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Analisi FMECA di una lavastoviglie industriale a capote

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Academic year: 2021

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(1)

U

NIVERSITÀ DI

P

ISA

Scuola di Ingegneria

Corso di laurea magistrale in Ingegneria Meccanica

Analisi FMECA di una lavastoviglie industriale a capote

Relatori: Il Candidato:

Prof. Ing.Marcello Braglia Davide Giusti

Ing. Marco Frosolini Ing. Alessio Chericoni

(2)
(3)

I

SOMMARIO

L’affidabilità di un componente, un sotto – assieme o una macchina è un parametro di progetto

fondamentale per ottenere la soddisfazione del cliente o utilizzatore finale. Una macchina dalle

prestazioni eccezionali diventa praticamente inutile se incapace di mantenere intatte le proprie

capacità per un tempo congruo con le aspettative.

Stimare a priori l’affidabilità non è banale, soprattutto quando ci si accinge a cominciare un nuovo

progetto. Generalmente si fa riferimento all’analisi statistica delle serie storiche di dati che

raccolgono le informazioni circa i guasti avvenuti su modelli precedenti. Il guasto infatti, è l’evento

che mina l’affidabilità di ogni elelmento. Dato un periodo di tempo prefissato, l’affidabilità non

potrà che diminuire all’aumentare del numero di guasti occorsi.

Esistono vari strumenti e metodologie d’analisi che permettono di eseguire uno studio di

affidabilità di un elemento, uno di questi è l’analisi FMECA, o FMEA, acronimo di failure mode

effect and critical analisys, che permette di individuare ed analizzare tutte le modalità di guasto,

con l’obiettivo di eliminare le cause o limitarne gli effetti, a tutto vantaggio dell’affidabilità della

macchina.

Eurotec Group div. Colged, azienda produttrice di lavastoviglie industriali destinate a ristoranti,

grandi mense e a tutto il settore della grande ristorazione, ha deciso in via sperimentale di

applicare l’analisi FMECA ad uno dei suoi prodotti, con l’obiettivo di individuare quelle parti che

oggi presentano maggiori criticità in termini affidabilistici così da poter generare nuove soluzioni

da introdurre sui modelli futuri.

La mia attività di tesi, sviluppata presso lo stabilimento Colged di Altopascio, inizia con lo sviluppo

della metodologia di analisi da applicare al particolare prodotto studiato, per massimizzare i

risultati dello studio.

Successivamente è stata effettuata l’analisi di una delle categorie di prodotto più vendute, la

lavastoviglie a capote. Sono stati analizzati due differenti modelli: la TopTech rappresenta il top di

gamma sul mercato offerto da Colged, la NeoTech è invece una macchina costruttivamente più

semplice ma ugualmente efficace, soprattutto in termini di affidabilità come si dimostrerà al

termine dell’analisi. La scelta è ricaduta su questi due particolari allestimenti perchè dalla

combinazione dei risultati ottenuti, si potranno ricavare informazioni sulla totalità delle varianti

proposte da Colged.

(4)

II

Primo passo dell’analisi consiste nella scomposizione della macchina in gruppi e sotto-gruppi: si

tratta di una scala gerarchica, generalmente di 4-5 livelli, che permette di suddividere tutti i

componenti in base al loro compito all’interno della macchina. Rappresenta probabilmente la

maggior parte della mole di lavoro, ma una buona scomposizione è fondamentale per

l’individuazione delle cause di guasto.

Segue poi l’analisi delle modalità di guasto, ponendo particolare attenzione sulle cause, sugli

effetti e sulla rilevabilità, ovvero la capacità da parte dell’operatore di poter percepire il guasto. In

questa fase ci siamo avvalsi dell’opportunità di simulare alcune delle modalità di guasto ipotizzate

per una migliore comprensione di ciò che realmente potrebbe accadere. Per ognuna è stata

redatta un’apposita scheda descrittiva.

Terza fase è la “classificazione” di ogni guasto: è necessario stabilire un criterio di confronto fra

tutti i possibili guasti, così da poter stilare una sorta di classifica e focalizzare l’attenzione sui

problemi più critici. Il criterio scelto è il metodo 101 proposto dalla SAE nella norma J1739 – 2009

che si basa sul calcolo dell’indice di criticità, meglio noto come Risk Priority Number (RPN).

Il RPN si basa sul prodotto di tre fattori, Severity (Gravità), Occurrence (Frequenza) e Detectabiliy

(Rilevabilità). A ciascun fattore viene assegnato per ogni guasto un punteggio da 1 a 10.

La Occurrence è strettamente legata al tasso di guasto, o al Mean Time Between Failure (MTBF);

valore non sempre disponibile per cui sarà presentato un metodo per ottenerne una stima coi dati

a disposizione.

L’analisi svolta ha messo in luce una buona affidabilità complessiva per entrambi i modelli, in

particolare per la NeoTech. Tuttavia sono stati presi in esame tutti i guasti avente un RPN

superiore o uguale ad 80, analizzando l’intero processo di guasto in modo tale da poter sviluppare

possibili nuove soluzioni con l’obiettivo di eliminare o quantomeno ridurre il “rischio” relativo a

tale guasto. Per alcuni è stato possibile individuare la soluzione, per altri sarà necessario un

supplemento d’indagine.

Concludendo si ritiene l’analisi FMECA un potente e valido strumento che consente al team che la

esegue di avere una profonda conoscenza della macchina studiata e permette di mettere in luce

le aree che necessitano di un futuro sviluppo per il miglioramento delle prestazioni complessive

della macchina ottenendo una maggiore soddisfazione del cliente.

(5)

III

INDICE

Capitolo 1: Affidabilità e analisi FMECA

1

1.1

Il concetto di affidabilità

1

1.2

L’analisi FMECA: cos’è?

3

1.3

Tipologie di analisi

4

1.4

Il Procedimento

5

1.5

I Risultati

12

Capitolo 2: Lavastoviglie ad uso professionale

14

2.1

Lavastoviglie Colged

16

2.2

Lavastoviglie a Capote

17

2.3

Il modello TT2820

18

2.4

Il modello NT2805

19

Capitolo 3: Metodologia FMECA: il modello Colged

21

3.1

Scomposizione funzionale

23

3.2

Modalità di guasto

24

3.3

Fase Testing & simulazione guasti

28

3.4

Calcolo del punteggio RPN

29

3.5

Analisi dei risultati

33

Capitolo 4: Analisi FMECA: TT2820

37

4.1

Scomposizione funzionale

37

4.2

Modalità di guasto

47

Schede guasto TT2820

48

4.3

Fase Testing & simulazione guasti

84

4.4

Calcolo del punteggio RPN

93

Tabelle punteggi TT2820

98

Capitolo 5: Analisi FMECA: NT2805

133

5.1

Scomposizione funzionale

133

(6)

IV

Schede Guasto NT2805

141

5.3

Fase Testing & simulazione guasti

170

5.4

Calcolo del punteggio RPN

174

Tabelle punteggi NT2805

178

Capitolo 6: Risultati & Soluzioni

202

6.1

TT2820

202

6.2

NT2805

215

6.3

Analisi degli interventi proposti

215

6.4

Considerazioni aggiuntive

216

Tabelle punteggi interventi

219

Conclusioni

225

Ringraziamenti

227

Bibliografia

228

Appendice 1: Esploso TT2820

229

(7)

1

CAPITOLO 1

Affidabilità e analisi FMECA

1.1 Il concetto di affidabilità

La progettazione di una nuova macchina prevede sempre all’interno della specifica l’indicazione di

quella che dovrà essere la vita utile, o meglio il numero di cicli che dovranno essere eseguiti

durante il periodo di utilizzo.

Garantire che ciò possa avvenire non è semplice, soprattutto con le attuali richieste del mercato,

che richiede prodotti sempre più innovativi e complessi nel minor tempo possibile, con

conseguenti problemi in fase di progettazione e realizzazione.

