès Int.Vigne Vin, 2 4 3 0 j u i l l e t 1 9 7 7 , N y o n -Changins, Section II: Oenolo-gie, pp. 43-55

M e i l g a a r d M . C . ( 1 9 1 5 ) -Aroma volatiles in beer: puri-fication, flavour, threshold and interaction. - In: Geruch-u n d G e s c h m a c k s t o f f e , F . Drawert ed., H. Carl, Núrn-berg, 1975,pp.211-254

Montedoro G.F., Ricci A. (1987) - I composti aromatici d i d e r i v a z i o n e fe r m e n t a t i v a della produzione di vini pro-venienti da uve non aromati-che. - Proc. Int. Symp. "The aromatic substances in grapes and wines ", S. Michele a/4, I t a l y , J u n e 2 5 - 2 7 , I 9 8 l . Scienza A. & Versini G. eds., pp. 133-157

Nicolini G. (1996) - Com-posti aromatici dei vini bian-chi: interazione con aspetti di tecnica enologica. - In: "Gli a r o m i i n e n o l o g i a : i l p u n t o sulle nuove conoscenze di in-dtizzo applicativo?, Atti cor-so di aggiomamento naziona-l e A . E . I . , M i naziona-l a n o 6 naziona-l u g naziona-l i o

r996

N i c o l i n i G . , V e r s i n i G . , Corradin L., Grandi C. (1997) - Un nuovo metodo valutativo d e l l ' a z o t o a s s i m i l a b i l e n e i mosti e nei vini base Trento D O C . - C o n v e g n o " N u o v e cono scen ze nella produzione di Talento Trento DOC.", S.

Michele all'Adige, 7 novem-bre 1997.

N i c o l i n i G . , C o r r a d i n L . (1998) - I1 metodo ISMA per la determinazione in mosti d'uva dell'azoto prontamente a s s i m i l a b i l e . - W o r k s h o p AEI, S. Michele all'Adige, 30 gennaio 1998

Nicolini G., Stefanini M., Versini G., Gimenez Martin e z R . , A . M e r z ( 1 9 9 9 ) -Comportement agronomique et variabilité aromatique de v i n d e q u e l q u e s c l o n e s d e Mùller-Thurgau dans le Tren-rin (Iralie). Riv. vitic. Enol. (52,2): in stampa

N i e l s e n J . C . , P r a h l C . (1996) - Metabolism of citric acid by Leuconostoc anos in direct inoculation effect on wine flavor.- In: (Enologie 95,5e Symp. Int. (Enologie, L o n v a u d - F u n e l A . e d . , TEC&DOC, Paris, pp. 317 -320

Reed G., Nagodawithana T.W. (1991) -Yeast techno-logy, 2nd edition - AVI Book, R. Van Nostrand publ., New York, pp. 179

S c h a e f f e r A . , M e y e r J . P . (1992) - La vinification des lots d'essai. - Progrés Agrico-le et ViticoAgrico-le (109, 7):164-166

S c h r e i e r P . ( 1 9 7 9 ) F l a -vour composition of wines: a r e v i e w . - C R C C r i t . R e v . Food Sci. Nutr. (12):59-lII

Suomalainen H., Lehtonen M. (1919) - The production of aroma compounds by yea-st. - J. Inyea-st. Brew. (85, 3):149-1 5 6

V e r s i n i G . , N i c o l i n i G . , R a p p A . , D a l l a S e r r a 4 . , Amadei E. (1996a) - Topics o n a r o m a c o m p o u n d s o f northern Italian Múller-Thur-gau wines. - In: Proc. lst SA-S E V I n t . C o n g r e s s , C a p e T o w n , S o u t h A f r i c a , 8 - 1 0 N o v e m b e r 1 9 9 5 , G o u s s a r d P.G., Archer E., Saayman D., Tromp A. & van Wyk J. eds., p p . 3 5 - 3 7

Versini G., Rapp 4., Dalla S e r r a A . , N i c o l i n i G . , B a r -c h e t t i P . ( 1 9 9 6 b ) - A r o m a p r o f i l e d i f f e r e n c e s a m o n g grape products from different geographic areas. - In: 11th Int. (Enological Symp., So-p r o n , H u n g a r y , 3 - 5 J u n e 1996, Lemperle E., Trogus H. & F i g l e s t a h l e r P . e d s . , p p . 402-424

Riferimenti

Documenti correlati

Informazioni per il controllo della qualità delle Uve di Aglianico, che possano permettere l'adozione di tecniche di vinificazione che potranno essere

Isolare, sperimentare, catalogare e riprodurre i lieviti autoctoni presenti sulle uve di Valtellina Contenuti. Tipologia di ricerca Ricerca applicata / orientata

Il CSEI Catania, in collaborazione con il Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente dell’Università di Catania, intende contribuire a promuovere la conoscenza delle

Si tratta di funzioni periodiche, di periodo 2π, quindi possiamo ridurci a studiare la questione sull’intervallo

Sulla semiretta (−∞, 0) la funzione data coincide con la funzione composta di due funzioni derivabili ed ` e quindi (continua e) derivabile. Sulla semiretta (0, +∞) la funzione

Istituzioni di Matematiche (CH-CI-MT). III o foglio

In questa breve nota gli autori intendo- no presentare l'evoluzione dei precursori tiolici del 3-mercaptoesanolo durante la maturazione delle uve Traminer aroma- tico, così