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Rotifer species richness along an altitudinal gradient in the Alps

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Academic year: 2021

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XIX Congresso della Società Italiana di Ecologia

Bolzano, 15-18 settembre 2009

Programma e riassunti

a cura di Roberta Bottarin, Uta Schirpke, Ulrike Tappeiner

(2)

Bartoli Marco

Processi biogeochimici

e macrofite: regolazione

e cambiamento

di stato

XIX Congresso S.lt.E.

Il funzionamento degli ecosistemi acquatici poco profondi è in larga misura controllato dall'equilibrio tra fattorifis processi biogeochimici e vegetazione bentonica. In particolare, alcune specie o alcuni gruppi funzionali di macro. svolgono il ruolo di "engineer species", ovvero determinano la formazione e la persistenza di comunità che sonocruc per il funzionamento dell'ecosistema nel suo complesso. Stabilità e persistenza delle comunità vegetali bentonichesorc loro volta regolate dalla capacità di controllare e incorporare il disturbo esterno, ad esempio il carico di azotoe fosfor. Quando questa capacità "tampone" viene superata, si può avere una sostituzione di specie o di gruppi funziora caratterizzato dalla scomparsa delle rizofite sommerse e dalla dominanza di quelle emergenti o floUanti in superfice. ciascuna di queste tipologie di comunità è possibile associare uno stato del sistema che è caratterizzato daproc metabolici e biogeochimici completamente differenti e con effetti ambientali spesso contrastanti. Le faneroga sommerse mantengono un'elevata trasparenza e una buona ossigenazione delle acque. La formazione di letti pleustofite in superficie impediscono invece la crescita di vegetazione sommersa e favoriscono ipossia e anossiare colonna d'acqua. Le rizofite trasportano ossigeno nel sedimento riducente favorendo l'accoppiamento di processI ossidazione e riduzione (es. nitrificazione e denitrificazione). Le macrofite possono simultaneamente favorire o inibire rilascio di grandi quantità di gas serra verso l'atmosfera. Nei sedimenti colonizzati da macrofite sommerse o emerge~ sembrano prevalere i processi di riossidazione del metano; in presenza di pleustofite prevale invece il rilascio delmeta in atmosfera. In questa nota è presentata una review delle relazioni tra processi biogeochimici e macrofite in dive'S/ tipologie di ecosistemi acquatici della pianura padana e del delta del Po.

OSA, Università degli Studi di Parma

Sessione 6, ore 11:30

Sessione 11, ore 11:50

20

Rotifer species richness along an altitudinal

gradient

in the Alps

Obertegger Ulrikel, Thaler Berthi, Flaim Giovannal

l

FEM-!ASMA Research and !nnovation Centre, Environment and Natura! Resources Area, San Michele al/'Adige (TN)

2Laboratorio biologico, Agenzia provinciale per l'ambiente, Laives (az)

In freshwater ecosystems rotifers are an essentiallink in energy transfer from lower to higher trophic levels and therefo', an important component of lake plankton. This study investigated rotifer species richness of 218 lakes in the Eastern,dJ. in relation to different environmental variables. The dataset included a broad range of lake area, geologica I substratE trophic state, and land use with an altitudinal range (65 m - 2960 m above sea level), covering 98% of the gradient intI:

Alps. Generai linear models, multiple regression, and generalised additive models were used for data analyses.l species richness in relation to environmental variables showed different patterns with Iinear regression: i) a monoton: decrease with increasing altitude regardless of scale effects, ii) a monotonic increase with increasing surface temperature and iii) a unimodal relation with total phosphorous. Species richness was Iinearly dependent on temperature as predictec by the Metabolic Theory of Ecology, but the relationship was poor. In the multiple regression analysis, 49% of spece: richness could be explained considering, in addition to temperature, other environmental variables. Altitude, sulfatear: nitrate had a negative effect, while temperature, silica, and crustaceans had a positive effect on species richnessasd(

the interaction between altitude and area. Altitude and silica were proxies for productivity, area and crustaceansfo' habitat complexity, and sulfate and nitrate for human impact. With c1imate change altering habitat character.L't·". . po ò"lce o, these

factors

in shaping biodiversity will no doubt increase.

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