L’affidabilità esprime la probabilità che un oggetto mantenga, in assegnate condizioni, la capacità

di eseguire le proprie funzioni per un periodo di tempo prestabilito. [1]

Per oggetto s’intende qualsiasi macchina, sistema o sotto–sistema capace di svolgere una funzione

o attività singolarmente. Dalla definizione si capisce come l’affidabilità non sia una misura

assoluta, ma la probabilità che non si verifichi un evento tale da compromettere il normale utilizzo

dell’oggetto considerato. Tale evento prende il nome di guasto:

Un guasto è l’incapacità di un sistema o sotto-sistema di svolgere una determinata funzione. [1]

Nel mondo industriale le principali cause di guasto sono:

Difetto di progettazione

Utilizzo non corretto

Difetto di produzione

Guasto di altri componenti (es: doppio guasto)

Installazione non corretta

Naturale deterioramento/invecchiamento

(8)

2

Al guasto è collegata una grandezza fondamentale nello studio dell’affidabilità, il tasso di guasto

, ovvero la frequenza con la quale si manifesta un guasto durante un tempo prefissato. Il tasso

di guasto è variabile nel tempo, come mostrato in fig. 1:

Fig.1: Andamento nel tempo del tasso di guasto [2]

L’andamento del tasso di guasto è suddivisibile in tre aree (fig.1):

1) Durante il primo periodo, quello di “rodaggio”, il tasso di guasto mostra un elevata

mortalità infantile ed un andamento decrescente; la maggior parte dei problemi deriva da

come sono stati realizzati ed assemblati i vari componenti della macchina e risultano

risolvibili in fase di collaudo.

2) Il secondo periodo prende il nome di “vita utile”; rappresenta la fase in cui è necessario

garantire una certà funzionalità del sistema, perciò è necessario avere un tasso di guasto il

più basso possibile e costante. I guasti si verificano in modo casuale ed imprevedibile, la

manutenzione viene eseguita a guasto, cioè solo dopo che si è verificato.

3) La vita utile termina quando diventa apprezzabile un aumento del tasso di guasto, che

acquista un andamento crescente; durante questa fase, detta di invecchiamento, i

preferisce fare ricorso ad una politica manutentiva preventiva, ovvero si interviene sulla

macchina prima che il guasto si manifesti.

Durante il periodo di vita utile è possibile esprimere l’affidabilità nel tempo in funzione del tasso di

guasto

(9)

3

Un altra grandezza utile nello studio dell’affidabilità di un sistema è l’MTBF, acronimo di mean

time between failure. Viene definito come

Rappresenta quindi il tempo medio che trascorre tra un guasto ed il successivo. Esiste una

relazione tra MTBF ed il tasso di guasto valida nel periodo di vita utile:

Questa relazione deriva dal fatto che il tasso di guasto durante la vita utile della macchina viene

considerato costante.

1.2 L’analisi FMECA: cos’è?

Lo studio e l’analisi delle modalità di guasto, delle cause e degli effetti, non è assolutamente

banale. Le difficoltà di analisi aumentano in funzione della complessità della macchina e del

numero di componenti.

L’analisi FMECA, o FMEA, acronimo di failure mode effect and critical analysis, è una metodologia

che permette di studiare le potenziali modalità di guasto, così com’è espresso nella sua

definizione.

L’analisi FMECA è una tecnica ingegneristica usata per definire, identificare ed eliminare guasti,

problemi ed errori conosciuti e/o potenziali da un sistema, processo o servizio prima che questi

arrivino all’utilizzatore (ASQC 1983). [2]

Una buona analisi FMECA:

Identifica tutte le possibili modalità di guasto, rilevate e/o potenziali

Identifica le cause e gli effetti per ciascuna modalità di guasto

Classifica ciascuna modalità in funzione di un criterio di valutazione

Provvede alla stesura di azioni correttive per i problemi riscontrati.

É importante sottolineare che una buona analisi non potrà mai eliminare totalmente eventuali

situazioni di rischio, ma eventualmente ridurle.

(10)

4

1.3 Tipologie di analisi

È possibili classificare 4 differenti tipologie di analisi FMECA (fig. 2), in funzione dell’oggetto che si

intende studiare [2]:

1) System FMECA: usata per analizzare sistemi e sottosistemi durante la loro fase di

concepimento ed inizio progettazione. È focalizzata sulle potenziali modalità di guasto

dovute a carenze strutturali del sistema.

2) Design FMECA: usata per analizzare un prodotto prima della sua messa in produzione.

Analizza le modalità di guaste dovute ad una progettazione non idonea.

3) Process FMECA: utilizzata per analizzare il processo di produzione. Utile per identificare

eventuali difettosità inserite in tale fase, ad esempio durante l’assemblaggio.

4) Service FMECA: Analizza servizi e/o procedure prima che queste arrivino al cliente.

(11)

5

Nella pratica è possibile identificare due soli tipi di analisi, design FMECA e process FMECA, e

considerare la system FMECA e la service FMECA come due possibili varianti rispettivamente della

design e della process FMECA.

1.4 Il procedimento

Il procedimento da seguire per eseguire una buona analisi è praticamente lo stesso per le quattro

tipologie di analisi sopra descritte. Faremo riferimento d’ora in avanti alla design FMECA che è

stata utilizzata per il particolare caso studiato.

In fig. 3 è mostrato il diagramma di flusso delle varie fasi in cui si articola la realizzazione di una

FMECA, è possibile identificare i seguenti step:

(12)

6

1.

Definizione del progetto, analisi delle funzioni del prodotto e scomposizione funzionale

della macchina

2.

Deduzione, individuazione delle modalità di guasto

3.

Analisi di ogni modalità mediante un criterio di valutazione della criticità del guasto, così da

poter stilare una “classifica”

4.

Analisi dei risultati e pianificazione delle azioni correttive.

Prima di cominciare un progetto FMECA, è necessario definire il team che si occuperà del suo

sviluppo. Per ottenere buoni risultati è necessario coinvolgere più persone provenienti da settori

differenti in modo da avere punti di vista totalmente differenti. Generalmente all’interno del team

devono essere prenti un responsabile del settore marketing/vendite, un ingegnere di

progettazione e uno di produzione. Infine è necessario coinvolgere un addetto alla qualità.

Durante la prima fase è necessario definire quale macchina si intende studiare, quali sono le

funzioni per le quali è stata progettata ed il livello di dettaglio che si vuole raggiungere. Tutte

queste attività, che per macchinari complessi o composti da numerosi componenti può

rappresentare gran parte della mole di lavoro, portano ad una scomposizione funzionale della

macchina a livelli. Il numero di livelli rappresenta quindi il grado di dettaglio che si intende

raggiungere, generalmente come ultimo livello si ottiene la line replaceable unit, l’unità di

ricambio, la quale può essere costituita da un sotto-assieme ma anche da un solo componente.

Tipicamente la scomposizione avviene su 4 livelli:

I livello: è rappresentato dall’intera macchina studiata.

II livello: si identificano assiemi/gruppi funzionali della macchina.

III livello: sottosistemi addetti a funzioni specifiche

IV livello: componenti significativi critici dai quali si propaga il guasto.

Per gruppo funzionale si intende un insieme di componenti necessari per svolgere una specifica

attività o appartenti ad una stessa tipologia (es: gruppi idraulico, elettrico, meccanico...). Un

esempio di tale scomposizione è mostrato nel diagramma a blocchi di fig. 4.

