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L'acropoli di Gonfienti e gli antichi villaggi della dorsale orientale della Calvana

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7 APRILE 2018

Per la città degli Etruschi sul Bisenzio l’esi-stenza di un’acropoli a Poggio Castiglioni, là dove con lo sguardo si domina tutta la piana (fig. 1), riapre la questione di quale fosse stata la relazione dell’insediamento etrusco arcaico di Gonfienti con i preesistenti villaggi disse-minati sulla dorsale orientale dei Monti della Calvana (cfr. G.A. Centauro, Ipotesi su Ca-mars in Val di Marina. Dalla città etrusca sul Bisenzio all’identificazione di Clusio, NTE 2004). Essendo venuta meno in questi ultimi anni l’attribuzione, tanto fuorviante quan-to a lungo accreditata dagli auquan-tori del secolo scorso, che stirpi Ligures si fossero insediate a queste latitudini resta in piedi solo l’origine di popolamenti protovillanoviani e villanoviani (quindi proto etruschi). Questa circostanza è resa pienamente plausibile dagli evidenti anacronismi cronologici da rapportare anche alla scoperta nel 1934 della necropoli (oggi riconosciuta come etrusca) di Casa al Pia-no in Calvana: “un sepolcreto a cremazione con urne ovoidali in terra cotta” (cfr. Claudio Pofferi nell’antologica collettanea “Presenze Etrusche in Calvana, Siti e Necropoli”, a cura di G.A. Centauro, NTE 2008, pp. 51-55). Fin dalla media età del Bronzo possono dunque farsi risalire i resti di poderosi castellieri ba-stionati sorti intorno ai terrazzamenti megaliti-ci (in particolare quello di Val di Cigoli presso Casa al Piano), come pure le sostruzioni pela-sgiche di Cavagliano, Sottolano e Ciarlico ed altri stazionamenti recinti in pietra (Aiacciaia, Sant’Anna Vecchia, Villanova ecc.) ancor oggi usati dai pastori. Si tratta di un’ininterrotta se-quenza seriale di muraglie che s’incontrano nella boscaglia e sulle spianate cacuminali dei poggi Camerella e Trini, lungo tutta l’arcua-ta dorsale orienl’arcua-tale che si congiunge a Poggio Castiglioni fino a raggiungere il maggiore di questi siti, nel luogo detto “La Bucaccia”. Tut-to ciò rende incontrovertibile testimonianza di millenarie frequentazioni umane dal II mac in avanti. L’acropoli di Gonfienti viene a saldarsi proprio con il sito della Bucaccia il cui sviluppo diacronico è facilmente osser-vabile per la diversa tipologia delle muraglie perimetrali, ora in opus antiquum (poligonale) “a doppia cortina”, ora in opera quadrata con fondazione “a scasso”. Le dimensioni del sito sono ragguardevoli, sviluppandosi con un pe-rimetro di oltre 2500 metri (fig. 2): le varie ag-gregazioni si mostrano senza soluzione di con-tinuità con addizioni anulari rispetto al nucleo terrazzato centrale, fino a congiungersi ad est con la vera e propria fortezza (qarittum), posta in cima al poggio al disopra di un rialzo

artifi-di Giuseppe Alberto Centauro

L’acropoli di Gonfienti

e gli antichi villaggi

della dorsale orientale della Calvana

ciale dalla forma trapezoidale. L’acquidoccio centrale rappresenta anche uno straordinario sistema idraulico realizzato con un ingegno-so insieme di canalizzazioni, chiuse e vasche, in parte pensile e in parte ipogeo che sgorga direttamente dallo “sprofondo” di una dolina, oggi conosciuto con il nome di Grotta del Dra-go posta sulla dorsale collinare, protetta da un doppia cortina muraria e da sistemi bastionati esterni al perimetro principale. Fuori dal con-testo fortificato del sito e della fortezza

cacu-minale vi è un imponente cavea gradonata, “a ferro di cavallo”, orientata a valle in direzione SE. Non un nome, non un ricordo che vada al di là della storia medievale e moderna. In atte-sa di riscontri epigrafici e documentali noi ab-biamo ipotizzato trattarsi della mitica Camars (da Camerella, l’odierno oronimo e idronimo) che, come vuole la tradizione rinascimentale, era stata fondata dal leggendario Re Camerio, sovrano d’Etruria, della progenie Etrusca e Umbro Camerte. Fig. 1 - In rosso l’area visibile da Poggio Ca-stiglioni (dis. Di David Fastelli, 2018) Fig. 2 – La ricostruzione planimetri-ca del sito di Poggio Castiglioni/ La Bucaccia (dis. David Fastelli, 2013)

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