(13)

7

Fig. 4: Esempio di scomposizione funzionale per una sospensione posteriore [3]

La seconda fase riguarda l’individuazione delle modalità di guasto, l’analisi delle cause che lo

generano e gli effetti prodotti. Per ogni modalità è necessario fornire una breve descrizione di

come il prodotto non riesce ad eseguire l’operazione richiesta o perde in produttività. Individuare

“tutte” le modalità di guasto non è banale, per questo motivo è fondamentale aver eseguito una

buona scomposizione funzionale. Un buon punto di partenza è considerare le attività svolte dalla

macchina durante il normale funzionamento ed individuare gli eventi che possono impedire tali

attività o influiscono sulla produttività della macchina. Successivamente si identificano i

componenti coinvolti ed infine si valutano gli effetti prodotti.

La terza fase consiste nella valutazione della criticità di ogni modalità di guasto. È necessario

stabilire un criterio che permetta di ordinare i guasti per importanza così da poter intervenire su

quelli ritenuto prioritari. Esistono vari criteri di valutazione, in questa trattazione ne illustreremo

due.

Il primo viene descritto nella norma US MIL – STD – 1629A, Procedures for performing a failure

mode and effect analysis (1984) [4], fa riferimento ad un numero di criticità (CN, criticality

(14)

8

dove è la percentuale di guasti di una certa tipologia

è la probalità con cui si possono verificare gli effetti relativi al guasto studiato

è il tasso di guasto del componente studiato

è il tempo di funzionamento

Questa procedura, che prende il nome di Metodo 102, viene utilizzata soprattutto in campo

militare e nucleare e risulta attuabile solo in presenza di dati certi ed attendibili. Viene perciò

applicata solo in quei casi dove sono a disposizione grandi quantità di dati storici ed in presenza di

richi elevati.

Un alternativa utilizzata in campo industriale, in particolare nell’automotive, è rappresentata dal

Metodo 101, messo a punto dalla Ford Motor Company e descritto dalla norma SAE (Society of

Automotive Engineers) J1739 – 2009, Potential failure mode and effects analysis in design (Design

FMECA), potential failure mode and effects analysis in manufacturing and assembly processes

(Process FMECA) [5].

In questo caso si fa riferimento a 3 parametri adimensionali distinti, ciascuno valutato secondo

precise espressioni e correlati con un punteggio numerico mediante precise tabelle. Il punteggio

varia da un valore minimo ad uno massimo, le due scale principalmente usate vanno da 1 a 5

oppure da 1 a 10. Il prodotto di questi tre parametri fornisce l’indice di criticità, più noto come Risk

Priority Number (RPN):

S , O e D sono rispettivamente Severity, Occurence e Detectability.

Il primo parametro, Severity, rappresenta la gravità degli effetti prodotti dal guasto sul sistema

stesso e sull’utilizzatore. Occurence indica la probabilità che si verifichi il guasto, generalmente è

basato sul valore del MTBF (mean time between failure).

Detectability rappresenta la rilevabilità del guasto, tiene conto se sono presenti segnali

premonitori del guasto oppure se può essere identificato mediante ispezioni o controlli.

I valori di ciascun parametro sono generalmente riportati in delle tabelle (tab. 1, 2 e 3), una per

ciascun fattore, nelle quali per ogni valore numerico è riportata una breve descrizione di

(15)
(16)
(17)
(18)

12

Il parametro O è strettamente legato alla frequenza di guasto, ecco perchè spesso viene correlato

al MTBF o al tasso di guasto , come nell’esempio di tab. 2 dove è riportato il numero di guasti su

1000 (CNF/1000). Qualora questi dati non siano disponibili o risultino poco attendibili

generalmente ci si attiene al giudizio dei membri del team, sfruttanto la loro esperienza e

conoscenza della macchina.

1.5 Risultati

I risultati dell’analisi vengono anch’essi riportati in una tabella dove sono riportati in modo conciso

tutti i dati dell’analisi. Un esempio di questi fogli è riportato in fig. 5 [2], nella parte alta sono

riportate tutte le informazioni relative all’analisi: chi è stato coinvolto, quale macchina è stata

analizzata e quando è stata eseguita l’analisi. Ogni FMECA può essere successivamente

revisionata, ad esempio se vengono inserite alcune modifiche alla macchina.

Nella tabella sottostante è riportata l’analisi vera e propria, per ogni funzione (11) vengono

elencate le potenziali modalità di guasto (12), gli effetti (13), le cause (16) e la rilevabilità (18).

Nelle colonne (15), (17) e (19) vengono riportati rispettivamente i relativi punteggi di severity,

occurrence e detectability. Infine nella colonna (20) è riportato il Risk priority number ottenuto

dal prodotto dei tre fattori.

Al termine di questa fase è necessario valutare quali azioni migliorative possono essere effettuate

alla macchina con l’obbiettivo di migliorarne l’affidabilità. È buona norma intervenire sulle

modalità di guasto aventi:

Elevato valore della severity (punteggio di 9 – 10)

Maggiori punteggi RPN ottenuti

Nella parte destra della tabella sono riportate le informazioni relative alle azioni migliorative che si

intendono apportare(21), infine si ricalcola il punteggio RPN per valutare la bontà dell’intervento.

(19)
(20)

14

CAPITOLO 2

Lavastoviglie ad uso professionale

La principale differenza tra una lavastoviglie domestica ed una destinata ad uso professionale sta

nel tempo di esecuzione del ciclo. La maggiore esigenza di lavare stoviglie e bicchieri per bar,

ristoranti, mense ecc... richiede la necessità di completare il ciclo in un paio di minuti al massimo,

cosa che in ambito domestico dove si effettuano mediamente un paio di cicli di lavaggio al giorno

non è assolutamente richiesta.

Le macchine ad uso professionale vengono classificate in base al tipo di funzionamento:

Lavastoviglie a funzionamento ciclico

Lavastoviglie a funzionamento continuo

Nelle macchine a funzionamento ciclico il cestello porta stoviglie viene caricato all’interno della

macchina dove rimane fisso durante l’intero programma di lavaggio. L’alimentazione dell’acqua di

lavaggio e risciacquo viene affidata a delle lancie rotanti. Le principali tipologie di lavastoviglie a

funzionamento ciclico sono le sottobanco (fig. 6a) e le capote (fig. 6b). I due modelli si

differenziano principalmente per la modalità di carico del cestello.

Nelle lavastoviglie a funzionamento continuo il cestello portastoviglie viene trascinato all’interno

della macchina mentre i bracci di distribuzione dell’acqua sono fissi. La macchina ha la forma di un

“tunnel”, il cestello entra da un lato ed esce dall’altro, durante l’avanzamento passa da una fase di

lavaggio alla successiva. Parallelamente l’acqua svolge il percorso inverso, l’acqua “pulita”

proveniente dalla rete idrica viene utilizzata per l’ultimo risciacquo prima che il cestello esca dalla

macchina, e risale alla fase precedente. L’acqua “sporca” è utilizzata nella prima fase di lavaggio. In

base al sistema di movimentazione delle stoviglie è possibile distinguere le lavastoviglie a traino

(fig. 7a) e quelle a nastro (fig. 7b). In quest’ultime non è utilizzato il cestello e le stoviglie vengono

direttamente posizionate sul nastro opportunamente sagomato, in questo modo non è necessario

fermare la macchina in fase di caricamento/scarico.

(21)

15

Fig. 6: Modelli a funzionamento ciclico: Sottobanco (a) e Capote (b)

Fig. 7a: Modelli a funzionamento continuo: Lavastoviglie a traino

(22)

16

Fig. 7b: Modelli a funzionamento continuo: Lavastoviglie a nastro

2.1 Lavastoviglie Colged

Eurotec div. Colged è un azienda controllata dalla multinazionale americana ITW, azienda inserita

in diversi settori industriali, dall’automotive ai processi produttivi, ma anche nella produzione di

macchine ed attrezzature destinate al settore alimentare e alla ristorazione.

Colged è un azienda nata a Lucca nel 1952; dal 1957 produce lavastoviglie industriali oggi

apprezzate in tutto il mondo.

La produzione odierna consiste sia nelle macchine a funzionamento ciclico che quelle a

funzionamento continuo: la produzione di lavastoviglie cicliche si concentra principalmente sulle

lavastoviglie a capote e le sottobanco, mentre come macchina a funzionamento continuo vengono

prodotte le lavastoviglie a traino. La scelta dell macchina viene effettuata in funzione del tipo di

oggetto da lavare e dei volumi quotidiani. I modelli più piccoli sono i modelli sottobanco destinati

principalmente ai bar, come lavabicchieri, lavapiatti e lavaoggetti. Le lavastoviglie a capote sono

ideate per il lavaggio di maggiori volumi di stoviglie, lo stesso vale per i modelli continui come le

traino.

Nello stabilimento di Altopascio, attuale sede di Eurotec div. Colged dove ho effettuato lo sviluppo

della mia tesi, si ha la produzione delle macchine a capote e delle traino; le sottobanco vengono

invece assemblate nello stabilimento Elettrobar di Verona, altra azienda del gruppo Eurotec.

Il volume di produzione si concentra principalmente su modelli a capote e sottobanco.

(23)

17

2.2 Lavastoviglie a Capote

Eurotec div. Colged produce modelli di lavastoviglie a capote di differenti misure ed allestimenti, il

principio di funzionamento è tuttavia all’incirca lo stesso. La macchina è dotata di una vasca di

raccolta dell’acqua, all’avvio si ha il riempimento di tale vasca con acqua preriscaldata tramite un

boiler.

Il ciclo di lavaggio è sempre composto da almeno due fasi, la prima di lavaggio dove l’acqua

presente nella vasca viene riutilizzata ad ogni ciclo, per questo motivo viene definita acqua

“sporca”, e la seconda di risciacquo destinata ad eliminare residui di sapone dalle stoviglie

utilizzando acqua pulita proveniente dal boiler. Entrambe le fasi vengono effettuate con lancie

rotanti. Un esempio è riportato in fig. 8. Quella superiore è destinata al risciacquo, possiede una

minore sezione di passaggio rispetto a quella di lavaggio visto la minor portata d’acqua utilizzata.

(24)

18

2.3 Il modello TT2820

L’allestimento TopTech rappresenta il top di gamma prodotto da Colged come lavastoviglie a

capote. In fig. 9 è mostrato lo schema idraulico della macchina.

Fig. 9: Schema idraulico TT2820

Il sistema di caricamento dell’acqua dalla rete idrica è a pressione costante, perciò a valle

dell’elettrovalvola di carico (indicata con Y1 in fig. 9) è presente un break tank che permetta alla

macchina di non risentire della pressione dell’acqua posseduta all’interno della rete idrica.

All’avvio la macchina riempie la vasca con acqua preriscaldata dal boiler ed inviata tramite

l’elettropompa M2, utilizzata anche per la fase di risciacquo.

Il ciclo di lavaggio è articolato nelle seguenti fasi:

Fase di lavaggio: l’acqua in vasca opportunamente addizionata con detersivo viene inviata

tramite l’elettropompa M1 alle lancie di lavaggio. L’acqua utilizzata in questa fase è

denominata “sporca” visto che viene usata quella presente in vasca che accumula lo sporco

ciclo dopo ciclo (viene comunque opportunamente filtrata). L’acqua in vasca viene

mantenuta ad una temperatura tra i 55°C ed i 65°C.

Fase di scarico: al termine del lavaggio una parte dell’acqua viene scaricata, all’incirca due

litri, tramite l’elettropompa M6, così da avere un parziale ricambio dell’acqua presente

nella vasca.

(25)

19

Fase di risciacquo: l’ultima fase consiste nel risciacquo delle stoviglie con acqua pulita

proveniente dal boiler ad una temperatura di 80-85°C per i piatti e 65°C per i bicchieri.

L’acqua, addizionata con un tensioattivo che facilita l’asciugatura, viene distribuita tramite i

bracci di risciacquo.

Il sistema di controllo di questa macchina risulta complesso, infatti la pompa di risciacquo di fatto

divide il circuito idraulico in due, quello a monte della pompa è necessario al caricamento

dell’acqua nel boiler, quello a valle permette il caricamento della vasca e le operazioni di lavaggio.

Per questo motivo sono necessari due pressostati, il primo controlla il livello dell’acqua all’interno

del boiler, il secondo il livello in vasca.

All’accensione la macchina scarica l’eventuale acqua presente in vasca se la sua temperatura è

inferiore ai 40°C, questo perchè riscaldare acqua fredda tramite la resistenza presente in vasca è

un operazione lunga, quindi si preferisce caricare acqua nuova riscaldata dal boiler. La resistenza

nella vasca ha lo scopo di mantenere la temperatura nel range corretto.

Terminata questa fase la macchina è pronta per eseguire il ciclo di lavaggio, che si articola nelle tre

fasi descritte precedentemente. Tra ogni fase si ha un intervallo di pausa per permettere al

pressostato della vasca di misurare l’effettivo livello, misura che altrimenti sarebbe falsata

dall’inerzia posseduta dall’acqua in fase di lavaggio.

In appendice 1 è riportato l’esploso della macchina mentre la lista dei componenti è disponibile in

tab. 8.

2.4 Il modello NT2805

La NeoTech è una macchina costruttivamente più semplice della TopTech. In questa gamma di

lavastoviglie non è previsto né il sistema di caricamento del boiler a pressione costante né la

pompa di scarico. Tuttavia quest’ultimo elemento può essere richiesto come optional qualora

fosse desiderato.

Il circuito idraulico è rappresentato in fig. 10; l’elettrovalvola di carico Y1 è direttamente collegata

con il boiler e la pressione dell’acqua posseduta all’interno della rete idrica viene sfruttata per

alimentare la macchina, non essendo presente l’elettropompa a valle del boiler.

Mentre sulla TT2820 il caricamento del boiler e della vasca avvengono in modo indipendente in

questo caso l’apertura della valvola Y1 comporta l’alimentazione contemporanea dei due

elementi. Il sistema di controllo è perciò molto più semplice, la macchina è infatti dotata di un solo

pressostato che verifica il mantenimento del livello minimo all’interno della vasca. Il livello

(26)

20

massimo è determinato dalla presenza del troppopieno, elemento che consente lo scarico

dell’acqua in eccesso.

Su questo modello manca la fase di scarico durante il ciclo di lavaggio, lo scarico avviene solo

quando il livello nella vasca raggiunge o supera quello determinato dal troppopieno e

naturalmente viene smaltita solo l’acqua in eccesso. Per il resto il principio di funzionamento è lo

stesso della TT2820. Anche per la NT2805 è riportato l’esploso in Appendice 2, la lista di tutti i

codici è invece disponibile nella tab. 11.

(27)

21

CAPITOLO 3

Metodologia FMECA: il modello Colged

La metodologia FMECA standard, in particolare il caso della FMECA di progetto, è stata

ampiamente descritta nel cap. 1. In tutti i libri di testo inerenti vengono riportate quelle che sono

le linee guida per questo tipo di analisi, è naturale poi che per ogni caso specifico si debba tenere

conto delle particolari esigenze, come ad esempio il tipo di prodotto studiato, quindi è necessario

sviluppare un proprio modello da seguire che meglio si adatti al proprio studio per ottenere i

migliori risultati possibili.

Eurotec div. Colged nell’ottica di continuo miglioramento dei suoi prodotti in termini di affidabilità,

qualità e sicurezza, ha scelto di inserire in via sperimentale la metodologia FMECA tra i propri

strumenti di analisi.

La mia attività di tesi ha riguardato proprio la realizzazione del modello di analisi da poter essere

efficacemente applicato alle lavastoviglie prodotte da Colged. Visto che nello stabilimento Colged

di Altopascio la produzione riguarda prevalentemente i modelli a capote, l’attività svolta ha

riguardato l’applicazione dell’analisi FMECA a due modelli, la TT2820 e la NT2805, descritti

precedentemente nel cap. 2.

Le differenze fra queste due macchine permettono di avere un idea chiara sulle problematiche

non solo di questi allestimenti, ma anche degli altri modelli a capote proposti sul mercato. Inoltre

con opportune modifiche, ma senza ripartire completamente da zero, sarà possibile adottare

questo tipo di analisi anche per le sottobanco. In questo modo sarà possibile avere un analisi della

quasi totalità delle macchine prodotte, eccezzion fatta per le traino.

Lo schema logico seguito durante l’analisi è illustrato nel diagramma di flusso di fig. 11 e segue le

indicazioni date nel cap. 1. Ciascuna fase sarà analizzata a fondo nelle prossime pagine prima di

procedere con l’illustrazione dei risultati ottenuti sulle due lavastoviglie scelte.

Prima di cominciare è opportuno che il team che si appresta ad eseguire l’analisi sia a conoscenza

del completo funzionamento della macchina, con particolare attenzione al ruolo svolto da ogni

sotto – assieme o componente.

(28)

22

Fig. 11: Diagramma di flusso del processo di analisi FMECA

Scomposizione funzionale

della macchina

Ipotesi ed analisi delle

modalità di guasto

Correzione delle modalità

di guasto

Fase Testing &

Simulazione guasti

Ipotesi concordi con la

simulazione?

Analisi dei risultati

Calcolo punteggio RPN

per ogni guasto

no

(29)

23

3.1 Scomposizione funzionale

La prima fase consiste nella scomposizione della macchina a livelli, si identificano gruppi e sotto –

gruppi; ne viene fuori un diagramma ad albero che ricorda la distinta base di una macchina (fig.

12).

Esistono vari criteri per suddividere la macchina, ad esempio possono essere creati gruppi in

funzione del tipo di alimentazione dell’elemento (elettrica, idraulica....). Il criterio da noi adottato

si basa esclusivamente sull’attività svolta da ciascun componente. Nello schema di fig. 12 è

riportata la prima parte della scomposizione, comune ad entrambe le macchine.

Fig. 12: Scomposizione funzionale della lavastoviglie

La lavastoviglie è stata suddivisa in 3 macro gruppi che rappresentano il I° livello della

scomposizione: struttura portante, gruppo elettronico e gruppo idraulico.

Per comprendere al meglio il criterio usato per la scomposizione soffermiamoci sul gruppo

elettronico; in particolare sulla differenza tra sistema di controllo e sistema di potenza. Come

spiegato precedentemente è stata considerata esclusivamente la funzione svolta da ogni

Lavastoviglie

Struttura

portante

Telaio, capote e

pannelli esterni

Vasca & struttura

porta cestello

Manovellismo di

apertura capote

Gruppo

elettronico

Sistema di

controllo

Sistema di potenza

Gruppo

idraulico

(30)

24

elemento; fanno parte del sistema di controllo tutti quei componenti indispensabili per il

monitoraggio di ciascun operazione, ad esempio pressostati, sonda temperatura, termostati..., e

naturalmente la scheda elettronica.

Fanno parte del sistema di potenza gli elementi destinati all’alimentazione, ad esempio i relé.

L’azione di controllo in questo caso è svolta dalla scheda madre che abilita il relé a fornire potenza

all’elemento a valle. Fanno parte del sistema di potenza anche le resistenze del boiler e della vasca

mentre sia le elettrovalvole che le elettropompe sono state inserite nel gruppo idraulico. Questo

perchè la loro funzione è quella di aprire/chiudere il circuito idraulico per le valvole e fornire

prevalenza al fluido per le pompe.

I sotto – livelli del gruppo idraulico si differenziano per le due macchine e saranno illustrati

separatamente per i due modelli.

Una buona scomposizione della macchina è fondamentale per capirne a fondo il funzionamento e

poter eseguire una buona analisi delle modalità di guasto, il perchè sara evidenziato nel prossimo

paragrafo.

3.2 Modalità di guasto

L’analisi delle modalità di guasto da noi effettuata parte proprio dalla scomposizione funzionale.

Avendo infatti creato sotto-assiemi destinati allo svolgimento di una particolare azione, l’analisi

svolta parte rispondendo alle seguenti domande:

Cosa succede se non si verifica tale operazione? O se non viene eseguita correttamente?

Ad esempio cosa succede se l’acqua nel boiler non viene riscaldata? Ci siamo fatti questa

domanda per tutte le operazioni eseguite dalla macchina necessarie per l’esecuzione di un

corretto ciclo di lavaggio.

Quali sono gli effetti?

È necessario analizzare quali ripercussioni ha il guasto sul corretto funzionamento della

macchina, qual’è l’entità del danno, individuare altre possibili parti della macchina che

potrebbero danneggiarsi a causa del malfunzionamento. Per questa parte dell’analisi è

stata di grande aiuto la fase testing.

Quali sono le cause?

Aver svolto un efficace scomposizione della macchina semplifica questa parte di lavoro,

infatti sono facilmente individuabili quei componenti la cui rottura provoca il non

funzionamento.

(31)

25

Qual’è la rilevabilità del guasto?

È infine necessario valutare la difficoltà di rilevare il guasto da parte dell’operatore, è bene

infatti che ciascun modalità di rottura sia ben avvertibile dall’utilizzatore prima che

possanno crearsi situazioni di pericolo o guasti peggiori per la macchina.

Per ogni modalità di guasto è stata compilata la relativa scheda guasto, come quella mostrata e

descritta nella pagina seguente. In ogni scheda si riporta una breve descrizione del guasto, i

componenti soggetti al guasto ed in gruppo di appartenenza nella scomposizione funzionale, gli

effetti e la rilevabilità. Ciascuna causa di guasto è identificata tramite una scheda guasto di

appartenenza e dal numero indicato a fianco nella colonna “Parte soggetta a guasto”. Nei par. 4.2

e 5.2 sono riportate le schede per i due modelli studiati.

(32)

26

Scheda Guasto:

Nome:

inserire nome modalità guasto

Descrizione:

inserire una breve descrizione del guasto

Cause:

inserire nella tabella tutti i componenti la cui rottura può provocare il guasto, facendo riferimento

alla scomposizione funzionale, ad esempio:

Livello:

Sotto – livello:

Parte soggetta al guasto:

2.1 Sistema di controllo

2.1.2 Motherboard

(1) Scheda 215032-4

Problema al canale CN1

(2) Fusibile 228004

Fusibile primario bruciato

Effetti:

per ogni parte soggetta al guasto indicata descrivere gli effetti sulla macchina e sulle sue

prestazioni

Rilevabilità:

per ciascuna parte soggetta al guasto descrivere i segnali avvertibili dall’operatore per identificare

prontamente il guasto.

(33)

27

Per quel che riguarda la rilevabilità, un grosso aiuto viene fornito dall’autodiagnostica della

macchina, la scheda elettronica è in grado di segnalare prontamente alcuni malfunzionamenti

tramite un codice d’errore lampeggiante sul display. Gli errori, classificati con il codice

alfanumerico EXX, dove XX è il numero identificativo dell’errore. In tab. 4 sono riportati tutti i

codici d’errore e la loro descrizione:

Messaggio

visualizzato Anomalia o allarme riscontrato

E01

Risciacquo non effettuato ( Solo versioni CRP-SP ). La segnalazione si attiva alla

fine del ciclo, nel caso non venga ripristinato in maniera corretta il livello di lavoro in vasca. Verificare se i collegamenti idraulici sono corretti, che il rubinetto di alimentazione idrica sia aperto. Se il problema persiste contattare l’assistenza tecnica.

E02

Anomalia scarico acqua. Lo scarico acqua non viene eseguito o viene eseguito in

maniera anomala. Controllare se si è tolto il troppopieno. Verificare che il tubo di scarico non sia piegato o schiacciato e che il sifone o i filtri non siano intasati. Eseguire un nuovo ciclo di scarico. Se il problema persiste contattare l’assistenza tecnica.

E03

Anomalia ripristino temperatura boiler. Il ripristino della temperatura del boiler non

è avvenuto entro i limiti di tempo prestabiliti durante il ciclo di lavaggio. Spegnere e riaccendere la macchina ed eseguire un nuovo ciclo. Se il problema persiste contattare l’assistenza tecnica.

E04

Time out caricamento vasca: la vasca non si è riempita.

Verificare se i collegamenti idraulici sono corretti, che il rubinetto di alimentazione idrica sia aperto. Verificare la presenza del troppopieno. Se il problema persiste contattare l’assistenza tecnica.

E05

Anomalia termometro vasca. (Sonda aperta). La macchina non rileva il valore

della temperatura della vasca. Spegnere e riaccendere la macchina. Se il problema persiste contattare l’assistenza tecnica.

E06

Anomalia termometro vasca. (Sonda in corto) Interrompere il programma in corso,

spegnere la lavastoviglie. Riaccenderla dopo alcuni minuti e avviare nuovamente il ciclo. Se il problema persiste contattare l’assistenza tecnica.

E07

Anomalia termometro boiler. (Sonda aperta) La macchina non rileva il valore della

temperatura del boiler. Spegnere e riaccendere la macchina. Se il problema persiste contattare l’assistenza tecnica.

E08

Anomalia termometro boiler. (Sonda in corto). Interrompere il programma in

corso, spegnere la lavastoviglie. Riaccenderla e avviare nuovamente il ciclo. Se il problema persiste contattare l’assistenza tecnica.

(34)

28

E09

Time out caricamento boiler: mancato riempimento boiler. Non è possibile

effettuare il risciacquo.

Controllare che il rubinetto di alimentazione idrica sia aperto.

Eseguire un nuovo ciclo completo.

Se il problema persiste scollegare l’alimentazione elettrica e contattare l’assistenza tecnica.

ESF

Sicurezza elettromeccanica: sono intervenuti i termostati di sicurezza del boiler o

della vasca, oppure è intervenuto il pressostato di sicurezza vasca. Contattare un centro assistenza tecnica.

ESL

Livello vasca errato: il pressostato vasca ha rilevato un livello di acqua in vasca

troppo alto o troppo basso. Contattare un centro assistenza tecnica.

E21 Pressostato boiler in blocco: al termine del ciclo di lavaggio la scheda elettronica

non rileva l’apertura del pressostato.

E22

Time out riscaldamento vasca: anomalia durante il riscaldamento acqua di

lavaggio, spegnere ed riaccendere la lavastoviglie, nel caso in cui il problema si manifesti nuovamente contattare un centro assistenza autorizzato.

Tab. 4: Descrizione errori

Alcuni errori sono contrassegnati dal simbolo

, questo significa l’ingresso della macchina in

modalità SAFE: la lavastoviglie smette di funzionare e viene attivata la pompa di scarico per

svuotare la vasca. Non è possibile utilizzare la macchina fino al ripristino delle normali condizioni

d’uso.

Per gli altri errori invece è possibile completare il ciclo di lavaggio o addirittura continuare ad

utilizzare nuovamente la macchina, è probabile però che le prestazioni della macchina siano

decisamente alterate.

3.3 Fase testing & simulazione guasti

Questa fase è stata molto utile per comprendere come si comporta la macchina nel caso si

verifichi un malfunzionamento. Sono state ricreate alcune situazioni di guasto ed è stato appreso

ed analizzato il comportamento della lavastoviglie. Dai risultati ottenuti sono state revisionate e

corrette tutte le schede guasto, in particolare per quanto riguarda effetti e rilevabilità.

Questa parte sarà meglio descritta sia per la TT2820 che per la NT2805 nei par. 4.3 e 5.3 dove sono

riportati i risultati dell’analisi.

(35)

29

3.4 Calcolo del punteggio RPN

Una volta compreso a pieno come si manifesta ciascuna modalità di guasto è necessario stabilire

un criterio che permetta di valutare quelli che siano i casi che necessitano maggiore attenzione.

È stato scelto il metodo 101, introdotto da Ford Company ed adottato dalla Society of Automotive

Engineers (SAE) come descritto nella norma J1739 – 2009 [5]. Si basa sul calcolo di un indice di

criticità, più noto come Risk Priority Number (RPN), già definito nel par. 1.4.

RPN è il prodotto di tre fattori, Severity, Occurrence e Detectability, che su una scala da 1 a 10

misurano rispettivamente gravità, frequenza e rilevabilità del guasto. Per ogni guasto il team

attribuisce il corretto punteggio a ciascun parametro, così da poter calcolare il risk priority

number. La scelta del valore viene fatta sulla base di tabelle di riferimento; tali tabelle, vengono

realizzate per essere più fedeli al caso specifico studiato partendo da quelle generiche disponibili

in letteratura. In tab. 5 è riportata la tabella di riferimento per l’attribuzione del punteggio della

gravità (S).

Effetto Descrizione Severity (S)

Nessuno Nessun effetto 1

Molto lieve Effetti molto lievi sulle prestazioni 2 Lieve

Utilizzatore leggermente infastidito. Lieve effetto sulle prestazioni.

3 Basso

Bassa insoddisfazione del cliente. È richiesto l’intervento sulla macchina

4

Moderato

Cliente insoddisfatto, è richiesto l’intervento di riparazione sulla macchina; eventuali ricambi hanno un costo contenuto.

5

Significativo

Il cliente esprime disagio. Macchina utilizzabile ma prestazioni alterate. È richesto il ricambio di parti non vitali.

6

Alto

Macchina inutilizzabile. Il costo dell’intervento di manutenzione è contenuto.

7

Molto Alto

Macchina inutilizzabile. Costo dell’intervento di manutenzione rilevante.

8 Grave

Potenziale situazione di pericolo per l’operatore oppure macchina seriamente danneggiata.

9

Molto pericoloso

Potenziale grave situazione di peicolo per la salute dell’operatore. Integrità della macchina

compromessa.

10

(36)

30

Per l’attribuzione dei punteggi si è tenuto conto di vari aspetti:

pericolosità per l’utilizzatore: se il guasto comporta una situazione potenzialmente

pericolosa per l’operatore è stato attribuito un punteggio 9 – 10

livello di danneggiamento della macchina: se la lavastoviglie non è in grado di funzionare,

ad esempio se entra in modalità SAFE, è stato assegnato un punteggio di 7 – 8, il discrimine

tra i due punteggi sta nel tipo e nel costo dell’intervento.

richiesta di intervento sulla macchina: se è necessario intevenire sulla macchina si

attribuisce un punteggio da 4 a 6, in funzione del tipo e del costo dell’intervento, oltre che

dalla richiesta o meno di un ricambio

punteggi minori (da 1 a 3) sono stati assegnati a deboli alterazioni delle prestazioni della

macchina, molto spesso neanche avvertite dall’operatore.

L’attribuzione del punteggio per la occurrence si basa principalmente sul tasso di guasto o MTBF,

la cui conoscenza non è spesso disponibile. Eurotec div. Colged non esegue direttamente

l’assistenza tecnica, che viene effettuata dai proprio rivenditori, per questo motivo non ha a

disposizione dati certi sul tipo di interventi eseguiti.

Per valutare la frequenza di guasto abbiamo seguito due strade, per prima cosa abbiamo sfruttato

la conoscenza interna dell’ufficio di progettazione e del servizio service. Infatti anche se

l’assistenza non viene effettuata direttamente è la stessa Colged a rifornire i ricambi ai propri

rivenditori.

La seconda si basa proprio sull’analisi dei dati della richiesta ricambi al servizio Service. I dati a

nostra disposizione sono il consumo in fabbrica di tutti i codici per l’ultimo anno (Ott 2013/Set

2014), la richiesta al service sempre relativa all’ultimo anno (Ott 2013/Set 2014) e il dato

cumulativo del consumato in fabbrica dal 2008 alla fine 2013.

Da questi dati abbiamo ricavato due parametri:

una stima del mean time between failure (MTBF) calcolato come rapporto tra il consumo in

fabbrica annuale (Ott 2013/ Set 2014) e la richiesta al service nello stesso periodo

(37)

31

un indice di guasto basato sul numero di ricambi richiesti ogni anno per codice rapportato

al consumo in fabbrica (dati del consumo dal 2008):

L’indice I rappresenta quindi per ogni componente il numero di guasti e sostituzioni che

avviene ogni anno in relazione al parco macchine oggi in circolazione.

Il MTBF calcolato in questo modo rappresenta un valore realistico solo per quei codici che possono

essere considerati a “regime”, ovvero vengono montati sulle macchine da un numero di anni tale

da poter considerare stabile il reale tasso di guasto.

Questo discorso vale in parte anche per l’indice I per tutti quei componenti introdotti solo negli

ultimi anni e che di fatto non hanno ancora fatto in tempo a rompersi, di conseguenza nei prossimi

anni è preventivabile un aumento del tasso di guasto fino alla sua stabilizzazione al suo effettivo

valore.

In tab. 6 è riportata l’attribuzione dei punteggi relativi alla frequenza di guasto (occurrence) in

funzione dell’indice I e del MTBF.

(38)

32 MTBF Occurrence (O) > 10 anni 1 9 – 10 2 8 – 9 3 7 – 8 4 6 – 7 5 5 – 6 6 4 – 5 7 3 – 4 8 1 – 3 9 < 1 anno 10

Tab. 6: Punteggio frequenza di guasto/occurrence (O)

Per l’attribuzione del punteggio (O) è stato comunque usato il solo MTBF, ritenuto più affidabile,

per quei codici per cui non è disponibile il punteggio è stato attribuito tenendo conto sia del

giudizio del personale dell’ufficio progettazione e del service che dell’indice I.

Per quel che riguarda la detection (D) come già accennato in precedenza ci dà una grossa mano il

sistema di autodiagnostica presente sulla macchina, che permette sia di evitare situazioni di

pericolo per l’utilizzatore che individuare prontamente il problema nel caso di richiesta

d’assistenza. Per la valutazione della rilevabilità dell’errore s’è tenuto conto della sua “visibilità”, in

tab. 7 è stato descritto ogni punteggio.

(39)

33 Rilevabilità Descrizione Detectability (D)

Molto Alta

Visibile ad occhio nudo. Messaggio d’errore univoco da parte della macchina

1

Alta

Rilevabile dopo un ispezione, messaggio d’errore da parte della macchina.

2

Media

Rilevabile dopo un ispezione, più di due modalità di guasto aventi lo stesso messaggio d’errore e gli stessi effetti sulla macchina. È necessaria l’ispezione periodica della macchina da parte dell’utente

3

Nessun messaggio d’errore ma presenza di inefficienze tali da risalire al problema.

4

Bassa

Nessun messaggio d’errore, piccoli segnali d’inefficienza rilevabili da un tecnico specializzato.

5

Nessun segnale. Rilevabile solo grazie ad un ispezione approfondita

6 – 7

Molto Bassa / Assente Nessun segnale. 8 – 10

Tab. 7: Punteggio rilevabilità/Detectability (D)

I punteggi RPN sono stati calcolati per tutti i guasti analizzati e descritti nelle relative schede.

3.5 Analisi dei risultati

L’intera analisi fin qui svolta viene raccolta su delle tabelle riassuntive come quella mostrata a pag.

37 dove si riporta:

il modello analizzato e la relativa scheda guasto

la data in cui è stata eseguita l’analisi, se si tratta di una revisione si riporta data e numero

una breve descrizione del problema

le modalità di guasto

gli effetti sulla macchina

le cause ed i segnali da cui è rilevabile il guasto

(40)

34

La parte di analisi delle modalità di guasto è completa, è possibile adesso analizzare i risultati

ottenuti, in modo da valutare possibili interventi migliorativi sulla macchina nell’ottica di un

miglioramento generale in termini di affidabilità e sicurezza.

Nel caso specifico abbiamo scelto di analizzare tutte le modalità di guasto contraddistinte da:

punteggio Severity superiore o uguale a 9

indice RPN maggiore o uguale ad 80

Tuttavia è possibile valutare eventuali azioni migliorative anche su guasti che non raggiungano tali

punteggi.

L’ultima parte del lavoro consiste nel ricalcolare il punteggio RPN relativo agli interventi

migliorativi proposti, in modo tale da valutare l’effettiva bontà dell’intervento. Naturalmente

quello che si calcola è un potenziale RPN che ci si attende di ottenere, ma per avere un oggettivo

riscontro è opportuno revisionare periodicamente l’analisi in modo tale da aggiornare i dati in

funzione della loro evoluzione nel tempo. Il diagramma di flusso di fig. 13 mostra gli step seguiti

durante la fase di analisi dei risultati.

(41)

35

Fig. 13: Diagramma di flusso step analisi risultati

Analisi punteggi RPN &

scelta aree intervento

Valutazione delle possibili

soluzioni

Calcolo del punteggio

RPN per le soluzioni

proposte

Il risultato è soddisfacente?

Introduzione della nuova

soluzione

no

(42)

Colged

Modello: Scheda guasto n.ro: Data FMECA: Foglio____di____ Rev:

Descrizione Modo di guasto Effetti Cause (S) (O) Rilevabilità (D) RPN

(43)

37

CAPITOLO 4

Analisi FMECA: TT2820

L’analisi FMECA svolta è stata effettuata nel rispetto delle indicazioni fornite nel cap. 3. La prima

lavastoviglie ad esser stata analizzata è il modello a capote TT2820.

Il primo step dell’analisi riguarda la scomposizione funzionale della macchina, si procede poi con la

realizzazione delle schede guasto, la cui verifica è stata eseguita mediante la fase testing. Infine si

procede con il calcolo dei punteggi RPN.

4.1 Scomposizione funzionale

La macchina è stata suddivisa in più livelli fino all’assegnazione dei vari componenti ai singoli

sooto-gruppi. Ogni sottogruppo svolge un preciso compito/attività durante il funzionamento della

macchina. Per prima cosa vediamo di completare lo schema di fig. 12 con i livelli mancanti che

differenziano la TT2820 dalla NT2805. Lo schema completo è riportato in fig. 14.

Nelle pagg. 39-40 sono riportati a cascata tutti i sottolivelli necessari per descrivere

completamente la macchina. Ad ogni livello è stato assegnato un numero identificativo, così come

a ciascun sottolivello, separati dal (.); ad esempio il numero 3.2.4 identifica:

3 sono all’interno del gruppo idraulico (level 1)

2 identifica il circuito di lavaggio (level 2)

4 specifica che ci troviamo nel circuito di lavaggio superiore (level 3)

Soffermandosi un attimo sul gruppo idraulico questo è stato suddiviso in circuito di caricamento /

risciacquo, grazie al quale viene caricata la vasca, il circuito di lavaggio indispensabile per eseguire

l’omonima fase durante il ciclo, il circuito di scarico ed i sistemi di adduzione del detergente e del

brillantante. Da notare che entrambi i circuiti di carico e lavaggio sono stati suddivisi in superiore e

inferiore ed alimentano le rispettive lancie all’interno della capote.

Infine è stato assegnato ad ogni componente il rispettivo gruppo di appartenenza, il risultato è

riportato in tab. 8 con il riferimento alla posizione nell’esploso (App. 1).

(44)

Fig. 14: Scomposizione TT2820 (I e II livello)

TT2820

Struttura

portante

Telaio,

capote

e

pannelli

esterni

Vasca &

struttura

porta

cestello

Sistema di

apertura

capote

Gruppo

elettronico

Sistema di

controllo

Sistema

di

potenza

Gruppo

idraulico

Circuito

di

carico

Circuito

di

lavaggio

Sistema

adduz.

deters.

Sistema

adduz.

brillant.

Circuito

di

scarico

Gruppo

addolc.

(45)

39

Scomposizione funzionale TT2820

Level 1:

1) Struttura portante

2) Gruppo elettronico

3) Gruppo idraulico

Level 2:

1) Struttura portante:

1.1)

Telaio, Capote, pannelli esterni

1.2)

Vasca & Struttura porta cestello

1.3)

Manovellismo di apertura capote

2) Gruppo elettronico:

2.1)

Sistema di controllo:

2.1.1) Micro-interruttore

2.1.2) Motherboard

2.1.3) Interfaccia grafica

2.1.4) Controllo Tank level

2.1.5) Controllo Boiler level

2.1.6) Controllo resistenza tank:

2.1.6.1)

Sistema di controllo

2.1.6.2)

Sistema di sicurezza

2.1.7) Controllo resistenza boiler:

2.1.7.1)

Sistema di controllo

2.1.7.2)

Sistema di sicurezza

2.2)

Sistema di potenza:

2.2.1) Sistema di alimentazione

2.2.2) Teleruttore sicurezza

2.2.3) Resistenza Tank

2.2.4) Resistenza Boiler

2.2.5) Relè Pompa Lavaggio

(46)

40

3) Gruppo idraulico:

3.1)

Circuito di carico/risciacquo

3.1.1) Caricamento Boiler

3.1.2) Pompa di risciacquo

3.1.3) Circuito risciacquo inferiore

3.1.4) Circuito risciacquo superiore

3.2)

Circuito di lavaggio:

3.2.1) Alimentazione aspirazione pompa lavaggio

3.2.2) Elettropompa

3.2.3) Circuito lavaggio inferiore

3.2.4) Circuito lavaggio superiore

3.3)

Sistema adduzione detersivo

3.4)

Sistema adduzione tensioattivo

3.5)

Circuito di scarico

(47)

41 Gruppo 1.1 Telaio, Capote, Pannelli esterni

Esploso

Codice Quantità Descrizione Pagina N° rif.

73039 1 Cappa coibentata 1 3 73063 1 Pannello posteriore 1 13 70998 1 Distanziale 1 21 70036 1 Supporto sinistro 1 22 70035 1 Supporto destro 1 23 70072 1 Pannello destro 1 26 70071 1 Pannello sinistro 1 27

41042 4 Spessore adesivo pannelli laterali 1 28

80078 2 Squadre fissaggio sottopiani 1 29

73279 1 Pannello anteriore 1 30

926117 4 Piede regolabile 1 31

70094 1 Tubo 1 7

70092 1 Flangia tubo 1 15

70459 1 Pannello quadro elettrico 2 1

80731 1 Tendina PVC di prot. Comp. Elet. 2 26

CWP2 4 Piedini supporto scheda elett. 2 23

80675 1 Staffa dosatori Peristaltici 3 18

73070 1 Staffa pompa lavaggio 7 2

80712 1 Staffa supporto pompa scarico 8 11

80637 1 Staffa scarico parziale 8 18

Gruppo 1.2 Vasca & Struttura porta cestello

Esploso

Codice Quantità Descrizione Pagina N° rif.

73010 1 Gruppo vasca completo

73255 1 Telaio portacesto 1 24

70265 1 cavalletto 1 32

70250 1 Sponda portacesti 1 33

Gruppo 1.3 Manovellismo di apertura Capote

Esploso

Codice Quantità Descrizione Pagina N° rif.

73120 1 Maniglione 1 8

70192 2 Supporto 1 9

70200 1 Leva SX cappa 1 10

70201 1 Leva DX cappa 1 11

70202 1 Fermo leva SX cappa 1 4

70203 1 Fermo leva DX cappa 1 5

K70365 1 Kit sostituzione guida cappa 1 20

70277 2 Pattino 1 14

70031 2 Gancio molla 1 17

926108 2 Molla Trazione f5.5 1 18

(48)

42

73019 1 Trave tirante molle 1 25

Gruppo 2.1 Sistema di controllo

Gruppo 2.1.1 Microinterruttore apertura capote

Esploso

Codice Quantità Descrizione Pagina N° rif.

927088 1 Magnete per microinterruttore 1 2

80171 1 Micromagnetico 1 34

Gruppo 2.1.2 Motherboard

Esploso

Codice Quantità Descrizione Pagina N° rif.

215032-4 1 Scheda Elettronica 2 3

228004 1 Fusibile 5X20F 4° FAST 2 11

228012 1 Fusibile 5X20 T160MA 2 12

228011 1 Fusibile 5X20 T2A 2 13

Gruppo 2.1.3 Interfaccia Grafica

Esploso

Codice Quantità Descrizione Pagina N° rif.

80943 1 Tastiera 2 19

70716 1 Interfaccia grafica TT161ABT RM 2 22

419036 1 Spacer 2 20

417119 1 Dado M3 plastica bianco 2 21

80933 1 Cavo flat comandi tastiera 2 18

Gruppo 2.1.4 Controllo Tank level

Esploso

Codice Quantità Descrizione Pagina N° rif.

107012 1 Campana Pressostato 2 17

423011 1 Fascetta a molla 2 16

143235 1 Tubo 4x7 silicone trasparente CRP 2 15

70561 1 Pressostato digitale 2 4

Gruppo 2.1.5 Controllo Boiler level

Esploso

Codice Quantità Descrizione Pagina N° rif.

224002 1 Pressure switch 110/60 5 26

143005 1 Tubo pressione TP 5x11 5 21

423010 2 Fascetta D8x12x7,5 5 5

Gruppo 2.1.6 Controllo resistenza tank

Esploso

Codice Quantità Descrizione Pagina N° rif.

(49)

43

2.1.6.1 H.775489-001 1 Clip sonda temperatura D5 3 16

2.1.6.2 926189 1 Termostato SIC.95° 3 9

2.1.6.2 236052 1 Termostato contatto 3 30

Gruppo 2.1.7 Controllo resistenza boiler

Esploso

Codice Quantità Descrizione Pagina N° rif.

2.1.7.1 231016 1 Sonda temperatura 5 10

2.1.7.1 69871 1 Portasonda 5 35

2.1.7.2 926189 1 Termostato SIC.95° 5 8

Gruppo 2.2 Sistema di potenza Gruppo 2.2.1 Sistema di Alimentazione

Esploso

Codice Quantità Descrizione Pagina N° rif.

69803 1 Cavo alimentazione 2 25

DEP521 1 Pressacavo PG21 2 24

220011 1 Morsettiera 5 poli + terra 2 10

Gruppo 2.2.2 Teleruttore sicurezza

Esploso

Codice Quantità Descrizione Pagina N° rif.

73350 1 Contattore 230/50-60HZ 2 7

Gruppo 2.2.3 Resistenza Tank

Esploso

Codice Quantità Descrizione Pagina N° rif.

73069 1 Resistenza 2500 W 3 8

929115 1 Relé 16° 230V 62.82 2 5

Gruppo 2.2.4 Resistenza Boiler

Esploso

Codice Quantità Descrizione Pagina N° rif.

230020C 1 Resistenza REB230020 (8KW) 5 11

456002 1 O-ring 48x6,2 5 9

69870 1 Protezione resistenza 5 12

73350 1 Contattore 230/50-60 2 7

Gruppo 2.2.5 Pompa Lavaggio

Esploso

Codice Quantità Descrizione Pagina N° rif.

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